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San Antonio Spurs

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Tutto il contenuto pubblicato da San Antonio Spurs

  1. Io non parlo di didascalie, ma di baloons
  2. Bosellin è un fuoriclasse che ogni tanto pecca di eccesso di spiegazionismo, ma il più delle volte è bravo ad equilibrare testo e immagine. Non lo ridico, esprimo un'opinione, vorrei che nei baloons fosse più sinergico, ma lui Sun docente, io sono uno spettatore
  3. Penso sia una questione di equilibrio fra testo e disegno. Il capolavoro di Magnus fu agevolato dalla misura del primo rispetto al secondo. Boselli da tempo è diventato molto verboso, perdendosi fra la sintesi primaria di GLB e la comunque scarna ( parola che non sottintende un difetto) efficacia di Nolitta e Nizzi. Ho trovato gradevoli le vignette piene di Bocci, se mi vado a rileggere la recente saga di Mefisto mi perdo in baloons rompibaloons. Poi è vero che al di là dei gusti personali stiamo a commentare qualcosa tipo pietra miliare e da Steven Spielberg non ci aspettiamo, con tutto il rispetto per un nostro compatriota, che giri una commedia alla Vanzina. A me il ritmo della storia è piaciuto, in quanto ai disegni li preferisco di gran lunga a quelli delle ultime opere di Diso o Laurenti, a tratti imbarazzanti.
  4. La seconda. Il lavoro di Villa mi appare sempre di più impoverito ogni volta. Capolavoro all'inizio e poi trattamento verso una normale amministrazione della serie "Che tanto vendiamo lo stesso".
  5. Direi che i primi due bozzetti erano più intriganti. Ogni copertina fa storia a sé, che sia da introduzione ad un albo di introduzione o conclusivo. Comunque, Claudio Villa è un maestro di inventiva, di teoria e di pratica.
  6. Quella pagina è utilissima, perché spiega il concetto di inutilità.
  7. Non ho mai attaccato Nizzi in maniera particolare, ho solo sottolineato la situazione particolare per un autore in evidente declino, attribuendo la questione anche all'età, e senza schierarmi pro o contro di lui a prescindere. Ha gestito per anni un'ordinaria amministrazione fatta di alti e bassi negativi, non ho mai negato la riconoscenza per aver gestito un lungo periodo di transizione fra Bonelli padre e figlio; avrà certamente ancora un contratto in essere che gli consente/gli permette di scrivere ancora sceneggiature e qui finisce il giudizio sul professionista. Sull'uomo, viste certe sue uscite, ho perplessità che però come detto non influenzano il mio giudizio sul suo contributo a Tex. Giusto per non correre il rischio di essere scambiato per un incendiario. Non lo sono mai stato quando facevo il giornalista, figuriamoci ora che sono solo un lemure da tastiera.
  8. Mi sa che in Bonelli esista un clima da esaurimento scorte di Nizzi, che come sceneggiatore paragonerei all'ultimo Galep, con una sostanziale differenza. Nel caso del maestro creatore c'era riconoscenza per cosa aveva creato; nell'altro insofferenza, ma utilizzo perché è stato pagato, nonostante l'evidente declino.
  9. Pic indolor, "già fatto".
  10. Giusto, grazie. Chissà se un antenato di Steiner di nome faceva Gaspare, Baldassare o Melchiorre e abitava in Medio Oriente un paio di migliaia di anni fa.
  11. Un ottimo albo d’esordio, con una trama a più sfaccettature, magistralmente disegnata. Giusta alternanza di azione e spiegazioni, spero che il ritmo rimanga lo stesso e che la fine della storia non sia compressa nelle ultime dieci pagine.
  12. La copertina di maggio è un capolavoro. Se qualcuno riesce a postarla per me, che sono un incapace.. E’ nella terza del Maxi uscito oggi
  13. Nelle vignette di anteprima si parla di Monte Rainier nello stato di Alaska. Ma in realtà non è il Tahoma o Takoma in quello di Washington?
  14. Come nella maggior parte delle questioni della vita, l'equilibrio la regna sovrano e in quelle proposte qui l'ho visto, nell'alternanza di situazioni, effetti di dinamicità e sfondi. Nel capolavoro della "Tosca" di Puccini, ci sono dialoghi, monologhi e perfino, in sottofondo, un canto di Trastevere. Nella Nona di Beethoven il Secondo Movimento è un pezzo Rock, il Quarto il massimo del Pop. Poi, questione ovvia di gusti. Io Diso e Laurenti li vorrei per sempre in vacanza alle Canarie, ad esempio, perché le ultime prove mi sono sembrate scadenti.
  15. La storia mi è piaciuta, anche per quell'inserimento onirico inatteso. L'unico dubbio riguarda la partenza. Per inseguire la banda di delinquenti, fra la riserva Navajo in Arizona e il confine con il Canada, non ci sono che Tex e Carson? Va bene che sono dei fuoriclasse, ma... Chi glielo chiede, chi glielo fa fare, altri Ranger non ce ne sono? Poi, posso essermi perso qualcosa all'inizio; poi può essere che i due satanassi non abbiano bisogno di giustificazioni per essere dove sono, a caccia di birbanti, perché fa parte del "Canone" e in effetti siamo molto verniani, da Jules Verne, noi lettori, in questo: così stanno le cose, non ci preoccupiamo troppo del "perché prima", ci basta gustare il "durante".
  16. C'è un po' di differenza fra il mondo Disney e quello Bonelli, a partire dalla presunta età media dei lettori. Biancaneve o Cenerentola sono film di fantasia un po' diversi da Rambo o Blade Runner. E poi, ho citato solo due aspetti peculiari per stranezza, non sono andato oltre a questionare sui pard che vanno a Boston con una misera sacca o sul fatto che per giorni e giorni nel deserto o fra i ghiacci non spunti loro mai la barba, lo so che questo accade perché è come se fossero mummificati nei tratti e che la regola della sospensione della incredulità regna sovrana anche nel canone texiano. E lo era particolarmente all'inizio della sua storia, ma qua e là, oggi, appare per così dire troppo sospeso e non mi riferisco a fatti e personaggi fra l'esoterico e il magico, ma a questioni - scusa - più concrete, tanto per ribattere alla tua accusa di mancata concretezza (ovviamente ci stiamo confrontando e non scontrando, sui termini e sui concetti). Dopodiché possiamo dare per assunto che il giovane Tex in qualche maniera faceva e che le pallottole se le portano sempre dietro in quantità, povero il cavallo che deve sopportare il sovrappeso, o bestie da soma i pards fra i ghiacci, nello Yucatan o nel Borneo. Perché poi, essendo tutti tiratori infallibili, di spreco non ce n'è. Hasta luego.
  17. Ai tuoi interrogativi aveva già risposto nel secolo passato GLB: fra una vignetta e l'altra. Oggi non perderebbe più tempo a commentare le tue fantasie. Nemmeno i miei interrogativi, certo, che però un po' più di concretezza ce l'avevano. Tipo: ma nell'ultima avventura nel Grande Nord, che dura mesi lontano da qualsiasi centro abitato, come facevano con le munizioni? Ah, sì, gliele fornivi tu fra una vignetta e l'altra.
  18. Poi ci sarebbe sempre la lavanderia anche se siamo in odore di Che Guevara che chiamava la sua camicia La semanaria perché una settimana era il periodo minimo di utilizzo e diceva che le sue mutande potevano stare in piedi. Ovviamente parliamo di finzione. Quello che nessuno mi ha mai spiegato è stato invece la disponibilità di pallottole nell'ultima avventura nel Grande Nord, quella delle due navi perdute. Mesi di sparatorie ma con quale riserva? Va bene non cambiarsi., ma
  19. Aveva dei risparmi sotto il materasso, si fa pagare per esibirsi come cantante nei saloon, gioca a carte e vince, ha scoperto una miniera d'oro, fa il gigolo? Chiedo per un nemico
  20. Il mio riferimento ai cambiamenti riguarda solo un passaggio in avanti dopo quello relativo a cavallo dei 60/70 dei formati e delle proposte, non di ogni storia in sé, Se vuoi, della forma oltre la sostanza. Poi è entrata in ballo anche questa. In fondo, una storia come nei color brevi o nel cartonato rimanda al pum pum degli esordi, solo più raffinata e, appunto, colorata. Piaccia o non piaccia è come andare a mangiare e scegliere solo un antipasto, o un primo, o un secondo o un contorno. O più d'uno per un pasto completo.
  21. Partendo dal presupposto che per me il termine Cartonati è riferito solo ad una squadra di calcio, modificare le strutture di Tex dal modello tradizionale del mensile è un'operazione che approvo, perché rinnova il dinamismo della serie. E' evidente che tutto nacque a fine anni 80, con la nascita dei Texoni, con tutte le generazioni successive di Maxi, Balenotteri, Storie Brevi, Color. E' come ricordo, Beethoven scrisse nove sinfonie, ma un'infinita di componimenti diversi a partire dalla durata. Poi c'era chi periferia la Nona e chi apprezzava di più Per Elisa. Detto questo, la storia mi è piaciuta, i disegni anche ma con qualche Tex a volte un po' troppo squadrato. Qualche perplessità sulla colorazione eccessivamente carica e considerazione finale: con il bianco e nero puoi accendere qualsiasi fantasia, con i colori a volte la bruci.
  22. Carlo è una persona squisita che riesce ad arricchire ogni contributo al forum anche andando fuori tema.
  23. Manuela Montoya in desabillè, con aggravante del tratto di Laurenti.
  24. Era una battuta, Juventino sono io.
  25. Carlo. mi chiedo se tu sia juventino
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