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Diablero

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  1. Serpieri per me era un grande ai tempi in cui disegnava le sceneggiature western di Ambrosio su Lanciostory: se volete vedere un Serpieri che si sforza, che cerca di superare i suoi limiti, cercate il suo periodo PRIMA che gli si appiccicasse sopra la ridicola etichetta di "autore di fumetto d'autore": come per tanti altri suoi colleghi, una volta che ti appiccicano quella etichetta, e allora sei un "autore", scendi nella auto-parodia Agli inizi della sua strada nelle "riviste d'autore", in quella che fu la migliore del mazzo (Orient Express) ancora fa storie western tipo "l'Indiana Bianca", ma già si nota la debolezza delle sue sceneggiature: il problema è che a quel punto (1985) si inventa (o copia dal vivo, pare) il culo di Druuna: la formula per il successo: perchè impegnarsi quando basta il culo di Druuna per fare soldi? Ora, anch'io apprezzo molto il culo di Druuna, ma ad un certo punto le storie associate diventano così insensate, contraddittorie, prolisse, che manco il culo di Druuna è più bastato a farmele leggere. (A differenza di Angelo, io posso anche apprezzare un fumetto basato solo sui disegni: basta che i testi si levino davvero di mezzo, tipo Harzack di Moebius, e non stiano a rompere le scatole in mega-ballons pallosissimi e scritti male). Il Serpieri di Druuna è un autore che si ripete da anni sempre con le stesse cose, per me non ha fatto più nulla di valido in trent'anni. E la cosa peculiare è che... Tex è stato disegnato NUMEROSE VOLTE da disegnatori migliori di lui. Per me sia il Galep degli anni 50 che Ticci sono più bravi, sanno "raccontare" meglio, ma se andiamo a cercare anche i "nomi"... per me come considerazione e valore delle loro opere extra-Tex, sia Magnus che Buzzelli si mangiano Serpieri a colazione. E si sono approcciati a Tex con molta più umiltà e senza bizza da primadonna. Ma purtroppo, alla Bonelli ce ne sono tanti che si sono bevuti la storiella del "fumetto d'autore" (incredibile, pensando a cosa hanno pubblicato... ma parliamo di gente che ha sempre invidiato i supereroi dopotutto)
  2. Diablero

    [Romanzi a fumetti 18] Bounty Hunters

    Mi pare semplicissimo... Bounty Hunter è il termine che si usa quando il cacciatore di taglie è il "buono" della storia e porta indietro i ricercati vivi. Quando è il "cattivo" della storia e li ammazza si usa il termine spregiativo "Bounty Killer"... "Bounty killer" è ovvio che non può che essere spregiativo per qualcuno che (in teoria) dovrebbe cercare di catturare i ricercati e ammazzarli solo se fanno resistenza, specie se invece è un assassino che uccide a tradimento. Ed è un termine ovvio che viene in mente subito e quindi è molto diffuso, tipo usare "sbirro" al posto di "poliziotto"...in quanti titoli di film l'avete visto, anche se non è il termine "esatto"?
  3. Diablero

    [538/539] Colorado Belle

    Errata corrige: Ovviamente era "per NON giungere a risultati assurdi e senza senso, devi vedere come vedono la società e la gente comune, non i "mostri"..."
  4. Diablero

    [538/539] Colorado Belle

    Nel post in cui parlavo dell'ottimismo e del pessimismo degli autori, facevo esplicitamente riferimento alla visione DEL MONDO, e della società, e della natura umana. Si vede da come la "gente normale" reagisce agli eroi e alle ingiustizie, non dalla storia persona di individui eccezionali (nel bene e nel male) come i protagonisti delle storie (il fatto di scrivere la storia di Stalin non significa che non hai una visione positiva della gente in generale, così come il fatto di avere una visione positiva della maggior parte della gente non implica che adesso devi descrivere positivamente tutti i "cattivi" di cui scrivi, da Stalin a Pol Pot...) La natura umana è sostanzialmente corrotta, tranne pochi individui (eroici, anche se magari a loro modo come Mister No) tutti gli altri tradiscono per denaro o per paura? È una visione possimistica, quella di Nolitta, vero? L'hai scritto anche tu... ma poi se vai a vedere PROPRIO PER QUESTA VISIONE così come non esistono i "buoni" nelle storie di Nolitta non esistono nemmeno i "cattivi": i suoi "cattivi" molto spesso sono malati o sono l'esempio della tesi di "The Killing Joke" di Alan Moore e Bolland: "basta una giornata storta per diventare il Joker". Il Re delle Aquile è prima di tutto una vittima che si sta vendicando, L'Uomo Lupo e Il Mostro della Lagona non sono responsabili dei loro atti, etc. Paradossalmente in Nolitta (almeno nelle storie di Zagor) i "cattivi" sono spesso MIGLIORI della società che li circonda, e ne sono le vere "vittime" (tesi trasportata di peso poi su Tex ne Il Giudice Maddox) Ecco, se fosse possibile valutare la visione della società di un autore da come tratta i suoi "mostri"... paradossalmente otterresti che i più "ottimismi" sul genere umano sono Nolitta e Tiziano Sclavi! Molto più di GL Bonelli e Borden! Infatti, gran parte dei loro "cattivi" sono le vere vittime... di un mondo marcio, violento, ostile, e di un umanità fondamentalmente stupida e cattiva che odia, uccide e che tutto distrugge! Che bell'ottimismo sulla natura umana! No, per giungere a risultati assurdi e senza senso, devi vedere come vedono la società e la gente comune, non i "mostri"... Poi, la frequenza della "redenzione del cattivo", non dice NULLA sulla loro visione della gente comune: ci dice semplicemente quanto "gli piace" quel trope. GL Bonelli lo usava in maniera infrequente, più che di vera e propria "redenzione" nei suoi cattivi si vede invece una propria dignità o grandezza. O, anche negli sgherro di basso rango colpiti a morte, c'è il tempo di fare quattro chiacchiere con Tex fumandosi l'ultima sigaretta. (In generale nelle storie di GL Bonelli quelli rappresentati in maniera davvero spregevole sono quelli che rubano in guanti bianchi con le carte bollate, i politicanti, i funzionari corrotti, i generali che mandano al macello i loro uomini sognando la gloria: chi ha il coraggio di affrontare Tex pistole in pugno è rappresentato generalmente molto meglio) Mentre invece... Boselli è OSSESSIONATO dal tema del "nemico che diventa amico"! Davvero! L'ha usato tante volte che ormai ci si fanno le battute sopra! E nota che i suoi "cattivi" in genere... fanno solo questo: da cattivi passano dalla parte della legge. Spesso senza "addurre una motivazione plausibile". Non hanno comportamenti "nobili" da "cattivi". I risultati quindi sono molto altalenanti, in alcune storie per me funziona benissimo (la Grande Invasione è quella dove per me riesce meglio ad affrontare il tema, proprio perchè per una volta in realtà il "cattivo" se non fosse stato ferito col cavolo che tornava...), in altre... aspetti con rassegnazione l'inevitabile voltafaccia del "buon cattivo" e pensi "l'ha fatto ancora!" Soprattutto, il "passaggio del tempo" è una delle altre cose che ama mettere nelle storie (che cos'è Tex Willer se non il mettere il passaggio del tempo dentro le storie di Tex, raccontando Tex non some un "eterno presente" ma come "la vita di..."? Questo passaggio del tempo lo applica alle amicizie, ma anche agli amori, ai rapporti familiari, agli odi... non ci vedo una "prevalenza" del tema dell'amicizia se non quando si "incrocia" appunto con l'ossessione del nemico-amico (quindi vediamo kit Willer diventare amico di un sacco di gente che non avrebbe alcun motivo per stimare, tipo "colpo di fulmine", anche quando non c'è il tempo di mezzo: ovvio che il tema compare - ossessivamente - anche in quelle storie)
  5. Questa è una delle differenze nella "visione del mondo" fra padre e figlio. Oltre alle differenze di stile, ciascun autore ha una sua visione di "come sono le cose" che trasmette nelle sue opere. può essere meno accentuata (o semplicemente più realistica tanto che il lettore non la vede, gli sembra "tutto vero", come negli anni 50 appariva normale magari il personaggio del nero ingenuo e scemotto che oggi spicca come razzista: la visione dell'autore è identica, ora la noti perchè non è più la tua), o può essere spiattellata ed evidente, con effetti fastidiosamente didascalici e paternalisti (tipo le storie attuali dove i cattivi sono sembra bianchi maschi etero e se vedi un personaggio di colore o gay sai che non solo è buono ma è pure perfetto sotto ogni aspetto). È da questo fatto perfettamente evidente che deriva l'idea molto in voga negli anni 70 che "tutto è politica" o "tutte le storie fanno politica", basata sullo scambiare ogni affermazione che riguardo l'umanità e la società con un affermazione politica. Nelle storie di GL Bonelli, l'ho già sottolineato molte volte, la visione dell'umanità è positiva: la gente magari può essere spaventata, o può essere ingannata dal cattivo di turno, ma fondamentalmente tendono se ben informati a fare la cosa giusta. Quante volte abbiamo visto comuni cittadini schierarsi con Tex e aiutarlo, anche quando era un fuorilegge? Quante volte abbiamo visto le vittime rappresentate in maniera addirittura eroica? (pensate ai commercianti di Goldeena in "massacro"). Questa cosa si riflette persino nella rappresentazione dei criminali: nelle storie di GL Bonelli quante volte abbiamo visto gente diventata criminale per debolezza o sfortuna (la famiglia in "il cacciatore di taglie", Juan Ortega in "Inferno a Robber City, etc.) o anche criminali incalliti che, nel momento decisivo, mostrano che non erano poi marci fino in fondo? (anche per questo sostengo che ne "la grande invasione" la rappresentazione dei carcerati è perfettamente GLBonelliana, oltre che Boselliana: l'idea dei personaggi negativi di GL Bonelli come cattivi da operetta è una delle tante puttanate sparse da Nizzi e dai fanzinari lecchini che le copiavano a pappagallo per puro pregiudizio) Per Nolitta NO: la visione dell'umanità di Nolitta è sostanzialmente negativa. Con Nolitta sono invece i personaggi "buoni" che messi alle strette mostrano quanto siano corrompibili, disonesti, avidi (quante volte in Mister No lo abbiamo visto?), la folla dei cittadini se la prende sempre con i "buoni", etc. Da questo punto di vista, e con le ovvie distinzioni fra i vari autori, quello che vedo è che in generale: - GL Bonelli e Borden hanno una visione positiva della natura umana (meno in Borden, ma comunque il saldo è positivo) - Nolitta, Ruju, Nizzi hanno una visione negativa e pessimistica (li ho messi in ordine calante di pessimismo, Nolitta aveva un pessimismo cosmico fuori scala, ma Ruju con le sue folle che se la prendono sempre con la gente sbagliata supera il comunque già pessimista Nizzi: quest'ultimo più che mostrare folle omicide tendeva a rappresentare la gente come avida e pronta a vendersi, e in generale dava motivazioni puramente egoistiche ad ogni cosa, persino il suo Tex doveva darsi motivazioni egoistiche per alzare il culo e andare ad aiutare qualcuno, quante volte dice cose tipo "devo andare a salvare quella gente, mi tocca, devo un favore al Generale Davies"?) - Gli altri: ancora non l'ho capito, non ne ho letto tante storie. Notare che GL Bonelli è il più ottimista e Nolitta è il più pessimista: metterli uno dopo l'altro non può che accentuare questa differenza (se aggiungiamo poi le differenze stilistica e la visione del personaggio, davvero Nolitta era l'ultima persona alla Bonelli che avrebbe dovuto scrivere Tex...)
  6. Diablero

    [760/761] La pattuglia scomparsa

    Per l'ENNESIMA volta (che mi sta facendo davvero girare le scatole stà cosa) sull'abbandono di Boselli... Siamo su un forum ed era facile immaginare che un sacco di persone, che magari nelle varie discussioni erano in totale disaccordo con lui, sarebbero poi corse a speculare sul suo abbandono dichiarando che l'aveva fatto perchè non tutti erano d'accordo con lo speculatore in questione... Si è detto che è stato perchè si criticavano troppo le sue storie (ma quando mai?), che era perchè si criticava troppo Nizzi (dimostrando, come minimo, scarsissima memoria, visto che fra quelli accusati più volte di "lesa maestà" verso Nizzi c'è stato anche lui, specie dopo il famigerato ultimo video-intervista al Degno Erede), che era perchè si criticava troppo la casa editrice (e anche qui, quante volte l'ha criticata anche lui?), mi aspetto di vedere fra un po' lamentele sul fatto che se ne è andato perchè c'è gente che non tifa Juventus, siamo su quel livello lì... Vorrei riportare in questa orgia di giacchette strappate un minimo di onestà intellettuale... L'abbandono di Boselli al forum sarà dovuto sicuramente anche a motivi di tempo, stress personali, etc che non sappiamo, ma il "fatto scatenante" è chiarissimo e dichiarato: l'estenuante discussione sulla ristampa di una vecchia storia ritrovata di GL Bonelli e Tarquinio. Una discussione in cui ero totalmente dalla parte di Boselli perchè la trovavo assurda: per una volta in cui la Bonelli fa un edizione CHE CELEBRA E RISPETTA GL Bonelli, si è sentito di tutto (persino l'idea di farla ridisegnare per mandarla in edicola!) e soprattutto queste lamentele sono andate avanti per settimane ignorando totalmente le sue risposte, fino a fargli girare le scatole. Quindi, niente di relativo alle sue storie (potrebbero avere influito, ma non lo sappiamo e lui lo nega), o a quelle di Ruju o di altri, ma il fatto che ci siano state polemiche assurde su una cosa tipo il ritrovamento di un inedito di GL Bonelli. Trattata da alcuni utenti come se fosse una nuova storia qualunque di un autore qualunque. Questa cosa, nella fantasiosa ricostruzione d qualcuno, in questo thread è diventata che Borden se ne sarebbe andato perchè "in questo forum si mitizza troppo GL Bonelli" e "si paragonano troppo le storie attuali con le sue"... Che non è solo falso, ma è proprio L'OPPOSTO di quello che è successo: almeno la "scintilla scatenante" dell'abbandono è che NON SI È RISPETTATO GL BONELLI... Utilizzare l'abbandono di Borden per dire "visto? Se ne è andato perchè qua si ricorda troppo GL Bonelli, mentre andrebbe dimenticato" è, questo sì, qualcosa che se fossi Borden mi terrebbe lontano a lungo da questo forum: fatico ad immaginare un offesa più grande per lui dello sventolarlo a mò di bandierina del movimento "scordiamoci GL Bonelli"... Anche nella corsa a "sfruttare" l'abbandono di Borden per portare acqua al proprio mulino bisognerebbe avere dei limiti di decenza... (e il fatto che il post in cui avviene questo totale tradimento della realtà abbia ricevuto ben 8 voti positivi mi fa capire quanto sia scarsa la memoria o la capacità di capire un testo scritto di almeno otto utenti del forum...)
  7. Diablero

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainer

    Su quanto debbano essere "ariose" o "leggibili" le tavole si va su un giudizio estetico personale, per sua natura soggettivo. Èd è ormai chiaro che a molti lettori piace l'effetto "vignette tipo autobus nell'ora di punta" (solo non fate paragoni a sproposito con Magnus, che già una volta ho dovuto ricordare qui, a colpi di scan ( https://texwiller.ch/index.php?/topic/5408-tex-willer-n5055-il-passato-di-cochise/&do=findComment&comment=190771 ), quanto erano in realtà ariose le sue tavole con le foglioline disegnate una per una, dettagliato non vuol dire sovraffollato: è frustrante fare la fatica di postare scan dimostrativi e poi la volta dopo leggo le stesse identiche cose...) Però davvero, per me Bocci esagera: non mi dite che questa vignetta non è sovraffollata...
  8. Diablero

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainer

    Nessun problema con chi non è d'accordo con me. I problemi nascono quando invece di dire "non sono d'accordo con te" si dice "stai zitto, non devi criticare".
  9. Diablero

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainer

    Non mi sembra. Non ti vedo mai rispondere alle critiche nel merito, ma sempre, come in questa occasione (che è solo l'ultima di una serie), contestare proprio l'idea che si "osi" criticare qualcosa. Questo non è l'atteggiamento di qualcuno che si approccia al forum alla pari con gli altri, dicendo cosa pensa e discutendone, ma è l'atteggiamento di chi "si crede stocazzo" e giudica dall'alto se gli altri possono criticare, se stanno criticando troppo, se lo fanno troppo presto, o se devono proprio smettere di criticare. È un atteggiamento che è ridicolo se esposto da un utente come gli altri, e si auto-giustifica solo come "portavoce di tutti perchè tutti la pensano sicuramente come me", o come "io qui rappresento la casa editrice". Da qui la domanda: te l'hanno mai chiesto? Ritieni che la casa editrice ti abbia delegato come rappresentante? Se non è così, ti consiglierei di scendere dal pero, e di confrontarti con gli altri alla pari senza pensare di essere l'addetto a stabilire se possono criticare o meno...
  10. Diablero

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainer

    Scusa, tanto per sapere... mi fai vedere i documenti in cui la Sergio Bonelli Editore ti incarica di agire su sua procura per impedire ogni critica? O lo fai gratis per hobby?
  11. Diablero

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainer

    Magari mentre leggi la storia, preso dalle vicende, non ci fai caso, ma guardando le tavole così, una ad una... ma che cavolo gli ha fatto la carta bianca a Bocci? Perché davvero, pare non ne sopporti la vista, deve coprire tutto con la china (si vede soprattutto nella prima tavola"... Vabbè, a parte le battute: non è solo Bocci, ormai l'andazzo è questo, questo è "disegnare bene", riempire di segni ogni spazio senza più alcun equilibrio e "coprendo" la scena, perdendo la differenza fra un fumetto e un film (e anche nei film il background lo sfumano...) Non posso nemmeno dare la colpa principale agli autori: sono i lettori, pare, che si lamentano se non gli disegnano ogni dettaglio... (gli stessi lettori che poi si lamentano perchè i fumetti magari diventano pesanti, claustrofobici, difficili da leggere, mentre gli sceneggiatori si lamentano che i disegnatori sono troppo lenti e i disegnatori si lamentano che guadagnano poco perchè fanno poche tavole: Tafazzi è il Dio supremo di questa epoca...)
  12. Diablero

    [760/761] La pattuglia scomparsa

    Articolo che mi ha fatto un po'... girare le scatole. Non per l'articolo in sé, che anzi mi segnala una cosa che non avevo notato, ma appunto per quello che segnala: la sistematica SOSTITUZIONE di copertine di Villa alle copertina "classiche" di Galep... E lo fanno persino quando si ristampano le storie classiche dello stesso Galep! Che senso ha? Villa è un bravissimo copertinista e siamo stati fortunati a trovare un simile sostituto per Galep, ma la sostituzione ha una DATA PRECISA: il momento in cui le storie iniziano ad uscire in prima edizione con le sue copertine! Quindi va benissimo la copertina di Villa per "il Passato di Carson", ma che senso ha usare la sua copertina per "Montales" che raccoglie tutte storie disegnate da Galep? la nuova direzione della Bonelli è convinta che i bambini che stanno comprando Tex a frotte si trovino spiazzati a vedere una "strana" copertina di un certo Galep al posto di una di Villa? O si sono tanto fissati sull'idea dell'avere "una immagine unica" di Tex che vogliono cancellare le vecchie copertine di Galep, non abbastanza "moderne"? O forse, più semplicemente... sperano che i lettori che hanno già quelle storie si ingannino e ricomprino lo stesso volume con una copertina diversa? Bah, comunque, contentissimo di avere quelle storie in originale, con le storie originali. per le ristampe mi compro l'anastatica settimanale, pur con i suoi errori mi dà molta più fiducia di questa direzione Bonelli...
  13. Diablero

    [760/761] La pattuglia scomparsa

    Drammi psicologici? In questa storia? I blackfeet hanno la maturità di un bambini di 5 anni e non hanno la minima profondità, sono solo istintivi, prendono un abbaglio e farebbero una strage ma poi un adulto gli spiega che sono stati fessi e allora tornano amici-amici. La ragazza si affeziona subito a Luis, istintiva come i cani che sanno riconoscere subito chi gli vuole bene... c'è questa visione degli indiani "poveri ingenui", puri, tipo mito del "buon selvaggio" non incontaminato dalle brutture dei bianchi, che per me è un milione di volte più razzista degli apaches scotennatori dei vecchi film... Per il resto, tutti i personaggi seguono binari prestabiliti senza reali dubbi o incertezze: il fatto che Luis "vede la gente morta" è il suo "superpotere" di turno, come in tutte le storie recenti di Ruju ("superpotere" non nel senso che sia un grosso vantaggio, ma nel senso che c'è sempre un personaggio che è il vero protagonista e a cui Tex si limita a fare da cameriera salvandolo quando serve, che è "sopra le righe" per qualcosa: vede la gente morta, ruba le frecce ai nemici, è invulnerabile alle pallottole, ha un artiglio d'orso, etc.... bei tempi quando personaggi come Manetola o Lucero erano indimenticabili senza avere artigli tamarri o poteri strani...) Condivido. Non tutte (per fortuna) ma ormai direi il 90% delle storie di Ruju sono storie fatte e finite senza Tex (tipo questa) in cui Tex viene inserito, tipo donna di servizio, a fare da spalla. Non parlo di boiate da videogame tipo "chi salva chi" o "chi è più forte", il protagonista non dipende da boiate simili (il protagonista del Signore degli Anelli è Sauron, no? È l più forte... non mi direte mica che è un nanerottolo che si fa salvare dagli altri, direbbe uno convinto che il protagonista dipende da quello...). Ovvio che un idea alla base ci vuole, come un personaggio magari particolare. Solo che deve essere la partenza. "Cosa farebbe Tex alle prese con questo qui?". Tex va inserito da subito. Non infilato dopo, come aggiunta, a una storia come questa dove se non ci fosse lui tutto funzionerebbe meglio. Vero. Anche in questa storia gran parte dei casini accadono perchè Tex e Carson sono tanto fessi da farsi scappare Frank che poi mette in pericolo i protagonisti. Però è un ennesima dimostrazione della differenza fra un caso come questo, che dipende per me da semplice pigrizia e dal cercare la soluzione più semplice e banale, e una vera e propria "Nizzata". Qui Ruju deve far fuggire Frank: potrebbe inventarsi una situazione imprevista che gli consente di fuggire, ma no, troppo difficile, fa la cosa più banale e scontata: botta in testa a Carson e fuga. Notare che TUTTI nel quiz su "come andava avanti la storia" aveva tranquillamente capito che Frank sarebbe fuggito (narrativamente non poteva avere altra funzione, al massimo poteva essere ucciso subito ed essere ridotto a pedina, ma se rimaneva centrale nella narrazione, il suo tradimento era ovvio), SOLO quel povero pirla di Carson non sospettava niente e gli volta le spalle! Però a Ruju non interessa sottolineare la cosa. Anzi, GLISSA. Non ce la fa vedere e poi non la cita più. Vuole che non ci facciamo caso o ce lo scordiamo: quello che gli interessa è far fuggire Frank, non far fare figuracce a Carson (anche se non se ne preoccupa tanto da fare la fatica di inventarsi una soluzione diversa) Nizzi avrebbe invece "gustato" bene la scena, avrebbe fatto pensare a Carson "posso stare tranquillo, Frank non riuscirà mai a fuggire" o "non fuggirà, o non mi chiamo più Kit Carson", avrebbe fatto vedere la scena nei dettagli mostrando Carson in modo ridicolo, evidenziando la cosa. A Nizzi non sarebbe interessato far fuggire Frank (magari poteva essere fatto fuori subito da qualcun altro), sarebbe interessato solo ridicolizzare Carson. E, davvero, non capisco come facciano i difensori ad oltranza di Nizzi a non vedere questa evidentissima sottolineature delle figuracce che fa sempre.. Sì. i personaggi agiscono senza un senso, senza una logica. Fanno cose a vanvera. Perché? Perché come gli capita spesso, per me anche qui Ruju ha sceneggiato la storia "a rovescio". Gli è venuto in mente il finale (cioè la "clamorosa" rivelazione che anche la fidanzata è morta - c'erano già arrivati tutti nel primo albo... - e il salvataggio della ragazza), l'idea del personaggio che vede i fantasmi, e poi, avuta questa "buona idea per la trama" (per la TRAMA, insomma, cioè per tutta una storia finita e chiusa) ci ha infilato Tex e l'ha fatto agire (come gli indiani e ogni altro personaggio) anche in maniera insensata per giungere al finale che aveva già deciso.
  14. Diablero

    [760/761] La pattuglia scomparsa

    Gli indiani visti praticamente sempre come ingenue vittime sprovvedute che si fanno gabbare da chiunque è purtroppo una costante delle ultime storie di Ruju... Qui abbiamo i blackfeet che non capiscono un tubo, si fanno massacrare dalla prima BANDA che passa, poi non sono in grado di seguire le tracce della banda e cascano dalle nuvole quando Tex arriva a gli spiega tutto... Nell'ultima storia di Tex Willer idem, gli indiani non capiscono un tubo e danno la colpa a Tex. Ricordo anche la storia del mostro del gran lago salato, con gli indiani che si fanno ammazzare a dozzine dal "mostro" di turno... Ma non solo gli indiani: nelle due storie di Wolfman un sacco di persone che in teoria dovrebbero essere abituate alla vita di frontiera e girare armate, si fanno massacrare dal serial killer di turno...
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