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TWF - Tex Willer Forum

Dix Leroy

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Dix Leroy

  1. E' agosto per tutti, anche per chi è ancora o è già tornato al lavoro, perdoniamo!
  2. Dix Leroy

    [716/719] Netdahe!

    Come successo altre volte (e non me ne sono pentito) seguo il consiglio degli amici del forum e mi avventurerò quanto prima nella lettura dell'albo inedito. Proprio a causa della tradizione Bonelliana del passato se assisto alla scena dove si entra improvvisamente in una stanza dove una donna a fatica cerca di nascondere le "vergogne", provo la stessa sensazione di quando per sbaglio si entra in bagno, trovandoci un tizio seduto nella tazza mentre espleta i suoi bisogni: tanto imbarazzo e l'irresistibile desiderio di trovarsi dall'altra parte del globo.
  3. Dix Leroy

    [716/719] Netdahe!

    L'ho già letta alla sua prima apparizione, non vi preoccupate. Si tratta di una storia molto bella, che dimostra che il mondo di Tex non è eternamente immobile e Piccolo Falco da qui non sarà più l'eterno adolescente diviso tra la caccia ai puma nella riserva o zonzo per il West con babbo e padrino. Comunque sono quelle eccezioni che funzionano solo perché non sono la norma.
  4. Dix Leroy

    [716/719] Netdahe!

    E' una regola non scritta dell'intrattenimento (specie italiota) che se vuole aumentare le vendite inserisce l'elemento "scollacciato", Io vedo in atto un esperimento del genere sulle testate di Tex: mettiamo una donnina qui, mettiamo una vignetta semiscabrosa là… e vediamo cosa succede. Finché io (fastidioso paladino dell'avventura senza fronzoli, romanticismi o peggio scene spinte) e qualche sparuto altro bacchettone se ne lamenta poco importa, il loro "scopo" è vedere se le vendite aumenteranno. Poi in qualche caso, specie con chi disegnando donnine ha costruito la sua carriera, credo ci siano anche velate richieste anche da parte dei disegnatori stessi. Speriamo che sia solo una moda passeggera, anche se Tex resta forse l'unica testata Bonelli in cui il protagonista non passa da un letto all'altro con buona pace delle malattie veneree, immunodeficenze acquisite o Covid19. Io questo albo non riesco ancora ad affrontarlo, perché visto quanto letto negli scorsi numeri annuso un intero albo di lungaggini messe apposta. In questi giorni di ferie preferisco dedicarmi agli albi post 400, che pure presentano diverse stonature ma li posso rileggere senza ansie. Ora sono alla fine del primo albo de" L'Uomo senza passato", dove ho pure ritrovato il Villa del periodo che preferisco.
  5. Non ho ancora letto la storia, però ho sfogliato le pagine (più che altro per sincerarmi dell'integrità dell'albo, visto che molto spesso gli acquisti estivi soffrono di difetti di stampa sia evidenti che ben nascosti tra le pagine che spesso mi costringono a tornare in edicola per fare il cambio). Credo che l'anno scorso mi sia toccato prenderlo tre volte. La coloritura è tutto sommato discreta, i disegni molto minuziosi ma allo stesso tempo dinamici, forse uno Scascitelli addirittura migliorato rispetto agli esordi). Non ho mai gradito molto le storie dove i personaggi sono "Interpretati" da attori famosi, perché la cosa è simpatica ma a me personalmente distoglie dalla comprensione della vicenda. Se Sandro ha sottomano la foto adatta disegna l'attore con i suoi tratti rappresentativi, ma se non trova l'espressione o la posa adatta e va a memoria non è la stessa cosa. D'altra parte succede anche quando prende a modello un Tex che non è il suo (pag. 86 con un primo piano "Ticciano" e a fianco uno "Scascitellato"), ma l'effetto risulta meno spiazzante. Ma è una costante dei fumetti che usano gli attori famosi, non si può considerare il fatto per sminuire l'opera che resta più che soddisfacente. Per la storia… devo trovarmi il tempo, ma questo in fondo è il mese dove leggo di più.
  6. Dix Leroy

    [716/719] Netdahe!

    Non venitemi a dire che non ve la siete cercata, eccomi qui! Fermo restando che è una concessione al nudo (in ogni caso sempre inutile e sessista) superiore a quanto già visto in Tex Willer, se mi conosceste meglio sapreste che in questo caso mi colpisce e mi scandalizza poco. Serve a descrivere i personaggi come viscidi, infidi, dediti al vizio e senza alcuna morale, in pratica rafforza in me il disprezzo che provo per loro e l'attesa che i miei eroi giungano e facciano un bel repulisti, a base di confetti calibro 45 o fuochi d'artificio marca Dynamite! Anche a me l'inspessito tratto di Seijas ha colpito. Anche se non c'è una effettiva perdita di qualità (nell'ultimo Blasco si faticava a intravedere cosa succedeva nelle vignette!), di sicuro i dettagli ne risentono e c'è una "fotografia" un po' piatta, come se ci fosse poca prospettiva tra cose vicine e quelle lontane. Comunque rimane un grande professionista.
  7. Non si può mettere a confronto due lavori che hanno attitudini completamente diverse. Un programmatore e un disegnatore mettono in moto il cervello in maniera completamente differente. Nel mio lavoro spesso mi sono trovato a fare cose molto tecniche e il giorno dopo compiti in cui occorreva usare inventiva e fantasia. Ed era dura convincere gli altri che non potevo alternare un compito all'altro nel giro di due minuti. Ho visto fior di disegnatori perdersi a fare tratteggi e cesellature a immagini completamente errate in prospettiva e anatomia (non se n'erano accorti), mentre ho corretto svarioni ortografici creando ben più imbarazzanti disastri letterari. Ho trovato un errore di battitura nella versione (inglese) e definitiva del "Signore degli Anelli", dopo che nell'introduzione veniva spiegato che la revisione del testo aveva attraversato mezzo secolo di ristampe! Io per esempio non ho mai studiato tedesco, non ne capisco una parola. E non ho mai fatto errori nel copiarne pagine intere, una volta ho trovato un errore io! Ma sicuramente ne avrò fatti almeno tre, scrivendo di getto queste undici righe...
  8. Il refuso viene notato esclusivamente da due tipi di persone: 1) Il titolare dell'azienda, che passa per caso e lo nota subito, con annessa sfuriata perché era talmente lampante! 2) Si fa leggere il testo da controllare al primo idiota a disposizione (a volte il punto 1 e il punto 2 si equivalgono) Poi ci sarebbe il punto 3, più raro: l'idiota passa per caso, nota sulla stampante un documento inviato dal titolare e mentre glielo porta in ufficio nota il refuso... (successo mercoledì)
  9. A scuola io il 7+ non l'ho mai preso. Ma se mi avessero interrogato su Tex...
  10. Ho terminato proprio adesso l'albo. Azione… colpi di scena… Tex che se la cava in situazioni apparentemente senza scampo… battute… seminoles… coccodrilli! Tutto perfetto! Un albo stratosferico, che cancella dalla mia memoria ogni nota stonata e le lungaggini di cui non mi interessava nulla! La parte del racconto che io e Cochise attendavamo ormai da mesi! SETTEPIU'!
  11. Dix Leroy

    Gino D'Antonio

    Sbagliando i conti (d'altra parte in matematica avevo una media di dal 3 al 4) ho ipotizzato che "Storia d'America" sarebbe uscita in edicola negli anni ottanta e invece Monni giustamente ha corretto. A quell'epoca neanche leggevo più Tex (lo prendevo e lo archiviavo) perché avevo in media una quindicina di mensili di supereroi da seguire avidamente, e acquistavo anche qualche raccolta DC direttamente dagli USA. Molte delle suggestioni di questa serie erano già state usate per i volumi di "Un uomo un'avventura" e comunque si parla sempre di protagonisti statunitensi ma impiegati in conflitti bellici fuori dal proprio territorio. A parte i "paletti infranti", penso che una iniziativa del genere non avrebbe avuto troppo successo e avrebbe offuscato un pochetto la serie originale, che comunque era fresca di una bella ristampa. Meglio così.
  12. Dix Leroy

    Gino D'Antonio

    In preventivo c'erano 30 volumi: 15 a ridosso della Prima Guerra Mondiale, 5 in piena guerra e i restanti ambientati tra gli anni venti e il 1940. Pat Mc Donald avrebbe dovuto imparare a guidare l'aeroplano per assistere al passaggio dall'impero cinese alla repubblica, il Giappone in guerra con la Russia, la guerra italo-turca, la Libia e il Dodecaneso, i Dardanelli e la rivoluzione in Messico, i marines a Vera Cruz, gli emigranti italiani, la guerra in Bolivia e Uruguay, l'Abissinia, La guerra di Spagna, la Legione Straniera, il Riff... Quando ho letto queste "anteprime" mi è venuto freddo… il ricordo delle lezioni di Storia in classe è agghiacciante nel 2020: negli anni ottanta sarebbe stato per me impossibile accostarmi ad albi del genere e non occorreva neanche lo spauracchio di un comprimario dell'altra sponda. Molto meglio che Storia del West si sia fermata in tempo e per raccontare storie… del West!
  13. Dix Leroy

    [716/719] Netdahe!

    Pienamente d'accordo. Ora col "rumore cromatico" che si trova in edicola una copertina con un fondo bianco è ancora più visibile. Le copertine con fondo uniforme dei primi numeri sono assolutamente fantastiche a più di mezzo secolo dall'uscita e io le ho quasi tutte impresse ormai nella retina.
  14. Dix Leroy

    Gino D'Antonio

    Per Storia del West (e probabilmente anche per KP) si è dovuto scegliere tra qualità e quantità. D'Antonio fu irremovibile: la qualità doveva essere o costante o addirittura in crescita, mentre Ken Parker voleva diventare una serie di culto non un serial dozzinale come ce ne sono stati a sufficienza. Al diavolo la puntualità in edicola e secondo me hanno fatto più che bene!
  15. Dix Leroy

    Gino D'Antonio

    Gino D'Antonio era anche un eccellente disegnatore. Forse non si sarebbe mai messo al servizio di un altro scrittore, ma diavolo, se il suo non sarebbe stato un grandissimo Tex. Ma non si può parlare qui della sua intera carriera, invece di un albo solo e quindi poco rappresentativo?
  16. Dix Leroy

    [199] A Sud Di Nogales

    A sentire certe cose non ci si abitua mai, eppure è tutto vero. Il fumetto d'autore a me ha sempre fatto venire il mal di pancia. Quelli che lo osannano hanno tutto il diritto di farlo, ma non è corretto che lo facciano a scapito del fumetto popolare, specie quando questo è realizzato bene. Con certi fumetti d'autore un ragazzo può diventare uno psicopatico o un serial killer, mentre con Tex o Ken Parker rischia di crescere onesto e pure intelligente.
  17. Interpretava Satania, giusto? Ma a volte ci assomigliava veramente poco, mentre qui la rassomiglianza è davvero impressionante. I capelli però dovrebbero essere più rossi. Solo Orson Welles la obbligò a tingersi bionda per un film, ma poi l'atomica si prese la rivincita lasciandolo con un palmo di naso (credo che il film fosse la Signora di Shangai). Ovviamente io ho visto solo un film dove c'è Rita Hayworth.
  18. Ohibo! Dopo Anita Hekberg esordisce su Tex nientemeno che Rita Hayworth. E Tex che fa il guardone in copertina?!
  19. Dix Leroy

    [Texone N. 36] La vendetta delle ombre

    Ma ci sono già un sacco di pagine in più!
  20. Dix Leroy

    [Texone N. 36] La vendetta delle ombre

    Mi schiero dalla parte dei più che soddisfatti. Da appassionato del Tex "magico" mi aspettavo qualcosa di veramente sovrannaturale, ma la storia ha dato parecchi brividi lo stesso. Due sole cose hanno "scricchiolato", oltre ai fatti segnalati dagli altri amici, ma in effetti erano necessari affinché la storia prendesse una certa piega. Non li elenco per non rovinare la lettura a chi deve ancora farlo. Grazie di non aver inserito nel "Carnival" i personaggi deformi pur presenti nelle foto dell'articolo introduttivo. Mi provocano una profonda tristezza, che avrebbe guastato il mio approccio all'albo e comunque sarebbe stato un doppione dell'ultima storia col "Maestro". Nessuno ha segnalato la "pubblicità occulta" alla serie Tex Willer da parte dello sceriffo a pag. 185 (ci mancava solo una didascalia in basso "come potrete leggere tutti i mesi su…"). Qui ho sorriso e purtroppo un po' della tensione l'ho persa per strada. Disegni: gran parte dell'atmosfera è data dal lavoro di Carnevale, bisogna ammetterlo, anche se diversamente dalle illustrazioni a colori a tratti vedo qualcosa simile a Milazzo oppure anche a Marcello. Se del Texone della Signora Zuccheri avevo lamentato l'uso di due diversi "attori" per interpretare Tex e in quello di Villa l'uso di alcuni loschissimi figuranti a sostituire in qualche vignetta i quattro pards, in questo volume ho perso il conto di quante fisionomie diverse sono state impiegate per ognuno dei protagonisti. Grandissime le uniche due tavole a mezzatinta: comprendo bene che una storia illustrata tutta così era da suicidio, ma con le tecniche di riproduzione contemporanee cosa succederebbe se una storia speciale venisse eseguita solo a matita? Secondo me l'inchiostratura fa perdere almeno il trenta per cento della bellezza di un disegno, anche perchè si tratta comunque di un ricalco di un qualcosa di più instintivo e spontaneo.
  21. Dix Leroy

    Il Tex di Boselli è veramente Tex?

    Il Tex di Boselli è… il Tex di Boselli. Si rifà alle storie originali e ci mette del suo, perché è giusto così. A volte vengono fuori belle storie, a volte meno. Ma succedeva anche ai suoi precedessori.
  22. Mi piace parlare con te, primo perché da una persona di cultura superiore (io ho finito a malapena la terza media) e con tante passioni (io mi barcameno tra fumetti western e buon rock'n'roll nelle tre o quattro ore libere che il lavoro in fabbrica mi permette). Passiamo dalle barricate a quasi uscire per una birra, eppure non sono costretto a rivedere le mie opinioni per farmi accettare. Le donne del passato erano SOTTOMESSE dai maschi (che sia stato giusto o meno) certo c'erano le eccezioni, ma si trattava di nobildonne o comunque potevano mostrare il loro carattere e molte volte hanno contribuito fortemente alla cultura o alla scienza. Zoe si sarebbe presa un sacco di botte da Fairfax come nel suo ambiente era consuetudine e sarà successo un sacco di volte Per fortuna questa volta c'era il buon Tex. Ma questo non dovrebbe far scoccare l'infatuazione tra vittima e salvatore, perché è un cliscè abusatissimo. Mentre tu sei Boselli. p.s. Tra l'altro cliché usato nella sequenza sulla nave con Susan ma gestito benissimo!
  23. Zoe è mulatta, eppure non si vede (ok non è colpa dello sceneggiatore, ma dell'illustratore) è alta come un uomo, per mestiere, condizione sociale (evito razza, ma a quel tempo ci stava tutto) e professione non poteva permettersi di essere così spigliata e di carattere. Anita è nelle stesse condizioni, è povera e presumibilmente analfabeta. Per il resto non mi pronuncio, perché sono un signore di altri tempi, buttato nel ventunesimo secolo per chissà quale macchinazione. Ah, Kate Warne era una racchia, eppure affascinante a suo modo. Sarebbe stato molto bello che lo fosse stata anche nel fumetto. Galleppini raffigurò una losca proprietaria di saloon con naso aquilino e misure un po' scarse. Eppure aveva fascino.
  24. Temo che questi "personaggetti" siano creati con il fine di far presa sul pubblico femminile. Una donna forte interagisce alla pari con l'eroe, non si sente in dovere di concedersi per sdebitarsi e può (anzi deve) essere una persona normale, anzi potrebbe avere un "difettino", anche per differenziarsi dalle tante che ho paura costelleranno questa raccolta. A volte un nasetto pronunciato o un po' di sovrappeso possono rendere una ragazza altrettanto affascinante che una schiera di fotomodelle tutte uguali.
  25. Questo pomeriggio mi sono letto dal principio la storia (perché non avevo voglia di rovistare negli scatoloni in cerca delle precedenti storie in flashback). Per prima cosa ritiro i miei dubbi sulla narrazione in "differita", anche dopo aver letto che all'inizio di una scena senza Tex dice chiaramente: "Questo lo venni a sapere molto tempo dopo". Si tratta comunque di un interminabile prologo, con alcune scenette divertenti, alcune trascurabili, altre messe lì solo per riempire l'albo peraltro con un debolissimo sviluppo sulla trama (Harry Giles, Raul e l'insopportabile Anita). Purtroppo nel terzo albo le cose si fanno molto più interessanti con l'uscita di scena di Zoe (personaggio pensato con la mentalità degli anni duemila, non certo di metà ottocento), con l'arruolamento di Tex, il superiore che lo ostacola e quello che si accorge della sua identità eppure lo agevola, il tanto agognato arrivo dei seminoles… e mi tocca aspettare un altro mese! Per le altre critiche (non mosse da me) per me è tutto in regola: Dinamite è Dinamite, Gunny ha insegnato a Tex a barare a poker (gioco di cui ignoro ogni regola e neanche voglio imparare), e Tex soldato.
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