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Nobody

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  1. La locomotiva un macchinista dirotta un treno, con un bel carico di dollari della compagnia ferroviaria X, come protesta contro la compagnia stessa, rea di estorsioni, minacce ecc. Tex e pards guidano una posse privata di X per fermare la locomotiva. Saliti a bordo i giochi si rivelano, la verità viene a galla, gli uomini della posse, al soldo della compagnia X, gettano la maschera e provano a seccare macchinista e pards, fallendo miseramente. il treno arriva placido a destinazione.I pards fanno giustizia alla compagnia X.
  2. Qui giace Soggetto (per storia breve): Tex e pards anticipano Tizio – vecchia conoscenza di Carson- e la sua banda su una rapina. Duello a fuoco. Carson viene ferito, molti ostaggi: per Tizio la moneta di scambio, oltre la fuga, è Carson. Un suo giovane ammiratore, conosciuto poco prima, lo soccorre e veste i suoi panni, camuffato affronta Tizio che lo sforacchia. Muore ma da tempo a Carson di arrivare e fare giustizia. Anni dopo, futuro imprecisato, ai piedi di una croce con su scritto “Qui giace Kit Carson” i pards rievocano la storia. Ok, non è granchè,ma potrebbe essere rivitalizzato con il seguente storytelling: apertura sulla croce, nessun nome, Tex, Kit Willer e Tiger Jack arrivano alla spicciolata, ognuno racconta un pezzo di storia (inseguimento, antefatto, rapina, sparatoria) concludendo quando il narratore successivo si troverà in difficoltà, Carson sforacchiato, zoom sulla croce col suo nome, seguito del racconto, ammiratore/finto Carson che muore, nel presente arriva Carson e conclude la storia.
  3. Nobody

    Tex e il gioco d'azzardo

    in una storia - non ricordo quale, scusate, sicuramente nella fascia 190-200 - tex vince a poker BARANDO - assi nella manica, lettermente - per restituire le vincite a uno sciagurato e fesso padre di famiglia fattosi abbindolare da giocatori troppo smaliziati
  4. Nobody

    [676-677] Il ragazzo rapito

    in effetti il coinvolgimento di Hall con la "genesi" di Bowen è alquanto pretestuoso, tanto per fare colpo di scena che però muore lì. ma non è l'unico caso. penso al doppiogioco dello sceriffo, sorpresa che dura due vignette e poi muore lì; o a alla vigliaccheria poi bastardaggine di Cobbs in un insensato regolamento di conti(?) tre elementi messi, secondo me, per vivacizzare la vicenda, ma del tutto manifesti nella loro artificiosità e inconsistenza narrativa. la storia sarebbe girata bene - anzi meglio, evitando l'effeto "toh, guarda che trovata dello scrittore. ah, già, sto leggendo una storia inventata" - senza. perchè tralasciati questi tre appunti, a me la vicenda è piaciuta. e vedere Tex in secondo piano, al servizio di un Bowen vero fulcro della storia, non ha dato fastidio, tutto il contrario. Perchè alla fine, anche se defilato di quinta, Tex fa Tex, e questa è una storia Texiana di giustizia personale oltre la legge. Il problema è che Carson non è pervenuto, più adombrato nella narrazione di una comparsa qualunque. Boh, ottimo soggetto, buon ritmo ma sceneggiatura con qualche pecca nella seconda parte. Per lo meno Acciarino nel secondo albo ha fatto il salto, con un tratto più sporco e diversi primi piani davvero d'effetto.
  5. Nobody

    [548/549] Documento D' Accusa

    mi autoquoto: "Di Nizzi mi ha colpito particolarmente lo storytelling del passato di Tiger Jack: la sequenza della sparatoria nella villa del trafficante è da manuale di sceneggiatura di fumetti per la composizione della tavola. Ogni vignetta di quella scena ha un punto di fuga dato principalmente da sguardi o traiettoria dei proiettili che conduce visivamente alla vignetta successiva, che riprende la precisa geometria della stanza... " chiedevo lumi per curiosità tecnica, per sapere quanto sono dettagliate dal pdv grafico le sceneggiature Bonelli (il mio termine di paragone, in cui tutto è descritto per filo e per segno, è Watchmen di Moore), quanta libertà viene lasciata al disegnatore. Non vedo perchè invelenirsi contro un supposto "Nizzi non era capace, è stato bravo Ticci".
  6. Nobody

    [548/549] Documento D' Accusa

    i punti tecnici salienti che distinguono - essendo proprio opposti- Furia Rossa da Documento d'accusa,in favore della prima, sono: - in furia rossa non c'è vicenda "attiva", in corso, al presente, se non l'attorno al fuoco per raccontare la storia. Questa è tutta fb, quindi diventa non retrospettiva ma corpo principale della narrazione. - gli intermezzi di ritorno al presenti sono brevissimi, con un numero ridotto di didascalie descrittive e di spiegazione passato-presente, così da non "svegliare" il lettore dalla storia in cui è calato. - pur essendo Tex voce narrante al presente, al passato Nizzi opera un cambio di pdv, quasi tutto a favore di tiger, il vero protagonista della vicenda, colui con cui dobbiamo empatizzare. Tutto ok, tutto perfetto. o meglio: funzionale, efficace. Sulla bontà di questa sceneggiatura ho già detto altrove, chiedendo lumi su un'eventuale partecipazione di Ticci all'ottimo storytelling.
  7. Nobody

    [548/549] Documento D' Accusa

    per niente, anzi. avevo preso quella retrospettiva proprio come (buon) contraltare a questa.
  8. Nobody

    [548/549] Documento D' Accusa

    No, non sono gusti. Sono oggettività. il cervello umano risponde meglio a determinati stimoli narrativi, ne viene più coinvolto. Show, Don't tell è una tecnica che è regola, perchè più efficace. per i fb è lo stesso: non puoi scrivere un tre quarti di racconto in fb e l'ultimo quarto finale al presente (compresi gli sparuti intermezzi di riallaccio temporale per dare un po' di vivacità alla narrazione). Se l'equilibrio fra linee temporali è quello allora la narrazione, per rispettarlo, avrebbe dovuto essere senza fb: tutto il passato live - stacco - finale al presente (come fatto da Boselli in Mano cattiva). Oltretutto con una lunga retrospettiva rendi la storia più lontana al lettore. Peggio, la ammazzi se metti il raccontato in primo piano (come fa Nizzi con didascalie o voce di Tex attorno alfuoco) rispetto al mostrato. L'efficacia narrativa poi si misura dal punto di vista che usi: qui Nizzi usa quello che in narrativa si chiama pdv in terza persona interna, cioè un personaggio secondario alla vicenda clou che racconta a posteriori. Non si usa più da eoni (e da ancora più tempo si è perso, fortunatamente, la terza persona esterna, ovvero la voce narrante dell'autore che coincide con quella del narratore, spesso onniveggente. lo stile Promessi sposi, per capirsi). Vuoi acchiappare il lettore? la soggettiva deve essere interna. se il mio fb parla dei trascorsi di un personaggio, allora la narrazione deve avvenire tramite gli occhi, i sentimenti e i pensieri del personaggio, non per interposta voce con spiegoni (caso 1: fb in soggettiva di Bowen nel Tex attualmente in edicola; caso 2: l'albo da topic). Non è un mio modo di vedere. sono tecniche affinate per rendere la narrazione più efficace, coinvolgere maggiormente il lettore nella storia. O meglio fargli credere che non sta leggendo una storia, ma fargliela vivere. tecniche che non riguardano solo l'arte narrativa, ma anche la psicologia e la scienza, cioè come il nostro cervello risponde a stimoli verbali. E non sono io a dirlo ma professionisti. Stephen King. Raymond Carver. Hemingway. Baricco. Non esiste il giusto. Esiste il modo più efficace per ogni situazione (e qui Nizzi è andato contromano) Poi ci sono i gusti, ma al gusto si educano. trovare gradevole materiale scritto in modo inefficace non lo rende un buon prodotto. Concordo però sull 'illogicità del comportamento di Tex che citi, roba che un editor mediocre avrebbe subito individuato e costretto l'autore a rimediarvi. Perchè la corenza narrativa va di pari passo alle tecniche di cui sopra.
  9. Nobody

    [676-677] Il ragazzo rapito

    riprendo il mio ultimo post su Nizzi (Documento d'accusa) e lo ribalto in toto. ben caratterizzato e gestito il personaggio di Bowen con un filo logico che lega le sue azioni presenti - non statiche, ma in divenire: è un personaggio che si muove, anzi avanza nella narrazione sia fisicamente, sia per carattere - al passato, descritto per filo e segno ma con flashback calibrati per durata, ritmo, sostanza e forma della narrazione. Tex veste i panni classici, ma quasi di contorno e ogni tanto, a me, va benissimo così: ok che è il protagonista della serie a suo nome, ma ormai lo conosciamo. una buona storia, come questa, a volte esige che il portabandiera non ostenti troppo la sua figura stranota, ma sia servo del vero focus narrativo-emorivo della vicenda. Bravo Faraci, quasi (quasi, eh!) lo scambiavo per Boselli nella lettura. Acciarino non è fra i miei preferiti, però non sfigura sulle pagine del ranger. Mi aspetto sorprese dallo sceriffo, con un cipiglio visto di sfuggita ma determinato, e dall'uomo nell'ombra. Pollice in alto.
  10. Nobody

    [548/549] Documento D' Accusa

    letti recentemente. E a fatica. il flashback è uno strumento formidabile se viene usato nel modo giusto, ovvero dinamico, a ripetuti sprazzi di breve durata, e con soggettiva interna, in presa diretta. Nizzi qui, invece, fa tutti gli errori che si possano fare con questo artificio: il flashback è quasi unico e lunghissimo, giusto con pochi e brevi sprazzi nel presente, ovvero zero dinamismo. farcirlo poi di didascalie che raccontano quel che viene mostrato, invece di mostrarlo e basta, con la voce di Tex pre riallacciarsi al racconto attorno al fuoco di aquila della notte, genera oltre alla pesantezza insita in tale verbosità, un pdv esterno (Tex, appunto) che riduce il pathos (il dramma è di Santos e Natai, ma non lo leggiamo quasi ma live, solo attraverso gli occhi di tex o sue ricostruzioni a posteriori). è la regola base della narrativa: mostra, non raccontare. e soprattutto non raccontare di uno che racconta! Sorry, ma a prescindere dai gusti, Nizzi sì/nizzi no, questa sua avventura dovrebbe essere data in pasto a sceneggiatori e scrittori per come NON si costruisce una storia. Perchè puoi anche aver avuto la più bella idea del mondo, dirompente, drammatica e provocatoria (Tex che ci prova, ma per certi versi fallisce), ma se non la metti nella forma giusta, la sostanza ne risente. Sempre meglio un'idea standard scritta bene, che una grande idea scritta malissimo.
  11. Nobody

    Tex Classic

    per il prezzo: sembra sconveniente a un lettore Bonelli, ma non a un esterno di Tex e co, magari fronte comic usa, abituato a spendere minimo 3,50 euro per 72 pagine. E a colori. Non a caso questa iniziativa non è in b/n. E' una ristampa per un pubblico nuovo e giovane. Io passo (forse provo i primi numeri, giusto per curiosità) perchè Tex lo preferisco in b/n ma anche perchè le prime storie le ho leggiucchiate un po' a scrocco e non sono proprio nelle mie corde, quindi se mai vorrò recuperarle lo farò cercando uno stock conveniente di una delle ristampe edite, ma l'iniziativa mi sembra buona per tutti, per la CE e per i neofiti. Non è per gli aficionados? Ovvio. E mi pare anche giusto.
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