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sergej

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  1. sergej

    [Maxi Tex N. 13] Lungo I Sentieri Del West

    Perfettamente d'accordo, quindi non posso che quotare. La stessa identica impressione che ho avuto io.
  2. sergej

    [Maxi Tex N. 13] Lungo I Sentieri Del West

    In realtà è un Ute, e l'episodio è ambientato in Colorado, "ai piedi dei Monti Elbert", ovvero sulle Montagne Rocciose.
  3. sergej

    [Maxi Tex N. 13] Lungo I Sentieri Del West

    L'ho trovato in edicola ieri. Senza dubbio un Tex un po' insolito, con una forte dose di sangue e violenza, com'? usuale in Segura, ma secondo me molto riuscito. L'espediente narrativo è semplice ma efficace: una serie di episodi più o meno indipendenti l'uno dall'altro, uniti però da un filo narrativo comune (Tex che insegue una banda di spietati rapinatori... "lungo i sentieri del West", per l'appunto). Quanto a Ortiz: personalmente preferivo il suo stile di qualche anno fa, ma devo dire che è ancora insuperabile quando si tratta di rendere il senso di certe atmosfere e certi paesaggi: Tex che vaga sotto la pioggia torrenziale, o in mezzo alla neve, o sotto il sole del deserto. Insomma, casomai non si fosse capito: mi è proprio piaciuto.
  4. Ho trovato stamattina "Il castello nero" e gli ho dato una prima lettura. Devo dire che l'ho trovato molto moscio, prevedibile, e in alcuni punti - oserei dire - involontariamente comico. Il duello tra Tex e la Tigre Nera è risolto come peggio non si poteva. Non dico di più per non spoilerare, e anche perchè vorrei rileggerlo prima di commentare in maniera più approfondita, comunque se il primo albo mi era sembrato leggibile, questo è stato proprio una delusione. Speriamo migliori rileggendolo...
  5. sergej

    1 - Tex Willer Magazine

    Infatti, colgo la palla al balzo. Perchè non scrivi un tuo bell'intervento e lo sottoscrivi? Io ho fatto così, a quanto pare, sia pure inconsapevolmente. In questo caso, se qualcosa non ti convince, semplicemente puoi impegnarti perchè sia diversa. Lo spazio non manca, visto che la "redazione" si è assottigliata e non poco. In questo periodo sono pieno di lavoro fin sopra i capelli, ma appena avrà un attimo di respiro, mi impegno a prendere in considerazione la proposta. A proposito, non ho capito se il Magazine avrà una periodicità fissa (o forse c'era scritto da qualche parte e mi è sfuggito, in tal caso chiedo venia).
  6. sergej

    1 - Tex Willer Magazine

    Ho dato solo un'occhiata al magazine, dato che ho sempre difficolt? a leggere sul computer e in questo momento non posso stamparlo perchè ho finito l'inchiostro... Comunque mi sembra fatto davvero molto bene. Complimenti a tutti gli autori. Un solo appunto a livello grafico: ho trovato la pagina un po' troppo "ingolfata" di testo. Forse sarebbe più leggibile spaziando di più le colonne, o mettendoci una linea divisoria in mezzo. Di nuovo complimenti per la bella iniziativa, e mi riservo di commentare in maniera più approfondita appena avrà letto il tutto. P. S.: Capisco le motivazioni di Ymalpas circa la scelta di non firmare gli articoli, però anche secondo me non ci sarebbero problemi a farlo...
  7. Io sono tra coloro che su TWO erano sempre stati molto critici nei confronti dell'ultimo Nizzi, ma le sue ultime 3-4 storie le avevo trovate decisamente migliori. Certo, niente di paragonabile al Nizzi dei tempi d'oro, ma avevo colto una volont? di tornare a scrivere come si deve. Quest'albo segue un po' quella scia: la storia non è niente di trascendentale, difetti ne ha, ma devo ammettere che sono arrivato alla fine senza annoiarmi, e anzi anche divertendomi in parecchie sequenze. Insomma, mi pare chiaro che Nizzi non torner? mai più a scrivere come faceva 20 anni fa, ma se le sue ultime storie manterranno almeno questo livello, gli concedo volentieri l'onore delle armi.
  8. La speranza è l'ultima a morire... Le ultime storie di Nizzi (Dieci anni dopo, Lo squadrone infernale, Capitan Blanco, Sul sentiero dei ricordi) mi erano sembrate decisamente meglio della sua media degli ultimi anni. Dieci anni dopo, in particolare, mi sembra la sua cosa migliore da almeno 7-8 anni. Spero proprio che questa storia dia una degna conclusione al personaggio della Tigre Nera. Venturi, a quanto vedo, ha fatto un ottimo lavoro.
  9. sergej

    [585/586] La Grande Sete

    Concordo con chi dice che la storia ricorda le migliori del Nizzi dei bei tempi, e per me questo è il miglior complimento che si possa fare a Manfredi (io sono cresciuto con il Nizzi anni '80-'90, e devo ammettere che per me Tex è quello di quelle storie, ancor più che quello di GLB). Del resto avevo fiducia cieca in Manfredi. Penso che, nel campo del fumetto "popolare", oggi davvero pochi sceneggiatori possano stargli alla pari. Quanto alla storia: classica nell'impianto, pienamente rispettosa delle tipiche atmosfere texiane, ma con un tocco "manfrediano" inconfondibile (la minuziosa ricostruzione storico-sociologica, le scene di duello secche, rapide e violente, ecc.). Un Tex perfetto, duro, ma anche ironico quando serve. Un Carson da antologia. I disegni: Civitelli impeccabile come al solito, ma devo confessare che per una storia del genere avrei preferito un segno più sporco e dinamico: un po' alla Ortiz, tanto per fare un esempio.
  10. sergej

    [Texone N. 23] Patagonia

    Sono d'accordo con buona parte di quel che scrive Pedro Galindez. Solo che quelli che per lui sono aspetti negativi, per me sono esattamente quelli che mi hanno fatto più apprezzare la storia.
  11. sergej

    [Texone N. 23] Patagonia

    Contiene S P O I L E R Secondo me Mendoza è il personaggio più bello e più umano dell'albo, proprio per il suo essere lacerato tra la fedelt? al suo giuramento di soldato e gli ideali di giustizia che gli ha insegnato Tex. Fra l'altro Beh, è una battaglia, un po' di pathos ci sta bene, no? Bisogna pur stimolare i soldati... E' vero per altre storie di Boselli, ma in questo caso dissento nella maniera più assoluta. Tex E' il protagonista, e tutta la storia ruota attorno a lui. Mai, ma se la scena è bella e ben riuscita (e secondo me lo ?, anzi è tra le più belle di tutto l'albo), che problema c'è? La tua obiezione mi ricorda quella frase di G. B. Shaw: "un conservatore è uno che crede che niente si debba mai fare per la prima volta". In realtà qui le certezze ci sono: Tex si mette senza esitazioni dalla parte dei deboli e degli oppressi, come ha sempre fatto. E per me, basta e avanza. Comunque, per quanto mi riguarda alla fine conta questo: che la storia mi ha coinvolto, appassionato, persino commosso, e che Tex, dopo tanti anni di cinturoni abbassati, torna ad essere l'eroe che era ai bei vecchi tempi. Di fronte a questo, tutte le altre considerazioni passano in secondo piano.
  12. sergej

    [Texone N. 23] Patagonia

    Per quel che mi riguarda, questo Texone e` senza dubbio al livello dei capolavori di Boselli, e una delle storie piu`belle degli ultimi 20 anni. Un albo perfetto, disegnato in maniera magistrale. Il presunto "voltafaccia" di Tex, secondo me, non e` affatto tale, anzi e` proprio li` che Tex dimostra di essere VERAMENTE Tex:
  13. sergej

    [581/582] Lo Sceriffo Indiano

    Mah, dire che "si perde il filo della storia" per un paio di flash-back mi sembra eccessivo, tanto più che si capisce benissimo dove cominciano e dove finiscono. Forse l'effetto che Peppino definisce "confusionario" deriva dal fatto che l'analessi è poco frequente in Tex (GLB e Nizzi tendono a scrivere storie molto lineari, mentre Boselli la usa più spesso, ad esempio negli albi di gennaio-febbraio), ma in questo caso, personalmente, non ho avuto nessuna difficolt? a seguire la trama. Quanto alla scena del pestaggio del ragazzo nero, l'effetto era proprio quello: uno scoppio di brutalit? del tutto ingiustificata, che descrive bene il carattere del personaggio, figlio di pap? viziato e violento, abituato a sfogare la propria rabbia sui più deboli senza subirne le conseguenze (tranne quando si trova davanti un osso duro come Tex, ovviamente...).
  14. sergej

    [581/582] Lo Sceriffo Indiano

    Però secondo me Tex ha già intuito qualcosa (vedi verso la fine dell'albo, quando dice "ho un dubbio che mi ronza nella testa, qualcosa che non quadra").
  15. sergej

    [581/582] Lo Sceriffo Indiano

    Concordo con i giudizi precedenti: un bell'inizio di storia, che spero avrà una seconda parte altrettanto bella. Una vicenda classica, ma rinnovata con dei tocchi psicologici molto azzeccati (il rapporto di Tex con lo sceriffo indiano) e con una grande attenzione agli scenari naturali, esaltata dai bei disegni dei Cestaro. Mi pare che i due gemelli stavolta si siano spostati verso uno stile che si rif? a certi maestri sudamericani (Bernet, ad esempio). Forse non tutto è ancora equilibrato, ma mi sembra un'evoluzione stilistica molto interessante. Tex è davvero molto simile a quello di GLB, con una sfumatura di ironica spacconeria che mi piace molto.
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