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TWF - Tex Willer Forum

San Antonio Spurs

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Tutto il contenuto pubblicato da San Antonio Spurs

  1. Per me è "una" delle più belle, perché fortunatamente appena ci penso me ne viene in mente un'altra, poi un'altra ancora e così via... Giustamente accoppiata alla bellezza della storia. Aspettiamoci allora fuochi artificiali a gennaio e non certo perché è Capodanno. Gli applausi, però, sono già partiti.
  2. Storia che si sviluppa bene e che promette di meglio, già dal prossimo numero: sia per l'ambientazione nel carcere che per la presenza di un Carson che aspettiamo sempre più impazienti (con giudizio) al primo incontro con Tex. Non mi ha convinto del tutto Valdambrini, che ho trovato disomogeneo nel tratteggiare i personaggi principali e che ha mostrato qualche problemino con le armi. Vedi a pagina 11, dove nel giro di tre vignette un fucile si rimpicciolisce fin quasi a diventare, nell'ultima, una lupara. Al di là delle canne mozze in divenire, a pagina 19 uno dei messicani brandisce il pugnale con la lama curva in una posizione che due vignette dopo - a pagina 20 - è rovesciata. Dal punto di vista dei disegni trovo comunque in crescendo la qualità della seconda parte; soprattutto nelle fasi notturne. A parte pagina 57, dove Tex è spedito nel mondo dei sogni dal calcio di un fucile dalle dimensioni di un giocattolo per bambini. A pagina 64 Tex è ancora senza il cappello perso nella sparatoria a pagina 55, ma con la testa fasciata da una benda. Nella pagina successiva, fatto scendere da cavallo, si rimette il copricapo: che gentili, pur se cabrones, gli uomini Arenas, che si sono preoccupati di recuperarglielo dopo averlo medicato.
  3. Concordo con il voto 6, classico da senza infamia e senza lode o, volendo restare in ambiti scolastici ben noti, da "Potrebbero impegnarsi di più". Meglio il disegnatore dello sceneggiatore, che a volte si perde in lungaggini (pericolose in un "corto") e ripetizioni (sparatorie, scazzottate). Insomma, questi sei volumetti accompagnano altre storie; non passeranno alla storia. In quanto ai testi dei fascicoli di accompagnamento, mi basta un paragone inesorabile: quello con le seconde parti delle introduzioni nella CSAC.
  4. E se tornassimo a parlare solo del mondo di Tex, prima di arrivare a Loris Batacchi? Capisco che novembre è un mese uggioso, ma forse troppi stanno uscendo dal seminato e se qui si parla di "revival" è per un fumetto, non per un certo tipo di cinema.
  5. Curiosità: a pagina 13 del numero 11 Tex legge una lettera datata 18 aprile 1902.
  6. Ottima iniziativa, domande azzeccate e proposte di risposta interessanti. Alla domanda 4 avrei aggiunto l'opzione Islanda, forse la più praticabile per diverse ragioni. Ma sono particolari.
  7. La data sul giornale - che mi pare si chiamasse "El Diario de Isleta - poi corretta nelle edizioni successive alla prima del 1969, era luglio 1901.
  8. Lessing. E tale Colin Branca nella pubblicità di un aperitivo
  9. La riproposizione di vecchi avversari non mi entusiasma più di tanto - Mefisto è l'eccezione che conferma la regola - anche perché il mistero iniziale di ogni sequel (come ha fatto a cavarsela?) non compensa quello che propone un nuovo nemico: il chi è e il perché agisce in una determinata maniera. Capisco che certi personaggi abbiano colpito in maniera particolare e che spulciando qua e là si possa essere percepita la voglia di rivederli da parte dei lettori, rilevo che è una tendenza sempre più forte e attuale di soggettisti e sceneggiatori quella di andare a ripescare nel passato di Tex elementi che si davano per finiti (nel dimenticatoio o sotto un bel mucchio di terra), buoni, cattivi o "mezzemezzo" che fossero.
  10. Mai preteso di renderla rilevante, semmai ho agito in anticipo e in difesa prima che qualcuno più pignolo (o polemico) di me tirasse in ballo le 500 Lire in argento con le caravelle.
  11. Definirei su due piani anche la prossima, altrimenti salta di nuovo fuori la questione del vento diverso fra vele e fazzoletto; e sulle copertine, questo mese, ho già dato.
  12. San Antonio Spurs

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Affermazione ardita, quando a me pare che Tex solo di questo parlo - sia letto e analizzato a fondo e che a queste due attività poco tempo, in proporzione, lo tolgano le discussioni. Che, anzi, spesso rimandano alla lettura e/o alla visione di quanto già letto e visto: chiamiamoli pure approfondimenti. Se poi questo Speciale di cui si conoscono solo copertina e poche tavole sta collezionando lo stesso numero (circa) di interventi della storia già di due albi del mensile capisco la meraviglia di Borden e lo "rassicuro": come da atavica e italica tradizione, preferiamo spesso il confronto e lo scontro su ciò che ci divide all'elogio per quello che ci piace. E questo, come tutti i forum, è un ritrovo nel quale ci si annoia se sono tutti bravi, belli e buoni. Per quanto mi riguarda, il mio "dovere" nell'apposito spazio l'ho fatto anche per il secondo numero di questa avventura nel Grandissimo Nord. Dovere che ha espresso il piacere per lo sviluppo della storia; con la speranza di non intervenire più, qui, per tutto il prossimo mese.
  13. San Antonio Spurs

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Mentre noi discutiamo "solo" su Tex che incontra Zagor, la SBE manda in edicola questo (e mi meraviglio che parli solo di Team e non di Dream Team). https://shop.sergiobonelli.it/la-divina-congrega/2021/10/12/libro/la-divina-congrega-canto-i-la-diritta-via-1020861/
  14. Storia in crescendo. Anzi: storie, visto che si procede per ambientazioni parallele; con qualche scambio e qualche intersezione. Nota curiosa e neutra: la frequente gestualità delle mani.
  15. San Antonio Spurs

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    D'accordo sul netto miglioramento, ma Tex andava comunque considerato in altra maniera, giovane, mentre nelle due proposte da Laredo è in età "attuale". Il copertinista, poi, non poteva essere che quello della serie mensile. Resto convinto che si sia persa una grande occasione, ma più che pensare a "Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole", mi attengo a: "E più non dimandare".
  16. San Antonio Spurs

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Brutta copertina, statica e per nulla evocativa, troppo carica nei colori dello sfondo e con un Tex che sembra reduce da tutti i cenoni previsti fra la vigilia di Natale e l'Epifania.
  17. In trenta e passa anni, di riunioni redazionali ne ho fatte alla media di una alla settimana; dunque, al di là delle diverse attività specifiche, ne conosco bene i meccanismi. Che riguardano solo ed esclusivamente gli addetti ai lavori nel vero senso della parola, come è giusto che sia e come accade in qualsiasi altro ambiente lavorativo quando si deve parlare e discutere dell'attività professionale. Non sono riunioni carbonare né di élite: sono, appunto, professionali. E i dati di tiratura, di diffusione e di vendita ne rimanevano fuori, essendo di competenza e a disposizione solo dell'editore e di pochi altri. Giusto, perché era poi in quelle riunioni ancora più ristrette che venivano discusse le strategie diverse da quello del prodotto in sé (oggetto invece delle riunioni di redazione): dalle copie stampate, alla diffusione, al marketing ecc. In quanto alle supposizioni di quel soggetto, Pennacchioli, la sua attendibilità sarebbe discutibile fin dalla forma dei suoi interventi. Per chi un po' ne mastica, quelle attribuzioni generiche e quei sentito dire, sputtanano - scusate il termine oxfordiano - da subito il costrutto. Ammiccano, vorrebbero lasciar intendere conoscenza delle persone e delle cose, ma in realtà non citando mai le fonti - regola base del vero giornalismo - restano, se mai avevano avuto l'intenzione di discostarsene, nella palude della diceria e delle insinuazioni gratuite. Peggio, costruite a bella posta. Non saprei direi perché, anche se lo immagino finisce con il non interessarmi. E dunque a lasciarmi più modo e tempo di essere soddisfatto da quanto affermato da una fonte principale: Borden. Ancora più affidabile, in quanto disponibile ed anzi portato a non essersi comportato nella più comoda delle maniere: smentendo seccamente quell'esemplare di tanghero maldicente. No, è andato oltre ed è tornato volutamente sull'argomento e di certo non l'ha fatto (solo) per tranquillizzare qui, qualcuno, ma anche spinto da un qualcosa che i Texiani dovrebbero conoscere bene, visto tante volte nelle storie del loro personaggio: lo spirito di indignazione per l'amor di verità.
  18. San Antonio Spurs

    La vostra sequenza preferita

    L'irruzione al Black Baron e il successivo colloquio con lo sceriffo, con il fumetto di Carson che pensa "Spudorato mentitore".
  19. A proposito di copertine e di "omaggi": Tex nella prima vignetta a pagina 13 de "Il ponte minato" mi ha ricordato, in un decimo di secondo, la copertina di Galep per il numero 250, "Il solitario del West".
  20. Il ranchero messicano con la figlia insofferente non è proprio una primizia, ma da qualcuno Tex doveva pure iniziare...
  21. Grazie, hai già scritto tu tutto quello che avevo pensato io; a partire dalla validità delle tre correnti narrative.
  22. Ehm, scopiazzare... Mi pare un po' eccessivo; forse sarebbe stato meglio parlare di "ispirarsi a".
  23. Una storia che promette bene e della quale ho visto e letto copertina e presentazione anche del numero 733 (il titolo l'ho riportato nella sezione delle anteprime). Aggiungo niente o poco: una copertina maestosa su due piani, di quelle che credo faranno epoca; un singolo avversario che si preannuncia molto ostico.
  24. Per gli obblighi editoriali di legge è il “Tex Stella d’oro n.33”, semestrale. A noi meglio noto come ultima proposta della serie “Romanzi a fumetti”, propone quasi in contemporanea con il mensile un altro antagonista di Tex: Taa-Ho, che come il Siats subisce un trauma infantile e che poi, come un tipo di larva di cicala, se ne sta un bel po’ di anni in attesa, continuando a rodersi e raccogliendo poi un gruppo di fedelissimi che lo porterà a cercare vendetta, con un piatto che si immagina freddissimo. Inizio e fine del parallelismo, che poi ho proposto solo come curiosità. Il cartonato “Chiamiamolo come vogliamo” fin dal numero zero, per vocazione e dichiarazione, è qualcosa di straordinario nell’accezione originaria del termine. Lo si potrebbe immaginare come una “Concept Car” rispetto ad una produzione di serie (con vari modelli) e io stesso confesso che mi affascinerebbe un simile sviluppo delle tavole rispetto alle gabbie tradizionali, ma esistono certamente delle ragioni che lo sconsigliano o lo vietano; a parte - se non ricordo male - un episodio capolavoro di Galep: il maestro che anticipa il futuro, giusto classico. Il numero era il 134, le tavole furono 51, bellissime e come detto futuriste, ma pare che l’autore non fosse rimasto entusiasta dall’esperimento. Tornando all’attualità, “Snakeman” è un albo di forti contrasti, mi verrebbe da dire contrari per quello che riguarda i sentimenti e in corretta alternanza fra ricordi e presente; il tutto poi distillato in un: amore e amicizia contro odio e rancore, sovrapposti e motivanti. C’è una malinconia di fondo in Tex e fra lui e i suoi pard (cosa che manca invece nello Snakeman ma che ad esempio riguardava invece anche il Siats) e c’è una fortissima umanità in Tex. Non inattesa, non spiazzante, non immotivata; perfettamente inserita in una storia per il resto cruda. Non certo messa lì per bilanciare, ma per arricchire e completare e Borden è riuscito benissimo nell’intento di proporre Tex, Tiger e Kit in un contesto particolare, motivato e dalla resa efficace: tre personaggi uniti dal ricordo e/o dal rimpianto di una persona. In un contesto in cui, Carson per ovvi motivi non avrebbe potuto esserci, non perché sarebbe stato divisivo - ci mancherebbe - ma perché unico a non essere nelle condizioni di condividere, non avendolo vissuto di persona, quel particolare momento prolungato, i suoi ricordi e le sue proiezioni sul presente. Oltre che, stiamo con le suggestioni di Tex, i suoi interventi. Breccia: una storia adattissima alle sue corde, un’interpretazione personale che non lascia indifferenti, anche nella colorazione. Mi sono piaciuti in particolare i cambi di campo, mentre per quello che riguarda le inquadrature, certi primi piani sono certamente oggetto di discussione, perché in alcuni passaggi il disegnatore argentino ha proposto volti (penso soprattutto a Tiger) piuttosto lontani dall’immaginario consolidato: a me, per un albo unico e per una storia breve sta bene così. Salvo che per la Lilyth cavallina nell’ultima vignetta della prima tavola. Non do voti, ma per la ragione appena spiegata attribuisco un punto in meno a Breccia rispetto a Boselli in una valutazione complessiva comunque alta. Dice: per una vignetta sola fra tante? Una macchia sulla fodera di un vestito non è lo stesso di un’altra sul petto. E qui eravamo in apertura.
  25. San Antonio Spurs

    [Maxi Tex N. 29] Mississippi Ring

    «Un misterioso assassino cerca di uccidere i testimoni che possono metter fine all'esistenza di un'associazione criminale nota come "Mississippi Ring". Lungo il corso del Grande Fiume, tra mille sparatorie, agguati e peripezie, Tex e Carson dovranno ristabilire la giustizia a suon di piombo». Ecco la versione riveduta e corretta.
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