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TWF - Tex Willer Forum

Il Mercato Di Tex


TexFanatico
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Purtroppo il drop out di lettori è sempre in costante aumento e anche Tex non fa eccezione a questo trend negativo.

Gli abbandoni volontari o imposti dalla evoluzione economica o dall'età non sono compensati dall'acquisizione di nuovi lettori.

Comunque 180.000 copie vendute ogni mese rappresentano ancora una ottima performance per il nostro ranger.

E la vitalità della testata è testimoniata dall'interesse e dal successo delle diverse iniziative che lo coinvolgono sia in edicola che il libreria.

Gira voce sul web della possibilità che dal 2018  la SBE possa gestire direttamente la pubblicazione delle edizioni anastatiche dei suoi personaggi. Se fosse vero anche in questo caso immagino un notevole interesse per materiale anastatico di buona qualità di Tex specie se proposto a prezzi non proibitivi... ma al momento mancano conferme ufficiali.

Modificato da natural killer
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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, paco ordonez dice:

Scusate, forse ricordo male, ma fino a un paio d'anni fa Tex non era a 210.000 copie o 220.000? Sarebbe un calo enorme!

 

Ricordi malissimo due anni fa, e precisamente nell'aprile 2014, Tex era a 190,000 copie. In due anni e mezzo avrebbe avuto il calo fisiologico del 2% che ha sempre avuto.

Tex era A 220.000 copie forse nel 2008, è andato sotto la soglia delle 200.000 copie forse nel 2012.

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Rivedendo il topic pagine addietro, si dice che tra dicembre 2011 e gennaio 2012 Tex era a 210.000 copie. 

Comunque sia, fisiologico o meno, un calo di ventimila o trentamila lettori in pochi anni non è un minimo preoccupante? 

Modificato da paco ordonez
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<span style="color:red;">48 minuti fa</span>, paco ordonez dice:

Rivedendo il topic pagine addietro, si dice che tra dicembre 2011 e gennaio 2012 Tex era a 210.000 copie. 

Comunque sia, fisiologico o meno, un calo di ventimila o trentamila lettori in pochi anni non è un minimo preoccupante? 

 

No, se ti metti nell'ottica che 1) Da Parecchi anni c'è un calo generalizzato minimo del 2% annuo, è normale ed atteso. Ci si preoccupa solo se si supera questa soglia come accade ad altre serie 2) Tex vende molto e 30.000 lettori sembrano tanti ma spalmati in quattro anni e mezzo sono 600 lettori al mese o 7200 all'anno. Non granché in fondo

In più, pare che nell'ultimo anno ci sia stata una timida inversione di tendenza.

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Il confronto si può fare fra l'ultimo dato ufficiale (Marcheselli Aprile 2014 e l'attuale di Masiero), nel forum di Zagor hanno anche calcolato il calo in percentuale che riporto:

 

TEX 190 - 180 - 5,3 % 
DYD 112 - 100 -10,7 % 
JULIA 35 -35 stabile 
NATHAN NEVER E ZAGOR 34 -34 stabile 
DRAGONERO 28 - 26 - 7,14 % 
ORFANI 29 -23 - 20,7 % 
DAMPYR 27 - 22 - 18,5 % 
LE STORIE 23 -21 -9% 
MARTIN MYSTERE 20 -20 stabile 

Quindi in due anni ha perso poco più del 5%, e se teniamo conto del dato del 2011 (io ricordo comunque 205.000 copie circa) siamo sempre su una perdita del due/tre per cento annuo in linea con l'andamento di quest'ultimi anni. Certo Zagor o Julia sono stabili ma probabilmente perché ad un certo punto con meno lettori è più facile mantenere uno zoccolo duro di lettori affezionati che è più difficile che abbandonino.

 

 

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Se mi dite che è un calo normale, mi tranquillizzo. Se poi addirittura il calo si è fermato, allora non c'è nessuno più felice di me :)

D'altronde credo che, con la qualità media secondo me molto alta del Tex mensile attuale, sarebbe una cosa del tutto meritata!

Più preoccupante il calo di Dylan Dog, o sbaglio? 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, paco ordonez dice:

Se mi dite che è un calo normale, mi tranquillizzo. Se poi addirittura il calo si è fermato, allora non c'è nessuno più felice di me :)

D'altronde credo che, con la qualità media secondo me molto alta del Tex mensile attuale, sarebbe una cosa del tutto meritata!

Più preoccupante il calo di Dylan Dog, o sbaglio? 

 

Fino ad un certo punto. Anche qui, spalmando i dati su due anni e mezzo, vediamo che la perdita annua è di circa il 4.2%. Se si pensa che prima di Recchioni le perdite annue erano del 7,5, 10%, si vede che le cose stanno migliorando.

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Volete sapere da che cosa deriva il calo?

 

C'è che nel 2009 le edicole erano 35.000, e adesso sono ventisemila e si avviano a diminuire ancora, perché UN TERZO degli edicolanti guadagna intorno alla soglia di povertà. il territorio nazionale già non può essere coperto più per intero da alcuni anni.

 

C'è che per via di Internet e delle varie TV, CD e DVD non vendono più, avendo perduto in dieci anni il 90  per cento del fatturato!

 

C'è che le riviste hanno perso il cinquanta per cento e i quotidiani il trenta per cento negli stessi anni.

 

Credete che il fumetto possa stare meglio? Solo un po' e solo grazie a noi, tra i pochi che PRODUCIAMO fumetti e non li compriamo all'estero. Ma i lettori oggi preferiscono leggere i cellulari, non libri né riviste né fumetti.

 

Questo è il motivo principe del calo. Non perché Tex mangia poche patatine fritte. 

 

 

 

 

 

 

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Sono d'accordo, a Roma negli ultimi anni ho visto parecchie edicole chiudere persino al centro, e quando vado in vacanza a trovare mia madre a Reggio Calabria o da mio suocero in Sicilia anche li le edicole sono sempre meno.

Inutile far finta di niente le abitudini son cambiate le persone acquistano sempre meno giornali preferendo leggerli su internet e per i fumetti i ragazzi sono attratti dai social, dalla playstation ecc. ecc. e i fumetti vengono dopo o non sono proprio presi in considerazione.

Fino agli anni 90 avere un'edicola era una garanzia di ottimi guadagni e comportava solo un lavoro 7 giorni su 7 tanto che molte volte ci campavano due famiglie, ora i guadagni si sono chiaramente assottigliati.

Per i quotidiani in principio la moda degli allegati (vhs, dvd, fumetti e quant'altro) era un'entrata sicura in più tanto che per comprare l'allegato eri obbligato a comprare il giornale, ora è solo un espediente per far quadrare i bilanci, prova ne sia il fatto che nessuno si sogna di farti comprare il giornale se chiedi solo l'allegato

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  • Collaboratori

In che misura, se incidono, bisogna invece considerare:

 

a ) la copertina che ti rapisce e ti obbliga all'acquisto e la copertina che ha l'effetto opposto;

b ) la presenza di certi autori (sceneggiatori e disegnatori) graditi o sgraditi sull'inedito mensile;

c ) l'ottimo o lo scarso appeal di storie che sappiamo quanto promettono .

 

Io per primo che da dieci anni a questa parte compro tutto del Tex inedito per fini collezionistici, mi rendo conto che certe storie le lascerei in edicola.

 

Chi segue diverse collane Bonelli, senza pretese collezionistiche, con grande esborso mensile, compra tutto a prescindere dai due o tre fattori sopra esposti ?

 

Il Tex di Manfredi di settembre vende quanto il Tex di Boselli a Novembre con il ritorno di Yama ?

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P.S. Poi ci si mettono i distributori che non distribuiscono o distribuiscono a "capocchia". Oggi finalmente sono riuscito a prendere il magazine di Dragonero mai arrivato nelle edicole del mio quartiere ed in quelle del quartiere limitrofo. Per trovarlo ho dovuto "espatriare" :)

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Conservo gelosamente un articolo della "Stampa" del 1981,a firma di Oreste Del Buono,in cui si dice che "...il celebre fumetto è arrivato ad una diffusione di 600mila copie mensili...".....altri tempi....   .   Le 190mila copie attuali riguardano solo l'inedito mensile o comprendono le varie ristampe ?

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, ymalpas dice:

In che misura, se incidono, bisogna invece considerare:

 

a ) la copertina che ti rapisce e ti obbliga all'acquisto e la copertina che ha l'effetto opposto;

b ) la presenza di certi autori (sceneggiatori e disegnatori) graditi o sgraditi sull'inedito mensile;

c ) l'ottimo o lo scarso appeal di storie che sappiamo quanto promettono .

 

Io per primo che da dieci anni a questa parte compro tutto del Tex inedito per fini collezionistici, mi rendo conto che certe storie le lascerei in edicola.

 

Chi segue diverse collane Bonelli, senza pretese collezionistiche, con grande esborso mensile, compra tutto a prescindere dai due o tre fattori sopra esposti ?

 

Il Tex di Manfredi di settembre vende quanto il Tex di Boselli a Novembre con il ritorno di Yama ?

 

Non credo che i fattori da te elencati possano fare davvero la differenza. Possono al più comportare lievi oscillazioni di mese in mese, ma la tendenza generale nasce dai fattori elencati da Borden, le cui parole sono molto amare per noi amanti delle avventure disegnate. Il fumetto, così come gli altri prodotti "da edicola", è stato soppiantato da un'offerta vastissima di prodotti per l'intrattenimento, e non ha quell'appeal sui "giovani" (non solo adolescenti, ma anche trentenni) che aveva in passato.

Temo che il fumetto come genere "popolare" si sia perso per sempre, Tex ancora resiste perché ha uno zoccolo duro di lettori che però andranno via via ad esaurirsi, come è naturale. Oggi il fumetto si trasforma sempre più in un genere di nicchia, per appassionati più che per il lettore casuale, e anche Tex si sta volgendo verso questa direzione, ad esempio con la serie dei cartonati.

Vanno sempre più di moda le cosiddette "graphic novels", vendono molto autori come Zerocalcare, ma il fumetto seriale è poco o per nulla considerato dalle nuove generazioni. Ed è un vero peccato, perché avrebbe tanto da offrire, e forse basterebbe poco perché tanti che hanno mai avuto in mano un albo di Tex si appassionassero e diventassero nuovi lettori...

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Parlo d ignorante, poichè non lavoro nel campo dell'editoria...

Al di là dei motivi dovuti al cambiamento della società (internet, tv e quant'altro) io mi metto nei panni dei possibili futuri acquirenti dei fumetti, e ricordo il primo Tex che ho letto, regalatomi da un mio zio purtroppo scomparso da poco...E penso che se non ci fosse stato lui, non avrei comprato Tex ogni mese come faccio ormai da quasi 30 anni.

Ma mi faccio una domanda: non è che magari cambiando qualcosa nel modo in cui si pubblicizzano i fumetti si possa realmente invertire la tendenza?

Perchè non riesco a pensare che tanta gente guarda Tv spazzatura e una minima parte possa leggere fumetti, che non è altro che letteratura illustrata...

Magari tanta gente li snobba semplicemente perchè non li conosce...

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<span style="color:red;">51 minuti fa</span>, pino1980 dice:

 

Ma mi faccio una domanda: non è che magari cambiando qualcosa nel modo in cui si pubblicizzano i fumetti si possa realmente invertire la tendenza?

Perchè non riesco a pensare che tanta gente guarda Tv spazzatura e una minima parte possa leggere fumetti, che non è altro che letteratura illustrata...

Magari tanta gente li snobba semplicemente perchè non li conosce...

Onestamente non so quanto un modo migliore di pubblicizzare possa servire: i dati di Dylan Dog, se è vero che è continuato a calare nonostante tutta la campagna mediatica del "rilancio" recchioniano, lo confermerebbero. 

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4 ore fa, Havasu dice:

Conservo gelosamente un articolo della "Stampa" del 1981,a firma di Oreste Del Buono,in cui si dice che "...il celebre fumetto è arrivato ad una diffusione di 600mila copie mensili...".....altri tempi....   .   Le 190mila copie attuali riguardano solo l'inedito mensile o comprendono le varie ristampe ?

 

Il dato riguarda, ovviamente, solo l'inedito mensile, le ristampe, come i Maxi, i Color etc, sono collane a parte con il loro venduto che è, inferiore. Credo che il Tex Tre Stelle viaggi intorno alle 20.000 copie o meno.

Per le 600.000 copie di cui parlava ODB, sei certo che non parlasse della tiratura, ovvero delle copie stampate e distribuite nelle edicole, che sono cosa ben diversa da quelle vendute che sono una cosa ben diversa?

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<span style="color:red;">15 ore fa</span>, ymalpas dice:

In che misura, se incidono, bisogna invece considerare:

 

a ) la copertina che ti rapisce e ti obbliga all'acquisto e la copertina che ha l'effetto opposto;

b ) la presenza di certi autori (sceneggiatori e disegnatori) graditi o sgraditi sull'inedito mensile;

c ) l'ottimo o lo scarso appeal di storie che sappiamo quanto promettono .

 

Io per primo che da dieci anni a questa parte compro tutto del Tex inedito per fini collezionistici, mi rendo conto che certe storie le lascerei in edicola.

 

Chi segue diverse collane Bonelli, senza pretese collezionistiche, con grande esborso mensile, compra tutto a prescindere dai due o tre fattori sopra esposti ?

 

Il Tex di Manfredi di settembre vende quanto il Tex di Boselli a Novembre con il ritorno di Yama ?

Non cambia niente, perchè i motivi del calo non sono quelli che dici tu (forse una volta) ma quelli esterni che ho citato io.

<span style="color:red;">11 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Il dato riguarda, ovviamente, solo l'inedito mensile, le ristampe, come i Maxi, i Color etc, sono collane a parte con il loro venduto che è, inferiore. Credo che il Tex Tre Stelle viaggi intorno alle 20.000 copie o meno.

Per le 600.000 copie di cui parlava ODB, sei certo che non parlasse della tiratura, ovvero delle copie stampate e distribuite nelle edicole, che sono cosa ben diversa da quelle vendute che sono una cosa ben diversa?

Era il venduto, alla fine dei Settanta. Tiratura sulle 800-900 mila.

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Grazie Gian, articoli interessanti e, almeno sembra, non troppo di parte.

Le fumetterie dalle mie parti sono oggetto misterioso e quando mi è capitato di andarci le cose più interessanti erano quelle ordinate per qualcuno e raramente ho trovato qualcosa di mio interesse. 

Le librerie che trattano fumetti ne hanno pochissimi e casomai te li ordinano... ma a quel punto faccio prima (e spendo meno) online

L'edicola resta per me il principale punto di approvvigionamento dei fumetti.

Poi, come ben sai, viene il mercato dell'usato.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, GIANBART dice:

Tanto per non fare discorsi da vecchia mummia vorrei introdurre due articoli forse interessanti per la discussione in atto, dipende da come si vedono:

http://www.ilpost.it/2016/06/01/fumetti-mercato/

http://www.dimensionefumetto.it/vendite-usa/

Ritengo buone le deduzioni del primo e molto indicative le estrapolazioni del secondo.

 

Interessante, ma non cambia di una virgola quello che ho detto. Il fatturato del fumetto complessivamente è ancora alto, ma è solo il TRENTA per cento di quel che era negli anni Ottanta. Se facciamo i conti, vediamo che dunque  non abbiamo perso granché, IN PERCENTUALE, forse nulla addirittura. Ma tantissimo in numero effettivo di copie, siccome riusciamo a vendere meno di un terzo di allora. Fisiologico. 

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  • Collaboratori
<span style="color:red;">2 ore fa</span>, borden dice:

Il fatturato del fumetto complessivamente è ancora alto, ma è solo il TRENTA per cento di quel che era negli anni Ottanta.

 

Il che significa il 70 % di copie di fumetti in meno in circolazione. Mi ricordo che negli anni ottanta, quando è iniziato il declino,  era difficile uscire di casa, recarsi in qualsiasi posto, senza imbattersi in qualche albo di Tex, Zagor o Mister No messo qui o là. L'italia era sommersa dai fumetti, traboccavano dovunque, era impossibile non rimanere soggiogati da questa o quella serie. Oggi i fumetti scarseggiano, fuori delle edicole non ne vedo. Questo spiega anche il calo di letture tra i giovani. Il fumetto oggi devi cercarlo o te lo devono prestare o regalare.

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Veramente a onor del vero le edicole chiudono perchè non hanno più la loro fonte di introiti principale che era rappresentata dai giornali quotidiani, negli anni '90 un giornalaio normale arrivava a vendere 5-600 copie con un guadagno intorno alle 120 lire cadauna, lasciamo perdere le edicole in centro poi, adesso vende di tutto dalle ricariche telefoniche, ai biglietti di trasporto, ai giocattoli e altro ma non riesce a compensare quella perdita; non si può dire certo che la perdita di lettori delle testate mensili della Bonelli abbia costretto a chiudere le edicole. Nel frattempo sono subentrate le librerie con offerte di strenne e volumi particolari e le fumetterie con la fornitura estremamente capillare di svariate testate, infatti nell'articolo de " il post " si parla delle 100000 copie di Zerocalcare e delle 40000 di Gipi, cosa non possibile certamente con le edicole, ed è proprio qui che si evince il bisogno di cambiamento del mercato confermato dall'andamento del mercato americano. I lettori oggi sembrano più invogliati verso volumi autoconclusivi, raccolte di storie complete, non sembrano più interessati alla serialità od almeno non più a quelle serie longeve aperte da anni non avendo la voglia di andare a cercare e leggersi 6-700 albi dello stesso personaggio. Questa sembra una tendenza ormai ristretta a noi vecchie mummie abituate sin da piccoli a " collezionare " le serie, ad affezionarsi a quello o a quell'altro personaggio, oggi hanno voglia di leggere storie one-shot che non li obblighino a pensare o a ricordare quello che è successo il mese precedente, ciò sarebbe dimostrato anche dal parziale fallimento di Recchioni con la testata Orfani che è partita " sparata " ma, alla lunga, legata ad una serialità stagionale non ha retto il mercato ed è calata a livelli minimi.

Il caso di Zerocalcare comunque è eclatante nel dimostrare che i lettori di fumetti ci sono, ma vorrei sapere quanti di voi lo leggono, io non l'ho mai neanche sfiorato perchè non mi interessa quel tipo di fumetto ma siamo tutti così ? 

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18 minuti fa, francob dice:

Non sei solo, Gianbart, anch'io conosco la testata "zerocalcare", ma neppure io ho mai sentito l'interesse di sfogliare questo fumetto.

 

Non lo conosci affatto direi, altrimenti sapresti che zerocalcare non è una testata o una serie ma lo pseudonimo di un fumettista nato ad Arezzo il cui vero nome è Michele Rech e che finora ha pubblicato in volumi usciti in libreria. Nel 2015 è arrivato secondo al Premio Strega con la graphic novel "Dimentica il mio nome".

Detto questo, il suo stile non attrae nemmeno me.

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