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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 10/09/2020 in tutte le sezioni

  1. Che era basato su un film del 1935 "Tutta la città ne parla" diretto da John Ford con <Edward H. Robinson nel doppio ruolo del timido impiegato di banca e del feroce gangster.
    1 point
  2. I numeri dicono il contrario. La Bonelli ha presentato le vendite del primo numero, centomila copie, come un grande successo (e in effetti lo è, da quanto tempo una nuova serie Bonelli vende tanto con il primo numero?). Ma due anni fa Tex vendeva 180.000 copie... Per questo ribadisco che per me dire che non è piaciuto a quegli 80.000 lettori in più non ha senso: NON L'HANNO MAI LETTO! E i numeri lo dimostrano, altrimenti avrebbe venduto 180.000 copie... Accettiamo piuttosto l'evidenza delle cifre: ci sono circa 80.000 lettori che COMPRANO (ho dubbi anche sul fatto che tutti quei poi lo leggano...) Tex Gigante "perchè hanno la collezione" ma poi non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello di comprare un altro fumetto. Anche se è di Tex. Anche se è fatto dagli stessi autori della serie regolare. Non si pongono il problema e non hanno dubbi al riguardo: non gli interessa. E quando dico che "hanno la collezione" non dovete intendere quello che si intende oggi, in tempi di nerdismo imperante, "universi" e continuity: non sto parlando del "collezionista" che vuole l'albo perfetto e originale, che li conserva perfettamente imbustati, e magari vuole tutte le copie di una variant. Quelli sono nella terza categoria che aveva descritto qualche post fa, quelli "che comprano tutto di Tex": QUELLI sono i "collezionisti " a cui probabilmente pensate voi leggendo la parola. Ma la collana Tex Gigante ha "sdoganato" il collezionismo di massa vent'anni prima che arrivasse persino il concetto di nerd. Era già in formato "collezionabile" quando nessun altro fumetto lo era. E da subito si è imposto come formato perchè collezionabile. Quando non esisteva nemmeno il concetto di "collezionista" Tex era collezionato da decine di migliaia di persone. Se guardate i film degli anni 70, trovate scene dove i protagonisti hanno la collezione di Tex in bella evidenza in libreria, come se fosse la cosa più normale del mondo (e in effetti all'epoca... lo era). Senza che questo indichi che siano dei nerd o dei feticisti (anzi, in genere la collezione di Tex la mettevano nelle case di quelli che dovevano mostrarsi ruspanti, rustici e donnaioli, in alternativa sia alla casa dell'ignorante senza libri, sia a quella dell'intellettuale o del secchione con ponderosi tomi cartonati) È un tipo di collezionismo totalmente diverso. Gli albi sono magari massacrati per essere stati letti e riletti decine di volte, ci sono le macchie di nutella di quando il proprietario li leggeva da bambino mentre faceva colazione. La maggior parte degli albi è in uno stato tale da avere valore nullo. E nella maggior parte dei casi è una collezione piena di ristampe, magari con tre stelle fra i primi albi. Ma il proprietario comunque si vanta che ha "la collezione di Tex". E continua a comprarli, anche se magari non li legge nemmeno più, perchè ha la collezione, o magari perchè è un rito che fa da quando era bambino, un abitudine rassicurante. O magari li legge, ma già fa fatica a trovare l tempo di leggere quelli e non ha voglia di leggere altro. In ogni caso, potreste anche resuscitare Galep e GL Bonelli e fargli fare uno speciale di 600 pagine al prezzo di 2 euro, non conta nulla, perchè questi acquirenti non lo verrebbero nemmeno a sapere. La maggior parte di loro non sa chi sono Galep e G.L. Bonelli, se non hanno buona memoria e si ricordano magari i saluti degli autori in alcuni albi degli anni 60. In ogni caso non ci guardano agli autori. Quindi, quei lettori non li pigli con altre serie. Anzi, è meglio non irritarli con copertine variant o numeri strani, che magari è la volta che si decidono a smettere anche la serie regolare. Sono lettori che "gonfiano" ancora le cifre di vendita di Tex, ma non dipendono dal Tex attuale, sono un lascito del Tex di cinquant'anni fa. Piuttosto, sono gli altri centomila che testimoniano la "forza" delle storie attuali di Tex. Perchè testate che ad un certo punto vendevano più di Tex (Dylan Dog) o comunque più di centomila copie ce ne sono state diverse, e oggi vendono tutte di meno, molto di meno. (e per me anche Dylan Dog ha un bel numero di acquirenti che comprano solo perchè hanno la collezione, quindi le cifre da confrontare con i centomila di Tex sono pure multo inferiori...). E il dato di tenuta di Tex Willer, stando alle cifre che si sentono, è eccezionale. Loriano parla di 80.000 copie. Sarebbe un dato così eccezionale, a due anni dalla pubblicazione, che dubito sia ancora reale (mantenere l'80% delle copie dopo due anni sarebbe credo un record mondiale di questi tempi), credo sia più credibile un altra cifra che si sente in giro, sulle 60.000 copie. Ma, per fare qualche paragone, il primo numero di Orfani vendette 65.000 copie e dopo due anni era sulle 15.000. Con un lancio pubblicitario notevole e costoso e con i cartoni in TV. Meno di un quarto. Tex Willer se avesse avuto una performance di quel tipo oggi venderebbe meno di 25.000 copie... Se teniamo conto del fatto che fra quelle 100.000 persone che hanno comprato il numero uno, ci saranno stati quelli che si sono presi il numero uno per curiosità ma senza la minima intenzione di proseguire la serie, quelli che si sono presi il numero uno perchè prendono tutti i numeri uno bonelli ma odiano il western, e quelli che si saranno prese due copie convinti che un giorno varrà un casino, credo che non siamo molto lontani dalla realtà se diciamo che quasi tutti quelli che si sono avvicinati a Tex Willer con l'intenzione di proseguire se gli piaceva siano rimasti soddisfatti.
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