In definitiva, credo che la maggior parte dei lettori da lunga data di Tex, amerebbero ogni tanto leggere storie ambientate "altrove", sia come luoghi (ma sotto questo aspetto i vincoli forse sarebbero maggiori) sia come tempo. I salti all'indietro nel tempo sono, secondo me, necessari perchè - a prescindere dal fascino e dall'attaccamento che un vecchio lettore possa sentire per la prima quindicina di albi, non si può negare che tanti, troppi, aspetti siano stati appena accennati, con poche vignette, o addirittura saltati. La conseguenza è un mare di occasioni perdute. Un ulteriore conseguenza è che Tex entra in scena già formato, completo, come se Tex fosse stato sempre Tex, perfetto, temuto, esperto, niente a che vedere, invece, con le storie di iniziazione o formazione, con l'eroe che diventa gradualmente tale. Ad esempio, come ho già detto, Tex appare subito avere tutte le abilità al massimo livello con in più l'esperienza di un consumato avventuriero (sia da fuorilegge che da ranger). Al suo confronto, Carson appare da subito come un "secondo", anzi, uno dei tanti uomini di valore, ma niente a che vedere con Tex. Si adatta da subito al ruolo di gregario (slavo, forse, in parte, nell'albo n. 8 Due contro cento). Boselli, nell'albo I sette assassini, fa dichiarare a Tex che Carson è stato suo amico e "maestro". Bene, vorrei vedere delle storie in cui ciò risulti vero!Il maestro d'armi di Tex è stato Gunny Bill (a proposito, perchè non ripescare anche lui?), ma niente vieterebbe di mostrare per un po' storie in cui il rapporto tra i due sia quello che ci si aspetterebbe tra un ranger trentenne all'apice della fama ed un ventenne esordiente.