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Dix Leroy

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Tutto il contenuto pubblicato da Dix Leroy

  1. Dix Leroy

    Tex e il razzismo

    Il Tex degli anni cinquanta è finto tanto quello degli anni venti del secolo successivo. Un vero rappresentante dell'ordine nell'Arizona degli anni settanta/ottanta del diciannovesimo secolo (o un vostro antenato della stessa epoca) aveva abitudini e modi di fare a dir poco sconvolgenti a tutti noi. Diverso anche da come apparivano gli eroi delle dime-novels dell'epoca! Si tratta di opera di fantasia, che poggia le sue basi sulla narrativa e sul cinema di quando è stato inventato. Tex ha vissuto ben oltre le sue aspettative e possibilità, ed è una nostra responsabilità che sia successo. E' giusto che si adatti ai nostri tempi? Questo non lo so. Ma a me piace (o piaceva) perché attorno a me le cose cambiavano, mentre Tex rimaneva sempre uguale.
  2. Dix Leroy

    Lo Staff Dei Disegnatori

    Io a volte Monni me lo porterei a scuola dentro la cartella (o cosa diavolo usavano i pischelli fino a qualche mese fa). Proprio Angelo Todaro. Io sulle storie di quel periodo ho sempre il dubbio se fosse Angelo che copiava Giovanni o viceversa!
  3. Dix Leroy

    Lo Staff Dei Disegnatori

    Verissimo. La pattuglia dei Bufali ce l'ho tutta (e ci mancherebbe), come anche il Sgt. York, Mani in Alto!, Cherry Brandy... E so anche che Rinaldo Dami non era famoso per trattar bene i suoi collaboratori. C'è anche l'aneddoto di Ticci che sgobbava ai disegni del "Ragazzo nel Far West", mentre in cinque minuti Bignotti aveva già inchiostrato la tavola precedente e lo incitava a fare più svelto... Anche la storia che Bonelli richiese espressamente i disegni di Giolitti ma non dei suoi ghost (per evitare cose successe con Fernandez e Felmang). Mentre i Ghost di Ticci sono esistiti (soprattutto negli anni settanta), fra cui il fratello Alfio, Monti, Civitelli e un altro di cui non mi ricordo mai il nome, ma che sapeva imitare il suo stile talmente bene che fece sequenze intere. Ma Monni lo conoscerà di sicuro. P.s. Un americano sa pronunciare la "g" dolce? Io avrei firmato Jolette, ma immagino sembrerebbe un nome da femmina.
  4. Dix Leroy

    Lo Staff Dei Disegnatori

    Fu un periodo fantastico, seppur troppo breve, la permanenza su Tex di Alberto Giolitti, io adoravo i suoi albi. Grande personaggio, grande disegnatore, maestro di Giovanni Ticci (che ne concluse l'ultima storia). Mi è rimasto impresso il fatto che invitasse nei weekend i suoi amici disegnatori e non, per fare da "modelli" nelle scene di azione, ricostruendo la sceneggiatura in dei "fotoromanzi artigianali", per poi copiare nelle tavole le foto che aveva scattato. Gran parte della sua carriera la trascorse negli Stati Uniti principalmente per le serie a fumetti Dell e si vede! Interessante e esaustiva la biografia che puoi trovare nel redazionale del secondo Texone.
  5. Dix Leroy

    Claudio Nizzi

    Io credo che un bilancio della gestione di Tex da parte di Boselli possa essere fatto solo alla conclusione di questa. E penso che tutti siano d'accordo nello sperare che avvenga il più tardi possibile con risultati ancor migliori.
  6. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 26] Caccia a Tiger Jack

    Lo ha comprato, che era comunque una cosa da fare, è che per amicizia gli volevo far risparmiare tempo! Prima comunque rileggi "Nei Territori del Nord Ovest" che ne è il prologo. Buona lettura.
  7. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 26] Caccia a Tiger Jack

    Ok, fatti una tua idea e poi ci farai sapere, io resto dell'idea che il volume sta bene chiuso.
  8. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 26] Caccia a Tiger Jack

    Spesso vengo frainteso quando metto più di tre parole dietro l'altra e volevo essere conciso. Non leggere Alaska.
  9. Molte delle sequenze di cui i nostri amici si lamentano con insolito fervore sono proprio questo: diversivi e inceppamenti per far durare la storia il più possibile, perché è questo che i lettori vogliono (e a tanti due albi sembrano troppo pochi). Ma temo che ora le esigenze dei lettori cambieranno e non mi meraviglierei affatto che tra qualche tempo anche Tex diventerà di 64 pagine con all'interno una storia completa.
  10. Secondo me vorresti da Nizzi quello che già trovi nelle storie di Boselli, se uno scrittore è nello staff vuol dire che le storie potevano essere pubblicate. Che poi siano riuscite o meno ognuno si farà la propria idea. La "prevenzione" riguardo a uno scrittore o un disegnatore dovrebbe servirci a non pretendere troppo da loro, visto che sappiamo come lavorano. A Nizzi piacciono gli spiegoni, e pure gli origlioni, non ho nessun dubbio in merito, mentre a Boselli serve un pubblico più scaltro, a cui il cervello funzioni a pieno regime, che altrimenti subirà la vicenda senza capirci molto.
  11. Le storie come le gestiresti tu non potrebbero durare due interi albi! C'è un problema: chiamano Tex, gli spiegano i fatti, ma lui neanche vuole sapere tutto per filo e per segno: va dal cattivo e lo riempie di ceffoni, questo sembra arrendersi, ma apre il cassetto, prende la pistola, però Tex e più veloce e lo fredda. Ringraziamenti e poi tutti al ristorante a mangiare bistecche e patatine. 32 pagine a farla lunga. Che non sarebbe neanche tanto male!
  12. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 26] Caccia a Tiger Jack

    Io l'ho comprato oggi, ma non so quando in realtà sia arrivato in edicola (purtroppo in questi tempi esco solo con l'alibi di far spesa) Lunghezza delle storie a parte o tavole tagliate o meno, voglio ringraziare coloro che (nell'ombra visto che non è stato accreditato) hanno dato una mano a Felmang a terminare la storia. Me ne sono convinto oltre a osservare i disegni, leggendo la presentazione del maxi sul mensile da parte di Frediani e ancor di più dopo l'articolo a fine volume di Gianmaria Coltro. Sembra tanto un mettere le mani avanti! Mangiarano si è limitato a realizzare diverse scene chiave e ovviamente tutte le vignette in cui compare la cartomante, lasciando forse neanche le matite a intere sequenze, in un modo simile a quanto già successo in un volume della stessa collana che non menzionerò, visto che questa volta il risultato resta in ogni caso piacevole. Lo stile raffinato seppur memore di altra epoca, non si amalgama minimamente a certe vignette che mi ricordano Alfio Ticci oppure l'appassionato ma acerbo impegno di un apprendista (una per tutte la prima vignetta di pagina 308). Propongo una petizione: fuori i nomi di tutti quelli che hanno collaborato!
  13. Dix Leroy

    [530/533] Athabasca Lake

    A me l'esatto contrario. Il primo albo di Fusco che ho letto era "Caccia all'uomo" e per quanto la storia fosse "strana" (poi ho saputo chi l'aveva scritta) la figura dinamica di quel nuovo Tex non mi dispiaceva. Poi è iniziata una metamorfosi che mi è sempre stata più che indigesta. Ma gli riconosco un'ottima resa dei paesaggi. Ho intravisto un pochino di Fusco nell'ultima storia di Prisco, soprattutto in qualche vignetta raffigurante gli evasi.
  14. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 26] Caccia a Tiger Jack

    Non me lo sarei mai immaginato, anche perché una tavola eseguita e poi tagliata è stata comunque pagata. Piuttosto che tenerle in un cassetto in favore di qualche pagina di redazionale io avrei cambiato i dialoghi, se erano ridondanti! Ma mi sono lamentato spesso che i Maxi non hanno più rubriche e quindi cosa scrivo a fare?!
  15. Io questo albo l'ho dovuto leggere questo pomeriggio per motivi "tecnici" e non ho ancora letto quelle dei tre o quattro mesi precedenti, ma è quello il bello di Tex, si possono leggere quasi tutte a caso. Comunque questa va letta sicuramente dopo gli albi indicati nelle didascalie, che voglio intendere per puro caso (ma quando mai!) si riferiscono a storie scritte dal medesimo sceneggiatore. Tante volte Nizzi parte bene, mette tutti le carte in tavola e poi cade rovinosamente nel secondo albo, quindi il giudizio finale è sospeso. Molto poco credibile un tinozzone di quel genere affrontare una rapida senza non sfasciarsi di brutto o comunque far parecchio male ai passeggeri, comunque lasciamo perdere. Per il resto mi sono divertito molto, perché ci sono ottimi dialoghi e la vicenda scorre senza che io debba fare Re-Wind e rileggermi intere pagine perché ho perso il filo della narrazione (lo so non sono laureato: volevo andare a lavorare e comprarmi i Tex!). Mi ha fatto molto ridere la scenetta del ristorante, perché anch'io se mi servissero lumache al ristorante scapperei immediatamente! Un po' così la situazione del bivacco che comincia a pag. 31: Carson preparerà il caffè ma se qualcuno accende il fuoco e impone che non si possa ripartire se qualcuno non si metterà a pulire nel fiume il "pentolino" (preciso a una caffettiera) perché se si incrosta il caffè non viene bene... A Carson! T'è annata bene che non t'hanno buttato affiume! Una curiosità mi ha assalito, vedendo la stessa vignetta ripetuta a pag. 72 e 73. Si parlava proprio qualche giorno fa di fotocopie e qui ce n'è un valido esempio. Poiché il significato narrativo mi sfugge e raffigurare Tex da una angolatura diversa non avrebbe cambiato nulla mi chiedo cosa sia successo e qui devo dire che ho perso la mia proverbiale minima concentrazione. Dall'ultimo texone, quando vedo Tiger mi innervosisco: ho sempre timore che da un momento all'altro si metta a mozzare teste o arti per farli volare allegramente in mezzo alla gente tra le grasse risate dei pards, per fortuna questa storia è dell'universo Nizziano. Una copertina che non raffigura nessuna vignetta interna, anzi propone Tex e Gros-Jean in una situazione che nemmeno è presente nella storia. Curiosamente il nostro ranger ha la stessa espressione e la stessa posa che avrà pure nel n. 715...
  16. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 26] Caccia a Tiger Jack

    Non avrebbe alcun senso, ma tutto può succedere. Di solito a un giornalista viene dato un tot di righe da riempire e se arriva "corto" o "lungo" sforbicia o allunga il brodo...
  17. Dix Leroy

    Classic Tex per un nuovo lettore?

    Curiosando sui banchi delle fiere del fumetto (chissà se si potrà più fare…) mi sono interessato proprio di queste cose per anni. Biacca, tempera bianca, disegnini riparatori ritagliati e incollati sopra i cartoncini, matite fatte con colore diverso per evitare di cancellare con la gomma, balloons ritagliati e incollati o viceversa eseguiti direttamente sulla tavola, tavole scartate di brutto (e poi poste in vendita) oppure un foglio di carta da lucido scotchato sulla parte alta dove vengono fornite indicazioni al colorista. E ancor prima le tavole "double face", con la parte in nero davanti e colorate in controluce sul retro. Sugli albi che ristampano le storie vecchie si vedono benissimo le parti modificate a partire da una fotocopia, perché hanno un segno più grossolano e impastatissimo sui tratteggi e testi. Le fotocopiatrici di una volta non erano assolutamente paragonabili a quelle di adesso e anche le anastatiche ottenute fotografando una copia stampata non rendono mai giustizia ai disegni originali. Solo a partire dagli scanner attuali e con la stampa con macchine di ultima generazione si è potuto ottenere una qualità a volte ottima, con l'uso del retino stocastico, lastre incise a mezzo laser e l'uso di carta con proprietà di minima assorbenza e ingrossamento del tratto.
  18. Dix Leroy

    Classic Tex per un nuovo lettore?

    Le tavole incriminate sono state visionate anche dal sottoscritto e confermo tutto. Ai tempi del Tre Stelle e anche di TuttoTex i disegni originali erano l'unica fonte per la riproduzione. Questi venivano riprodotti con un ingranditore fotografico e si otteneva un negativo simile a quelli dei vecchi rullini. Infine veniva realizzato il cliscé in zinco con cui si potevano stampare le copie (visti anche quelli, ma purtroppo non sono riuscito a poterli tenere in mano, vi assicuro che sono vere opere d'arte) Intorno agli anni sessanta il processo si ammodernò con l'uso dei lucidi, ma anche questi erano di difficile modifica, soprattutto dai disegnatori che avevano più dimestichezza con carta e pennelli piuttosto che conoscere i segreti della camera oscura. Penso che in Bonelli si sia cominciato a usare mezzi elettronici alla fonte al massimo alla fine degli anni ottanta e allora lo scempio degli originali di Tex era bello che completato.
  19. Dix Leroy

    Classic Tex per un nuovo lettore?

    Confermo che il piacere di attendere ogni nuova uscita e costruire albo alla volta la propria collezione è molto più appagante che comprare annate su ebay che arrivano a casa dentro scatoloni. Ma ognuno ha la sua idea di come avere le storie di Tex, e spesso col tempo cambia idea. Quando ho avuto tutte le storie di Tex ho cominciato a cambiare i TuttoTex con le edizioni originali. Poi ho cominciato a sostituire quelli Tre Stelle. Ho lasciato perdere gli spillati anni cinquanta perché per quelli che ho trovato serviva un mutuo e una buona dose di antitarma e antimuffa!
  20. Più che paletti si tratta di quella che in gergo si chiama "bibbia". Chi scrive per serie tv o sequel di film ne deve studiare una che contiene le principali caratteristiche dei personaggi e delle situazioni. Qualche volta le regole si possono aggirare o stravolgere, purché non si cada in contraddizione con eventi passati e futuri. Poi uno può sbagliare in buona fede e allora interviene il curatore. In genere una storia segue un suo svolgimento che inizia con un fatto e finisce con la sua risoluzione e non ha particolari conseguenze sulle prossime. Che sono anche le mie preferite, in quanto non occorre ricordarsi tutto e basta concentrarsi sull'episodio.
  21. Dix Leroy

    [519/520] Muddy Creek

    Sono solo chiacchere. Sergio avrà avuto anche idee non condivisibili, ma la casa editrice era sua e spettava a lui dire se una cosa andava bene oppure no. All'inizio con Nizzi andò tutto bene, poi pian piano l'equilibrio si è guastato. Nizzi doveva comunque scrivere Tex e quando le cose non si fanno più con entusiasmo se vengono bene è solo grazie all'esperienza e ai trucchi del mestiere. Credo che sia capitato a tutti, no?
  22. A me piacciono molto anche i dischi in vinile, che ascolto quando posso. Gli ultimi che ho comprato sono infilati tra i libri e escono di 4/5 cm dallo scaffale, perché dal "reparto dischi" neanche si riesce a estrarli. I cd sono dentro a scatoloni di pellicola professionale (che usavo una volta) e per fortuna prima li ho convertiti in mp3. Un ripiano della libreria è crollato questa estate, perché avevo messo in "doppia fila" la collezione di Superman e quella di Star Wars. e ora tutti gli albi sono dentro scatole ammassate ai piedi del letto. Il baule (o forziere) ce l'ho davvero, ma dentro ci sono i Tex dall'1 al 207. Se non fossero usciti Maxi, Color, almanacchi, magazine, Texoni, Tex Willer, ce la facevo almeno per un altro lustro tranquillamente. Oggettivamente avrei dovuto fermarmi con il 700, ma speravo di tirar avanti fino al nuovo scontro con Mefisto. Potrò comprare tutto, leggere e poi disfarmene, ma per me è molto dura separarmi da un fumetto, anche se ci ricavassi qualcosa (e di solito sono al massimo 30 cent). Stavo valutando se tenermi solo le storie più belle, ma poi che collezione sarebbe?
  23. Ho buttato o rivenduto tutto quello che non mi interessa più già da tempo. I Nick Raider, i Dragonero, gli Zagor, i supereroi PlayPress e Marvel, i Topolini. Posso buttare i 52 numeri della Collezione Storica, ma mi dispiacerebbe parecchio. Sono stato fedele per 42 anni filati. Comunque voglio puntualizzare: sono io che non piaccio alle donne, e non viceversa! Gran parte dell'astio deriva dal fatto che se dovevo scegliere tra loro e i fumetti non avrei avuto dubbi.
  24. Non so bene che dire Boss. Forse era troppa l'emozione per una storia che ero sicuro non sarebbe mai più uscita. (non intendo comunque più ritornare sulla scena che mi ha fortemente colpito e sulla serie di vignette sotto lo standard di Villa). Comunque non è raro che io mi prenda indietro con le letture. Ci sono periodi in cui non vedo l'ora di avere qualche momento libero per leggerne il più possibile e altri in cui compro e butto negli ormai rari posti disponibili. Così mentre scrivevo ho capito che cos'è. E' giunto il tempo di concludere la collezione ed è come un lungo addio, che si vorrebbe non arrivasse mai. (e mi sono accorto di non aver nessun posto per un altro volume da me atteso: il maxi con i Tre Bill)
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