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San Antonio Spurs

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Tutto il contenuto pubblicato da San Antonio Spurs

  1. Ormai Tex viene rappresentato spessissimo con il fucile in mano e in posa statica. Questa ricoerda quella del numero 600, che era poi un omaggio al John Wayne di "Sentieri Selvaggi", ma l'abbinamento dei due colori la appiattisce in maniera eccessiva. Bordem cita "Segretissimo", ma là il fondo è mero e probabilmente con un cerchio bianco ne sarebbe venuta fuori una copertina decisamente più gradevole..
  2. Delusione condivisa per un finale deludente e senza pathos, per una storia che se merita la sufficienza è per i disegni. Non concordo con chi sostiene che sia la conferma di un declino prolungato di Tex, perché come ricordato da qualcuno nel recente passato ci sono stati episodi importanti e memorabili come la saga artica, poi anche la corposa e articolata vicenda di Vancouver e naturalmente i sette albi con Mefisto a tutto possono far pensare fuorché a creatività e originalità in declino. Quella di Tex è una lunga strada con molte diramazioni, l'ultima alla fine non è piaciuta a molti; la considero una delle tante occasioni non sfruttata a dovere. Non un'occasione persa, nessuna mai lo è, in 70 anni di Tex ce ne sono state di altrettanto riuscite in tono minore.
  3. San Antonio Spurs

    Copertine Inedite...

    La qualità dei disegni di Galep era progressivamente peggiorata in maniera evidente. Qualcuno può venirmi in soccorso e confermare il ricordo che dal 300 fino al 400 siano state poche le storie disegnate da lui, proprio perché in evidente difficoltà.
  4. L'attore William Hart, famoso nei western dell'epoca del muto?
  5. Non mi va di riascoltarlo, ma mi pare di ricordare che a un certo punto dice che lo ha solo sfogliato, non letto tutto dopo averlo comprato. Giusto per dare spessore al suo intervento... Ribattezzerei il video "Quanto parlano esticazzi".
  6. A parte che il punto 2 in pratica dice la stessa cosa del punto 1 e quindi chi è senza peccato, sulla verbosità, scagli la prima pietra...
  7. Sfrutto questo parere non per riprendere la discussione in sé, ma per ampliarla, visto che il presunto o reale problema della verbosità ricorre anche per storie passate (da molto tempo) e lo spunto me lo dà l'iniziativa della Gazzetta di proporre i grandi classici del fumetto americano. Le prime due uscite riguardano il Flash Gordon di Dan Barry (testi, matite e chine!), quindi inizio anni 50, quelli in cui Tex compie il definitivo salto di qualità e lo fa non solo grazie ai disegni di Galep ma soprattutto alla verve di GLB che regala storie molto ben ritmate. Cè un largo uso di didascalie, ma dialoghi non troppo prolissi e rallentati, diversamente dall'esempio portato, che riproposto porta male i suoi 70 anni: eccellenti e curati i disegni, ma testi lunghi fino all'esasperazione che spezzano troppo l'avanzamento della lettura nel suo complesso. Mi piacerebbe conoscere l'opinione di altri che possono aver letto i due volumi finora usciti dell'esempio portato.
  8. Kit c'è, manifesta interesse e viene rimproverato da Carson che conosce bene i flop sentimentali del figlioccio. Certo, è solo una fugace apparizione e quindi il tuo discorso resta valido. I quattro pard insieme hanno un senso nelle storie lunghe.
  9. Ho apprezzato l'albo nel suo complesso, quindi complimenti a chi lo ha sceneggiato, disegnato e colorato ottenendo un prodotto equilibrato e in grado di trasmettere, come non sempre avviene - anzi - una forte emozione nei confronti di quella che alla fine è la protagonista, una Pearl della quale si comprende la vita agra, per dirla alla Bianciardi. Uno splendido ritratto, se vogliamo, di un West diverso, altre volte solo accennato, qui quasi tangibile. Narrazione mai sopra le righe, pard mai sottotono per una volta che la fanno da coprotagonista. Ho gradito anche la scelta di Laura di "riempire" le pagine con molte vignette, che non hanno spezzettati la rama, ma hanno arricchito un albo che è come se avesse un terzo, calcolo approssimativo nemmeno fatto, di un terzo di pagine in più, e l'ottima colorazione. Non do voti, perché non siamo a scuola e perché gli insegnanti sono Boselli, Zuccheri e Leoni (quest'ultima alla prima "cattedra"). Che poi, qualche "licenza" Laura se la prende, vedi la prima scena dell'assalto alla diligenza. Ah, e poi c'è stata anche la Daim Press...
  10. Segnala anche che non è (quasi) sempre necessario che l'inutile fazzoletto al collo sventoli. Ma è ovviamente un dettaglio
  11. San Antonio Spurs

    [Maxi Tex N. 17] Alaska!

    Sono pessimi i disegni ed è criticabilissimo ll finale della storia con i il pupazzone che non sta in piedi, comunque la si voglia intendere. Pulviscolo in una storia di 75 anni. Poi chiamatele scivoloni, crisi di ispirazione, deleghe sbagliate. La soluzione migliore è non parlarne più. In fondo anche Dino Zoff sbagliò la partita con l'Olanda ad Argentina '78, ma chi gliela imputa oggi? P.S. Il riferimento è all'italiano curatore di Tex, non certo agli argentini "ad mentulam canis" nello specifico.
  12. Storia vivace e originale, certamente ben disegnata, quindi un buon esordio di Burattini sulla regolare che spero venga confermato dallo sviluppo. Un po' troppo statico Tex in copertina, sì e nemmeno somigliantissimo; però nel suo complesso una bella "vetrina". In quanto al linguaggio forbito de pastori, è chiaro che si tratta di laureati esodati che per campare si sono dovuti riciclare in guardiani di greggi, lasciando gli uffici per pascoli, ma continuando a inviare curricula.
  13. Certo, mi ha tradito il correttore automatico.
  14. Di sera diventano Drag Queen con i nomi di Ely, Ely ed Evy.
  15. Aspetto proposte sulla precisa data di nascita di: Pat, El Morisco, Gros Jean, Jim Brandon, Tesah, Montales, Lupe, Manuela Montoya, Eusebio, Generale Davis, Lena Parker, Donna Parker, Mike Parker, Bingo, Angelo, Juan Raza, Loa, Manuel Doberado, Big Cisco, La Tigre Nera, Nat Mac Kennet, Rita Duchesne, Tom Devlin, Lefty Potrero, Zhenda e Capitan Barbanera, El Muerto, Ruby Scott.
  16. Ah, i correttori automatici... che a volte cambiano in maniera suggestiva.
  17. Storie molto diverse, ma entrambe godibili anche per come sono state illustrate. Penso che di Mefisto leggeremo ancora altro - più avanti - perché resta ancora qualche buco da colmare, ad esempio e mi ripeto quello del passaggio da personaggio per così dire "cittadino" a santone degli Hualpai. Ma immagino che in questo caso si tratti di un espediente per avvicinarsi a Tex e colpirlo. Poi c'è un "ma: riguarda Mefisto che sviluppa i suoi poteri in un carcere che non immagino disponesse di una biblioteca piena di libri di magia, dunque mi rimane il dubbio su come Steve Dickart abbia potuto evolversi in quel modo già "efficace". Poi, Mefisto va al Nord anche pensando alla sorella, dunque nella narrazione ci sarebbe l'altro buco della sua uscita dal carcere e dal momento che Lily è rimasta in vita potrebbe darsi che un altro capitolo della saga riguardi il suo ritorno in scena con un flash back sull'episodio del suo ritorno in libertà e del suo matrimonio con il nobile russo.
  18. Perché continuiamo a discutere sui gusti e sulle scelte, quando è evidente che l'assioma "Mi piace, lo compro, non mi piace (più) lo lascio" è ormai una regola consolidata? Parafrasando, ognuno è fabbro delle sue scelte e mi pare accertata l'impermeabilità della SBE alle opinioni, tantomeno su misura ridotta come nel caso di questo forum, per altre strategie e programmano che riguardano i numeri di vendita. A qualcuno l'aumento della produzione non piace e ne fa un discorso di qualità. Bene discutiamo sulla qualità e non sulla quantità, io aborro alla Mughini un campionato di calcio di Serie A con così tante squadre, ma se ne devo parlare giudico i risultati delle singole squadre, non mi perdo a contarle. Poi, cambiando sport, la NBA a 23 squadre era molto più affascinante dell'attuale, ma la regressione non riguarda solo la dilazione delle franchigie ma il gioco in sé. Io credo che il patrimonio di sceneggiatori e disegnatori della Bonelli possa reggere lo stato delle cose attuale, posso contemporaneamente credere che alcuni contenuti extra potrebbero essere dirottati sul mensile, ma sulle strategie di marketing non sono in grado di poter dare un giudizio attendibile. Altro discorso, e concludo, è quello di chi dice che per ragioni che vanno dallo spazio al costo, si limita nell'acquisto. Ci stana allora nel merito c'è una sicura vena di tristezza per l'impossibilità o la scelta obbligate.
  19. San Antonio Spurs

    [745/747] Vancouver

    Forse perché l'ho riletta con maggiore calma. Diciamo che la verbosità ho continuato a vederla, ma che ha inciso meno sul mio giudizio e che il secondo episodio ha fatto decollare il racconto. Come può capitare uno sbaglio, può accadere un ripensamento. E' (anche) il bello delle riletture.
  20. San Antonio Spurs

    [745/747] Vancouver

    No, sono tornato indietro rileggendo il primo albo
  21. San Antonio Spurs

    [745/747] Vancouver

    Ed ho fatto in tempo a cambiare parzialmente opinione.
  22. San Antonio Spurs

    [745/747] Vancouver

    Riletta la storia e letti i commenti, aggiungo qualcosa alle mie prime impressioni. Mastantuono ha un tratto deciso e incisivo, anche se discontinuo. Fosse un musicista, lo sarebbe nel Jazz. Per Ruju parlerei invece di un'artista a metà fra il pop e il rock, autore di una storia con qualche lacuna ma con il pregio di non essere banale, mentre c'era il rischio di una vicenda dalle caratteristiche già viste e riviste (il ricco cattivo, il killer sanguinario). Invece troviamo personaggi forti come Angela, "utili" come il poliziotto, e pards dal ruolo più forte, come il Carson più di tutti emotivamente coinvolto. Non sono buonista a tutti i costi e ad esempio sono fra quelli a cui non è piaciuto " Il passato di Cochise", però creare e gestire nuove storie di un personaggio longevo come Tex non è semplice e chi continua a farlo può per forza avere cali, per così dire, di tensione e di attenzione. Quelli di Ruju in questa storia li trovo marginali e come detto l'originalità di certi personaggi e di certe situazioni mi conferma il giudizio finale, positivo. Infine, nascere perdere i confronti con gli autori del passato, tempi diversi. E lettori diversi, come lo sono io dal Franchino che leggeva il primo Tex nel 1967. Nella mia attività da giornalista mi sono occupato prevalentemente di pallacanestro e penso che la bellezza del gioco NBA negli anni 80 e 90 fosse nettamente superiore a quella di oggi e lo stesso vale per la nostra Serie A, però un Teodosic qua e un Doncic là non mi metto a paragonarli a un D'Antoni o a un Larry Bird (come in maniera criticabile, in quest'ultimo caso fa Wikipedia): le regole sono le stesse, ma il gioco cambia.
  23. Dico due sole cose, inequivocabili: la posa della ragazza in copertina è identica a quella di una foto ufficiale di Pearl datata a cavallo del vecchio e del nuovo secolo. La seconda: ho ricordato un fatto noto, ovvero la lettura di una copia di giornale datato 1901. Ci sarebbe da aggiungere una fonte https://www.farwest.it/?p=14391 che fissa a maggio del 1899 la data della prima rapina e c'è la mia volontà di non proseguire nella discussione. Non lo dico per polemica, ma perché da parte mia non ne ho perso l'interesse. Ribadisco: senza polemica.
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