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TWF - Tex Willer Forum

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  1. Today
  2. Io che mi sono letto Il mistero del Monte Rainier non vedo l'ora che esca il prossimo albo per vedere come va a finire, e penso possa succedere anche a un lettore occasionale. Su Supermike non mi pronuncio, non lo ho letto.🙋🏻‍♂️
  3. La storia Un mondo perduto (di cui Il mistero del Monte Rainier è il seguito) occupava un albo e mezzo, ma conteneva talmente tanti eventi e situazioni (l’arrivo a Yakima e l’incontro con Gros-Jean, i preparativi per la spedizione, la tappa al villaggio dei klamath, la scalata del ghiacciaio, l’attacco dei ghundar, la scoperta del mondo sotterraneo, la cattura e l’incontro con il professor Steiner, ecc.) che oggi facilmente verrebbe spalmata su 4 o 5. Per questo quando leggo “albo introduttivo” storco il naso: una volta non esistevano albi introduttivi, ogni albo, anche se la storia rimaneva da concludere, presentava tantissimi momenti avventurosi e colpi di scena ed era comunque perfettamente fruibile per se stesso, anche perché poteva capitare in mano a un lettore occasionale, e in questo caso magari spingerlo all’acquisto dell’albo successivo: se a uno, ad esempio, capitava in mano Zagor contro Supermike era spinto dall’incalzare della storia a comprare La settima prova per vedere come andava a finire, se a uno capita in mano il Supermike di Burattini (dove i primi 3 albi finora sono introduttivi) mi sa che fa il ragionamento opposto…
  4. Ieri
  5. Hellingen

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Ruju finora si è fatto apprezzare proprio per le sue storie auto-conclusive, e di solito evita i ritorni, ma quel ragazzino sembra effettivamente costruito per una seconda apparizione. Resta da vedere quando e se succederà... secondo me potrebbero riproporlo cresciuto tra 6-7 anni, quasi sicuramente a capo di una rivolta indiana o qualcosa del genere. In quel caso mi augurerò di essere smentito e di trovare il personaggio in un ruolo un po' più originale, cosa che lo renderebbe già più interessante da riscoprire.
  6. frank_one

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Non basta la fredda sicurezza di un calcolo, serve un senso. Dove sta scritto che il lasso di tempo che all'epoca era necessario a pubblicare una storia oggi debba essere usato come variabile per gonfiare forzatamente il numero di pagine di cui la storia è composta? È il colmo, la vittoria della mancanza di senso e della rigidità di pensiero. Come dire: "dobbiamo sorbirci storie allungate perché non si può fare altrimenti, è stato deciso così e guai a tornare indietro".
  7. Claude

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    21 albetti a striscia settimanali per una storia equivalevano a 5 mesi di pubblicazioni, ergo per paragonarli con il formato di uscite attuale servirebbero 550 pagine per coprire lo stesso periodo.
  8. Laramie

    [Maxi Tex N. 06] Rio Hondo

    Quasi in contemporanea con l'ultimo Maxi di Nizzi, ho deciso di rileggermi il primo, il quale ormai risale a ben 22 anni fa 😱 Il soggetto è praticamente identico: gli allevatori di una piccola località sono tiranneggiati da un profittatore privo di scrupoli che vuole impossessarsi dei loro ranch. La storia in quanto tale è godibile, anche se la durata extra large mette a dura prova l'esilità del soggetto provocando qualche sbadiglio. Con il senno di poi sono ben visibili tutte le storture del Nizzi del periodo, anche se il mestiere c'è ancora e si vede. Tex alterna momenti di calma, quasi come se avesse la pressione bassa (a proposito, ma quanto è quieto il Tex di Nizzi?) a puri scoppi di isteria quando litiga con lo sceriffo. Il cazzottone alla stella di latta prezzolata arriva, ma il Tex di Bonelli gliel'avrebbe rifilata pagine prima. Carson è una pura spalla comica e il suo ruolo è quello di puro supporto senza guizzi di nessun tipo, buono solo per scambiare battute. Kit Willer fa una figura migliore e va bene, ma Tiger Jack letteralmente non pervenuto. Se escludiamo qualche cattivone spedito nei pascoli del cielo, il suo apporto alla vicenda è zero. I cattivi sono dei farabutti qualsiasi, ma il rapporto padre-figlio che si viene a creare tra i due Bascom è molto interessante. Premio "gegno dell'anno" a Bascom padre e a Donovan per inventarsi le cose più strampalate per non compromettersi e poi mandano tutto in vacca ordinando un assalto diretto contro un tribunale, oooooookkk. Bene Mac Coy e Harry Bascom, un po' più defilata Anne Mac Coy, anche se in alcune vignette emerge un caratterino niente male. Miss Herrero vince il premio "bad girl" della storia. Quindi sì, una storia che era già trita e ritrita 20 anni fa, ma che va sempre sul sicuro e alla fine, pur con tutti i suoi difetti e i suoi limiti, posso dire che mi è piaciuta a patto che la si accetti così com'è, ovvero un'avventura western senza pretese se non quella di intrattenere il lettore. Bene Repetto. Stile classico e d'annata che ricorda un po', con le debite distanze, il primo Ticci.
  9. Black Jim

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Sì, questa nuova scadenza col compleanno sarà comoda per non scordarsi la data (? ¿Ma se ti scordi l'anno?😀), ma non costituisce certo un "bel regalo" anche dolo per la burocrazia.
  10. L'unica patente che mi riconosco, è quella di guida e dire che quest'anno il giorno del mio compleanno dovrò rinnovarla. A dire il vero, mi ricordava un carabiniere che mi ha recentemente fermato in un posto di blocco, che in quei giorni mi scade pure la revisione dell'auto, quindi non c'è male come regalo l'esborso previsto. Per arrotondare sarò costretto a fare il gambler .
  11. Letizia

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Domanda fatta a una AI: scrivimi una storia di Tex in stile nizziano su un ranchero che spadroneggia in una città del west: Risposta dell'AI: identica parola per parola alla Città che scotta. Che Nizzi si sia modernizzato?
  12. Leo

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Il soggetto è veramente il minimo sindacale, è sempre la stessa storia, come ho scritto anch'io il pilota automatico che utilizza Nizzi fa innescare un meccanismo analogo anche nel lettore, che legge "a mente spenta". Ora, un lettore più esigente (quale sono stato anch'io per tanto tempo) dovrebbe solo bocciare questa storia, l'ennesima trama abusata e di nullo interesse. La cosa assurda è che la sceneggiatura, briosa e frizzante, funziona. O forse è il nostro cervello che non funziona più, abituato ormai a tanta mediocrità? Dovremmo fare causa alla SBE per averci lobomotizzati a tal punto che ci accontentiamo di queste loro misere proposte? Non so, so solo che mi ci sono divertito, mi dovrò rassegnare a un declino cognitivo evidente...
  13. Letizia

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Eri ironico? Tu? Ma dai!
  14. Leo

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Ma infatti ero ironico, Letizia!! non hai letto quello che ho scritto tra parentesi dopo aver usato la parola "nizziani"? Qui è facile essere scambiati per nizziani quando difendi una storia di Nizzi... se proprio devo darmi una patente, allora quella è da boselliano, ma preferisco fondamentalmente quella di texiano Non mi sei attenta, non mi sei
  15. Letizia

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Sei nizziano? Ma nel senso che sei concittadino di Garibaldi? Io pensavo che tu fossi troppo intelligente per affibbiarti delle etichette. Pensavo che tu fossi del tipo: Nizzi mi piace quando scrive "Tex il grande" e non mi piace quando scrive "La città al microonde". Che non ti piacessero i cliché.
  16. Allora...Non concordo sui disegni. Però sulla sceneggiatura concordo. Poi uno alterna storie così a quelle più ambiziose del Bos ad esempio. 😉
  17. Letizia

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    L'alcol non fa male. È una diceria inventata dagli astemi. Potrei dire che anche l'automobile, che provoca un numero troppo alto di decessi, fa male.
  18. L' idrolitina gonfia. Parlane con un gastroenterologo.
  19. Mister P

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Se ne abusi. Mai bevuta idrolitina.
  20. Gunny

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    @Poe tantissimo dipende anche da come scrivi nelle nuvolette e nelle didascalie. GLB sintetizzava e narrava allo stesso tempo, altri invece (Boselli in primis) tendenzialmente ripetono i concetti più volte e fanno infodump (la storia di Mefisto è un manifesto in tal senso; non che l'infodump sia un male in sè, ma lo accetto di più in un romanzo che in un fumetto). Diablero nel suo post ha scritto cose giustissime.
  21. Angelo1961

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Lo Champagne, come tutto l'alcol, fa male. L'idrolitina disseta e non fa danni!
  22. Magic Wind

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    La storia migliore delle due è quella di Nizzi, il che è tutto dire, visto che sembra una specie di barzelletta, o una presa per i fondelli dei lettori. In pratica il nostro scrive una storia il cui soggetto potrebbe stare comodamente nel retro di un biglietto del tram, la riempie di scambi di battute spiritosi alternati a pagine mute con gente che cavalca o che sta appostata con il fucile e si inventa la figura del ranchero con 4 figli maschi per reiterare per 4 volte lo stesso identico schema narrativo (Tex che prima distrugge il ranch a uno dei figli, poi la miniera a un altro, poi la banca a un altro ancora…). Quindi scontro finale dove i nostri fanno fuori tutti e via verso nuove avventure. La storia è tutta qui. Il bello è che nonostante il canovaccio inesistente la sceneggiatura FUNZIONA e alcuni battibecchi tra Tex e Carson sono davvero DIVERTENTI (tempo addietro, mi pare nel thread de La tigre nera, si discuteva di Nizzi come grande autore comico, i tempi giusti secondo me ce li ha). Trovo perfettamente comprensibile perché Nizzi abbia ancora tanti estimatori: trame di nessuna difficoltà leggibili a cervello spento, sceneggiature dal page turning molto veloce e con un certo brio (senza esagerare perché i lettori di Tex sono tutti molto anziani), uso smodato di cliché e situazioni riconoscibili, pards sempre centrali all’azione e dialoghi brillanti. La formula del successo è tutta qui. Quello che non funziona assolutamente sono gli sgorb… i disegni di Torti. Ora, non capisco davvero come si possano paragonare a Ticci o Fusco, ma per me non sono minimamente presentabili in una testata con il marchio Tex. Graficamente trovo che quest’albo sia uno dei punti più bassi di sempre della serie (Fernandez e Laurenti erano meglio). Se gli scenari sono ancora ancora accettabili, le figure umane, tralasciando gli illustri paragoni di cui sopra, a me hanno ricordato quelle di Bruno Bozzetto in West and Soda. Torti probabilmente non è mai stato arruolabile su Tex, nemmeno al suo livello migliore, e questa storia per me è sicuramente il suo lavoro peggiore. Velo pietoso anche sulla storiella di Serra, che spreca in un mare di noia e deja vu quello che potenzialmente poteva essere un buon soggetto, realizzando, come sempre, una storia piatta, amorfa, con i protagonisti che potrebbero benissimo essere quelli di qualsiasi altra serie e non cambierebbe nulla. Disegni di Mandanici troppo rigidi e ingessati, non adatti a Tex.
  23. PaoloFede

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Io l'unico personaggio che avrei voluto vedere col grugno rotto è kimy. Insopportabile. Sopratutto quando tenta di aggredire alle spalle Quercia Rossa, comportamento da vero infame. Purtroppo temo che ce lo ritroveremo tra i piedi in futuro...
  24. Otami

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Continuando l'OT: sarebbe impossibile, ok, ma perche'? Perche' il lettore vuole vedere solo disegni a basta? Ma cosa siamo tornati, i bimbi di prima delle elementari che non sanno ancora leggere? A me le didascalie mancano molto, e tu ne hai postato un esempio magistrale (grazie!) dove nessun disegno potrebbe mai sostituirle. Trovo difficile credere che didascalie cosi' sarebbero male accolte - credo invece che il problema sia che prende molto tempo scriverle (se si sanno scrivere, cosa magari non proprio scontata) Quello che invece irrita me sono le pagine con Tex a cavallo che vede un paese da lontano, Tex che entra nel paese, Tex che si fa la main street, Tex che parcheggia il cavallo, Tex che entra nel saloon, etc., tutto senza una parola. Un film muto praticamente.
  25. Poe

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Definisco meglio: per periodo d'oro di Tex io intendevo - e di solito si intende - la fascia dal n 100 al 200. E' evidente che il ritmo delle prime storie a striscia di Tex non è quello attuale: vorresti riproporlo tale e quale oggi? Sarebbe impossibile, lo diceva anche Boselli quando ha iniziato la serie "Tex Willer". Ma mi sa che siamo tutti OT.
  26. Ultima settimana
  27. joe7

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Sei stato perfetto, Diablero, i mie complimenti. Come avevo detto in un altro post, chi parla molto è perchè non ha niente da dire. Qui sembra che Gianluigi Bonelli parli molto...invece sintetizza, dicendo molto in poco. Fa una scena di due pagine dove oggi ne impiegherebbero trenta o quaranta e una scena di una pagina dove oggi ne impiegherebbero minimo venti. E lo stesso discorso si può fare per i film, che, come i fumetti, oggi parlano tanto per non dire niente. I manga (quando sono fatti bene, ovvio) dicono molto in poco: i volumi, come ha detto frank_one, sono delle puntate riunite in volume: ogni storia era infatti una puntata, dove si diceva tutto quello che c'era da dire e di più. Il Giornalino aveva puntate di 10-12 pagine al massimo che dicevano le stesse cose che dice oggi un volume Bonelli da 120 pagine. La sintesi non significa rifiutare l'uso delle didascalie: è usarle bene. La sintesi non è imitare Ken Parker: è saper narrare.
  28. Black Jim

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Mi associo a quanto detto da @Leo, a me andrebbe bene!
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