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  1. ymalpas

    Antonio Segura Cervera

    Nato a Valencia nel 1947, Antonio Segura Cervera debutta professionalmente alla fine degli anni Settanta, in concomitanza con il rifiorire dell'editoria spagnola alla caduta del franchismo. Uno dei primi personaggi partoriti dalla penna dello sceneggiatore valenciano è Bogey, per le matite di Leopoldo S?nchez. Segue poi la lunga collaborazione con il disegnatore Jordi Bernet. Tra i personaggi cui Segura e Bernet hanno dato vita ricordiamo Sarvan, una Eva post apocalittica, apparsa sulla rivista Cimoc nel 1984. La loro opera successiva è Kraken, il mostro sotto la città, pubblicato nel 1985 da Zona 84. Segura diventa uno dei maestri spagnoli di scenari luridi e sordidi, la serie infatti è ambientata nell'universo glauco della città Metropol, dove appare fioca la luce del giorno, nelle cui fogne si aggira la bestia Kraken, braccata dall'ispettore Dante. In coppia con un altro maestro del fumetto iberico, Josè Ortiz, Segura realizza nel 1981 la serie Hombre, incentrata su un personaggio costretto a battersi per sopravvivere in un mondo dominato dalla violenza, un racconto che è una caricatura dell'età contemporanea, dominata dall'individualizzazione e da una aggressivit? sempre più manifesta. Nella rivista Zona84 appaiono invece nel 1986 i due più grandi mascalzoni burleschi dello spazio, Burton y Cyb. Sono piccole storie umoristiche, sempre disegnate da Ortiz, che trattano in maniera originale il tema della science-fiction, e mostrano una caricatura della violenza e della stupidit? umana, ambientandola nel futuro. Nel 1987, per la rivista Cimoc, esce il cinico Morgan, un ex poliziotto che finisce in prigione a scontare l'ergastolo per aver vendicato, a modo suo, la figlia assassinata. Lo stesso anno per la rivista Toutain, Segura e Ortiz creano invece Jack el Distripator, lo storico personaggio di Jack lo squartatore. Nel 1989 è la volta di Jean el Largo, un fumetto che mette in scena una banda di pirati non molto scaltri. Per Ana Mirall's, Segura scrive Marruecos, mon amour e la serie Eva Medusa, incentrata sul destino tragico di una fanciulla che non può sfuggire al malefico destino della sua famiglia. Quindi per la Sergio Bonelli Editore, Antonio Segura si cimenta con il personaggio principe della casa editrice milanese, Tex, realizzando in tutto quattro maxi, ma collabora anche alla realizzazione di storie per lo sciamano bianco Magico Vento. ym
  2. ymalpas

    Miguel Angel Repetto

    Miguel Angel Repetto, uno dei decani del fumetto sudamericano, è nato il 17 febbraio 1929 a Lujan, una cittadina non lontana da Buenos Aires, in Argentina. La madre, disegnatrice amatoriale, gli trasmette la passione per il disegno sin dalla più giovane età. Ramon Columba, uno dei più famosi caricaturisti argentini, nonchè editore di fumetti del paese, indice un concorso e Repetto risulta uno dei vincitori. Dopo un tirocinio di cinque anni, svolto da autodidatta, inizia una lunga collaborazione con la Editorial Columba e la sua firma appare nelle pagine di prestigiose riviste come "Intervalo", "D'Artagnan", "El Tony y Fantasia", accanto a nomi come Alex Raymond, Hugo Pratt e i connazionali Josè Luiz Salinas e Arturo del Castillo solo per citarne alcuni. In questo periodo crea alcune serie western come Diego su testi di Julio Alvarez Cao, Mapache su proprie sceneggiature, Conrack e Dan Flynn. La sua lunga carriera avrà come scenario privileggiato la selvaggia, violenta epopea della Frontiera, incentrata su figure di cowboy malinconici e romantici, cavalieri solitari feriti dalla vita, apparentemente duri e scontrosi, ma sempre pronti a rischiare la pelle per difendere gli innocenti. Repetto collabora in seguito con la Editorial Frontera, illustrando le sceneggiature di H?ctor German Oesterheld sulla rivista Hora Cero, ma l'autore è sequestrato e fatto scomparire dai militari argentini durante la dittatura. Repetto studia alla Escuela Panamericana e ha come maestro Alberto Breccia, quindi collabora con la Editorial Record, realizzando la serie western El Cobra, su testi di Ray Collins, iniziata da Arturo del Castillo e Jet Power. Miguel Angel Repetto ha realizzato un'intensa attività con importanti case editrici americane e inglesi: per esempio per la King Features Syndicate ha disegnato le avventure del celeberrimo Agent Corrigan, nuova versione del 'Secret Agent X-9' su testi di Dashiell Hammet ( personaggio creato graficamente da Alex Raymond ). Dal 1993 Repetto collabora con l'italiana Sergio Bonelli Editore, illustrando le avventure di Tex. ym
  3. ymalpas

    José Ortiz Moya

    Josè Ortiz nasce il 1 settembre del 1932 a Cartagena, in Spagna. Da giovane vince un torneo organizzato dalla rivista Chicos, che lo proietta nel mondo dei fumetti, inizia infatti a produrre numerosi tascabili come Capitan Don Nadie, Dan Barry el Terremoto e El Duque Negro. A partire dal 1959 crea varie serie come Sigur el Vikingo e Johnny Fogata per l'editore Toray, Sebastien Vargas, Ballin, Dan Barrey... che sono pubblicate invece da Maga e Aspia. A partire dal 1962 lavora per il mercato inglese, sue sono molte storie di guerra pubblicate sulla rivista Eagle, alternate ad altre di taglio fantascientifico per Once upon a Time. Pubblica anche una striscia giornaliera sul giornale inglese Daily Express per il quale realizza la striscia giornaliera Carolynn Baker. Negli anni settanta disegna per il mercato americano numerose serie horror pubblicate dalla Warren. Collabora anche a Creepy e Horror. Nel 1981 inizia la sua collaborazione con lo scrittore Antonio Segura. Per la rivista spagnola Cimoc i due realizzano il personaggio di El Hombre, protagonista di storie violente ambientate in un mondo post apocalittico senza legge, dove la lotta per la sopravvivenza è un fatto quotidiano, una realtà caricaturale del mondo moderno. Nel 1986 i due autori danno vita ai due personaggi burleschi di Burton y Cyb, creati per la rivista spagnola Zona, protagonisti di piccole storie umoristiche che sviluppano il tema della science-fiction. Nel 1987 Ortiz e Segura realizzano invece la serie di Morgan per la Cimoc. Morgan è un personaggio cinico, un poliziotto che finisce in prigione, a scontare l'ergastolo dopo aver vendicato la figlia assassinata. Sempre nel 1987 è la volta di Jack el Distripator, che appare su Toutain. Nel 1989 Ortiz crea Jean el largo che narra le vicende di una banda di pirati non molto scaltri. L'esordio ufficiale in Bonelli avviene nel 1991, con un'avventura di Aquila della notte, l'albo speciale n. 6 La grande rapina, cui seguiranno, in coppia con Segura, i maxi Cacciatori di fossili e L'oro del Sud, oltre a numerose storie apparse nella serie regolare. Dopo aver disegnato una lunga avventura per Ken Parker, Josè Ortiz entra nel gruppo che realizza Magico Vento, inaugurandone addirittura la vita editoriale. Due immagini tratte dalla serie Hombre ym
  4. ymalpas

    Alfonso Font

    Alfonso Font nasce a Barcellona il 28 agosto 1946. Si interessa ai fumetti sin da ragazzo e dopo aver compiuto degli studi artistici, pubblica i suoi primi lavori, una serie di illustrazioni, per Bruguera. Nel 1964, all'età di 18 anni, disegna per la rivista Hazanas del Oeste dell'editore Toray, mentre per l'agenzia Selecciones Illustradas, realizza una serie di fumetti incentrati sulla vita di famosi criminali. Nel 1970 inizia a lavorare per il mercato britannico disegnando Black Max per la Fleetway e quindi per il mercato americano, per gli editori Warren e Skywald. Con lo scrittore C. Echevarria realizza la serie di Geminis. Nel 1975 si stabilisce a Parigi dove incontra il giovane sceneggiatore Patrick Cothias. Insieme lavoreranno per la rivista Pif-Gadget creando nel corso dei due anni successivi la serie Sandberg, P?re et fils. Nel 1978 alternandosi con il compatriota Carlos Gimenez crea Les dossiers myst?res, su testi di Solet. Dal 1979 al 1982, collabora invece con Roger Lecureux, disegnando Les Robinsons de la terre, una serie fantascientifica edita sempre dalla Pif ( un solo albo sarà edito dall'editore Vaillant ). Nel 1979 ancora per la Pif adatta con Bertrand Sol' due storie di Jules Verne che appaiono in un albo collettivo intitolato Jules Verne en bande dessin°e. ? presente anche su Scoop, per il quale realizza due storie in collaborazione con J. M. Charlier; su Tousse Bourin disegnando Foutu Job su testi di Cothias ( 1976 ) e su Super-As con Les compagnons d'Atlantis, su testi di Victor Mora ( 1980 ). Ritornato in Spagna, sempre con Mora, l'artista inizia due nuove serie: Tequila Bang e Sylvestre. Negli anni ottanta la sua opera acquisisce una maggiore maturit? artistica e Font inizia a lavorare per varie riviste. Per la Cimoc, crea i personaggi di Clarke et Kubrik, due eroi comici che sono anche i pionieri dell'humour nella science fiction e il personaggio dell'aviatore Frederico Mendelssohn Bartholdy. Sempre per questa rivista disegna El prisionero de las estrellas ( 1983 ), Jann Polyn°sia e Jon Rohner, un avventuriero le cui storie sono ambientate ai Carabi ( 1985 ). Sempre nello stesso anno per la rivista A Tope realizza invece Camen Bond. Nel 1987 Font inizia la sua collaborazione con Pilote e Charlie Mensuel con le serie Taxi: Elle sèappelle Taxi . Per la Cimoc, crea Privado e Bri d'Alban, un racconto ambientato nel periodo più cupo del medioevo, segnato dalle lotte religiose che opponevano gli inviati del Papa contro gli eretici catari, e su testi di Juan Antonio De Blas la serie poliziesca Negras Tormentas. Nel 1996 per la rivista Penthouse Comix realizza invece la serie erotica Dra, Dare. Le sue ultime realizzazioni sono per il mercato italiano. Disegna per la Sergio Bonelli Editore alcune storie di Tex, diventando ben presto uno dei disegnatori della serie regolare. Immagine tratta da Bri d'Alban. ym
  5. Carlo Raffaele ( Rapha?l ) Marcello è nato a Ventimiglia il 16 novembre 1929. Diciannovenne, si trasferisce a Parigi nel 1948. In Francia si svolger? la maggior parte della sua vita artistica. Qui crea, per le Sag?ditions, i personaggi di Loana, Princesse de la Jungle che appare in Aventures de Paris-Jeunes e Nick Silver per la Collection Victoire. A partire dal 1950 collabora con Opera Mundi e Mondial Press, due agenzie che gli commissionano delle riduzioni a fumetti dei grandi classici della letteratura come Ben Hur, Jane Eyre e la Bibbia. Dal 1952, è presente su H?roic disegnando le serie Oliver Twist, Gil Blas e Bug Jargal. Sempre per il mercato d'Oltralpe, realizza a partire dal 1955 e fino al 1970, Le Cavalier inconnu, che è pubblicato su Pepito. Per la Mondial Press continua a adattare per il fumetto altri capolavori della letteratura. Altri suoi lavori compaiono su Bugs Bunny, Lisette, Monty, Mireille, L'intr?pide/Hurrah e Rintintin. Dopo le esperienze su Tout le Western e Bunny, nel 1970 Marcello inizia a lavorare per la rivista Pif Gadget. In collaborazione con l'autore Jean Ollivier crea numerose serie come il famoso Docteur Justice. Per lo stesso giornale illustra Amicalement Votre ( su testi di Victor Mora ), Taranis ( su testi di Ollivier e Mora ), Tarao ( su testi di Roger L'cureux ) e La Guerre du feu. Dal 1973 al 1976 per Le Journal des Pieds Nickel's, Marcello disegna su testi di Maric John Parade, Patrouilleur de l'espace. Collabora nel 1975 ancora con V?ctor Mora alla riduzione a fumetti della serie televisiva Attenti a quei due. Dal 1977 al 1985, illustra per l'editore Larousse alcuni fascicoli dell'Histoire de France en Bandes Dessin°es, di La D'couverte du Monde e dell'Histoire du Far West. ? presente nella rivista Le Journal de Mickey, illustrando storie come Le Regard du Tigre, Zorro e Le Club des Cinq. Sempre con Maric produce la serie fantascentifica Cristal e brevi storie come Voulez-vous de nos nouvellesè che appare su Spirou nel 1981. Nel 1988 disegna Michael Jackson per la Hachette e quindi per la Lombard la serie Wayne Thunder, su testi di Alain De Kuyssche. Per la Case editrice Albin Michel, il disegnatore crea quindi L'?pop?e du Paris Saint-Germain, Nuit Barbare e Amok . Nel 1991 Marcello ritorna a Ventimiglia, sua città natale, dove inizia la collaborazione con la rivista Il Giornalino e la Sergio Bonelli Editore, per la quale realizza numerose storie di Tex e di Zagor. Nel 1993, oltre alle copertine di Zorro per la Walt Disney Italia, Marcello disegna un albo speciale di Zagor, La congiura degli Dei. Alla fine degli anni novanta, seri problemi alla vista lo costringono ad abbandonare il fumetto. Una tavola di Docteur Justice ym
  6. ymalpas

    Giovanni Ticci

    Il primo Ticci "giolittiano" Il Ticci di Terra promessa Il Ticci della fascia 200 Il Ticci della fascia 300 Il Ticci della fascia 400 e 500
  7. ymalpas

    Giovanni Ticci

    Nasce a Siena il 20 aprile 1940. Debutta nel campo del fumetto collaborando con lo Studio Dami alla realizzazione di storie per Il Corriere dei Piccoli e Scuterino. Lascia lo Studio dopo un anno. Il primo contatto con la Bonelli avviene nel 1958, quando Ticci esegue i disegni, inchiostrati poi da Bignotti, per Un ragazzo nel Far West, su testi di Guido Nolitta. Dal 1960, inizia a lavorare per Alberto Giolitti a numerose storie destinate al mercato statunitense: Turok, Voyage to the Bottom of the Sea, e i westerns Wells Fargo, Paladi e Gunsmoke. Quest?esperienza lo assorbir? per sei anni. Nel 1965 per Bonelli disegna Judok. Nel 1968, Ticci firma la sua prima avventura texiana: Vendetta indiana, n. 91 della serie. Da subito, il suo stile essenziale e vigoroso gli guadagna il favore dei lettori, che vedono nel suo Tex l'espressione più compiuta del carattere determinato e vitalistico che costituisce la nota psicologica predominante del nostro Ranger. Inoltre, la sintesi grafica dello stile di Ticci, via via sempre più definita, si esprime al meglio sia nella caratterizzazione della fisionomia degli indiani, molto lontani dalle interpretazioni europeizzanti di tanti altri disegnatori, sia nella visualizzazione dei grandi spazi, dalle distese innevate del Nord ai deserti e ai canyons dell'arroventato Sud Ovest. Nel 1995, si svolge, a Roseto degli Abruzzi, "Un senese nel Far West", una mostra antologica dedicata alla lunga carriera di Giovanni Ticci, il cui catalogo è pubblicato dalla Glamour Int. Una tavola originale di Ticci tratta dall'albo "A sud di Nogales" ym
  8. ymalpas

    Giancarlo Berardi

    Giancarlo Berardi nasce a Genova il 15 novembre 1949. Le sue prime esperienze artistiche risalgono al periodo liceale, è autore e attore in una troupe teatrale studentesca. Suona quindi la chitarra e canta con ?Gli Scorpioni?, un gruppo che si rif? alle sonorit? tipiche dei mitici anni sessanta. Debutta nel fumetto nel 1970 scrivendo il suo primo racconto, intitolato Il cieco, per i disegni di Ivo Milazzo, suo compagno all'universit?, che viene pubblicato nella rivista Horror creata da Pier Carpi e Alfredo Castelli ed edita dall'editore Sansoni. Data dello stesso periodo La Palafitta, pubblicata sul libro antologico Sorry. Sempre nel 1970 collabora con lo Studio Bierreci accanto a Luciano Bottaro, Giorgio Rebuffi e Carlo Chendi scrivendo storie per Tarzan, il Gatto Silvestro e per Topolino, edito dalla Mondadori. Nel 1971 collabora con le sorelle Giussani, realizzando alcuni episodi di Diabolik. Sempre nello stesso anno compie un viaggio negli Stati Uniti, dove viene contattato dalla Marvel. Nel 1973 si laurea a Genova in Lingue e Letterature straniere. Dopo la laurea, si dedica completamente ai comics. Nel 1974, in tandem con Milazzo crea lo storico personaggio di Ken Parker per la Cepim ( inizialmente pensato per la Collana Rodeo ). Il primo numero della serie apparir? nelle edicole solo tre anni dopo, nel 1977. Nel periodo compreso tra il 1975 e il 1976, scrive altre due storie western: Terra Maledetta ( disegnata da Antonio Canale ) e Wyatt Doyle ( disegnata invece da Gianni Forgiarini ), che vengono pubblicate nella Collana Rodeo, nei numeri 121 del giugno 1977 e 131 dell'aprile 1978. Nel 1976 per Il Giornalino delle Edizioni Paoline, crea la miniserie Tiki ( sei episodi ), il disegnatore è Ivo Milazzo. Nel 1977, sempre per Il Giornalino scrive alcune brevi storie come L'uomo onesto, disegni di Alessandrini e Quasi sempre, disegni di Milazzo. Scrive quindi per Il piccolo ranger i numeri 167 La vedova nera, 168 Infamia! e 169 L'ultimo atto. Sempre lo stesso anno la rivista Skorpio pubblica Welcome to Springville, a cui partecipano i disegnatori Renzo Calegari e Ivo Milazzo. Nel 1980, per l'editore Bonelli scrive L'uomo delle Filippine, per la serie Un uomo un'avventura sempre accompagnato da Milazzo. Nel 1982 Berardi scrive alcune storie per la rivista antologica Orient Express, intitolate Una strana coppia, Dov'? Laura, Vecchio Frac, Jane, sweet Jane e L'ultimo samurai, illustrate sempre da Milazzo. Sempre sulla stessa rivista scrive una lunga storia di 48 pagine incentrata sul personaggio del detective Marvin, intitolata Il caso di Marion Colman. Nel 1984 esce l'ultimo numero ( il 59 ) della serie di Ken Parker. Il personaggio riappare lo stesso anno nella rivista Orient Express ( ma con i disegni di Trevisan ), assieme alla breve storia Cuccioli. Nel 1985 Ken Parker viene invece ospitato sulla rivista Comic Art dell'editore Rinaldo Traini, che pubblica anche altre tre storie di Berardi, intitolate La luna delle magnolie in fiore, Soleado e Pallide Ombre. Nel 1986 l'autore sceneggia alcuni episodi di Sherlock Holmes, illustrati da Giorgio Trevisan, nella rivista L'Eternauta. Nel 1989, scrive Oklahoma!, una storia fuori-serie di Tex, quindi collabora a un episodio di Nick Raider ( il numero 18, intitolato Mosaico per un delitto ) e scrive racconti brevi, raccolti in Fantasticheria e Luci e ombre. Sempre nel 1989 Berardi scrive Tommy Steele per la Comic Art e qualche storia leggera e umoristica: Tom?s Bar e Giuli Bai & Co. Nello stesso anno è tra i fondatori della Parker Editore che, oltre a ristampare i vecchi episodi del personaggio, ne produce di nuovi per Ken Parker Magazine, rivista che viene lanciata sul mercato nel 1992. La stessa formula viene continuata dalla Sergio Bonelli Editore fino al 1996; dopodich? la serie torna al formato ?bonelliano?, con cadenza semestrale, e chiude nel gennaio 1998. Nel 1993 Berardi riceve il premio Anafi come miglior sceneggiatore. Dall'ottobre del 1998, Berardi è autore e curatore di Julia, un nuovo mensile della Sergio Bonelli Editore. Tra i numerosissimi riconoscimenti assegnatigli, ricordiamo il Premio Oesterheld, il Premio Internacional Barcelona de Comics, l'Haxtur e lo Yellow Kid. ym
  9. ymalpas

    Francesco Gamba

    Francesco Gamba nasce a La Spezia il 15 ottobre 1926. Nipote di un incisore, ha un fratello, Pietro, anch?egli disegnatore. Inizia la sua carriera nel 1947 con le Edizioni Alpe realizzando Razzo Bill. Nel 1949 disegna Musetta per le Edizioni Ippocampo. Nello stesso anno lavora anche per l'editore Gino Casarotti realizzando con lo pseudonimo di Franz, vari episodi di Yorga, su testi di G. L. Bonelli e Antonio Canale. Nel 1950 Gamba realizza i primi episodi di Soldino Giramondo ( Il gabbiano ) per la ARC di Pasquale Giurleo. Negli anni ?50 Gamba è illustratore di libri di avventura per la Casa editrice Boschi. Per la collana "Albi d'Oro" della Mondadori dal 1950 al 1954 disegna Pecos Bill, su testi di Guido Martina. Nel 1956, prende a collaborare con le Edizioni Audace di Tea Bonelli; è il periodo di Terry, Yado, e Rocky Star, le prime due serie su testi di Gianluigi Bonelli, l'ultima scritta da Andrea Lavezzolo. Nel 1958, è la volta de Il Piccolo Ranger, su testi di Andrea Lavezzolo e Guido Nolitta, impegno cui Gamba si dedicher? per oltre venti anni. Create le sembianze del personaggio, ne disegna la stragrande maggioranza delle storie. Nell'estate del 1992 si occupa personalmente della realizzazione dello special dedicato al personaggio, anni dopo la chiusura della serie avvenuta nel 1985. Collabora nel frattempo a Zagor ( 24 albi in tutto ). Più sporadicamente lo si vede su Tex: i numeri a cui ha prestato la sua collaborazione sono il 20, 25, 26, 27, 30, 31, 33, 34, 35, 40, 41, 43, 44, 48, 49, 64, 65, 67, 68, 69, 70, 71, 72, 73, 247. In quegli anni disegna anche per il mercato francese. Gamba ha realizzato anche alcuni episodi di River Bill e gli speciali dedicati al buffo pard messicano dello Spirito con la Scure, l'inossidabile Cico, dal numero 6 al numero 26.. Disegnatore realistico, Gamba si destreggia bene anche in campo umoristico. Una tavola di Gamba tratta da uBCfumetti. com ym
  10. Roberto Raviola nasce a Bologna il 31 maggio 1939. Si diploma nel 1961 all'Accademia di Belle Arti e alterna varie esperienze: insegnante di disegno, scenografo teatrale, grafico pubblicitario e illustratore di libri per ragazzi, editi da Malipiero, quali Il Mago di Oz, I racconti di Nonno Topo e I promessi sposi ( 1963 ). Dall'incontro con Luciano Secchi nasce Kriminal, il cui primo numero esce in edicola il 24 agosto 1964 per i tipi dell'Editoriale Corno. Per oltre dieci anni i due autori che si firmano ?Magnus e Bunker? producono 101 numeri di Kriminal ( 1964 / 71 ), sessantadue numeri di Satanik ( 1964 / 71 ), quindici numeri di Agente SS 018 ( 1965 / 67 ), sei numeri di Gesebel ( 1966 ) e i primi settantacinque numeri di Alan Ford ( 1969 / 75 ). Inoltre ventinove episodi di Maxmagnus ( ospitati su Eureka, dal n° 5 del 1968 al n° 33 del 1969 ) e altri quattro brevi racconti: Il piccolo fiammiferaio, I merli, Lurid Scorpion e Il soldatino impiombato. Abbandonata la Corno, Magnus pubblica per il gruppo Edifumetto/Geis alcuni fumetti per adulti a tema libero tra cui Mezzanotte di morte e Dieci cavalieri e un mago ( 1974 ). Nel 1975 scrive e disegna Lo sconosciuto, che appare prima in sei albi editi dalle Edizioni Il Vascello, poi su Strisce e musica ( 1981 ) e infine su Orient Express ( 1982 / 84 ). In collaborazione con Giovanni Romanini disegna i diciannove numeri de La Compagnia della Forca, editi dalla Geis ( 1977 / 79 ). Già nel 1973 disegna la saga de I briganti, che dal 1978 sarà edita dalla Edifumetto e sarà poi raccolta in volumi, tradotti successivamente anche in francese da Les Humanoides Associòs con il titolo Les Brigands. Nel 1980 scrive e disegna Milady, che esce dapprima in bianco e nero sulle pagine de Il Mago ( edito da Mondadori ) e poi a colori su M?tal Hurlant e nel 1981 su Heavy Metal. Il personaggio viene ancora riproposto da Eureka nel 1984 con il titolo di Milady nel 3000. Dal 1981 al 1983 disegna Necron, su testi di Ilaria Volpe per i tipi della Edifumetto. Nel 1982 collabora a Frigidaire con Socrate?s Count Down e nel 1984 pubblica una Autobiografia en B. D. su Image della Glittering di Firenze, editore che gli dedica un lussuoso libro biografico. Nel giornale francese L'?cho des Savanes pubblica la serie erotica Les Cent Dix Pilules continuata poi da Georges Pichard. Dal thriller al grottesco, dal sexy allo splatter, il suo stile è sempre stato unico, inconfondibile. Alla saga di Aquila della Notte Magnus ha contribuito con un'unica storia, attesa per lunghissimo tempo a causa della proverbiale meticolosit? del maestro bolognese. Si tratta del texone numero 9 intitolato La valle del terrore, una splendida prova d'arte pubblicata nel giugno 1996, che è anche il suo testamento, poich? segue di qualche mese alla sua morte, avvenuta a Imola il 5 febbraio dello stesso anno. Una tavola originale di "Kriminal" Una tavola originale di "Alan Ford" Alcuni disegni erotici di Magnus ym
  11. ymalpas

    Vincenzo Monti

    Vincenzo Monti nasce il 10 giugno 1941 a Milano. Inizia a lavorare in campo fumettistico nel 1967 come assistente nello studio di Giuseppe Montanari, collaborando alla realizzazione di Goldrake. Nel 1970 lavora come matitista per lo Studio Mondadori e disegna quindi numerose storie per adulti per la Edifumetto, come Candida la marchesa, che saranno per lui un importantissima scuola per realizzare quello che fu il sogno della sua vita: diventare un professionista del fumetto. Dopo una breve collaborazione a Lanciostory, dove disegna Alamo Kid, approda nel 1973 alla Sergio Bonelli Editore, inizialmente come rifinitore, poi come disegnatore. Illustra dapprima un episodio di Joselito, passa quindi a Mister No. Nell'ottobre 1977 esce nelle edicole il numero 29 intitolato La città misteriosa. Monti disegner? in tutto dieci albi, fino all'ottobre del 1980 ( l'ultimo numero della serie da lui disegnato è il 65 ). Nel 1979 firma con Marraffa un avventura di Ken Parker. Sue sono anche le copertine della nuova serie Gil. Alla fine degli anni ottanta realizzer? anche quelle della collana TuttoWest. Nel 1982, debutta sulle pagine di Tex, su testi di Gianluigi Bonelli, con I predoni rossi ( l'albo è il numero 262 della serie, intitolato Le colline della paura ). Porta a termine quindi anche l'episodio Un mondo perduto, iniziato da Erio Nicol'. A partire da questa data, Monti, il cui tratto inizialmente rievoca molto da vicino quello energico ed essenziale di Ticci, abbandona ogni altro impegno per dedicarsi esclusivamente alle avventure di Tex. Vincenzo Monti è morto a Milano nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 2002, all'età di sessant?anni, dopo una breve malattia sopportata con una grande dignit? e forza d'animo. Monti ha rappresentato per noi di via Buonarroti, dir? di lui Sergio Bonelli, al pari di un altro nostro indimenticato amico, Franco Bignotti, un preziosissimo jolly, capace di imitare lo stile di chiunque, rinunciando senza vittimismi, ma al contrario, con il cordiale sorriso degli amici veri, all'orgoglio di vedere la propria firma in fondo alla pagina. ym
  12. ymalpas

    Virgilio Muzzi

    Virgilio Muzzi nasce a Codogno, in provincia di Milano, il 13 giugno 1923. Inizia la carriera artistica dedicandosi alla pittura, ma nel 1946 entra nel mondo del fumetto disegnando per il settimanale ?Audace?, diretto da Tea Bonelli, la storia a puntate Lotta nell'ombra, dal numero 25 del 23 maggio, al numero 32 del 3 agosto. Contemporaneamente lavora anche per i Del Duca eseguendo alcune tavole a mezza tinta, che vengono destinate al settimanale Grand Hotel e vari racconti che trovano ospitalit? sugli albi dell'Intrepido. è proprio su questo supplemento del diffuso Intrepido che la collaborazione si fa più intensa e duratura. Dal 1950 la sua attività diviene sempre più prolifica: per i Bonelli disegna La leggenda del 4 agosto che appare sul numero 8 ( febbraio 1951 ) della Collana Ragno d'Oro. Per due anni, dal 1950 al 1951, lavora per l'editoria brasiliana: prima illustra copertine per il settimanale Incanto e poi disegna vari episodi di cicli salgariani. Per la Dardo di Casarotti disegna la breve sequenza di Cagliostro, scritta da Franco Baglioni e pubblicata per dodici numeri, dal 5 luglio al 4 ottobre 1953. Sue sono anche le copertine. Per le edizioni Audace di Tea Bonelli porta a termine la serie Il Cavaliere Nero, scritto da Gianluigi Bonelli, e ideato graficamente dalla EsseGesse. Del 1956 è la serie Rama, l'Apache, scritta da Franco Baglioni e pubblicata per 21 numeri dalla Dardo, dall'otto aprile al 26 agosto. Nel 1957 inizia a lavorare per il mercato inglese, per il gruppo editoriale Amalgamated Press, per il quale esegue vari episodi di Kit Carson, Buffalo Bill, e Dick Daring ( tradotti in Italia dalla Dardo ) e altri di Giubba Rossa ( poi ripubblicato in Italia dalle Edizioni Araldo ). Sempre per la Araldo disegna la serie Ragazzi coraggiosi, che appare in appendice alla Collana Audace ( Il Piccolo Ranger, 1959 ). Dal numero 15 ( 13 aprile 1960 ) della serie Città d'Oro, inizia a disegnare le avventure di Tex, alternandosi con altri disegnatori. L'ultimo albo della collana Tex Gigante disegnato da Muzzi è Caccia all'uomo, numero 183, del gennaio 1976: sue sono solamente le prime 18 tavole. La Collana Rodeo n° 124 ( ottobre 1977 ) presenta infine Il serpente d'argento, disegnato su testi di Pier Carpi. Da segnalare anche la breve militanza nel gruppo di autori di Mister No, di cui disegna tre albi: i numeri 113, 114 e 115. Artista schivo, lavora nell'ombra, senza far chiasso. Perfezionista per natura (ogni tratto ha un perchè ben preciso) dimostra una padronanza efficacissima delle varie tecniche pittoriche e sa adeguare con paziente meditativa critica il pennello a quanto gli detta il cuore e l'estro creativo: raggiunge così nitide plasticit?. Non tinte forzate, bensì garbate tonalit? pastose, con chiaroscuri appena accennati, ma significativi e determinanti. [ Citazione, Valentina Ottone Caserta ] Cronologia delle storie di Tex disegnate da Virgilio Muzzi: [ 044 ] Un audace rapina [ 045 ] La voce misteriosa [ 049 ] Lo stregone [ 053 ] Il grande re [ 056 ] La rivolta [ 058 ] Corsa alla morte [ 059 ] Duello all'alba [ 063 ] Vigilantes [ 067 ] Mano Gialla [ 073 ] Pony Express [ 074 ] Sangue sulla pista [ 075 ] La bufera [ 078 ] Incubo [ 082 ] La sfida [ 083 ] Il passato di Tex [ 087 ] Yuma [ 088 ] Gli spietati [ 092 ] Giustizia! [ 093 ] Terrore sulla savana [ 096 ] La caccia [ 097 ] Lo straniero [ 098 ] I razziatori [ 099 ] La sconfitta [ 116 ] La dama di picche [ 117 ] El Paso [ 130 ] Il cacciatore di taglie [ 131 ] Wanted [ 149 ] Trading Post [ 150 ] Sunset ranch [ 151 ] L'ultimo poker [ 180 ] Il quinto uomo [ 181 ] Una stella per Tex [ 182 ] Canyon Diablo [ 183 ] Caccia all'uomo ym
  13. ymalpas

    Sergio Bonelli

    Sergio Bonelli nasce a Milano il 2 dicembre 1932, figlio di Gianluigi e Tea Bonelli. Cresciuto fra le tante suggestioni provenienti da tale ambiente familiare, inizia giovanissimo a fare piccoli lavori nell'azienda di famiglia, dai semplici aiuti redazionali fino alle più banali mansioni di fattorino. Nel 1955 fra i suoi primissimi lavori per la casa editrice la realizzazione, sotto l'insolito pseudonimo femminile di Annalisa Macchi, delle didascalie di Ciuffetto Rosso, riduzione illustrata da Roy D'Amy, apparsa nel sesto numero della seconda serie della Collana Capolavori. Completati gli studi classici al Liceo San Carlo, nel 1957 subentra alla madre nella direzione della casa editrice, che cambia la sua denominazione in Edizioni Araldo ed esordisce come autore di testi traducendo in italiano la serie spagnola Verduco Ranch, della quale scrive l'episodio conclusivo, intitolato Paura, disegnato da Franco Bignotti. Nel 1958 adotta ?per pudore? e per differenziarsi dall'attività di editore lo pseudonimo di G. Nolitta ( che in seguito diventer? Guido ), un nome che egli assicura di aver preso a caso dall'elenco telefonico. Sotto questo nom de plume crea la serie Un ragazzo nel Far West disegnata ancora da Bignotti. Ne scriver? i testi dei primi 35 episodi ( la seconda e terza serie della serie a striscia ) per poi passare il testimone al padre Gianluigi che porter? la serie alla sua conclusione. Nolitta farà soltanto un rapido ritorno alla serie nel 1962 scrivendone tre episodi consecutivi ( i numeri 12, 13 e 14 della quinta serie ) Nel 1960 scrive la miniserie Il Giudice Bean e una breve avventura composta da due episodi di 96 pagine, Il ribelle, affidate entrambe ai disegni di Sergio Tarquinio. Scrive quindi alcune storie del Piccolo Ranger, personaggio di Andrea Lavezzolo, per i disegni di Francesco Gamba. Nello stesso anno incontra Gallieno Ferri, insieme al quale d' vita nel 1961 a Zagor, di cui Nolitta firma, fino al 1980, quasi tutte le storie. Personaggio nato a tavolino in contrapposizione a Tex, sfrutta la formula di gran parte del cinema avventuroso degli anni trenta e quaranta, con l'eroe coinvolto in situazioni che lasciano spazio alla fantasia più sfrenata. Parallela alla sua attività di editore e autore è l'incondizionata passione che egli nutre per i viaggi. Nel 1975 crea così Mister No, una serie in qualche modo autobiografica, in quanto ambientata in Amazzonia, che Bonelli ama molto facendovi frequenti escursioni. Ispirato ad un vero pilota di aerei da turismo che Bonelli ha incontrato anni prima in Messico, soprannominato Comandante Vega, Jerry Drake è un reduce di guerra in fuga dalla società occidentale, nella Manaus degli Anni Cinquanta, dove si guadagna da vivere pilotando un Piper per i pochi turisti che in quegli anni si avventuravano in una realtà ancora realmente incontaminata. Mister No è il primo duraturo personaggio bonelliano che si distacca dalla tradizionale ambientazione western: alla lunga, la serie sarà destinata a rivoluzionare le connotazioni avventurose della Casa editrice e a influenzare tutto il fumetto popolare in Italia. Inoltre nello stesso periodo Sergio collabora in maniera occulta con il padre Gianluigi alla stesura di testi per Tex, a cominciare dall'episodio Caccia all'uomo [ # 183 ] del gennaio 1976. Sempre anonimamente ne scrive poi in prima persona alcune storie, la prima delle quali è Quattro sporche canaglie, iniziata nel numero 202 dell'agosto 1977. Sempre nel 1976 sceneggia per Aurelio Galeppini la storia L'uomo del Texas, nono volume della collana Un uomo un avventura. Nel decennio a cavallo fra gli anni '80 e '90 è soprattutto l'attività editoriale ad tenere occupato Sergio Bonelli. Come reazione alla crisi dei primi anni '80, infatti, la Casa editrice si getta a capofitto in una nuova serie di proposte che vanno ad affiancare le classiche serie western aprendo le porte all'avventura a 360 gradi. Tra i molti impegni, trova il tempo di scrivere anche gli ultimi due episodi del Piccolo Ranger ( L'ultima avventura e Rangers addio! ) per i disegni di Francesco Gamba, pubblicati a conclusione della serie, nei mesi di gennaio e febbraio del 1985. Nel 1990 vara la miniserie River Bill, che appare sulla collana TuttoWest, disegnata da Francesco Gamba, mentre pur oberato dai sempre più pressanti impegni editoriali, continua la collaborazione alle storie di Mister No e di Tex di cui scrive un paio di storie, La strage di Red Hill ( apparsa nel 1996 ) e parte del soggetto e della sceneggiatura di Golden Pass, terminata da Mauro Boselli ( del 1999 ). Negli ultimi anni ha abbandonato del tutto la sua attività di autore per concentrarsi a tempo pieno su quella di editore. Nel 2005 Sergio Bonelli riceve una laurea honoris causa in Scienza delle Comunicazioni dall'Universit? La Sapienza di Roma, e contemporaneamente riveste i panni dello sceneggiatore per concludere la saga del suo Mister No.
  14. ymalpas

    [563/564] Spedizione In Messico

    Grazie Zeca. I disegni sono buoni. L'interpretazione dei due pards è originale. Non mi convince il cappello di Tex ( piccola innovazione ) e il pizzetto esageratamente lungo di Carson, il resto è davvero OK
  15. ymalpas

    [563/564] Spedizione In Messico

    Nella nuova storia dovremmo rivedere Montales, già questo dato basta a renderla interessante
  16. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    Peccato, sarebbe stata sicuramente un'indimenticabile copertina!!!
  17. ymalpas

    Domande Ai Cestaro

    Due, la storia sarà pubblicata non prima dell'inverno 2008. Orsi è Nuova ambientazione quindi... Il soggetto incentrato sulla presenza di uno US Marshall indiano sembra molto intrigante e originale. Senza svelare nulla della trama, puoi raccontarci le tue prime impressioni ?
  18. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    Grazie per le risposte e la disponibilit?. Condivido praticamente tutto quello che hai detto. In effetti le novità sul tema - nudo e erotismo - sono arrivate spesso da artisti esordienti, come il primo Fusco, oppure da disegnatori stranieri, da Blasco a Kubert e Font. Una scenetta sensuale non guasta, sia ben chiaro, a meno che non diventi dominante. Ritornando alla tua Lily, l'immagine è semplicemente perfetta, perchè pur non essendo un nudo di donna, è dotata lo stesso di una forte tensione erotica... D'altronde tu stesso hai affermato che le tue vignette devono parlare al lettore, questa devo dire è molto eloquente. Beninteso, resta un complimento che è possibile rivolgere solo a pochi.
  19. ymalpas

    Pietro Raschitelli

    Magari però ti d' l'occasione di aggiornare la sua biografia.
  20. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    Ciao Claudio, sto scrivendo un articolo per il sito di ormai prossima apertura, intitolato Il nudo e l'erotismo in Tex. Potresti dirmi come è nata questa vignetta ? Credo di poterci vedere un riferimento voluto alla Lily europea e parigina, mi chiedo però se è opera tua o di Nizzi. Sempre in tema di nudo ed erotismo, tu la bella L o l a Dixieland del texone di Bernet come l'avresti disegnata è Insomma, fermo restando che l'erotismo deve restare comunque una cosa estranea al mondo di Tex, secondo te, autori e artisti di Tex fino a che punto possono spingersi ?
  21. ymalpas

    Pietro Raschitelli

    Avete provato con la biografia di Gianni Bono, quello che si occupava della rubbrica "Foto di famiglia" con la storia di tutti gli autori / disegnatori Bonelli e non solo ? Dovrebbe trovarsi nella serie originale a cavallo dei numeri 345 / 370. Se qualcuno si prende la briga di controllare, può trascriverla qui. --------------------------------------------------------------- Una vecchia biografia che avevo in preparazione: --------------------------------------------------------------- Pietro ( Gino ) Raschitelli debutta nel fumetto alla fine degli anni cinquanta. Tra il 1959 e il 1960 collabora con l'Editore Ardea disegnando Rocky John e Sceriffo Colt. Dal 1960 al 1962 disegna per Del Duca una ventina di Albi dell'Intrepido. Illustra quindi una storia di Tex intitolato La costa dei barbari ( n° 85 / 86 ). Per l'editrice Carroccio di Bologna ha realizzato una serie di tavole per il libro di Omar Salgari intitolato Sandokan contro il Leopardo di Sarawak.
  22. ymalpas

    Copertine Dei Primi Tex

    Molto affascinante il racconto della genesi delle copertine della seconda serie gigante. In generale possiamo dire che le modifiche raggiungono gli obiettivi che l'editore si era prefissato, anche se talvolta, l'eliminazione di alcuni personaggi, vedi il caso di Lotta per la vita ( n° 43 ) contribuisce a rendere la copertina assai meno fascinosa. Le copertine originali de Il ponte tragico ( n° 40 ) e Rinnegato ( n° 41 ) erano comunque decisamente migliori. Interessante il discorso sulla centralit? di Tex. Ne L'agguato ( n° 25 ) si nota ad esempio l'assenza della pistola dalle mani del bandito, che contribuiva a dare alla copertina dell'albo d'oro un forte impatto visivo, ma giustamente distoglieva anche l'attenzione del lettore da Tex, solo in secondo piano. Tutto risolto nella copertina finale, ma la posa del bandito risulta comunque alquanto surreale. Un capitolo a parte merita la scomparsa delle donne. Ho già parlato altrove dell'uso consumistico della donna attuato nei primi anni cinquanta dalla coppia Bonelli-Galep, in linea con i tempi. Quando la censura incomincia a minacciare l'esistenza stessa dei fumetti, ricordiamo che negli Stati uniti in quegli anni si bruciavano pubblicamente cataste di fumetti, gli editori devono correre al riparo e se la presenza femminile si riduce notevolmente nelle storie a striscia, finisce con lo scomparire del tutto nelle copertine. Se in quelle della prima serie gigante è possibile trovarne ancora qualche esempio, Lily Dickart in Mefisto La spia ( n° 2 ) oppure Lilyth ne La traccia di sangue ( n° 3 ), le copertine della seconda serie gigante vedono pienamente compiuto il trapasso della femminilit? in Tex. Altre copertine della prima serie gigante ricollegabili alla seconda: Ottimo lavoro Aliprando.
  23. ymalpas

    Chi ? Kit Willer?

    Dal vecchio forum, un mio intervento di un'anno fa che ho leggermente modificato: Figlio di Tex e Lilyth, il suo esordio si situa ne Il tranello ( Tex Gigante # 10 ) dove ancora bambino appare nelle primissime pagine centrando con una freccia il cappello dello ?zio? Kit Carson. Gianluigi Bonelli lo fa crescere in fretta, ormai adolescente ne Il figlio di Tex ( Tex Gigante # 12 ), numero che vede debuttare Carson con i cappelli e il pizzo bianco, Tex gli insegna sparare: a me preme di farne un uomo pronto a fronteggiare ogni evenienza. Queste terre non sono ancora civilizzate e un uomo può sperare di far rispettare i suoi diritti solo se sa tenere in pugno un paio di colt, Kit Willer si mostra subito un enfant prodige e i nemici finiscono ben presto per definirlo velenoso come il padre. Tex dopotutto si rivela ancora una volta un buon profeta se dopo solo 21 pagine il figlio viene coinvolto nella sua prima sparatoria. Buon sangue non mente. Tiger Jack nel frattempo gli insegna a tirare con l'arco, a cavalcare alla maniera indiana, a seguire le tracce, in breve gli insegna tutti i trucchi che fanno di un indiano un buon guerriero. Ideando questo personaggio, sulla scia di numerose altre pubblicazioni che in quel periodo degli eroi-bambini avevano fatto una vera moda ( si pensi al notevole successo di un fumetto come Il piccolo Ranger ) G. L. Bonelli si preparava a dar vita a una nuova serie incentrata proprio su Kit. Un "mezzosangue" ben caratterizzato nella sua personalit?. Bonelli ce lo mostra: 1 ) abile e forte, 2 ) coraggioso e generoso, 3 ) pieno di grinta e intelligente come suo padre, 4 ) scavezzacollo e intraprendente, se vogliamo forse anche più spericolato di Tex. Ma dopo un promettente inizio che lo vede ben deciso a seguire le orme paterne, finisce per soffrire troppo della presenza di Tex, nel quale tende sempre di più ad identificarsi, salvo poi perdere molto della sua caratterizzazione iniziale, fino a trasformarsi da bimbo prodigio in un baby - pensionato, costretto a vivere nella riserva, lontano dalle situazione rischiose. Sono lontanissimi insomma i tempi in cui il padre poteva dirgli: tieni il cannone e non esitare a farlo cantare, se necessario e lui rispondergli: niente male come concerto, ma aspettate di sentire la mia grancassa! In molte avventure diventa addirittura un personaggio da romanzo rosa, così nelle due più importanti storie che gli sono dedicate: I due rivali ( Tex Gigante # 214 ) e L'uomo senza passato ( Tex Gigante # 423 ), ma anche nelle due ambientate nel Montana di Boselli, accanto a Donna Parker, Il passato di Carson ( Tex Gigante # 408 ) e I sette assassini ( Tex Gigante # 463 ). Altre storie lo vedono invece vittima di rapimenti, ricordiamo San Francisco ( Tex Gigante # 154 ) oppure Il segreto del Morisco ( Tex Gigante # 388 ), storie queste però tutte incentrate più che altro sul padre, che lotta disperatamente col tempo per restituirlo alla libertà. Quando gli va meno bene, come in Giungla crudele ( Tex Gigante # 250 ) lo vediamo affiancato da amici navajos che vengono regolarmente uccisi dopo qualche pagina, tanto da far pensare che come personaggio porti un po' di iella. Il tema dell'amicizia così come quello delle relazioni sentimentali sembra essere assai tormentato: ne I lupi del Colorado ( Tex Gigante # 428 ) Kit diventa l'amico di un fuorilegge, che guarda caso nell'albo successivo verr? provvidenzialmente eliminato. Un altro autore, Boselli, si è comunque adoperato a sfatare questo tab? nella storia I sette assassini ( Tex Gigante # 463 ) ma anche a riconferemarlo nella sua pienezza in Morte nella Nebbia ( Tex Gigante # 556 ), albo che vede la morte di Bronco Lane. Un ultimo accenno alla controversa gestione del personaggio, in parte dovuta proprio al cambio degli autori. Se nell'ultima storia che ho citato ( ma anche in tante altre ) si dimostra un buon pard, dotato di molte delle qualità che ho elencato sopra, che dire della figura penosa che gli fa fare Nizzi nella storia L' inafferabile Proteus ( Tex Gigante # 317 ), dove sembra solo l'ombra di se stesso ? Nizzi lo vedrebbe benissimo sotto sei piedi di terra, Boselli ne tenta un difficile e coraggioso recupero, che lascia intatti comunque i numerosi dubbi sulla sua potenziale gestione.
  24. Intervengo da lettore in questa discussione sulle scelte editoriali e in particolare su "Tex e il fumo". In realtà, numeri alla mano, Tex fumava e continua a fumare, molto o poco a seconda delle situazioni e soprattutto dei disegnatori. Ricorderete tutti la denuncia del Codacons in seguito alla copertina del numero 458 "Mescaleros", dove si vedeva il protagonista accendersi tranquillamente una sigaretta. Che conseguenze tutto ciò ha avuto nella serie ?Innanzitutto una: Tex nelle copertine non fuma più ( abbiamo addirittura un esempio di copertina censurata, quella de "I cavalieri del Wyoming" dove non si può non notare l'assenza della sigaretta tra le dita del ranger ). Per quanto riguarda invece le pagine interne, visti gli ultimi 100 numeri, direi che poco è cambiato. Più che altro sono cambiati gli artisti. Con la vecchia generazione, Fusco in primis, ma anche Ticci, Letteri, Marcello, Civitelli, Monti, Villa e Venturi il connubbio Tex - fumo rimane inalterato. Lo stesso con altri disegnatori, quali Capitanio, Repetto o Brindisi, che non rinunciano alla sigaretta. Altri, Ortiz o Font, hanno scelto una via di mezzo. Si ricercherebbe invano invece una sigaretta tra le mani di Tex con De la Fuente o i fratelli Cestaro. Tutto sommato, quindi, perchè drammatizzare ?
  25. ymalpas

    [Texone N. 01] Tex Il Grande!

    Letto nel 1988 quando uscì nelle edicole per la prima volta, l'ho recuperato di recente ma devo ancora trovare il tempo di (ri)leggerlo. Va da se che non ricordo molto della storia, anzi mettiamo pure niente, sulla rete i commenti sono stati più che positivi. Parlo solo dei disegni di Buzzelli. Inizialmente, come sanno anche i sassi, la storia doveva essere pubblicata nella serie regolare, poi se ne è fatto un texone gigante per i 40 anni di Tex. Dico questo perchè a vedere le vignette nel formato tradizionale, sembrano davvero uno spettacolo, ma perdono tantissimo in termini di definizione e dettagli una volta ingrandite per l'albo speciale. Con tutto quello che ne consegue.
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