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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 21/10/2017 in tutte le sezioni

  1. Pecos io sono d'accordo con te. Se rileggi con attenzione ho usato il condizionale. E vale anche l'opposto, ovvero un possibile rafforzamento del mythos , (perché no?) ma questo ormai dipende solo più da chi ha in mano il personaggio e non più dall'immaginario di chi l'ha seguito per quarantanni nel mio caso o più. La mia è una preoccupazione più che una statuizione. Provo a tradurla in metafora. Se uno gioca con i fuochi può anche produrre qualcosa di molto bello e affascinante come uno spettacolo pirotecnico. Oppure può rischiare di dare fuoco a quello che c'è e distruggerlo. Ovviamente spero nella prima ipotesi ma la preoccupazione per la seconda rimane perché quando accendi la miccia si che puoi anche spegnerla ma intanto hai acceso il fuoco e qualcosa si è illuminato e riscaldato. Ymalpas non avertene a male ma proprio non ti vorrei come mio avvocato difensore e nemmeno come fan Sul discorso che fai nella prima parte non ho niente da aggiungere. Il maxi è bello e mi è piaciuto e non è in discussione la sua bellezza. Il discorso che fai nella seconda parte mi sembra invece più incentrato sulla "legittimità". Qui forse bisogna intendersi. E' fuori discussione che l'autore del maxi possa fare quello che ritiene. E' lo sceneggiatore principe della serie, è il curatore del personaggio e ha la copertura della casa editrice. Dal punto di vista della legittimità e della programmazione editoriale è dalla parte della ragione. Quello che invece intendo dire io ha una valenza - se mi si passa il termine - più "etica". Secondo il mio modo di intendere GLB con Tex (ma pure Nolitta con Zagor o Mister No, o Agatha Christie con Poirot o Conan Doyle con Sherlock Holmes) hanno fatto ciò che han ritenuto meglio e ne erano pienamente legittimati. Chi prende in mano i loro personaggi invece - mia modesta opinione - deve fare un passo indietro prima di agire, perché sta raccogliendo una eredità e anche se ha una legittimità contrattuale e artistica non avrà mai completamente quella del mythos. Quindi per tornare a quello che mi chiedeva Pecos e che sostieni tu si il mythos rischia di offuscarsi, c'è anche la possibilità che ne esca rafforzato. Più probabilmente, a mio avviso, si trasformerà in un "midrash" di ciò che fu. Non mi sento di dire che sia sbagliato, e nemmeno giusto. Mi sento però di segnalare il pericolo. Con un ingenuo ma sincero auspicio di trovare confronto come ho trovato con Pecos (cui va il mio ringraziamento).
    1 point
  2. Fatico a capire. Non fu lo stesso suo creatore il primo a sciogliere la riserva sulle origini di Tex, dandogli un passato? In che modo questo maxi ridimensiona la sacralità del "mythos"? Sei sicuro che non ne esca invece rafforzata? ps: @Letizia, cerchiamo per piacere di rimanere in topic? Qui si parla del Maxi Tex. Se hai domande specifiche per Boselli gliele puoi rivolgere nella sezione apposita; per la pubblicità ai tuoi romanzi, questa non è la sede adatta, puoi invece aprire una discussione nella sezione "Tutto su di noi".
    1 point
  3. Questa storia è un capolavoro, una delle più belle ed emozionanti dell'intera saga texiana. Una pietra miliare che aggiunge un tassello fondamentale al mito di Tex. Per ora voglio dire solo questo, perché davvero è quasi commovente che un fumetto con settant'anni di storia alle spalle possa regalare ancora gioielli di questo calibro. Boselli si riconferma quel grande sceneggiatore texiano che è, alla faccia degli isterici espertoni da tastiera; e credo che questa storia sia anche la consacrazione di Del Vecchio che qui, nonostante qualche pagine tirata un po' via, realizza forse la sua prova migliore. Questi sono gli albi che ti rendono fiero di leggere Tex da quando avevi sette anni.
    1 point
  4. Come di consueto, mi trovo ad apprezzare il commento di pecos, che fotografa in buona parte anche il mio pensiero, soprattutto sull'infelicissimo Ricardo, che nel mio post "defunto " avevo paragonato al tenente Parkman di Caccia Infernale: un personaggio che Boselli voleva riabilitare dopo la pessima figura fattagli fare nella prima apparizione ma che si macchia dell'eccidio di indiani inermi. Ci restai male nel leggere quel passo falso; con Ricardo ho avuto la stessa sensazione di fastidio se non più forte. Dissento da pecos solo per il finale del suo post: purtroppo questa storia non è, a mio parere, di buon livello, a meno che non si voglia fare la media aritmetica tra il primo albo da nove e il secondo da cinque. Ma la media va bene a scuola, non per valutare un'opera intellettuale nel suo complesso. L'opera nel suo complesso è purtroppo compromessa da un finale molto infelice, nonostante un primo albo molto molto ispirato.
    1 point
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