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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 23/04/2020 in tutte le sezioni

  1. Puah, Puah, Puah... quanti puah! Ieri rileggevo "Mingo il ribelle" e, complici anche i disegni incerti di Fusco agli esordi, mi chiedevo quanto avrebbe fatto discutere questa storia se pubblicata oggi. Non è certo una brutta storia, ma Tex è qui Zagor con la camicia, stessa irragionevolezza nel giudicare (a torto) e poi ravvedersi, promettendo l'ira di Dio contro chi ha appeso Faccia d'angelo a un ramo, l'impotenza al cubo: OH NOO! NO - Faccia d'angelo il nomignolo che ha usato per percularlo durante i tre quarti della storia. Mi è sembrato di rileggere una storia che scrisse per lo Spirito con la scure intitolato "Il giorno della giustizia", la stessa amarezza. Ecco, Nizzi ci ha risparmiato questo Tex fasullo come una banconota falsa da 100 dollari. Perché Bonelli già nel 1980 era agli sgoccioli. Questa storia sa come toccare le corde dei sentimenti ma il Tex di Nolitta è proprio un 'altra cosa rispetto al Tex che scriveva il padre che regalava solo certezze e che Nizzi riuscì per un pezzo a non far troppo rimpiangere. Bonelli senior aveva una pessima idea delle storie che scriveva il figlio, non oso immaginare come abbia avvallato le ultime pagine del terzo albo dove il ranger maltratta il corrotto Hewitt con una tirata di quelle che con Tex non c'entrano una mazza e che ho saltato a piè pari: questa storia è un manifesto che spiega al lettore l'enorme differenza di sensibilità dei due autori e il perché siano state avvallate così tante storie dopo il 2000 con un Tex sbirro ottuso, il tontolone gabbato dei colpi in testa e dei cinturoni slacciati una storia si e una no: era esattamente il Tex "umano" in cui Sergio si riconosceva e di cui può avvallare anche la paternità. Puah, un eroe perdente e bastonato, che ha riproposto in qusi tutte le storie successive, da "Giungla crudele" a "I dominatori della valle".
    2 points
  2. Quindi dal vocabolario texiano eliminiamo: negro carboncino sacco di carbone testone incatramato palla di neve Limoncini musi gialli teste rosse musi rossi mangiatortillias..... ..e poi cosa abbiamo dimostrato? Che il Tex del 2020 è più sensibile verso le minoranze, e che li pesta e e li ammazza senza offenderli? Che il vecchio Tex era cattivo e razzista? Così un nuovo e sensibilissimo lettore colleziona solo i numeri recenti e butta nel cesso le storie di GLB.. Grazie, MA NO!
    1 point
  3. Riletta questa divertentissima storia. Il soggetto è nuovo, dei falchi assassini addestrati per uccidere. La trama è semplice e lineare, nulla che faccia gridare al miracolo. Si procede su binari di massima classicità in una storia cittadina, comunque con un soggetto nuovo e interessante. Quello che reca divertimento, come spesso accade con il Nizzi in forma, sono i dialoghi, qui davvero irresistibili. Dialoghi che ad ogni vignetta fanno sorridere e sobbalzare. Insulti, epiteti, batture, ironie a non finire. E un Carson che, da par suo, fa ammazzare dalle risate, a un certo punto infila persino un mazzetto di dollari in bocca al cameriere per farlo star zitto. Un'altra cosa bellissima sono i continui pestaggi di Tex, con i nemici che svolazzano ricoperti di insulti per tutta la stanza. In cotanta meraviglia di dialoghi e divertimento la trama finisce per essere quasi secondaria, ma comunque anche quella risulta abbastanza piacevole devo dire. Mi sto poi ricongiungendo con Letteri, che ho sempre mal sopportato, ma che sto cominciando ad apprezzare a riletture più mature e ponderate. Poi ci sono i cinesi e quindi va benissimo. Nizzi 8 Letteri 8
    1 point
  4. Mah, francamente sembra anche a me che Diablero abbia (provocatoriamente?) esagerato: ridurre le storie di Nizzi a una mangiata continua di bistecche e patatine è francamente inaccettabile. Peraltro vorrei far notare una cosa: il periodo d'oro di Nizzi è proprio quello in cui le "bistecche e patatine" erano più presenti, mentre nella fase del declino post 500 a quei siparietti era dato molto meno spazio; voglio dire che le "bistecche e patatine", se inserite in una bella storia, sono un punto di forza, un modo per far sentire il lettore "a casa", un modo per spezzare con simpatia il ritmo dell'avventura. E credo che la decadenza nizziana vada cercata non nelle "bistecche e patatine", ma in storie spesse volte brutte, con svolgimenti sbagliati ed elementi - questi sì - davvero antitexiani come i cinturoni slacciati.
    1 point
  5. Ok Diablero, ma un conto se è proprio GLB a cambiare o sostituire questi epiteti, lui è il papà di Tex, posso accettarlo più che volentieri.. Ma se è il politicamente corretto, ormai imperante, a farlo.. beh non digerisco il boccone amaro.. Poi è anche questione di gusti.. se Tex si scontra con i seguaci del voodoo io rivoglio gli stessi epiteti, anche se sembrano stantii e superati.. Io invece non l'ho capisco, pard..e mi farà sempre incazzare non vedere più un Tex che fuma in copertina, al diavolo il Codacons e le sue censure! Per me Ii modello perfetto esiste , Diablero:ed è quello di GLB! La mia passione per il personaggio è rimasta invariata nonostante tutti i mutamenti che si sono verificati dal primo al suo ultimo numero. Su Nolitta e Nizzi sono d'accordo con te.. L'ultima speranza di vedere un Tex old style è con Boselli, incrocio le dita! possiamo farne stragi senza chiamarli "musi rossi"
    1 point
  6. Stai mettendo insieme cose diverse. 1) Il "linguaggio colorito" di Tex. Quello va mantenuto, ma gli specifici epiteti no. Perchè ANCHE G.L.BONELLI LI CAMBIAVA. Nelle prime storie Tex diceva cose tipo "ti ammazzo come una vecchia cavalla", e a Mary Gold diceva "bella biondona" che oggi fa un po' ridere. Il non poter più usare "bella biondona" ha mai messo in crisi negli anni 70 G.L. Bonelli? Ma quando mai, di epiteti ne aveva un milione! Cosa importa non poterne più usare 2 o 3 perchè oggi offensivi? Ripeto, lo stesso GLBonelli ne ha abbandonati CENTINAIA nel corso degli anni perchè non più adatti ai tempi, insieme a cose tipo usare "giuoco" invece di "gioco". Semmai, visto che la FORZA di quei dialoghi Bonelliani era l'inventiva e la varietà, e la fantasia inesauribile... se vuoi omaggiarli dovresti cambiarli continuamente, invece di ripetere sempre ogni volta che incontra quelli del voodoo sempre le stesse frasi Chi li ha davvero TRADITI, quei dialoghi, non è chi magari vorrebbe riproporli eliminando un 2% ad essere esagerati degli epiteti, ma chi invece per ANNI ha continuato far dire a Tex sempre le stesse frassi, sempre "Tizzone D'inferno", sempre "vecchio cammello", sempre a mangiare sempre le stesse bistecche, facendo scordare che con G.L. Bonelli i due si chiamavano in modo più vario e ogni tanto cambiavano menù. In quel caso non si è trattato di togliere il 2% degli epiteti, ma di toglierne il 98%, lasciando solo il 2% usando sempre quelli. E dire che Tex di fronte ai cinesi dovrebbe dire SEMPRE, OGNI VOLTA "muso giallo" invece di "giuggiola", "pellegrino", "scarto di umanoide", "piccioncino", "beccaccino" "pezzo di imbecille", etc, mi pare segua questa strada: standardizzare i dialoghi di Tex rendendoli stantii e immutabili. (detto questo, per me è comunque sempre una scelta degli autori: se vogliono far dire a Tex "muso giallo" non mi scandalizzerò di certo, ma non mi scandalizzerò nemmeno se non lo fanno: la caratteristica distintiva di Tex è il modo di parlare, non le specifiche parole che usa di volta in volta) 2) Il fumo. Tex fumava una volta la pipa, una volta sigarette, una volta un narghilè, e una volta diceva di non fumare? C'era cioè, la varietà che c''era nel suo linguaggio? No, vero? Ecco, vedi che è una cosa diversa, e non ha senso accomunarla all'uso di "muso giallo"? Tex fuma, ha sempre fumato, e ha sempre fumato sigarette che si rollava da solo. Questo è un aspetto del personaggio che conosciamo, come il linguaggio vario e colorito che non ri riduceva a quattro frasi fisse.. Oggi c'è una fortissima pressione per far togliere i riferimenti alle sigarette nelle cose "per bambini", che come dicevo nel post precedente, purtroppo non sono considerate degne di essere difese dagli ottusi barbogi guardiani della "cultura alta". Lucky Luke si è visto cancellare le sigarette e mettere uno stelo d'erba in bocca. Specialmente negli USA, ormai l'isteria è tale da rappresentare un problema per ristampare fumetti dove i "buoni" fumano. (nota: io non fumo e mi dà fastidio chi fuma in mia presenza. Ricordo ancora i locali pieni di fumo e i vestiti come puzzavano quando tornavi a casa, un vero schifo, quindi sono sempre stato favorevole alle leggi contro il fumo REALE, quello che fa male alla salute. Ma io non ho mai tossito per una sigaretta fumata da Tex e non ho mai visto qualcuno tanto coglione da fumare perchè lo faceva Tex. Sono solo i censori quelli tanto pieni di sè e della loro boria da credere che tutti gli altri siano tanto cretini. Prendersela contro il fumo DISEGNATO è da coglioni) In questo clima culturale, capisco benissimo che gli autori minimizzino il fatto che Tex fuma, e non lo mettano più in copertina. Va bene, sono brutti momenti con tutti quei matti là fuori, mi basta che non mi mettano Tex che un giorno dica che non ha mai fumato e che non vadano a cancellare tutte le sigarette dalle vecchie tavole come hanno già cancellato tutti i vecchi "fumetti", poi non pretendo che si mettano a fare gli eroi contro tutti i mezzi d'informazione (?!) che si scaglierebbero contro di loro accusandoli di voler "far fumare i bambini" (quali bambini? Magari ci fossero bambini che leggono Tex...) 3) Tex "intoccabile"... non lo è mai stato. Non è mai esistito un "Tex ideale", fisso, immutabile, perfetto. Il Tex di G.L. Bonelli cambiava in continuazione, si evolveva con i tempi, cambiavano i modi di dire, cambiavano le avventure, cambiavano le rappresentazioni delle donne e degli indiani, etc (confronta la visione di Lylith e della sua importanza per Tex che si vede ne "il patto di Sangue" nel 1950, e la maniera in cui viene messa da parte in 2 righe di dialogo pochi mesi dopo, con la reazione di Tex alla sua morte nel flashback scritto nel 1969. Sono passati 19 anni, sia per Bonelli che nella società italiana, e si vedono tutti...) Tex nel 1948 è un vendicatore solitario, che fa dialoghi da maniacodepressivo sul fatto che la sua unica compagna deve essere la morte. Nel 1949 è nel servizio segreto dei rangers ma non lo deve sapere nessuno, e più tardi è un rivoluzionario messicano, nel 1950 si sposa, nel 1951 è vedovo e gira con un indiano tipo Lone Ranger, nel 1952 ha un figlio già grande e sono passati più di dieci anni, nel 1953 gli muore il suocero e diventa capo dei Navajos, intanto le storie diventano sempre più lunghe e articolate dalle storie iniziali di 3-4 albi a striscia si arrivano all'unica avventura da 24 albi della settima serie (serie rossa). il "quartetto" dei pards si forma tardissimo, molta gente non se lo ricorda o non se ne rende conto, ma ancora per anni si vede Tex girare da solo con kit o da solo con Tiger, passano anni prima che Carson si stabilisca nella riserva e diventi un membro fisso del gruppo. Non è che le modifiche al personaggio avvengano solo nei primi anni. Tex diventa agente indiano dei Navajos nel 1961! Viene svelato come fa ad avere tutti quei soldi (l'oro del Navajos) solo nel 1970! Anche come tipo di storie... sarebbe stata pensabile una storia come "diablero" nel 1950? Non parliamo poi della ret-con sulla guerra di Secessione (per forttuna non c'era ancora internet... ti immagini le reazioni? O le reazioni ad una storia dove Tex viene arrestato e sta in cella più albi, o una storia dove Tex si vede solo in flashback e appare in diretta solo nelle ultimissime pagine, in un albo per il resto completamente dedicato al suo nemico? Alla storia dove si traveste da marinaio? Alla storia ambientata nelle isole del pacifico? Alla storia dove non riesce a salvare Apache Kid? Quello che ha quasi FERMATO, per decenni, questa continua evoluzione... è stato la malattia e l'abbandono della serie di G.L.Bonelli. A quel punto Sergio Bonelli e Nizzi hanno cercato di "congelare" il personaggio, riproponendolo come in un loop come era al momento del creatore della serie, ma non ci sono riusciti. Se Bonelli proprio non riusciva a scrivere un Tex riconoscibile, Nizzi ci riusciva, ma a costo di un sacco di fatica e di frustrazioni, e congelandolo in ruoli, frasi, situazioni fisse che erano un continuo ripetersi di tormentoni. E nonostante tutto Tex ha continuato a cambiare (per me, fino all'arrivo di Boselli, in peggio) Che Tex si adatti ai tempi, è normale. È sempre accaduto in passato, e sempre accadrà. La domanda piuttosto è COME accadra: con un evoluzione che non snaturi il personaggio, o con stravolgimenti? Da parte di autori che vivono comunque in un mondo diverso da G.L.Bonelli, o da pressione esterne di orde di fanatici? Ecco, queste mi sembrano le questioni importanti per il futuro di Tex. Non una idealistica aderenza ad un favoleggiato "modello perfetto" che non è mai esistito...
    1 point
  7. Aspetta un secondo Diablero.. Quindi cambiamo il linguaggio di Tex a seconda delle persone che potrebbe offendere? E se accusano il nostro fumetto di istigare i giovani a bere e a fumare, "offesi" dal cattivo messaggio che potrebbe dare.. Togliamo a Tex anche sigaretta e alcool? No, un pezzo per volta , diventerebbe qualcosa di completamente diverso! Tex è mito e come tale deve rimanere intoccabile! Invece sono proprio sono una delle caratteristiche più importanti! Gli epiteti "razzisti"fanno parte del vocabolario texiano del maestro GLB.. Tex non ha mai usato mezze misure nell'insulto ai nemici bianchi, neri, rossi o gialli..
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  8. permettimi di dire che non sono d' accirdo: col tempo, alcune cose cambiano
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  9. Io non ho "idiosincrasie con Nizzi" (anzi, se andate a rileggere la mia recensione della storia del suo ritorno, volevo seppellire l'ascia di guerra. È lui che subito dopo nella seconda storia descrive Carson come un rincitrullito, Tiger come un dormiglione, Tex come un fesso che deve chiedere umilmente scusa ad un bandito in mutande, e di DI FRONTE A TEX CHE CHIEDE SCUSA IN MUTANDE, devo vedere sedicenti "texiani" che commentano tutti giulivi "questo sì che è il vero Tex, ha mangiato le patatine fritte!" L'unica spiegazione che riesco a dare è che ci siano persone che non leggono Tex per l'avventura e l'intreccio (inesistenti da vent'anni nelle storie di Nizzi, sostituiti dagli onnipresenti origlioni), e che non amino Tex come esempio di audacia, coraggio, lealtà e giustizia. Che anzi non si curano per nulla di queste cose, per loro Tex può prendere botte in testa dalla mattina alla sera, chiedere scusa in mutande, senza mutande, piegato a 90 gradi, umilmente, piagnucolante, sempre più ridicolo: L'IMPORTANTE È CHE MANGI PATATINE! QUELLO evidentemente è quello che si cerca in una storia di Tex! PATATINE! Se ci sono patatine, è una bella storia, una storia "texiana", se non ci sono, può anche essere "Il figlio di Mefisto", ma non vale un bel piatto di patatine! E Nizzi le patatine non le ha mai fatte mancare! Lui sa cosa cerca il suo pubblico! Allora, mi pare che resista una soluzione molto semplice che può accontentare tutti. Esistono un sacco di serie di Tex, troppe. Tex Willer ha un senso perchè presenta storie di Tex giovane (prima che scoprisse le patatine, anche se nell'ultimo numero pare scoprire la patata...). Perchè non dare un senso anche ai Color? Suggerisco di dedicare il Color a storie di 160 pagine dove Tex e Carson mangiano patatine. E basta. Patatine, battuta di Carson, patatine, altra battuta di Carson, etc. Ovviamente, tutti sarebbero scritti dall'esperto Nizzi, che avrebbe una serie "sua" da confrontare alla serie "Tex Willer" creata da Boselli. . Grazie ai colori, l'appassionato texiano potrebbe gustarne la croccante doratura, e vedere quanto è bella rossa la bistecca alta quattro dita che l'accompagna. Grazie alle 160 pagine ci sarebbe finalmente lo spazio per far vedere nei dettagli ogni forchettata, e fra una forchettata e l'altra, ci sarebbe spazio per i tanti "gustosi siparietti" con Carson che i fan di Nizzi apprezzano tanto fra una patatina e l'altra. Tex potrebbe spiegargli in che posto sono a mangiare, visto che lui non lo sa (così ci mettiamo anche un bello spiegone, e siamo proprio tornati a casa, dal "vero Tex", che notoriamente era una serie famosa per gli spiegoni), poi potrebbe spiegargli che le bistecche vengono dalle mucche, e il lettore si potrebbe qui gustare la frizzante scenetta di Carson che va nel pallone a scoprire che ha sempre mangiato vacche e gli altri pards che si fanno una bella risata. Non ci sarebbe nemmeno il fastidioso bisogno di metterci delle vicende e un intreccio, se proprio si pretende anche un servizievole "origlione" (che Nizziani incontentabili...) potrebbe passare di lì per caso e raccontare tutte l;e cose che sono successe mentre Tex mangiava! Che bella serie sarebbe. un bell'angolo con il "vero Tex", dove tutti i fan di Nizzi potrebbero sempre trovare quello che cercano nelle storie di Tex... ...e magari così noi evitiamo di scoprire che cosa farebbe Nizzi la prossima volta sulla serie regolare (che sentire dire che "aveva ancora cose da dire su Tex" e vederlo subito partire in quarta con Tex che chiede umilmente scusa in mutande, mi viene qualche fondato sospetto riguardo a quelle "tante cose che deve ancora farci vedere". Ecco, io farei volentieri a meno di vederle, grazie.
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