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TWF - Tex Willer Forum

TexNordEst

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Messaggi pubblicato da TexNordEst

  1. <span style="color:red;">5 ore fa</span>, tizzone d' inferno dice:

    Dite che la figlia di satania possa in futuro allearsi con la tigre nera? Giusto per restare in tema malese....

    Tutto è possibile, ma personalmente vedo la tigre nera come un cattivo (magari anti-eroe in futuro...) con carisma e orgoglio tali che lo portano a lavorare da solo.

  2. Impressioni a caldo molto buone.

     

    I disegni ottimi per dettagli e riconoscibilità dei personaggi. Se posso permettermi un appunto, in alcune vignette in cui il clima era disteso (ad esempio durante il primo incontro tra i pards e Mac Parland dove quest'ultimo ride) i personaggi appaiono piuttosto seri, insomma un leggero contrasto tra il baloon e il disegno. Per il resto davvero molto curati.

     

    Per la storia,  credo sia interessante fino alla fine. Assai meno scontata della precedente di Bonelli. Forse per tener nascosta l'identità della nuova Cora, si paga un po' nella caratterizzazione di quest'ultima rispetto alla precedente.

  3. 1 ora fa, Letizia dice:

     

    Sembrerebbe FFPP.

    Ma non ho idea di cosa possa voler dire.

    Sì, esattamente.

     

    Non so come venga effettivamente svolto il lettering su Tex attualmente, ma sembra quasi che il cursore del testo da aggiungere fosse stato inserito più in basso per sbaglio  e che la persona al lavoro abbia premuto dei tasti senza però vedere nulla, visto che è quasi sovraimposto ad una parte scura della vignetta. Al quel punto potrebbe aver cliccato nel baloon per continuare il lavoro, ma lasciando la scritta dov'era.

  4. Anch'io vorrei rileggerlo prima di dare un'opinione finale, ma non riavrò in mano la mia copia per qualche settimana, quindi, intanto ne scrivo una preliminare.

     

    SPOILERS SOTTO

     

    Per quanto riguarda la storia, direi molto bene. Scorre fluida senza intoppi fino alla fine. Solo su una parte mi sono un po' bloccato, ossia quando Tex e Carson parlano con il maggiore nel suo studio. I dialoghi piuttosto densi di nomi sono importanti per la storia, ma li ho trovati un po' troppo fitti. La parte in flashback, invece, l'ho letta senza nessun problema. Quindi l'impressione è che un mini-flashback in cui far confluire parte di quanto detto nella prima parte della conversazione avrebbe potuto rendere quel passaggio più leggero per il lettore.

    Sul resto ho un parere molto positivo. Va benissimo che non sia un giallo tradizionale nell'impostazione.

     

    Sui disegni posso dire anch'io che ci sono tre ottimi Tex. Secondo me dopo una storia di "assestamento" per i suoi design, Laura Zuccheri ha tutte le carte in regola per un debutto nella serie regolare. Molti sfondi sono ottimi ed aiutano ad immergere il lettore nella storia. Avendola già vista all'opera su Julia, non avevo dubbi in fatto di inquadrature e regia per una storia che ha molti tratti simili ad un'indagine.

     

    Concludo dicendo che credo di aver trovato un errore di stampa in una vignetta. In sostanza (quando Kate scende dalla carrozza), al centro di una vignetta sembrano intravedersi delle lettere stampate. Come detto sopra, per un po' non avrò tra le mani il volume, ma, quando potrò, cercherò di postarla se può essere utile.

     

  5. La mia opinione leggendo anche i commenti precedenti.

     

    Sui disegni, la stessa Zuccheri disse di essere partita con Ticci come modello e non ci vedo nulla di male, visto che molti disegnatori di Tex lo hanno preso come riferimento di Tex "moderno". Rispetto a Ticci, però, il Tex che intravedo è meno massiccio, particolare che nel forum mi pareva fosse apprezzato, anche ricordando il primo Tex.

     

    Sulla qualità dei disegni aspetto naturalmente l'albo completo. Al contrario di altri autori, a mio parere il colore aggiunge qualcosa ai suoi disegni, invece che toglierlo. Mi sembra che utilizzi molti tratti "diritti" e meno curvature di altri autori di Tex a cui siamo abituati.

    Mi pare che le tavole siano molto ricche a livello di particolari negli sfondi.

     

    Concludo dicendo che a parte gli autori che hanno fatto un texone dopo anni di Tex, non ricordo molti esempi in cui il tratto possa essere considerato da serie regolare negli speciali, per varie ragioni.

     

  6. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

     

     

    Legittimo. Sciocco io a pensare che in questo forum ci siano solo i lettori che leggono TUTTO o quasi di Tex.

     

     

    La canzone c'era già in La città senza nome.  (Golden pass)

    Il mio caso credo sia un po' diverso.

     

    Ho iniziato a leggere Tex abbastanza tardi (università) e quindi non ho avuto quel legame da adolescente, o bambino, con Tex che molti utenti del forum hanno avuto.

     

    Credo di conoscere bene ormai l'universo Tex tra acquisti e prestiti dalle biblioteche locali e quindi mi fa piacere entrare in contatto con chi ne sa come, se non molto di più, di me.

     

    Chiudo questa divagazione dicendo che tra i miei contanei, almeno quelli con cui sono entrato in contatto di persona, non ne ho trovato uno che legga Tex purtroppo. Ci sono vari motivi (linguaggio, ambientazione, preferenza verso altro...) e credo sia una delle ragioni per cui sono arrivato a Tex così in avanti, oltre al fatto che Tex è quasi solo fumetto, mentre altre serie (straniere) sono supportate da altri media che rendono più probabile il contatto.

     

  7. On 14/4/2019 at 14:06, borden dice:

    Hai  saltato Bocci e ora pure Ruju-Acciarino. Ma ti piace Tex? Ti piacciono i fumetti? Che cosa fai in questo forum?:blink:

     

     

    Ciao Borden, sì che mi piace Tex (se serve posso fare una foto della collezione), ma non tutte le tipologie di storia fanno per me.

     

    A meno di alcune eccezioni, le avventure magico-fantastiche non sono tra le mie preferite. È difficile da spiegare con un discorso generale, ma solitamente il mio problema è legato all'elemento magico che, per il fatto che Tex & pards devono vincere per la fine della singola storia, spesso risulta ridimensionato o limitato in maniera relativamente rapida.

    Con Mefisto e figlio la questione è diversa, in quanto è stato ampiamente stabilito che sono delle minacce che possono sopravvivere all'episodio.

    In sostanza, per prendere sul serio un cattivo fantastico, dovrei avere la sensazione che qualche volta i nostri possano vincere di misura o "pareggiare".

    Con avversari reali, mi viene più facile accettare una loro sconfitta anche rapida, in quanto è noto che Tex sia "the best" tra gli uomini d'azione.

     

    Come hai potuto vedere, però, non ho espresso nessun giudizio nel merito in quanto non ho letto i numeri. Leggendo i giudizi degli utenti che lo hanno fatto, tuttavia, non sono molto spinto a recuperarla.

     

    Nel caso di Bowen, la prima storia la lessi interamente e non la trovai interessante con Tex e Carson quasi sullo sfondo del protagonista di quell'episodio.

     

    Quando acquisto un fumetto solitamente guardo sia i disegni che il trafiletto di trama. Sia questa che l'ultima storia certamente meritano molto dal primo punto di vista. Dal secondo, a mio parere, un po' meno, ma questo non necessariamente significa che pensi che si tratti di storie scadenti, ma solamente che le mie aspettative non sono alte.

     

    Vedrò se acquistare questi numeri, ma certamente ho in programma di prendere delle prossime uscite di Tex come il texone ed inoltre meno di un mese fa ho acquistato il librone con la prima storia completa della serie Tex Willer.

     

    Certamente se esistesse un abbonamento annuale comprensivo a Tex non avrei dubbi a farlo, visto che tra i fumetti mensili italiani attuali è largamente la mia serie preferita. Visto che così non è, valuto mese per mese.

     

    Se mi piacciono i fumetti beh, dato che supero ampiamente il migliaio tra volumi singoli e uscite di serie, direi di sì.

  8. Con un po' di ritardo ho potuto leggere la storia completa.

    Premetto che è la prima avventura con "Il maestro" che leggo e forse è l'unica componente che non mi ha entusiasmato.

     

    Nel complesso per me la storia è ottima. I quattro albi hanno permesso di dedicare spazio a tutti senza dover sacrificare alcuni personaggi ed arrivare ad una conclusione più che buona.

    Disegni fantastici con una qualità costante lungo il racconto.

  9. On 3/1/2019 at 14:24, Letizia dice:

     

    Non è resuscitato, è suo figlio.

    Spero di no. Tex è già pieno di "figli di Tizio". Se non fosse proprio lui, non sarei molto interessato alla storia.

     

     

    Comunque la Tigre Nera è uno dei pochi avversari che mi farebbe piacere rivedere, nonostante la conclusione dell'ultima storia.

  10. Penso sia difficile, perché in Tex raramente il nemico la fa franca al termine della storia, mentre Mefisto e Yama possono anche tornare nonostante la morte/sconfitta.

     

    Magari, quello che si potrebbe pensare di fare è una serie di nemici "minori" legati ad una figura più importante e pericolosa. All'ultimo ci si potrebbe arrivare dopo alcune storie dedicate ciascuna ad una battaglia contro i singoli scagnozzi. Naturalmente questi dovrebbero "lavorare" in ambiti diversi per non rendere il tutto ripetitivo. Alla fine la rivelazione (con indizi qua e là) che sono legati fra loro con storia finale contro chi li manovra.

  11. A mio parere, l'album di figurine non ha lo scopo di invogliare lettori "giovani" a completarlo, quanto a spingere persone che apprezzano Tex, a provare le altre testate. L'occasione del settantennale è stata sfruttata per raggiungere anche chi raramente compra Tex.

     

    Secondo me, la critica che viene da alcuni utenti è più che altro mescolata alla delusione di non aver avuto qualcos'altro che celebrasse il festeggiato (Tex). Come scrive ymalpas, sarebbe stato piacevole ricevere una cartolina/poster per l'occasione.

    Personalmente, non trovo molto azzeccata la scelta delle figurine che rappresentano per buona parte copertine delle riviste. Una va bene, affinché la serie venga riconosciuta in edicola, ma resto sarebbe potuto essere incentrato maggiormente sui personaggi. E no, non credo di puntare a completarlo, nonostante, visto il numero di persone (non) interessate ora, possa effettivamente diventare un pezzo da collezione negli anni. 

     

  12. <span style="color:red;">2 ore fa</span>, Tim Birra dice:

    Appena finito di leggerla. La storia è discreta ma io la pensavo incentrata sullo sceriffo Mallory, che invece è solo una comparsa. Tutta la storia è incentrata su Moss Keegan . Molti pards non saranno daccordo, ma per me i disegni di Ticci negli ultimi anni sono peggiorati, e questo albo non inverte la tendenza

     

    Naturale che sia così vista l'età del maestro, direi. Credo che sorprendente sarebbe stato il contrario.

    A mio parere resta comunque tra i migliori della testata e tra i primissimi per regia delle vignette, soprattutto per le inquadrature e l'azione che riesce a trasmettere, cosa che purtroppo a pochi altri riesce con personaggi che appaiono molto più "legnosi".

     

    Per me la storia è perfetta per un numero unico come questo. Nei canoni di Tex, ma con alcuni nuovi particolari sul suo passato per celebrare l'anniversario.

  13. <span style="color:red;">5 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

    Spero che sia privvisoria, non mi dice granchè. Questo Cartonato però me lo prendo perchè amo molto la figura del giudice Bean! Quando dovrebbe uscire?

    Guarda sotto l'immagine che hai quotato. Troverai le risposte alle tue domande. ;)

  14. Aggiungo quel poco che so che riguarda le ristampe.

     

    Per le ristampe di Repubblica la colorazione è stata realizzata da GFB Comics (come consulente è nominato Roberto Ghidoli).

    La stessa si è occupata di alcuni (almeno quello che ho) cartonati rossi Bonelli (qui vedo come supervisore Nucci Guzzi).

     

    Segnalo infine anche Serpieri, che realizzò il primo dei nuovi cartonati da 48 pagine (circa) compresa la colorazione.

  15. A mio parere, texone nella media.

     

    Partendo dai disegni, visto che una delle particolarità dei texoni è appunto l'artista, riprendo quanto dissi qualche settimana fa: Majo è molto bravo, ma i disegni finali non sono all'altezza delle sue matite, mostrate nelle pagine di presentazione del texone.

    I primi appaiono molto più essenziali nei tratti e non li trovo molto adatti a Tex nel complesso. I secondi sono fantastici e catturano molto meglio la fisionomia dei personaggi.

    Questo per dire che apprezzo molto Majo come artista, ma acquisterei più volentieri un suo artbook di bozzetti o un suo lavoro lasciato a matita che uno finalizzato.

    Ad ogni modo, spettacolare la sequenza notturna da lui disegnata in questo texone.

     

    Per la storia non ho molto da dire. Nei canoni di Tex. Mi è piaciuto in modo particolare il flashback di Finnegan, soprattutto l'ambientazione.

    A mio avviso, sono i personaggi inediti ad essere il punto meno forte dello speciale. Nessuno degli antagonisti mi ha catturato particolarmente o mi è apparso come un degno rivale dei pards.

     

    Infine, e questa non è una critica allo sceneggiatore che per me ha fatto un buon lavoro con lui seguendone la caratterizzazione storica, come sempre non apprezzo Kit Willer come personaggio. Mi pare una vestigia di un passato in cui il ragazzetto intraprendente era piuttosto diffuso nei fumetti (piccolo ranger ed altri). Non mi dispiace quando svolge una funzione di supporto per Tex e gli altri, ma spesso viene catturato e deve essere salvato dagli altri, il che lo trovo abbastanza ricorrente in Tex. Non siamo agli estremi di Cico in Zagor in cui il salvataggio del primo è quasi una tassa, ma diciamo che lo trovo abbastanza ripetitivo e noioso.

     

     

     

  16. <span style="color:red;">10 ore fa</span>, ymalpas dice:

    Non penso che le storie in 220 tavole nascano dal fatto che si tema che lettori occasional siano abituati a letture "all at once". O almeno non solo da quello. Più che altro  è una questione redazionale, incastrare storie comporta molto lavoro in più e poi non sempre i disegnatori, con la loro lentezza, aiutano.

     

    Se una storia di due albi ha una conclusione che va oltre le 220 pagine, mettiamo occupi le 10 prime pagine del terzo albo, se la storia è valida, il lettore sarà obbligato a comprare  un albo in più per poter leggere la conclusione anche se magari non era interessato a farlo per i più svariati motivi (per esempio nuova storia con i disegni di Font o Ginosatis). Una delle regole d'oro del feuilleton ottocentesco  pubblicato nei quotidiani a puntate era proprio quello di rimandare al giorno dopo la conclusione della vicenda creando e alimentando continuamente la suspence. Questo artificio si nota anche nelle primissime storie di Tex a striscia, dove l'interesse dell'editore e di GL Bonelli è di assicurarsi in primo luogo che il lettore compri la settimana dopo la nuova striscia. Nel nuovo Tex Magazine che come forum pubblicheremo alla fine della settimana, c'è un artciolo che ti spiega per filo e per segno come GL Bonelli riusciva ad evitare, settimana dopo settimana, la fuga dei lettori, ma ben al contrario faceva si che il numerio di appassionati crescesse mano a mano che passava il tempo.

    Leggerò volentieri il magazine e in particolare questo articolo. Grazie per la segnalazione!

     

    Tuttavia, se da una parte c'è la capacità dell'autore nel catturare i lettori, vorrei aggiungere che il pubblico a cui GLB si rivolgeva è piuttosto diverso da quello di oggi. Complici altre forme di svago (televisione poi internet e social network),  il numero di potenziali lettori del tuo fumetto è calato negli anni e spesso la lettura è sporadica e considata di secondo piano.

     

    La mia sensazione è che quell'aspetto di serialità che lavora sulla suspanse e a mantenere alto l'interesse per la puntata successiva sia oramai dominio delle serie tv e in parte di serie youtube. Io continuo a preferire il fumetto, ma credo di far parte della minoranza. Per questo ipotizzavo che il numero di occasionali o comunque con scarse conoscenze della serie costituisca una percentuale rilevante rispetto ad anni fa.

    Come giustamente dici però, ci sono anche motivi tecnici che fanno preferire  un numero di pagine standard.

     

    Su carta, questi aspetti sopravvivono meglio altrove come, per esempio, nei fumetti (manga) giapponesi e in alcuni comics americani. Nei primi la ricerca dello spunto che cattura per gli episodi successivi (cliffhanger) è ancora più marcata, viste le molte serializzazioni settimanali.

     

  17. Nel complesso la storia aveva un buon soggetto da cui partire. Andando avanti, però, si è impigliata in alcuni ostacoli che ne hanno impedito la completa riuscita.

     

    1) Il ruolo dei personaggi

    Seppur non ai livelli della recente "Il ragazzo rapito", Tex, Kit e Cochise sono piuttosto defilati. Incidono, ma non sono i protagonisti della storia. Questo potrebbe andare bene se Tex (fumetto) non fosse storicamente Tex-centrico. Per dire, lo puoi fare in Topolino dove il cast è ampio e variegato e le storie più popolari tra i lettori sono addirittura quelle incentrate sui paperi. In Tex, i lettori di lungo corso giustamente la percepiscono come una storia che, sì, si trova nell'universo di Tex, ma non "di Tex", quasi come una sorta di spin-off o speciali che spesso troviamo nei Tex color o talvolta nei Texoni.

     

    2) I disegni.

    Lungi da me criticare il tratto o gli splendidi sfondi di Ginosatis, ma purtroppo la monotonicità delle espressioni dei personaggi incide negativamente sul pathos che la storia trasmette (non è l'unico tra gli autori di Tex ad avere questa caratteristica, nemmeno tra quelli storici e più amati, ma non li nomino per non deviare la discussione).

     

    3) Il ritmo della storia.

    Inizio dicendo che Ruju è lo stesso autore che recentemente ha scritto "Le schiave del Messico", una storia breve che mi sembra sia stata molto apprezzata da vari forumisti, me compreso.

    Detto ciò, questa ed altre storie recenti dello stesso autore che si svolgono in due albi (Wolfman esclusa) soffrono dello stesso problema. Si parte bene nel primo albo mettendo molta carne al fuoco, ma poi sembra mancare lo spazio per una tranquilla risoluzione della vicenda, di cui, invece, si affretta la conclusione.

    Chiaro che la lunghezza fissa è una difficoltà in più per lo sceneggiatore, ma deve essere lui/lei a riuscire a superarla al meglio.

     

     

    Concludo dicendo che comprendo le difficoltà che impediscono il ritorno delle storie a lunghezza adattabile e superiore ai due albi nel mensile.

     

    In primo luogo, i fedelissimi di Tex non sono più tanti quanto decenni fa. Certamente ai lettori occasionali non fa piacere iniziare da un punto casuale della vicenda o non avere la soddisfazione di avere un inizio od una fine, ma magari solo un finale di una storia che si conclude senza comprenderla fino in fondo.

     

    In secondo luogo, i tempi tecnici dei fumettisti che talvolta si dedicano anche ad altri progetti e che, quindi, predilgono un numero limitato di pagine.

     

    Dati questi vincoli, forse da un punto di vista della qualità del prodotto, Tex potrebbe trarre vantaggio da cadenza diversa (magari trimestrale o quadrimestrale) con storie complete, con lunghezza che può leggermente cambiare da uscita ad uscita, sceneggiate ed illustrate dagli autori principali della testata.

    Non si farà perchè, al momento almeno, immagino non sia economicamente sensato o quantomeno rischioso ridurre la testata ammiraglia della Bonelli ad una serie di volumi periodici. Certamente il pur equo aumento di prezzo potrebbe scoraggiare molti dei lettori casual del mensile.

    • +1 1
  18. 8 ore fa, JohnnyColt dice:

    Ricorda una cosa NordEst, l'ho notato veramente solo acquistando le strisce di Zagor in vendita da qualche mese: se una storia è scritta per una striscia ci sarà molta più azione proprio per il formato breve. Su un albo da 110 pagine di storia lo spazio di manovra è più ampio e nessuno obbliga a condensare dell'azione ogni 20 pagine... Sicuramente è sintomo del tempo passato ma molto è dovuto anche dal formato dell'albo.

     

    Non  saprei giudicare per le strisce di Zagor (non prendo niente della serie), ma posso essere d'accordo con quello che dici, anche se dovrei prima capire meglio come sono organizzate (ossia leggere le strisce).

     

    Tuttavia, mi riferivo più che altro allo spazio fisico che didascalie e dialoghi occupavano nelle vignette rendendo il Tex degli inizi più un romanzo illustrato che un fumetto se confrontato con gli standard attuali. La storia era raccontata principalmente dal narratore piuttosto che dal movimento dei personaggi e le loro espressioni. Oggi la situazione solitamente è rovesciata.

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