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TWF - Tex Willer Forum

Kershaw

Cowboy
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  1. Kershaw

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Buon per te che ti bevi tutto quello che ti ammannisce il convento! Io parlo di coerenza storica solo quando Borden ci mette dei personaggi realmente esistiti. Nel Tex di Bonelli o Nizzi non ho mai ricercato alcunché che non fosse l'azione. Quanto alle seghe mentali, stendiamo un pietoso velo; se poi invece vuoi che ognuno di noi elenchi i suoi titoli di merito, fumettologo, scrittore o semplice cultore del west, fammelo sapere. Ormai è acclarato che nel forum è difficile che qualcuno risponda a tono su quello che uno scrive, e comunque meglio non offendere la suscettibilità di Borden, perché altrimenti si corre il rischio di essere scomunicati.
  2. Kershaw

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Probabilmente parliamo lingue diverse. Comunque teniamoci pure l'italiacano di Borden, le incongruenze storiche, le citazioni fuori luogo e il linguaggio dottorale, tanto se si ferma lui succede il patatrac. Un mio amico, che Tex non lo frequenta più da anni (per lui dopo il 200 era già cotto!) e parimenti non frequenta il forum, dietro mie reiterate richieste ha letto tutto ciò che riguarda Finnegan e pur non esprimendo parere suggerisce una lettura psicologica sul fatto che Borden voglia a tutti i costi intimare che Kit vorrebbe affrancarsi dal padre. Non è che Borden, a livello inconscio certo, non vede l'ora di affrancarsi dall'ombra lunga del suo padre putativo, il grande GLB? Meditate gente, meditate! PS Per quanto riguarda il gorilla et similia, caro Borden, magari GLB si era sciroppato un po' di Salgari & Co. Tu invece li hai mai letti?
  3. Kershaw

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Borden e la tua sarebbe una risposta? Cosa vuoi dire con Tex parla in inglese e lo traduci come vuoi? Tex è un personaggio italiano scritto da italiani quindi non capisco dove vuoi andare a parare. E comunque non hai ancora risposto sull'utile idiota.
  4. Kershaw

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Povero Borden, ma tu lo capisci quello che scrivo in Italiano? Ti ho chiesto se cortesemente mi spieghi la dotta citazione dell'utile idiota e te ne guardi bene. Poi ti dico che pestone in Italiano non si usa come lo usi tu e scantoni. Quanto a papagno chi ha detto che è tradotto dall'inglese, io sostengo che deriva dal napoletano e che quindi non ci sta nelle storie d Tex. Queste tue risposte mai in tema per me stanno a significare che sei a corto di frecce al tuo arco. In quanto a criticare GLB lui scriveva in altri tempi, tu invece nel 2018 usi ancora il termine sakem o pindah-lick-oy a sproposito, quindi di che cosa vogliamo parlare? Faresti più bella figura se dicessi che, stante le scadenze pressanti, non riesci a riguardare quello che scrivi. Ma da un soggetto come te, e WY ti ha sbalzato a tutto tondo, è impensabile l'ammissione anche di un qualsivoglia minimo errore. No problem, caro Borden, però ricorda che le barzellette uno le deve saper raccontare!
  5. Kershaw

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Per carità, lungi da me legare le mani agli sceneggiatori, però non vedo la necessità di far riferimento a personaggi realmente esistiti quando potresti benissimo mettere sempre nomi inventati, anche perché la puntualizzazione di Carson non ha alcuna ragione d'essere. Però speravo che alla mia disamina, giusta o sbagliata che sia, qualcuno facesse degli appunti, dando luogo un qualche proficuo contradditorio, invece tutto tace. Per quanto poi ti riguarda speravo che almeno la citazione dell'utile idiota me l'avresti spiegata, oppure anche quella è una licenza poetica? Del resto se non ricordo male tu nel Texone dello scorso anno usavi a sproposito la parola pestone, e addirittura parlavi di papagno fregandotene bellamente dell'etimologia. Come ho già detto magari ai tuoi fan sta bene, io personalmente lo trovo alquanto irritante. Come del resto trovo irritante quando i rudi westerners me li fai esprimere con un dotto linguaggio da laureati alla Sorbona. Che ci vuoi fare, ognuno ha le sue pare!
  6. Kershaw

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Ma che accidenti stai dicendo: è Borden che parla di Quanah Parker (non quello storico?); poi fa agire Pecos e lo segnala come suo fratellastro, io dico solo che invece era suo fratello intero e tu sostieni che è un personaggio di fantasia? Quando si inseriscono fatti o personaggi realmente esistiti nelle storie di Tex et similia non credo proprio che si possa passare dalla realtà alla finzione come sembra suggerire il tuo intervento. In più mi chiedo che senso abbia mettere in bocca quell'osservazione a Carson, visto che non serve a nulla. Però se vuoi posso anche proseguire con altre osservazioni di carattere linguistico. A pag. 46 Carson dice: gettare il fiato con le zucche dure. Ma non è sprecare il fiato? A pag. 191 Tex dice: Nessuna prospettiva, nessuno scampo. Ma non è nessuna via di scampo, oppure non hai scampo? Magari a te questi neologismi possono anche piacere a me invece danno alquanto fastidio. Perciò mi chiedo se Borden conosca l'italiano oppure se, scrivendo così in fretta e di getto per più personaggi, quello che esce esce con buona pace per tutti i lettori...che tanto sono di bocca buona.
  7. Kershaw

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Scusa ma tu sai cosa vuol dire l'espressione "utile idiota"? In che contesto viene di sollito usata, a chi ne è ascritta la parternità anche se non confermata e comunque quando si è vista per la prima volta citata su giornale? Credo che Borden abbia toppato a metterla in bocca a Kit, così come con i siparietti di Tex prima con Tiger, a pag. 166, quando teme che gli venga rubata la scena, poi a pag. 167 (ultima vignetta) dove si mette in posa quasi stia per farsi fotografare e pronuncia una battuta che proprio non mi pare sia nelle sue corde. Adesso anche nel Tex della maturità assistiamo a scene dove lo vediamo pieno di sé, arrogante, supponente, come potrebbe essere il Tex della gioventù. Boselli con queste sue reiterate innovazioni me lo sta facendo diventare antipatico. Per quanto riguarda la storia, dopo l'improbabile zuffa tra i due Kit (ma davvero qualcuno potrebbe mai crederci?), come si può pensare che un tipo come Finnegan, e ben dice WY quando parla di figurine di cartone, potrebbe mai irretire il pargolo dell afamiglia Willer? Ma quando ne avrebbe il tempo, ammesso che poi sia così, per farlo, visto che le loro strade si dividono quasi subito? Dove stanno le interazioni tra i due per poter anche solo paventare una cosa simile? Andate a rivedervi "Platoon" con le scene tra Berenger e Charlie Sheen, lì sì che il veterano voleva corrompere l'anima della recluta! Oppure rileggetevi "Meridiano di sangue" di Cormac Mc Carthy e vedrete come può essere la fascinazione che un giovane può provare per un capo carismatico. Finnegan poi è una macchietta che potrebbe fare presa solo su una banda di decerebrati e alla fine si rivela quel vigliaccone che è. Vogliamo poi parlare del comportamento di Faver, un vecchio ranger che da sempre ha combattuto Comanches e Comancheros che alla fine perdona l'antico avversario, badate bene non un semplice razziatore, ma uno che della tratta delle donne ha fatto ragione di vita, tanto da curarlo e poi permettergli di filarsela in Messico? Ymalpas dice che questo Texone è una pietra miliare, io lo definerei più una pietra tombale, ma forse abbiamo visto due film diversi e i gusti sono gusti. L'unica cosa che si salva sono i disegni di Majo. L'avevo già apprezzato in Dampyr e qui per essere alla sua prima prova direi che se la cava egregiamente, comunque meglio di altri che invece lavorano da tempo sul personaggio. Per adesso il settantennale non è stato di certo all'altezza delle aspettative e quindi non resta che sperare nel prosieguo, io però nurto poca fiducia. Per Borden: Non mi risulta che Pecos fosse solo il fratellastro di Quanah Parker, anzi mi par di ricordare che era figlio anche lui di Cinthya Ann.
  8. Kershaw

    [250/252] Giungla Crudele

    Quiondi non ti sfagiola il fatto che presto Boselli lo spedirà nella Grande Mela per una lunga avventura, o più su al nord alla ricerca del perduto Erebus o addirittura nel remoto Borneo assieme al clone di Sandokan?
  9. Kershaw

    [250/252] Giungla Crudele

    Nella scena in cui un soldato ferito rimane indietro per trattenere gli Indios, mentre gli altri se la filano, Nolitta riprende una situazione vista più volte nei western americani. Nello specifico "Squilli al tramonto" (Bugles in the Afternoon, 1952) di Roy Rowland, dove la parte della vittima sacrificale tocca a Forrest Tucker e "I pilastri del cielo" (Pillars of the Sky, 1956) di George Marshall dove il sacrificato è un Lee Marvin alle prime armi. Se invece pensiamo a uno che si sacrifica per scelta, pur non essendo impedito, dopo aver estratto una carta da gioco (barando), allora parliamo di Richard Widmark in "Il prigioniero della miniera" (Garden of Evil, 1954) di Henry Hathaway.
  10. L'idea originale dei falchi assasini, che a quanto pare tutti attribuiscono a Nizzi, credo che invece l'abbia mutuata dal Giallo Mondadori N. 1928 del gennaio 1986 che ha per titolo "Artigli sulla città", romanzo di William Bayer (Peregrine, 1981) dove appunto si narra di un serial killer che usa dei falchi pellegrini per compiere le proprie nefande imprese.
  11. Credo che Nizzi, per questa storia, si sia ispirato al romanzo "La maledizione di Santa Isabel" di Gordon D. Shirreffs, I Grandi Western N. 39 del Novembre 1980 editi da La Frontiera Ed. di Bologna. Sceneggiatura e disegni da 10, e l'alchimia tra i due autori funziona alla grande!
  12. Kershaw

    [691/692] Cuore Apache

    Il finale de Le Colline dei Sioux Nizzi l'ha preso paro paro dal serial televisivo, ormai mitico, La Conquista del West, negli episodi che vedono come coprotagonista il Capo Santangkai interpretato da Ricardo Montalban. Per quanto riguarda la storia di Cuore Apache sono d'accordo con Ymalpas e tutti coloro che l'hanno più o meno criticata. Il fatto che di regola non possa dipanarsi per più di due albi non dovrebbe essere così penalizzante per uno sceneggiatore che sappia il proprio mestiere. Io ogni volta che leggo una storia di Ruju mi chiedo quanto ne sappia sul West e se poi gli piaccia oppure no. Qui parte da un assunto che è già errato fin dalle premesse. La battaglia di Apache Pass è del luglio 1862 e Cochise è morto in riserva nel giugno del 1874. Quindi se Johnny quando l'hanno portato via aveva solo quattro anni, volendo dare per buona la presenza di Cochise, dovrebbe averne solo 16 al momento dell'azione. Inoltre la sua formazione è stata quella di un bianco per almeno 18/20 anni e quindi come è possibile che il suo sangue apache possa costituire una parte così fondamentale della sua catarsi finale? In più dopo essere stato radiato da West Point ha studiato da avvocato, non ha sentito subito il richiamo delle sue origini, quindi la sua cultura e formazione sono da uomo bianco e dovrebbero consentirgli di capire che la strada della rivolta è ormai una battaglia persa per i nativi. Meglio per tutti se si battesse contro i soprusi nelle aule di tribunale. Invece il ragazzo sceglie di tornare alle sue origini, illudendosi di poter assaltare i ranch e rubare derrate alimentari da portare nella riserva senza uccidere alcuno, quasi fosse un novello Robin Hood. Mi pare che Ruju conosca poco il popolo apache. A pag. 58 il guerriero torturato si lamenta? Ma dove lo mettiamo lo stoicismo che era proprio di tutti i nativi, ma di questi in particolare? A pag.63 Howi dice che Johnny parla la loro lingua con un accento strano. Ma come, è stato assente per vent'anni e dopo pochi giorni già si esprime con l'idioma apache? E la vecchia madre di Johnny che si para davanti a Carson esortandolo a lasciar stare il suo bambino? E Tex che le si rivolge chiamandola signora? O Johnny che la chiama buona donna? Siamo nel vecchio West o tornati ai tempi della piccola fiammiferaia? Purtroppo sono tante le mancanze per farne una buona storia. Per non parlare della partecipazione dei pards e di Cochise, ridotti alla stregua di meri comprimari, che arrivano troppo tardi per salvare Johnny. Ymalpas ha ragione nel dire che questo non è Tex. Un mio amico, che ne ha abbandonato la lettura dopo il N. 200, sostiene che quando si cerca di gonfiare la parte dei comprimari significa che non si ha più molto da dire sul character principale. Speriamo dunque che il prosieguo dell'annata ci riserbi qualcosa di meglio.
  13. Kershaw

    [328/330] Gli Spiriti Del Deserto

    Se non ricordo male Nizzi, che mi risulta essere grande estimatore di romanzi western oltre che di gialli, ha preso spunto per questa avventura dal lavoro di Gordon D. Shirreffs intitolato "La Leggenda dei dannati", pubblicato da La Frontiera Edizioni di Bologna nel 1981. Ne consiglierei la lettura a tutti coloro che amano il western.
  14. Kershaw

    [691/692] Cuore Apache

    Avrei una domanda da farti, fermo restando che de gustibus...trovi la storia innovativa dove?
  15. Kershaw

    [691/692] Cuore Apache

    Condivido appieno la disamina di Ymalpas sulla storia. Questa frase però non l'ho capita: nel momento in cui viene ucciso, scrive Ruju, Red Wind è già un uomo che ha abbandonato la via delle armi. La squaw racconta che Red Wind aveva lasciato perdere le armi solo perché, in caso di incontri imprevisti con i soldati, quelli vedendolo disarmato magari li avrebbero lasciati in pace. A me poi mi vien da sorridere quando a pag. 64 Tex si rivolge alla madre di Johnny chiamandola signora, ma quando mai! In più non è verosimile che l'inclito Jed, coinvolto com'è nella ricettazione delle derrate riservate agli Apaches, le rivenda nel negozio lasciandole in sacchetti con il marchio US. Davvero un beccaccione l'uomo! Ottimi invece i disegni di Ginosatis, speriamo che continui a prestare la sua opera su Tex. Per Borden una domanda: ma i tuoi collaboratori che scrivono le sinossi delle storie, non le controllano prima di pubblicarle? Wharton si scrive con la H. Non solo l'hanno sbagliato sul numero scorso, ma anche sul sito della Bonelli. Inoltre la traduzione inglese delle stesse mi pare proprio fatta con il traduttore di Google, non come dovrebbe essere fatta.
  16. Kershaw

    [691/692] Cuore Apache

    Ecco cosa succede a citare sempre a memoria. Gracias per la correzione, amigo! Chissà se qualcuno dei forumisti riuscirebbe a recuperare anche le altre due versioni, sarei curioso di darci un occhiata.
  17. Kershaw

    [691/692] Cuore Apache

    Dopo un primo tentativo presso la mia edicola di fiducia, dove le 10 copie rimaste erano tutte fallate, ne ho recuperata una a posto presso altro rivenditore. Credo che di quelle sbagliate ce ne siano in giro parecchie, purtroppo, quindi è auspicabile per chi acquista fare prima lo screening. Quella fallata che ho visto ha la vignetta in alto a sinistra di Pag. 28 e idem per pag. 36 illeggibili. Immancabile il refuso, che negli ultimi tempi è spesso presente in Tex: in seconda di cover Warton scritto senza H. Per quanto riguarda la copertina la trovo di ottima fattura, però mi chiedo perché metterci Cochise, visto che nell'albo fa solo una comparsata e non partecipa direttamente all'azione chissà se Villa ne aveva presentato anche una alternativa. Il giudizio sulla storia lo riservo per quando avrò ultimato la seconda parte, al momento mi sembra buona, fermo restando che Ruju avendo messo parecchia carne al fuoco ha diverse sottotrame da collegare. I nomi dei guerrieri apache non hanno alcunché di credibile già nel suono e la cosa mi fa specie perché l'orso è stato citato con la dizione corretta (cfr. in rete Western Apache Vocabulary). In più l'impresa di Mathalay mi ha provocato parecchia sospensione di incredulità. Quanto a Johnny immagino troverà la sua agnizione nel secondo albo, il chè mi riporta alla mente parecchi film dove sono coinvolti: bianchi allevati da indiani (Charlton Heston ne Il Giuramento dei Sioux), e indiani allevati da bianchi (Audrey Hepburn ne Gli inesorabili), infine meticci lacerati tra due mondi incompatibili tra loro (l'improbabile Elvis Presley di Freccia di fuoco o il Jack Buetel de La carica degli Apaches e il più credibile Robert Wagner ne La lancia che uccide).
  18. Kershaw

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Ma il Carson di Majo (ottimo il paragone con Mefisto) ha un tratto ancora più caricaturale rispetto a quello di Magnus. Con quelle sopracciglia così nere e pronunciate. Sembra uno che sia appena evaso dal manicomio e non venitemi a dire che finge all'estremo per avvalorare la defezione di Kit e consentirgli di meglio infiltrarsi tra la gente di Finnegan.
  19. Pienamente d'accordo. Borden agli aspiranti sceneggiatori dovrebbe procurare una montagna di romanzi western degli anni '70 e '80 (Longanesi, Sonzogno e La Frontiera Edizioni) e farglieli leggere a fondo. Sai quante idee ci troverebbero? Berardi per Ken Parker li aveva sfruttati alla grande (i.e. Butch l'implacabile e La lunga pista rossa) e lo stesso GLB che era onnivoro nelle sue letture sai quante cose ha preso dalle dispense, rielaborandole con la sua immensa fantasia ( i.e. l'indiano legato sulla schiena del bisonte e la storia dell'anaconda)! Ma i giovani avranno voglia di sorbirsi tutta la trafila?
  20. Kershaw

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    La soluzione di Pecos credo sia la più corretta. Ma riguardo la questione della data dell'anno scorso?
  21. Sbaglio o la trama proposta da Bob Rock ricorda quella del film con De Niro e Pacino dal titolo Heat-La Sfida?
  22. Kershaw

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Perché sul fondo della cover, se è quella definitiva, c'è scritto giugno 2017? I volti, sopratutto quello di Carson, mi lasciano alquanto scettico e sfido chiunque, nella vignetta del bamboccio, a riconoscere il "vecchio cammello" se la vignetta fosse presentata fuori dal contesto dell'albo. Poi c'è sempre il problema delle frasi sbilenche, stavolta di Boselli, altre di Ruju. Mai sentito dire "gettare il fiato", non è "sprecare il fiato" l'espressione corretta? Per il resto è lampante che occorre leggerlo tutto prima di esprimere un qualsivoglia giudizio.
  23. Kershaw

    [690] Le schiave del Messico

    Interessanti i disegni di Prisco, di chiara matrice ticciana, speriamo che nel prosieguo lo stile si evolva ancora e confermi quanto di buono visto in questa storia. In quanto alla trama di Ruju, è senz'altro influenzata dagli spaghetti western, in primis da "Per un pugno di dollari" (Il nome di Marisol, la scena in cui Tejas chiede un fucile per liquidare il fuggiasco della banda rivale, il massacro finale), ma anche da film originali come "i Professionisti" (con Lee Marvin che fa le veci di Carson nella scena in cui questi si avvicina ai quattro sfigati di guardia alla pista). Poi ci sono le solite cose un po' strane (marchio di fabbrica di Ruju): a pag. 6 "..il padrone unge parecchie tasche"??? (mai sentito dire!); a pag. 38 Tex ha appena osservato che c'è un buon posto dove fermarsi e accendere un fuoco senza timore di essere avvistati e poche vignette dopo riesce a scorgere nel medesimo posto il bagliore di un fuoco presidiato da quattro mentecatti che invece di controllare la pista se la contano su, lasciando le armi a terra nella polvere e facendosi uccellare dai due pards; a pag. 48 abbiamo sempre Carson i veste di gourmet che cita il formaggio svizzero; a pag.67 un pessimista cosmico come lui cita un proverbio come "Gente allegra il ciel l'aiuta" che mi pare tipico di casa nostra; a pag. 69 Carson usa il calcio della pistola per spaccare un lucchetto da catena (ma quando mai!) facendo del fracasso e la vignetta dopo, una volta entrato nella stanza, impone il silenzio alle prigioniere; a pag. 79 un aspirante suicida si getta a mo' di ariete contro la porta dI una casetta presidiata da uomini armati (non si sa bene da quanti) sperando di scamparla e di compiacere il suo capo? Infine, immagino dovuto alla costrizione dell'albo singolo, l'immancabile showdown alla dinamite che regola tutti i sospesi. Una storia sicuramente migliore de "Il messaggero cinese", anche se più scadente di quella difficile trovarne, ma poco più che sufficiente. Tanto per parafrasare il mio prof di matematica alle superiori: "Ci vuol altro!"
  24. Kershaw

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Concordo pienamente con i dubbi di Leo riguardo alla trama. Aggiungo, per dovere di cronaca, a pag. 109 Carson accenna a predoni Comanche, ma quando mai, visto che siamo nei dintorni di Tucson, e infatti poi la banda che assalta Tex & Co. è di Apache. Guidati da un capo dal nome assai improbabile, Tharak, di origine Hindi, questi impiastri si fanno scorgere come beccaccioni in pieno giorno non solo da Tex ma anche da altri partecipanti alla corsa. Poi di notte assaltano i bianchi stando tutti in gruppo, invece di circondarli, e una volta sorpresi, cosa che gli Apache odiano più di tutto, invece di accettare l'offerta di Tex vanno alla carica come bisonti infuriati contro dei bianchi armati di tutto punto basandosi solo sulla forza del numero? Quanto allo showdown finale, Bryant, che ha il vantaggio dell'ostaggio, lo molla per misurarsi con Tex che ha già la pistola spianata? Davvero un bell'esempio di aspirante suicida! Per quanto riguarda la corsa vera e propria inizia a pag. 100 e, stante il fatto che c'è una trama parallela, è poco sviluppata e si risolve con una sgroppata finale. Immagino che Ruju abbia visto Hidalgo, Oceano di fuoco perché West Wind è un appaloosa (a proposito come mai Villa sulla cover l'ha fatto tinta unita?) e magari anche Stringi i denti e vai! stante la presenza di Alma, però non è che ne abbia fatto buon uso. Quanto ai disegni di Diso credo sia già stato detto tutto, lui e Tex sono su due pianeti diversi. Sapevo che aveva la passione per i cavalli, però vedo che anche i volatili gli piacciono, visto che li ritrae, molto bene quanto a questo, in 18 vignette, senza contare altri numerosi esempi di fauna locale. Quanto all'abbagliamento di Alma da pag. 197 mancano solo le scarpe da ginnastica e poi ci troviamo di fronte al casual di una donna moderna, non certo di un'amazzone di fine '800. In conclusione considerate le illustrazioni e una trama risibile, per me è da dimenticare!
  25. Il topic proposto da Paco Ordonez si è dimostrato alquanto interessante e al presente stato dei lavori molto partecipato. Dalla discussione sono emerse le diverse anime e aspettative dei lettori. Però quando il capoguerra Borden esplicita quale sia la politica editoriale della SBE direi che le più che legittime rimostranze dei lettori non serviranno a cambiare sostanzialmente quanto già deciso nelle stanze dei bottoni. Personalmente la cura Airoldi con l'aumento esponenziale di gadgets, variant covers e statuine (brutte!) non mi fa ne caldo ne freddo, non ci ho mai investito neanche un Euro; l'unico cedimento a questo tipo di business è stato di farmi ben tre album di figurine, ma è stata la sola concessione in tanti anni ai miei ricordi dell'infanzia, con la foga e la curiosità di scoprire quale ne fosse il contenuto, e lo scambio dei doppi. Per quanto riguarda Tex, di solito rileggo solo le storie di Bonelli o quelle del primo Nizzi o di Boselli (non tutte), mentre per quel che mi riguarda Faraci e Ruju dopo la prima lettura finiscono nei cartoni in garage. La Bonelli non obbliga nessuno a comprare i suoi prodotti, per cui il lettore può sempre decidere se andare in edicola oppure no. Del resto il dato di calo nelle vendite di Tex che è emerso dalla querelle Boselli vs Toninelli ha parlato di circa 5.000 utenti in meno ogni anno, e non credo che siano tutti passati nei beati territori di caccia. Interessante sarebbe (anche se utopistico) conoscere la percentuale di nuovi lettori che riescono ad acquisire per sopperire alle perdite. Magari fossero tutti come WY che se non ho capito male cerca di far proseliti tra i suoi allievi. Ce ne vorrebbero di insegnanti così, in quel caso anche Salgari sarebbe ancora presente nei programmi di scuola. In quanto ai refusi in aumento non sono così ottimista come il signor Monni, che il trend possa essere invertito. Con i carichi di lavoro che pare ci siano in redazione o aumentano gli addetti oppure le cose possono solo che andare peggio. E l'editing non lo si può fare nei ritagli tra una incombenza e l'altra. Per quanto riguarda il futuro sono invece curioso di vedere come Borden realizzerà l'incontro tra Tex e i 3 Bill, chissà se ci dobbiamo aspettare un'epica scazzottata tra il nostro Ranger e Big Sam. Infine non sono d'accordo con Boselli quando sostiene (nell'incontro dell'otto marzo) che i disegnatori non riuscirono a caratterizzare il Kid con le fattezze di Monty Clift (nel Fiume Rosso, of course!). Secondo me Benvenuti (che ho amato molto in quella storia) riuscì a fare un'ottimo lavoro!
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