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Dix Leroy

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Dix Leroy

  1. A me piaceva il fatto di comprare un albo solo. Ora però (se non è un problema) ci racconti di come sarebbe stato l'EstaTex, visto che la mia idea di acquisti ora si è focalizzata solo sul Bis estivo.
  2. Non ho parlato di un Flip book (perché non siamo in America). Come farebbe un Tex mensile di 160 pagine bn costare più di un Color Tex di 160 pagine a colori adesso me lo spieghi tu!
  3. Amico Dario, premetto che la mia esternazione era poco più di una provocazione, ma ora che mi ci fai pensare meglio si può anche ragionare e andare sul pratico. Quando l'editoria attraversò una crisi forse peggiore di questa che stiamo vivendo la si affrontò ridimensionando l'uso del colore (poi il fumetto italiano dovette essere quasi sempre in bianco e nero), poi con la diminuzione della foliazione e poi del formato (dall'albogiornale Audace alle 32 pagine della striscia" che forse ne era un foglio solo). Ora invece si preferisce stampare a colori il retro della copertina, aumentare le uscite e ogni tanto il prezzo. Un albo di Tex com'era agli inizi degli anni sessanta e con due storie com'era la Collana Araldo non intaccherebbe la tradizione, ridurrebbe i costi della realizzazione di due albi distinti (c'è comunque una copertina di meno) e probabilmente il prezzo al cliente. Per otto euro scarsi e per un formato così oggi abbiamo un Tex Color. Quindi dimmi te dove sarebbe il problema. E se il nuovo Tex fosse tutto a colori anche Dotti continuerebbe a realizzare la copertina (che sarebbe all'interno).
  4. Io proporrei un Tex al mese di 160 pagine (100 dedicate alla storia principale e le 60 di appendice a Tex giovane) e non venitemi a dire che il formato Bonelli non ha mai previsto due storie slegate perché vi appendo per i pollici.
  5. Ma non è lo scopo di questa discussione mettere alla berlina questa procedura e nel nostro piccolo indurre la casa editrice a cercare di moderarsi?
  6. Dix Leroy

    [745/747] Vancouver

    Io non mi vergogno di essere un GLBoneliiano e su Tex cerco alcune cose e mi ritengo soddisfatto se le trovo (chiunque scrivi o disegni Tex). Aderenza storica, riferimenti a personaggi reali, ricostruzione fedele di avvenimenti, situazioni, ambienti, coerenza con gli aspetti legali o storici, corrispondenza con quanto successo nelle storie precedenti, magari lette vent'anni prima... non mi interessano! Io leggo fumetti per divertirmi e rilassarmi o recepire un messaggio: spesso è questo che non trovo e una volta finita la storia non mi resta nulla.
  7. Come intrusione alla grafica di copertina posso essere d'accordo, ma il marchio di Garanzia Morale non è certo un invito a comprare l'albo o per celebrare un evento. Si trattava di un pallido tentativo di sviare i detrattori del fumetto o rassicurare i genitori. Penso che Bonelli sia stato contentissimo quando non fu più necessario inserirlo! Invece il codice a barre (sempre in prima pagina nei fumetti di supereroi) viene tranquillamente buttato dietro, con buona pace degli edicolanti che spesso lo cercano per leggerlo e aggiornare il database dei venduti.
  8. Eppure c'è stato un tempo e neanche tanto lontano in cui mettevano una "finta copertina" o una fascetta che abbracciava l'albo per pubblicizzare un evento o una ricorrenza. Ma è vero, erano tempi in cui si poteva ancora fare.
  9. Le patacche piacciono solo a quelli dell'ufficio Marketing: che si addossino loro i costi aggiuntivi!
  10. Però devo ammettere che l'apparizione della patacca (con tanto di articolo dedicato sulle news del sito Bonelli) ha destato in me il desiderio di vedere cosa se ne diceva qui. Confesso che Tex non lo leggo e non lo compro più da diversi mesi e quindi non avevo più motivo per intervenire qui. Saluto in ritardo tutti quelli che mi hanno ricordato il giorno del mio compleanno. Diablero ha scritto una cosa scherzosa ma che si potrebbe prendere in considerazione: quei bollini, belli o brutti che siano facciamoli adesivi per davvero, con un particolare supporto chiamato giustamente "removibile", in modo che chiunque se ne senta infastidito lo possa togliere senza danneggiare l'albo. In ogni modo questa notizia mi ha riavvicinato a Tex anche se in modo non soddisfacente per le vendite. Comunque un sincero augurio di buon anno a tutto il forum.
  11. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Se mi confermate che è l'ultima storia di Nizzi per Tex va acquistata, che sia brutta ma ancor meglio se è bella, non fosse altro per il fatto che chiuderebbe un'altra fase della carriera del nostro Ranger (com'era il 400 con l'ultimo lavoro di Galep o "Il medaglione spagnolo" con il commiato di GLB. La copertina è molto suggestiva e ben bilanciata. Il fatto che sia una storia unica (e non due vicende neanche legate) è un altro punto a favore, i disegni di Casertano una garanzia. Probabilmente lo infilerò a forza in qualche posto da dove non si riuscirà più a estrarlo, ma questo lo prenderò.
  12. E' un errore che fanno molti: si deve diversificare l'offerta non escludere un mezzo a favore dell'altro. Una Bonelli solo digitale chiuderà tra i debiti esattamente come la Bonelli solo editrice di albi o libri. L'albo fisico ha un costo in cui la stampa e la carta sono importanti ma non fondamentali, in quanto è un prodotto originale e non importato, quindi il costo all'utente dovrà essere il medesimo che sia in carta o in digitale, perché è soltanto un modo diverso di usufruirne. Abbassare il prezzo a un euro equivale a svenderlo, a sfavore del corrispettivo cartaceo ma complessivamente di tutta la filiera (dallo sceneggiatore al disegnatore al letterista e a chi cura l'impaginazione. La messa in piedi di una piattaforma che consenta di pubblicizzare e distribuire albi digitali significa un investimento enorme e ancora una volta sarà necessario che l'utente contribuisca a tenerlo in piedi con i suoi acquisti, esattamente come è successo fino ad adesso. Discorso diverso per le ristampe: non dovendo più occupare tempo a ristampare albi di cui non si sa bene quanto verrà venduto e non trattandosi più di materiale inedito, volumi come "Le Storie Cult" potrebbero essere più assidui come uscite (penso a serie complete e non una semplice selezione) e magari un prezzo più allettante. Io proporrei di riesumare la "Tre Stelle" ovvero di proporre (a questo punto a un euro in meno), le storie di Tex di cinquanta mesi prima, tanto per vedere come reagisce il mercato.
  13. Anche io vorrei dire la mia: Innanzitutto la Bonelli deve continuare a stampare, finché esisterà anche solo una edicola in Italia, perché regge in piedi quasi da sola una struttura (tipografie, legatorie, distributori edicolanti e librai) e una cosa non deve per forza escludere l'altra. Con ogni mezzo deve coinvolgere i suoi lettori e invogliarne di nuovi, ma deve farlo anche con chi non interessa la carta, la sensazione di tenere in mano un albo, annusarne il (cattivo) odore e che adora collezionarli. Poi, vista la sua grande storia deve fare in modo di proseguire la tradizione e non scimmiottare l'ultima moda o la tendenza del periodo, insomma i Manga sono fatti dai giapponesi, noi dobbiamo leggere nelle testate SBE dei bei fumetti con lo stile italiano (per motivi persi nella notte dei tempi mai con personaggi italiani). L'offerta digitale deve rivolgersi a chi non ha più posto in casa, a quelli che comprano il cartaceo e per vari motivi l'albo neanche lo sfogliano e a quelli che per altri motivi (vedasi l'introvabilità di certe testate) vorrebero leggere una storia ma non la trovano! Poi una volta terminata la COLLEZIONE digitale (come succede con i supporti musicali), a molti verrà la voglia di recuperare quegli ammassi di carta, colla rinsecchita, angoli spuntati, copertine scollate e polvere, quando non si trovano dentro le tarme....
  14. "rimedio" con quel poco che conosco fin qui (l'albo non ce l'ho): copertina con qualcosa di già visto (fondo bianco, posa simile a copertine anche recenti), e una nuova occasione per Freghieri per farsi conoscere e benvolere da chi legge solo Tex, anche se qua e là penso di aver già letto qualche altra sua storia di Martin Mystére. Encomiabile il fatto di aver saputo sincronizzare le uscite in modo che questo bis non spezzasse la storia in corso. Non è facile.
  15. Assicurati di avere una stanza intera dedicata alla tua collezione: comprare tutto quello che esce e recuperare quello già uscito significa che quando avrai tutto sarà parecchia roba.
  16. Parlo da ex-Texiano (ormai) perché anche a me tutta questa offerta continua non ha più senso per me. L'uscita di un nuovo albo bis era logica e se fosse solo un albo mensile in più all'anno non sarebbe neanche male. Ma ora il concetto di "speciale" ha perso di significato e vuol dire soltanto altri albi da accatastare a volte senza averli letti. C'è stato un tempo in cui seguivo almeno una decina di testate al mese, ma non erano collezioni e alla fine mi resi conto che era solo un modo per passare il tempo libero. Poi questo con gli anni è venuto meno, oppure ho trovato o meglio ho dovuto trovare anche altri modi per trascorrerlo. Una osservazione che comunque temo di aver già fatto: la collezione di Tex nel futuro sarà come nel passato: gli albi mensili della collana gigante, senza nessun altro collaterale. (al massimo esisteranno collezioni di Texoni o di Maxi...) Di questo potete star tranquilli.
  17. Beh, visto che nei fumetti, nei film o nei telefilm nessuno trova mai un minuto per alimentarsi in maniera dignitosa (però il tempo per sbaciucchi e stropicci di lenzuola lo trovano sempre), vedere Tex e pard indaffarati nella preparazione di bistecche e arrosti potrebbe essere una novità quasi geniale. Poi però a qualcuno toccherà anche lavare i piatti, e quello si che è noioso.
  18. Tex nel suo periodo classico si trovava in situazioni fantastiche, horror (stemperato) e sovrannaturale molto più che in atmosfere prettamente western. Anche le storie con gli indiani erano piene di riferimenti a tesori nascosti, creature più o meno mitiche... E devo dire che era la marcia in più che me lo faceva preferire rispetto ai soliti assedi al forte di turno, agli inseguimenti agli svaligiatori di banche o razziatori di mandrie che si trovavano in tutti gli altri fumetti dell'epoca.
  19. A questo punto netta solidarietà a Mauro Boselli e Claudio Villa. Marvel & DC hanno saccheggiato immagini di copertina dappertutto e centinaia di disegni di Galep sono tratti da manifesti e copertine di libri. E va bene così. La storia di Magico Vento non è uscita quest'anno e il nuovo albo di Tex (TEX!) non può in nessun modo danneggiare le vendite di una collana che neanche esce più. E anche se la storia interna fosse uguale (e non lo può essere) ci sono centinaia di esempi simili. Allora bruciamo le copie di "Apocalipse Now", storiaccia copiata di sana pianta dal ben più noto "Cuore di Tenebra".
  20. Non sono d'accordo nel paragonare la parabola (se così si può dire) di Nizzi con quella di Boselli. Il primo ha visto esaurire la sua vena creativa ma ha dovuto continuare finché qualcuno lo ha sostituito, mentre l'altro ha pian piano modificato il suo modo di inventare storie, senza perdere ispirazione, tranne sporadici episodi. Come con l'arte di Ticci rimane sempre in media alta, anche se preferisco i vecchi lavori.
  21. Nonostante sia così a me irrita moltissimo. Significherebbe che Bonelli aveva omesso storie molto più importanti di quelle effettivamente raccontate. Sarebbe come scoprire che mio nonno per tutta la mia infanzia mi raccontò fino alla noia racconti della sua giovinezza a volte interessanti per poi scoprire che era sbarcato sulla Luna un mese prima di Amstrong... Comunque non intendevo rimuovere la continuity, ma non riallacciarsi periodicamente a storie passate e tenere tutto sul vago. Ossia quel che abbiamo letto sulla serie regolare rimane. Questo è il giovane Tex di Boselli, l'altro era il giovane Tex di Bonelli.
  22. Si e no, in quanto una avventura a striscia raccolta non è poi molto lunga. Ma come è stato già detto oggi è molto difficile comprimere l'azione in poche pagine: le vignette sono più larghe e non si usano più in modo massiccio le didascalie. Ripeto, a me queste storie non piacciono tantissimo, ma bisogna saper ammettere che il "Tex Willer" è una delle cose migliori uscite in questi ultimi anni, e non solo Bonelli.
  23. La prima parte di questa collana mi aveva molto stuzzicato, poi c'è stato un periodo in cui non vedevo l'ora che finisse l'odissea in Florida, ma ho resistito. A mio avviso l'espediente narrativo di inserire Tex in un west meno leggendario e più aderente alla realtà storica può essere una carta vincente, anche se questo stona un po' con l'inserimento nella continuity di Zagor. A questo punto, se come immagino le vendite sono soddisfacenti, propongo di togliere di mezzo ulteriori riferimenti alle vecchie storie di Bonelli (non so voi ma a me irrita moltissimo sapere che tutta questa roba si svolge tra "Il totem misterioso" e "La Mano Rossa") e continuare a seguire all'infinito una cronologia coerente ma del tutto slegata. Il fatto che la storia raccolta in volume risulti difficoltosa da seguire e si apprezzi meno della versione a puntate per me certifica l'idea che mi ero fatto già dai primi episodi: non è il tipo di storie che preferisco.
  24. Anche se sulla terza pagina non c'era scritto "Storia di C. Nizzi" (il tamburino a pag. 2 ancora non c'era) mio padre si accorse immediatamente che nei nuovi albi Tex c'era qualcosa che non andava e nel giro di un paio d'anni mi trovai da solo nell'acquistare e leggere il proseguo della collezione. Le sceneggiature di Bonelli padre non sono affatto perfette (vedi la storia di Satania nella versione non censurata in edicola in queste settimane), ma l'atmosfera che si respira è tutta un'altra cosa. Fuga da Anderville o l'Uomo nell'Ombra sono storie molto belle (anche Il Ragazzo Selvaggio o l'uomo senza passato), ma secondo il mio parere non reggono contro Il Giuramento, Tra due bandiere, Il passato di Tex o Il figlio di Mefisto, per quanto siano figlie del loro tempo e si confrontassero con le strisce sceneggiate in modo diverso. Oggi che ci siano storie in cui i pards girano a vuoto per la prateria raccontandosi continuamente le ultime vicende oppure siano immersi in vicende ingarbugliate e piene di personaggi più o meno utili, il mensile venderebbe lo stesso. Discorso diverso invece se per mesi i disegnatori non fornissero prove all'altezza. Penso che gran parte dei lettori accetterebbe le ultime nizzate in lavorazione senza battere ciglio, quindi non vedo motivo per tenere i suoi ultimi lavori nel cassetto, anche alla luce delle ultime esternazioni. Poi spero vivamente ci sia un ripensamento sulla gestione generale, perché anche un Texofilo di ferro come me è giunto da mesi al punto di saturazione per il troppo Tex inedito a spron battuto.
  25. Dix Leroy

    Interviste Agli Autori

    Nizzi ha detto ciò che pensa e che almeno io già sospettavo. Sono d'accordo su diverse cose che ha detto, anche se un galantuomo certi pensieri li fa e non ne fa il tema portante di un intervento pubblico. Che poi quello che dice sia la sua personale versione non ci piove. Ritengo che per diverso tempo lui stesso non abbia più scritto storie con il vero Tex e questo molto prima di ideare storie che non erano neanche più fumetti! Come scrissi molto tempo fa (e venni investito da un polverone mai visto) arrivati a una certa età si DEVE lasciare posto ai giovani, bravi o meno bravi che siano, perché il tempo della massima espressione è limitato e non ci accorge quasi mai di essere già entrati nel declino.
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