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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 11/10/2019 in tutte le sezioni

  1. Ti rendi conto che e' molto difficile prendere sul serio una sparata prima di tutto irrispettosa, ma che dimostra che tu di disegno non ne capisci praticamente niente?
    1 point
  2. Continuo con le curiosità di questo primo albo. Dopo Black Claw è la volta di Mateo. Di butterati, nella storia lunghissima di Tex, se ne ricordano pochi. Anzi, io ne ricordo solo uno: El Muerto. Quando scegli di appoggiarti su questi che una volta nelle carte d'identità erano indicati come "segni particolari" devi temere per forza i paragoni. Per esempio quando Boselli nella sua "Helltown" scelse di far rieccheggiare nel ricordo di noi lettori quel classico di Nolitta creando Jack Thunder, riuscì a creare un personaggio equivalente ( se non superiore) all'El Muerto di fine anni settanta. Entrambi gli autori, Nolitta e Boselli, si preoccuparono di dare un fondo ai loro personaggi. Per me è una cosa importante. Ora ignoro se siano scelte di Ruju o del disegnatore l'impostare graficamente i personaggi, ma suggerirei maggiore cautela a entrambi, anche perché mi sembra che per Font non sia la prima volta in cui si esagera con i "segni particolari". La seconda curiosità di questo messaggio riguarda il dramma vissuto da Makua che dovrà giustificare la sua "furia" (titolo del secondo albo). Gli hanno ucciso la donna, è un motivo valido, direte voi. Ora vi ricordo che la stessa scena l'abbiamo già vissuta negli anni novanta con il classico di Nizzi e Villa "L'uomo senza passato". Anche in questo caso l'uso di questo espediente di immediato e sicuro effetto mi sembra nella sceneggiatura di Ruju un po' raffazzonato. E' plausibile che dopo un paio di settimane un uomo che è appena uscito dal carcere e che non ha ormai nessun concreto riferimento (nella sua vita) possa cercare di ritagliarsi il suo spazio in un ambiente nuovo, seppure un villaggio di reietti, che è di suoi simili. Ma altrettanto difficile da credere è il fatto che possa aver affondato le sue radici così tanto nel villaggio in così poco tempo. E la ragazza, nelle pagine che leggiamo, sa tanto di piatto di contorno. Niente a che vedere insomma con la martire Fiore di Luna intorno alla quale Nizzi ha intessuto una delle più belle storie d'amore di tutta la serie. Certo sono dettagli che non affossano questo primo albo, che serve solo a porre le basi per quello che sarà il vero tema centrale della storia, cioè la vendetta (la storia andrà letta nel suo insieme e giudicata solo allora), ciò non toglie che alla lettura di queste 110 pagine gli eventi appaiano fin troppo manipolati dal cielo, cioè pilotati dallo sceneggiatore (che avendo un disegnatore tra i più veloci dovrebbe approfittare dell'atout dato dai tre albi su cui spalmare con più naturalezza gli eventi).
    1 point
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