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Letizia

Ranchera
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Tutto il contenuto pubblicato da Letizia

  1. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    L'unica storia "appena decente" che io concepisco su Mefisto è questa. Mefisto ottiene un permesso speciale dai suoi amici demoni e torna dall'inferno più potente che mai. Cattura, dopo mille peripezie, prima Carson, poi Kit, poi Tiger e infine Tex. Li incatena in una grotta dove stormi di demoni si trasformano in ratti che dilaniato i quattro pard fra i più atroci tormenti. Quando poi Mefisto si bea della morte degli odiati nemici e ne osserva compiaciuto le ossa spolpate dai ratti, i demoni lo svegliano. Gli mostrano la dura realtà: Tex e i suoi amici al campo centrale della riserva Navajo che banchettano allegramente con un arrosto di precari. Mefisto urla di dolore e di rabbia mentre i demoni si preparano a ripetere la scena in un loop eterno: è questa la punizione riservata a Mefisto.
  2. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    L'unico modo che vedo per riproporre Mefisto è una ristampa.
  3. Quasi dieci pagine e ancora non si capisce cosa diavolo c'è dietro. E il bello è che non l'ho capito neppure io. Qualche suggerimento?
  4. San Juan era uno sputo di paese che contava tre case e mezza. Le chiavi erano praticamente tutte uguali e, con un po' di sforzo, aprivano tutte le camere (che erano tre, la 2, la 4 e la 5; nessuno si è mai chiesto perchè mancavano le camere 1 e 3). Fidati, è così. Io ci sono stata.
  5. E così Tex e Tiger si mettono sulle tracce dello sceriffo David Winter e dell'agente indiano William Burton. Poiché risulterebbe un po' noioso seguirli nel loro inseguimento (puah, che banale gioco di parole), ne approfitto per spiegarvi un paio di cose. Come dite, non ce n'è bisogno? Avete capito tutto? Davvero? Ma no, non ci credo e quindi ve lo dico lo stesso. Lo sceriffo. Non vi pare che abbia dipinto Tex un po' troppo infallibile? Tex indaga su un presunto omicidio, quello di Bolter, il vecchio agente indiano, arriva lo sceriffo e Tex sospetta subito di lui. E sospetta a ragione. Ma dai, non è possibile. Cos'ha Tex? La sfera di cristallo? Il dono della preveggenza? Avete visto che non avete capito? Tex non sospettava affatto dello sceriffo. E neanche dell'agente indiano Burton. Semplicemente non si fidava di loro. A dire il vero non si fidava di nessuno. E, nelle sue indagini, ha voluto provocare la reazione dello sceriffo per constatare la sua estraneità ai fatti. E, a dire il vero, anche dopo il secondo attentato, quello di Dentimolli, la colpevolezza dello sceriffo era ancora tutta da dimostrare. Infatti, avrebbe potuto trattarsi di una vendetta personale per lo scherzetto dei denti a San Pedro. Ma poi lo sceriffo era scappato e qui non si scappa (aridaje con i banali giochi di parole). La fuga dello sceriffo, e anche quella dell'agente, parlano chiaro. Ma cosa poteva fare lo sceriffo? Lui credeva che Tex avesse dei motivati sospetti e collegarli al mancato attentato era come fare due più due. Perciò ha pensato che era meglio cambiare aria. Seguito naturalmente da Burton che ai suoi denti ci teneva moltissimo. E qui potrei anche smetterla ma, già che ci sono, vado avanti. Che ci facevano Tex e Tiger nella stanza numero 4? Non erano nella 5? E come ci sono entrati nella 4? Qui potrei anche evitare le istruzioni per l'uso, ma ormai mi sono impegnata e quindi proseguo. Chi dovesse ritenersi offeso per l'eccessivo spiegazionismo, che non ha la benché minima intenzione di negare la presenza di neuroni nel vostro cervello, può saltare le prossime nove righe. E' ovvio che Tex si aspettasse una non desiderata visita notturna e quindi ha ritenuto più prudente cambiare stanza. Sì, ma come ci è entrato nella stanza 4? Non certo buttando giù la porta. Avrebbe potuto insospettire gli attentatori. Ma andiamo, San Juan non era certo una metropoli e l'hotel (mi vergogno un po' a chiamarlo così) non era certo dotato di serrature elettroniche a combinazione. Semplicemente, la chiave della stanza 5 apriva anche la stanza 4. Facile, no? Ma torniamo a Tex e Tiger. Due sottili fili di fumo si levano verso il cielo a una decina di miglia di distanza.
  6. La lampada, coperta da uno straccio, fa una luce debolissima, appena sufficiente a mostrare la serratura della camera numero 5. I tre uomini avanzano nel corridoio senza fare il minimo rumore. Con il duplicato della chiave nella serratura, cercano di aprire la porta il più silenziosamente possibile. La maniglia gira e la porta si apre lentamente. Nessun rumore. Nell'oscurità quasi totale, pochi attimi per individuare i due letti e poi l'inferno. Tre colt vomitano fuoco contemporaneamente. Lo straccio cade dalla lampada e illumina la stanza con i due letti crivellati da una dozzina di proiettili. Ma i letti sono vuoti. I proiettili hanno bucato solo cuscini e coperte. Un attimo di smarrimento e i tre escono di corsa dalla stanza. Nel corridoio spuntano Tex e Tiger, appena usciti dalla stanza (indovinate un po'?) numero 4, che sta proprio di fronte. I primi due cadono fulminati. Il terzo riceve il calcio del fucile in pieno volto. «No, i fenfi no» esclama il poveretto prima di cadere. E, dulcis in fundo (si fa per dire), perde i sensi a seguito di un colpo del calcio del winchester di Tex, sferrato con un perfetto rovescio. Al poveretto, oltre a esser partiti tutti i denti davanti, saltano anche i denti cariati (ricordate?) che si trovavano (al passato) nella parte destra della bocca. Sì, avete indovinato. E' proprio lui, è l'uomo dai denti cadenti (scusate il gioco di parole, ma è più forte di me). Quando si sveglia è già mattino ed è in buona compagnia. E' legato ad una sedia e, accanto a lui, pure legato, c'è l'oste. Tex, seduto accanto a loro, sta assaporando una sigaretta. Tiger non c'è. Sì, è andato a cercare sceriffo e agente indiano, poco convinto di trovarli. E infatti, quando torna,... «Come immaginavi, Tex. Spariti.» «Signor Willer, io non c'entro per nulla. La chiave l'hanno presa a mia insaputa. Io dormivo.» «Lo so, lo so. Sei innocente come l'acqua.» «Sì, è vero. E' così. Io non sapevo nulla.» «Davvero?» «Sì, è così. L'ha detto lei che quei tre li ha incontrati al Tradind Post di San Pedro e che ce l'avevano con lei. Sono venuti nell'unico hotel della città per vendicarsi di voi.» «Già. E sapevano, guarda caso, in che stanza eravamo.» «Il numero della stanza gliel'hanno detto lo sceriffo o l'agente indiano.» «Che non lo sapevano.» «Sì che lo sapevano. Lo sapevano tutti. Siete gli unici ospiti dell'hotel. L'unica chiave che manca nel box è la numero 5. E' l'unica camera occupata. Io sono innocente.» «Tu che hai da dire, dentimolli? Ci posso credere?» «Al fiafolo, Willer, inficcafi.» «Uhm, qui ci vorrebbe un interprete. Ma non ho tempo da perdere. Tiger, mentre io porto in cella questi due campioni, tu va' a preparare i cavalli. Seguiremo le tracce dei due fuggiaschi.» «Ma non puo', Willer. Se ci lasciate in cella e poi ve ne andate, noi che fine faremo?» «Paura di morire di fame? Penseranno a voi i bravi cittadini di San Juan.»
  7. «Si può sapere cosa diavolo succede qui dentro? Chi sei tu e, dannazione, che ci fa qui un Apache? E... uno, due... cosa diavolo sono questi cinque cadaveri?» «Sei.» «Cosa?» «Sei cadaveri. Ce n'è uno anche dietro il bancone. Io sono Tex Willer e il mio pard è Tiger Jack. E non è un Apache.» «Ah, Willer. L'agente indiano dei Navajo. Ma questa non è sua giurisdizione. Qui c'è la riserva Apache e l'agente indiano è lui.» «Giurisdizione? Certo che è la mia giurisdizione. Forse non lo sa, sceriffo, ma sono anche un ranger. E sono in missione, con mandato del comando dei ranger di Austin, per indagare su alcune stranezze successe da queste parti.» «Stranezze? Ma qui non è successo nulla di strano.» «E della morte di Bolter, che mi dice?» «Bolter? Quello è stato un incidente.» «Ah, sì? Beh, vedremo.» «Intanto vorrei sapere cosa è successo qui. Ranger o non ranger, se non c'è un motivo più che valido, vi sbatto dentro tutti e due.» «Vedo che non ha capito bene la situazione, sceriffo. Io ho un mandato federale e me ne infischio della sua stella.» «Ma...» «Ma un corno. Anzi per domattina lei mi fa avere un bel rapporto molto dettagliato sulla morte di Bolter, altrimenti le tolgo la sua bella stella, la ficco nella sua cella e butto via la chiave. Chiaro?» «Lei non può trattarmi così. Io sono lo sceriffo regolarmente eletto da questa città e...» «... e se vuole continuare ad esserlo, farà quello che le ho chiesto. E non cerchi di svignarsela durante la notte, perché Tiger le darà la caccia finché non l'avrà acchiappato. E riesce a immaginare quello che le farà, quando l'avrà preso? E ora si tolga dai piedi che non ho ancora cenato.» Lo sceriffo diventa paonazzo e sfiora leggermente il calcio della colt. «Vieni via, David. Il signor Willer ha ragione. Il suo mandato gli dà pieni poteri e tu sei tenuto a dargli la massima collaborazione.» L'agente indiano trascina praticamente fuori dal saloon il furibondo sceriffo. «Ma che ti prende, William? Ti rendi conto che, se quel maledetto ranger indaga, siamo nei guai fino al collo?» «Lo so, maledizione. Bisogna toglierlo di mezzo. Ma che volevi fare? Affrontarlo a viso aperto? Volevi suicidarti?» «Hai ragione, William. Dobbiamo radunare un po' di ragazzi.» «E soprattutto metter mano alla borsa.» «Già, maledetto Willer.»
  8. «Tex, tre ai tavoli, uno nel sottoscala, uno alla porta sul retro e uno dietro il bancone. Senza contare l'oste.» «Li vedo anch'io.» «Che si fa?» «Tu rimani alla finestra, io entro dalla porta principale e vediamo che succede. Se hanno cervello, si accontenteranno della brutta figura. Ma ho i miei dubbi.» Un momento, un momento. Ma dove sono i due pard? Non dovevano scendere a trangugiare un paio di bistecche? Ehi, non crederete che Tex e Tiger siano così ingenui da non sapere che li avrebbero aspettati con le armi spianate? Ma quanti Tex avete letto? I nostri erano scesi dalla finestra sul retro, che non stava poi tanto in alto. La città non è una metropoli (non ricordate?) e le camere del saloon sono tutte al primo piano. Che credevate, che l'hotel avesse dieci piani? Quindi Tex entra nel saloon, winchester in pugno. «Buona sera. Aspettavate me?» Il primo ad estrarre è l'aspirante alla porta sul retro. Aspirante? Sì, aspirante suicida. E, come avrete immaginato, il colpo che riceve in pieno petto, lo scaraventa fuori dal locale attraverso la porta che va in frantumi. Lo scatto del winchester che carica in canna un altro proiettile, invece di calmare gli animi e suggerire più miti consigli, funziona come il segnale di partenza in una corsa di levrieri. Solo che nel saloon non ci sono levrieri, ma solo piccioni. Ma purtroppo, per loro naturalmente, si tratta di piccioni armati che, pensando "siamo sei contro uno", dimostrano non solo di avere poco senno, ma anche poca memoria. Si erano, i poverini, dimenticati di Tiger e non hanno considerato che l'oste era disarmato e che forse non dovevano contarlo. In verità l'oste aveva una doppietta dietro il banco, ma ha ritenuto più saggio non toccarla e alzare le mani tanto in alto da sfiorare quasi il soffitto. Tiger salta dentro il saloon dalla finestra e si fa strada tra il fumo. No no, tranquilli, il locale non va a fuoco. Tex si è ravveduto e non fa più di queste cose. Si tratta del fumo della polvere da sparo. «Io non c'entro. Io non sapevo nulla.» «Già, sentilo l'innocentino. Ci sono sei cadaveri e tu non li avevi visti.» «Che potevo fare? Loro erano sei e io da solo potevo soltanto farmi ammazzare. E oggi non ne avevo voglia.» «Ok, ok. Oggi te la sei cavata solo con un po' di spavento. Ma ora va' a chiamare lo sceriffo.» «Non c'è bisogno, eccolo che arriva. E insieme a lui c'è anche l'agente indiano.» @gilas2 se ti va, poi stringare i dialoghi ancora di più. Se poi ti va di proseguire e darmi qualche idea, ben venga. Vedi, io non ho ancora la minima idea di come continuerà la storia e un aiutino può solo farmi piacere.
  9. e) al coltello lungo un metro di Tiger.
  10. Quindi Tex e Tiger si dirigono verso la metropoli. Verso sera vedono le prime deboli luci di San Juan. E meno male perché, se ci passavano di giorno, con le luci spente, ci potevano passare a cento metri di distanza senza vederla. Sì, lo avete capito, la città non è proprio una metropoli. Meno male che c'è un saloon con su scritto "camere libere." I due pard passano prima dalla stalla dove lasciano i cavalli e vanno subito al saloon. Hanno con loro bisacce e winchester, non si seppe mai. «E' vero quello che dice il cartello?» «Uh?» «Il cartello, le camere.» «Sì, abbiamo camere libere.» «Ne prendiamo una a due letti, con la finestra nel retro.» «Per te va bene, ma l'Apache rimane fuori.» «Senti, a parte il fatto che il mio amico è un Navajo...» «Non mi interessa. Qui non ci dorme.» Tex estrae le due colt. «Senti, queste sono due pistole. Io sono molto stanco e ho bisogno di tranquillità. Ma loro no. Si sono impigrite e hanno voglia di lavorare un po'» «Ma che diavolo stai dicendo?» «Ecco, bravo, vedo che hai capito. Il diavolo. Se non la smetti con le tue idiozie e non mi dai subito la chiave della stanza, te lo faccio incontrare subito.» «Incontrare chi?» «Vedo che mi sono sbagliato. Non hai capito niente. Tiger, mentre io tengo a bada queste brave persone ché non gli vengano brutte intenzioni, perché non cerchi di convincere l'oste? Magari prima gli togli lo scalpo.» «Con piacere, Tex.» «Un momento, un momento, ma che siete matti? Tu... tu sei Tex Willer?» «Sì.» «E il tuo amico non è un Apache, è un Navajo?» «Sì.» «Ma allora cambia tutto. Tieni, ecco la chiave della stanza 5. La finestra dà sul retro.» «Bene. Adesso saliamo e fra mezz'ora scendiamo. Facci trovare un paio di bistecche.»
  11. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Non è possibile che: - un autore rinneghi sé stesso - stabilisca delle regole comportamentali per un personaggio e poi le infranga.
  12. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Non si tratta di attaccarsi alle parole. Dico solo che ci può essere più coerenza con il personaggio di Tex in un'opera del Bos rispetto a un'opera di GLB. Dove sta scritto che "Il cielo in una stanza" la canta meglio Gino Paoli di Mina? Oppure che la canzone va cantata come la canta Paoli, altrimenti non è la vera canzone, ma un rifacimento? Mina la interptreta come sa fare solo lei, senza però snaturarla. Sai quante canzoni semisconosciute sono diventate capolavori per merito di Mina? Una fra tante "E se domani", solenne fiasco di Fausto Cigliano del 1964. Volevo solo dire che, a volte, un bravo autore può surclassare, nella sua materia, il creatore di un personaggio. Tutto qui. E comunque tornando a Tex, c'erano dei contesti in cui stavo generalizzando e non parlando della singola storia, altri invece in cui il contesto si riferiva proprio alla storia in questione. Comunque anch'io non ho gradito il racconto di Padma del Bos.
  13. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Essere creatore di un personaggio rende le persone immuni dal dire, su quel personaggio, delle fesserie. Il creatore di un personaggio, scrivendo del suo personaggio, non sbaglia mai. E' giusto accettare un personaggio che agisce sconsideratamente, basta che lo dica il creatore del personaggio. Se questo è il succo delle tue opinioni, permettimi di non essere d'accordo. Poi ti dirò anche cosa intendo io per fesserie: - in relazione alla coerenza: se dico che un pesce è rosso, poi dico che lo stesso pesce è blu, una delle due cose (o tutte e due) è una fesseria; - in coerenza con la logica: se dico che una mela, cadendo da un albero, non precipita a terra ma va verso il cielo, dico una fesseria; - in relazione alla qualità della storia: se scrivo una pessima storia, non è detto che sia una fesseria. GLB ha scritto un sacco di fesserie. Io non ho certo voglia di andarle a cercare, sono scarsamente interessata a dimostrare che è vero, ma se chiedi al buon @Diablero ti fa un elenco lungo così.
  14. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Benissimo. Il Bos ha sbagliato e va punito. Come possiamo fare noi miseri mortali? Non lo possiamo licenziare, al massimo possiamo proporne il licenziamento, che, sicuramente, lascerà il tempo che trova. E meno male perché poi chi lo scrive Tex? Io? Lo possiamo punire non comprando più Tex, ma io non ci sto: a me Tex piace troppo. Però una cosa la possiamo fare: nella lavagna, mettiamo il suo nome nella parte dei cattivi.
  15. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Ma cosa vai a pensare?
  16. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    @Diablero "stato semicomatoso" e "in coma" sono concetti diversi. Come pure "praticamente in coma" (quel praticamente non è messo lì a caso). Volevo solo puntualizzare che Mefisto era ridotto così male che, se lo toccavi rischiavi di ammazzarlo. Dovevo essere più precisa? Poi io sto leggendo Mefisto e Padma di GLB e Boselli non lo conosco ancora. GLB non dice che Padma girava per il deserto con il carrozzone (magari quello di Yama), con tutti gli accoliti del Drago Rosso e vettovaglie varie. In verità non dice neanche che Mefisto è intrasportabile, quello l'ho capito io: ho capito male? Forse avrei dovuto capire che Padma viaggiava comodamente trasportato e che un suo servo, avvistato Mefisto quasi morto, invece di sparargli un colpo in testa (magari un colpo no, avrebbe disturbato e magari svegliato il suo padrone, una bella sciabolata) ha fermato la carovana (erano dodici carri, gli accoliti erano tanti) e ha informato del semidefunto il suo padrone Padma che, inalberatosi per essere stato svegliato, fa decapitare il servo ma salva Mefisto. Il bello è che tutte queste amenità GLB non le dice, però ti mette la pulce nell'orecchio su altre cose che mi portano a pensare che l'autore si sia bevuto il cervello. Ti ho trovato nel deserto che eri un ammasso gelatinoso di carne e frammenti ossei, ti ho preso e ti ho curato amorevolmente per anni durante i quali prima avevi le ossa fracassate e poi i muscoli atrofizzati. Ora, tutte le cose che intercorrono tra la caduta dalla rupe e la guarigione di Mefisto sono cose di un'assurdità tale da mettere a dura prova la mia personale sospensione dell'incredulità per cui avrei gradito non essere presa ulteriormente per i fondelli con particolari che rendono ancora più assurda la vicenda. Padma incontra Mefisto nel deserto e gli salva la vita. Mefisto ha sofferto così tanto che l'odio per i suoi nemici è centuplicato. Basta. Questo è l'essenziale. Tutto il resto non serve. Anzi no, serve. Serve a farmi incazzare perché mi prendono per stupida. Già mi chiedevo come diavolo aveva fatto Padma a salvare Mefisto (ma era una domanda passeggera cui avevo già rinunciato a dare una risposta) e arriva GLB a dirmi: Ma lo sai che Mefisto era più grave di quello che pensavi? Ma lo sai che non aveva un osso sano? E io: belin, ma allora come ha fatto a salvarsi? E ancora: ma lo sai che ci sono voluti anni per la guarigione? E io: anni? Ma come cavolo ha fatto, se era così grave, a salvarsi? Con un'unica semplice frase, GLB ha preso la mia sospensione dell'incredulità e me l'ha frantumata. E allora ho preso e ho catalogato come fesserie tutti gli avvenimenti dalla caduta dalla rupe alla guarigione. Sono fesserie inconcepibili dalla ragione umana ancor più del demone-pipistrello parlante Aryman, perché credere al soprannaturale è "condicio sine qua non" ma, credere che un uomo possa morire poco, che gli si disispappolino le ossa e amenità simili non rientra nei casi indispensabili per la credibilità della storia. GLB si poteva inventare qualcos'altro o poteva sorvolare tacendo e fregandosene. Come tra l'altro ha fatto con la morte di Mefisto. Sì, Mefisto, nella caduta dalla rupe, muore, il cervello si spegne, belin, come lo deve dire per essere più chiaro? Poi ci ripensa, e va bene, chissenefrega, ma, cavolo, non esageriamo.
  17. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Lo dice, lo dice. Ma Mefisto è (è quello che ho capito) intrasportabile. E' in stato semicomatoso (immobile, ossa fracassate, muscoli atrofizzati). Chi lo porta tra la gente civile dove potrà essere curato? Padma? Da solo, oppure passava di lì con un carro e dei servitori che lo aiutassero? No, magari è andato a chiedere aiuto (a piedi) dicendogli: non morire, mi raccomando, io vado e torno in un lampo. La città più vicina probabilmente era dietro l'angolo. No no, la fesseria non è di Boselli (anche lui non ne è immune, naturalmente). La fesseria è proprio di GLB che, ha mio avviso, ha ecceduto in spiegazioni, Se fosse rimasto nel vago, sarebbe stato meglio. Mefisto: ah quanto ho sofferto [punto]. Padma: ti ho trovato nel deserto [punto]. Che ci frega a noi del come e del perché? GLB, già hai fatto la cappella di ammazzare Mefisto e ora ci ripensi e ce lo ritroviamo chenon era molto morto, ma solo un po': stattene zitto ché è meglio. Chi gli avrebbe mosso accuse? Io no di certo. Tu stesso hai riempito questo post di immagini dove GLB per bocca di Mefisto e di Padma dava spiegazioni non richieste, come volesse giustificare il suo ripensamento e di ripescare Mefisto dall'adilà/aldiqua (non si sa bene). Eppoi, per finire, ti dirò che non ho gradito gli applausi perché io sono una grande estimatrice del Grande Vecchio e, se qualcuno legge tra queste mie righe un anche benché minimo tentativo di denigrarlo, vuol dire che non ha capito niente.
  18. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Non si interpretino le cose che dico secondo le orecchie di chi sente. A me Tex piace. Un autore avanti con l'età è più propenso a dire fesserie di uno giovane (che però non ne è immune). Io non mi lamento e non sono una nerd. Se a Kit il medico gli prescrive di impedire l'omicidio di John Kennedy, Tex non è un'opera storica, e quindi, chissenefrega, lo accetto. Non ho sbagliato fumetto e riconosco le fesserie per il diverso odore che è emanato dalle pagine di carta su cui è stampato. Dire che GLB non ha mai scritto fesserie è, ma è solo una mia modestissima opinione, una fesseria ancora maggiore di quella più grossa scritta da lui. Poi c'è una cosa che non riesco proprio a capire: GLB può scrivere tutto quello che vuole, è il creatore di Tex e tutte le eventuali fesserie diventano automaticamente licenze poetiche; @borden non è il creatore, ma solo un autore e anche un po' (ma solo un po') il curatore, perciò deve stare attento a evitare licenze poetiche perché diventano automaticamente fesserie. Se poi ci fossero delle opere del Grande Vecchio mai pubblicate (perché l'allora editore Sergio l'ha chiuse nel cassetto delle opere non pubblicabili) dalle quali risultasse che Tex ha avuto tre figli da tre donne diverse, quale sarebbe la reazione dei lettori? Ah beh, se le ha scritte GLB allora vuol dire che il vero Tex ha tre figli.
  19. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Vorrei farti notare che la resurrezione di Mefisto è la più grande fesseria mai scritta in letteratura. La vogliamo accettare? Benissimo, accettiamola, tanto è un fumetto e non mi costa niente. Se accetto la resurrezione, devo accettare tutto, ma proprio tutto, compresa la realtà alternativa. Mefisto il 3 maggio 1883 cade da un dirupo, sta in stato semicomatoso fino al 5 maggio 1886. Contemporaneamente il 3 maggio 1883 si trova ferito in un dirupo, il 15 agosto (ferragosto) 1883 si ritrova in una grotta in cui il giorno 8 settembre 1883 richiama tele[p/m]aticamente Padma che si prende cura di lui fino al 25 dicembre 1883. Impara l'infernese fino al 5 maggio 1886, dove le due realtà si ricompongono. Ma, tu dirai, come è possibile che siano vere entrambe le versioni, quella di GLB e quella di @borden che sono contrastanti tra di loro. Eh, sì, hai ragione, è quasi impossibile più della resurrezione (quasi, però, la resurrezione è più impossibile). Attenzione, però, perché se si può fare tutto, poi bisogna ingoiare anche Tex in tutù che danza con gli elefanti rosa. GLB e Tex e Tex è GLB. Verissimo. Ma GLB è un essere umano e con il tempo cambia, così come con il tempo è cambiato anche Tex. E un essere umano sbaglia, fa errori e fa fesserie. E quando l'essere umano imperfetto GLB sbaglia facendo errori o fesserie mentre sta scrivendo Tex, fa errori o fesserie su Tex. La resurrezione di Mefisto non è solo quella di Nizzi, ma anche quella di GLB che lo fa morire perché non aveva più intenzione di scrivere storie su Mefisto e poi lo fa "resuscitare" perché ci ha ripensato. Mettiamo pure GLB su un piedistallo con scritto sotto "Creatore di Tex" ma, per favore, non adoriamolo.
  20. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Faccio fatica a comprendere. Il vero Tex, le carte in tavola, le piccolezze. Qual'è il vero Tex? Quello in cui non ci sono retcon? Se è così il vero Tex non esiste. Una retcon è cambiare le carte in tavola? Allora per scrivere Tex ci vogliono le carte esadecimali. Non poteva? Mefisto che cade da una montagna, muore ma poi non è più morto non è una fesseria? Mefisto che lotta per anni, praticamente in coma nel deserto e ringalluzzisce non è una fesseria? Aryman non è una fesseria? Vuoi che continuo? La Mano Rossa che si svolge nel 1898 non è una fesseria? Il figlio Kit nella guerra civile non è una fesseria? Andiamo, ma di cosa stiamo parlando?
  21. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Miracolo stoppardi Boselli ha riscritto completamente l'incontro tra Mefisto e Padma. E' una retcon, lo ha ammesso lui stesso. Ha fatto bene, ha fatto male? Non è compito mio stabilirlo. Ognuno, ovvio, la pensa come gli pare. A me basta non negare l'evidenza. E mi interessa solo evidenziare il fatto che, l'ho già detto, GLB ha, in questo caso, detto talmente tante fesserie che avrebbero meritato la censura nelle edizioni successive. Ho usato il condizionale perché sarebbe stato come dipingere le mutande ai nudi della Cappella Sistina. Tra GLB e Nizzi non si sa chi ha fatto più danni. Il Bos non voleva, nella sua storia un prologo così balengo e ne ha scritto un altro, che non ispira il massimo della credulità, ma che, secondo lui, è meglio dell'originale di GLB. A molti non è piaciuto, molti si sono chiesti il motivo di un simile atto di lesa maestà. Molti hanno detto chissenefrega. Secondo me il Bos ha un'unica colpa: non aver spento subito tutte le polemiche con una frase del tipo: "Sì, è una retcon perché non potevo assolutamente accettare come era stato scritto l'incontro Mefisto-Padma (iao), e allora? Non vi è piaciuto? Me ne rattristo". E amen.
  22. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    @virgin una storia apocrifa può essere enormemente migliore di quella originale.
  23. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    La devi piantare di dire le stesse cose che dico io, mentre le sto scrivendo e pubblicarle tre minuti prima di me. Eccheccavolo!
  24. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Boselli la può rigirare come vuole, io invece la cuocio a puntino. A pag. 31 della striscia "La fine di un incubo" GLB, dopo la famigerata didascalia "Spentosi il diabolico cervello di Mefisto...", mette queste parole in bocca a Tex: "Se Mefisto non fosse morto sareste ancora schiavi del suo potere." Tu potresti obiettare che, ancorchè parole di GLB, le dice Tex. Ma se GLB avesse avuto intenzione di scrivere ancora storie su Mefisto, avrebbe messo in bocca a Tex parole meno "da pirla". Senza contare che la questione dello "svenimento che priva Mefisto delle forze" non regge nemmeno su Topolino. Mefisto per controllare Carson e Kit doveva essere sempre in forze e vigile? Non si poteva nemmeno addormentare? Ma dai. Il cervello di Mefisto si è spento, è morto, defunto, cadaverizzato, freddato, spirato (il cervello non si spegne in nessun altro caso: sonno, svenimento, coma, ecc. Mai, rimane sempre attivo, incosciente ma attivo). Poi GLB ci ha ripensato perché se ne è sbattuto, ha preso Mefisto e, badate bene, non l'ha resuscitato, se ha semplicemente fatto finta di niente.
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