Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

Collaboratori
  • Contatore Interventi Texiani

    8401
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    164

Tutto il contenuto pubblicato da ymalpas

  1. ymalpas

    [Maxi Tex N. 33] Laramie County

    Io invece l'ho comprato questa mattina e per via di Diso l'ho riposto subito nella libreria. Non mi piacciono i buchi nella collezione, però sono dieci euro e la SBE non dovrebbe far troppo affidamento che questo andazzo duri in eterno, non mi piace buttar via soldi che ho guadagnato con il mio sudore e qualche volta il mal di stomaco. Disegni inguardabili.
  2. ymalpas

    [755] La cavalcata del destino

    Mettiamola così. Forse Yama era un personaggio ''sprecato'' per una sola storia e dopo averci pensato GLB disse tra sé: si vale la pena riprenderlo. Higgins era tanto insignificante che forse non ricordava più nemmeno chi fosse. Il parallelo lo fate voi. Io dico che sono storie diverse e personaggi diversi e che lo spessore di Yama è narrativamente superiore a quello di Higgins che era e resta una pedina. Una semplice pedina, mentre i veri farabutti erano altri e restano morti e sepolti. Quello che dico tirando in ballo il finale de ''Il figlio di Mefisto'' è che GLB non si preoccupava di modificare i finali di storie che aveva scritto precedentemente se doveva scrivere una nuova storia. Con ''Il ritorno di Yama'' lo ha fatto e questo crea un precedente. Forse (finalmente) avrai capito quale è il punto su cui sto battendo. Ma questo lo dici tu! Yama era morto, nelle vecchie taverne della Florida i marinai parlavano ancora (da anni) del veliero maledetto che solcava i mari. Si, li sta solcando ancora, senza Yama a bordo però, è il demone con il teschio che si diverte a scorrazzare per i sette mari! GLB ha rinnegato il finale che aveva scritto per salvare, anni dopo, Yama. E se è diventato seriale questo è stato fatto violentando il finale de ''Il figlio di Mefisto''. Idem come sopra con patate. Se rileggi l'ultima vignetta dice tutto il contrario, a meno che non prendi per buona l'idea che lo scheletro e navighi col veliero maledetto ( lo dice anche il titolo che è maledetto) ad canis cazzum! Io sto argomentando e non lo sto facendo pretestuosamente. È chiaro poi che anche alla luce delle posizioni espresse dalla maggioranza, riprendere Higgins è stato un passo falso. Non sono un fanatico de ''Il giuramento'', ho già spiegato che ho le mie idee sul perché di questa storia, aggiungo che sono uno studioso del romanzo popolare ottocentesco e che conosco molto bene i meccanismi e i fili narrativi che portano il feuilleton alla fine del secolo su posizioni lacrimevoli e che sono state accostate dai critici, a ragione, al melodramma. Questi romanzi sono costruiti sulla base di personaggi che subiscono all'inizio delle rispettive storie dei grossi torti e che gridano poi vendetta. Io conosco la materia, ho letto per esempio ''Le maitre des Forges'', ''Roger la honte'', ''Chaste et fletrie'', insomma i classici che i ragazzi leggevano nelle edizioni popolari fino agli anni quaranta del secolo scorso e che GLB certo non ignorava. Il discorso è sapere se invece li conoscete voi e ne dubito, proprio in questi giorni ho acquistato una ristampa de ''L'Enfant du faubourg'' che è del 1899, non esistono edizioni più recenti. Non voglio ripetermi su quanto ho già detto a proposito di questa storia, leggete quello che ho scritto giorni fa, se vi pare, ma che fosse sentita da GLB, ma per piacere! Questa storia che invece le mie idee siano al servizio di Mauro Boselli invece mi sta stancando, l'autore ha certamente la mia stima, ma non sono nel suo libro paga. Basta, per favore. Per una volta quoto tutto quello che dici.
  3. ymalpas

    [755] La cavalcata del destino

    Invece ne "Il figlio di mefisto" tutto non ruotava intorno alla figura di Yama? E se GLB non avesse scritto i due seguiti forse non staresti tanto a considerarlo come un nemico ricorrente ma il nemico di una sola storia! Quello che non sta in piedi è il vostro ragionamento di applicare ai personaggi che vi fa comodo quello che non volete applicare invece a personaggi come Higgins, che è un nemico come lo è Yama, Lucero, Fraser: solo che Yama (e gli altri) avevano uno spessore dieci volte superiore a Higgins che è semplice manovalanza mentre chi Tex doveva colpire erano i due mandanti (e quelli non tornano di sicuro).
  4. ymalpas

    [755] La cavalcata del destino

    Per me non è un tradimento e mi va più che bene il fatto che GLB abbia dato un seguito con il ritorno di Yama. Però, onestamente, le possibilità di Yama di sopravvivere a bordo del veliero guidato da forze soprannaturali sono le medesime di Higgins lasciato senz'acqua nel bel mezzo del deserto. Sono punizioni estreme che nelle intenzionj dell'autore che scrive si vogliono esemplari e senza scampo. Però Yama e Higgins, sono vivi. Può succedere di tutto. Persino che Loa anneghi nel numero 162 e che Nizzi la rimetta in carreggiata nel numero 501. Perché Bonelli salva solo Yama, gli serve per la nuova storia senza i neri del voodoo. Le modalità in cui Boselli, che ha bisogno di Higgins (senza di lui la storia non reggerebbe, ha sentenziato da qualche parte), ripesca un personaggio che alla fine della sua rispettiva storia precedente aveva minime possibilità di sopravvivere sono le medesime. Il finale de ''Il veliero maledetto'' alla luce di quello che leggiamo alcuni anni dopo, cambia radicalmente. Certo ne ''La paga di Giuda'', ultima vignetta, la lancia si spezza in due. Questo dà forza al concetto che la giustizia sia stata fatta e cioè che tutti i colpevoli abbiano pagato con la vita. Siamo d'accordo. Posso aggiungere che la freccia si spezza solo a metà e non è spazzata del tutto dal vento, come se qualcosa restasse ancora da compiere, ma queste sono interpretazioni che solo narrativamente, in funzione di un seguito, hanno ragione di contare qualcosa. Quello che voglio dire è che lo stesso GLB non riteneva i suoi FINALI intoccabili e che se avesse meditato che in una storia servisse Fraser avrebbe trovato il modo di farlo sopravvivere. E come autore poteva permetterselo. Tu lo accetti da Bonelli e lo accetti dallo stesso Boselli quando per esempio decide che Thunder, che anche in questo forum per anni e anni dava per morto e sepolto, riappare nella storia ''Winnipeg'' e tutti i lettori sorpresi perché sapevano che sarebbe riapparso un nemico col cappello ma nessuno immaginava che fosse lui!!! Insomma il confine è tenuo, si può cambiare il finale di certe storie ma non di altre! Per me un autore può fare quello che vuole. Insomma le potenze infernali hanno in pugno Yama nel numero 128, personaggio spacciato, tempesta che non lascia scampo, e poi leggi le prime dieci pagine della storia successiva e mi dici che questa non è una ''ret-con'' ? Leggi accuratamente l'ultima vignetta delle due tavole che ho postato sopra. Sono storie diverse, qui entrano in gioco altri ingredienti, fare un paragone per cui in una storia si può e in un'altra no perché da un lato c'è l'amore e la vendetta e nell'altro dominano invece altri temi, non meno validi, non mi sembra dirimente. Yama era il personaggio di una storia e sono in tanti a pensare che GLB abbia fatto una cavolata nel riprenderlo. Tutti gli autori, Nizzi, Boselli, ti hanno spiegato che Yama era un problema, come personaggio un peso morto, non valeva e non varrà mai il padre. Perché riprenderlo? GLB sfornava in quel periodo personaggi epici uno dopo l'altro, perché scrivere una nuova storia di Mefisto ripartendo proprio dal figlio Yama che nella prima storia valeva 10 e poi decade a 5 ? Nella storia di Boselli Higgins muore e muore per mano di Lilith. Non è poco. Se l'idea l'avesse avuta GLB ne ''Il giuramento'' magari staremmo ancora a parlarne. Invece la leggiamo nel numero 755, grazie a una piccola ''ret-con'' boselliana per cui Higgins si salva per lo spazio di altre 110 tavole. E se il problema è che Higgins si salva ''facilmente'' , rileggi cosa scrive GLB per Yama nel numero 162. Sono conclusioni tirate per i capelli. Entrambe. Chissenefrega, sono solo il punto di partenza di storie che vanno giudicate per quello che raccontano dopo.
  5. ymalpas

    [755] La cavalcata del destino

    Forse sono solo persone che hanno una visione diversa dalla tua e che leggono il fumetto Tex senza troppe "contorsioni mentali", per riprendere il tuo stesso termine. Dire che il capolavoro di GLB sia addirittura intaccato da questa storia sono quel tipo di frasi che fanno sorridere invece me, altro che le elucubrazioni mentali dei "fans adoranti" stesi ai piedi di Mauro Boselli nel loro salah quotidiano che immagini solo tu nella tua testa. Siamo nel giugno 1971. Episodio "Il veliero maledetto" conclusione della storia che è probabilmente con "In nome della legge" la più bella mai scritta da GLB. Il veliero di Yama. con le vele lacerate al vento, guidato da poteri soprannaturali, va incontro al suo destino nella tempesta che infuria. "Quel che conta ormai è che non sentiremo mai più parlare di Yama ne di questa incredibile vicenda". Dice Tex. Conclusione epica, fenomenale, che eguaglia l'incipit, per me. GLB si è liberato di Yama come del padre, tutti e due all'inferno! Per lui allora Yama è morto, se leggi quelle due pagine non c'è "contorsione mentale" che tenga. E invece no. Qualche anno dopo, numero 162, "Il ritorno di Yama", GLB dà una conclusione diversa, in perfetta antitesi al finale della sua storia capolavoro. La riscrive: Yama è vivo e anche Loa! Ma come? C'era anche il teschio (vedi immagine), insomma, che è una presa in giro? Yama è morto, non scherziamo, Gianluigi, così mi rovini la storia precedente! E così fu! A GLB serviva Yama per una nuova storia, ebbe un ripensamento, e scrisse non una ma ben due storie con lo sfigatissimo figlio di Mefisto. I lettori di allora gridarono allo scandalo per quest'operazione che è dello stesso tipo che ha fatto Boselli con Higgins? Ho mai letto io "il ritorno di Yama" come un tradimento? Mai.
  6. ymalpas

    Sondaggio su Tex (4)

    Se la matematica non è un'opinione, sappiamo che nel 2017 Tex vendeva tra le 170.000 e le 180.000 copie e che mediamente perdeva 5000 lettori ogni anno. Sono trascorsi sei anni, cioè circa trentamila lettori in meno, che ci portano a 140000 / 150000 copie. Nel migliore dei casi potrebbero essere più di 150000 copie, grazie alla serie quasi ininterrotta di ottime storie scritta da Mauro Boselli a cui aggiungo anche due o tre storie di Ruju. Nel peggiore dei casi potrebbero essere meno di 140000, per esempio 135 mila o 130 mila, cioè per ritornare al mio messaggio iniziale che ha fatto irritare Boselli "poco più di centomila". Cinquemila lettori in meno costituiscono solo per l'inedito una perdita di circa 25000 euro mensili e di 300000 euro annuali. La salita dei prezzi, ormai biennale e puntuale come l'orologio di Tiziano, di circa 50 centesimi a numero per il mensile, porta a un incremento del beneficio di 75000 euro al mese (l'introito mensile complessivo per ogni albo sulla base di 150000 lettori è invece di dieci volte superiore), pari a un incremento del beneficio di 900000 euro annuali legati solo ai 50 centesimi di aumento ovviamente (circa 9 milioni di euro il beneficio complessivo generato annualmente invece solo dall'inedito) Quindi, il punto dove voglio arrivare è che un terzo dei ricavi generati da ogni aumento di prezzo di 50 centesimi a numero serve a coprire da solo le cifre generate dalle perdite dei lettori della testata principale. Cosa fa l'editore? 1 ) aumenta costantemente i prezzi 2 ) moltiplica le uscite e le ristampe Questo gli permette di far fronte al disavanzo nel bilancio. Guarda caso sono due soluzioni detestate dai lettori, ma finché pagano per l'editore possiamo lamentarci come ci pare, ma le condizioni restano queste. Se ho sbagliato qualche calcolo correggetemi.
  7. ymalpas

    Sondaggio su Tex (4)

    Ho letto da qualche parte 90000 copie. Credo che realisticamente siano 140000 / 150000.
  8. ymalpas

    Sondaggio su Tex (4)

    Non è fluida neanche la nostra a voler ben vedere, solo per alcuni lo è, in particolar modo quelli che così la vorrebbero. Non sei neanche il primo, anche Nizzi nel 1998 aveva fatto la battuta. Solo che lui aveva scritto una storia sul passato del personaggio che spiegava molto bene, a parer mio (poi per altri anche quella storia magari è da classificare come una ciofeca), per quale motivo Tiger e le donne sembravano due mondi a parte. La mia domanda era leggera, l'ho premesso, per cui la tua battuta da buontempone passa liscia come l'olio (che faccia ridere è un discorso quindi del tutto secondario), noto però che sei chiuso a qualsiasi tentativo di aperture nella serie, proprio tu che da giovine hai aperto varchi allora impensabili. In effetti considerando che è un albetto di poco più di 60 pagine - quanto questo rappresenti un handicap per la pubblicazione in oggetto non è mai stato discusso - che già la serie regolare vende probabilmente poco più di centomila copie, che il mercato anche solo a voler considerare Tex è saturo di uscite settimanali, ecco per me rappresenta un successo insperato credo anche nelle più lusinghiere aspettative. Almeno questo prodotto merita, mese dopo mese, i soldi spesi.
  9. ymalpas

    Sondaggio su Tex (4)

    Mettiamola sotto un altro punto punto di vista: in medio stat virtus. Quali sono i NUOVI nemici che dal numero 500 si sono affacciati nella serie e hanno lasciato un'impronta nella serie come lo fecero nei numeri precedenti i vari Proteus, Diablero, El Muerto, Cane Giallo, padre Crandall, Zhenda, Barbanera, Walcott, Cobra Galindez, Liddel, Thunder e tanti altri ? Certo avevamo anche i piccoli pesci come El Rey o Lafitte. E poi c'era l'arcinemico Mefisto. Tutto allora si bilanciava alla perfezione. Ritorno alla mia domanda: quali sono i nemici che ti ricordi dal 500 in su? Qualcuno c'è per merito soprattutto di Boselli, anche se per citarne uno soltanto, El Supremo, la statura è quella di un El Rey, non di un Proteus o di un Diablero. Quali sono i nemici che dal cinquecento in su meritano di stare un gradino sotto Mefisto come quelli bonelliani e non che ti ho citato? I nemici di oggi sono ''usa e getta'', non lasciano traccia nelle storie e nei ricordi dei lettori. Eppure servirebbero come il pane. Io non metto in dubbio il fatto che qualcuno dei ''piccoli'' ripreso da Boselli possa salire di qualche gradino nella scala della celebrità. Persino Wolfman e Bowen, ripresi da Ruju, sembrano personaggi di spessa caratura, ma se li guardiamo da vicino, cos'hanno di speciale e cosa avevano di speciale invece i vari Proteus, Mitla, il Drago? Sono davvero la stessa cosa? Puo essere deleterio riprendere personaggi iconici del passato e fargli fare un passo falso nella nuova storia. È successo che il ritorno di Lupe o di Manuela Montoya abbiano in parte deluso le aspettative. Forse i ritorni sono stati eccessivi e sarebbe meglio, come qualcuno dice qui, che per ogni nuova storia ci sia ormai un nuovo personaggio, cioè un nuovo nemico. Tirare fuori dal cilindro un arcinemico dal numero 800 in poi è una cosa che può interessare davvero poco i lettori, qualcosa di artefatta arte marvelliana come dici, come lettori abbiamo bisogno però di nemici che restino nella mente e abbiano qualcosa da raccontare a differenza di un Wolfman il cui secondo albo è intricato di contraddizioni. E non voglio citare pistoleri vudù e riproposizioni di vecchi classici minori come è stato nella precedente storia di Ruju che abbiamo letto la scorsa primavera, che definirei poverissima e stucchevole nell'impianto narrativo. Gli autori devono darsi la pena di costruirli a tavolino i nemici, ma sembra che con tutte queste uscite non ne abbiano proprio il tempo materiale. Nella storia del!a letteratura ci sono migliaia di esempi che possono offrire degli spunti che siano anche delle novità nel panorama della serie di Tex, ma anche per leggere solo i classici della letteratura popolare serve tempo, guarda caso.
  10. ymalpas

    Sondaggio su Tex (4)

    Sei più tradizionalista che modernista
  11. ymalpas

    Sondaggio su Tex (4)

    Grazie anche a voi che vi prestate a rispondere, però! Tex davanti alle tre monumentali piramidi d'Egitto! Ah no... (Peccato che Mauro Boselli non ne voglia neanche sentir parlare, ma una storia nordafricana di Tex si presterebbe ad affrontare temi come la tratta degli schiavi neri degli arabi (già affrontato con successo in Zagor) e poi vogliamo mettere Tex e El Morisco all'ombra di un palmeto sulle rive de l Nilo o all'interno di una delle camere segrete di una piramide, tra cunicoli inesplorati e pieni di trappole e insidie?)
  12. ymalpas

    Sondaggio su Tex (4)

    Lily Dickart o la figlia di Satania? Si, non mancano, ce ne sono decine, ma sembrano seconde scelte. Non ho detto che Gros Jean ci sia nato, magari ha radici familiari là. Per le Hawaii, quindi... Quando la inizi? Bravo! Ci conforta l'idea che anche tu ritenga il numero delle uscite un pelino oltre la misura. Grazie, anch'io la penso allo stesso modo! Grazie anche a te ma it's only entertainment!
  13. Le ho ripristinate ora . Certo che è un problema trovare un server che le tenga in memoria per anni e anni Tex Willer (titolo provvisorio) Sceneggiatura cinematografica di Giovanni Luigi Bonelli. N.d. ma primi anni ’70. Cm 20,6x28,9, pp. 268 dattiloscritte solo in bianca, in volta alcune immagini per lo storyboard stampate su carta fotografica ed applicate con lo scotch. Brossurato, copertina in cartoncino lucido, con figura di Tex applicata. Scrive Franco Fossati: “Di un film si parlava da tempo, ma Giovanni Luigi Bonelli si era sempre opposto ai vari progetti che di tanto in tanto gli venivano sottoposti. A un certo punto fondò addirittura una propria casa di produzione” (la Condor cinematografica srl, n.d.r.) “che avrebbe dovuto occuparsi della cosa, ma poi non se ne fece mai nulla. Sembra che Charlton Heston e Jack Palance si fossero dichiarati disponibili a interpretare Tex e Kit Carson e che la stessa Warner Bros fosse interessata a un film sulle avventure di Tex”. E invece il tenace Giovanni Luigi Bonelli inizia a scrivere il trattamento per il film, scegliendo l’avventura dal titolo Fort Defiance – Il giuramento, pubblicata nel Tex gigante 103/106 del 1969. Il papà di Tex rielabora, con ricchezza di dettagli ambientali e i suoi consueti dialoghi hard-boiled, la triste storia che porterà alla scomparsa di Lilyth a causa di un’epidemia di vaiolo diffusa dal famigerato Fred Brennan con lo scopo d’annientare i navajos e di mettere le mani sull’argento scoperto nella loro riserva. L’opera contiene tutto lo sviluppo dell’inizio della storia, con personaggi Tex, Carson, Kit, Tiger Jack, Freccia Rossa, Lilyth, Fred Brennan il mandante e Tucker l’esecutore. La sceneggiatura dattiloscritta è corredata da numerose correzioni ed aggiunte autografe di Gianluigi. Per le fattezze del personaggio Bonelli sceglie la cavalleresca versione di Erio Nicolò, che appone in copertina e all’interno della sceneggiatura. Nel trattamento del testo affiora tutta la passione del vecchio Bonelli per gli ambienti della saga western, dall’assolata prateria ai paesaggi montuosi della Monument Valley, rivelando come gli ambienti naturali fossero una parte integrante e fondamentale del fascino dell’epopea di Aquila della Notte. Un pezzo di storia texiana per un progetto che non vide - ahinoi - mai la luce. In compenso, all’inizio degli anni Ottanta, Duccio Tessari (sceneggiatore di alcuni film di Sergio Leone e regista di spaghetti-western di un certo successo come Una pistola per Ringo e Il ritorno di Ringo) acquista per conto di Rai 3 i diritti di riduzione cinematografica: il risultato sarà Tex e il Signore degli Abissi, in cui Bonelli apparirà in un breve cameo.
  14. ymalpas

    Sondaggio su Tex (4)

    Questo è il quarto sondaggio, ciò che ci porta a circa un centinaio di domande che negli ultimi anni hanno interrogato gli utenti del forum sul mondo di Tex e sulle tendenze attuali dell'editoria e della SBE in modo particolare. Mettere insieme delle domande che siano nell'ordine originali, accattivanti e intelligenti non è per niente facile e lo stesso vale per le opzioni, questo spiega perché anche io abbia in quest'ultimo sondaggio votato spesso per risposte come "altro" o "nessuna delle precedenti". Detto questo, esprimo qualche considerazione su alcune delle scelte che ho fatto nel rispondere a questo sondaggio. 1 ) La domanda nasce dal fatto che negli ultimi anni abbiamo avuto una serie di defezioni tra i nemici più importanti: il più noto è Mefisto, ma anche Yama sembra fuori gioco, poi c'è Jack Thunder e poi il Maestro i due nemici più riusciti di Boselli, la Tigre Nera lascia anch'essa la serie fra qualche mese, Proteus è morto, alcuni nemici interessanti di Ruju come Wolfman, lo stesso! Una serie per vivere deve trovare un "nemico" per l'eroe e io guardo alle storie dal numero 800 in poi, c'è un po' di malinconia nel vedere che tutti i grandi antagonisti sono scomparsi, come se la serie stesse per avviarsi alla chiusura. Ecco perché gli autori devono pensare a inventarne uno nuovo: è un'esigenza che Sergio Bonelli sentì bene alla fine degli anni Ottanta quando chiese a Nizzi di creare un nemico e nacque proprio allora la Tigre Nera. Tra le diverse opzioni credo che la prima, il nemico che venga dal passato, cioè dalla serie Tex Willer, sia l'opportunità da cogliere per Mauro Boselli e gli altri. 2 ) Diablero si lamenta perché avrebbe voluto votare tutte le opzioni, ma penso che l'opzione da votare sia anche questa volta la prima, ovvero la troppa faciloneria che si riscontra ormai anche nelle storie della serie regolare. Gli autori, Boselli a parte, spesso non si danno la pena di scrivere storie ambiziose, cioè storie memorabili, ma solo di assicurare il divertimento di una mezz'ora ai lettori poco esigenti per un albo che sarà presto dimenticato. Questo è uno dei mali più gravi che potrebbe portare a conseguenze disastrose. Per il resto ho visto che l'opzione più votata è l'eccesso di quello che viene chiamato "spiegazionismo": è un'altro dei mali da cui si può facilmente guarire, solo che non mi sembra ci sia quest'intenzione. 4 ) Una compagna per Tiger? Partendo dal presupposto che Carson ne ha già una, Kit Willer più di una, non mi restava che porre la domanda su Tiger che dei pards è quello più emarginato almeno sentimentalmente. Chiaramente è una delle domande "leggere" di questo sondaggio. Vedo che a parte l'opzione più votata che sorvola sulla domanda o ritiene che non si debba introdurre per lui nessuna compagna femminile, resta la prima opzione, che è anche la mia scelta, cioè una giovane navajo con una funzione specifica all'interno della riserva (una medecine woman, che mi sembra per di più originale) da giustificarne quindi la presenza in più storie, con cui Tiger potrebbe stringere amicizia e qualcosa di più che non debba essere per forza raccontato, ma che possa suggerire qualcosa alle fantasticherie dei lettori. Si può fare? Si può fare. 5 ) Qui pochi dubbi: woke e similia 6 ) Tra i copertinisti preferirei Biglia che mi ricorda anche più dell'immenso Villa le copertine di Galep. 8 ) Tra le serie TV credo che l'unica opzione votabile sia quella dell'oro della riserva, per la sua collocazione geografica e per il genere western. 11 ) Tra le ambientazioni più estreme la difficoltà è stata trovare delle opzioni adeguate. Anche nei precedenti sondaggi infatti avevo posto una domanda simile e qui la differenza sarebbe dovuta nascere proprio dalla "particolarità" dell'ambientazione: non so fino a che punto sia riuscito a cogliere le giuste opzioni. Ho votato per le Montagne rocciose e la tormenta di neve, anche se la base segreta mi tentava molto lo stesso, per il resto è una delle domande che pensavo di escludere ed è rimasta solo per fare cifra tonda (20). 12 ) Anche questa è una domanda di quelle da situare nel mondo dei sogni! Difficilmente vedremmo Tex in Irlanda o in Egitto dove io vorrei spedirlo alla ricerca di El Morisco, che ha lasciato Pilares in tutta fretta senza dire niente e il povero Eusebio non ha trovato niente di meglio che contattare i pards che, ovviamente, corrono in soccorso... senza sapere che questa volta il viaggio li porterà molto lontano, sulle tracce dell'amico ben oltre l'Atlantico e attraverso il deserto fino al Cairo. Cosa sia successo al povero brujo, che sia stato rapito o che sia lui stesso a inseguire i suoi nemici, è per quale motivo, lo lascerei raccontare a Boselli se è tentato da questo spunto che finora ha raccolto più voti. 14 ) Le ultime domande interrogano i lettori sul loro rapporto con Tex e sul come lo vedono, di questo tipo non ne avevo finora fatto, mi soffermo su questa per dire che per me il ranger non ha tutte le certezze di questo mondo ma è umano e quindi può sbagliare o aver bisogno dei pards (opzione numero 2). La più votata è la terza opzione che mostra come i lettori non vedano Tex come un pistolero imbattibile e intoccabile.
  15. Nuovo sondaggio per quest'autunno 2023 che fa seguito ai precedenti tre con nuove domande inedite su Tex e il suo mondo. Questa volta ho ridotto un poco il numero delle domande e (data anche la difficoltà di reperirne sempre di nuove) ne ho inserito anche di leggere o molto leggere rispetto al sondaggio numero 3 che in molti tra voi avevano ritenuto troppo letterario. Buon divertimento (spero!) (Il sondaggio chiude domenica 29 ottobre 2023)
  16. ymalpas

    [756/759] La Tigre colpisce ancora

    E poi sono solo due le pagine, di trentasei che formano questa specie di prologo, che riprendono cose già viste nella storia precedente. Il resto costituisce l'antefatto su cui porre le basi della nuova storia ed è doveroso che sia spiegato per filo e per segno come la Tigre riesce a farla franca. Grazie al fiuto di Omoro, come specifichi a pagina 52 - personne n'est dupe - a parte l'unico, il detective Jim, che sotto copertura vorrebbe darla a bere agli altri e invece - dans toute la comédie est le seul berné. Resta il fatto che le pompose dichiarazioni d'amore di Jim cui fanno riflesso le parole di Lohana, che più false non potrebbero essere se non agli occhi di una persona che ha perso la testa per lei, sentimenti magistralmente ripresi dalle chine di un sontuoso Venturi che li mette costantemente a nudo, restano forse le frasi più tenere che siano mai state proferite in un albo di Tex. E possiamo accettarle serenamente perché come dici tu rappresentano una finzione fin troppo calcolata e palese negli intenti. Inutile chiederti se tutta questa teatralità è voluta fino in fondo da parte tua, perché come ho scritto anche ieri l'albo brulica di commedianti e di scene da melodramma, quando non sono da commedia burlesca.
  17. ymalpas

    [756/759] La Tigre colpisce ancora

    Questo è l'unico appunto su cui sono pienamente d'accordo con te, quattro pagine inutili che spezzano il racconto. Per il resto è una storia che, limitatamente al primo albo, nella sua architettura ricorda molto quelle di Nizzi. Tex vuole tendere una trappola a Lohana per catturare Omoro Juffure e la Tigre. Omoro, Lohana, Juffure e Tuah la tendono invece a lui e agli uomini della Pinkerton. Tex che si getta a capofitto nella trappola seguendo le controfigure di Lohana e Tuah (ma non può saperlo). (Spoiler del secondo albo) Nella palude ci sarà una strage di uomini ma Tex, Tiger, MacKenneth e Chabrol sopravvivranno), i veri vuduisti raggiungeranno la nave della Tigre per imbarcare Lohana (probabilmente in un altro punto della baia, non in quello indicato per fare cadere in trappola i loro nemici). E poi l'inseguimento per mare fino al Nicaragua perché c'è l'istmo da oltrepassare (il viaggio lo faranno sul Pacifico ovviamente). E qui, ovviamente, altri agguati e trappole attenderanno Tex e i pards. Anche il secondo albo molto nizziano. L'unico dubbio che mi resta è se la Tigre sia veramente a bordo della nave, per me si trova già nel Borneo. Per tornare a Boselli e Nizzi, Tex non fa la figura del piccione nemmeno per un momento, Boselli non fa che ripeterci come sappia già che è tutta una montatura mentre Nizzi non si poneva mai questo problema. L'unica differenza sta tutta qui!
  18. ymalpas

    [756/759] La Tigre colpisce ancora

    Sempre in tema di teatralità, oggi rileggendo l'albo, ho trovato anche l'uomo Pinkerton che vende Bibbie che parla di teatro con Nat Mac Kenneth quando questi rievoca gli zombi di Omoro della storia disegnata da Civitelli. E' la prima volta, se non erro, che ritroviamo nello stesso albo sia Tom Devlin che Nat MacKenneth seppure non in presenza. Suggerisco a Boselli un soggetto: scrivi una storia in cui i due ispettori (o tre se ci metti anche Brandon) che indagano insieme sullo stesso caso. Boselli si è mantenuto sibillino sulla conclusione della storia, anche se la tirata da attore di Tex fatta alla bella Lohana all'inizio dell'albo potrebbe suggerire che Tex ha ben presenti le ragioni nobili che hanno spinto la Tigre a delinquere, per cui... Il finale della storia sarà molto interessante. Quando ho parlato di lucidità dicendo che solo Tex (e Tiger) ha ben chiaro il quadro di finzione e realtà, beh devo dire che alla seconda rilettura anche Omoro è più che lucido. Per avviarmi a concludere questo intervento, ogni rilettura apporta nuovi elementi e nuove prospettive, e solo le grandi storie sono in grado di farlo (ecco perché mi scaglio senza pietà con le storielle scritte come compitini e mi rendo poco simpatico). Personaggio dell'albo e che purtroppo dovrebbe restare circoscritto a questo albo (se Boselli non ha voluto imbrogliare le piste) una magnifica LOHANA. Se il povero detective ha perso la testa non gli si può dare torto. Non ho parlato degli stratosferici disegni di Venturi solo perché non c'è bisogno di parlarne, ma che disegnatori ha a sua disposizione Tex!
  19. ymalpas

    [756/759] La Tigre colpisce ancora

    IL GIOCO DELLE PARTI. Contiene spoiler. Circa 40 pagine per narrare l'antefatto (la Tigre Nera si salva, Devlin e Tex lo scoprono subito, commedia teatrale inscenata con Lohana per spingerla a fare rivelazioni che possano mettere i pards sulle tracce del principe malese e constatazione che la Tigre ha preso la via del mare per l'Oriente). Tutto scritto con arte. Da pagina 43 inizia la storia vera e propria. Lohana è messa sotto sorveglianza dalla Pinkerton, tutti sanno che la Tigre cercherà di contattarla e riprenderla con se, arrivo di Tuak che conferma la tesi sopra esposta, doppio gioco di Lohana, stavolta la commediante è lei, destinato questa volta a tendere una trappola ai pards, che la Tigre vuole prigionieri vivi e vegeti. La trappola scatta quando finisce l'albo. impossibile dirne di più! Conclusione: albo molto denso che necessita assolutamente di una lettura del prossimo albo che sveli certi retroscena lasciati in sospeso. Un aggettivo appropriato sarebbe "surreale" e "teatrale": a ) i personaggi indossano delle maschere (la Tigre ovviamente, con la sua maschera ma anche con la barba posticcia nella prima o seconda pagina); b ) assumono identità altrui ( i sosia della Tigre e di Lohana) c ) recitano delle parti e da perfetti attori mentono in continuazione: - all'inizio Tex cerca di confondere Lohana; - il detective Jim si introduce sotto mentite spoglie e tenta di entrare nelle grazie di Lohana con la finzione; - Lohana non cade nella trappola e gioca con i sentimenti del detective; - Anche con le autorità Lohana finge di collaborare e l'unico a mangiare la foglia è solo Tex. d ) abbiamo addirittura del metateatro (teatro nel teatro): - commedia di Omoro e di Jim all'interno della vecchia tana della Tigre davanti a un pubblico di accoliti; - commedia finale sulla canoa quando Jim tenta di colpire Tuah ma la vignetta che lo inquadra con lo sguardo assente ci dice che è solo finzione recitata a beneficio degli inseguitori. e) presenza degli spettatori davanti a certe scene spettacolari - Mayang che osserva dalla finestra del castello la caduta rovinosa della Tigre; - i neri del voodoo che assistono al rituale di Omoro nei confronti di Jim - gli uomini della Pinkerton che sorvegliano i neri e che sono a loro volta sorvegliati; - ancora i neri del voodoo che sorvegliano le canoe nella palude e poi intervengono sparando all'impazzata E un continuo gioco di apparenze dove niente di quello che sembra reale lo è in realtà (a cominciare dalla morte della Tigre con cui Nizzi aveva chiuso la precedente avventura) e dove serve lo sguardo lucido di una persona e questa persona, guarda caso, è Tex Willer. Se qualcuno si lamenta che questa seconda parte è troppo difficile e complicata, ha in parte ragione ma io plaudo ai testi degli autori che chiedono una lettura partecipativa da parte dei lettori e questo mi sembra il caso, che ne dite? Voto 10.
  20. Se dovessimo considerare l'arco temporale in cui si situano le avventure del "giovane" Tex, ovvero presumibilmente gli albi dal n. 1 al n. 9 (dopo il dieci c'è un importante stacco temporale, dal 1868 al 1872/73, cioè dalla nascita di Kit al Kit bambino delle prime pagine del numero 10 "Il Tranello", non so se ti spingerai fino a lì), il fantastico non avrebbe proprio nessuna possibilità di venir fuori in questa nuova serie. E allora cosa facciamo? Ne deduco che il Mauro Boselli bambino/adolescente che leggeva in diretta le strisce degli anni cinquanta e sessanta era infastidito dalla presenza del fantastico tra le sue avventure western preferite, anche se magari nei giochi tra amici, quando non ti toccava Tex, volevi impersonare lo scimmione che taglia le teste
  21. Resta il fatto che la nuova serie, che è peraltro bellissima, sotto l'aspetto dell'innovazione sembra puntare a un western puro e non spurio di elementi che caratterizzarono invece la narrazione bonelliana degli anni cinquanta e sessanta, che se è pur vero che si rivolgeva a un pubblico più giovanile e meno smaliziato di oggi, rappresentò una delle chiavi del successo di Tex che si concretizzò proprio in quegli anni (nel 1968 compie vent'anni e si incomincia a parlarne per la prima volta nelle riviste). In questa nuova serie tutta proiettata al passato Boselli ha innovato parecchio, ha circondato Tex di presenze femminili, l'ha fatto viaggiare in Montana e in Florida, ha seminato le basi che spiegano il divenire di storie della serie regolare, ha creato cioè dei ponti, e questa è un'operazione bellissima che ha fatto lui e che Nizzi nelle sue storie, pur cannibalizzando il repertorio bonelliano, non si è mai sognato di fare. Però è triste pensare che il Tex della nuova serie non scoprirà mai più caverne misteriose, scienziati pazzi, maghi e santoni, vecchie megere e giovani streghe votate al male, popoli misteriosi, gente che viene da lontano e che è segnata dalla sorte, e questo da un cultore e maestro del genere come Mauro Boselli ha dimostrato di essere, rappresenta un'occasione mancata, perché innovare sul fantastico partendo dal solco bonelliano che non si precludeva niente (extraterrestri, dinosauri, roccaforti medievali, pipistrelli loquaci, zombi) potrebbe rappresentare davvero un'ulteriore passo in avanti in una serie che potrebbe finire invece per prendersi troppo sul serio.
  22. L'orango della bellezza in maschera Satania, omicida, era già un buon esempio di storie con elementi fuori dal comune. È vero che il fantastico farà la sua apparizione in una fase successiva ma mi sembra di aver parlato di storie degli anni 50 e 60.
  23. Ma quant'è vecchia questa discussione! Ho iniziato col leggere le prime pagine di questo topic dove non si parlava di IA e la presenza femminile forumisticamente era assicurata da una signora come Cheyenne, c'è persino uno stralcio d'intervista del '98 in cui Sergio Bonelli ammetteva candidamente che il padre avevo finito con Tex quindici anni prima, cioè nel 1983. Eppoi tante risposte di borden che sembrava anche divertirsi a rispondere, la serie Tex Willer era ancora tutta da venire, c'erano ancora i paletti dell'editore, che allora ti bocciava la storia solo per il titolo che rievocava Satania, non parliamo dei ritorni di Lupe e Tesah, oppure della hollywoodiana nuova serie di Mefisto, di Manuela Montoya e Barbanera che al curatore gli stava antipatico, del viaggio nel Borneo che a Nizzi era stato bocciato appena un lustro prima e che leggeremo nella versione boselliana tra qualche giorno, c'è stata in questi dieci e passa anni che ci separano da quei giorni anche la risistemazione del passato del personaggio, insomma tanto si è fatto, ma lui, Tex è rimasto fedele a se stesso, ha perso qualche piuma forse (come lettori), ma è ancora stabilmente in edicola e quello che è più importante ci siamo noi, che non manchiamo mai all'appuntamento con l'inedito mensile e che continuiamo pure a lasciare dei messaggi in questo forum. Proprio la nuova serie Tex Willer sembra porsi oltre i paletti del passato e della modernità, per Mauro Boselli che l'ha fortemente voluta, come impostazione, realistica e storica, rifiutando la lezione bonelliana di quelle storie che Borden definiva ''fuori dagli schemi'', che facevano rifiatare e tenevano legati alle strisce quei lettori degli anni cinquanta e sessanta a cui questa serie temporalmente si richiama. Non so quanto durerà questo ostracismo nei confronti del fantastico che mi sembra penalizzare troppo la nuova serie, una delle chiavi vincenti per delle storie che nella mia opinione, come oggi si presentano, potrebbero finire con lo stancare i lettori.
  24. E Kit Willer fornicherà nello special del 2030 con l'ingenua Biancaneve di Leone Frollo (anche se io avrei preferito uno speciale con Lucifera, sempre di Frollo, che cerca di svegliare quel rintronato di Yama).
  25. Mi sono preso mezza mattinata per leggere il lungo messaggio che precede questo. Adesso lui si prenderà il pomeriggio per leggere il mio 😂 La domanda che dà il titolo a questa discussione è chiaramente retorica (come potrebbe esserla una su chi è stato più forte tra Messi e C. Ronaldo o tra Marius Trėsor e Michel Platini). Da un lato abbiamo il piattume degli altri autori evidenziato anche dal recente cartonato di Giusfredi per cui mi chiedo se quei dieci euro non avessi fatto meglio a investirli in qualche romanzo come mi è capitato recentemente per esempio con le ''Ninfee nere'' di Bussi, peraltro best seller, ma capace di rinnovare e reinventare il thriller e il noir). In questo panorama dove solo Pasquale Ruju sembra essere capace di tirar fuori, qualche volta, delle perle, dove compro degli speciali scritti e disegnati da improbabili eredi dei grandi del passato che si sono alternati sulle pagine di Tex, speciali (ma ahimè capita sempre più spesso di trovarseli anche nella serie regolare) che pago una cifra spropositata non tanto come valore monetario ma per via del costo raffrontato unicamente alla qualità del prodotto venduto, speciali che ripongo nella libreria senza nemmeno curarmi di leggerli (per esempio l'ultimo bis estivo che mi interessa leggere in un'ipotetica scala di valori da uno a dieci, meno di zero, e non tanto per i disegni di Scascitelli che considero un artista), in questo panorama piuttosto desolante Mauro Boselli è l'unico a mantenere una qualità superiore e a deludere raramente le mie pretese di lettore. Ora lasciando perdere il numero 755 che aprendo la discussione non avevo ancora letto e che ubi major minor cessat va considerato alla stregua di un passo falso, con l'attenuante che il soggetto non è però boselliano, per riprendere l'idea che mi è servita come trampolino di lancio per aprire un topic come questo, che non mi stupirebbe se qualcuno lo ritenesse addirittura provocatorio, mi riferisco alle attese generate dalle prossime avventure di Boselli (la Tigre, l'extraterrestre, il ritorno di Barbanera, i cinesi di Frisco nel Maxi del prossimo aprile della storia con Rick Master che non sarà l'ennesima occasione di buttare i miei soldi come farò invece con il prossimo Maxi di Ruju e Diso), alle attese mie sulle storie scritte da Boselli in confronto alle attese che genera in me la pubblicazione su un cartonato a 30 euro di un inedito dimenticato glbobelliano, che rischia e Dio non voglia, non di essere l'evento celebrativo dell'anno ma la solita occasione per l'editore, come si suole dire, di raschiare il barile (e nessuno si inalberi su quello che resta in fondo solo un timore surrogato dalle decine di fregature che la SBE ci sta propinando da anni). Alla lettura di un inedito bonelliano (a 30 euro) preferisco ormai le certezze di una storia di Boselli, che anche quando si rivelasse deludente, non potrei comunque affermare che non è scritta con arte. Da questo dato di partenza, cioè lo status che Mauro Boselli si è guadagnato, faticosamente, e un po' anche contro tutti, perché il suo cammino sulla testata Tex non è stato facile specialmente nei primi anni in cui scrisse peraltro una serie di capolavori che, Nizzi a parte, mettono in genere d'accordo tutti i lettori del ranger, uno scrittore di razza dunque, e non un autore che si barcamena sulla serie scrivendo dei compitini scialbi, mi chiedevo quanto questo scrittore poteva essere avvicinato, accostato al suo Maestro (senza certamente voler sminuire il valore delle cose scritte da GLB). Il topic nasce proprio per misurare la distanza che ancora separa i due autori, poi come ho detto all'inizio, la domanda è retorica, e l'affermazione che ho fatto, quella si provocatoria (ma in senso positivo) che Boselli ha ormai scritto una serie di capolavori (non solo su Tex ma anche di altri personaggi suoi e anche non suoi, perché GLB andrebbe comunque valutato anche per le decine di personaggi che ha sceneggiato e che solo oggi, in minima parte sono riscoperti grazie ab provvidenziali ristampe) che superano da tempo per numero quelli del suo mentore. È un topic per interrogarsi anche sul futuro di Tex, considerato che Boselli continuerà a scrivere Tex ancora per lunghi anni (è quello che ci auguriamo tutti), ma che come lui stesso ha già lasciato intendere non dedicherà al personaggio tutto il lavoro (o lavoraccio) che si è sobbarcato in questi ultimi dieci anni, e il numero delle storie specie sulla serie regolare, si contano ormai sulle dita di una mano o quasi. Questo, sì, preoccupante.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.