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TWF - Tex Willer Forum

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  1. Ieri
  2. Grande Tex

    [Texone N. 14] L'ultimo Ribelle

    Mi sorprende che non ti sia piaciuto neanche questo Texone per i testi,visto che per me é uno dei più Bonelliani di Nizzi. La faccenda del viso di Tex é giusta fino a un certo punto.Se a Wilson veniva antipatica, non mi sembrava la pena di rinunciare a tutta la sua magnifica opera solo per il volto.Lo si poteva lasciare come lo aveva fatto lui,ma forse molti lettori avrebbero protestato( tra l altro Monti é stato anche abbastanza bravo ad imitarlo)
  3. Diablero

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    La casa editrice Scarabeo l'ha fatto per la prima, ora sto aspettando con ansia che mi facciano altri volumi... (spero tanto che ne facciano tanti di questi volumi, glieli prendo tutti! Ma per adesso si stanno concentrando su Diabolik...)
  4. Una bella camicia di lino fresca e con fantasia hawayana, ideale contro la calura dei deserti del sud-ovest e anche il problema del "sudore" è risolto!
  5. Letizia

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    Ma se le tavole sono in BN! Io farei in BN anche la copertina, così ciascuno si immagina la camicia del colore che vuole.
  6. Diablero

    [Texone N. 14] L'ultimo Ribelle

    Sui testi di Nizzi non dico nulla perchè ad un certo punto uno si stufa di dire le stesse cose (e scatenare le solite polemiche), ma anche senza di quelli, questo texone per me è stato un passo falso e un vero e proprio "tradimento" alla ragion d'essere della serie. Per anni e anni abbiamo (giustamente) stigmatizzato le cose da "peracottari di provincia" che anche la Bonelli faceva con obbrobri tipo le faccine di Galep appiccicate sui disegni di Muzzi, giustificandole con "vabbè, erano altri tempi, non si dava alcun valore al fumetto", e poi lo vanno a rifare anche nel XXI secolo? Fai una collana in cui ti vanti di prendere le maggiori firme del fumetto mondiale per dare la loro interpretazione di Tex (e Wilson è uno che in Francia ha fatto Blueberry dopo Moebius, mica pizza e fichi...), e poi... GLI FAI RIDISEGNARE LE FACCE DA MONTI? Una presa in giro del lettore (io) che pensava di pagare un fumetti di Wilson, non di Monti (oltretutto non accreditato, quindi inganni pure il lettore), e spaventoso passo falso della Bonelli, che se voleva accreditarsi anche all'estero come editore serio per trovare disegnatori per i Texoni, diciamo che gli conviene che non si sappia in giro che fa di queste cose...
  7. Condor senza meta

    [44/45] Contrabbando

    Altro episodio con soggetto classicamente western, breve e senza eccessive pretese. Una sorta di riempitivo, affidato peraltro all'esordio di Muzzi, nei panni di disegnatore completo e autonomo (compreso i volti di Tex, cosa che diverrà rara nel proseguo). Bonelli riesce a colmare la debolezza dello spunto iniziale, con mestiere e maestria. Buoni i tempi di sceneggiatura, interessante la figura del tenente Corbett, così come si fanno apprezzare alcune sequenze particolari e ardite, come la "corsa della morte" per far parlare Floyd o l'eroica fine del navajo che pur di non tradire la sua presenza e mettere a rischio il piano di Tex, si lascia morire dopo il morso di crotalo evitando di accendere il fuoco per curare la ferita. Il contrabbando con i Comanches viene abilmente smantellato dall'opera di Tex e i suoi pard, in una sequela di eventi e azione che accompagna piacevolmente il lettore ma non lascia la sensazione di aver assistito a una trama memorabile. Muzzi a mio avviso se la cava meglio di Gamba in termini di resa e realismo, ma paga il confronto con l'immenso talento di Galep, davvero irrangiungibile per le sue capacità grafiche. Personalmente ho fatto spesso fatica a distinguere i personaggi, sia Tiger dagli altri navajos ma pure gli avversari barbuti, aspetto che anche in seguito caratterizzerà l'opera del disegnatore, poco incline a creare fisionomie del tutto originali. Comunque l'autore milanese, fra alti e bassi, fornirà il suo contributo per svariati anni e arriverà a far comunque parte nel ristretto staff di disegnatori attivi nel periodo d'oro della testata, fornendo i suoi pennelli a storie comunque importanti. Il mio voto finale è 6
  8. Hellingen

    [Texone N. 14] L'ultimo Ribelle

    Tra gli albi speciali del primo periodo , questo è per uno dei più belli e coinvolgenti, a tratti il migliore in assoluto. La storia parte in modo misterioso, nell' accettare e svolgere la missione affidatagli dal generale Davis Tex e Carson (Carson in realtà recita un ruolo apparentemente marginale in questa storia ma non poco importante ai fini della narrazione) si dimostrano dall' inizio alla fine determinati ma fatalisti nel modo più umano possibile. Il Tex che agisce in carcere si prende la scena (pur potendo contare sull'aiuto del direttore e di un secondino) ed è tra i migliori che si possano desiderare. Lega e fraternizza in un certo senso con i detenuti, ne comprende le fragilità; rimane consapevole del suo ruolo e della fortuna necessaria al buon esito del suo compito ma lascia trasparire i dubbi in merito alla sottile immoralità del suo comportamento, anche se necessario per uno scopo più importante, cioè evitare lo spargimento di sangue il più possibile. Come per tutte le grandi storie, riusciamo da lettori a immedesimarci fino in fondo al dramma dei vinti (i soldati e la gente del Sud) senza esserne soltanto giudici. Non solo Fremont si rivela un grande personaggio, ma con le sue decisioni mette in risalto anche tutti i caratteri dello stato maggiore del generale Jackson (un chiaro omaggio sembrerebbe anche dalla fisionomia al noto generale Stonewall Jackson, morto durante la guerra). Nizzi ancora una volta mette in risalto l'influenza negativa che il denaro esercita sulla mente umana nella celebre scena della caduta nel burrone del sacco di soldi e di chi cerca di salvarlo dimenticando se stesso. Forse l'unica parte un po' debole di questa storia è la fuga dal carcere, un po' troppo semplice, di Tex e Fremont, e la scomparsa repentina di alcuni personaggi della prigione che avrebbero meritato magari qualche pagina in più. I disegni sono molto adatti a questa storia perché sono a mio parere molto leggibili e mettono in risalto i tratti importanti dei personaggi, anche se non li rivedrei bene in altre storie ambientate ad esempio in delle foreste o in paesaggi dove è in risalto l' ambiente naturale. Inoltre sarebbe stato un po' più azzeccato per una questione di verosimiglianza non rappresentare i carcerati in modo così "civile" come è stato fatto, almeno negli abiti. Qui non so se la responsabilità sia stata più di Nizzi o di Wilson, forse è stata una scelta voluta, per attribuire maggiore carisma ai detenuti e sottolineare come in ogni prigione ci siano delle regole diverse. Nonostante queste piccole cose che si sarebbero potute magari aggiustare, "L' ultimo ribelle" è una storia indimenticabile, una di quelle che rimangono nella mente anche a distanza di molti anni, e che rileggerò sempre volentieri.
  9. Piombo Caldo

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    Boselli sarebbe ancora in tempo a farla cambiare.👘
  10. virgin

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    Un Tex in camicia rossa che si batte in nome del CLM (Comitato di Liberazione del Messico). La questione si fa sempre più gustosa.
  11. Diablero

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    Mi associo a quello già detto da altri nel thread delle anteprime: mettere la camicia gialla a Tex è un errore storico gravissimo! All'epoca era rossa! Così si dà credito alle maldicenze secondo cui Tex non si cambia la camicia da 20 anni, e per questo dopo Lilyth non trova una donna! Ecco le prove!
  12. A discolpa di GL Bonelli, i rangers che avevano partecipato alla II guerra mondiale, anche in Italia, e di cui parlavano i giornali all'epoca, sono questi: https://it.wikipedia.org/wiki/75th_Ranger_Regiment Che non solo hanno divise, reggimenti, etc e sono un vero e proprio corpo militare, ma sono i "rangers" propriamente detti. Quelli di cui fa parte Kit Carson nel mondo di Tex sono i "Texas Rangers", cosa totalmente diversa, nati appunto quando il Texas non faceva parte degli USA. Vista la scarsissima documentazione dell'epoca è normale che ci fosse confusione... Fra l'altro, il Kit Carson "storico", a cui probabilmente GL Bonelli faceva ancora riferimento (pur con larghissime libertà narrative) non è mai stato un texas ranger ma è stato un ufficiale dell'esercito (che tra l'altro ha combattuto per l'Unione nella guerra civile), quindi aveva senso metterlo in divisa...
  13. Soggetto: Bonelli Gianluigi, Boselli Mauro Sceneggiatura: Boselli Mauro Disegni: Brindisi Bruno Copertina: Dotti Maurizio LA PRIMA MISSIONE UFFICIALE DI TEX PER CONTO DELLA LEGGE… Un crudele desperado messicano, noto come El Diablo, sparge il terrore a nord del confine. C’è chi, come Sanchez, lo ritiene un eroe, l’erede di Juan Cortina. Altri, come mister Marshall e i Texas Rangers, riconoscono in lui un bandito al soldo dell’esercito nazionalista messicano e dei cospiratori sudisti, tatticamente alleati per creare scompiglio e preparare il terreno per la guerra. Tex ha l’incarico di trovare il suo nascondiglio. Ma persino i diavoli, sotto sotto, hanno un cuore. E il duro cuore del Diablo batte per sua figlia, la tenera e innocente Florecita.
  14. Che poi è sostanzialmente un corpo federale, una sorta di FBI del West.
  15. Suvvia, abbiamo rangers in un periodo storico in cui erano stati sciolti (e viene proprio detto che non sono stati sciolti per merito di Tex), date anticipate e ritardate, un inesistente "servizio segreto dei rangers".... cosa costava fare un "reparto sperimentale di rangers in divisa" capitanato da Kit Carson?
  16. Temo che potresti rimanere deluso. Ammesso e non concesso che si arrivi a coprire quel periodo, Carson non indosserà la divisa, semplicemente perché i Rangers non hanno divise.
  17. Concordo! Almeno al giovane Tex lasciamogli la camicia rossa! (o almeno, facciamo vedere che si cambia la camicia ogni tanto, almeno quando era ancora giovane e andava a donne! ) Camicia Rossa la Trionferà!
  18. Sì, d'accordo, ma poteva essere lasciata, non dà l'idea di qualcosa di appiccicato lì. Almeno a me. Anzi migliora la scena, aumentando le difficoltà di Tex.
  19. Col prossimo mese intanto Tex cambia camicia, e io speravo vivamente che si mettesse quella rossa, ma purtroppo cosi non è. Spero che la camicia gialla tra qualche storia la metta a lavare, e che si prenda dal cesto quella rossa che qualche spasimante gli ha preparato. Spero invece che Kit Carson continui con la camicia a frange, anche se sporca, e che non indossi quell'orribile camicia a quadretti che gli ho visto una volta addosso. Spero anche di non vederlo con quella divisa militare da ranger, ( non ce lo vedo proprio il vecchio reprobo ). Questo post è anche per stimolare il Boselli a dire la sua, ma mi sa che è un osso troppo duro.🤐🙋🏻‍♂️
  20. Quella scena è un cliffhanger, è stata messa lì solo per chiudere la striscia con un momento di suspense per invogliare il lettore all'acquisto della successiva.
  21. Fermo restando che, a mio avviso, la lettura di questo tipo di storie è in qualche modo condizionata dalla conoscenza dell'antecedente scritto da GL Bonelli e quindi il coinvolgimento emotivo risulta di fatto minore (tanto più che si sa già come "andrà a finire"), però ritengo che Boselli abbia saputo mantenere la componente di Tex come "lupo solitario" (o come "primula rossa" imprendibile), ma innestando questo elemento su una dimensione ugualmente molto intrigante, proprio nelle ultime pagine dell'albo. Infatti diventa l'occasione per presentarci un dinamico Kit Carson che intende mettersi sulle tracce dell'inafferrabile Tex con l'atteggiamento di chi sa bene che si tratta di un individuo molto abile nel non farsi "mettere il sale sulla coda", ma con il gusto di assumersi questa esaltante sfida sapendo di poterla superare. E questo, tutto sommato, prepara bene, anche se in poche battute, uno dei passaggi essenziali della saga, facendo pregustare quell'incontro e quella fondamentale amicizia che legherà per sempre i due personaggi.
  22. Niente storie nuove su Tex Willer per quest'anno purtroppo. Per fortuna ci sono i due speciali, che dovrebbero essere con storie inedite. Spero che Boselli in questi rifacimenti ci aggiunga qualcosa di nuovo senza stravolgere più di tanto i soggetti di Glb. Capisco comunque che queste storie fondamentali debbano entrare nella serie di Tex Willer.🙋‍♂️
  23. Io faccio l'inverso perchè leggendo prime le antiche avrei troppi spoiler. La differenza è che tu sei dell'85 quindi hai ancora una buona memoria. Io ricordo poco delle prime storie.
  24. Condivido, con la sola differenza che io al contrario mi sto via via rileggendo prima le vecchie versioni e poi le nuove.
  25. E' logico che le storie "nuove" siano migliori, più libere e si sviluppino su terreni inediti o comunque poco esplorati (vedi le citate Pinkerton lady o Seminoles, ma anche Cortina e Alto Missouri). Però ci sono storie di GLB su cui non si può passare velocemente e, pur personalmente meno apprezzate, sono sempre interessanti per il tono moderno che dà loro Boselli. Una cosa che farò è andare a leggere l'originale, ma solo DOPO aver letto il "remake".
  26. Allora...Non ricordo minimamente l'originale di GLB (è in libreria e non lo leggo da secoli) quindi non posso fare paragoni. Detto questo, a pelle e dopo la prima lettura, gradisco molto di più quando Boselli può avere massima libertà. In questa storia ho "sentito" un po' di freno a mano tirato e quindi si legge, i disegni di Ghion inoltre mi sono piaciuti, ma alla fine sono rimasto con ancora "fame". Le storie del Bos mi saziano, questa no e a visto che è un adattamento/remake di un qualcosa di GLB probabilmente il motivo è questo. Farò una seconda lettura sicuramente e vedremo.
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