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Dix Leroy

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Dix Leroy

  1. In ogni caso in quei tempi non era poi strano vivere di espedienti. Chi viveva in città magari aveva più spese e quindi inventarsi un mestiere e metter su una piccola bottega poteva anche risolvere qualche problema (però ne creava altri). E non credo che in Italia tutti avessero un campo, mucche e pecore oppure lavorassero stabili per qualcuno che li aveva. Erano altri tempi, poi quando c'era necessità o si emigrava dove dicevano c'era lavoro sicuro o si entrava nell'esercito. Non molto diverso dal vecchio West!
  2. Ne convengo. In una certa maniera la libreria accetta (ma non promuove) il fumetto in quanto "cultura". Se poi porti alla cassa "Tex", siamo onesti, stai comprando solo la versione più lussuosa di un prodotto seriale da edicola. In fumetteria invece l'ambiente è costruito su misura di un pubblico che considera il fumetto italiano le cose che leggeva papà (o meglio il nonno). Negli anni ottanta era la stessa cosa nei negozi di musica: chi voleva dischi di jazz o peggio di classica, difficilmente lo trovavi al sabato pomeriggio, in mezzo alla bolgia di paninari che discutevano su quale fosse il miglior "Mixage"...
  3. Assolutamente vero. In libreria trovi qualcosina, non nascosto ma neanche in vista. E come ho scritto tempo fa, quando ti presenti in cassa il commesso guarda e quasi non crede (di avere certa roba in vendita)!. In fumetteria se chiedi cose del "west" non si scompongono più di tanto, ma è evidente che sei fuori contesto, anche per ragioni anagrafiche. Dalle mie parti i fumetti stanno sparendo o sono già spariti anche dagli angoli edicola dei supermercati.
  4. Pensa che i fumetti stanno diventando rari... alle fiere del fumetto! Ieri in tarda mattinata ero in fumetteria per i miei "Storia del West": il commesso è nuovo (dall'anno scorso ogni volta che vado ce n'è uno diverso), ma nello scaffale degli abbonamenti i miei albi sono facili da trovare, poiché molto diversi dai soliti manga. Nel resto del negozio, setacciato alla buona finché aspettavo si liberasse la cassa non ho trovato assolutamente nulla edito da Bonelli. Anche il posto dei fumetti Marvel/Panini diventa sempre più stretto. Stiamo arrivando alle battute finali: una volta preso il numero 75 mi sa che lì dentro non ci andrò più.
  5. Confermo: all'uscita dell'albo la storia mi intrigò molto, più che altro per la narrazione. Ebbi l'impressione che su Tex le cose stassero cambiando (in meglio). Per i disegni di Font è vero, bisogna farci l'abitudine (a differenza dei disegni di Saudelli o Laurenti, che saranno bravi ma su altre testate)
  6. Dix Leroy

    Il Pugno Di Tex A Carson...

    Qualcuno ha la gentilezza di ricordarmi in che albo vennero pubblicati i risultati del sondaggio? Mi ricordo che ne ho visti molti con le domande e forse solo uno con le risposte. Io mi ricordo la frase "TRIONFO DI MEFISTO", probabilmente come risposta alla domanda "Di quale avversario vorreste il ritorno" o "Il vostro cattivo preferito". Anche qui (se me lo confermate) il pubblico venne accontentato con una storia svogliata e stiracchiata. Non sempre accontentare il pubblico pagante da buoni frutti. A mio parere a Nolitta semplicemente non piaceva scrivere Tex, sicuramente non piaceva trovarsi nel ruolo di sceneggiatore principale.
  7. Io sono bollato come una brutta persona, non puoi pretendere una logica dai miei ragionamenti. Se non è stato scritto e disegnato almeno sessant'anni fa a me non piace niente e troverò qualsiasi bazzecola per non farmi piacere nulla che sia inedito. E accumulo commenti dispregiativi nei miei confronti come fosse acqua fresca. Ogni tanto mi sfogo pure io. Ma ricevo simpatiche faccine di approvazione quando lo faccio.
  8. Dix Leroy

    [756/759] La Tigre colpisce ancora

    Pur trovandomi praticamente sempre in disaccordo col Boselli persona, rispetto il Boselli scrittore (con tutte le eccezioni e le troppe lungaggini di cui comprendo comunque i motivi), e lo penso contrario a inserire certe tematiche, almeno nella serie principale. Il tema dell'amicizia virile è da sempre presente nella letteratura e nei film e non mi ha mai sfiorato il pensiero che si alludesse a qualcosa di diverso da ciò che veniva raccontato. E per opposto esiste anche il tema della solidarietà femminile, filone forse meno sfruttato ma altrettanto solido.
  9. provati, una volta tanto, a essere critico su quanto ti appresti a leggere. Magari perderai punti in redazione, ma ne acquisterai da noi. Questo magazine è proprio duro da mandar giù.
  10. CI vorrebbe una ristampa ragionata dell'Albo d'oro e secondo me la faranno. Forse più probabile una anastatica rispetto a una edizione riveduta, magari un po' più curata rispetto a quella a striscia attualmente proposta dalla Gazzetta. E una 1-29 con le copertine della prima serie gigante forse sarebbe ancor più vicina a quanto sogna il Sassaroli.
  11. Della nuova ristampa ho comprato solo il numero 1, per vedere quanto fosse diverso dal TuttoTex n.1, a sua volta molto diverso dal n.1 che possedevo già (purtroppo censurato). Cambiamenti in corsa per me non avrebbero senso: chi si è appassionato con una collana si troverebbe spiazzato da un cambiamento radicale, anche se fosse il Classic. Sarebbe bella una serie di "best" con avventure complete del passato ma in formato originale, ma qualsiasi cambiamento di formato implica un prezzo diverso da quello che ci aspettiamo. Oggi come oggi la "striscia" è una lavorazione speciale, anche se il formato è minore è comunque un andare fuori standard, con prezzo al pubblico da rivedere (difatti in proporzione il costo per pagina è più alto).
  12. Qui più che l'A.I. (che per adesso disegna tutto sghembo, non se ne intende molto di proporzioni e da quello che ho visto non sa ancora fare immagini in bianco e nero), la soluzione ideale sarebbe costruire dei modelli 3D, basandosi sullo stile di Galeppini (o altri a scelta). Il costo e il lavoro da impiegare da parte di un nugolo di capaci volenterosi ESSERI UMANI sarebbe di notevole portata e impegno, ma alla fine ci sarebbe un personaggio quasi reale, da fissare in qualunque posa si voglia. Ne basta uno o due (in fondo gran parte dei personaggi sono lo stesso prototipo, con vestiti e capelli diversi), per fare tutte le vignette che si vogliono realizzare. Poi si può anche colorare, ma alla fine avremo in realtà un cartone animato in fermo immagini. Non si parla neanche più di fumetto o nemmeno di fotoromanzo (per chi ancora se li ricorda). Per quello che ho visto io l'Ai grafica riesce a mescolare cose memorizzate a casaccio per fare dei paesaggi onirici certo suggestivi, di grande effetto ma con gran poco realismo. Per le figure umane vedo cose che si osservavano nelle illustrazioni in stile metafisico e sempre con vistosi e grossolani errori anatomici.
  13. Davvero un ottimo lavoro. Vi sono grato di averlo condiviso con noi!
  14. Abbonarsi a qualcosa è sempre molto facile, a disdire come minimo una raccomandata con ricevuta di ritorno. Al solo pensiero di una mattinata all'ufficio postale io non mi abbono mai a nulla.
  15. Bene, poi ci insegnerai come si fa (soprattutto per la questione abbonarsi per un mese o poco più e non a vita a meno di non dover studiare giurisprudenza per effettuare la disdetta)
  16. Questo no, il prezzo sembra ed è onesto, ma il formato è troppo grande e il libro pesa un botto. Serve a fare esercizio sulle braccia a tenerlo per due ore, ma non ne vale la pena. Molto meglio il formato classico dello speciale estivo (texone) Purtroppo non è più disponibile il box in legno Tex Ranger, ma questa storia c'era anche in due pratici albi 16x21...
  17. Non condivido (a me le storie fantastiche mi hanno convinto a collezionare Tex), ma comprendo benissimo. Le copertine sono un'ottima vetrina di quello che accade nell'albo, specie dal 401 in poi, quindi basterà quello per convincerti a prendere l'albo o lasciarlo dov'è. Per i nuovi ovviamente un giro mensile in edicola è obbligatorio, per i vecchi albi spulciare qualche mercatino e portare a casa fumetti a poco prezzo potrà essere un simpatico passatempo. Se poi la vicenda sarà di tuo gradimento recuperi gli albi mancanti (di solito non più di due) col servizio arretrati o ebay! Un consiglio (più da editore che da collezionista) è prendere a scatola chiusa qualsiasi "Le grandi storie Bonelli" con il logo di Tex. Storia completa (in bianco e nero), a prezzo onesto e sicuramente da antologia...
  18. Qualcuno più ferrato sugli argomenti trattati nelle storie di Tex potrà sicuramente darti qualche dritta, ma permetti una osservazione: Poi alla fine non troverai che queste storie in fondo sono tutte uguali? Se ti piace il western saprai che è un genere che comprende vari tipi di storie (e credo che sia proprio questo il motivo della sua longevità). Secondo me Tex ha molto (e forse di meglio) da offrirti! A quanto ti ha scritto Diablero mi permetto di non scartare a priori le storie di Nizzi: soprattutto se nel west cerchi una punta di "giallo". Dopo il 500 sicuramente meglio Boselli, ma prima qualcosa di buono scritto da Claudio c'è.
  19. Statisticamente corretto. Si tratterebbe solo di qualche pagina in più di un episodio (completo accidenti!) del comandante Mark. Realisticamente parlando io posso reggere 5 albi di Mark a settimana, o in alternativa un Blek della If che ne aveva molte di più. Tex però richiede molta più attenzione: in 76 pagine rischi che la storia in realtà o è avanzata di poco, oppure che gli eventi precipitano, ma hai dimenticato quello che avevi letto a inizio mese. I fumetti hanno ritmi e tempi diversi e il Tex moderno vuole impegno e soprattutto costanza. Nei periodi in cui mi appassionavano di più i fumetti di supereroi da Tex me ne stavo alla larga, accumulando albi su albi. Ma fin che avevo posto accatastavo e aspettavo l'imminente delusione Marvel o DC per tornare al West. Nessun problema pard, era una riflessione a quanto hai scritto e non una richiesta di spiegazioni o ulteriori pareri.
  20. Non è solo la spesa a rendere sempre più pesante collezionare Tex. La lettura stessa si fa pesante perché non si tratta più di avventure fini a sé stesse da leggere senza impegno. Tex Willer è un intero affresco, rimandi a storie del passato, a personaggi e situazioni realmente accadute, da seguire in contemporanea con la collana classica, ambientata in un'altra epoca e che sempre più spesso si autocita e comincia pure a collegarsi con fili narrativi dell'altra collana. I volumi fuori serie sono ancora poco legati tra loro, ma le avvisaglie ci sono eccome. Il tutto fatto da storie sempre lunghe (unica eccezione il color autunnale) in cui ogni avventura aspira a diventare un "nuovo classico". Insomma è come avere ogni sera in TV un film da cineteca da tre ore. Da giovane probabilmente avrei apprezzato (ma non avrei avuto il budget, soprattutto perché non volevo leggere solo Tex), mentre da semi anziano mi siedo e come per i dischi da ascoltare mi pongo il dubbio: "Meglio una storia che conosco a memoria o rischio di sprecare la serata per un inedito troppo complicato da seguire?" La Disney italiana propone una marea di pagine disegnate, ma sono comunque semplici e veloci da seguire, perché il target è diverso (anche se probabilmente anche in quel lido i lettori adulti sono la maggioranza). Tex un tempo era soltanto un po' più complicato di Topolino, quel tanto che bastava al ragazzo per sentirsi più "grande", oggi il diploma di scuola media rischia di non bastare...
  21. Quest'anno mi dispiace ma non ne ho letto nemmeno uno... sto leggendo adesso le storie del 2022. Ho finalmente capito perché non mi piaceva più leggere Tex, il motivo non sono le storie, ma che ne escono troppe. Quando da piacere un hobby diventa "dovere" (devo leggere altrimenti mi prendo indietro), la magia pian piano sparisce.
  22. Dix Leroy

    [Speciale Tex Willer N.7] Presagi di guerra

    Io invece ho l'impressione che già lo stesso personaggio non appartenga sempre allo stesso universo. Già il cambio di disegnatore e soprattutto di scrittore danno alla storia taglio e modalità diverse. E all'epoca non ero il solo, visto che per quanto è stato possibile le storie con El Morisco venivano fatte sempre da Letteri, quelle con Mefisto (quasi) sempre a Galep, quelle con le rivolte indiane sempre con Ticci... C'è stato un periodo in cui Tex e Carson ricordavano eventi e personaggi che noi non avevamo mai visto (celebri gli sceriffi o i soldati incontrati per caso). Voi veramente vedete il Tex Willer nella stessa cronologia del Tex classico? Non so riportare la fonte (lo ammetto), ma Nizzi considera valide solo le storie sue e quelle prima che lui arrivasse (citando comunque male o arbitrariamente), quindi se fosse restato il suo Tex era comunque "autonomo".
  23. Se non si era capito nel Western le patatine sono ammesse, come gli Stetsons e gli stivali con cui si può camminare sulla Main Street. Altrimenti non sarebbe più bello.
  24. Dobbiamo sempre tener presente una cosa (che a molti spesso sfugge, me compreso). Questo west è quello della leggenda, ispirato alle produzioni hollywoodiane o dai libri di avventura, lontanamente ispirati ai fatti e alle atmosfere dell'epoca. I fatti reali erano molto diversi e per nulla eroici, tranne che occorreva una tempra di ferro per vivere laggiù. A fine ottocento nelle strade polverose e piene di sporcizia nessuno si vestiva come nei film di John Ford, nessuno sparava bene come Tex e nessuno viveva in salute e in tarda età come Kit Carson!
  25. Dix Leroy

    [Speciale Tex Willer N.7] Presagi di guerra

    Mi hai fatto vedere la luce! Sono pienamente d'accordo e mi mette in pace con una crisi che dura da decenni! Bravo e Grazie! Questo che leggiamo è il Cico adattato all'universo di Tex Willer, che a sua volta è diverso da quello classico. Sono interpretazioni d'autore, che servono a questo filone particolare (Team up).
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