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[Tex Willer N. 64/66] Le cinque dita della Mano Rossa
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
ok, pero' a mio modo di vedere Tex Willer non dovrebbe contraddire Tex. Finora non mi era parso che l'avesse fatto, e si poteva pensare che Tex Willer fosse esattamente Tex giovane. Ora non piu', e mi dispiace, perche' finora (o sinora) le storie di Tex Willer secondo me erano in media di qualita' superiore. -
[Tex Willer N. 64/66] Le cinque dita della Mano Rossa
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
Oddio, anche tu per illuminare le menti non e' che sei male! Comunque, io non capisco proprio il senso (a parte quello economico) di andare a modificare la storia forse piu' iconica di Tex. E' come fare un remake piu' scarso di una canzone bella ed amata. Poi non posso credere che un genio quale e' Boselli non avrebbe potuto liquidare questa storia con un paio di pagine di continuita', se solo avesse voluto. Insomma, spero ardentemente che questa Mano Rossa non sia l'araldo della deriva di Tex Willer verso Tex 2.0. -
[762/764] Il Mistero del Monte Rainier
Otami ha risposto nella discussione di Sam Stone pubblicata in Le storie inedite
Quando ho scoperto il forum, mi pareva troppo bello che il sommo Boselli ci partecipasse attivamente. Ed avevo ragione, anche se con qualche anno di anticipo -
[762/764] Il Mistero del Monte Rainier
Otami ha risposto nella discussione di Sam Stone pubblicata in Le storie inedite
Scusate ma mi son perso, ho capito che il sommo Boselli ci ha abbandonati, ma qualcuno potrebbe spiegarmi perchè? Grazie! -
[762/764] Il Mistero del Monte Rainier
Otami ha risposto nella discussione di Sam Stone pubblicata in Le storie inedite
Continuando l'OT: sarebbe impossibile, ok, ma perche'? Perche' il lettore vuole vedere solo disegni a basta? Ma cosa siamo tornati, i bimbi di prima delle elementari che non sanno ancora leggere? A me le didascalie mancano molto, e tu ne hai postato un esempio magistrale (grazie!) dove nessun disegno potrebbe mai sostituirle. Trovo difficile credere che didascalie cosi' sarebbero male accolte - credo invece che il problema sia che prende molto tempo scriverle (se si sanno scrivere, cosa magari non proprio scontata) Quello che invece irrita me sono le pagine con Tex a cavallo che vede un paese da lontano, Tex che entra nel paese, Tex che si fa la main street, Tex che parcheggia il cavallo, Tex che entra nel saloon, etc., tutto senza una parola. Un film muto praticamente. -
[Tex Willer N. 64/66] Le cinque dita della Mano Rossa
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
Tu sei di solito molto ben informato e quindi guardiamo con ottimismo al futuro! Non sono però d'accordo sul fatto che "non si potevano saltare queste storie o riassumerle in poche vignette": un genio come Boselli avrebbe potuto eccome! -
[Tex Willer N. 64/66] Le cinque dita della Mano Rossa
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
Quoto tutto perche' descrive perfettamente le mie sensazioni. Un conto e' scrivere storie nuove che vanno a situarsi nei tanti buchi temporali dell'inizio della saga - operazione magistralmente condotta sinora - un conto riscrivere una storia che per forza di cose non può che essere una pallida copia dell'originale. Speriamo che sia un'eccezione e non la nuova regola. -
[760/761] La pattuglia scomparsa
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le storie inedite
A me la storia é piaciuta molto; se vogliamo trovare difetti, mi e' subito balzata agli occhi l'incongruenza che il cattivo vuole vendere whisky agli indiani e quindi ne stermina un bel po'; poi una distilleria in quelle zone li' ma cosa distillavano, aghi di conifere? A proposito dell'incontro di un'indiana con un franco-canadese, ho letto molto recentemente che queste unioni hanno dato origine ad una lingua unica, il michif, dove i verbi sono di origine cree e i sostantivi, aggettivi, etc. sono francesi (vedi Michif - Wikipedia) Ma Boselli se n'é andato proprio del tutto? -
[756/759] La Tigre colpisce ancora
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
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[756/759] La Tigre colpisce ancora
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Tutto fumo negli occhi di Carson, che non la prenderebbe bene (e' un po' all'antica) -
[756/759] La Tigre colpisce ancora
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Mah, speriamo... -
[755] La cavalcata del destino
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Ok, stemperiamo un po' l'atmosfera con una versione esotica dei simpatici battibecchi tra in Nostri -
[755] La cavalcata del destino
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Mi sento di rispondere solo alla domanda sull'entità superiore, che naturalmente e' GLB. -
[755] La cavalcata del destino
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Funziona! -
[755] La cavalcata del destino
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Qui la cosa sta scappando di mano. Letizia, dove sei?!? -
[755] La cavalcata del destino
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Ecco, questo potrebbe essere un vero grossissimo problema. Pero', e non per gettare acqua sul fuoco, non credo, come non lo crede Laredo, che Diablero intendesse quello che ha inteso Boselli. -
[755] La cavalcata del destino
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Ma infatti! Se mai incontrassi il sommo Boselli, l'unica cosa che farei sarebbe ringraziarlo di continuare a creare storie per la maggior parte stupende, che non lo so mica chi altro. Ed un mondo senza Tex sarebbe un mondo molto peggiore. -
[755] La cavalcata del destino
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
La grandezza di Boselli non si discute, per una volta lo dico in senso assoluto. Questo non vuol dire che io sia sempre d'accordo con lui. Un conto e' dare una pacca nel sedere a Mamie, un altro vedere un ragazzotto che non ha ancora dimostrato niente o quasi fare lo strafottente con una leggenda come Carson, a me irrita proprio (per quanto mi possa irritare leggendo un fumetto). Per finire, non penso che mi si possano rinfacciare derive woke, basta leggere cosa ho scritto solo qualche messaggio fa in senso del tutto contrario. E con questo la pianto qui! -
[755] La cavalcata del destino
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Tutto verissimo, purtroppo. Un Kit cosi' e' molto irritante (per me naturalmente). -
[756/759] La Tigre colpisce ancora
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Mi hai fatto fare quattro risate di cuore! -
Riletta credo per la prima volta da quando e' uscita, che bella storia! D'altra parte, Boselli & Letteri, cosa si può chiedere di più?? Anche a me, come a Barbanera, l'arrivo di Tex alla fattoria ha ricordato Hondo (John Wayne e Geraldine Page, 1953), anche se lì mi sembra di ricordare che la donna non era attraente (o per lo meno si faceva finta che non lo fosse), mentre Letteri ha disegnato una stupenda bionda. Altri hanno già commentato la qualità dei dialoghi, e infatti, che dire di questo: Tex: Bisogna pensarci due volte, prima di sparare a un uomo Dance: Non ditemi che voi lo fate, Tex! Dovete averne ammazzati molti... Tex: Io penso molto in fretta
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[755] La cavalcata del destino
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Beh, mi sembra che corrobori quello che scrivevo prima! Ma lungi da me irritare il sommo Boselli, che ne ha già abbastanza tra il Diablero ed Exit, per cui la pianto qui - sono solo preoccupato di quello che succede nel nord Europa e soprattutto nel mondo anglosassone, ecco tutto, e spero ardentemente che non invada anche noi (ma probabilmente é inevitabile) Stanco, mah? Forse di maniera, ma che maniera! -
[755] La cavalcata del destino
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
e manco farlo apposta, rileggendo vecchie stupende storie senza andarlo a cercare, ecco cosa ho trovato -
[755] La cavalcata del destino
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Copio ed incollo da https://en.wikipedia.org/wiki/Native_American_name_controversy "The Oxford English Dictionary cites usage of the uncapitalized term native American in several publications dating to 1737,[11] but it is unclear whether these texts refer to Indigenous peoples, or simply to persons born on American soil. One early use is the 1817 novel Keep Cool by John Neal, which declares "the Indian is the only native American; he holds his charter from God himself".[12] During the 1850s, a group of Anglo-Saxon Protestant Americans used the capitalized term Native Americans to differentiate themselves from recent Irish and German immigrants, both of which groups were predominantly Catholic. The group later formed the "Know-Nothings", a 19th-century political party that opposed immigration to the United States, a policy known as nativism. The Know-Nothings also called themselves the "Native American Party" and were referred to in the press with the capitalized term.[13] In 1918, leaders of the Indigenous Peyote Religion incorporated as the Native American Church of Oklahoma.[14] In 1956, British writer Aldous Huxley wrote to thank a correspondent for "your most interesting letter about the Native American churchmen".[11] The use of Native American or native American to refer to Indigenous peoples who live in the Americas came into widespread, common use during the civil rights era of the 1960s and 1970s. This term was considered to represent historical fact more accurately (i.e., "Native" cultures predated European colonization). In addition, activists also believed it was free of negative historical connotations that had come to be associated with previous terms." Rimango della mia opinione: soprattutto su Tex, Ely Parker dovrebbe essere un Indiano, non un native American. Ma forse anche il termine squaw sarà sostituito da "femmina nativa Americana adulta"... -
[755] La cavalcata del destino
Otami ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
L'omaggio a Lilyth c'e tutto ed e' molto bello, veramente; quello a Tex insomma mi ha perplesso un po', ma me ne farò una ragione. C'e' invece un particolare che non mi sembra sia stato rilevato da altri che mi ha dato da pensare più di Higgins: il fatto che Parker parli di se stesso "come nativo americano", che mi sembra un bell'anacronismo in perfetto stile woke ("as a native american...", "as a homosexual Black woman..", etc). Ecco spero che non diventi la normalità; ma mi sa che mi dovrò fare una ragione anche di questo.