Detta in maniera franca: provo una grande invidia per chi, leggendo questa storia, non è stato assalito dalla noia. Tutto già visto e rivisto, tutto scontato, non un guizzo o un sussulto.
Il Kit imprigionato ingiustamente dopo una rissa è preso sputato dal Texone di Milazzo, la quasi impiccagione dalla storia di Boselli e Font di qualche anno fa, il monotono ripetersi di noiosi BANG BANG ZIP ZIP è nello stile del Faraci più inadeguato. Se poi andiamo nello specifico, ci sono punti della storia che non stanno in piedi: perché Tex è così smanioso di far affrontare il processo a Kit? Da cosa gli deriva la sicurezza di vincerlo, in una città dominata dal padre dell'ucciso? E perché il padre dell'ucciso non ha fatto niente - lui, il padrone della città! - per pilotare il processo? Non poteva pagare i testimoni, o minacciarli? Insomma, un tripudio di idiozie e scelte incomprensibili.
Se il Nizzi che torna su Tex in pianta stabile è questo, è meglio lasciar perdere, e conservare il ricordo del Nizzi glorioso di tanti anni fa.
Sui disegni stendo un velo pietoso: una inaccettabile caricatura di Ticci (copiato e ricopiato in decine e decine di vignette) e uno dei punti più bassi raggiunto nella storia grafica di Tex.