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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 28/05/2020 in tutte le sezioni

  1. Il fatto che attualmente le storie di Tex durino per un numero di pagine fisso (vale a dire, un albo, o due, o tre, ecc), diversamente da quando il numero era libero, e capitava che una storia terminasse dopo un tot di pagine di un albo, lo trovate un vantaggio o uno svantaggio? Preferite l'ordine della storia che si conclude a fine albo o preferireste che gli autori fossero liberi, come una volta, di scrivere storie della lunghezza di pagine che desiderano?
    1 point
  2. La discussione ritorna periodicamente. Chi avesse ancora qualcosa da dire, continui qui:
    1 point
  3. Ma su questo aspetto siamo d'accordo. Sono cose "non da Tex" ma del tutto credibili nel contesto di questa storia, lo dico anch'io nel mio post. Nel mio commento non dico infatti che la scena è sbagliata, mi limito a dire che trovo questa parte meno vibrante, meno carica di quel pathos e di quella rabbia, di quella intensità che fino alla morte di Higgins trasudavano da ogni pagina. La tensione palpabile in tutta la storia perde, a mio parere, vigore con una scena che @Tim Birra ha ben definito un intermezzo leggero nella tragedia, che però io ho apprezzato poco perché ero evidentemente "settato" su registro cupo e tragico.
    1 point
  4. Generalmente preferisco le storie che si concludoho con la fine dell'albo. Ma non sono integralista in questo senso. Se la storia ha bisogno di alcune decine di pagine non ci sono problemi. Mi viene in mente luna insanguinata. Invece non sopportavo in passato le storie che si concludevano dopo 3-4 pagine dell'albo successivo.
    1 point
  5. La scena della locanda "spiega" come faccia Tex a trovare, con discrezione, la banda di criminali che gli serve per il suo piano. E nota bene, non è una simpatica banda di attaccabrighe rissaioli come ne ha usate altre volte: Tex qui recluta decine di loschi figuri che sanno benissimo che stanno partecipando ad un omicidio, e Tex li paga consentendogli di saccheggiare la cassaforte di Brennan. E i reclutatori sono assassini che hanno tagliato la gola ad un sacco di viaggiatori in precedenza. Dopo che Brennan gli è sfuggito tanti anni prima, Tex non rischia più. Paga un esercito di criminali perchè gli consegnino Brennan in pratica impacchettato e pronto per il macello. Anche questa si aggiunge all'impressionante lista di cose "non da Tex" che fa in questa storia. Eppure... tutte queste cose "non da Tex" sono invece "credibili" e in linea con quello che sappiamo di lui. Diventano, in questa storia, un segno tangibile di quanto sia stata importante per lui Lilith. Invece di pensare "ma no, questo Tex non lo farebbe mai", pensiamo a quanto sia forte il suo dolore e il suo odio per fargli fare quelle azioni. Il "segreto" di questo (che non affatto un segreto, solo una cosa che troppi sceneggiatori mediocri ignorano) è il contesto, la situazione, quello che è avvenuto: noi "crediamo" a quelle azioni di Tex perché avvengono naturalmente in seguito ad eventi che le motivano e le giustificano. Non vorrei tirar fuori di nuovo l'ultima storia di Nizzi anche qui dove sarebbe off-topic, ma per il discorso che voglio fare è utile il fatto che proprio nell'ultima storia pubblicata abbiamo visto un caso di diverso, in cui azioni "non da Tex" non sono minimamente giustificate dalla situazione e dal contesto (e viceversa cose che sarebbero normalmente "da Tex" sono incongrue perchè non sono adeguate alla situazione). È un buon esempio di come il contesto, la situazione, sia fondamentale, sia nello scrivere una storia... sia nel LEGGERLA.
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  6. Io invece penso al capolavoro che fece mio nonno, cioè il lavoro di saggio al termine dell'apprendistato per essere assunto come operaio. È un'altra accezione del termine capolavoro. Lo conservo con cura sul comodino. Avete sviluppato una tendenza all'off-topic preoccupante. Qui si parla di tutto eccetto che di questa storia; nei topic delle altre storie invece parlate di questa.
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  7. Bisognerebbe prima dare una bella definizione al vocabolo "capolavoro". Poi vedere se un'opera rientra o meno nei canoni prestabiliti. Io sono molto severa in merito alla definizione di capolavoro e, per me, nei fumetti ce n'è uno solo e non riguarda Tex. L'autore è Guido Martina, la casa Editrice è la Mondadori, il personaggio è Topolino e la storia si intitola "L'inferno di Topolino", opera in versi (endecasillabi) e prosa. Mi ricordo a memoria uno dei passi più belli: Papè Satan, Papè Satan Aleppe queste parole dai concetti bui per seicent'anni niun spiegare seppe. Solo Dante lo può, ragion per cui, chi vuol saper che cosa voglion dire vada all'inferno e lo domandi a lui.
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