La prima cosa che mi viene da dire dopo la lettura è che questo albo consacra definitivamente Seijas come uno dei più importanti interpreti del Tex contemporaneo. Al di là della bellezza, della classicità, del dinamismo e dell'eleganza del tratto, basta vedere la "recitazione" del suo Tex per convincersi di questo: per me, in quanto interprete del personaggio e del fumetto "Tex", Seijas è per me oggi sullo stesso livello di un Civitelli o di un Ticci. Per quanto riguarda la storia: albo bruciante, con un Tex cazzutissimo e perfettamente centrato da Manfredi che credo accontenterà tutti. Una bella parte è anche riservata a Carson, che tra l'altro stavolta ha più dubbi, è più riflessivo, e forse intuisce qualcosa in più di Tex. L'albo e molto scorrevole, ma credo che la vicenda sia più complessa di quel che sembra... Insomma, se la seconda parte sarà dello stesso livello della prima, perdonerò volentieri Manfredi per il brutto passo falso di "Oro nero".