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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [756/759] La Tigre colpisce ancora

    Letta oggi tutta la storia. Molto belli gli ultimi due albi, mentre ho trovato faticosi i primi due. Poiché ho finito la lettura a ridosso della partita Milan Roma, non posso scrivere ora un commento articolato. Tuttavia, mi resta un rovello: perché Daniel Silva rapisce Kit? Sapeva chi era? E poi, a che pro rapirlo? Qual era l'intento sotteso al rapimento? La Tigre voleva attirare Tex nel Borneo? Non l'ho capito... qualche anima pia potrebbe spiegarmelo? Evidentemente ottenebrato da altri topic non sono riuscito a capire un punto fondamentale di questa storia. Se non capisco la logica di questo snodo, non posso darne un giudizio equo. Grazie a chi vorrà aiutarmi.
  2. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Al di là del fatto che quella fu una scelta maturata negli anni '50, non credo che Tex possa mai essere tacciato di cadere nel complesso del white savior. Tex sposa Lilyth, è un valoroso, è riconosciuto dai navajos. Il suo ruolo di agente indiano, oltre che il suo carisma e la sua autorevolezza, gli consentono di trattare con i bianchi ad armi pari, in un'epoca in cui gli indiani erano vessati e umiliati. Spesso il concetto di white savior è anche collegato alle velleità del cosiddetto salvatore, al soddisfacimento della sua vanità, ma di Tex non possiamo dire che abbia intendimenti dettati da velleitarismo o vanità. Insomma, credo che la definizione non gli si attagli, né come capo dei navajos né come compagno di strada di Tom. Tom infatti non è rappresentato come meno intelligente o come mera vittima sacrificale, crescendo anzi durante la storia fino ad affrancarsi da Tex nel momento cruciale: Tom non si fa salvare, ma salva.
  3. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Ma ci sta pensarla in un determinato modo. Non ci sta voler imporre il proprio modo di vedere come assolutamente oggettivo. Questo topic dimostra che tale non è.
  4. Leo

    [301/302] La Locanda Dei Fantasmi

    Erano gli anni del primo Nizzi, in cui spesso proponeva la trama gialla, prima che Sergio Bonelli gli chiedesse di virare verso il Western. Questa storia non la leggo da tanti anni ma la ricordo come un gioiello. Il colpo di scena finale mi lasciò di sasso, con quell'elemento psicologico così disturbante. Ero un ragazzino e ricordo che quel finale mi disturbo' ma contemporaneamente mi fece riflettere. Era la prima volta che avevo a che fare con quella tipologia di "male".
  5. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Ho sempre pensato che fosse uno schiavo fuggiasco (non necessariamente uno schiavo della famiglia Walcott). Quando John lo incontra lo conosce già, e infatti gli dice di andare a nascondersi negli alloggi della servitù per non farsi vedere da Leslie, che magari lo avrebbe rimbrottato per avergli dato ospitalità. Non è una sagoma, è un emblema. Il paradigma dello schiavo senza diritti, dimesso e spaventato, che grazie a Tex si libera dalle catene. Prima nella scena del saloon, poi con la scelta del suo sacrificio. Può indignarti, a me emoziona. Qui mi sento di accogliere una sola obiezione, che è quella di cui abbiamo più volte discusso con Letizia: quello che lascia Tom a morire non è Tex. A me non guasta la storia perché ho sempre pensato che la situazione fosse disperata e tornare indietro avrebbe significato vanificare il gesto di Tom. Ma capisco e accolgo le obiezioni in questo senso. Tex ha sempre preso il comando, figuriamoci con un ragazzo così dimesso come Tom. Per te lo è e qui non voglio metterci becco. Hai troppa più cultura di me perché io mi senta di ribattere su questo punto. Io non ci avevo capito nulla fino alla fine. Per me non era stratelefonato. Ma io non ho letto tanto quanto te, non ho la tua cultura, se a te sembra stratelefonato avrai le tue ragioni. Con me la storia ha funzionato anche nel suo elemento giallo, che tuttavia è solo un accessorio: il giallo qui è l'ultima cosa, la storia parla di amicizia, di schiavitù, di affetti familiari, di rimorso. Il giallo è solo cornice, non contenuto. Non ne posso più di questo punto. L'ho contestato ogni volta. Ho detto che in una storia a fumetti è convenzione che si incontrino più i cattivi che ti creano problemi che non i buoni che ti accolgono. Magari nel loro peregrinare per il Sud qualche anima pia l'avranno incontrata, ma non era essenziale farla vedere ai fini della trama. Ho citato il soldato sudista amareggiato per la sorte che tocca ai cadaveri dei morti ad Anderville, ho citato i soldati sudisti che aiutano Tom con il cavallo imbirizzarito (lo fanno perché devono sgombrare la strada, ma non trattano male il ragazzo), ho citato Leslie come personaggio positivo. Che vuol dire "alla frutta"? Intendi dire che è una mia invenzione volta a risponderti in questo trhead? Una mia forzatura fatta apposta per poter ribattere? Se è così, puoi andare a leggere (ma vivamente te lo sconsiglio ) il mio articolo sul TWM scritto molti anni fa, prima che il nome di Diablero venisse a tormentare i miei incubi : scrivo esattamente le stesse cose. Leslie è un uomo retto, un idealista, un vero soldato. Nonostante questo suo codice d'onore, in qualche modo vi contravviene per tentare di salvare suo cugino John, al quale comunque è legato e vuole bene. Quindi niente frutta per me, grazie. E' semplicemente il mio modo di vedere le cose, legittimo quanto il tuo. Sul rinnegare Tra due Bandiere sono ancora più stanco del punto sopra. Non risponderò per l'ennesima volta, concedimelo, anche perché è domenica mattina e mia moglie mi chiede di uscire ALT. Qui ti rispondo per le rime. Nell'agosto 2022 sei stato sospeso perché TU avevi perso le staffe, trattandoci come minus habens e sputando veleno in maniera davvero violenta. Quindi ora non fare il santarellino. Stavolta il flame è stato scatenato da quel mio post in cui IO ho perso le staffe e te ne do ragione, ma non rigirare la frittata: alcuni tuoi post sono stati CANCELLATI tanto erano violenti (nei confronti di Nizzi ma la discussione davvero trascese in maniera incontrollata) e per questo non si possono più ritrovare. Non sei tu l'anima pia e noi i beceri che mandiamo in vacca la discussione. Stavolta l'ho fatto io, e chiedo scusa pubblicamente a tutto il forum. Se i moderatori vorranno prendere qualche provvedimento, lo accetterò perché ho perso le staffe. Voglio solo dire una cosa a mia discolpa: stavolta non ho perso le staffe solo per FDA. Ero indispettito già dai toni sulla Tigre Nera, e non per le critiche alla storia in sé, che trovo anche condivisibili, ma per espressioni usate da altri utenti (non da te stavolta) che ho trovato offensive. Poi quegli utenti hanno cercato di rigirare la frittata indignandosi e andandosene, cosa che mi dispiace, ma non hanno colto il mio richiamo a NON UTILIZZARE EPITETI OFFENSIVI. Perché sennò la gente si incacchia e si scatenano i flames. Io ho finito su questa storia. Mi piaci troppo come utente per avere davvero l'intenzione di litigare a piè sospinto con te ogni volta. Su FDA e sul tuo modo di vedere Nizzi non andremo mai d'accordo, ma la cosa brutta è che sei ripetitivo su questo punto e costringi anche gli altri (almeno me) a fare altrettanto. Le obiezioni mie postate oggi qui sono le stesse di due anni fa e di un anno fa. Basta. Me so scucciato. Spero di riuscire non ricascarci più. Nel frattempo, spero di aver fatto capire cosa auspicherei, in termini di toni, atmosfera e offese velate o manifeste. Sono io che mi impegno a non alimentare più questo circo e tendo la mano, oltre che a te, a @PapeSatan che mi piacerebbe ritornasse da queste parti. Buona domenica.
  6. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    La penso così anch'io. Ma non cerco di imporre a nessuno la mia visione. È un punto che mi ha sempre emozionato. Appunto. Grazie Laramie. Bella scena alternativa, anche più texiana. Ma manca la vignetta finale sulla birra. Su questa ricordo che io e te ci siamo accapigliati a maggio, perché per te era inconcepibile che Tex pensasse alla birra e ai saloon dopo quello che aveva appreso. Per me invece era il massimo dell'umanizzazione del personaggio, che voleva scacciare l'amarezza nella confusione di un saloon insieme all'amico di sempre: era la vita che scacciava la morte, l'ho sempre adorata, è forse la mia vignetta preferita in assoluto (come singola vignetta, intendo). Non intendo riaprire quella vecchia diatriba, ma se mi inserisci quell'ultima vignetta voto per la tua scena finale al posto di quella di Nizzi
  7. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Non è che "taluni non accettano". Io accetto tutto, accetto le osservazioni sul ristorante come sulle dita di Tex. Ciò che non accetto, ad esempio, è che si dica che la scena delle dita dovrebbe essere evidente a chi non ha gli occhi foderati di prosciutto. Chi avrebbe gli occhi foderati di prosciutto? Cosa implica l'espressione "occhi foderati di prosciutto"? Come minimo, che uno ha gli occhi chiusi perché non sa leggere. In alternativa, che avrebbe pure capacità di discernimento ma qualcosa (implicito: l'amore morboso per Nizzi, il nizzismo, altra "accusa" gratuita che spesso esce fuori durante le discussioni) gli fodera di prosciutto gli occhi. Non potrebbe essere invece che uno apprezzi la scena prendendola per quel che è, cioè non tanto verosimile ma convenzionale, largamente vista in altri fumetti e in decine di film d'avventura? Non potrebbe essere considerata una scena "convenzionale" e non necessariamente sbagliata? Il fatto che io sostanzialmente la equipari ad altre convenzioni largamente accettate (ad esempio che Tex riesca sempre a sparare alle mani senza uccidere o ferire anche in movimento o da cavallo) mi rende necessariamente un lettore con gli occhi foderati di prosciutto? Qui non è in discussione il "mio sacro e indiscutibile giudizio di gusto", davvero non ci capiamo, sarà anche colpa mia, non mi autoassolvo. Se tu mi dicessi: quella scena non mi va, non mi piace, è pessima per questa e quella ragione, io non ti dico niente. Se invece mi dici: quella scena non mi va, non mi piace, è pessima, gli altri hanno gli occhi foderati di prosciutto per non vederla, stanno sempre a difendere il Vate, ecco che mi indispettisci. Che c'entra il gusto? C'entra il tuo lessico (tuo in senso lato, in diversi avete detto cose simili). Così sulla scena del ristorante: Letizia dice: il fatto che la scena non sia sbagliata proprio non lo posso accettare. Per te, cara Letizia, è sbagliata; per te, Diablero, Tex è un coglione e Nizzi un pessimo sceneggiatore. Per me quella scena non è sbagliata, l'ho detto sopra perché. Forse non conosco a fondo la legislazione dell'apartheid texana dell'epoca, ma per il livello di lettura che richiede Tex non credo nemmeno di averne davvero bisogno. Per me quella è la scena in cui Tom reagisce, vive un momento di liberazione, e trovo fantastica la battuta successiva di Tex che lo rimprovera per essersi attardato a menare gli avventori della locanda. Stupenda. Che a voi non piaccia è assolutamente lecito, come è legittimo che la troviate sbagliata, ma dire che la scena è sbagliata tout court, dimostratemi il contrario, Tex è un coglione, quello non mi sta bene. Io non voglio imporre niente a nessuno. Non uso mai toni ultimativi. Ho registrato le obiezioni argomentate di Diablero e Letizia sulla scena del ristorante e penso che non abbiano tutti i torti, anche se a mio parere la scena deve restare così come è, per quello che hanno detto Poe e Magic Wind e io stesso poco fa. Non parlo mai di occhi foderati, di memoria di GLB calpestata, di "cagate". Altra accusa che rispedisco al mittente. Io non "pretendo che si usi un tono consono a me". Pretendo di non essere considerato un lettore col prosciutto sugli occhi. O, se pure lo pensi, preferirei che non lo scrivessi perché è offensivo. Preferirei non essere accusato di nizzismo ogni volta. Chiedo davvero troppo? Anche qui. Il pensiero critico è solo il tuo. Quello degli altri, quelli con gli occhi foderati di prosciutto, è solo "gusto", non è pensiero critico. Non bastano i tanti post in cui si argomenta, il prosciutto sugli occhi ce l'hanno a prescindere. Quindi, poiché non puoi abbassare il tuo livello a quelli con gli occhi foderati di prosciutto, abbandoni il forum. Nessuna autocritica. La provocazione sui primi 100 numeri non l'hai fatta tu. Zero autocritica. Siamo in un forum, hai parlato tu di soglie di tolleranza. Esistono, lo dici tu. E bisognerebbe tenerne conto, adeguando il proprio linguaggio o i toni a un livello più consono, evitando le provocazioni. Tu dici che io non mi rileggo, ma credo di non essere mai provocatorio. Mi muovo sempre con prudenza, per non urtare nessuno. Poi magari succede anche a me, nella concitazione della discussione. Magari anch'io avrò fatto delle uscite che ti hanno disturbato. Se è così, mi dispiace. Parliamone, non c'è bisogno di abbandonare alcunché
  8. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Lo tira in ballo gratuitamente. Poteva rispondere alla domanda senza aggiungere altro.
  9. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Avvisi qui me, e va benissimo Mister P, apprezzo molto il tuo modo di fare il moderatore. Ma a Pape Satan mi sembra non sia stato detto nulla, eppure le ultime sue uscite non erano certo distensive. Ora può essere che io mi stia impermalosendo eccessivamente, ma certe uscite ironiche mi sanno di presa per i fondelli. Se non è così, mi scuso. Era il mio messaggio a prestarsi a quella lettura. Mi scuso con Diablero.
  10. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Diablero, dice esplicitamente di non essersene andato per te, l'ho ascoltato. Quindi mi scuso se la mia frase possa essere stata interpretata come colpevolista nei tuoi confronti. Però io credo che nella goccia ci sia stat tutta l'atmosfera del forum, e anche le critiche al n.755. Lo dico non per darti colpe, forse io in quel topic sono stato più critico di te. Ripeto, per me la colpa non è di Diablero ma di un'atmosfera che non aiuta. Di Diablero Boselli dice esplicitamente che non se ne è andato per lui, ed anzi nella sua critica a te ci ho visto anche dell' "affetto" e stima.
  11. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Qualcuno direbbe che dipende dalla tua soglia di tolleranza. Quindi la colpa è tua, non di chi spaccia la scena dello spuntone come oggettivamente inaccettabile da chi non abbia gli occhi foderati di prosciutto (pardon, "coloro a cui dovesse essere involontariamente sfuggito un particolare pur evidente", non so se Pape satan creda di essere simpatico; forse confida troppo sulle soglie di tolleranza che teorizza, boh).
  12. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Ti devo applaudire nuovamente. La scena del ristorante è sbagliata. La scena di Tex che si fa scoprire da Leslie è sbagliata (perché fa lo sborone; fa un errore, direi io, ci può stare, ma la scena avrebbe funzionato anche se Leslie si fosse affacciato autonomamente alla finestra; il fatto che invece sia Tex a farsi scoprire, un errore umano e comprensibile, rende al massimo sbagliata una vignetta e non l'intera scena). Sulla scena di Tex che, rubando due cavalli a due contadini faccia la stessa cosa degli assassini di suo padre glisso perché penso non ci sia bisogno di commenti. Ciò che molti secondo me non vedono è che c'è il preciso intento di distruggere l'intera storia, prendendo le singole sequenze e trovandole tutte marce. È una lettura filtrata da un sentiment che non ne consentirà mai una visione serena. Altre incongruenze simili, presenti in Glb e in Boselli, si tacciono o magari non si vedono proprio. C'è così il gusto della polemica per la polemica, spacciata per analisi puntuale e raffinata. Anche la scena del particolare della mano di Tex che si appiglia ad uno spuntone della trappola della Tigre Nera. Ma quante ne abbiamo viste così? A boselli ho visto fare di peggio. Sono convenzioni fumettistiche, è legittimo che possano non essere apprezzate da Diablero e Pape Satan, ma loro non dicono di non apprezzarle. Loro dicono: cazzo, sono sbagliate, ma perché non lo vedete? È questo atteggiamento che mi ha stancato, davvero.
  13. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Io non conosco la legislazione del Texas dell'epoca. Posso immaginare la condizione degli schiavi ma non conoscerla nel dettaglio. So che i neri all'epoca erano trattati alla stregua di oggetti, o cani. Forse, proprio come i cani, in alcuni saloon potevano entrarci, naturalmente al seguito del proprio padrone, al "guinzaglio" per così dire, non certo da soli. Io non lo so, non devo fare un esame universitario, la storia mi fa credere che qualche volta i neri potessero essere ammessi, se accompagnati ai padroni. In questo senso ho sempre interpretato le parole di Tex "lui è con me". Con me, intendendo un commerciante schiavista del Sud, un uomo cioè che dovrebbe essere ben accetto in quel villaggio. Il padrone però è un facinoroso, accalorato proprio in quel frangente dalla scena della stazione cui ha appena assistito. In altre circostanze, magari mugugnando, avrebbe acconsentito al fatto che un ricco commerciante facesse entrare neri nel suo saloon; stavolta è euforico, eccitato, e la mosca gli va subito al naso. Non che Tex non potesse immaginarlo. Infatti lo immagina e mette in conto, comportandosi in maniera non più irresponsabile che in centinaia di altre volte in storie di tutti gli autori, che potrebbe scapparci una scazzottata in un saloon. È una spia in territorio nemico? Certo, ma la scazzottata la farebbe un fumantino commerciante del Sud, una copertura che può reggere anche a una bella e classica rissa in un paese sperduto. Fino a quel momento, Tom era stato un agnellino impaurito. Qui vive un'esperienza inebriante, forse la più bella, la più catartica, la più liberatoria della sua purtroppo breve vita. Una scena bellissima, importante, significativa. Disse uno che poi se ne è andato, rotto proprio dai toni iperaccesi e dall'estremismo di quanti sostengono che le nuove storie tradiscono il verbo di Glb.
  14. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Esattamente. La discussione sul ristorante l'ho trovata esagerata (e non concordavo neanche nei contenuti) ma il mio intervento riguardava non una discussione specifica ma un'atmosfera ormai diffusa (vedasi anche la recente discussione sulla Tigre Nera). Nell'intervento richiamavo toni e frasi estrapolate da più contesti, oltre che atteggiamenti, battutine e lessico che possono indisporre. A maggio scorso mi ero ripromesso di non intervenire più su questo topic perché quello che dovevo dire sulla storia sostanzialmente l'ho detto. Poi ci sono ricascato. Mi sa che non vuoi capire, tu che parli di "gente con gli occhi foderati di prosciutto" per una scena che tu ritieni sbagliata. Siamo in un forum, tempestato di flames negli ultimi mesi. È evidente che la soglia di sensibilità è diversa, ed è proprio per questo che bisognerebbe stare più attenti e non usare espressioni del tipo di cagata, coglione, occhi foderati di prosciutto, ecc. Non parlo di contenuti, che anzi sono bene accetti. Sulla scena del ristorante, che io continuo a trovare giusta e bella, le obiezioni di Diablero e Letizia non mi sono sembrate campate in aria; esagerate forse sì, ma come sempre c'è uno spunto di riflessione. È che al di là dei contenuti c'è la protervia. C'è che bisogna commentare una scena dicendo che chi non vede certe cose ha gli occhi foderati di prosciutto o non si rende conto del sacrilegio del verbo di Tra due bandiere. Se ci si moderasse in queste uscite, si parlerebbe più volentieri. O no? Comunque anch'io sono caduto nel torto con un intervento che voleva essere ironico ma poi mi sono lasciato prendere la mano. Un atteggiamento non corretto che ha sporcato il topic. Peccato.
  15. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Usando un lessico inappropriato o toni esasperati e sarcastici. Che poi di questo si stava parlando, non del timore di essere giudicati faciloni... pensavo di essere stato chiaro ma così non è.
  16. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    E' vero che non ho più voglia di replicare nel merito, perché l'ho fatto svariate volte nei precedenti flames (perchè più o meno sempre flames sono stati) e perché non ne ho più il piacere. Tu e Diablero argomentate sempre i vostri interventi, con arguzia e intelligenza. Anche con logica, certo. Il problema è come li condite: dentro c'è una sicumera che personalmente mi indispettisce. C'è una protervia urticante, che io riscontro anche nei tuoi messaggi, magari non nelle parole, ma nel tono che credo di indovinare. Non dico che sia perfetta, le obiezioni tue, di Diablero e di Mister P sono sensate. Ma lo sono altrettanto le contro-obiezioni di Poe e Magic Wind, come anche alcune posizioni di Grande Tex. Mettendo sulla bilancia le varie OPINIONI, io do più peso a queste che a quelle: credo infatti che la scena non sia affatto sbagliata. Anzi, credo sia importante, oltre che bella. Credo sinceramente che siate voi a sbagliare, o perlomeno ad esagerare. Oltre a quanto detto da coloro che ho citato sopra, potrei aggiungere qualche altro elemento se non fosse che me ne è passata un po' la voglia e lo ritenga sostanzialmente inutile. Tanto la discussione al di là delle posizioni incrostatesi ormai non va. Incrostatesi non da oggi, a maggio avevamo detto più o meno le stesse cose, più o meno con le stesse parole. E allora come oggi, io ma anche altri siamo stati accusati di nizzismo, altra cosa che mi irrita: non si può difendere una storia, che ecco che partono le filippiche contro i nizziani inveterati e le loro subdole strategie, categoria non offensiva ma alla quale semplicemente non credo di appartenere. Ciò che non mi va è poi la sicumera di certe risposte. Non mi piace il lessico, in cui volutamente ho ecceduto anch'io all'ennesima potenza nel mio ultimo post, così lontano da quello che è il mio stile. Non mi piace il tono. E' che siamo appassionati di Tex ma qui non vedo più un confronto tra opinioni, assisto ogni giorno a una piccola guerra civile (beninteso, solo in certe discussioni, in quelle dalla 1 a 100 no eh), c'è l'assoluta volontà di prevaricare l'altro, di imporre il proprio modo di vedere sugli altri pretendendolo oggettivo. Si parla di immonde retcon, di "cagate soggettive" (perdonami, Letizia, non mi sono piaciute certe tue espressioni, te lo dico in tutta sincerità e anche dispiaciuto perché per il resto sei un utente che apprezzo molto, oltre che una brava soggettista ). Toni da guerra santa che all'inizio mi facevano sorridere, ma dopo decine di pagine mi hanno indispettito. Da qui lo sbotto mio di prima, di cui mi scuso innanzitutto con i moderatori (penso anzi di meritarmi un bel provvedimento per essere contravvenuto alla netiquette nonché al regolamento del forum, perché nel tentativo dell'iperbole ho superato l'atteggiamento di coloro che nel mio intento volevo biasimare) e poi con il resto della banda.
  17. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Ringrazio Diablero per aver postato l'intera scena del ristorante. Che scena, ragazzi! Fondamentale, come ben hanno spiegato Poe e Magic Wind, i cui post sono stati per me una boccata di aria fresca nel calore infernale della discussione che Grande Tex sta tenendo da solo contro tutti con stoicismo e spirito eroico. Comunque, dicevo, che scena! Grazie per avermela fatta rileggere, mi hai fatto tornare la voglia di riprendere la storia Ma non in ogni discussione, Poe, solo in quelle dove c'è un fondamento, perbacco, lo dice anche Pape Satan!. Solo in queste puoi dire a Tex (e implicitamente al lettore che apprezza questa storia e non la vede come una cagata) che è un coglione, che lo sceneggiatore è un inetto, che la storia è una cagata pazzesca, che Tex è un citrullo, che certi lettori non sanno leggere e scrivere. Che COGLIONE l'editore che la pubblicò, Sergione nostro con il suo complice Decio. Che COGLIONE l'editore che continua a pubblicarla in formati di pregio tra le grandi storie (ma lo fa perché ci sono dei coglioni che la comprano, che non vedono i tremendi errori del ristorante, e mi si dimostri il contrario!!!). Che COGLIONI quelli che non capiscono quanto la scena del ristorante sia OGGETTIVAMENTE sbagliata. Che CAGATA IMMONDA, OGGETTIVA e SOGGETTIVA, sta ciofeca deprecabile che mai avrebbe dovuto apparire nelle edicole. Che COGLIONE quel LEO, che ci scrisse pure un articolo accorato sul Tex Willer Magazine, che cazzo di coglione, anzi! A scrivere e perdere tempo su una cagata del genere. Ma come si fa a non scrivere male di questa cagata! A non sputare addosso a quella casa editrice che la partorì. Perché qui la colpa non è di Nizzi, troppo comodo. E' Sergio Bonelli che l'ha mandata in edicola, sprezzante del giuramento fatto fare a Tex da GLB! GLB si rivolta nella tomba!!! Come si chiama questo mio escamotage dialettico? E' una tecnica da forum per mandare in vacca una discussione? E sia, la mando in vacca, non l'ho mai fatto, concedetemela no?
  18. Leo

    [382/384] La Tigre Nera

    Ma l'ho appena fatto e le ho anche commentate, tutte e tre! Trovi i miei commenti nei topic appositi. Addirittura ho rivalutato la terza avventura, che anni fa non mi era piaciuta per niente... e non mi ricordano nulla, a parte la prima: la seconda e la terza non le ho lette in diretta, ma molti anni dopo, perché le storie di Nizzi a un certo punto non le leggevo più (non le acquistavo più, le ho recuperate dopo). Sarò irrecuperabile? E se anche fosse così? Forse mi sopravvaluti, per questo ti riesce difficile.
  19. Leo

    [382/384] La Tigre Nera

    Amore per la singola storia, non per il Vate... non capisco davvero le ragioni di un simile atteggiamento, Letizia. Stiamo solo difendendo una storia che ci è piaciuta, che non significa amare incondizionatamente Nizzi. Un po' di sportività nella vita ci vuole: io sono un coglione a cui piace la cacca. Che ci posso fare se sono così? Devo per forza essere tacciato di nizzismo? E su. La Tigre mi piace, amen. Che gli devo perdonare a Nizzi? Lo ringrazio, invece, per questa storia, mentre ne detesto larga parte della produzione successiva. Però basta co 'ste patenti, con i vati, con gli innamoramenti. Rassegnatevi, al mondo esistono tanti coglioni che si fanno andar bene sta sbobba, e scrivono pure sui forum. Li cacciamo tutti via perché non si accorgono di cose che per voi sono ovvie?
  20. Leo

    [382/384] La Tigre Nera

    Sì. No. Appunto. Alcuni sì, altri no. Ci sta
  21. Leo

    [382/384] La Tigre Nera

    Esatto. E il tuo livello, il tuo gusto e il tuo bagaglio, il tuo vissuto e le tue inclinazioni sono diverse da quelle di Diablero, che non vuol dire peggiori. Certo, tu non sei al livello di Diablero, come non lo sono io e credo nessuno, qui dentro, quanto a cultura fumettistica (e non solo), ma anche capacità e profondità di analisi. L'errore che a mio parere fa è l'avere spesso pretese di oggettività, enumerando le singole circostanze e arroccandosi sui "fatti", che a suo dire sono incontrovertibili e inoppugnabili. E magari lo sono, beninteso, e lo sono a maggior ragione per un attento lettore di Glb che improvvisamente si trova alle prese con nuovi e magari meno dotati autori. Ma concentrandosi sul particolare non ammette ciò che pure si può trovare in un fumetto: il piacere di leggere una bella storia. Come ho detto prima, è un piacere che va al di là della razionalità, del fatto particolare. Si può provare come no, dipende dalla nostra profondità, dal nostro gusto, dalla nostra genetica, dal nostro modo di essere. Puoi enumerarmi 10.000 fatti, ne prendo atto e me ne infischio. Sono un "lettore distratto"? Farò restare BASITO Diablero perche appartengo a quella "gente che non si accorge", "gente che non nota"? Me ne farò una ragione: Diablero ha ragione, nel particolare. Nel dettaglio. Ma si perde il generale. Non è sua incapacità, è solo un modo di essere lettore, che non giudico. Io non resto basito.
  22. Leo

    [382/384] La Tigre Nera

    Eh sì, '88 anch'io...
  23. Leo

    [382/384] La Tigre Nera

    No, è "Leggi in relax e divertiti, se ce la fai". Le magagne, come le chiami tu, non mi pesano al punto di guastarmi il gusto di una lettura scoppiettante e senza troppe pretese. Si chiama evasione, e La Tigre Nera assolve perfettamente al suo compito in questo senso (almeno per me, che appartengo al pubblico attuale distratto in generale, si capisce). Il lanternino non serve, ripeto che le superficialità di questa storia sono abbastanza evidenti. Quando dico che tu lo usi, intendo che tu ti soffermi - legittimamente - su ciascuno snodo e ti ci impunti, mentre altri leggono con più indulgenza, dando meno peso a scelte narrative che potevano essere rese meglio. Il Tex che tu ritieni insopportabilmente idiota per me è solo un Tex che fa degli errori, errori giustificati nell'ambito dell'economia della storia. Uno dei Tex a mio parere che fa piu errori è quello de Il Colonnello Watson, eppure quella è una delle storie che amo di più... Il famoso "imprinting"... io ho iniziato con quella bellezza che è La leggenda della vecchia missione. Storia che a distanza di decenni rileggo sempre con immenso piacere. Il mio primo Tex è quello di Nizzi. Molto diverso, sicuro, da quello di Glb, e non dubito che voi lettori della vecchia scuola abbiate subito una sorta di trauma e abbiate immediatamente tanato il cambio di mano. Ma per l'appunto quelli che come me appartengono alle generazioni successive non hanno vissuto questa estraneità, si sono goduti con grande piacere il primo Nizzi, hanno riscoperto con interesse e gioia Glb, si sono fatti stuzzicare dall'eretico ma non spiacevole ranger nolittiano, hanno vissuto il grande periodo boselliano. Il tutto solitamente CON PIACERE, il piacere di una buona lettura, a volte più matura altre più superficiale, a volte a tinte fosche altre umoristica, altre volte, purtroppo, sciatta e noiosa come nel periodo dell'ultimo Nizzi. Il piacere della lettura è per l'appunto piacere, una sensazione che non è spiegabile. Non è razionale, e forse non è neanche intelligente. Ma ho letto per anni così, divertendomi con Tex, che non ho mai considerato un coglione fortunato. È stato il mio eroe, da piccolo, figuriamoci. E non mi sento più distratto, o meno intelligente, ad aver provato quel piacere senza essermi posto tutti i problemi legittimi che tu poni. Appartengo alla generazione che ha iniziato con Nizzi, è il mio peccato originale. E ancora riesco a godermelo, a dispetto di tutte le analisi approfondite volte ad annientare questa storia in particolare e i trent'anni di Nizzi in generale.
  24. Leo

    [382/384] La Tigre Nera

    Permetto, permetto.
  25. Leo

    [382/384] La Tigre Nera

    Ma certo che è colpa tua! Sei un lettore scassamaroni all'ennesima potenza, non se ne può più delle tue argomentazioni iperdettagliate e spesso tendenziose! Non è modo di leggere il tuo, ogni tanto potresti pure leggere "a folle" e non sempre con la marcia innestata pronto ad investire il malcapitato forumista di turno Comunque su questa storia non hai torto (su Anderville ce l'hai marcio), ripeto che io la leggo in relax e mi ci diverto, ma non nego la bontà di gran parte delle tue argomentazioni. Per me resta una grande storia. Sbagliata in molti suoi punti, ma sempre grande
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