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Info su Leo
- Compleanno 01/05/1978
Informazioni sul profilo
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Sesso
Maschile
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Interessi
storia, letteratura, sport, cinema, politica
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Nome reale
Leo
Io e Tex
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N° 1° Tex che ho letto
334
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Pard preferito
Kit Carson
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Personaggio favorito
Montales
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[760/761] La pattuglia scomparsa
Leo ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
E purtroppo è uno dei punti di partenza della storia. Un'altra cosa su questa storia: il soggetto è ottimo. La sceneggiatura è più che buona, ma si velocizza molto nel finale. Boucher scompare di scena troppo rapidamente, quando sembrava avere i crismi per essere invece un cattivo di altro spessore. Credo che l'accelerazione delle ultime scene, che ha impedito uno sviluppo più arioso e magari epico, sia la solita costrizione dei due albi, quando magari, con qualche pagina in più, poteva darsi maggior robustezza alla fase finale. -
[760/761] La pattuglia scomparsa
Leo ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
La storia è buona, anche grazie alle sottotrame che la alimentano e all'ottimo personaggio di Lagarde. CONTIENE SPOILER Mi resta però un tarlo: già il giorno dopo l'arrivo al Forte di Tex e Carson con Big Frank come prigioniero, c'è un avvocato pronto a difendere quest'ultimo e degli scagnozzi pronti a farlo fuori una volta che sarà scarcerato. Ma come ha fatto, in quelle sperdute latitudini, Pierre Boucher a sapere che Big Frank era stato preso prigioniero? Già il giorno dopo, soprattutto. E subito convincersi ad ammazzarlo. Da qui parte poi l'avventura, con Tex che convince Frank ad affidarsi a loro per non essere fatto fuori dai suoi ex sodali. Sta in piedi? Secondo appunto: Carson che si fa fregare. Non aggiungo altro. Lagarde è un personaggio riuscito. La debilitazione per lo stress patito nei giorni in cui, nell'inverno più glaciale, tutti i suoi compagni sono morti si aggiunge alla probabile prostrazione mentale che già il tenente doveva avere per la morte della fidanzata. Il suo amico Larry e la sua Angelica tornano a consigliarlo, lo rendono paradossalmente più lucido proprio in quei momenti di nebbia in cui parla da solo. Ci sta che Nadine se ne innamori e che comprenda il dramma interiore e la malattia di quello sfortunato. I disegni sono più caricaturali del solito, alcune vignette francamente rese male, con personaggi storti e scalcagnati. Discontinua la resa dei personaggi, da Nadine, a volte bella ragazza e altre volte poco gradevole, a Big Frank e ai pards. Solo su Boucher c'è continuità, perché brutto e truce lo è sempre, anche nelle vignette migliori. Come simili disegni, con le loro sproporzioni e con i loro aspetti sgraziati, possano entusiasmarmi e narrare con così tanta efficacia una storia nordica come questa, è una contraddizione che non mi spiego, un mistero della fede. Poco male, non lo svelo, me li godo e basta. È comunque un espediente classico, usato in mille situazioni da Glb, Nizzi e Boselli. In effetti sono troppo lontani da casa, ma le spiegazioni potrebbero essere tante, e di solito, anche in passato, non ci sono state date. Forse stavolta Ruju poteva inventarsi qualcosa, dato che il Canada è in effetti un tantino lontano, però io credo che spiegazioni su quest'aspetto possano pure essere tralasciate. -
Galleria Di Tex Di Disegnatori In Generale
Leo ha risposto nella discussione di TexFanatico pubblicata in Galleria Texiana
Molto molto belli entrambi i disegni, non solo i personaggi (grazie per il "mio" Carson) ma anche per gli sfondi, realizzati in maniera perfetta. Ci vuole mano e talento anche solo per copiare, complimenti Bob -
[70/72] Pueblo Bonito
Leo ha risposto nella discussione di theLord pubblicata in Le Storie da 1 a 100
In effetti no. Nizzi, soprattutto il Nizzi dei primi tempi, che secondo me ha sempre avuto più problemi sui soggetti che sulle sceneggiature, si "rifugiava" spesso in situazioni e personaggi ripresi da Glb, con alterne fortune. Nel caso di Zhenda, la retcon è del tutto gratuita e non giustificata nemmeno dalla qualita della storia. -
[438/440] Gli Invincibili
Leo ha risposto nella discussione di bressimar pubblicata in Le Storie dal 401 al 500
La storia è interamente di Boselli. L'ho intervistato anni fa su questa avventura e gli ho fatto presente che lo sparo al ragazzino in processione era una scena inconsueta per la sua carica di violenza. Lui mi rispose che il ragazzino era solo stato ferito (ma in realtà dalla vignetta non si evince questo, glielo dissi anche) e che comunque la scena (che per me come ho già detto è bellissima) andava contestualizzata. In quell'intervista gli chiesi pure cosa ne pensasse dei terroristi politici alla Shane (che in patria aveva ucciso poliziotti e uomini politici) e lui mi rispose che anche Michael Collins e Mazzini adottavano metodi terroristici, ma sono stati eroi per la libertà delle rispettive patrie. -
[438/440] Gli Invincibili
Leo ha risposto nella discussione di bressimar pubblicata in Le Storie dal 401 al 500
Il mucchio selvaggio non c'è solo nella scena finale, ma anche nella sequenza, drammatica e bellissima, della processione di sangue. Sono omaggi ma al contempo sono scene perfettamente incastonate nella storia, non sterili rimandi ma momenti centrali delle vicende narrate. E' una sceneggiatura ricca di rimandi: coglie elementi dalla Storia, dalla letteratura, dal cinema e li mescola in una vicenda raccontata in maniera semplicemente entusiasmante. Pensate che gli Invincibili sono esistiti davvero, davvero hanno assaltato il cellulare e davvero hanno ucciso un poliziotto. È tratta dalla Storia anche la successiva fuga verso la ferrovia nonché l'assassinio politico, narrato poche pagine dopo, di Lord Cavendish, a seguito del quale Boselli fa fuggire Shane verso l'America. Per l'assassinio del poliziotto, inoltre, furono condannati a morte - pare - alcuni uomini che forse non avevano commesso il fatto, mentre il principale colpevole riuscì a fuggire. Mi è sempre piaciuto pensare che quegli uomini fossero tanti Danny Moran, che magari avranno maledetto, in punto di morte, il loro Shane, colui che nella realtà li ha abbandonati. Mi piace pensare che Boselli abbia attinto anche da questa circostanza per tratteggiare il personaggio di Danny, traditore per un senso di rivalsa nei confronti di Shane ma in definitiva vittima della sua codardia. Per me questa resta la storia più bella della saga. Dopo Il Passato di Carson. -
Il peggiore credo sia invece Mercanti di schiavi. Assurdi i livelli a cui era arrivato l'autore e con lui il nostro personaggio.
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Una storia dinamica, c'è Cochise, accadono un mucchio di cose. Ma... ma è priva di mordente, di pathos, di ispirazione. È un compitino, a tratti divertente, ma mai realmente convincente. Il Texone dovrebbe ospitare sempre storie di un certo spessore, come Sangue sul Colorado o L'ultima Frontiera. Così invece è uno spreco.
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[Texone N. 13] Sangue Sul Colorado
Leo ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Texoni
Una recensione semplicemente bellissima. Complimenti, mi hai reso questo Texone ancora più prezioso. Sarebbe da stampare e da tenere tra le pagine di Sangue sul Colorado. Io sarei stato più largo sul voto, ma importa poco. Naturalmente concordo anche su La ballata di Zeke Colter, storia berardiana, breve ma poetica e intensa. La migliore, tra quelle dei magazine, per me. -
[Texone N. 13] Sangue Sul Colorado
Leo ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Texoni
Di fatto lo sto facendo. Ho due pile di texoni da leggere, e credo che il grosso siano di Nizzi, perché non sono i più recenti... -
[Texone N. 13] Sangue Sul Colorado
Leo ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Texoni
Come ho già scritto qualche post fa, la lettura di questa storia mi ha lasciato pienamente soddisfatto, a differenza di quanto accadde in occasione della prima lettura. E anche quello di Parlov l'ho rivalutato dopo. Questo perché ai tempi delle uscite di questi texoni, Nizzi mi aveva già nauseato. Siamo molto prima del Tex 500, Nizzi non era ancora male, si era ripreso dalla crisi, ma trovavo le sue storie ripetitive, soprattutto trovavo non reggessero il confronto con quelle di Boselli, che erano un'altra cosa. Quindi capisco quello che dici. Ora, che sono più sereno nei confronti di Nizzi e posso giudicarlo a freddo, trovo che molte sue storie siano riuscite, anche nel post 400. Lo stesso mi è accaduto con Parlov, ad esempio, e lo stesso con un'altra sua storia senza molte pretese, L'uccisore di indiani, uscita su un Magazine, che ho trovato molto buona nonostante ne avessi un ricordo non troppo esaltante. -
[Texone N. 13] Sangue Sul Colorado
Leo ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Texoni
Completamente d'accordo. Ma a te è piaciuto alla fine? Volendo darne un giudizio? È lì che si crea la polemica appunto. Ma almeno per stadera finiamola qui -
[Texone N. 13] Sangue Sul Colorado
Leo ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Texoni
Beh, un po' mi hai spinto tu a pensare che intendessi questo. Dopo hai detto che ti riferivi soprattutto ad altri tempi, che forse io non ricordo bene. Il problema non è il primo post appunto, ma l'esasperazione dei successivi, che trapela da toni che come ti ho detto appaiono derisori. O comunque troppo tranchant. Cerca di non cedere all'esasperazione -
[Texone N. 13] Sangue Sul Colorado
Leo ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Texoni
Intendi che il forum è un covo di nizziani che zittiscono i critici? Questa è la percezione che hai del forum? Ore contro anni, dici. Ma chi ha criticato questa storia prima di te non lo ha fatto con i tuoi toni. Che sono sferzanti, derisori. Gli altri avranno detto che a loro la storia non piace e perché. Tu invece parli di boiate, di personaggi rincoglioniti, di scene ridicole, deridendo quasi chi la storia la ha invece apprezzata, poi posti immagini con una pretesa di oggettività che è solo tua. È il tuo tono, che fa la differenza. La polemica spesso nasce da lì. Tra l'altro, stavolta non c'è stata vera polemica, ma un rintuzzarsi a vicenda di opinioni. Grande Tex ha difeso una cosa, e tu dici che difende l'indifendibile. Poi sono intervenuto io a dire perché ritengo che tu sbagli, ma l'ho fatto al massimo con un po' di ironia, non certo col tono di chi voleva zittire. Direi che questo topic non è l'esempio giusto per parlare di un forum che addirittura darebbe lezioni di "silenzio" a chi non è allineato. Ho sempre pensato che qui ci sia la massima libertà di espressione, e mi sorprende questa tua lamentela. -
[Texone N. 13] Sangue Sul Colorado
Leo ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Texoni
Trovo davvero distorta questa chiave di lettura, francamente. Anche questa, la trovo distorta. Tutti questi che non si palesano perché hanno paura di parlare di Nizzi, di CHI hanno paura, nello specifico? Chi sono tutti questi fan nizziani che attaccano i critici di Nizzi? Io non ne vedo. Io non sono nizziano, anche se un certo Nizzi l'ho amato molto e lo amo tuttora. Ma pur ammettendo che io lo sia, davvero "faccio paura"? Fa paura Grande Tex, sempre cosi educato? Faccio veramente fatica a pensare che si possa aver "paura" di qualcuno di noi. È spesso il contrario: uno loda Nizzi e spesso si sente dare del minus habens (non a lui, ma a Tex rincoglionito, che è come dare indirettamente del rincoglionito anche al lettore che apprezza le boiate, le ridicolaggini, le sceneggiature scritte coi piedi e Tex e Carson rincoglioniti) Abbiamo delle percezioni diametralmente opposte. Anche sul clima di paura. Incomprensibile, per me. Ma davvero. E addirittura "è quello che volevano". Ma che volevano chi?