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Dix Leroy

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Dix Leroy

  1. Niente da dire, se non buona lettura. Io per fare quello che comodamente hai fatto da casa penso di averci messo qualcosa come dieci anni, e mi accontentavo di avere l'albo quindi avevo schifezze senza copertina, con gli scarabocchi, con pagine mancanti... E oggi alle fiere ho comunque una "mancolista" perché pur essendo ora tutti quasi perfetti c'è sempre qualcosa da sostituire.
  2. A me piace come "conduce" le conferenze o le presentazioni. Di solito in questi frangenti vedo spesso persone che sono grandi nel loro lavoro ma poi non sanno come intrattenere un pubblico. Quando presenta Boselli non mi annoio mai. Va da sé che se uno è un curatore di qualcosa quelli che collaborano devono contribuire secondo le sue aspettative e se non lo fanno è giusto che arrivino le nerbate!
  3. Borden non è cattivo, gli tocca.
  4. Dix Leroy

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Che succede a febbraio? Ah… l'avevo già scordato.
  5. Sono d'accordissimo. Se uno dice "Ho la collezione di Tex" per me è sottinteso che si tratta della seconda serie gigante. Che poi uno non possegga neanche un albo in versione spillata vuol dire solo che la sua passione non lo spinge oltre un certo budget. Altrimenti si dice "Sai , ho tutte le strisce di Tex" oppure "Pensa, ho tutti gli Albi d'Oro", proprio per distinguersi da quelli che hanno la serie "normale". Una ristampa o una collezione storica a colori oltre a non essere un buon investimento non da neanche lontanamente la stessa soddisfazione. Confermo che i volumi di Repubblica hanno un peso specifico vicino alla portata limite di uno scaffale per libri, ed è un peccato perché esistono grammature bassissime e spessori tali da avere bei libroni leggerissimi e comodi da leggere e conservare.
  6. Sfortunato a diventare appassionato di Tex? E' il miglior fumetto del mondo.
  7. Ti perdi il meglio! Io sono diventato grande e poi vecchio a cercare gli albi che mi mancavano per finire la storia o vedere com'era cominciata. Secondo me questa specie di ossessione mi ha fatto diventare collezionista. Se avessi avuto tutto pronto probabilmente ne avrei letto qualcuno e poi mi sarei dedicato a altro.
  8. Non so voi ma come per altri negozi io ho la mia edicola di fiducia e vado in altre rivendite solo in casi eccezionali. Dove vado io mi tengono gli albi che di solito prendo e li "prenoto" nel caso di speciali (faccio vedere la terza o la quarta di copertina con la pubblicità). Poi nel caso di collezioni a dispense o le collezioni storiche arrivano solo le copie che i clienti hanno richiesto. Se navajo warrior compra sempre al sabato all'edicola della stazione (che di solito sono le più fornite) è strano che non sia riuscito a trovare il suo fumetto. Anche io sono costretto a rifornirmi una volta alla settimana, o devo alzarmi mezzora prima alla mattina o comunque durante la settimana quando arrivo troverò chiuso. E questo pure alla domenica, in quanto ora c'è una sola persona ad occuparsene e qualche ora vorrebbe averla libera per altre cose! In teoria al ritorno delle rese per il numero successivo l'edicolante potrebbe procurarti l'albo se nella distribuzione sono ritornate delle copie. Ma ormai come hanno già segnalato altri ora è più comodo ordinarlo al sito SBE, con l'occasione fai mettere dentro il pacco qualcos'altro che potrebbe interessarti!
  9. Una cosa bella di "Tex Willer" è che in seconda di copertina c'è un bellissimo e chiarissimo "Dove eravamo rimasti". Poi con dovuta calma ci si può procurare gli arretrati e leggere le storie precedenti. Tex in fondo ha una cronologia davvero minima se rapportata ai supereroi americani. Si legge l'avventura e al massimo si riprendono quegli albi segnalati puntualmente dalle didascalie.
  10. Dix Leroy

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Poco ma sicuro. Posso anche dire che esaminate al microscopio non esiste nessuna copia uguale all'altra! Quindi da domani arraffiamo tutto quello che è ancora disponibile!
  11. Dix Leroy

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Se è vero che la stampa (e non la rilegatura visto che le copertine sono diverse) delle quattro edizioni è stata fatta in una sola volta, sconsiglio chi lo sa per certo di esprimersi in proposito, perché la risposta del "pubblico pagante" potrebbe non essere felice. La logica presumerebbe che la versione unlimited e la prima limited siano state fatte assieme. Per la grande felicità del tipografo in altre due riprese ha dovuto rimettere il macchina il lavoro e per sole 700 copie buone per volta. Fossi in lui avrei continuato la tiratura e tenuto un bancale di roba pronta in magazzino, ma si fa e non si dice! La stampa di queste edizioni dovrebbe essere un po' più curata del normale, visto il prezzo, la quantità e la destinazione, ma sono finiti i tempi in cui si poteva lavorare bene e controllare ciò che si fa. I turni sono H24 e bisogna solo produrre e alla svelta. E a dirla tutta una volta ci si metteva più tempo ma la fatica era maggiore e le macchine più "cattive", nel senso che era un attimo rimetterci dita o mani intere!
  12. Dix Leroy

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Ha un senso. Nei volumi da edicola lo scontorno è necessario per togliere il personaggio dal contesto della copertina originale (presa a caso dalla serie e credo non sia mai attinente alle storie contenute). Nel librone non riesco a capire la necessità di tale scelta, se non appunto che ora è "di moda". Un libro così voluminoso e prezioso ma stampato in copertina a tinta unita presto si rovinerà, perderà colore nelle zone esposte al sole, prenderà delle botte o striscerà contro altri volumi o pareti. Un bello sfondo multicolore spesso riesce a mascherare meglio i segni del tempo.
  13. Dix Leroy

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Due sono i motivi fondamentali secondo me per questa scelta. La prima è di motivo tradizionalista: le copertine della serie mensile sono sempre state fatte con colori accesi e a tinta unita, ed è già una grande concessione che da tempo ci siano parecchie sfumature, si può aggiungere che questa colorazione più accesa spicca maggiormente in mezzo agli altri fumetti in edicola (l'ho già scritto: andateci e provate a cercare Tex: lo troverete immediatamente). La seconda potrebbe essere che Villa non sa colorare al computer. Se a voi fa inorridire il fatto che sia più difficile gestire un disegno a colori eseguito su carta, rispetto a uno colorato (bene o male) con un programma per pc, sappiate che comunque è vero. Viene fatto e veniva (per forza di cose) fatto un tempo, ma ci vuole più tempo costa denaro e ormai oggi nessuno ha uno o l'altro.
  14. Dix Leroy

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Quando avremo la certezza del colpevole verrò anche io in redazione con un barile di pece e un sacco di piume per esprimere il mio parere al riguardo.
  15. Io invece ho avuto l'impressione che il Tex che voleva Nizzi era "l'ispettore Willer" un emulo di Derrick o di Colombo che si lavorava gli indagati minuziosamente, ma che poi risolveva i casi per colpo di cu... E continuava a riassumere i fatti al suo collega (sempre quello), un po' avanti con gli anni e parecchio distratto.
  16. Mi posso fidare della tua opinione, ma Nizzi per me è più Larry Yuma o Nick Raider, ma può essere che non avendo letto altro mi sia fatto una idea sbagliata. La leggenda della vecchia missione è per me uno degli esempi di storia "bella" e non copiata dallo stile di questo o quest'altro. Non la leggo da una vita, ma mi ricordo di averne consumato gli albi spaparanzato sulla sdraio, perché me li portai dietro in quella che è stata la mia ultima villeggiatura al mare.
  17. A differenza di quanto successe con i disegni (in cui quasi nessuno si rifece smaccatamente a Galep) lo stile di scrittura di Bonelli era l'unico tratto che aveva accompagnato Tex dalle sue origini. Nolitta poteva creare belle storie, ma il tono sarebbe stato sempre troppo diverso dalla versione classica. Per me fu una decisione corretta far scrivere Nizzi "alla Bonelli", il suo unico problema anche all'inizio è che riprendeva da dove l'altro aveva interrotto, e quindi in una fase di declino. Riuscì a rallentarlo, ma alla fine subentrò anche il proprio, che portò a un periodo abbastanza cupo. Ma non sono troppo sicuro che un Tex "alla Nizzi" ci sarebbe piaciuto. E forse non lo abbiamo mai visto.
  18. La formula Almanacco (per me) risultò noiosa e poco attraente per altri aspetti. Il dossier a volte completamente slegato dalla storia, i servizi che comparivano all'inizio riguardanti spesso acquisti (libri film o videogiochi) che quasi mai hanno stuzzicato la mia curiosità. La storia in bianco e nero su carta patinata lucida a me non piace. Il rilancio nel formato Magazine ha migliorato la carta, aggiunto il colore e molte più immagini a corredo, e c'è lo sforzo di rendere la lettura dei redazionali più vivace. Ma lo stesso li leggo in fretta per arrivare al sodo, ossia al fumetto.
  19. Monni, mi tocca darti ragione. L'almanacco ha avuto il suo periodo "basso" quando lo era anche il mensile. E le storie brevi brutte non sono brutte perché sono brevi (sembra complicato, ma basta rileggere la frase un paio di volte).
  20. Dix Leroy

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    L'avevo sospettato anche io, ma non avendo prove...
  21. Dix Leroy

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Il Texone da edicola contiene una sorpresa e vogliono tenercela nascosta il più possibile. E uscirà al posto del cartonato, come avevo previsto. Confermo anche se non ce n'era bisogno che anche il mio Storia del West mi arriva in fumetteria con un mese di ritardo, cosa che mi era stata detta all'attivazione dell'abbonamento. Però così riesco a risparmiare qualcosina, anche se non posso scegliere la copia migliore, perché una ne arriva.
  22. Finita la storia adesso (io resto sempre indietro). La storia che faceva da antefatto non l'ho riletta, però mi era rimasta impressa per la narrazione che sembrava svolta in maniera differente dal solito e che avevo apprezzato. Solo dopo avevo visto che era stata sceneggiata da Ruju. Questo ritorno di Makua poteva risolversi nel solito amaro cliché del personaggio nato per finire male e spero non ci sia in lavorazione un terzo capitolo in cui questo potrebbe ancora accadere. Spero di no. Come detto dal mezzosangue stesso è una vicenda in cui lui centra poco e che poteva essere risolta anche senza di lui, ma il suo ruolo è quello di mostrare che tutti hanno diritto a una seconda occasione e delle volte la seconda è leggermente migliore. Letta all'inizio del nuovo anno è anche di ispirazione per non vedere sempre tutto negativo. Di sicuro non è un capolavoro, ma dal sottoscritto è stata letta comprendendo tutto e non dovendo tornare indietro per rileggere passi confusi o contorti, il che è il massimo per passare qualche momento in relax con una bella storia. Qualche primo piano dei protagonisti mi è sembrato più riuscito del solito, mentre al solito i "villains" di Font sembrano usciti dalla penna di Chester Gould: sembra divertirsi molto a sfigurare le loro fattezze, ma potrebbe essere anche una precisa richiesta dello scrittore.
  23. Dix Leroy

    ....tutto è cambiato...

    Sono autori che hanno una carriera di tutto rispetto, e fumetti alle spalle di un certo peso prima di entrare nella "scuderia". Ma qualche volta ne hanno "approfittato", fornendo tavole che ad altri sarebbe toccato rifare. Ed è capitato anche ad altri che ammiro incondizionatamente, sia chiaro!
  24. Dix Leroy

    Il mistero del numero 200

    Non posso dire che me ne ero accorto coscientemente, ma avevo il sentore che la storia contenuta nel duecentesimo numero avesse un'aura da "fuori collana", come già in "SuperTex", con quel Cochise così giovane e diverso dalle altre apparizioni. A me è sempre parso che quando Tex "lavorava" da solo le storie si svolgessero prima che suo figlio fosse abbastanza grande da accompagnarlo e Carson fosse ancora in servizio tra i rangers. L'ipotesi che stiamo leggendo episodi sparsi della vita del nostro eroe mi venne convalidata dai vari episodi della saga di Mefisto/Yama, che in alcuni casi sono la diretta prosecuzione dell'avventura letta però anni prima. Conoscendo poi meglio come scriveva G.L. Bonelli, risulta chiaro che a lui di queste cose importava meno che zero.
  25. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 25] Il boss di Chicago

    Che i soldi possano far tutto si è sempre saputo. Che un delinquente anche se astuto possa cambiare identità e arrivare fino alla carica di senatore a me sembra una grossa forzatura, ma stiamo parlando di un'altra epoca e un'altra nazione. Chissà se anche qui nel nostro Bel Paese è successa davvero una cosa del genere?
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