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TWF - Tex Willer Forum

Civit

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  1. Civit

    Rossano Rossi

    Dei tre che hai citato paradossalmente Del Vecchio è il più originale, e quindi in base alle tue motivazioni dovrebbe piacerti di più. Rossi è debitore di Civitelli, mentre Piccinelli mi sembra la copia sputata di Claudio Villa agli esordi.
  2. Civit

    Galleria Di Massimo Carnevale

    Carnevale è secondo me tra i migliori disegnatori AL MONDO. Comprate il suo DyD e i suoi John Doe, date un'occhiata al suo blog e poi mi direte. Entusiasta del suo impegno su Tex.
  3. Civit

    Il Mio Nome ? Tex Willer

    Eh magari... per una nuova storia GBonelliana pagherei anche il quadruplo!Comunque anche io non ne sapevo niente ::evvai::
  4. Civit

    Interviste Agli Autori

    Da TWO, Manfredi dice la sua Su Dylan Dog: Avevo sempre letto Dylan Dog fin dal primo numero e mi piaceva molto, per cui fui onorato di scriverne degli episodi, anche se redazionalmente mi venne chiesto di scrivere un Dylan più investigatore che ?da incubo?, in quanto in quel periodo Bonelli aveva dei maldistomaco rispetto all'aspetto più splatter del fumetto. Ciononostante riuscii a piazzare qualche numero piuttosto tosto come L'orrenda invasione (ispirato a Rats di Herbert) o come La Profezia, che riprendeva un soggetto che avevo già portato al cinema con il titolo Il nido del ragno. Di Dylan Dog c'erano però due cose che non sentivo nelle mie corde: la prima erano le barzellette messe in bocca a Groucho. Io ho sempre odiato le barzellette e Groucho Marx non ne ha mai raccontata una in vita sua. Una persona spiritosa non ha bisogno di barzellette per brillare, perchè escogita battute spontanee e giochi verbali in corso di conversazione. Anche l' però, come per Valentina, le mie battute venivano spesso tagliate e sostituite da barzellette. Una volta, ricordo, anche in modo assurdo. Groucho faceva un gioco di parole a fine pagina e al principio della successiva Dylan gli rispondeva rovesciando il gioco di parole. Dopo la correzione, Groucho diceva una barzelletta, Dylan Dog rispondeva nello stesso modo di prima e non si capiva cosa cavolo c?entrasse quella risposta. Il secondo elemento che non mi piaceva molto era il carattere depressivo e paranoico, oltre che egocentrico, di Dylan Dog. Cercai di rispettarlo, ma non a caso poi scrissi Magico Vento, che è un personaggio che non si crogiola nei propri incubi, ma è un vero combattente. Su Nick Raider: Nick Raider fu un'impresa anche più difficile, perchè il personaggio non mi piaceva affatto. Non sono adatto a raccontare gli sbirri, specie se sprovvisti di psicologia alcuna. Cosè cercai di renderlo più umano. Dal punto di vista dei plot gialli invece non ebbi alcuna difficolt? perchè mi vengono molto facili. Dunque scrivevo gli episodi in metà tempo rispetto a quello che impiegavo per Dylan Dog, che richiedeva sforzi molto maggiori sul piano della fantasia. Su Tex: Tex preferisco affrontarlo poco e con cautela, perchè come eroe corrisponde alla mia psicologia ancor meno di Dylan Dog. Tex non ha mai dubbi, ed è protagonista assoluto in modo persino autoritario: ?uccide? (nel senso che oscura) ogni altro personaggio, persino i suoi pard e suo figlio. Io ho un'altra concezione dell'eroe. Un eroe senza debolezze umane alla lunga mi annoia. è anche difficile renderlo davvero realistico, perchè uomini così non esistono. Tex puoi anche farlo cadere nel fango, ma quando si rialza ha sempre la camicia pulita e stirata. Persino i personaggi di John Wayne erano più sporchi, ambigui e inafferrabili di Tex, e non parliamo neanche di quelli di Gary Cooper che erano davvero macerati, come lo Sceriffo di High Noon, che alla fine viene addirittura salvato dalla moglie, cosa che all'epoca fece scandalo e segn° una svolta importantissima, nel cinema western. Di Tex si capisce tutto e si sa sempre in anticipo cosa farà, soprattutto si sa che vincer? facilmente perchè nessun avversario è alla sua altezza, a parte Mefisto, che però se lo si considera bene è uno stregone da baraccone (per non parlare del figlio di Mefisto che è un povero sfigato. Per inciso non capisco perchè i figli debbano per forza essere inferiori ai padri, questo non è nella tradizione salgariana, dove Jolanda fa una splendida figura rispetto a suo padre e il figlio del Corsaro rosso è molto più importante del padre, di cui non sappiamo molto, se non che è morto quasi subito). Tornando ai Cattivi: secondo me nel racconto d'avventura in generale, se il cattivo non è affascinante e potentissimo, l'eroe ne risulta indebolito: è troppo facile combattere contro le scamorze. Inoltre se si sceneggia Tex per troppi numeri alla fine è inevitabile ripetersi e mettere in scena sempre le stesse cose, seguendo gli stessi moduli. Questo per chi scrive tutti i giorni è pericolosissimo, perchè ti fa impigrire. Non è colpa di tizio o di caio, è inevitabile, indipendentemente dal livello dello sceneggiatore. Mettere in scena per decine di volte gli stessi meccanismi rafforza un personaggio nel suo impatto con il pubblico più affezionato, ma deprime gli sceneggiatori e i disegnatori che vengono spinti a ripetersi. è come se Tex si sceneggiasse da solo. Ma allora che bisogno c'è di uno sceneggiatore? Diventi una specie di agiografo, cioè uno che fa la propaganda di un personaggio ed è dunque costretto a vederlo sempre in positivo e a mantenerlo intatto nei decenni a dispetto dei cambiamenti sociali e di costume. Funziona, certo, ma sul piano della scrittura è faticosissimo. Su Magico Vento: A parere di Sergio Bonelli il mio modo realistico di rappresentare l'horror faceva troppa paura. Dunque, dopo molte discussioni, scelsi di far affiorare di più la dimensione storica. Anche questa scelta dest? al principio qualche perplessit?, in quanto in Tex (che è sempre un punto di riferimento in casa editrice) la Storia non esiste. Tex è al di l' del tempo. Nessun personaggio storico potrebbe aver partecipato ad Alamo, alla Guerra di secessione, al Little Big Horn e più in l' ancora, fino all'apparire delle prime automobili. Dovrebbe essere un centenario quanto meno. Ma anche nel pubblico questa scelta suscit? al principio delle perplessit?: in parecchi mi scrissero che se seguivo la Storia americana anno per anno, alla fine fatalmente la serie si sarebbe conclusa (vero, infatti). Altri temevano la fine di Ken Parker, cioè non tanto la conclusione anticipata della serie, quanto l'evolvere del personaggio, come nei personaggi di Jack London, dalla prateria e dai boschi fino agli operai, e come giustamente insegna Sergio Leone, quando appaiono gli operai, il western dei fuorilegge e degli indiani finisce.
  5. Civit

    Quale Futuro Per Mefisto ?

    Notiziona i soggetti scartati di Nizzi! Che sia anche per questi rifiuti (specie quello del 2006) che il buon Claudio abbia sbattuto la porta e se ne sia finalmente andato dalla Bonelli?
  6. Attenzione per i dettagli maniacale... Io son curioso di vedere il Tex di Carnevale, disegnatore che reputo tra i migliori IN ASSOLUTO.
  7. Civit

    Tex E L'opera Di "convinzione"

    Idem. Tex è un fine psicologo: sa chi ha davanti, e quindi si regola di conseguenza se vale la pena o meno farlo parlare; e in quest'ultimo caso, con che metodo. PS: aridatece le formiche rosse!
  8. Civit

    Il Meglio Non È Mai Stato Scritto

    Amara verità. La mia chiosa finale avrebbe dovuto essere "non voglio che succeda ancora la stessa cosa su Tex".
  9. Civit

    Il Meglio Non È Mai Stato Scritto

    Altri tempi, altra sensibilit?, altri paletti... non metto in dubbio la validit? di Boselli o Faraci, ma vedendo ad esempio il Tex compassato del primo, mi fa fatica immaginare una sua storia di quel Tex che pestava cinesi e commetteva una strage a striscia. Resto sfavorevole a storie tutte in flashback, almeno finch? non trovino un modo per clonare GLB -_nono laughing In genere però sarei favorevole ad un ritorno nel presente di personaggi con ruoli "unici" ed un po' più caratterizzati della Solano, che è uguale a 100 altri personaggi texiani che saltano il fosso una volta trovatosi nei guai. Per dire, un ritorno di MacParland lo vedrei bene, oppure il ritorno di quello splendido personaggio nolittiano che è il fotografo O'Sullivan (magari con un nuovo soggetto di Sergio -ave_ ). Altro personaggio che a me piace molto è l'ex gambler Rudy Nielsen, perfetto personaggio malinconico ed oserei dire crepuscolare. Ma i ritorni, ovviamente, devono essere accompagnati da sceneggiature all'altezza, per non sfigurare di fronte all'ingombrante modello!Sull'ultimo almanacco dylaniano uno degli scribacchini attuali, nonchè curatore della testata ( :shock: ) ha ripescato personaggi e location da uno dei più grandi colpi di genio sclaviani, il filone degli INFERNI, lasciandoci però una storia mediocre, che a me ha fatto rivoltare ancor più proprio per il fatto che si andavano a ripescare malamente impianti e personaggi appartententi al glorioso passato. Non voglio che succeda la stessa cosa su Tex!
  10. Brevissimo commento: Ruju, è vero, ha ricevuto commenti positivi, ma l'unico (o uno dei pochissimi) ad averlo "salutato come una manna" è stato il sottoscritto, che certamente non può essere accusato di "fronda antiboselliana". Lo dico perchè anche su altri forum ho letto commenti maligni sugli antiboselliani che gongolano al pensiero di Ruju autore sempre più presente... peccato che il sottoscritto non sia antiboselliano. Oppure essere iscritti a questo forum implica automaticamente l'iscrizione a quel partito? Pu? essere... ricordo che nei primi tempi su questo forum venni più volte aggredito in quanto, essendo un ex-iscritto di TWO, ero necessariamente "antinizziano". laughingE, per una volta, smettiamola con discorsi "antiboselliani" o "antinizziani". Certamente in passato vi sono stati eccessi da entrambe le parti, ma non amare Boselli o non amare Nizzi non significa per forza essere "anti"... e lo dice uno che ama entrambi!Poi, sinceramente mi delude vedere gente che stronca gli autori sulla base di singoli episodi limitati. E' vero, le storie di Ruju avevano qualche difetto... ma l'impianto generale? L'ottimo effetto d'insieme mi fa ben dimenticare quel paio di difetti che, tra l'altro, secondo me non esistono neppure, come il duello perso o il Tex ritardatario. Non mi sembra di aver stroncato Ruju su Tex :shock: Ho detto che la storia mi ha divertito, e l'ho persino votata su altri lidi come la migliore della sua annata. Ho solo rilevato le cose che non mi hanno convinto appieno. Il maxi invece mi era piaciuto poco, l'Almanacco non mi aveva convinto del tutto. Dove invece stronco lo sceneggiatore sardo è du DyD, ma siamo OT. Comunque il discorso è su Manfredi... Guarda, sul fatto di antiboselliani e antinizziani mi trovi d'accordo. E non vedo cosa c'entri TWO...
  11. Civit

    Il Meglio Non È Mai Stato Scritto

    Sinceramente non mi piacerebbe vedere storie ambientate nel passato di Tex, dove il nostro era uno scavezzacollo irruento e politicamente scorretto, perchè credo che NESSUNO sceneggiatore ne saprebbe e potrebbe ricreare le atmosfere di quelle prime mitiche e pionieristiche storie. Accadrebbe come per Documento d'accusa, dove il nostro gira per il West ad estorcere confessioni firmare, a farsi piccionare in continuazione, a fermarsi a riflettere e ponderare... Diverso sarebbe il caso di ritorni di vecchi nemici, ma nemmeno qui sono entusiasta. Passi per Myra Solano (mica tanto...), ma un personaggio uguale ad altri 1000 lacch? del boss di turno come Clay Heber perchè dovrebbe tornare?Se poi i ritorni debbano essere sullo stile della Tigre Nera, che di volta in volta hanno fatto sempre più schifo, dio ce ne scampi!
  12. Mi sembra che si mischino un po' le carte fra l'assenza di texianit? del linguaggio boselliano (il vero punto debole dell'autore) e la presenza nel contempo di figure fortemente caratterizzate dal punto di vista fisico e psicologico. Sono perfettamende d'accordo con chi sente la mancanza di "casa" nel Tex di borden, perchè effettivamente, pur conservando in fondo i suoi comportamenti e la sua indole, esteriormente Tex appare smorzato, perfettino, serioso, non ironico. Non appare lui, pur essendo lui, ad esempio nelle azioni. Ma la presenza di personaggi lievemente più caratterizzati del solito è secondo me nella indole di Boselli. Ed anche di Manfredi, basta leggersi il suo Magico Vento (lettura entusiasmante). E non è che nella sua La grande sete ci sia andato leggero: ci ha messo personaggi crepuscolari, con inedite caratteristiche (il tizio tossicodipendente non mi sembra tanto tradizionalista...) oppure agganciati alla politica (il villain, che ricorda tanto il caro leader sisi ). E non credo che più di tanto ci si possa distaccare dalle proprie caratteristiche di sceneggiatura. Lo stesso Nizzi, di cui ci viene ripetuto il grande lavoro di adattamento, scriveva su Mister No (prima di Tex) allo stesso modo di come ha scritto sulle pagine del ranger. E su Nick Raider, almeno nelle sue poche storie che ho letto, l'impianto nizziano si vede tutto. Sia nei lati negativi che positivi. Che abbia rinunciato totalmente al suo presunto stile originario, al punto di replicarlo anche sulle pagine non texiane? Alla fine concordo con chi ha parlato de La grande sete come un perfetto mix di storia moderna, messa in scena con i personaggi tradizionali. Smorzando, ma non rigettando le proprie caratteristiche, Manfredi ci ha lasciato un'ottima storia, che fa vedere ai tradizionalisti i "loro" amati pards ed agli innovatori situazioni nuove, personaggi sfaccettati, ambientazione più realistica e crepuscolare allo stesso tempo. Se secondo me Boselli magari si sforzasse un po' di immettere nelle sue storie quell'aurea texiana, che io ci ritrovavo nelle sue magiche storie pre-500, fatta di convenzioni, scene particolari, battute ad effetto, ecc. ecc. riuscirebbe a coniugare modernit? e tradizione e credo che magari di fronte alla nuova manifestazione ESTERIORE di texianit? magari anche il più taleb... tradizionalista magari accetterebbe di buon grado un cattivo sfaccettato o un comprimario, che so, cieco da un occhio. Si, perchè il fatto di inserire magari un tizio mezzo scalpato oppure un personaggio complesso non lo vedo affatto come un difetto boselliano. E la tanto starnazzata poco centralit? di Tex la rilevo in poche storie (come quella in corso d'opera), e comunque non mi fa cadere dalla sedia. Per concludere, prendiamo uno sceneggiatore come Ruju. Su Dylan Dog, su 10 storie sue, 8 in pratica sono delle fetecchie (per validi motivi). Avevo accolto con scetticismo la notizia del suo arruolamento sulla testata ammiraglia, ma devo dire che la sua Prova del fuoco mi ha divertito. Comunque, di fronte a tanta texianita SUPERFICIALE (personaggio sempre al centro, siparietti, narrazione classica) sul lato della SOSTANZA ho visto un Tex che si lascia andare alle emozioni (cosa fatta da N-E-S-S-U-N-O, nemmeno da Nizzi ne L'uomo senza passato, tranne che ne Il giuramento, in maniera comunque virile e composta) oppure che, dopo aver promesso di smuovere mari e monti, praticamente arriva in ritardo ( :shock: ) ad uccidere un cadavere ambulante. Per non parlare del suo almanacco, dove un pistolero della domenica (tal Canon) arriva a sparargli in faccia da 2 cm, avendo finito i proiettili (la faccia di Tex, sgranata, dimostra che praticamente il duello l'ha perso :shock: ). Eppure anche lo sceneggiatore sardo è salutato come una manna dalla fronda antiboselliana. Io preferisco mille, centomila volte un Tex raccontato diversamente ed inserito in contesti a lui non familiari, ma rispecchiante la filosofia di fondo, ad un Tex che scherza coi pards ma che poi non ne azzecca una (i riferimenti a Ruju, oltre che a Nizzi, sono fortemente voluti). Se si riuscisse a coniugare le due situazioni, come sembra voler fare Manfredi, senza castrare lo sceneggiatore, tanto di guadagnato.
  13. Civit

    4 - Tex Willer Magazine

    Scaricato, davvero eccellente (l'intervista a Boselli in particolare). I miei complimenti.
  14. io onestamente sono contento che non sia mai apparsa sulle copertina italiane, perchè non la trovo affatto bella, il viso è irriconoscibile quasi, e i muscoli sono così accentuati che sembrano quelli di Hulk! Ovviamente non mi riferisco proprio a questa copertina, ma al suo soggetto che presenta un Tex in una situazione insolita. Galep è inimitabile, comunque sulle tue due obiezioni non sono d'accordo:1. Il viso di Tex è diverso da disegnatore a disegnatore, a seconda della sua influenza: se togliessi gli abiti al Tex di Galep ed al Tex di Ticci diresti che siano la stessa persona? Nelle linee generali penso che il Tex "francese" di quella copertina sia abbastanza riconoscibile. Ovvio che preferisco Galep , Villa e almeno altri 20 disegnatori :generaleN: 2. Sui muscoli, ho visto "di peggio" in molte copertine di Villa. L' si che il nostro è quasi un culturista! E gli indiani sembra che abusino spesso di amminoacidi _ahsisi
  15. Molto belle queste! Specie la copertina con Tex nella vasca, che non credo sarebbe mai passata in Italia. PS: ringrazio Ymalpas per l'invito, lo farà appena avrà qualche istante libero.
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