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  1. Non posso non quotare questo commento che esprime anche le mie perplessità di fronte a questa storia, soprattutto nel passaggio "Non c'è motivazione, costruzione, nulla, nelle azioni di questi personaggi. Fanno cose solo "per smuovere la trama", e basta." Vero è che a Nizzi poco importa degli indiani, messi lì soltanto come carne da macello per creare la situazione che racchiude il vero interesse della storia - il gruppo di assediati ed il loro destino da "vigliacchi" o da "eroi". Tuttavia sarebbe lecito attendersi un minimo di motivazioni anche da parte loro, mentre questi indiani non sono altro che una massa di marionette messe lì dallo sceneggiatore che come un dio dall'alto decide cosa debbano o non debbano fare. La buona scrittura si vede invece quando i personaggi sembrano agire di volontà propria, sembrano essere vivi - mentre qua, come in un trucco di prestigio poco riuscito, appaiono evidenti i fili dei pupazzetti mossi dalla mano dello sceneggiatore, e se ne vede l'inconsistenza, la mancanza di verosimiglianza. Le loro azioni non hanno motivazioni alle spalle, sono dettate esclusivamente dalle esigenze di sceneggiatura. E così vediamo l'accanimento insensato degli assedianti nel loro attacco suicida; e vediamo scene come quella in cui gli indiani inseguono a piedi Tex e Carson dopo la loro incursione nel villaggio, mentre avrebbero potuto benissimo recuperare i vicini cavalli e raggiungerli senza fatica. Infine, personalmente ho trovato inverosimile - se non campato in aria - il comportamento di Parson, che dovrebbe segnare il colpo di scena, il momento imprevedibile, il culmine dell'intera storia. Indubbiamente il colpo di scena c'è; ma a me ha colpito più per la sua incoerenza che per la genialità della trovata. Già il fatto che l'uomo riesca a sfuggire, non si sa come, dalla stazione assediata mette a dura prova la credibilità della situazione (tenuto conto che non stiamo nemmeno parlando di un uomo d'azione...). Ma le motivazioni del suo gesto, soprattutto se rapportate a come il personaggio ci è stato presentato durante il racconto, appaiono del tutto incoerenti. Facile dire che un uomo sconvolto dalla perdita di moglie e figlio possa compiere qualsiasi azione - mi sembra una spiegazione un po' facilona. Anche perché - tra le altre cose - dice lui stesso di aver rubato l'oro per poter un giorno ricongiungersi con la figlia... ma che speranza può mai avere di rivederla, dopo averla abbandonata in una stazione assediata dagli indiani senza possibilità apparente di salvezza? Di nuovo, un personaggio che agisce così perché lo sceneggiatore ha bisogno di chiudere la storia con un colpo di scena, ma che analizzato a fondo risulta inconsistente. Ci sta aver apprezzato la storia, tutto sommato è una lettura scorrevole, ma personalmente la ritengo molto debole nella costruzione e non va oltre la sufficienza.
    2 points
  2. Se leggi il mio commento, anch'io ho giudicato la storia tutto sommato sufficiente (con un primo albo e mezzo che facevano sperare qualcosa di più), soprattutto sul fattore "si legge bene, è dinamica, non annoia e non mi ha fatto arrabbiare) ma... dire che è "buona" mi pare eccessivo, per una storia dove TUTTI i personaggi agiscono senza alcun senso... Gli indiani attaccano in maniera assolutamente suicida (conta anche tu i morti, come ho fatto io: auto-citandomi: "nella fuga di Tex e Carson nella notte ne muoiono 7, altri 6 li ammazzano Tex e Carson quando inseguono i soldati, altri 6 li hanno ammazzati i soldati in precedenza) senza scoraggiarsi un minimo. Questi hanno perso 20 uomini per... cosa? Per qualche scalpo? Per uccidere gli ultimi 3-4 soldati dopo che hanno già vinto la battaglia mettendoli in fuga? Perché non vanno ad assaltare qualche fattoria meno difesa? Sembrano folli o suicidi. - Nella battaglia finale, sempre per parlare dell'eccesso di "Tex spara e indiano fa Aaaaahhh", ho contato TRENTANOVE indiani uccisi, quasi tutti da Tex... se all'inizio erano "una cinquantina" (come detto a pagina 65), a quel punto c'erano una dozzina di indiani (per l'esattezza Filippucci ne disegna 13 in fuga), superstiti dopo la morte di 59 loro compari, uccisi quasi tutti dallo stesso uomo, che continuavano ad assaltare senza il minimo dubbio un gruppo di superstiti che ormai era quasi più numeroso di loro... " Insomma, erano 32-33, e ne muoiono circa 20. E rimangono lì. Arrivano altri 40 indiani, attaccano di nuovo allo scoperto e in pieno giorno, da indiani suicidi da film anni 20, e ne muoiono altri 39, siamo a circa 60 morti, e gli ultimi TREDICI continuano ad attaccare senza alcun senso, e fuggono solo quando arrivano i soldati (perchè? Fino a quel momento erano votati al suicidio per uccidere i bianchi, chissà perchè... e in quel momento e solo allora si ricordano di voler rimanere vivi? Ma con gli altri personaggi non è meglio. Il Gambler si innamora della ragazza. Perchè?Si sono parlati pochi minuti. Soprattutto, lei si innamora di lui e agiscono come se fossero fidanzati da tempo. Perchè? il figlio impazzisce e si suicida attaccando gli indiani, e lì magari un motivo potrebbe avercelo, ma tutta la scena comunque suona gratuita. Idem per l'azione del padre alla fine. Non c'è motivazione, costruzione, nulla, nelle azioni di questi personaggi. Fanno cose solo "per smuovere la trama", e basta. Il "mestiere" di Nizzi si vede ancora, nella costruzione delle singole scene, e nei dialoghi (che ho apprezzato, a differenza di Andrea67), e quindi anche per questo dicevo che la cosa migliore di questa storia è che "si legge bene" (e non fa arrabbiare), ma dietro questa patina... non c'è nulla. La storia non mi ha lasciato nulla, e me la dimenticherò credo in pochi giorni (cosa che è comunque un miglioramento rispetto a certe storie di Nizzi del passato che ricordo bene e mi fanno ancora arrabbiare dopo anni... "non mi sfuggirai, o non mi chiamo più Tex Willer"... "Oh, mi è sfuggito...")
    1 point
  3. Ti ripeto che se è vero che il mio giudizio è sostanzialmente positivo, il tuo è addirittura entusiastico ed a mio parere questa storia non lo merita. Ci sono diverse storie di Nizzi, tanto per restare su di lui, che sono parecchio superiori a questa e nel corso dell'anno appena trascorso ci sono state storie sulla serie regolare ed altrove decisamente molto più belle.
    1 point
  4. Buona non vuol dire splendida. C'è una certa differenza.
    1 point
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