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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 17/02/2021 in tutte le sezioni

  1. Concordo. E infatti, quando oggi è spuntato fuori l'albo dalla mia libreria (durante uno dei periodici spostamenti per riuscirte a spremere ancora qualche cm per metterci altra roba), ho pensato di fare cosa gradita fotografando quelle pagine e postandole. Spero si riesca a leggere l'articolo, non sono un bravo fotografo e non volevo danneggiare la rivista...
    2 points
  2. Prima storia molto deludente, sia per i disegni che non mi sono piaciuti molto (vedere per esempio l'ultima vignetta di pagina 51, l'innaturalità dei movimenti, e ho preso una pagina a caso...) e una sceneggiatura da stanco compitino. Come già detto in altri commenti, più "zagoriana" che texiana, perchè su Zagor (e Mister No) il solito clichè del tipo da salvare che si dimostra invece un farabutto l'avranno usato decine e decine di volte ormai, ogni volta che non avevano idee per una storia (non lo metto sotto spoiler perché qualunque lettore capisce subito la cosa dal primo dialogo fra i personaggi) È un idea abusata perché si presta a macinare pagine e pagine su equivoci e presunti "colpi di scena", senza in realtà dover inventare niente. Il difetto principale, a parte il fatto che qualunque lettore ormai capisce il giochetto da subito, tanto è stra-abusato, è il fatto che sono storie che si posso riassumere in "l'eroe prende fischi per fiaschi, fa un sacco di danni combattendo dalla parte sbagliata, alla fine, buon ultimo, se ne accorge fra i fischi dei lettori e cerca di metterci una pezza". Può sembrare una buona idea ad uno sceneggiatore per macinare pagine, ma perché un lettore dovrebbe pagare per leggere il suo eroe che prende cantonate e fa danni? Fosse Alan Ford o Ratman, forse pure Zagor e Mister No per mostrare la difficoltà del capire chi sta dalla parte della ragione (e comunque anche su Zagor questo tipo di storia aveva rotto da tempo quando ancora lo leggevo...). Non aiuta il fatto che Snow non sia un diabolico criminale in grado di ingannare chiunque, ma sia un invece un avido pirla che si farebbe ammazzare da solo senza disturbare nessuno perché è appunto tanto pirla da andare a cacciare animali da pelliccia proprio nello stesso posto dove ha compiuto i suoi misfatti. E addirittura, si ammazzerebbe da solo, senza nemmeno disturbare i nativi, perché è tanto pirla da andare sulle rapide con la canoa stracarica. Si scoprirà più avanti che ha corso quel rischio perché sapeva di essere inseguito... ma poi, una volta salvato da Tex e Carson la prima volta, è tanto sicuro di averli seminati che non avverte i pard e non fa nulla per fargli fretta o nascondere il fuoco. Insomma, ribadisco, un avido pirla. Quando gli indiani arrivano a compiere la loro giusta vendetta, Tex e Carson ne ammazzano minimo 3 (sono quelli che si vedono, ma i due sparano almeno 15 colpi a breve distanza, dove non potevano certo limitarsi a sparare alle piume come faranno poi, è presumibile che di morti e di feriti ne abbiano fatti di più, sempre per salvare Snow. Successivamente, Tex si rende conto che qualcosa non va nel racconto di Snow, ma anche questa scena, che dovrebbe farci vedere un Tex sveglio, suona falsa, soprattutto per il discorso eccessivamente "politicamente corretto" di Tex, che si lancia a dire che gli indiani, "nobili guerrieri", non prendono le armi senza avere "nobili motivi". Ehm... Tex? Non te li ricordi più tutti gli attacchi indiani che hai subito in oltre settecento albi? Ruju, che gli stai a far dire? (vedo in generale Ruju molto più succube a queste fisime politicamente corrette di Boselli, con cattivi sempre bianchi, minoranze sempre buone, gli animali buoni e intoccabili, etc.) Anche nel seguito, Snow è il solito pirla, arrivando a dire che tanto ormai gli indiani sono lontani per non abbandonare le sue pelli (e l'avidità che continua a mostrare ormai rende chiarissimo al lettore chi è). E si ammazzerebbe da solo per la terza volta, cadendo da una rupe, se Tex non lo salvasse per la terza volta (Snow dice la seconda, quindi non sa nemmeno contare...) A questo punto, Snow ne ha combinate tante che ovviamente Tex e Carson non si fidano di lui e vogliono parlare con gli indiani (dico "ovviamente", ma ci sono stati autori che non avrebbero fatto capire nulla a Tex nemmeno a questo punto...). Anche per questo il fatto che Snow riesca a squagliarsela mi pare un "colpo di scena" abbastanza improbabile, giusto per allungare ancora un po' la storia (Snow non solo deve squagliarsela senza essere visto da Tex e Carson, ma deve anche superare la sorveglianza degli indiani. E lo fa con la massima facilità. Vero che poi Tex e Carson trovano le tracce e non lo catturano subito per vedere dove va, ma già il fatto che riesca ad allontanarsi richiede una bella sospensione dell'incredulità... Segue un'altra inutile lotta con gli indiani per allungare ancora un po' il brodo, e poi finalmente la storia finisce con l'uccisione di Snow, che ovviamente non è mai stato un avversario valido per i pards, ed è riuscito ad arrivare con fatica alla fine di queste stiracchiate 78 pagine solo grazie ad equivoci, coincidenze, lungaggini e ingenuità. Più che che "Columbia River" dovrebbe intitolarsi "la fatica di riempire 78 pagine con niente". Storie come questa temo saranno sempre più frequenti, il frutto avvelenato del voler "spremere il limone" pubblicando più storie di Tex da parte dell'editore, e la scarsità di autori capaci ormai di scrivere storie avventurose. Così finisce che Tex lo disegnano autori che normalmente non lo avrebbero mai disegnato (non dico che non siano validi: dico che non lo sono abbastanza per arrivare a disegnare Tex. O almeno, una volta non lo sarebbero stati, oggi servono anche loro), e finiscono "spremuti come limoni" anche gli sceneggiatori, con Ruju che ultimamente lo vedo in netto calo (non ho letto comunque le sue storie iniziali, il calo lo vedo da quelle che ho letto negli ultimi anni) Discorso diverso per la storia successiva di 32 pagine di Boselli e Biglia. Diversa prima di tutto per i disegni, che Biglia gioca in un altro campionato. ma anche per la quantità di "storia", di vicende e intrecci, che Boselli riesce a far stare in sole 32 pagine. Bello il rapido incipit con i due amici che dopo essersi rifugiati nella sodhouse ricordano i trascorsi da nemici, con Gros Jean che deride il "ridicolo berretto" e subito dopo si vede Brandon da giovane con in testa il berrettino, davvero ridicolo... ma poi l'immagine si allarga alla figura intera a cavallo del "giovane agente scelto della north west mounted police", e non è più ridicolo. il come e il perchè si trova lì spiegati con le comodissime didascalie e non con gli orridi "dialoghi esplicativi" moderni fanno risparmiare un sacco di pagine, e allo stesso modo con comode didascalie si presentano i suoi avversari, i Wolfers. (Boselli utilizza il racconto in prima persona di Jim per "giustificare" le didascalie, scritte in prima persona, ma si capisce bene comunque come mai una volta riuscivano a scrivere storie avventurose appassionanti in 30 pagine e oggi dicono che 110 pagine sono troppo poche...) Alla fine, la storia "breve" di 32 pagine è quella con più intreccio, personaggi, colpi di scena e profondità, mentre quella da 78 appare un compitino stiracchiato che fatica a riempirle quelle pagine. Dovrei finire quindi con un bel "quelle 32 pagine valevano da sole il prezzo"? Ehm... no. Sono solo 32 pagine. E gli articoli, per quanto interessanti... ne trovo di analoghi in rete, o sui libri se voglio approfondire. So benissimo di essere stato "spremuto" dalla casa editrice, pagando 7,5 euro (che sembrano pochi adesso, ma erano 15.000 lire... il doppio quasi del prezzo di un albo regolare). E fino ad un certo punto ci sta, se segui una serie o un personaggio lo sai che ogni tanto capitano gli albi fiacchi, e fai la media, gli albi buoni compensano gli albi fiacchi, le pagine buone compensano quelle meno buone, per decidere se vale la pena e la spesa. Ma man mano che la casa editrice aumenta le uscite (e quindi gli albi fiacchi), man mano cala l'interesse. La testata attualmente più "a rischio" di essere lasciata in edicola è il Color, ma il Magazine gli va subito dietro. Entrambi attualmente li compro solo perché non ho mai lasciato un Tex inedito in edicola (non a lungo, almeno), ma ho paura che, una volta superato quel tabù... ne lascerò parecchi.
    1 point
  3. Letta ora. Mah...senza andar troppo di particolari per motivi di spoiler, dico che è una buona storia, forse una delle migliori di Ruju, ma resta lontana dal capolavoro, specialmente per l'ultimo albo affrettato, che conferma il fatto che la cosa più difficile da sceneggiare siano i finali. Tante cose buone, avventura ambiziosa, bei dialoghi, Tex centratissimo, ma qualcosa non torna al 100 per 100. Anche il travestimento dei Carson e Kit alle lunghe regge poco. Gli avversari promettevano meglio, alla fine davvero poca roba, a cominciare dagli accoliti della Negra Muerte, che si fanno massacrare con irrisoria facilità. Lettura, comunque, più che piacevole. Ruju mi piace. Anche stavolta non è arrivato il capolavoro, almeno non del tutto. Disegni per me bellissimi. Biglia davvero ottimo artista, pieno di particolari ma al contempo chiaro e diretto. Viso di Tex eccellente. Ruju 7:50 Biglia 9
    1 point
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