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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 04/09/2020 in tutte le sezioni

  1. Su questo siamo perfettamente daccordo. Volevo solo condividere il pensiero di Gilas2. A me il Ticci di Sulle piste del nord e Terra promessa piace di più del Ticci maturo di qualche anno dopo.
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  2. Rimango dell'idea che la scelta narrativa della votazione finale sia stata infelice a prescindere. In caso di mancata redenzione (situazione più plausibile con l'iniziale caratterizzazione del personaggio e anche per me più adatta a Rodelo) l'errore marchiano è dei due Kit, con Tex che, sebbene contrario, si fa mettere in minoranza dal voto di Mike che potrebbe benissimo divenire complice del futuro cognato, mettendo così a repentaglio la vita di innocenti. Anche con il ravvedimento del Kid, cosa che col senno di poi accade, sono Tex e Tiger ad andare incontro a un errore di valutazione. Niente di assurdo in fondo, ci sta che si sbagli alle volte, ma non capisco la necessità di escogitare un finale così atipico e spinoso. La scorciatoia narrativa della sparizione di Rodelo avrebbe tolto d'impaccio l'autore, ma ripeto, ogni valutazione è soggettiva.
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  3. Concordo pard sul fatto che far redimere Kid Rodelo sia stata una scelta alquanto discutibile, resa ancor più opaca dalla sua caratterizzazione ben marcata del primo episodio. Non a caso sostengo che, a mio avviso, un personaggio simile non meritava un ritorno o quantomeno se proprio si voleva riproporlo, lo avrei visto solo come un nemico in cerca di vendetta che sbatte contro una cassa da morto. Forse la penso così a causa della poca empatia col personaggio, lo ammetto. Del seguito "Winnipeg" ovviamente parlerò nell'apposita sessione appena la rileggerò, ma le basi di quella storia da te giudicata "sbagliata" sono gettate in questi due albi, soprattutto nel finale che lascia già supporre la conversione del bandito infermo. D'altronde se così non fosse, Tex e i pards lasciandolo libero avrebbero preso una topica pazzesca e Borden non lo vedo nei nolittiani panni a far così fallire i nostri eroi. Tuttavia ci muoviamo nel terreno minato delle valutazioni soggettive ed è ovvio che quel che non convince me, può estasiare un qualsiasi altro lettore.
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  4. In due anni di permanenza in questo splendido forum, ho cercato sempre di mantenere il più possibile l’imparzialità di giudizio sulle storie che mi son dilettato a commentare. Ben conscio che l’opinabilità di opinioni è alla base delle piattaforme tematiche, la mia intenzione era (e lo è tuttora) quella di non farsi influenzare dai commenti altrui o dai legami di stima che, vuoi o con vuoi, tendi a sviluppare con alcuni autori. Questo mio metro di giudizio mi ha portato spesso a esprimere libere critiche a quelle storie che, sebbene composte da autori che adoro, vedi le ultime di G.L. Bonelli o di Nizzi, non hanno incontrato il mio gradimento. Non ho altresì mai nascosto di apprezzare molto Boselli, reputandolo il migliore sceneggiatore attuale di fumetti in Italia e tutti noi lettori di Tex dobbiamo riconoscere che il suo ruolo di curatore ha salvato l’amata saga, proiettandola nel futuro con un’opera di ammodernamento necessaria per tenere il passo dei tempi. Vi chiederete cosa ci azzecca questa lunga premessa con la storia in questione; mi sento di tranquillizzarvi: non sono ancora ammattito del tutto (o almeno spero!) , né tanto meno intendo arruffianarmi con Borden (tutt’altro temo considerato ciò che segue ). Le suddette considerazioni fungono da preludio a quella che di fatto rappresenta una delle mie rare recensioni negative a un episodio scritto da Mauro. Forse rischio la “crocifissione in sala mensa” di fantozziana memoria , ma non posso nascondere che “Giovani assassini” è una prova che non mi è mai piaciuta e ogni rilettura mi lascia la sensazione di un passo falso. Sia chiaro che il ritmo narrativo e la sceneggiatura sono apprezzabili, d’altronde sull’abilità di Borden ci si può puntare gli orologi, tuttavia alcuni aspetti che caratterizzano la storia non mi convincono e incidono sul mio giudizio finale. In primis, ma ammetto che questo è un pensiero soggettivo, Kid Rodelo da odioso young killer non ha mai attirato molto la mia simpatia e personalmente lo avrei lasciato marcire a Yuma piuttosto che dedicargli ben due successive storie, con annesso sviluppo caratteriale. Ammetto che la trovata della parentela fra lui e Durango è un colpo a effetto non da poco, anzi mi chiedo (anche se par ovvio) se l’autore l’abbia pensata solo al cospetto della prova. Purtroppo, almeno a mio avviso, una delle poche note positive è proprio questa, per il resto solo parecchie perplessità che mi inducano a reputare la prova come una degli anelli deboli della luminosa carriera di Boselli sulla saga del ranger. Non so per gli altri utenti, ma il Kid Rodelo che incontro nei due albi mi sembra un “lontanissimo parente” di quello che esordì a fianco del sanguinario Jack Thunder, tanto è vero che non sembra nemmeno lui. Mi accodo a chi reputa fastidiosa la troppa benevolenza con cui vengono accolti i due banditi nella storia; la ricerca di una motivazione che spieghi la loro indole negativa non basta a farmi parteggiare per loro. Vendetta o non vendetta per la fine dei genitori, non posso dimenticare che il Kid appariva all’inizio come un gelido e odioso killer, senza scrupoli né morale e che assisteva con sadica indifferenza agli efferati delitti dei banditi psicopatici della banda Thunder. “Trovo che una pallottola sia più pulita” sosteneva con faccia da schiaffi mentre i molossi di Lizard dilaniavano vittime innocenti . Proprio non mi capacito come quel ragazzo dall’animaccia nera possa poi essere riproposto in una veste alquanto diversa. Il Rodelo di questa storia, sta ben attento a non lasciarsi dietro vittime inutili e nell’epilogo rischia di apparire un vendicatore eroe che mette a rischio la sua vita per una missione. Forse sono prevenuto io, ma davvero sembrano due personaggi diversi. Durango essendo stato meno tratteggiato nella sua prima esperienza sulla saga, stona meno ma il Kid, che sul finire addirittura scherza con Kit nemmeno fossero vecchi e affiatatissimi amici, proprio non mi va giù. Sull’epilogo visto che si è già molto discusso nei precedenti commenti, non mi dilungherò troppo ma trovo che scegliere di far perdere le tracce del giovane bandito, magari facendone ipotizzare una presunta morte, sarebbe stata una scorciatoia saggia per non spaccare in due l’opinione dei lettori. Indubbiamente le ultime tavole spiazzano un po’, anche la palesata votazione che mette in minoranza Tex a causa del voto di Mike, un quasi sconosciuto ovviamente coinvolto emotivamente nella vicenda, fa storcere il muso. Anche qui tacere della votazione democratica, forse sarebbe stato più idoneo e pazienza se per una volta Tex impietosito rinunciava a far giustizia, visto la straordinarietà del caso dovuta alle menomazioni varie subite dalla sua preda. Capisco che la storia sia stata concepita per il proseguo con il ritorno di Thunder, ma a mio avviso con qualche piccolo accorgimento sarebbe stata meno indigesta. Nella media i disegni di Font, forse un po’ in calo rispetto al recente passato, ma il suo stile al limite col caricaturale finisce col celare l’involuzione. Anche l’opera dell’artista spagnolo d’altronde ha sempre spaccato la platea fra fan e detrattori. Il mio voto finale è 4
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  5. Trovo le critiche al finale assolutamente assurde: io neanche ci avevo fatto caso. Che assurdità è che i pards debbano essere tutti d' accordo? Allora tanto vale toglierli e lasciare solo Tex: che qualche volta puo' dare ascolto ai suoi pards nonostante abbia dei dubbi: e infatti ha fatto bene. Chi poi ha ancora dei dubbi legga il seguito in cui Tex spiega bene le sue scelte, tra cui quella di far votare anche Mike, e se li tolga. A parte questo, la storia è bella, non bellissima ma gradevole. Il pregio migliore sono proprio i fratelli Rainey, tratteggiati psicologicamente a meraviglia. Gli antagonisti veri, invece, sono piuttosto inconsistenti, anche se il loro scontro con Tex é un' ottima scena drammatica. I disegni sono buoni. Voto 8
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