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TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

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  1. ymalpas

    Il Futuro Di Tex ?

    Sono d'accordo solo in parte con quello che scrivi Akira, ieri sera rileggevo l'appassionante avventura di bonelli/fusco intitolata "Furia infernale" con gli adepti di satana intenti a mozzare le teste delle giovani e tremanti fanciulle Zuni... Sono pagine molto crude. Il finale, poi, è bellissimo, davvero palpitante... La morte di Grady bruciato vivo con tutti i cattivi abitanti di Quemado, non è certo l'esempio di una visione edulcorata della realta del West da parte del suo autore! E ci sono tanti altri esempi che potrei farti. Certo storie come questa non le rileggeremo mai più... e dire che il buon padre Crandall potrebbe anche essere ripescato: da un demonio come quello infatti c'era da aspettarsi di tutto! Quelli erano dei veri antagonisti per il nostro ranger.
  2. Quale è secondo voi la fascia di età media dei lettori texiani ? Io penso che l'editore si preoccupi di soddisfare i gusti dei vecchi lettori texiani e solo in parte quello dei giovanissimi, in quanto è chiaro che Tex come testata non ha futuro. I giovani che si avvicinano al Ranger infatti sono pochissimi a differenza di quello che accadeva negli anni settanta e ottanta. Oggi l'editore punta su nuovi personaggi, più moderni, liberi da ingombranti paletti... Il fumetto western così come il cinema western era figlio di una certa epoca, irripetibile. Sergio Bonelli, cercando di far avvicinare i giovanissimi a Tex, sbaglia nel voler cambiare formula ( ma solo a metà ), scontentando in definitiva tutti! C'è chi vuole un eroe tradizionale che per tanti anni ha avuto un DNA preciso ( linguaggio, modi di fare spicci e violenti, psicologia spicciola ), c'è chi vuole un Tex diverso, umano, ragionatore, con un linguaggio colto da dottore di ricerca senza nessun colorito e mai offensivo rispetto ai malcapitati di turno ecc Ma questo Tex non è Tex, è inutile che Bonelli cerchi di proporci una via di mezzo che non è praticabile. Come vi dicevo, intendo proporvi un nuovo topic nel quale analizzer? alcune caratteristiche del Tex GL Bonelliano, ma non ci sarà battaglia, perche sono due scuole di pensiero diverse le nostre e difficilmente troveremo un punto d'incontro... Quello che Bonelli dovrebbe sapere a questo punto è che il calo delle vendite della testata è stato costante negli ultimi decenni, vertiginoso negli ultimi anni... tanti aficionados hanno smesso di comprarlo, altri se ne procurano una copia in edicola perchè è una passione che non si spegne, altri semplicemente per abitudine o nostalgia. Lui attribuisce la crisi alla crisi più generale del fumetto, ma sono cazzate! Tex non vende più cinquecentomila copie perchè non è più un fumetto all'altezza dei fasti degli anni settanta, il fatto è che Bonelli è convinto di far bene perchè riceve tante testimonianze e lettere di gente come voi, carissimi Brandon e Lord, che lo spronano nella strada del cambiamento del personaggio, radicale e a questo punto, ho paura, irreversibile. Signori avvocati della difesa, la parola a questo punto è vostra... haha
  3. ymalpas

    [438/440] Gli Invincibili

    Bellissimo soprattutto il terzo albo ( con una copertina che è tra le mie preferite ). Se vogliamo cercare una critica da muovere a quello che comunque resta un capolavoro, è proprio in quel senso di "invincibilit?" di cui Boselli dota spesso alcuni dei suoi comprimari, non ultimi i Buffalo Soldiers della storia in questi giorni in edicola. Questo tende a sminuire per certi versi la portata delle azioni di Tex, che resta epico lo stesso... ma la cosa finisce immancabilmente per nuocere al senso della sua grandezza.
  4. Acc... sei venuto a dar man forte al Colonnello Brandon ( come se ne avesse bisogno... ) è haha Io e Wasted ci vendicheremo presto postando qualcosa che taglier? la testa al toro, parola!
  5. ymalpas

    [Texone N. 04] Piombo Rovente

    Se leggi sopra quanto è stata travagliata la nascita di questo texone, se sono vere le parole di Sergio Bonelli e non c'è ragione di dubitarne, non ti si può dare torto. Se ho capito bene, anche Civitelli o Letteri non dovrebbero rientrare nella categoria dei tuoi disegnatori ( western ) preferiti... o sbaglio ?Anch'io ho qualche difficolt? soprattutto con Civitelli allorch? lo si vede all'opera come nella sua ultima storia: "La banda dei tre". Il suo disegno è troppo accurato e pulito: difetto o pregio ?
  6. ymalpas

    [Texone N. 20] Canyon Dorado

    Questa storia l'avevamo commentata in diretta sul vecchio forum... con lo stesso Alessandrini! Ricordo che qualcuno era rimasto deluso proprio dalla parte grafica, che personalmente devo dire non mi dispiace più di tanto, ma la sceneggiatura presenta, se non ricordo male ( la storia non l'ho più riletta da allora ) qualche sconcezza... tipica del tardo periodo Nizziano.
  7. ymalpas

    [Texone N. 09] La Valle Del Terrore

    Mi accorgo di non aver scritto neppure una riga su questo monumentale, dici bene akirasendo1981, capolavoro!La bellezza dei disegni è qualcosa di indescrivibile. La sceneggiatura è ottima ma non all'altezza della parte grafica. C'è da dire poi che di storie, anche sugli stessi albi speciali, ne sono state pubblicate di migliori... ma questo non toglie niente!
  8. ymalpas

    [Texone N. 16] I Predatori Del Deserto

    Come giudichi questo texone è Ah, poi dimenticavo... benvenuto!
  9. ymalpas

    [Texone N. 04] Piombo Rovente

    Storia scontata e piatta? TheLord non sono d'accordo. E' da un po' che non la rileggo, tuttavia lo ricordo come un buon texone, con una trama forse non originalissima, ma ben quadrata. E' il primo texone fuori dagli schemi, con un'ambientazione inusuale, il bordello, e delle simpatiche donnine che si prestano a dare man forte a Tex. I disegni di Zaniboni sono perfetti per un texone, si tende spesso a dimenticare infatti che queste uscite sono "speciali" e non si può criticarle come si farebbe con una storia della serie regolare. Il mio giudizio complessivo: sette!
  10. ymalpas

    [Texone N. 16] I Predatori Del Deserto

    Ma mi sembra che sia stata ammessa o comunque riconosciuta, difficile d'altronde farla passare come una sua storia originale. Nizzi è un sincero ammiratore di Pratt, anche il texone numero 11 di Parlov si rif? apertamente, sin dalla copertina a questo autore. Non ci vedo nulla di male. Sono invece d'accordo con te che i "Predatori del deserto", come storia, è una mezza schifezza!
  11. Dall'intervista a Bonelli che ho postato ieri sul forum: Non complichiamo le cose. Tex non ha alcun sottofondo psicologico e non ho mai preteso di dargliene uno. Tex è un simpatico rdddrizzatore di torti uso a dar ragione a chi ce l'ha e senza badare al resto. Per Tex non esistono problemi razziali o sociali. Come ho già detto, per lui chi ha torto ha torto, anche se è il burbanzoso colonnello del Forte smanioso di coprirsi di gloria e far carriera a costo della pelle (mai sua!) dei suoi soldati e di quei poveri diavoli di indiani, o se è il solito sporco politicante stracorrotto che per ben riempire la cassaforte vende terre non sue a speculatori dalla coscienza coperta da peli di mammut. Le ragioni del successo di quel Tex sono contenute tutte in queste poche righe. No! alla psicologia! No! alla political correctness! No! alla censura! No! al buonismo! Quel Tex non era buono, era giusto... ed era tutta un'altra cosa. Il Tex di oggi non è figlio di quel Tex.
  12. ymalpas

    [Maxi Tex N. 05] Nei Territori Del Nord Ovest

    Il seguito di questa storia, cara texiana, è già in lavorazione: sarà un maxi, disegni di Lito Fernandez se non erro, chissà quindi che non ti si veda presto accontentata. Si parla anche di un Boselli particolarmente ispirato... e io ci voglio credere, perchè se non fosse stato altrimenti, difficilmente, credo, avrebbe rimesso mano a quello che è uno dei suoi capolavori.
  13. Ci vorrebbe un Tex e un Carson come quelli raffigurati nell'immagine che ti sei scelto come firma, Wasted!
  14. ymalpas

    Articoli Su Tex

    In questi giorni in cui si celebra in tutta Italia il sessantennale di Tex, non può non far piacere rileggere ( o leggere per la prima volta ) le parole del compianto Raffaele Cormio, che nella rivista Eureka del lontano maggio 1968, cercava di descriverlo a quel numero di appassionati, pochi e quarantenni ( e per questo legati alla generazione di fumetti degli anni trenta ), che ancora non ne conoscevano le gesta. Di Cormio si parla invece in una specifica discussione a lui dedicata e aperta nella sezione degli autori. Buona lettura... ymalpas TEX WILLER HA VENT?ANNI Di Raffaele Cormio Vent?anni sono trascorsi da quando, in un lontano giorno del settembre 1948, Tex Willer faceva capolino da dietro una roccia, pronto ad iniziare una frizzante avventura contro il bandito Coffin. Fuorilegge suo malgrado, questo inesauribile personaggio, diede il è la è ad una vera e propria moda che Della Corte nel suo saggio introduttivo ha giustamente definito è western all'italiana è a fumetti. Di temperamento impulsivo, sincero, appassionato ai problemi del suo prossimo, sempre pronto a rischiare il proprio per raddrizzare i torti che speculatori senza scrupoli commettevano a danno dei più deboli, Tex è riuscito in tutto questo tempo ad essere sempre fedele a questa linea di condotta, pur seguendo una inevitabile evoluzione, in linea con la progressiva maturazione fisica che peraltro si è magicamente per lui fermata alla quarantina. Vittima di un'atroce ingiustizia, riuscir? poi a ritrovare quella dignit? che sembrava essergli stata preclusa per sempre, diventando un ranger e portando a termine le più impensate e difficili missioni. Assieme a Kit Carson, scout anch?egli dei Texas Rangers, ha diviso epiche gesta tra pellirosse e messicani, rancheros e gunmen, attraversando immense distese verdeggianti per passare alle sterili sabbie del deserto, inzaccherandosi nelle paludi delle Everglades, facendo sibilare i proiettili della sua colt, che sa usare con rara abilità, con aspra decisione ma sempre al servizio di una giusta causa. Dopo diverso tempo venne alla ribalta Kit, figlio di Willer e di una indiana figlia del gran capo dei Navajos. Quando la legge della vita gli rap? la moglie divenne lui stesso capo coaudivato nelle mansioni dal lido Tiger. è Aquila della notte ?, così è chiamato dai suoi amministrati, ha combattuto anche in una avventura contro il governo degli Stati Uniti, che non si era dovutamente sensibilizzato ai problemi della sua gente. ? inevitabile che tutti gli eroi di carta riescano sempre a vincere, Tex non è da meno anche se, sul suo cammino, ha dovuto spesso affrontare parecchi ossi duri. Tra i suoi avversari più temibili si schierano la è Mano Rossa ?, i fratelli Dalton e Mefisto. Quest?ultimo è tornato spesso alla ribalta, anche di recente, per ingarbugliare, nella sua satanica veste, la matassa di più avventure. è curioso constatare come Mefisto, il mago per eccellenza, rappresenti, a brevi linee, l'iter inverso di Mandrake. Quest?ultimo, come è noto, esord' nelle strips nelle vesti di un vero e proprio mago, dotato di poteri soprannaturali, un Faust ultima maniera, per diventare in seguito un semplice illusionista, abile fin che si vuole ma assolutamente contrastante con la specifica struttura originaria che aveva immediatamente fatto presa sul grosso pubblico. Mefisto, al contrario, esordisce come illusionista, e nemmeno tanto abile a dire il vero, per riapparir? poi come profondo conoscitore di arti magiche, a lui svelate da un monaco tibetano scacciato dai suoi perchè ritenuto indegno di vivere nella loro comunit?. Il testo, sempre spumeggiante e pieno di una sagace aggressivit?, è sempre stato ben corredato da un disegno fresco e mobile, specie da parte, del co-autore Aurelio Galleppini. La mano felice di quest?ultimo fu, dopo alcuni anni, sostituita per un breve periodo da quella di Mario Uggeri, uno dei nostri migliori illustratori. Le avventure di Tex vennero sempre più richieste dai suoi ammiratori e per far fronte all'elevato numero di pagine da realizzare, si dovette ricorrere all'innesto di altri è cartoonists è che trassero tutti ispirazione dal Galleppini. Francesco Gamba, Virgilio Muzzi,. Letteri e Ticci seppero tuttavia inserirsi con tale maestria nella realizzazione dei disegni da non far notare al pubblico l'inevitabile stacco che è sempre riscontrabile da una mano all'altra. Il continuo e inevitabile rinnovarsi delle generazioni dei lettori, impose molteplici ristampe delle primissime avventure che continuano ancor oggi con immutato successo. La serie attuale ha una periodicità mensile. Sono da allora passati vent?anni ma, nonostante l'inarrestabile marcia del tempo, lo spirito del suo creatore, Gian Luigi Bonelli, è rimasto immutato. Uno spirito sempreverde, pieno di entusiasmo, uno spirito che è la caratteristica principale del è suo personaggio ?, di Tex.
  15. ymalpas

    Interviste Agli Autori

    Intervista con Gianluigi Bonelli. A cura di Luciano Secchi ( Max Bunker ). Tratta dalla rivista Eureka, numero 7, maggio 1968. 1) Incominciamo con l'età ... se si può dire! Cinquantanove. 2) Qual è stato il primo personaggio che ha creato? ?Artagov, il Figlio degli Dei, una specie di Tarzan ambientato nell'epoca preistorica. 3) E gli altri? Beh, il conto è un po' difficile: posso ricordare solo i principali: Il Piccolo Filibustiere; La Piuma Verde; Andus; Il Crociato Nero; L'Uomo dal Pugno d'Acciaio; Il Cinque di Picche; La Pattuglia dei Senza Paura; I Conquistatori dell'Abisso; Yorga; Yuma Kid e Tex. 4) Com?? nata l'idea di questo personaggio che alcuni pensano abbia anticipato l'avvento del ?Western all'italiana? che ha tanto spopolato sugli schermi? Come tutte le altre idee, ossia per caso. Di solito un editore chiede a un autore di scrivergli una bella storia e quest?ultimo, dopo una mezza giornata al massimo di riflessione, comincia a buttar già l'idea e il personaggio cercando naturalmente di fare qualcosa di decente. Poi, come per tante altre faccende, ci si mette di mezzo Madama Fortuna e se Lei d' la spintarella tutto va bene; in caso contrario, l'editore convoca d'urgenza l'autore, l'uno e l'altro si guardano negli occhi e, dopo un rapido scambio di brevi ma efficaci parole, l'autore si d' urgentemente da fare per procurare un accidente secco al personaggio e mandano a suonar l'arpa nel paradiso che gli compete. 5) Prima dell'avvento dei così detti è fumetti neri ?, Tex era considerato un fumetto d'avanguardia come espressione liberalistica. I più conservatori infatti hanno avuto, se non andiamo errati, da ridire. Lei che ne dice? Per quel che mi riguarda, ho sempre cercato di ricreare, nei racconti di Tex, l'atmosfera reale del vecchio West dove, purtroppo, gli uomini è giusti è erano costretti dalle circostanze a usare il è vecchio Giudice Colt è per reprimere gli abusi e le violenze messe in atto da elementi senza scrupoli, e di conseguenza, questa mia posizione di interprete fedele del modo di vivere di quei tempi mi ha spesso portato all'uso di un linguaggio piuttosto forte e a sceneggiature notevolmente violente. Tengo comunque a chiarire, e lo testimonia l'intero ciclo di avventure di Tex Willer, che non mi sono mai compiaciuto nel descrivere azioni in cui la violenza si avvicinasse al sadismo o fosse anche soltanto gratuita. 6) Oggi è di moda il sottofondo psicologico di ogni personaggio. Tex ne ha uno?... Quale? Non complichiamo le cose. Tex non ha alcun sottofondo psicologico e non ho mai preteso di dargliene uno. Tex è un simpatico rdddrizzatore di torti uso a dar ragione a chi ce l'ha e senza badare al resto. Per Tex non esistono problemi razziali o sociali. Come ho già detto, per lui chi ha torto ha torto, anche se è il burbanzoso colonnello del Forte smanioso di coprirsi di gloria e far carriera a costo della pelle (mai sua!) dei suoi soldati e di quei poveri diavoli di indiani, o se è il solito sporco politicante stracorrotto che per ben riempire la cassaforte vende terre non sue a speculatori dalla coscienza coperta da peli di mammut. 7) La parte è colta? della popolazione ha recentemente scoperto i fumetti. Cosa ne pensa delle manifestazioni, convegni, tavole rotonde sui è comics ?? Che il turismo va sempre incoraggiato e che se le tavole sono ben imbandite, perchè diavolo non onorarle? 8) Citi subito senza riflettere cinque personaggi da salvare presupponendo che per gli altri ci fosse il Farenheit 451. Presto detto. Topolino; Braccio di Ferro; le storie di B. C.; Gordon e il Principe Valentino. 9) Comprendendo stranieri e italiani, quali sono a suo giudizio i migliori disegnatori? Alex Raymond, Foster, Albertarelli, Molino, Uggeri, Tarquinio, D'Antonio, Giolitti, Ticci, Letteri, Galleppini e, per quanto io lo consideri più un valentissimo illustratore che un è cartoonist?, Battaglia. 10) E quali i soggettisti? Per quanto possa sembrare strana la mia affermazione, dir? che la mia cultura fumettistica vale una cicca, in quanto, appena smesso di scrivere Tex, mi dedico alla lettura di libri di fantascienza o polizieschi, e perciò non posso onestamente rispondere a tale domanda. Un tempo leggevo Gordon, Mandrake, Tarzan e il Principe Valentino, poi ho smesso di leggere fumetti perchè, essendoci dentro sino al collo, che voglia potrei avere di leggere anche quello che scrivono gli altri? 11) Esiste qualche è cartoonist? che secondo lei non ha avuto la fortuna che meritava? Un momento! Come la vogliamo mettere con l'espressione è fortuna ?? ... Soldi in tasca? ... Stima da parte del pubblico? Beh, prendiamo allora la parola è fortuna? come sinonomo di notorietà e in questo caso, dal come la vedo io, risponder? che se uno ha è qualcosa? dentro, prima o poi anche gli altri, editori e pubblico, questo è qualcosa è lo vedono e il resto viene poi da sè. 12) E l'inverso? Non datemi del facilone, ma per conto mio una fortuna non è mai completamente immeritata, in quanto è generalmente il frutto di un certo ingegnaccio, o di notevole costanza nel perseguire certe mete. 13) Quali sono i suoi divi preferiti, intendendo per divi personalit? dello spettacolo, sport e di ogni qualsiasi manifestazione a onor di cronaca? In tutta coscienza, faccio raramente il tifo per qualcuno, però, se mi è concesso limitare la mia risposta al campo cinematografico, dir? che i miei preferiti sono, od erano, Gary Cooper, Burt Lancaster, Kirk Douglas, Dean Martin e Gary Grant. 14) E le sue letture preferite? Libri gialli e di fantascienza. 15) Il suo pensiero sulla guerra del Viet-Nam. Premesso che non ho la competenza necessaria per dare un giudizio su quanto sta accadendo nel Viet-Nam, dir? che la mia sensibilit? di uomo è profondamente offesa dal fatto che, nonostante le dolorose esperienze del passato, si debba ricorrere ancora alle armi per trovare una soluzione a un conflitto di ideologie o di interessi nazionali. è naturale e umano che vi siano idee diverse, in politica e altro, ma, per Giove, perchè mai ci si deve scannare? 16) Pro o contro divorzio? E perchè? Pro divorzio. Se due non vanno più d'accordo, perchè costringerli a stare insieme? 17) Ci racconti un breve fatto della sua vita editoriale che spicchi per singolarit?. Desolatissimo, ma non ne ricordo. 18) Secondo lei, fra soggettista e disegnatore, chi ha naggior merito nel successo di una determinata pubblicazione? Direi che il merito vada diviso con una cert? equit?, in quanto se il lettore gradisce un certo modo di scrivere o sceneggiare, pretende pure di vedere un buon disegno, chiaro e leggibile. Se poi vogliamo portare il discorso sui motivi che hanno determinato la grande diffusione di certe serie, preciser? che a mio avviso, non esistono leggi precise che regolano detti successi. Per esempio, esaminando le storie italiane che nel dopoguerra incontrarono maggiormnte il favore del pubblico, direi che nessuna di queste venne illustrata da grandi firme, ma tutte ebbero però in comune l'immediatezza e la leggibilità delle illustrazioni eseguite da disegnatori che si limitarono ad essere i corretti interpreti del soggetto. 19) Ora dica qualcosa ai lettori di Eureka, qualsiasi cosa le passi per la testa. Amici, leggete pure montagne di fumetti, ma non prendeteli mai esageratamente sul serio. In fin dei. conti,. il ?fumetto? non è che un simpatico mezzo di evasione che vi trasporta in paesi lontani e proietta sullo schermo della vostra mente personaggi e avvenimenti fantastici. Di conseguenza, almeno una volta tanto, lo vogliamo leggere qualche buon libro? __-_-_ ... ym ...
  16. ymalpas

    [518] Pioggia

    Per una volta concordo col buon Wasted Years... la storia è soporifera, allietata solo dai disegni dei fratelloni Cestaro. A livello di soggetti, altre storie dello stesso periodo meritano più di questa insipida "Pioggia", che guadagna qualche punto solo a livello di sceneggiatura, nel senso che non presenta i classici strafalcioni dell'ultimo Nizzi.
  17. Eh si, concordo con TheLord, le tavole di Jim sono davvero originali! Spero che Jim possa trovare un po' di tempo, non importa quando ma spero presto, per mostrarci qualche altra irresistibile parodia...
  18. ymalpas

    [569/571] Buffalo Soldiers

    L'immagine di Carson alla quale mi riferivo è questa che vedete sopra. Sono sicuro che non la dobbiamo all'immaginazione di Ticci, ma a una precisa scelta di Boselli.
  19. ymalpas

    [571/572] Il Fuggiasco

    Io invece trovo ottimi i disegni di Seijas e ottima anche la prima parte di questa storia, intrigante il personaggio di Frank Harris e piena di suspance la situazione in cui l'ha calato Boselli. Sono pronto a scommettere che questa aqvventura, che si apre con la scena della cattura di Frank Harris tredici anni prima, si concluder? con una scena finale in cui i due si ritroveranno nuovamente faccia a faccia, ma questa volta per Harris non si apriranno le porte di un carcere, bensì egli potr? coronare i suoi sogni, quelle aspirazioni che quella grande carogna di Owens ( un tipo di personaggio ben conosciuto al popolo dei texiani ) gli aveva solo lasciato intravvedere, salvo poi negargliele. Originale anche la spalla di Tex, un texas ranger dotato di una forte personalit?. Scialbo invece lo sceriffo, come Owens anche lui abbastanza stereotipato.
  20. ymalpas

    [569/571] Buffalo Soldiers

    Ho letto anche io il terzo e ultimo capitolo di questa storia. Confermate le impressioni dettate dalla lettura dei due albi precedenti: è un'avventura che vive di alcuni grandi momenti, nei quali si respira un'atmosfera profondamente texiana, ma si fonda nel complesso su un soggetto piuttosto scarno, ingigantito solo dalla lodevole abilità e dall'esperta tecnica dello sceneggiatore. E' chiaro che l'intenzione è tutta quella di omaggiare i Buffalo Soldiers, che ci appaiono creature senza difetti, anzi esaltate nelle loro gesta da imprese eroiche che suonano un po' false, per esempio quando mettono in fuga l'agguerrita banda di Utes campeggiati dal capo Ouray. Del tutto positiva è invece la caratterizzazione di Carson, che in alcuni frangenti mette in ombra tutti gli altri personaggi... personalmente mi piace ricordarlo nelle pagine finali all'interno del forte intrattenersi ancora una volta con le dame, bicchiere in mano. Questo è Kit Carson. Per quanto riguarda Carrizo, un personaggio che rispecchia in tutto e per tutto la figura dell'odioso comanchero, pronto a sputare veleno. E' un personaggio comunque quasi secondario, e la sua morte per questo motivo non ha niente di epico. D'altronde Boselli sembra aver qualche difficolt? nel gestire la fine dei suoi antagonisti: in fondo era stato così anche nel duello con Hugh Langdon. E ancora una volta dobbiamo constatare che il cattivo numero uno della storia abbandona per sempre la serie, dopo una fugace apparizione, allorch? avrebbe meritato forse una seconda possibilità... ma chissà, forse si tratta solo di una scelta editoriale!
  21. ymalpas

    Raffaele Cormio

    Fonte: http://lucaboschi. nova100. ilsole24ore.com/... io-rebuffi. html Testo di : Luca Boschi. [...] Pensavo a un altro autore, che purtroppo non ho mai conosciuto: Raffaele Cormio. Ho ritrovato alcune delle sue vecchie cose sul "Giornalino" (dei tempi d'oro); piccole illustrazioni a commento degli articoli, non troppo dissimili nello spirito da quelle che in seguito avrebbe realizzato un certo Peroni, che recavano anch'esse una inconfondibile impronta rebuffiana ( Giorgio Rebuffi, uno degli autori italiani storici del Fumetto comico, n. d. a. ). Quando ho rivisto i suoi disegni sul "Giornalino", non conoscevo Raffaele Cormio, sapevo che non era più tra noi da tempo, ma non come se ne fosse andato. Sempre a tavola (o meglio a colazione), mi è capitato di essere insieme a Massimo De Vita, in un albergo, e della triste vicenda di Cormio, suo grande amico, mi ha parlato lui. Tra il caffellatte e un cornetto, a Massimo ho fatto una domanda che non sapevo se avrebbe mai avuto risposta adeguata, dato che Massimo è noto per aver realizzato moltissime storie disneyane, ma molto meno per storie non Disney. Gli ho chiesto se era vero che aveva disegnato, nel 1959, le storie di un personaggino di nome Tegig?, un elfo-negretto, dai comportamenti surreali. Io ne avevo letta una su un vecchio "Super Comico", numero unico con la copertina di Nicola del Principe e storie di Lynn Karp, Ken Hultgren e altri. Incredbilmente, un po' sorpreso del fatto che sapessi di quella sua collaborazione, Massimo mi ha risposto di sè. Anzi: "purtroppo, sè". Ma era contento di ripensare a quel periodo in cui era giovane e alle prime armi coi fumetti. Quelle storielle un po' surreali, mi ha detto anche, le realizzava a quattro mani con Raffaele Cormio, che credo sia stato addirittura suo compagno di scuola. Allora, dopo che mi ha parlato, assai dispiaciuto, della sua prematura scomparsa, ho fatto notare a Massimo che lo stile di quelle tavole, e di quelle successive di Cormio da solo, aveva qualcosa di rebuffiano. E Massimo l'ha ammesso. Mi ha detto qualcosa, come: "All'epoca cercavamo di orientarci sullo stile degli autori ai quali avevamo accesso..." Giorgio era uno di questi, forse (tra gli anni Cinquanta e Sessanta) era il più originale della Alpe, e sicuramente uno dei più influenti; mutatis mutandis, un po' come lo sarebbe divenuto Giorgio Cavazzano tre lustri più tardi. L'era di "Linus" (e di Walt Kelly, Johnny Hart e Brant Parker etc.) era ancora di l' da venire...
  22. ymalpas

    Raffaele Cormio

    <div align="center"> Quest'artista prematuramente scomparso nel 1981 all'età di quarant'anni, esordisce come inchiostratore delle matite di Galleppini intorno alla metà degli anni sessanta, probabilmente con la storia "Mano Gialla", inchiostrando le figure di Tex e Carson che in quella avventura, per il resto disegnata da Gamba, sono invece disegnate dallo stesso Galep. Sicuramente è presente nell'avventura "Pueblo Bonito". La sua mano è riconoscibile a partire almeno da pag. 10 del n° 71. Nella stessa avventura inchiostra anche matite di Gamba ( per esempio a pag. 37 del n° 72 ). Da allora in poi inchiostra tutte le storie a firma Galep sino all'avventura "Terrore sulla savana" ( almeno sino a pag. 84 del n° 93 ). Assiste inoltre anche Virgilio Muzzi nelle avventure "Pony express", dove realizza probabilmente di una parte delle chine e "Giustizia", dove oltre alle chine, corregge anche alcuni volti di Tex e realizza alcune pagine interamente da solo. Si vedano ad esempio le pag. da 73 ad 82 del n° 92. Raffaele Cormio ( pseudonimo Ralph Hunter ) nasce a Narni Scalo in provincia di Terni l'undici novembre del 1941. E' a Milano dal 1952 e già durante il periodo scolastico ha le sue prime esperienze con il mondo dei fumetti, collaborando con le edizioni Alpe. Verso la fine degli anni cinquanta esce su "Tex" il suo primo lavoro: "Black Jim" su testi di Giovanni Bonelli. Segue quindi una lunga collaborazione con l'Editoriale Corno in veste di disegnatore e di grafico. Sono sue alcune copertine di "Kansas Kid" e "Maschera Nera", nonchè alcuni episodi di "Kriminal" che firma con lo pseudonimo di "Parvus". Già prima, su testi di Luciano Secchi ( Max Bunker ), aveva ripreso la serie "Atomik" iniziata da Paolo Piffarerio e pubblicata su "Maschera Nera". Ha collaborato con le edizioni Araldo, Cepim e Daim Press, con il settimanale "Il Giornalino" creando "Mascheruomo" ripreso più tardi su "Silvestro" dall'Editrice Cenisio, nonchè scrivendo i testi delle avventure di "Luisa, Paolo e Gino", illustrate da Pietro Gamba. Scrive dei testi anche per "Il piccolo sceriffo". Alcune sue vignette umoristiche sono apparse sul mensile "Vini e Liquori" diretto da Luigi Veronelli. E' l'autore della testata di "Foto di famiglia" che appare nella seconda ( o quarta ) di copertina degli albi di Tex ne?lla seconda metà degli anni settanta e negli anni ottanta. Muore, suicida, a Milano il 25 febbraio del 1981. Vegas Jim - Il Re di Crystall City, testi di Giovanni Bonelli. "Gli Sceriffi", serie che illustra la profonda vena comica di Raffaele Cormio.
  23. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    Spero che questa domanda non ti sia stata ancora fatta... Bonelli, nelle sue sceneggiature, dava indicazioni molto precise ai disegnatori delle sue storie, accompagnandole con dei disegni... Che tipo di indicazioni ti ha dato Nizzi per le due storie seguenti ?- La Tigre Nera- Mefisto!Ha lasciato campo libero alla tua espressivit?, oppure ti ha dato qualche suggerimento particolare è Esempio. Nella ricostruzione della fortezza malese, all'interno della montagna, quanto c'è di tuo e quanto proviene da Nizzi ?Più in generale, dove finisce il lavoro dello sceneggiatore e inizia quello dell'artista ?
  24. ymalpas

    [Maxi Tex N. 05] Nei Territori Del Nord Ovest

    Il link all'articolo:http://www.divertimento.it/articoli/2001/12/21/237582. php
  25. ymalpas

    [571/572] Il Fuggiasco

    Potrebbe essere forse accostata a "Caccia all'uomo", altra storia molto originale... Oppure, il personaggio di Frank Harris come Bronco Lane ( e in fondo tanti altri tuoi personaggi ) o il bandito di "Morte di un amico" è Non avendo ancora letto l'albo ( rimedier? presto ) sparo a caso... I primi commenti apparsi sul web sono tutti positivi. Quanto alla tua originalità, Borden, nelle pagine che scrivi, possono piacere oppure no, ma davvero non c'è mai niente di scontato!
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