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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 31/12/2020 in tutte le sezioni

  1. Veramente un capolavoro questa storia, che è secondo me una delle più riuscite di tutta la serie di Tex. La scena iniziale è veramente ottima, in cui si ricapitola il finale di "Terrore sulla savana" e si aggiunge la scena in cui Mefisto contatta il figlio Blacky e infine muore, divorato dai topi. Questa scena è probabilmente una delle più belle, per tragicità, della serie. Molto curioso, secondo me, anche il fatto che Tex e pards entrino in scena solo a pag.92. Da lì parte una storia avvincente e ricca di colpi di scena, con anche delle memorabili sequenze, come le apparizioni che i pards vedono sul battello (e che respingono con i quattro amuleti, altra genialata di G.L.Bonelli) oppure lo scontro di Tex con lo Zombie, senza dimenticare tutte le magie di Yama, come quando lui si reca in un'altra dimensione per ricevere risposte o su come crei, insieme a Loa, lo zombie. Nel terzo albo, c'è molta più dinamicità e azione grazie all'attacco dei seguaci del voodoo contro i nostri pards. Geniale il modo con cui Yama cattura Tex e altrettanto geniale il modo con cui Aquila della Notte e i suoi pards riescono a uscire dai sotterranei del castello dove erano stati intrappolati. Il finale è meraviglioso, e in particolar modo le due vignette finali, davvero indimenticabili. Galep eccellente ai disegni! Realizza, come già nelle storie precedenti con Mefisto, le atmosfere magiche e horror in modo meraviglioso. Probabilmente uno degli apici del grande Galep. Per quanto riguarda le copertine, le ho trovate veramente belle, soprattutto quelle di "Il figlio di Mefisto" e "Il veliero maledetto". Soggetto/Sceneggiatura: 10 Disegni: 10
    1 point
  2. Ma ti pare di scrivere queste cose al 31 dicembre? Ho una certa età, mi stava venendo un coccolone! Si scherza, naturalmente. Buon anno.
    1 point
  3. Per me, "Sulle piste del Nord" è il capolavoro per eccellenza di G.L.Bonelli! Di capolavori ne ha scritti ovviamente molti, ma questa è la mia storia preferita di Tex scritta da lui, più bella anche di "Tra due bandiere", "Il figlio di Mefisto" e "Il giuramento". Il perchè è semplice: è perfetta in ogni particolare, dalla stupenda trama ai dialoghi perfetti, alla fantastica gestione dei quattro pards nella storia, che è un impareggiabile mix di azione, pathos, momenti di dialogo (mai noiosi e che non rallentano il ritmo) e incredibili colpi di scena! Per non parlare anche del fantasmagorico ritorno di Jim Brandon (il mio comprimario preferito, insieme al buon Gros Jean) e dei nemici della storia, davvero tosti. La gestione dei quattro pards, a cui accennavo prima, è incredibile: viene dato il giusto spazio a ognuno. Anche Tiger (il mio pard preferito) ha tantissimo spazio dove mostrare di essere in gamba come non mai: magnifica la scena in cui affronta un drappello di indiani nella foresta. Già l'inizio della trama è intrigantissimo, in cui assistiamo alla crocifissione di un bianco da parte di alcuni indiani. Tra gli indiani, conosciamo anche due dei cattivi (magnifici) della vicenda: Sokami e lo sciamano Ho-Kuan, che, con le sue doti di ventriloquo, fa credere che il suo corvo parli. La scena cittadina a Winnipeg, quando la leggevo, mi sembrava fantastica, ma dopo ho scoperto che le scene successive nelle foreste sono ancor migliori! Geniale il modo con cui Tex incastra il sergente al soldo di Mister Bonnet. Mister Bonett è un antagonista che, per quanto possa sembrare non molto originale, è molto bello, come anche quello dell'affascinante nemica Madame Duchesne. Ingegnoso anche il modo con cui Tex e gli altri si creano un alibi dopo aver incendiato la casa di Bonnet. Dopo la parte cittadina, bellissimo lo scontro nelle foreste tra Jim e i quattro pards contro degli indiani bellicosi e quello successivo in cui Tiger da solo deve fronteggiarne un gruppetto. Ma la scena migliore della storia è, probabilmente, quella della liberazione di Kit (che era stato infatti catturato): ricca d'azione ed epica, in qui Tex e i suoi amici devono fronteggiare un centinaio (e forse più!) di indiani inferociti. Ingegnosa l'idea di far saltare il ponte con la dinamite. Ottima la scena finale, in cui si chiude definitivamente il conto lasciato aperto con Bonnet e Maxon. Impeccabile quindi la storia di G.L.Bonelli, che realizza la sua miglior storia, oltre che una delle più belle di tutta la serie. Ticci generalmente non mi fa impazzire, ma in questa storia mi è piaciuto. Meravigliose le sue ambientazioni e i suoi paesaggi, molto realistici. Immense anche le copertine dei tre albi ad opera di Galep. Quella che preferisco, tra le tre, è quella di "Tamburi di guerra", molto spettacolare! Capolavoro, uno degli apici di Tex e del fumetto italiano. Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode Disegni: 8,5
    1 point
  4. Il mio pensiero è che tutte le storie di GLB pubblicate almeno dopo il numero 290 siano da considerarsi alla stregua di riimanenze di magazzino se non vere e proprie rimanenze di magazzino, storie come "Uno sporco imbroglio", "Luna Comanche", "Tex 300", "Il ranch degli uomini perduti", "Gringos!", "Il pueblo nascosto"", "La città corrotta", "Terra violenta" e infine "Il medaglione spagnolo", storie che hanno subito profonde revisioni redazionali se non vere e proprie riscritture, come nel caso de "La minaccia invisibile" da parte di Sclavi (poi anche Nizzi). Andando indietro nel tempo, la storia (283) "Geronimo" pare una storia scritta, abbandonata e poi ripresa. "Un mondo perduto" è una storia nata per fare un piacere al figlio Giorgio e difatti ha il soggetto brutalmente sforbiciato. "Bandoleros" e "Dinamite" sono altre storielle che puzzano di rimanenza di magazzino. Concludendo, l'ultima vera storia scritta da GLB in vista della pubblicazione è più che "Il segreto della sierra madre" (altra storia di Letteri che puzza di rimanenza) l'ultima con Mefisto e Yama (inizio lavorazione nel 1980 circa), anche questa divisa in due parti nettamente distinte, segno che ormai di scrivere storie lunghe non ce la faceva proprio più. Appena è arrivato un disegnatore (Nizzi) in grado di accollarsi in maniera accettabile il compito di scrivere le nuove storie, padre e figlio hanno smesso di scrivere per Tex (il Sergione ha continuato per un po', probabilmente fino al 1982/1983 con "il colonnello Watson", poi una volta sicuro ha mollato. Tutto questo discorso per dire che se "Il medagloine spagnolo" è affidato a Letteri è perché negli anni ottanta era principalmente lui a occuparsi di queste rimanenze (Il medaglione spagnolo", "Terra violenta", "La minaccia invisibile" ), seguito a ruota dai nuovi arrivati Civitelli ("Gringos!" e "La città corrotta" ) e Villa ("Il ranch degli uomini perduti"). Il numero 300 non poteva non essere disegnato da Galep. "Luna Comanche" è invece di Monti, altro disegnatore factotum da considerarsi alla stregua di Letteri. "Geronimo" è di Ticci, MA nell'idea iniziale doveva essere una storia di grande respiro con un personaggio che è il più conosciuto tra quelli storici, invece è la storia che è, con stranezze e dimenticanze. Letteri, come Font, potevano piacere poco a Nizzi, ma non credo proprio che a metà anni ottanta lui imponesse le sue scelte in redazione. Letteri lavora sul balenottero di Berardi e poi sulla lunghissima degli uomini giaguaro per SergioBonelli come se fosse a tutti gli effetti una specie di jolly, un disegnatore svincolato in grado con la sua velocità di sopperire confezionando in tempi rapidissimi brevi storie (rimanenze) per coprire i buchi e dare respiro a Nizzi oppure storie lunghissime. Per Monti vale in parte lo stesso discorso di Letteri: da revisore e correttore redazionale solo gradualmente conquistò la dignità di disegnatore di Tex prima con le storielline "Le terre calde", "Bandoleros", "Uno sporco imbrioglio", "Luna comanche", "Il pueblo nascosto"" (tutte probabili rimanenze) e poi alcuni brevi per Nizzi. Non è che Monti disegnò le ultime di GLB perché fosse un disegnatore particolarmente a lui caro, furono scelte redazionali: l'idea che Letteri non disegnasse storie di Nizzi perché non gli piaceva è dunque IMO da considerarsi sbagliata nel fondo.
    1 point
  5. Come non tollerare mai che il Santo Nizzi sia nominato invano, nemmeno quando non è per nulla "invano", ma è la spiegazione del: 1) perchè questa storia sia stata pubblicata, dopo tanti anni 2) perchè le ha disegnate tutte Letteri le ultime storie di GL Bonelli. Vabbè, vorrà dire che dovremo tacere e non raccontare la storia di Tex, non parlare del perchè e del percome delle cose, evitare di far sapere a chi non li sa fatti noti e accertati: ci limiteremo a cantare gli Osanna a Nizzi, come fanno già in troppi. Quando la realtà e la storia non cantano gli Osanna a Nizzi, il vero Nizziano considera la Storia e la Verità un offesa, meglio tacere.
    1 point
  6. O sa cose che noi umani non sappiamo. O stanotte ha mangiato una peperonata da record.
    0 points
  7. leggete bene quello che dice Nizzi. A lui Letteri non dispiaceva, solo preferiva altri. Quando Letteri poteva lavorare con gli altri, bene. Non è chr scrivessero storie apposta per lui per non farlo lavorare con Nizzi.Quindi, quello che dice Diablero è, come sempre, offuscato dal pregiudizio e totalmente sbagliato. Adesso di sicuro mi risponderà prendendo in giro i nizziani sfegatati, senza capire che lui si comporta alla stessa maniera
    0 points
  8. Che senso ha aprire l'ennesima discussione su questo tema? Comunque: Tra due bandiere Il giuramento Passato di Carson
    0 points
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