Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

JohnnyColt

Ranchero
  • Contatore Interventi Texiani

    869
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    16

Messaggi pubblicato da JohnnyColt

  1. Il 3/3/2023 at 15:24, ymalpas dice:

    Il tratto di Galep in quegli anni è ancora più che accettabile, difatti in questa copertina è solo il volto di Tex a stonare, mentre per il resto niente pare annunciare cali vistosi nella qualità.

    Mi trovi essenzialmente d'accordo anche se vedo la posa fin troppo statuale rispetto a quelle copertine bellissime del periodo d'oro. 

    Mi chiedo solo una cosa: siamo sicuri che il volto sia di Galep? Già all'epoca il volto del ranger tendeva ad essere gonfio, grassoccio e ricco di brevi tratti... Mi sembra strano che sia suo al 100% perchè è un volto molto pulito, più simile al volto classico rispetto al tratto finale della sua carriera. Per intenderci, la 303 pubblicata mi sembra molto più Galep di questa scartara, come volto, però può essere solo una mia impressione.

  2. @PapeSatanCondivido, infatti molte storie ricordo in quali albi iniziano e finiscono proprio per la ricerca dell'inizio o della fine...

    <span style="color:red">36 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

    Emozioni che i ragazzi d'oggi hanno perso e che ti riempiono l'anima: come citofonare ai campanelli per convocare chi ti serviva a fare numero per una partita di pallone.

    Senza offesa ma questa frase non mi piace perchè il mondo cambia però non per forza debbono cambiare certe emozioni. Io sono un 98 ma ti ho dimostrato che il mood che hai avuto negli anni '80 era similare al mio... Non credo che "i giovani d'oggi" abbiano l'impossibilità di provare certe sensazioni per la semplice ragione che i giovani sono i giovani e quelle sensazioni le provano comunque. Io la penso cosi...

  3. <span style="color:red">17 ore fa</span>, PapeSatan dice:

    Perchè è quello che avrei tanto voluto fare quando ho iniziato a leggere Tex, a inizio anni '80: a quel tempo l'unico modo per recuperare gli arretrati erano i mercatini e perciò le storie si leggevano saltando qua e là, in base a ciò che di volta in volta recuperavi nelle bancarelle. Quando finalmente completai la raccolta, cominciai a rileggere tutte le storie a partire dal nr. 1 e posso assicurarti che seguire l'evoluzione del personaggio così come la sviluppò il suo creatore aumenta il coinvolgimento e l'emozione nella lettura. Questo almeno fino ad arrivare intorno al nr. 250, con cui si chiude a mio gusto l'era "classica" di Tex. Di lì in avanti le storie si possono leggere anche in ordine sparso, salvo ovviamente gli albi basati sui ritorni dei nemici (es. Mefisto), anch'essi da leggere preferibilmente nell'ordine di uscita.

    Io ho iniziato a leggere nel 2011 proprio saltando qui e lì con gli albi dei mercatini o dell'usato nelle librerie. Più volte mi sono trovato a leggere una storia a metà però il bello, anche se strano, era quello: la ricerca, la scoperta... Io andrei in ordine di pubblicazione per i primi 200 numeri e poi salterei alle storie maggiormente degne di nota, magari a pacchetti tematici (Montales, Mefisto/Yama ecc.) e in ordine di narrazione.

  4. Il 3/2/2023 at 01:17, Augustus McCrae dice:

    Tex (fino al 744 Il Trionfo di Mefisto)

    Tex Willer (fino al 49)

    Texoni (38, tutti quelli usciti fino ad ora)

    Speciale Tex Willer (Fino al 4, manca Rancheras)

    Maxi Tex (Fino al 31, I quattro vendicatori)

    Tex Romanzi a Fumetti (15, Fino a Yellow Bird)

    Color Tex (21, fino alla Gazza Ladra)

    Tex Classic (fino al 148)

    Tex Magazine 8 (fino al 2022, quello con Montales)

    Almanacco del West (22, serie conclusa)

    Super Tex (fino al 12)

    Tex Willer Extra (fino al 7)

    @slv396Secondo me tutto sto ben di Dio, unito agli altri personaggi editi, vale i 10 Euro mensili di abbonamento e penso che questa iniziativa sia proprio eccezionale per un utente come te che non cerca la storicità dell'album originale ma vuole solo godersi le storie, spendendo il meno possibile.  

    Se fossi nei tuoi panni e partissi da 0, personalmente non spenderei 0,50 di minimo ad albo per recuperarmi 75 anni di storia Texiana mentre mi ingolosirebbe molto la possibilità di leggere qualsiasi Tex mi aggradi e talvolta anche personaggi diversi in base al mio mood.

  5. <span style="color:red">5 ore fa</span>, Letizia dice:

    Oggi è facilissimo documentarsi.

    Magari per diventare un critico esperto ci vuole del tempo.

    Ma per me le prima impressione conta ancora molto.

    Ci si può sbagliare e ricredersi, è vero.

    Ma, a mio avviso, i Manga sono 100% di industria, 0% di arte, 0% di cultura, 100% di effetti speciali, 1% di letteratura, 100% di fretta e chissà quanti altri aspetti negativi ho dimenticato.

    Li sconsiglio vivamente ai minorenni per i quali intravedo il reato di corruzione di minorenne e anche per i non minorenni per i quali intravvedo il reato di circonvenzione di incapace.

    Se i Manga fossero apparsi nel periodo "d'oro" del Minculpop, avrei ampiamente giustificato l'assioma fumetto = mezzo diseducativo.

    Lasciatemelo dire: i decerebrati amano i Manga.

    @Letizia, guarda... Per quanto valga la mia esperienza ci tengo a dirti che fino a pochi anni fa il manga mi provocava conati di vomito al solo vederlo. Non lo apprezzavo dal punto di vista grafico ma in questo caso non era per per ragioni artistiche: a Pavia c'è una fumetteria specializzata in fumetti nipponici che è a dir poco claustrofobica e anni fa, con l'aiuto di chili di polvere sulle mensole, mi traumatizzò. Per un po' ho tenuto questo senso fino a quando decisi di non avvicinarmi al media con un western (a me più appetibile) e un Death Note che all'epoca tirava molto. E nulla, da li ho iniziato a non precludermi nulla... Con la lettura di Tezuka mi sono avvicinato all'autore più occidentalizzato nel tratto e in parte nelle storie; tutto è partito da Tezuka ed è per questo che mi sento di consigliarti proprio questo autore.  Per le percentuali mi sento di dirti che ti sbagli sonoramente perchè se è vero che esiste tanta industria è anche vero che ci sono tantissime perle... Ti mostro qualche immagine informativa tratta da Gon, Hideaut, Akira e infine da Barbara di Tezuka. Tra queste pagine secondo me potrebbero esseci collegamenti con pubblicazioni Bonelliane: DyD, NN/LW, MM o Zagor. Addirittura Gon ha tavole che sono palesemente ispirate alle inisioni ottocentesche! 

    09082012150258-3.jpgScreenshot-2020-09-10-23-45-20-1.png4fe17aa5c534dbc7950dfeee79775c6e-katsuhibarbara-manga03.jpg


     

    Chiudo l'OT.

    6 ore fa, virgin dice:

    Calmiamoci, su.

    Sono di pessimo umore dopo aver sprecato quaranta minuti della mia vita a commentare l'ultimo Texone, non vorrei mai che qualcuno venisse bannato solo per questo.

    Assumiamo un tono rispettoso degli altri e controbattiamo nel merito, spiegando magari perché l'interlocutore, a nostro avviso, sbaglia a relativizzare l'importanza di certe cifre e non di altre.

    Dare del "borioso" non è un'argomentazione; né ora, né mai.

    Peccato, perché la discussione era veramente interessante. Poi al solito si degenera.

    Aveva ragione Umberto "Fotocopiatrice" Eco a valutare negativamente l'impianto dell'informatica sulla comunicazione? Almeno al tempo dei Bar Sport ci si affrontava virilmente a suon di assi giocati in prima mano, bestemmioni, tavoli rovesciati e cateteri in faccia.

    Mi scuso se mi sono agitato ma con Diablero è facile e non sono certo il solo ad averlo fatto. Per il "borioso" beh... ovviamente mi scuso ancora ma ricordo comunque che l'utente ha all'attivo attacchi ben più fastidiosi ancora purtroppo visibili. Credo fermamente che talvolta sia molto facile rischiare di cadere nell'errore dopo aver parlato con chi ha troppo a cuore la propria valutazione dei fatti e ben poco interesse a discuterne civilmente!

  6. Sei così borioso che quando ti si danno DATI (lo hai già fatto qualche anno fa) fai congetture dicendo che i DATI UFFICIALI DELL'AIE sono SPOT PUBBLICITARI. Ricordi molto quei soggetti che in periodo di pieno covid urlavano al mondo che i dati erano falsi perchè lo dicevano loro!

    Ma come è possibile parlare con uno che si reputa il Dio incontrastato e pure i dati non possono UFFICIALI dargli torto? Magari io non so leggere i dati ma tu li leggi portando solo l'acqua al tuo mulino. Tu stai dando numeri a caso, facendo le tre carte con il prossimo e osi accusare una AGENZIA RICONOSCIUTA E FAMOSISSIMA di vendere i suoi numeri. Rimani nelle tue convinzioni assiomatiche, continua pure a insultare incontrastato chiunque non sia d'accordo con te e soprattutto continua pure a difendere una Signora azienda gestita da persone (COME TE) che pretendono di applicare ciò che ha funzionato 60 anni fa al mondo odierno, e al contempo piangono miseria. E' curioso come appena tu scrivi qualcosa ci sia sempre qualcuno a metterti un bel pollicione in su, rimpiango i tempi in cui esistevano i dislike e spero che prima o poi qualcuno possa rendere pubblici gli utenti che reagiscono ai messaggi.

    <span style="color:red">6 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

    Ad una mia passata domanda su quanti di noi fossero riusciti a trasmettere la passione per Tex ai figli, per chi ne ha, le risposte erano state pressoché tutte negative.

    Interessante questo aspetto... E poi ci si lamenta che i giovani non abbiano gusto perchè hanno l'ardire di seguire Berserk (uno tra i tanti)!

    <span style="color:red">8 minuti fa</span>, Letizia dice:

    E allora perché non cominciare da subito a organizzarsi in tal senso in modo da esser pronti quando arriverà il trapasso?

    Hai detto cose giustissime! Sottoscrivo al 100%!!!

    <span style="color:red">7 minuti fa</span>, Letizia dice:

    i Manga sono materiale per decerebrati.

    Naaaa, magari ci sono prodotti non di tuo gradimento ma ci sono altre tante belle storie. Non sono un grande esperto ma ti consiglio di partire da Tezuka... Consiglio I tre Adolf, Barbara e Ayako! 

     

     

  7. @Diablero, già due anni fa ti dicevo che le tue tesi fanno acqua su tutti i fronti. Il boom di questi ultimi anni lo dimostra...

    https://www.aie.it/Portals/_default/Skede/Allegati/Skeda105-8752-2022.5.19/AIE_Torino_2022_Il mercato del fumetto in Italia_studiericerche.pdf?IDUNI=rdf5lklmgohy2zoh1olvqd1b7611

    Consiglio questa bella presentazione di maggio della AIE, poca roba insomma, in cui LEI (e non IO) ti smentisce in mille e più modi.

    • Tu fai paragoni con un mercato collassato come quello degli anni '90, soggiogato dalla popolarità dei videogiochi e degli anime? I fatti dicono che dal 2000 il mercato è cresciuto del 1000% (MILLE!)...
    • Tu senti da decenni la stessa solfa circa il decadimento della Bonelli? I fatti indicano che i fumetti europei stanno perdendo belle quote di mercato in favore dei manga (nel report si parla di generi in realtà sono solo macroaree). Forse non esiste davvero un decadimento della Bonelli o forse è la crescita del mercato in Italia che ha fatto galleggiare la Bonelli, chissà... Alla fine in questi anni gli albi Bonelli non hanno risentito flessioni sul venduto e non hanno avuto maggiorazioni di prezzo, nooooooooo... :lol2:
    • Tu ti ostini a dire che i giovani non leggono? I fatti parlano chiaro, leggono! Aggiungo io che leggono manga!
    • Per te il digitale è uno spreco di soldi? In un anno è raddoppiato, quindi tutto sommato non è proprio uno spreco...
    • Ti lamenti, come la Bonelli, che chiudono le edicole... Forse, visto il successo degli e-comics e l'utilizzo sempre più frequente di Amazon converrebbe puntare su altri tipi di distribuzione o magari incentivarle in maniera virtuosa. Non credi? 

    Accettalo, le tue retrograde convinzioni sono solo fumo negli occhi per chi è nostalgico del Piccolo Ranger, non conosce il mercato attuale e non si informa sui numeri reali. 

     

     

  8. <span style="color:red">13 minuti fa</span>, Diablero dice:

    Hai un tuo pubblico, maggiore di chiunque altro. Per prima cosa, tieniti quello e non mandarlo via.

    Classico discorso di chi si sente su una vetta, al di sopra di tutto e di tutti, di chi sente intoccabile... La Bonelli non è più il mercato da decenni ma continua imperterrita a ragionare come se tutto il mondo e il mercato (che nel frattempo è diventato globale) girasse attorno a lei. La Bonelli deve ringraziare per ora l'assenza di una Apple che possa renderla la Nokia o la Motorola!

    <span style="color:red">21 minuti fa</span>, Diablero dice:

    deve mollare tutta la "roba vecchia" per i lettori attuali di fumetti (che SONO vecchi, i giovani i fumetti non li leggono perchè non hanno mai preso l'abitudine a buttare via i soldi come noi) e pubblicare Manga.

    Punto primo: non ho mai detto che Bonelli debba abbandonare le proprie testate e il proprio zoccolo duro;

    Punto secondo: visti i tuoi messaggi è lampante che tu abbia conoscenza del media fumettistico ma totale ignoranza dei gusti e delle letture nella fascia 13-30. Ho 24 anni, leggo Tex dal 2011 e sono una delle poche eccezioni: ti assicuro che non ci sono giovani che leggono Bonelli (i più smaliziati un Dyd ogni tanto, quando gli gira) e che i 13/14enni di oggi sono presissimi da shonen e shojo. Se ignori i fatti perchè reputi che il modello Bonelli degli anni 60 sia il migliore oggigiorno sono solamente tue convinzioni e non puoi offenderti se esistono pensieri a te sfavorevoli;

    Punto terzo: non c'è ragione al mondo per cui così tante persone fanatiche della Bonelli di 60 anni fa si debbano puntualmente sentire minacciate dal nuovo e quindi in dovere di difendere il vecchio;

    Punto quarto: un volume manga costa mediamente più di un albo Bonelli mensile (sia pure di un solo euro) quindi mi chiedo per quale ragione un giovane dovrebbe schernire qualcun'altro per 4,40 Euro di Tex;

    Punto quinto: non comprendo per quale ragione si debbano sempre schernire i gusti attuali, vantandosi dei propri, invece di cooperare per garantire crescita e ulteriore successo ad una azienda così importante come la Bonelli.

    Tutto il tuo messaggio è fuffa, legittima per carità ma totalmente anacronistica e incurante del mondo in cui viviamo!

    <span style="color:red">50 minuti fa</span>, Diablero dice:

    Sono sicuro che anche a Zerocalcare qualcuno avrà detto "ma che vuoi fare con stì disegnetti? Devi fare dei manga! È appena uscito Long Wey, guarda che sarà un successo clamoroso!"

    P.S. E' assurdo come il povero Michele venga tirato in ballo come oggetto di scherno o di studio a seconda di quanto la sua figura debba avvalorare la tesi precedente. 

    P.P.S.

    <span style="color:red">53 minuti fa</span>, Diablero dice:

    Di fronte alla fede, anche l'evidenza deve arrendersi e ammettere la sua inutilità.

    Una fede talmente forte, la mia, che mi ha portato a leggere solo 7 manga nella mia vita (Ayako, Barbara, Death Note, Green Blood, I tre Adolf, La regina d'Egitto e Miyamoto Musashi). Sarebbe il caso, mio caro @Diablero, di fare meno comizi e leggere di più quello che scrivono gli altri...

  9. <span style="color:red">16 ore fa</span>, Grande Tex dice:

    per me il problema è principalmente uno. Come detto da Borden,il modo di scrivere i fumetti Bonelli non piace a nessuno dei giovani. Una 

    serie come Orfani ,per dirne una, avrebbe avuto probabilmente un discreto successo se fosse stata giapponese.Ma siccome non lo era, i giovani  non la hanno comprata e la hanno comprata invece i vecchi lettori Bonelli, ai quali ovviamente non è piaciuta.

    In sintesi credo sia inutile fare serie che possono piacere ai giovani perchè se vedono che è un fumetto italiano per principio non comprano l'albo.

    Scusa se te lo dico ma hai fatto un discorso che nessuna azienda dovrebbe mai fare...

    Mi spiego, non è un attacco personale: un prodotto valido pensato per un target specifico che viene erroneamente venduto al target sbagliato, e quindi percepito in malo modo, è un GRANDISSIMO ERRORE DI COMUNICAZIONE. Il problema non sono i lettori che mancano o il prodotto realmente scadente, il problema è che la Bonelli non ha saputo vendere il proprio prodotto.

    Se tu Parmacotto mi vuoi vendere il prosciutto in medioriente lo dovrai fare, che ne so, d'anatra. Per contro, visto l'attaccamento che hanno gli americani con l'Italia, se proponi un prosciutto d'anatra nel nord America venderà per forza meno di un Gran Biscotto qualsiasi. Ora, da questo esempio possiamo tirare i giusti parallelismi: se vendi un prodotto ad un mercato (nel caso della Bonelli, ad un target) nuovo devi saperlo confezionare e raccontare nella maniera corretta per quel determinato acquirente. E' un discorso basilare: se non sai vendere un prodotto le vie sono due, o chiudi la produzione (in pratica quello che proponi tu) e lasci al concorrente il mercato o ti migliori e lo vendi meglio. La Bonelli non vende ai giovani per che non sa parlargli, non vende ai giovani perchè si ostina a propinar loro prodotti qualitativamente validi (sennò non sarei su questo forum :lol:) ma poco appetibili per grandi lettori di manga o appassionati di cinecomics. I giovani DEVONO essere il prossimo zoccolo duro, a campare sugli appassionati sessant'enni si finisce a morire con loro! Se Apple non avesse tirato fuori l'iPod e l'iPhone probabilmente oggi sarebbe giusto in qualche ufficio di Manhattan e non in tasca a quasi il 50% della popolazione!

     

    <span style="color:red">15 ore fa</span>, Poe dice:

    Obiettivamente, però, i disegni (quasi tutti almeno) e i colori erano notevoli.

    Diciamoci la verità: dei disegni validi fanno 3/4 del lavoro. 

    <span style="color:red">3 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

    Stessa cosa per me, letto il primo numero non l'ho più acquistato. L'ho anche sfogliato spesso in edicola, ma non è più scattata la voglia di continuare. E non sono neppure prevenuto sul suo autore.

    Mi accodo, ho il numero zero e il numero uno... Ottimi i disegni e i colori ma il pacchetto non faceva per me!

    • +1 2
  10. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablero dice:

    C'è un fumetto molto divertente, "Mamma questa è l'Italia", che mostra (anche se non è specificamente dedicato a quello) lo "shock culturale" di un autrice di manga giapponese di fronte alla totale diversità del lavoro del "fumettaro" in Italia, l'ha scritto la moglie (giapponese) di Andrea Venturi, quindi sì, parla anche di Tex, (vi tocca comprarlo :P) , ecco una rece con titolo e informazioni (troppe per metterle qui):  https://www.tomshw.it/culturapop/mamma-questa-e-litalia-recensione/

    Letto anche io, interessante è dire poco!!!

  11. @Diablero

    Mi hai parlato di Recchioni come esempio malfunzionante di ciò che dicevo circa la sponsorizzazione. Perchè non ha funzionato del tutto? Per il fumetto proposto ERA PESSIMO! Siamo onesti, Recchioni ha voluto vendere in quel modo perchè sennò NESSUNO, neppure tra i giovani lettori di Dyd, avrebbe scommesso su un soft reboot così raffazzonato e neppure così tanto soft!

     

    Io parlo di creare una macchina digitale che consideri gli inediti leggibili da tablet, la copertura del mercato con serie smaccatamente mature o bambinesche, la multisettorialità, l'utilizzo di internet come una azienda simile dovrebbe fare nel 2022, l'utilizzo dei social e delle piattaforme come Twitch, la sposorizzazione dei propri prodotti con figure o prodotti simili. Parlo di una rivoluzione dell'intera struttura organizzativa che la Bonelli non vuole fare perchè ancorata ad una tradizione che in passato ha funzionato ma che oggi la porta ad arrancare e piangere miseria in 2^ di copertina. Poi vende più di chiunque altro? Chapeau, visto il suo passato sarebbe il colpo il contrario, ma diciamo le cose come sono: le vendite sono in calo, ogni tre per due si giustifica per x motivi, fa iniziative che palesemente non hanno una direzione univoca e sta scontentando con tutto ciò una parte di zoccolo duro (che di fatto si tratta del solo loro pubblico). I giovani in tutto ciò non esistono. Poi mi si chiede perchè i manga vendono... Perchè banalmente sono pubblicizzati bene e hanno una costruzione attorno che SERGIO BONELLI non ha voluto fare negli anni '90 e negli anni 2000! Sono il primo a dare meriti al buon Sergione ma la sua gestione finale è stata estremamente conservatrice. Vuoi avvicinarti con gli euromanga? Proponimi una selezione di tuoi prodotti in quello stile ma differenziati dalle classiche testate... Vuoi avere un taglio più maturo? Mi va benissimo la sottoetichetta (che poi non è mai stata davvero ma amen) Audace ma devi supportarmela per un tot di tempo e devi permettere al lettore di affezionarcisi. Vuoi crearmi i Bonelli Kidz e prodotti più infantili? Benissimo ma non farmi saltare il progetto l'anno dopo... In tutto ciò noto troppa confusione e poca vera intenzionalità ad estendersi per target, alla fine chi ci rimette è il pubblico che si stava avvicinando alle nuove iniziative editoriali...

     

    La Francia è un mercato diverso perchè da sempre i fumetti sono associati ai libri veri e propri e vengono venduti non per forza come oggetto di consumo usa e getta. Questa cosa ha fatto sì che in Francia si creasse una cultura del fumetto popolare (penso a un Tintin o ad un Asterix) molto più vicino al fumetto d'autore mentre in Italia l'utilizzo delle edicole come veicolo principale di diffusione del fumetto ha creato fin da subito una dicotomia tra letture usa e getta alla Tex o alla Diabolik e l'aulicità quasi sacra di un Andrea Pazienza o di un Guido Crepax. Questa è la mia riflessione sull'argomento, sicuramente manca di elementi ma la vera differenza tra Italia e Francia sta proprio nella percezione differente creata da una scelta distributiva differente. A ben guardare anche il Giappone ha seguito un ragionamento abbastanza simile alla Francia, la distribuzione dei volumi "popolari" avviene in vere e proprie fumetterie in cui  copresenziano tanto i classici Dragon Ball quanto i vari Asano... In più abbiamo le famose riviste che vengono vendute in edicola come carta straccia usa e getta e le cui storie vengono valorizzate soltanto col passaggio ai tankobon... 

     

    Sui cinecomics sarò breve perchè il mio parere già l'ho espresso più volte. Le vendite degli albi interessano se fai soltanto fumetti. Nel 2022 è assurdo che in Italia non esista una multisettorialità che in TUTTI gli altri principali bacini della nona arte c'è. I cinecomics vendono ma i fumetti no? La Marvel SE NE FREGA, chissene se una cosa vende e l'altra no... l'importante è il brand, il marchio, la riconoscibilità. La Marvel è il più grande franchise cinematografico della storia, ha riconoscibilità in tutto il mondo, è un incasso assicurato, apre attrazioni nei vari Disneyland di tutto il mondo, vende merch a pacchi... Davvero ha senso continuare a perpetrare la provincialotta retorica del "i comics non vendono"? 

    I Francesi hanno applicato questo assunto a proprio modo, i giappo da decenni usano i manga come storyboard per anime e videogiochi e l'Italia? Cara grazia che sia uscito recentemente il film su Diabolik (che strano, dell'Astorina :lol:) perchè saremmo rimasti fermi a Giuliano Gemma in camicia rosa!!! Ma comunque siamo anni indietro anche solo ai nostri cugini transalpini... Il problema sta proprio nel volersi ossessivamente crogilare sulle copie vendute, nel voler ragionare in maniera fintamente moderna utilizzando assiomatiche tesi vecchie di 60 anni. Nel 2022 una azienda di intrattenimento si deve occupare di vendere l'intero pacchetto e non di porsi il problema se Mercurio Loi riuscirà a vendere come One Piece... La cosa può non piacere ai più tradizionalisti ma questo è, dimostrato da fin troppe aziende dell'intrattenimento e che vede in Italia una Bonelli riluttante verso quasivoglia innovazione o cambio di rotta. E' triste...

     

    7 ore fa, Diablero dice:

    Non esiste nessun boom delle graphic novel in Italia.  Esistono invece due fenomeni che vengono raccontati come "boom delle graphic novel" dai giornalisti che fanno marchette pubblicitarie:

    1) Un boom, stratosferico, di Zerocalcare, e solo di Zerocalcare. (associati a piccoli successi di altri autori come Gipi, ma molto inferiori, e sono anche questi pochissimi)

    2) Molti editori si sono accorti che se pubblicano "a graphic novel" possono (1) prendere i diritti all'estero pagandoli ancora meno (un singolo volume costa meno di una serie) o (2) scaricare le scarse vendite sull'autore, pagandolo molto meno (a percentuale), guadagnandoci qualcosina anche da un libro che venda pochissimo. Se ne pubblichi 200 senza spendere praticamente un soldo per la promozione ci paghi tutte le spese della casa editrice...

    [...]

    il mondo del fumetto "popolare" chiude gli occhi e strilla "la la là non sento, non sento, non mi riguarda!"?

    [...]

    Autoreferenzialità, incapacità di vedere cosa c'è fuori, disinteresse verso le tendenze del pubblico (e in generale per il pubblico)... boh, mi sembra la descrizione di un impiego statale. E se alla Bonelli si vedono come impiegati statali, non mi meraviglia l'ostilità di tanti verso Zerocalcare: se hai un impiego statale non te ne importa tanto della soddisfazione del pubblico, ti importa soprattutto che non arrivino altri magari più bravi di te che non ti portino via la promozione...

    Mi trovi d'accordo sul fatto che non sia un boom autentico ma a livello di hype comunque ritengo che uno ZeroCalcare a Netflix e un Gipi su La7 fanno tantissimo all'intero mercato. E' un discorso molto più complesso che ho voluto semplificare in "boom" ma condivido con la maggior parte delle tue tesi al riguardo...

    Una azienda come Bonelli avrebbe dovuto prendere il successo di Zero e renderlo proprio, sono pressochè d'accordo con te e rincaro la dose dicendo che la casa milanese potrebbe uscire dalla sua etichetta di fumetto "popolare" (inteso per il popolo) per rivendersi in qualche modo come editrice "popolare" (che piace, che vende) nella sponsorizzazione degli autori stile ZeroCalcare o Gipi. Insomma, la Bonelli potrebbe un po' avvicinarsi all'idea francese di fumetto da libreria e rivendersi magari come sottoeticchetta in stile Coconino. Si potrebbe adirittura trovare un predecessore a quello che dico: "Un uomo un'avventura"

    ... e ho detto tutto...

     

    Per la questione idee vecchie si può discutere. Io personalmente credo che la dicotomia sia tra idee tradizionaliste/conservatrici Vs. idee applicabili ad un mondo digitale e globalizzato. La Bonelli ha tantissime menti alle sue spalle, menti che meriterebbero molto di più (molta più celebrazione e molto più riconoscimento) e che non per forza di cose procedono a idee vecchie... Semplicemente secondo me la gestione di queste idee è talvolta disfunzionale e arretrata, ancora una volta è un problema di menagement... La Bonelli potrebbe vendere tantissimo tra i giovani e mai come ora (parlo degli ultimi due decenni) il mercato è favorevole, continuo a sostenere che la casa editrice preferisca non muoversi dalla propria posizione acquisita. Per me simili discorsi sono fallimentari anche solo per le premesse.

    <span style="color:red">23 minuti fa</span>, Laramie dice:

    Che poi, a ben vedere, la Bonelli a intercettare il pubblico degli adolescenti ci ha provato con Dragonero Adventures, 4Hoods e Creepy Past. Sono passati anni, ma secondo me in redazione ancora piangono al pensiero dei soldi che hanno buttato dalla finestra.

    Banalmente credo che non ci abbiano creduto abbastanza esattamente come non hanno creduto a Le Storie, alla fantasmagorica nascita della Audace o ai Bonelli Kidz... Adesso la Bonelli sta facendo progetti random tipo Daryl Zed o la serie sugli zombie che boh, a me lasciano basito... La Bonelli da tempo procede a tentoni lanciando la pastura e sperando che salti fuori il nuovo Tex da un giorno all'altro...

     

    • +1 1
  12. I manga shonen e shojo sono spesso frivoli però non li definirei inappropriati o effetto di una ignorantizzazione della popolazione. Come i film Pixar o quelli dellos Studio Ghibli, gli shonen hanno secondo me più livelli di lettura in base alla formazione del lettore... Se leggessi l'Attacco dei giganti o Death Note capiresti che tutto sommato si parla di etica, politica e altri temi che in realtà non sono frivoli, Dragonball stesso ha alle spalle un costrutto filosofico interessantissimo e altre pietre come Devilman o Jojo sono tecnicamente Shonen ma hanno temi molto più maturi di quanto sembra. Se ci pensiamo bene un Tex all'epoca era da considerarsi una lettura "da adulti" e le letture per i ragazzini erano molto meno impegnative. Puntualmente nelle produzioni minori e più "infantili", passatemi il termine, c'erano sempre i soliti temi triti e ritriti... La grande perla italiana secondo me è la Disney perchè si concentra sui bambini più piccoli ma riesce talvolta ad inserire temi non indifferenti e vendere ad ogni fascia d'età! Chiuso il discorso Shonen la questione "AUTORI" giapponesi beh, la faccenda cambia. I ragazzini, come è giusto che sia, si concentrano su altro ma gli appassionati parlano di Akira, Buona notte Pun Pun, I tre Adolf ecc. ecc. In Italia a ben vedere c'è molto più fermento tra gli appassionati del fumetto alto giapponese che tu hai citato rispetto a quello italiano. Lo so, questa cosa è strana ma è più che normale se si considera che la gente si informa su internet e che segue Dario Moccia o altri. Sembra davvero una idiozia accreditare il merito a un ristretto numero di content creator ma chi è molto seguito è molto ascoltato e può creare tendenze. Diablero dice che ci sono tanti canali che trattano Bonelli ma ricordo che non fanno numeri e non creano hype...

    Tex può essere difficile da leggere ma la caratura degli autori alle sue spalle può fare tanto, più che altro ritengo sia la Bonelli stessa (parlo dell'editore) a trarre guadagno dal venderlo come fumetto stantio da spremere...

    Per la questione prezzo ti ricordo che tanto o poco costano più di un Bonelli e sono puntualmente ristampe... Ci tenevo solo a sottolineare come ci sia un buon pubblico disposto a spendere 5/6/7 EURO per albo a fumetti e che è scorretto sottolineare una carenza di lettori per giustificare le proprie colpe.

    Ora rispondo bene a @Diablero, hai messo sul tavolo molti argomenti interessanti quindi non prometto di fare una risposta concisa. 

    Con il tuo primo messaggio mi trovi generalmente d'accordo ma non condivido il fatto che Manga e Fumetti Italiani siano da considerarsi due entità differenti. Sono entrambe pubblicazioni a fumetti che POTENZIALMENTE potrebbero accomunarsi da uno stesso bacino di utenza. Per la questione quantità mi trovi d'accordo ma ricordiamoci sempre che si sta parlando, piaccia o non piaccia, di prodotti di qualità! Su 10 serie nipponiche giusto 3 creano hype e le altre 7 si devono arrendere a vendite inferiori. Tutte le altre serie o sono di minore qualità o banalmente sono di nicchia in confronto ad un One Piece... A testate che attirano la Bonelli, se fosse gestita da competenti, avrebbe un parco titoli decisamente messo meglio rispetto ai vari shonen. Tu poi fai un discorso di costi e prezzi molto interessante e sono concorde con il dire che per il lavoro dietro ad un Bonelli il prezzo sia sbagliato: per quanto mi rigurda se una banalissima ristampa Planet Manga viene 6 Euro un Tex ne vale il doppio... La cosa per me davvero assurda sono i prezzi dei manga in Italia, ristampe già fatte da altri che hanno un prezzo assurdo. Pensiamo a una cosa, in Giappone gli Shonen vengono prodotti a ritmi infernali per essere quindi pubblicati su riviste contenitore usa e getta e solo successivamente su brossurato singolo. Un Attacco dei giganti, su amazon.jp, viene a 572 Yen (al cambio 4,06 Euro), non è una cifra così barbina ma la versione italiana vale quei 2 Euro in più? Bah, per me no! 

  13. @MacParland @Diablero avete parlato di aspetti molto interessanti da analizzare assieme perciò mi devo scusare e rimando la discussione a domattina. Sono stanco e da telefono preferisco non scrivere, domani saró ben lieto di rispondervi nel migliore dei modi… Ho già avuto modo di discutere in maniera accesa con Diablero ma su ciò che ha detto, pur non essendo il focus del mio messaggio, mi trovi generalmente d’accordo…

    Buonanotte a domani!

  14. Il 18/5/2022 at 17:42, KitWiller dice:

    Penso che in questo momento in cui le vendite scarseggiano sia interesse di tutti noi appassionati promuovere il fumetto. 

    Non sono d'accordo, se i lettori non leggono è sempre colpa della casa editrice... Su YouTube e su Twitch, ma più generalmente su internet, vengono letti e recensiti principalmente manga e questo elemento ha creato nelle nuove generazione un grandissimo interesse verso la nona arte. Intendiamoci, i manga non hanno nulla da invidiare ai fumetti europei, e viceversa, ma la Bonelli dovrebbe vendersi decisamente meglio.

    Perchè i BD in Francia vendono da sempre? Perchè i cinecomics e le serie Disney+ vendono? Perchè i manga hanno appassionati che discutono di fumetti? Perchè in Italia la Bonelli e qualche altra casa mezza fallita (vero mio caro Bunker?) piangono miseria? E dobbiamo parlare del boom dei fumetti d'autore e dell'odio viscerale nato da molti bonelliani duri e crudi? Gipi non esiste, Manara è pieno di sé, Zerocalcare è sopravalutato... FumettiBrutti, Cartoni Morti e Sio da non considerarsi neppure fumetti... Il problema non sono i lettori, per me, che non leggono Bonelli! Il problema è esclusivamente la Bonelli, arroccata a idee vecchie e con una stuola di vecchi lettori che non rifiutano le nuove tendenze e qualsivoglia novità che i concorrenti hanno applicato da decenni!

    Ricordiamoci che in Italia ci sono 14/15/16enni che leggono decine di albi nipponici al mese, fisici o digitali che siano, e che generalmente  IN ITALIA UN SOLO VOLUME MANGA NON COSTA MENO DI 5 EURO. 

    In Italia OGGI abbiamo tantissimi 14enni che spendono 5 Euro (ma pure 8) ad albo a fumetti e che discutono tra loro di fumetti. In Italia OGGI abbiamo una ampissima community di content creator che parlano ogni giorno di manga e anime.

    Il problema sono davvero le vendite Bonelli che scarseggiano o forse, e dico forse, queste ultime sono determinate da una gestione antiquata da ex leader del settore?  

    P.S.5 Euro di manga che puntualmente sono ristampe... Per un lettore manga i fattori importanti per il proprio collezionismo sono il valore della storia e della edizione, questo fattore fa capire taaaaaaante cose sulla diversità di pubblico rispetto alla Bonelli!

     

    La Bonelli ristampa per riproporre la solita vecchia minestra, le case che localizzano i manga ristampano per esaurimento copie...

     

  15. <span style="color:red">50 minuti fa</span>, valerio dice:

    Sulle capacità medianiche di Tex, ok che le ha sempre avute, ma mi è parso un po' troppo.

    Tutti noi abbiamo visto ben di peggio suvvia, la sospensione dell’incredulità in Tex si é dimostrata anche con stupidaggini più clamorose…

  16. Ho letto “I due fuggitivi” solo ieri e mi sento di essere pienamente soddisfatto. Ottima storia, ben architettata e con comprimari generalmente interessanti e ben costruiti. Senza grandi fronzoli o particolari orpelli, la scrittura risulta tutto sommato gradevole nonostante due cedimenti logici abbastanza vistosi: l’occhio della madre e il diluvio universale improvviso.  
    I disegni li ho trovati nel complesso sontuosi e molto piacevoli, é un peccato che alcune vignette non siano  realizzate con la stessa cura di altre ma risultano decisamente apprezzabili le tavole mute perché fu fatto risaltano i disegni di un grande come Freghieri.

    “I due fuggitivi” non é certo il miglior Texone mai prodotto ma penso che si difenda bene grazie alla sua semplicità: abbiamo letto storie che si annunciavano magniloquenti ma che alla lettura presentavano falle su falle, l’ultimo speciale é bello e semplice come forse molte storie dovrebbero semplicemente pretendere di essere. Per me il voto é un 8 pieno!

    P.S. Anche io ho riscontrato un odore leggermente più intenso del normale ma mi sono accorto soprattutto della grammatura inferiore delle pagine!

    • +1 1
  17. E' vero che tendenzialmente la formazione a 4 è optata contro nemici maggiormente temibili ma la coppia Tex - Carson rimane imbattibile e personalmente la meglio equilibrata: gli sfottò, lo scambio di pareri, la puntuale battuta su cibo e ballerine, gli accerchiamenti, la finta autocommiserazione di Carson... 

    Il 31/5/2022 at 20:32, natural killer dice:

    Purchè non si ecceda in siparietti comici e luoghi comuni sui vizi del vecchio cammello...

    Credo che facciano parte anche loro della bellezza del rapporto tra i due ranger... Tex è troppo serioso, è strano a dirsi ma Carsonn è una spalla comica eccezionale perchè riesce coerentemente ad ammorbidire Tex anche nei momenti più concitati! Personalmente non ritengo dannosa un'eccessiva presenza di siparietti comici, credo solo che battutine non contestualizzate al meglio vadano a rompere nel peggiore dei modi un deciso ritmo narrativo. Credo che si debba valutare storia per storia...

  18. Il 26/3/2022 at 07:50, andreadelussu74@gmail.com dice:

    Quello che mi da fastidio è che vari di questi albi a striscia li  stanno vendendo su Ebay spacciandoli per originali

    Questo mi fa schifo e non poco

    Se dovessimo segnarci tutti i truffatori che da anni vendono nei mercatini e su internet fumetti in ristampa anastatica spacciandoli come albi originali immacolati non finiremmo più... Spacciare per originale una copia anastatica è molto più facile che realizzare un vero e proprio falso (di fatto la falsificazione di una anastatica è legit e di certo di maggiore qualità) esattamente come decine di anni fa era frequente acquistare ai mercatini un tre stelle "trasformato" in originale. Che siano fumetti o PolyStation, da un lato ci saranno sempre dei venditori "poco attenti" che pasturano il mercato e dall'altro ci saranno sempre i classici acquirenti inesperti che comrpano a sentimento senza avere una sufficiente preparazione alle spalle. Viste queste premesse trovo inutile e dannoso lamentarsi di come funziona il mercato dell'usato e di come involontariamente RCS stia dando nuovo materiale per i truffatori.

    <span style="color:red">7 minuti fa</span>, KitWiller dice:

    Seguendo (almeno per il momento) le strisce e il classic tex dal n.1 ma avendo letto qualche altra rubrica di Fedriani sull'inedito devo dire che nell'inedito e nelle strisce non mi piace, ma nel classic risulta spesso molto interessante.

    Ho acquistato solo pochi numeri di Tex Classic e sinceramente non mi ricordo per nulla la suddetta rubrica... Di cosa parla?

  19. Il 12/5/2022 at 04:48, Diablero dice:

    Ora, se trovassero qualcosa con cui sostituire la rubrica di Frediani nell'inedito... :rolleyes:

    (non ce l'ho con Frediani, ma la sua rubrica è TROPPO scopertamente pubblicitaria e allo stesso tempo finto-amichevole e prolissa. Se devi fare pubblicità a qualcosa elencala senza fare tanti pive, fa venire voglia di cambiare canale...)

    Per una volta concordo al 100% con te, mio caro Diablero. La "rubrica" di Frediani sul mensile è quanto di più inutile e stucchevole possa esserci. Dopo aver letto le prime rubriche comparse oramai anni orsono mi sono mensilmente riproposto di leggerle in un secondo momento, secondo momento che puntualmente non si è mai palesato. I problemi sono per me tre:

    -la finalità spiccatamente pubblicitaria;

    -la completa inutilità delle stesse in una pagina fintamente spacciata come di curiosità e simili;

    -lo spreco di una pagina altrimenti utilizzabile come vera rubrica di informazione.

    E su quest'ultimo punto credo che il contesto storico ad inizio di ogni Tex Willer, ovviamente curato da @borden, abbia settato standard che Frediani (non tanto per colpa sua quanto per scelte redazionali sbagliate), non essendo tenuto a farlo, non ha mai rispettato. So che può sembrare un ragionamento strano ma se sulla mensile avevo dato per assodato l'inutilità di Frediani, mi aspettavo dagli scritti in allegato alle strisce un qualcosa di più interessante. 

×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.