Come nel caso di "Furia rossa" anche qui arrivo con "modesto" ritardo a leggere uno degli episodi più amati dai lettori di Tex.
Cosa si può aggiungere che non sia stato già detto?
Mi limiterò col dire che il ritmo della narrazione è veramente incalzante, ci sono così tanti avvenimenti che si susseguono che non riesci a distogliere lo sguardo dalla lettura.
Tanto per dire ho iniziato a leggere la storia ieri sera poco prima di mezzanotte e sono andato avanti fino alla fine dell'ultimo albo (generalmente alla sera resisto per molto molto meno).
Al di là dei tanti meriti innegabili di questa storia, la cosa che mi ha colpito di più è l'estrema cura dei particolari, ogni cosa è gestita sapientemente e mai lasciata al caso.
Ci sono così tanti personaggi di contorno che sarebbe stato facile privarne qualcuno dell'opportuna caratterizzazione.
Che invece c'è sempre e sa renderli originali.
Ma, finita la lettura, la cosa che più mi ha lasciato soddisfatto è la centralità della figura di Carson, finalmente riportato a quella dignità che in passato (GLB a parte) gli era stata un pò tolta.
Troppe le figure barbine che gli erano state affibbiate, sempre bisognoso di una spiegazione per le cose più banali, a volte un perfetto incapace.
Si vedano ad esempio le due storie di Canzio, curiosamente uscite poco prima di questa.
Qui no: che sia il Carson giovane oppure quello più anziano è un personaggio che sa menare la danza alla grandissima e ha, finalmente, il ruolo e il carattere che gli competono.
Le tavole di Marcello mi sono piaciute molto, a mio parere notevolmente migliori di quelle di "Thonga il tiranno".