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Pedro Galindez

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Tutto il contenuto pubblicato da Pedro Galindez

  1. Pedro Galindez

    [282/283] Un Mondo Perduto

    Anche a mio giudizio si tratta di una storia discreta; il soggetto di tipo avventuroso e fantastico - fantascientifico ( che comunque, come è stato ripetutamente ricordato, non è farina del sacco di GLB ) non è tra quelli che in Tex ricorrano spesso, ma nemmeno lo si può ritenere del tutto inconsueto, specie se si prendono in considerazione le prime avventure del nostro ranger: le storie della città d'oro ( nn. 43 - 44 ) delle terre dell'abisso ( nn. 47 - 48 ) e quella in cui compare un extraterrestre ( nn. 55 - 56 ) possono servire come termini di confronto. Wasted Years ha giustamente rilevato la lunghezza abbastanza rilevante della parte introduttiva e l'ha ricollegata a "Sasquatch" di Nolitta; la tesi non è affatto campata per aria, ma, a mio avviso, tale aspetto potrebbe soprattutto essere dovuto alla necessit? di rimpolpare con qualche efficace digressione e diversione ( come la zuffa iniziale all'imbarcadero, la parte relativa al gruppo di avventurieri che pedina Tex & Co. attratto dal miraggio dell'oro, gli incidenti che coinvolgono l'indiano Klamath Anko e il capitano Olden ) una trama altrimenti non solo molto lineare, ma anche molto esile. In effetti, una volta che Tex e i suoi ( facendosi magari catturare con un po' troppa facilit?, ) sono arrivati a contatto con il loro antagonista ( un classico "mad doctor" delirante, ma non particolarmente astuto o crudele ), GLB pare perdere interesse alla trama: con la stessa facilit? con cui erano stati catturati, Tex e i suoi riottengono la libertà, liquidano il loro nemico e soltanto l'inopinata ostilit? della natura rende travagliata la loro fuga; l'epilogo ( e la cosa d' un certo fascino crepuscolare alla storia ) è comunque abbastanza amaro, dal momento che la spedizione di Tex non è riuscita ad ottenere nessuno dei suoi scopi pratici e nemmeno a farsi un'idea precisa di cosa si fosse verificato sul monte Rainer. I disegni, iniziati da Erio Nicol', sono stati completati da Vincenzo Monti con notevole abilità camaleontica ( è difficile per un profano come me capire chi ha fatto cosa, tranne nel caso di talune facce di Tiger e Carson e, più raramente, di Tex e Kit, in cui il fitto tratteggio fa pensare chiaramente a Monti ); il risultato è comunque piuttosto buono. In sintesi, a mio parere:soggetto 7+sceneggiatura 7-disegni 7,5
  2. Pedro Galindez

    [300] La Lancia Di Fuoco

    Effettivamente la vicendo è molto piatta ( nemmeno Tex, del resto, ci fa una gran figura, visto che i banditi vanno a mettersi in trappola da soli ), e neanche troppo vivificata da quelle battute brillanti con cui GLB riusciva a rendere piacevoli trame prevedibili o caratterizzate da incongruenze. Ad alzare la valutazione dell'albo provvedono i disegni di Galep, qui ancora molto buoni nonostante il declino fosse già iniziato. La mia personale valutazione ?:soggetto 5,5sceneggiatura 5disegni 8
  3. Pedro Galindez

    Claudio Nizzi

    Non conosco abbastanza la produzione del Nizzi degli ultimi anni per poter giudicare se sia così carente, n° le recensioni che posso trovare in gran parte dei siti web che si occupano di Tex ( come TWO o Ubc )sono di grande aiuto, considerando la "stima" da cui Nizzi è circondato ; certo, se fosse tutta come "Moctezuma" o "I fratelli Donegan" ( che ho letto ) non avrei probabilmente perso granch?.... ( anche se si tratta IMHO di storie "solo" mediocri o men che mediocri, non pessime o indigeribili come molti hanno detto ). Probabilmente, dato che ha oramai passato i settant'anni, potr? ottenere risultati discreti o buoni soltanto se potr? dedicarsi in tranquillit? ad un ristretto numero di storie ( cosa che a quanto pare avverr? fin da quest'anno ).
  4. Pedro Galindez

    [571/572] Il Fuggiasco

    In effetti, il prestigio di Tex è in parte compromesso dalla sua irresolutezza ( che causa l'errore sottolineato da Ymalpas ) e dalla sua fiducia in Donovan; il primo aspetto, comunque, si spiega IMHO con l'atmosfera nolittiana di questa storia ( si tratta comunque di un "nolittianesimo" edulcorato e un po' "buonista", perchè a differenza di quel che accadeva in "Caccia all'uomo", Boselli ci mostra chiaramente che Harris è vittima delle false accuse di Owens ). L'eccessiva fiducia che Tex ha nelle capacità di Donovan dipende invece a mio parere da uno degli aspetti più tipici ( e più apprezzati da molti lettori, anche se non da me ) delle storie di Tex firmate Boselli: il culto dell'amicizia espresso in toni lirici che arrivano a sfiorare ( e talora a toccare ) il sentimentalismo, come avviene anche qui quando Tex scopre che Donovan è morto e gli promette di vendicarlo Cito e condivido; anche se non lo aveva ancora incontrato, Tex doveva pur immaginare la servile devozione ad Owens dello sceriffo Warren, visto che Donvan gli aveva raccontato dell'arrivo di Harris a Danita e dell'impossibilità di arrestarlo a causa della potenza del suo "datore di lavoro" e che lui stesso non era tornato l' con Donovan ed Harris perchè temeva che quest'ultimo rischiasse la pelle . Probabilmente Boselli ha ritenuto che la repentina metamorfosi di Warren nelle ultime pagine dell'albo giustificasse retrospettivamente il modo di agire di Tex; ma, dato che essa è ( a mio parere almeno ) forzata e artificiosa, il comportamento del nostro ranger rimane comunque fiacco ed eccessivamente remissivo, come quello del Tex di Nizzi in diversi casi degli ultimi anni. In questo caso non sarei così severo..... Clements era il principale strumento delle frodi di Owens e inoltre ostentava un meschino moralismo alimentato dall'invidia: Inoltre, anche se Harris non poteva saperlo Insomma, IMHO, un discreto riempitivo, ben disegnato, leggibile ed abbastanza gradevole, ma non certo un capolavoro ( anche se lievemente superiore alla precedente storia coi Buffalo Soldiers )
  5. Pedro Galindez

    Galleria Di Fernando Fusco

    Anche a me Fusco piace molto; è vero, le sue anatomie sono "esagerate" ( e questo fa sè nelle scene d'azione i movimenti sono spesso "fumettistici" e non realistici ) , ma comunicano tantissima potenza e simpatia, specialmente nel caso delle immagini di Tex.
  6. Anche per me si tratta di una storia molto bella, sebbene concepita come riempitivo ( comprende poco meno di un albo e mezzo ): piena di azione ( e di peripezie come il deragliamento di un treno e una tempesta di neve ), ma arricchita in modo particolare dall'introspezione psicologica, tinta in più di un caso di soprannaturale, che accompagna il personaggio di Castleman, uomo sostanzialmente onesto e coraggioso, ma tormentato dal rimorso per una sua colpa passata. Tex si dimostra una volta di più estremamente deciso ( e stoico, visto che combatte con un braccio fratturato ) mentre i "cattivi", pur non particolarmente caratterizzati ( ma in una storia come questa l'azione ne sarebbe uscita sacrificata e rallentata ), sono estremamente funzionali; i rimanenti personaggi devono aggiungere qualche vivida e graziosa macchia di colore alla vicenda, e lo fanno in maniera convincente. I disegni di Marcello sono anch'essi molto buoni. In sintesi, a mio parere: soggetto 8sceneggiatura 8 +disegni 8 +
  7. Pedro Galindez

    [571/572] Il Fuggiasco

    Letto finalmente il secondo albo. Giudicando sulla base della prima parte, mi aspettavo assai di più dalla storia ; i disegni di Garcia Seijas sono invece assai efficaci, puliti ed eleganti anche se ho notato un'incongruenza ( non so se dovuta a lui o a Boselli ): La trama di questa storia è in sostanza quella della prima storia di Tex firmata da Nolitta "Caccia all'uomo", contaminata con le tipiche vicende dei "western cittadini" texiani ( le lotte contro i "padreterni del paese", qui rappresentati da Owens ), ma portata ad un finale positivo un po' troppo dolce. Anche la caratterizzazione di Tex è abbastanza nolittiana: il ranger, allorch? d' la caccia ad Harris insieme a Donovan, non sembra molto convinto di ciò che fa ( come gli fa osservare Donovan )e ciò gli fa commettere errori abbastanza grossolani in un paio di occasioni La caratterizzazione degli altri personaggi è molto azzeccata nel caso di Harris che, dopo aver mostrato la sua ritrovata onest? nell'albo precedente, si fa valere come uomo d'azione, anche più dello stesso Tex, e appropriata nel caso del subdolo Owens e del suo tirapiedi Clements, che paiono una versione più ipocrita e addolcita della coppia formata tanto tempo prima dal Carnicero e da Strasberg; meno convincente, perchè più esasperata, nei casi di Spade e di Donovan ( il primo tutto sadica ferocia, il secondo tutto ottuso e rozzo legalismo, condito da alcune considerazioni sui propri acciacchi che lo fanno sembrare un Carson inacidito e sgraziato ); ancor meno convincente lo sceriffo che, dopo tre quarti della storia passati a mostrare servile obbedienza a Owens e ai suoi scagnozzi, diventa un po' troppo rapidamente un duro e integerrimo difensore della giustizia ( quant'? stonata la sua battuta della prima vignetta di pag. 112 !) In sintesi, a mio avviso, la storia potrebbe essere valutata così:soggetto 6-sceneggiatura 6+disegni 7,5
  8. Difficile aggiungere qualcosa di nuovo a quanto detto da chi è intervenuto ( e con tanta passione e competenza ) prima di me.... comunque prover?. In effetti, come è stato detto, il soggetto non è molto originale e potrebbe essere descritto ( e magari coloro che hanno in antipatia Nizzi lo diranno con particolare gusto ) come una contaminazione tra le due storie di GLB "Il ritorno di Montales" ( nn. 135 - 137 ) e "In nome della legge ( nn. 141 - 145 ); questo tuttavia ci porterebbe a sottovalutare il pregio che IMHO consente alla storia in questione di assurgere a vette difficili da superare nel quadro della saga texiana: la capacità, da parte dello sceneggiatore, di tenere insieme una vicenda con tanti personaggi tanto ben caratterizzati e tanto in grado di dire la loro sullo sviluppo narrativo senza perderne mai il controllo e tenendola sempre in equilibrio tra i diversi elementi che la compongono. Non si tratta di una qualità da poco, dato che, a mio giudizio, in "Tex" non sono state tanto poche le storie progettate in una chiave non meno grandiosa di questa, che però hanno almeno in parte deluso perchè i personaggi e le vicende tendevano più a giustapporsi che a fondersi armoniosamente. Per quanto riguarda i disegni, è certo che affidarli ad una coppia di artisti dalle caratteristiche tanto diverse come Fusco e Civitelli non poteva non provocare qualche squilibrio; altrettanto chiaro è che, come ha detto Ymalpas, certe figure, riuscitissime nella versione Fusco ( Ymalpas cita Zoro, ma si potrebbero aggiungere anche Zamora e , in parte, Conchita ) divengono più fredde e distanti nella versione Civitelli. Per giustizia verso il disegnatore aretino bisogna però, a mio avviso, ammettere che altri personaggi, che compaiono solo nella sua parte della storia, sono perfettamente caratterizzati dalla sua matita ( ad esempio l'altezzoso direttore del carcere di Escalante ); che in altri casi ( Olivera e Galindez ) la pulizia del suo tratto individua non meno bene di quanto non faccia Fusco gli aspetti fondamentali del loro carattere ( la fredda perfidia ); che infine, in almeno un caso ( quello del generale Velasco, del resto creato proprio da Civitelli nella storia dei nn. 304 - 307 ) la sua interpretazione è migliore di quella di Fusco. La mia valutazione è dunque:soggetto 10 ( non sarà originale, ma è ricchissimo )sceneggiatura 10disegni 9,5
  9. Pedro Galindez

    [199] A Sud Di Nogales

    Si può anche aggiungere che il titolo della storia, pur tanto evocativo ( fa pensare ad uno scontro in un ambiente al di l' dei confini della civlit? ), non è in realtà appropriato visto che essa si svolge tutta a nord di Nogales.
  10. Storia a mio parere di buon livello, ancorch? un po' anomala: molto attenta alla ricostruzione storica e con un andamento più da graphic novel che da fumetto. Tex, come già in diverse altre occasioni in cui si è trovato inserito nella Storia, finisce per esserne un po' schiacciato, ma non si può certo dire che tradisca le proprie caratteristiche essenziali. I disegni di Ticci sono di ottimo livello.
  11. IMHO, il principale motivo dell'esistenza di questa storia ( come peraltro anche di quella precedente con l'Apache El Plateado, comunque più originale e riuscita) è che a GLB e Galep serviva ancora un po' di tempo per finire "Incubo!" ( l'inizio di quest'ultima storia si riallaccia infatti, in stretta continuity, a "Il tesoro del tempio" ). Si tratta ad ogni modo di una piacevole, seppure ordinaria, storia di ambientazione prevalentemente cittadina, e perciò affidata a Muzzi ( sia pure con le facce di Tex rifatte al solito da Galep ).
  12. Pedro Galindez

    [199] A Sud Di Nogales

    La storia, come ha ricordato Jim Davis, è stata disegnata da Ticci in due momenti diversi, cosa che effettivamente si vede, ma non al punto di dare fastidio , dato che Ticci si mostra comunque in ottima forma in entrambe le fasi della sua evoluzione stilistica. Assai meno positivo, IMHO, il giudizio sul soggetto e la sceneggiatura. Se infatti GLB dimostra anche qui, come ha ancora notato Jim, quel gusto per la battuta brillante che spesso occulta ( almeno agli occhi del lettore comune ) le debolezze e i "buchi" delle sue sceneggiature meno riuscite, bisogna comunque ammettere che la vicenda ( pur sviluppata come riempitivo per arrivare al numero 200 ) è piuttosto fiacca. E lo ?, a mio parere, per l'inettitudine ad agire dei "cattivi". Bisogna ammettere certamente che Solly Slade, il principale antagonista, poteva diventare un osso duro per Tex, dato che dimostra di conoscerlo bene ed escogita un piano niente male per metterlo in trappola. Purtroppo.... qui finiscono i pregi suoi e dei suoi tirapiedi: quando si arriva ad usare i "ferri da tiro", Tex può disporre di loro come un pugile del "sacco" con cui fa allenamento. Infatti Successivamente Mentre i pards cercano di trovare una posizione poco esposta al fuoco nemico Ciò considerato, la mia valutazione ?:soggetto 5,5sceneggiatura 5,5disegni 7,5
  13. Volevo infatti dire che i pregi di uno sceneggiatore non in forma si mutano nei suoi peggiori difetti ( che naturalmente per GLB, Nolitta e Boselli sono diversi da quelli di Nizzi... )
  14. Uno dei pregi più evidenti di Nizzi è stato quello di presentare al lettore in maniera chiara e ben strutturata trame anche molto complesse ( nelle trame con sfumature "gialle", del resto, risulta superiore anche a GLB, come dimostra lo spettacolare colpo di scena alla fine di "Un ranger del Texas" ). Un altro è stato, come ha bene illustrato Ymalpas, la capacità di stemperare le crudezze dell'azione con un po' di umorismo. Naturalmente, nelle prove meno riuscite, queste caratteristiche tendono a mutarsi in difetti e cioè, rispettivamente, in spiegazionismo e grottesco involontario... ma questo discorso potrebbe essere fatto per qualunque altro degli sceneggiatori più importanti di "Tex" ( GLB, Nolitta e Boselli ).
  15. Pedro Galindez

    [560] Moctezuma!

    Storia abbastanza mediocre, che porta fino all'assurdo uno degli aspetti tipici del carattere di Tex, ovvero la guasconeria;peggio ancora, questo fa sè che il ranger cada in trappola in una maniera abbastanza stupida, come pressoch? tutti coloro che hanno commentato la storia hanno scritto. Tex mostra un certo stoicismo in prigionia, ma ciò non può cancellare il fatto che n° la sua liberazione, n° la punizione del "cattivo" dipendano da lui. Discreti i disegni di Fusco, anche se inferiori alle sue prove migliori. La mia personale valutazione ?:soggetto 6sceneggiatura 5disegni 7
  16. Questa storia, l'ultima ricomparsa in carne ed ossa di Mefisto prima della sua riesumazione ad opera di Nizzi, è a mio avviso una delle migliori tra quelle dedicate al mago nemico di Tex: solo "Il figlio di Mefisto" (nn. 125 - 128 ) e "La gola della morte" (nn. 39 - 40 ) possono essere ritenute superiori. La trama scorre in maniera lineare ma avvincente, dal prologo pieno di mistero e tensione al finale pirotecnico, fino all'epilogo che ci fa misteriosamente intuire che, malgrado le apparenze, la lotta tra Tex e il suo arcinemico sia tutt'altro che conclusa. Vi è una sola incongruenza ( lieve) al principio della storia; i personaggi principali hanno uno spiccato rilievo, soprattuto Loa e Dambo, ma anche, in misura minore, il barone De Lafayette, Otami e, tra i "buoni", Yampas e Ho - Yan. Ma il pregio principale della storia risiede, a mio avviso, nel fatto che GLB ( a differenza di quel che capitava in "Incubo!" )riesce ad integrare magistralmente l'elemento magico - demoniaco, presente come mai prima, nella struttura narrativa. Grazie alla conoscenza dei seguaci del vodoo, Mefisto ha a disposizione poteri magici ancor più grandi di prima; al tempo stesso, però, il suo equilibrio psichico è più precario che mai e, lungi dal voler dare la caccia a Tex per vendicarsi di lui, il suo principale desiderio è che il ranger non abbia più sue notizie. Di conseguenza, per potente che sia, egli si trova ad operare in una atmosfera di sconfitta e di morte e, quando per quattro volte fa ricorso alla magia nera per ottenere la vittoria, le conseguenze del suo agire finiscono sempre per ritorcersi contro di lui e i suoi. Infatti In seguito Quando poi Mefisto viene a sapere della presenza di Tex in Florida Infine, dopo che Tex ha preparato il suo piano di battaglia Di fronte a questo avversario ( temibile per gli altri, ma interiormente minato) Tex è ai suoi massimi livelli di abilità strategica e decisione, condite da un pizzico di umorismo nero ( la scena al "Black Baron di Tampa" ): in meno di un giorno dal suo arrivo in Florida spazza via Mefisto & Co. I disegni, IMHO ( ma ho letto la storia nella ristampa a colori di Repubblica, e ciò potrebbe forse distorcere il mio giudizio ) sono lievemente inferiori al soggetto e alla sceneggiatura: Galep ha dovuo ricorrere all'aiuto di almeno un collaboratore e in taluni casi lo può notare anche un profano ( Dambo, ad esempio, è abbastanza diverso nelle vignette iniziali e in quelle finali della storia ), cosa che limita l'omogeneit? della parte grafica. La mia valutazione personale ?, in sintesi:soggetto 10sceneggiatura 10disegni 9.
  17. Uno dei limiti ( non parlerei di difetti ) di "Guerriero Apache" rispetto a "L'uomo con la frusta" è il sistema dei personaggi, al tempo stesso più semplice e più gerarchizzato. Nella prima storia, infatti, i "cattivi" formavano un gruppo più numeroso e variegato e almeno due o tre di essi ( Olivera, Galindez e Velasco ) avevano la statura di autentici protagonisti; i personaggi minori, inoltre, non solo erano perfettamente caratterizzati, ma, come ha rilevato giustamente Ymalpas nella sua presentazione della storia in questo forum, in più di un caso incidevano parecchio nello sviluppo della vicenda( pensiamo a Conchita, padre Elias, Potrero ). In "Guerriero Apache" invece, sono chiaramente Tex e Galindez a far procedere gran parte dell'azione; solo Cochise, tra i personaggi minori ( peraltro bene individuati ), ha un ruolo autonomo in questo senso; Carson, ovviamente, non può che seguire ( brontolando e ironizzando ) Tex, mentre Venustiano e Baker sono, per quasi tutta la loro presenza sulla scena, gli efficienti strumenti del "Cobra". E' vero che Sul piano grafico invece, "Guerriero Apache" ha a mio avviso un lieve vantaggio sulla storia più antica, non fosse altro che per il fatto che è stata affidata ad un solo disegnatore
  18. La storia in sè è gradevole e leggibile, però molti degli elementi, pur usati appropriatamente, sanno di dej? vu e mancano di freschezza; anche i "cattivi" non sono certo particolarmente incisivi. Si vede proprio che Nizzi usciva da un periodo di inattività. La mia personale valutazione ?:soggetto 6,5sceneggiatura 6,5disegni 8
  19. Pedro Galindez

    [569/571] Buffalo Soldiers

    Grazie dei complimenti, Ymalpas Definire "coraggioso" il mio intervento mi pare comunque eccessivo ( lo sarebbe stato in altri spazi virtuali ).
  20. Pedro Galindez

    [569/571] Buffalo Soldiers

    Condivido diverse osservazioni di Ymalpas e Wasted Years; anche a me la storia è sembrata procedere spesso in maniera abbastanza faticosa ( i due flashback del primo albo ) e con stacchi volutamente bruschi ( e sgradevoli ) quando si passa da una situazione all'altra. I Buffalo Soldiers sono visti in maniera molto idealizzata e collocati ad un livello quasi pari a quello di Tex, ma questo non sempre è una pecca, e comunque è tipico dello stile narrativo di Boselli; si può anche aggiungere, tra i pregi, che le scene di vita del forte sono apprezzabilmente tratteggiate in punta di penna e che Carson ( come è stato pure già detto ) trova un ruolo di spicco in esse ( ma anche nelle scene d'azione ). Le pecche più serie di questa storia risiedono comunque, a mio avviso, nell'uso degli antagonisti:di fatto si può dire che n° Tex, n° Carson n° i Buffalo Soldiers abbiano mai avversari degni di reggere il confronto con loro; le difficolt? che incontrano nel dipanarsi della vicenda sono sostanzialmente legate soltanto a circostanze oggettive. Il capo ute Ouray fa una comparsa brevissima e puramente esornativa; il colonnello Radcliffe si rif? al classico tipo del militare feroce, assetato di gloria e ottuso, ma è presentato in maniera troppo caricaturale per essere preso sul serio, n° vale attribuirgli un passato di "criminale di guerra" sudista per renderlo più temibile ( oltretutto non pare molto verosimile che un ex ufficiale confederato con precedenti del genere potesse non solo essere ammesso nell'esercito Usa, ma farvi addirittura carriera ). Il comanchero Pablo Carrizo è certo feroce al punto giusto, ma per buona parte della storia ( e del flashback che lo riguarda ) rimane nell'ombra e dimostra abilità solo nel sottrarsi al pericolo, che però decide alla fine, molto illogicamente, di affrontare ( evidentemente per dare ai ranger la possibilità di saldargli il conto.... )Anche i disegni di Ticci mostrano un calo abbastanza netto rispetto alle sue prove migliori: il volto di Tex è così logoro e pieno di rughe da far pensare che il nostro ranger abbia ormai passato la sessantina, mentre diversi Buffalo Soldiers e comancheros presentano espressioni fin troppo caricaturali ( cosa che in un disegnatore della tecnica e della precisione di Ticci d' assai più fastidio di quello che darebbe, che so , se capitasse con Fusco )In sintesi, e IMHO,: soggetto7,5sceneggiatura 5,5disegni 6
  21. Pedro Galindez

    [500] Uomini In Fuga

    Effettivamente questa storia è tutt'altro che un capolavoro assoluto, e risulta inferiore anche a quelle dei numeri 100 e 200; è comunque alquanto superiore a "La Lancia di fuoco". La mia valutazione ? soggetto 6+ sceneggiatura 6+ disegni 8,5
  22. Come si può immaginare, ho un debole per questa storia :D ; è vero che non è altrettanto grandiosa de "L'uomo con la frusta", ma è assai ricca di avvenimenti e colpi di scena, sapientemente mescolati con divertenti siparietti comici ( la scena all'ufficio postale ), con alcune finezze formali ( "padre" Venustiano che d' avvio alla vicenda e la porta alla conclusione ) e con qualche citazione ( le ultimissime vignette della storia richiamano irresistibilmente la chiusa di "Per qualche dollaro in più ). Tex e Carson sono in splendida forma; alcuni lettori hanno considerato stonata la ripetizione per due volte consecutive di un espediente narrativo ma essa serve ad aumentare l'aspettativa del lettore per i successivi sviluppi della storia e comunque, nel secondo caso, se Tex non facesse lavorare il cervello non ricaverebbe alcun vantaggio dal fatto; in ogni caso, questo schema narrativo ha anche l'ulteriore vantaggio di enfatizzare l'astuzia e la perfidia del grande vilain di questa storia: Pedro "Cobra" Galindez. Il desperado messicano, che già ne "L'uomo con la frusta" aveva dato prova di grande abilità nella difficile arte del doppiogioco, ora ci mostra di essere tutt'altro che impreparato a sostenere il ruolo di "grande burattinaio": l'intrigo che mette in piedi ai danni di Tex, di Carson e degli Apache è perfetto come ideazione ed esecuzione; solo un elemento imprevedibile fa sè che i due ranger ne vengano fuori e possano cercare di risalire la china, cosa per cui, comunque, dovranno fare appello a tutte le loro forze, dato che Galindez riuscirà a fronteggiare tutte le loro mosse, tranne l'ultima; solo allora, irrimediabilmente con le spalle al muro in un ambiente cupo e terrificante al massimo grado, crollerà psicologicamente e fisicamente. Fusco nuota come un pesce nell'acqua negli ambienti messicani e la sua prova è di conseguenza quasi perfetta. A mio avviso, dunque, la valutazione di questa storia potrebbe essere la seguente: soggetto 8,5 sceneggiatura 9,5 disegni 9,5
  23. Pedro Galindez

    [571/572] Il Fuggiasco

    Forse è ancora un po' prematuro giudicare la storia ( non conosciamo ancora la fine... ), ma IMHO potrebbe rivelarsi molto migliore di quella coi Buffalo Soldiers, nonostante sia stata concepita come riempitivo; anche i disegni di Garcia Sejias sono IMHO semplici ma molto puliti ed eleganti.
  24. QUOTE (Cheyenne @ Venerdì, 30-Mag-2008, 10:36)Infatti penso che sia preso dal più famoso Nuvola Rossa. Tuttavia non ricordo di aver mai visto il celebre Lakota con il suo nome originale Effettivamente Nuvola Rossa non è ancora comparso in prima persona sulle pagine di Tex; è però stato menzionato ( come Red Cloud, a evitare che fosse confuso con lo stregone navajo amico di Tex ) in "Morte di un soldato", dove Tex lo presentava come suo amico al pari di Toro Seduto.
  25. In effetti questa storia soffre non poco del paragone con la prima comparsa della Tigre Nera. Il principe malese stavolta non combina niente di particolarmente brillante: mentre a Leadville la sua posizione di capo di una organizzazione criminale derivava dal suo ingegno e dalle sue risorse, a New Orleans egli si riduce sostanzialmente a strumentalizzare i fanatici del vodoo grazie alla sua relazione amorosa con Lohana. In fondo, il suo ruolo in questa storia ricalca abbastanza pedissequamente quello occupato da Mefisto in "Terrore sulla savana" ( del resto, come ha giustamente notato Claudio Paglieri in "Non son degno di Tex" Lohana e il sacerdote vodoo Omoro sono copie sbiadite di Loa e Otami e si può aggiungere che il ruolo di Juffure ricorda abbastanza quello di Dambo ), senza però il pathos che a quella storia derivava dalla consapevolezza sempre maggiore che il lettore aveva del destino di morte verso cui il mago avanzava ineluttabilmente, malgrado l'esibizione di risorse magiche molto maggiori rispetto alle sue precedenti apparizioni. Va anche detto che la Tigre Nera è molto passiva nella parte finale della storia:infatti Come è stato già detto da altri, l'apparizione degli zombie è piuttosto piatta e prosaica; migliore invece, nel suo alone di cupo mistero, la parte finale, con la miserabile morte dei complici bianchi della Tigre. La sceneggiatura di conseguenza è sul 6,5; per contro i disegni di Civitelli, malgrado il duro paragone con Villa, sono senz'altro almeno da 8.
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