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TWF - Tex Willer Forum

Pedro Galindez

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Tutto il contenuto pubblicato da Pedro Galindez

  1. Ecco la copertina del volume 196 della "Collezione Storica a colori", da domani in edicola con il titolo "La voce dei tamburi": conterr? le battute conclusive de "La morte nera" ( n. 493 ) e gran parte de "La maschera dell'orrore" ( nn. 494 - 496 ). Il titolo ( che riecheggia quello del n. 496 della serie regolare. "Tamburi nella foresta" ) e la copertina di Claudio Villa fanno riferimento a quest'ultima vicenda ? Sergio Bonelli Editore
  2. Quanto dice West10 mi sembra parecchio interessante e non è affatto improbabile che se le vicende da lui citate ( ma il discorso potrebbe essere fatto anche in altre occasioni e per altri personaggi, come Ed in "Ken Logan il duellista" o Gentry in "La gola della morte" ) fossero state scritte da un autore diverso dal creatore di Tex le considerazioni da lui fatte sarebbero state largamente ripetute e condivise ( basta pensare alle numerose voci che si sono levate per rimproverare a Ruju il fatto che il suo Tex non sia riuscito a salvare il figlio di Loman ne "La prova del fuoco" ) . Certo, l'uso di comparse e di occasionali compagni d'avventura non dispiace agli sceneggiatori texiani più recenti perchè ( come ha detto di recente Tito Faraci in TWO ) permette soluzioni narrative che l'uso dei pards escluderebbe ( un pard non può muoversi in maniera imprevedibile, n° morire n° tradire Tex, mentre il compagno d'avventura occasionale sè );mi sembra però che le stragi di comprimari che si verificano nelle vicende scritte da GLB rispondano essenzialmente a un motivo ben più semplice: far risaltare la pericolosit? degli antagonisti del ranger ( ne "Il ritorno di Montales", Tex e Montales hanno contro una banda di desperados e decine e decine di soldati muniti di artiglieria, mentre ne "Il tiranno dell'isola" se la devono vedere con una intera tribù di canachi muniti di dardi avvelenati ) accrescendo la grandiosit? della sua vittoria senza che Tex, i pards e i loro "amici storici" ( Montales, El Morisco, Tom Devlin, Nat McKennet ecc. ) subiscano conseguenze irrimediabili ( e non perdonate dai lettori ). Il prestigio che Tex aveva guadagnato nelle precedenti avventure sarebbe poi servito ad evitare che i lettori gli attribuissero responsabilità in un epilogo del genere. Il calcolo si è generalmente rivelato vincente, visto che ben raramente il Tex bonelliano è stato accusato di incapacità ( anche in circostanze ben più scabrose di quelle citate da West10, come quelle presentate in "Apache Kid" o "Massacro" ); ciò non toglie che, soprattutto ne "Il tiranno dell'isola", qualche perplessit? possa essere legittima.
  3. Pedro Galindez

    3 - Tex Willer Magazine

    Come del resto mi aspettavo, questo numero mi è sembrato superbo sia per la quantit? che per la qualità dei contributi e ho più di una incertezza nel citare un contributo più di un altro. Se però dovessi citare obbligatoriamente tre articoli, i primi che mi verrebbero in mente sono l'intervista a Todaro di Ymalpas ( che contiene tantissimi particolari illuminanti sul lavoro di artisti come Giolitti e, in misura minore, Ticci ) e i due approfonditissimi saggi di Virgin e Paco sulle donne in Tex e sull'arte di Ticci. Ancora complimenti, pards!
  4. Ecco la copertina del volume 195 della "Collezione Storica a colori", da domani in edicola con il titolo "L'oro delle Black Hills"; comprender? la maggior parte di "Congiura contro Custer" ( nn. 490 - 492 ) e le primissime pagine de "La morte nera" ( n. 493 ). Il titolo si rif? alla prima storia; di conseguenza, la copertina di Claudio Villa mette a confronto ( in una situazione quasi di scontro ) Tex con il coprotagonista della vicenda, George Armstrong Custer. ? Sergio Bonelli Editore
  5. A mio parere l'atteggiamento di Tex ( sostanzialmente favorevole ) nei confronti della pena di morte è dovuto a due fattori, uno di ordine letterario e uno di ambientazione storica. Come è noto, il personaggio del nostro ranger è stato infatti creato da GLB ispirandosi agli eroi del romanzo d'appendice e di cappa e spada ottocentesco ( il Rodolfo di Gerlostein dei Misteri di Parigi di Sue, il Conte di Montecristo o i tre moschettieri di Dumas ): personaggi che incarnano una giustizia vendicatrice e punitrice, la quale non solo prevede, ma spesso impone il ricorso alla massima punizione per quei criminali che sono apparsi irrecuperabili e irredimibili. Certo, nella più parte dei casi, come giustamente ricorda Bistecca alta tre dita, la fine del malvagio avviene o ad opera della Colt e del Winchester di Tex, oppure in una maniera apparentemente casuale, ma spesso altamente simbolica, che rimanda ad una giustizia superiore ( ciò accade soprattutto con le donne, che non possono essere affrontate con le armi dal nostro ranger ) e non a seguito dell'esecuzione di una sentenza di tribunale; a mio parere ciò si verifica però perchè mostrare una situazione del genere avrebbe l'inevitabile conseguenza di mostrare il "cattivo" in una situazione quasi da vittima, che metterebbe in primo piano le sofferenze che subisce e non quelle da lui provocate; così non solo non veniamo posti di fronte alla sorte incontrata da "cattivi" come i nolittiani Big Bear de "I ribelli del Canada" o il colonnello Watson de "I dominatori della valle", ma nemmeno assistiamo al linciaggio del capo della gang criminale di San Francisco trascinato via dalla folla nelle vignette finali di "Vigilantes" ( nn. 61 - 63 ). Date queste premesse, Tex può mettere in dubbio la giustezza di una singola sentenza capitale ( del resto, l'insufficienza degli strumenti ordinari di giustizia spiega il fatto che sia necessaria la sua opera eroica ), ma non il principio in sè. Inoltre, come ci ha ricordato Santana, il sostegno alla pena capitale faceva parte a pieno titolo dell'insieme di convinzioni prevalenti nel West americano: per quanto Tex possa staccarsene in questioni anche molto importanti ( come il rapporto con i nativi ), difficilmente potrebbe dubitare ( tanto più nei confronti di criminali che lo hanno colpito o cercato di colpire nei suoi affetti più cari, come gli assassini di suo fratello, Mefisto o Brennan e Teller, oppure si siano distinti per disumana crudeltà, come Fraser ) sia giusto togliere la vita a determinati criminali, proprio come è giusto toglierla ai serpenti velenosi e ai coytes cui spesso li paragona. Tutt'al più, come ricorda Sam, a partire dalla fase tarda dell'attività di GLB il creatore di Tex e gli sceneggiatori successivi hanno tenuto spesso a ricordare che la morte del criminale rappresenta comunque per Tex l'extrema ratio, cui ricorre soltanto quando si tratta dell'unica soluzione praticabile e mai con gratuito sadismo ( "La prova del fuoco", che abbiamo letto di recente, ruotava appunto su questo dato di fondo ).
  6. Questa è la copertina del volume 194, da domani in edicola con il titolo "Alle cinque della sera"; comprender? quasi tutta "Matador!" ( nn. 488 - 489 ) e la prima parte di "Congiura contro Custer" ( nn. 490 - 492 ). Il titolo ( che, dato l'argomento, ammicca a Garcia Lorca ) e la copertina di Claudio Villa si riferiscono alla prima delle due storie. ? Sergio Bonelli Editore
  7. Pedro Galindez

    [Maxi Tex N. 14] La Belva Umana

    Ho anch'io preso e letto rapidamente il Maxi sfornato dalla coppia Faraci - Diso. Diversamente da quanto è sembrato ad Anthony, la vicenda non mi è sembrata narrativamente così atipica da dovere in ogni caso finire in un Maxi. . Insomma, sul piano narrativo, mi sembra di poter dire che la prova di Faraci, pur senza arrivare al capolavoro, sia stata originale e di buon livello. Quanto ai disegni, il Tex di Diso si riconferma anche per me piuttosto sgradevole alla vista; non mi sento però di negare che i personaggi di controno e gli ambienti siano resi abbastanza bene, per quanto le vignette di talune pagine ( ad esempio buona parte delle pp. 20 - 21 e 328 - 330 ) sembrino ( almeno nella mia copia ) inchiostrate in maniera quasi impercettibile e paiano più simili a matite che a disegni completati. Insomma, IMHO:soggetto 7,5sceneggiatura 8disegni 6,5.
  8. Già, credo proprio che l'anticipazione della copertina sul sito di Repubblica andr? avanti per un alto po' di tempo ( forse addirittura fino al n. 200 ). In ogni modo, da domani sarà in edicola il volume 193 della "Collezione Storica a Colori", dal titolo "Riverton Valley"; comprender? quasi tutta "I cavalieri del Wyoming" ( nn. 485 - 487 ) e le primissime pagine di "Matador!" ( nn. 488 - 489 ). La copertina di Claudio Villa e il titolo si riferiscono alla prima delle due vicende. ? Sergio Bonelli Editore
  9. Proprio così, Mirkinho: il numero 192 della "Collezione Storica a colori", che uscir? domani in edicola, si intitoler? "Il generale Davis" e comprender? le ultime pagine de "Le Colline dei Sioux" ( nn. 480 - 482 ), "A sangue freddo" ( nn. 483 - 484 ) e le battute introduttive de "I cavalieri del Wyoming" ( nn. 485 - 487 ). Titolo e copertina fanno riferimento alla prima storia; la copertina di Claudio Villa, in particolare, illustra il momento più intensamente emotivo dell'epilogo di tale vicenda. ? Sergio Bonelli Editore
  10. Ecco la copertina del volume 191 della "Collezione Storica a colori", da domani in edicola con il titolo "Verso la montagna sacra"; conterr? gran parte de "Le colline dei Sioux" ( nn. 480 - 482 ). La copertina di Claudio Villa riprende una delle scene più cariche di pathos dell'albo n. 482 della serie regolare. ? Sergio Bonelli Editore
  11. Questa è la copertina del volume 190 della "Collezione Storica a colori", da oggi in edicola con il titolo "L'ombra del diavolo"; contiene le ultime pagine de "Il presagio" ( nn. 475 - 477 ), "La miniera del fantasma" ( nn. 478 - 479 ) e le primissime battute de "Le colline dei Sioux" ( nn. 480 - 482 ) Titolo e copertina fanno riferimento alla seconda vicenda. ? Sergio Bonelli Editore
  12. Ecco la copertina del numero 189 della "Collezione Storica a colori" da domani in edicola con il titolo "Segnali di guerra": conterr? le ultimissime pagine de " La lunga pista" ( nn. 473 - 474 ) e la prima parte de "Il presagio" ( nn. 475 - 477 ). A quest'ultima storia fanno riferimento titolo e copertina di Claudio Villa ? Sergio Bonelli Editore
  13. Pedro Galindez

    [274/275] Dinamite!

    Oltre a quanto detto da Sam ( che mi pare piuttosto condivisibile ), si può comunque dire che "Dinamite!" come altre storie di GLB può contare su dei dialoghi appastanza sapidi e su una caratterizzazione appropriata dei pards e dei "cattivi". Ciò, almeno a mio parere, non è sufficiente a renderla n° un capolavoro n° una storia di alto livello, ma ( come avviene anche per altre storie bonelliane, specie del periodo tardo ) consente di non prestare eccessiva attenzione alle sue carenze a livello di azione e di centralit? del nostro ranger nella trama.
  14. Pedro Galindez

    Tex 100-200-300-400-500-600

    Tutto sommato, a mio parere le copertine migliori dei numeri "centenari" sono quella del n. 500 a livello grafico e quella del n. 400 a livello emozionale, con il saluto di Tex che riflette il "passo d'addio" di Galep dall'attività di copertinista ( e, come si è visto dopo, anche dall'attività di disegnatore e dalla vita ). Le rimanenti possono essere IMHO valutate come brillanti trovate di artigianato grafico da parte di Galep ( quelle dei numeri 100, 200 - per quanto in questo caso si sia trattato di un ripiego - e 300 ) e di Villa ( per me il numero 600 si riallaccia consapevolmente a questa tradizione aggiungendovi la perfetta finitura grafica tipica di Villa e dandone dunque una trasposizione, diciamo così, "postmoderna" ).
  15. Questa è la copertina del volume 188 della "Collezione Storica a colori", da domani in edicola con il titolo "Terre infuocate": includer? le ultime pagine de "La collina della morte" ( nn. 471 - 472 ) e quasi tutta "La lunga pista" ( nn. 473 - 474 ). Il titolo e la copertina di Claudio Villa fanno riferimento alla seconda storia; la copertina in particolare potrebbe essere IMHO vista come una variante più ricca di dettagli ( cfr. lo sfondo paesaggistico ) e più rifinita ( anche se forse meno emotivamente intensa ) di quella del n. 473 della serie regolare. ? Sergio Bonelli Editore
  16. Ecco la copertina del volume 187 della "Collezione Storica a colori", in edicola da domani con il titolo "L'aquila contro il serpente": comprender? quasi tutta "Terra di confine" ( nn. 469 - 470 ) e buona parte de "La collina della morte" ( nn. 471 - 472 ). Il titolo e la drammatica copertina di Claudio Villa si riferiscono alla prima delle due storie. ? Sergio Bonelli Editore
  17. Pedro Galindez

    Alleanze....tra Vecchi Nemici

    L'unico esempio che ricordi è l'"alleanza" che Yama, su consiglio di suo padre, stipula in "L'ombra di Mefisto" ( nn. 265 - 268 ) con gli Aztechi già apparsi in "El Morisco" ( nn. 101 - 103 ), anche se non si può certo dire che sia servita molto ad ambedue le parti, un po' per la fase di accentuato declino ( diciamo così ) delle capacità tattico - strategiche di Yama, un po' perchè gli Aztechi avevano perso l'accesso alle pietre venefiche che consentivano loro di uccidere al primo centro. Come IMHO mostra questo esempio, riunire dei nemici sopravvissuti per un nuovo scontro con Tex non sembrerebbe un'idea molto feconda o facile da realizzare, anche perchè Tex & Co. fanno in genere piazza pulita dei più pericolosi antagonisti e lasciano sopravvivere soltanto le mezze cartucce, cui magari danno il permesso di "andare a farsi impiccare altrove". Adesso come adesso, poi, potrebbero essere "mobilitati" per la "grande impresa" solo Mefisto e la sua "corte" ( Lily, Yama, Loa ecc . ), Proteus e forse ( nell'improbabile caso non sia stato giustiziato ) il Maestro il cui uso contemporaneo presenterebbe per lo sceneggiatore, a parte la difficolt? non da poco di far coesistere degli ego fin troppo sviluppati, l'inconveniente di dover fornire a ciascuno dei nostri (anti)eroi almeno un "momento di gloria" per ciascuno, facendo assumere alla vicenda proporzioni mastodontiche. Insomma, anche per me, l'idea può senz'altro apparire seducente in teoria, ma in pratica non sarebbe affatto agevole da realizzare.
  18. Ecco la copertina del volume 186 della "Collezione Storica a colori", da oggi in edicola con il titolo "Inferno a Georgetown": contiene la seconda parte di "Golden Pass" ( nn. 466 - 469 ) e le prime pagine di "Terra di confine" ( nn. 469 - 470 ). La copertina di Claudio Villa e il titolo fanno riferimento alla prima vicenda. ? Sergio Bonelli Editore
  19. Pedro Galindez

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Preso e letto anch'io. Anche a me, come a gran parte del Forum, l'albo è parso di buon livello: mi sembra che Ruju sia riuscito a gestire con abilità e freschezza una vicenda emotivamente intensa e in cui Tex ( come già altre volte ) si trova a confrontarsi con esperienze da lui già vissute in prima persona ( qui la perdita di una persona cara e la possibile reazione ). Il ranger Loman e suo figlio vengono presentati in maniera convincente come complementari sul piano del carattere: da una parte il padre deciso e abile, ma un po' troppo sicuro di sè, che viene trasformato dalla tragedia in un uomo nemico di tutto e tutti ( anche di Tex ; dall'altra il figlio, cresciuto nel culto della figura paterna ( o di suoi possibili surrogati come Tex e Carson ), ma che ne viene schiacciato al punto di diventare incapace di agire, un po' come lo sceriffo ex ranger de "L'uomo di Baltimora" ( richiamata anche dalla fredda ferocia che dimostra il capo dei banditi McDormand ). Carson fa la sua parte di "spalla" in maniera efficace e rispettosa della tradizione ( cosa che- forse prevedibilmente e inevitabilmente - ha fatto sè che venisse accusato di rincitrullimento da qualche lettore, anche se non è che potesse evitare del tutto l'onda d'urto della dinamite - come non l'aveva potuta evitare ne "Il mistero della miniera" o in "Salto nel vuoto", tanto per citare due precedenti bonelliani )Anche per la parte grafica mi pare di poter direche finora il livello si è mantenuto più che buono, dato che Seijas mi pare abbia mantenuto la pulizia del tratto già mostrata, avvicinando inoltre ulteriormente la sua rappresentazione dei pard alla tradizione grafica. Niente male, insomma, per ora; vedremo come si arriver? allo scioglimento finale nel prossimo albo, ma ritengo si possa essere abbastanza ottimisti....
  20. (Sam Stone@ domenica 1 agosto 2010 ore 17.52 ) Probabilmente questa incongruenza deriva dallo spostamento temporale che ha subito il massacro di Santa Rita e a cui ho fatto cenno in un post precedente: Tex nel suo discorso a Cochise e Mangas, si comporta presupponendo ( come in effetti è nella sua epoca ) che Santa Rita sia in territorio Usa. Quando invece la storia è ambientata nel paesello ci ritroviamo nel 1837 con alcade, peones e soldados tutti rigorosamente messicani; di conseguenza Tex può giocare le sue carte con sicura sfrontatezza ( di fatto, l'unica cosa che i messicani non riescono ad indovinare è l'identit? personale di chi li attacca, dato che l'uso della dinamite fa capire loro pure che tra gli attaccanti ci sono dei "rinnegati bianchi" ). Perchè allora non ha lasciato fare agli Apache quel che sarebbero stati in grado di fare benissimo da soli? Probabilmente perchè ( come ha detto Paco )la loro vendetta sarebbe stata infinitamente più feroce della pur dura rappresaglia di Tex e dei pard; la cosa inoltre non sarebbe stata accettata dai lettori del terzo centinaio di Tex e ( forse ) neppure dallo stesso GLB, le cui storie tarde tendono ad essere sempre meno cruente. La cosa comunque mette in luce la principale debolezza del soggetto: nonostante GLB renda Tex protagonista con buoni risultati sul piano dell'azione, la cosa riesce soltanto grazie ad alcune forzature spazio - temporali.
  21. Ecco la copertina del n. 184, da domani in edicola con il titolo "La notte del massacro": comprender? la parte finale de "La pietra di Akbar" ( nn. 461 - 462 ) e le prime battute de "I sette assassini" ( nn. 463 - 465 ). Titolo e copertina fanno riferimento alla seconda storia; la copertina, in particolare, potrebbe essere considerata una variante di quella del n. 463 della serie regolare ( Tex a confronto con i "cattivi" in una scena che non ha riscontro nella vicenda ). ? Sergio Bonelli Editore
  22. Questa è la copertina del volume 181 della "Collezione Storica a colori", da domani in edicola col titolo "La giustizia di Tex"; conterr? la parte conclusiva de "Il ritorno del Morisco" ( nn. 452 - 454 ), "Vendetta Navajo" ( n. 455 ) e le prime pagine di "Al di sopra della legge" ( nn. 456 - 457 ). Titolo e copertina di Villa fanno riferimento alla seconda storia ( uscita nel settembre 1998 per celebrare il cinquantenario texiano ) ? Sergio Bonelli Editore
  23. Pedro Galindez

    [596/597] Oltre Il Fiume

    Scuse accolte, Tahazy Non so come gli Utes rendessero gli estremi onori ai loro defunti ( non è improbabile che, come fa Tex coi giovani della sua tribù che avevano seguito Cruzado, li lasciassero a decomporsi e a fare da cibo per gli avvoltoi ), ma, almeno IMHO, dato che non erano n° liberi pensatori n° illuministi, avrebbero potuto risalire all'arma da fuoco soltanto se avessero fin dall'inizio inquadrato Ukasi come un ciarlatano. Quand'anche avessero prestato attenzione al foro col sangue, il fatto che non avessero potuto vedere o sentire l'arma non avrebbe probabilmente cambiato di molto le cose per loro: uno stregone, senz'armi ( almeno apparentemente ) aveva ucciso un paio di valorosi guerrieri con un paio di proiettili spuntati dal nulla. Quanto al metro di valutazione, inevitabilmente è soggettivo e ciascuno degli oltre 700 membri del nostro Forum ha il suo: a me non sembra si possa negare a questa vicenda un andamento privo di intoppi, abbastanza ricco di azione, in cui Tex e i pards che fanno la loro parte, mentre gli avversari non sono ( è vero ) gratificati da grandi momenti di introspezione psicologica, ma non si limitano certo a farsi buttare già come birilli dai nostri eroi ( come talora è capitato e senz'altro capiter? ancora nel corso della saga texiana ). Insomma una vicenda non memorabile, ma senz'altro un po'più apprezzabile nel contenuto ( tanto per fare qualche esempio ) di "Dinamite!" , "La foresta pietrificata", "La lancia di fuoco" o "Il medaglione spagnolo" ( che magari non possono essere paragonate alle canzoni di Gigi D'Alessio..... perchè Gigi d'Alessio non era in attività a quei tempi ).
  24. Pedro Galindez

    [596/597] Oltre Il Fiume

    Non mi sento granch? di condividere tutti i pollice verso nei confronti di questa storia. Il trucco di Ukasi è certo una trovata da circo ( anche l'imbottitura della testa di sciacallo ci riporta a quell'ambiente ) ma, considerando il "pubblico" a cui è rivolta ( che non sente lo sparo, n° vede il proiettile, ma scorge un "medicine man" che lancia un grido e poi vede un paio di uomini in buona salute stramazzare morti ), mi pare ci possa anche stare, tanto più in quanto, come ci fanno sapere gli Ute interrogati da Tex & Co. nelle ultime pagine, in seguito Ukasi aveva dato fondo al suo repertorio di trucchetti "ammazzando" e "resuscitando" uccelli. Quanto al resto, anche nel secondo albo l'azione non manca e il ritmo è fluido per cui, pur in assenza di pregi particolarmente rilevanti, la lettura non mi pare affatto sgradevole. Stesso discorso mi pare di poter fare per i disegni di Ortiz: certo, i tempi d'oro sono passati da un pezzo per lui, mentre la sua rapidit? di realizzazione è ottenuta anche grazie a un certo "tirare via"; pur con questi limiti, però, la sua prova mi sembra assai più palatabile di quelle di artisti più giovani e meno spesso criticati. Insomma, per me: soggetto 6,5 sceneggiatura 7 -- disegni 7-
  25. Ecco la copertina del volume 180 della "Collezione Storica a colori", da domani in edicola con il titolo "I figli di Horus": comprender? la parte conclusiva di "Oppio!" ( nn. 451 - 452 ) e quella iniziale de "Il ritorno del Morisco" ( nn. 452 - 454 ). Il titolo e la copertina di Villa ( IMHO molto suggestiva ed evocativa nella sua impostazione magico - onirica ) si rifanno alla seconda vicenda. ? Sergio Bonelli Editore
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