Qui da noi, nel profondo Sud (la punta del Tacco d'Italia, il Salento), le storie inedite arrivano sempre con qualche giorno di ritardo. L'unico Tex a campeggiare sullo scaffale dell'edicola era il Tex Classic "La banda di El lobo". Non avevo, prima di ieri, mai guardato un Classic, l'ennesima ristampa di cui non so che farmene. Ieri, invece, quel nome, El Lobo, è servito a richiamarmi alla mente la conturbante Donna Manuela Guzman, e il perfido bandito messicano El Lobo. Tornato a casa, ho ripreso quei vecchi albi, constatandone le non perfette condizioni (sono albi di seconda o terza mano: sono originali e sono arrivati a me per vie traverse) e, soprattutto per i numeri successivi, alcuni buchi nella collezione che avranno pregiudicato la lettura delle singole storie all'epoca in cui me li procurai. Non escludo quindi, sia per avere albi in migliori condizioni fisiche che per colmare qualche buco di troppo, di darmi anche al Tex Classic, almeno fino a quando la mia collezione non tornerà ad essere abbastanza continuativa.
Ma la storia di El Lobo ce l'avevo tutta, e approfittando di un'oretta di libertà l'ho riletta ieri. Come di consueto GLB scrive una storia d'azione e dai ritmi serrati, aggiungendoci però l'indimenticabile personaggio di Donna Manuela:
Mi ritrovo a citare Paco, come ai vecchi tempi. Ricordo le tante volte, negli anni immediatamente successivi alla mia iscrizione, che Paco Ordonez era tra i pards che più "quotavo" per riflessioni con le quali ero assolutamente d'accordo sulle vecchie storie di Tex, di cui, all'inizio della mia avventura sul forum, scrivevo le mie "recensioni" nei topic ad esse dedicati. Anche in questo caso, la penso come Paco: Donna Manuela nasce come sadica (non si spiega altrimenti perché, per minimi errori, dia i suoi collaboratori in pasto agli alligatori); in un secondo momento, nel farsi della storia, GLB ha l'idea di trasformarla in patriottica idealista. Inoltre, la rende prigioniera di El Lobo, completandole la conversione: non solo da psicopatica assassina diventa un'idealista devota ad una causa, ma da spietata aguzzina diventa anche povera vittima, nelle grinfie di un bruto, da salvare. Conversione a 180 gradi ben poco coerente, ma il modo di scrivere istintivo e torrentizio di GLB lo portava spesso a questo tipo di soluzioni. Fossero storie scritte oggi, penso che GLB farebbe esplodere il forum per non sentire più le nostre critiche da nerd sui singoli aspetti di una storia.
Era infatti questo il periodo in cui Carson c'era poco. Io, cresciuto col Carson di Nizzi (ricordo sempre - a costo di sembrare ripetitivo, ma mi piace sempre farlo - che il mio primo albo di Tex in assoluto è stato La Leggenda della Vecchia Missione, con Fratello Carson, sorella Colt), non ho mai amato particolarmente queste prime storie, in cui la presenza del Vecchio Cammello è sporadica, per non dire spesso inesistente. Belli i siparietti a cui Tex e Carson danno vita in questa storia, che senz'altro saranno stati di ispirazione per i gustosi intermezzi ironici delle sceneggiature di Nizzi.
Ma infatti è evidente che i Rangers di Tex sono un corpo sia militare che investigativo dipendente direttamente da Washington e non dal solo Texas. Un corpo inesistente nella realtà.
Ritorno su Donna Manuela: essa è un personaggio boselliano ante litteram. Non può non ricordare Shane O Donnel, idealista e criminale: quest'ultimo però uccide (Lord Cavendish e il sergente McDuff) per necessità politica; Donna Manuela è invece anche una sadica. Il suo ruolo di vittima alla fine della storia (ma probabilmente anche le sue dolci fattezze) la ribaltano in personaggio sostanzialmente positivo. La sua morte, da feuilleton, non è solo commovente, ma anche cupa per lo spettro della Guerra Civile cui dà vita.
Incongruenza da accettare in santa pace. Ma non fa piacere che ci sia.