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Diablero

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Tutto il contenuto pubblicato da Diablero

  1. Diablero

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    Questa settimana, insieme alla serie "Topazio", inizia una delle storie più belle di Tex e parte uno dei periodi migliori della serie. La "rivolta degli Apaches" di Rayakura (nella serie gigante nei numeri 27, "assedio al posto numero 6"), con nella seconda striscia l'uccisione dei genitori di Dick (ma ci pensate che cosa metteva GL Bonelli in un fumetto "per bambini"? Poi per forza finiva all'indice come "lettura pericolosa"...). una scena drammatica e tragica che dura più di un albo intero (da pagina 20 del primo a pagina 24 del secondo) senza la minima apparizione dei pards! I pards nel secondo albo si vedono solo nelle ultime 8 strisce, e con un ellisse narrativa che oggi farebbe girare la testa per la rapidità della cosa a tanti lettori, Dick e Fuzzy si vedono già uniti senza tanti salamelecchi... Ma tutta questa storia presenta un GL Bonelli in stato di grazia, con scene cariche di dramma, sacrifici e redenzione in ogni albo, un tour de force che quando lo lessi da bambino mi colpì moltissimo. E rileggendolo per l'ennesima volta adesso, continua a colpirmi.
  2. Diablero

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Digli che se torna mi rimetto a leggere Dampyr!
  3. "Ultimo atto" per la Mano Rossa... e anche per la "prima carriera da fuorilegge" di Tex. Dal prossimo albo sarà un ranger (anche se sono curioso su come presenterà Boselli il famigerato "servizio Segreto dei Ranger...). In quest'ultimo albo, liquidata secondo la falsariga della storia originale la banda di criminali, vediamo già le... "trame" di Carson e Marshall per reclutarlo! È un buon momento, dopo 66 albi + 4 speciali (contando solo quelli contemporanei) ormai la storia del fuorilegge "buono" era stata spremuta anche troppo (lo stesso motivo per cui all'epoca anche GL Bonelli aveva dato una veste "ufficiale" alle azioni di Tex), anche se immagino che Boselli cercherà di arrivare il prima possibile al secondo periodo da fuorilegge in Messico. E ci stiamo avvicinando ormai al primo incontro fra Tex e Carson...
  4. Beh, no. Come secondo me abbastanza chiarito dalla storia (e ulteriormente chiarito da questa discussione in cui ha confermato la cosa anche Boselli), l'obiettivo di Corbett era DAVVERO fuggire in Messico. Solo dopo che è stato colpito dalla freccia (e quindi si rende conto che difficilmente sopravviverebbe da solo) cambia direzione. In questa storia, persino Tex alla fine è convinto di aver sbagliato a giudicare Corbett. Solo Corbett sa la verità: che Tex l'aveva giudicato bene, non si era sbagliato...
  5. Diablero

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Qui si stanno mischiando pere con mele con ferrari testarossa. E mischiando cose diverse, si fa confusione e si perde il punto. Esaminiamo una cosa per volta. -------------------------------------------------------------- 1) L'uso di didascalie descrittive COME METODO DI SINTESI PER RACCONTARE DI PIÙ IN MENO SPAZIO. Questo è il caso dell'esempio citato da Poe da "Diablero": l'osservazione di Poe secondo cui qui GL Bonelli sarebbe "prolisso" per me manca totalmente il bersaglio, anzi, per me è incomprensibile: questo che vediamo in quelle pagine è un esempio di mirabile SINTESI NARRATIVA. Inviterei Poe a fare semplicemente l'elenco delle cose che vengono narrate in quelle pagine. E poi pensare a quante DECINE DI PAGINE verrebbero impiegate, oggi, per raccontare le stesse cose senza usare didascalie. Ho visto per esempio in uno Zagor recente diverse pagine dedicate a Zagor che taglia i rami da un tronco di un albero per costruire un ponte di fortuna. Vignette su vignette con Zagor che taglia rami spiegando cosa sta facendo. Tutto spiegato nei minimi dettagli per un lettore non solo ritenuto "non capente" ma che pensa sarebbe mandato nel panico da un semplice montaggio della scena, senza fargli vedere per filo e per segno come fa Zagor a creare il ponte di fortuna. Vediamo le tre pagine postate da Poe. Guardate la PRIMISSIMA VIGNETTA. Quella vignetta sarebbe, oggigiorno, minimo 5-6 pagine. Si inizierebbe a far sentire i lupi, per spiegare al lettore che ci sono i lupi. Poi si mostrerebbero avvicinare. L'indiano spiegherebbe con "dialoghi descrittivi" (in cui spiega la situazione all'aria circostante) che ha paura che i lupi mangino il cavallo, per preparare il pubblico impressionabile allo shock della scena di violenza. A pagina due si vedrebbero i lupi. A pagina 3 inizierebbero l'attacco, che verrebbe mostrato nei dettagli per 2-3 pagine. A pagina 5 o 6 ci vedrebbe una vignetta simile a quella pubblicata all'epoca, poi seguirebbero 2-3 pagine di parole esplicative ad alta voce dell'indiano per spiegare come mai è nei guai e cosa teme, e arriviamo a pagina 9. Pagina 10 e 11 mostrerebbero, lentamente, l'arrivo del pipistrello. Probabilmente prima del vedere l'ombra del Diablero passerebbero più pagine, ma in ogni caso NESSUNO SCENEGGIATORE "MODERNO", nemmeno i migliori, liquiderebbe "la notte di terrore" in DUE STRISCE. "mungerebbero" la "scene fica" per almeno 20 pagine! Con versi, terrore, mantenere il fuoco, etc. E perchè non dovrebbero? In quella maniera invece di farsi pagare solo 2 pagine, se ne fanno pagare 30!!! Allungando semplicemente il brodo! (poi capisci come fanno a fare tante pagine senza uno straccio di idea...) Con la tormentata fuga del guerriero verso il campo poi fanno almeno altre 10-20 pagine, e così invece di farsi pagare 2 pagine se ne fanno pagare 40-50! (dico "farsi pagare" per far capire che risparmio sarebbe anche per la casa editrice fare albi più snelli e che si leggono più rapidamente, ma onestamente non credo che la motivazione principale oggi sia l'avidità: credo che sia invece il "panico da disegnatore!", hai 10-15 disegnatori che ti mandano avanti altrettante storie, qualcuno che ha finito le pagine e ti telefona ci sarà praticamente tutti i giorni, se hai una buona idea per il seguito e sta tutta in due pagine quello ti richiama il giorno dopo, se la allunghi fino a 20-30 pagine non lo risenti per almeno un mese...) Idem per la terza pagina con Mitla: una pagina qui è il tempo (anche di lettura) che ci vuole per mantenere il ritmo: non è un caso se certe storie erano (e sono ancora) APPASSIONANTI, mentre troppe pagine attuali, ammiri i disegni, dici "che dialoghi realistici", ma poi... alla fine, sotto sotto, ti sei annoiato e non hai voglia di rileggere. Oggi, quella pagina di Mitla con la lucertola sarebbe ovviamente descritta senza didascalia ("argh! Orrore! una didascalia!" Gli sceneggiatori italiani, evoluti e bravissimi, copiano la TV e le fiction Rai anche nel ritmo lento, vogliono "berardeggiare" mentre in realtà stanno facendo "Gli Occhi del Cuore". Non si abbasserebbero ad usare didascalie come fanno certi autorucoli come... Alan Moore, Frank Miller, Joe Sacco, Zerocalcare, Neil Gaiman, etc! Meglio imitare gli sceneggiatori di Boris!). Quindi, minimo 1-2 pagine per l'arrivo della lucertola, il testo della didascalie a le informazioni contenute sarebbero da mostrare azione per azione in vignette separate, quindi invece di una "antiquata" didascalia... una bella sequenza di 2-3 pagine! Poi capisci come mai oggi in un albo di 110 pagine (330 strisce) accadono meno cose di quelle che accadevano una volta in 80 strisce (26,66 pagine)... OK, ricapitolando... QUESTA È SINTESI! L'uso di didascalie per "tagliare" e dare RITMO alle scene, mostrando le cose in due strisce invece di dover usare 10 pagine. Dando così al lettore TANTE scene, tanta azione, tanto "fumetto", senza farlo annoiare a vedere il protagonista che taglia rami per pagine e pagine. Gli altri temi di cui si parla, lo "spiegazionismo" e i terrificanti "dialoghi esplicativi", sono il primo totalmente indipendente, e il secondo addirittura OPPOSTO: abbandonando il ritmo che poteva essere dato da un uso saggio delle didascalie, arrivi ai terrificanti dialoghi esplicativi attuali, innaturali, prolissi, e pallosissimi. La prova, come sempre, sta semplicemente nell'ASSAGGIARE la zuppa: quelle storie di GL Bonelli, narrate con RITMO e SINTESI grazia all'uso ben studiato delle didascalia, erano ZEPPE DI IDEE anche perchè, occupando poco spazio, ne servivano tante. E NON ANNOIAVANO. La stessa cosa non si può dire dei "brodi allungati" attuali, lentissimi, con "dialoghi esplicativi" pallosissimi, ma "moderni" perchè non usano le aborrite didascalie (che quello è l'importante, non usare didascalie, poi se si annoia il lettore non è importante, anzi, nel fumetto Bonelli "moderno" il lettore si DEVE annoiare mentre lo "istruisci", mica è lì per divertirsi...)
  6. Diablero

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    io proporrei di riassumere Nizzi (ovviamente, con una clausola che se apre di nuovo bocca in pubblico, gli arriva un multone, e con un tariffario da autore "normale", non ha senso strapagare per certa roba) e dedicargli ufficialmente la collana dei Maxi, rinominata da "Maxi Tex" in "Nixi Tex". 1) Assodato che ci sono fan a cui quei "dialoghi frizzanti" (boh,l'avranno ri-gasato con la CO2, le ultime volte pareva la ferrarelle lasciata al sole due anni, manco una bollicina in tutta la bottiglia...) piacciono, e quindi c'è mercato. 2) Assodato che 4000 pagine all'anno fanno passare la voglia di leggere Tex, e quindi bisogna tagliare. 3) Assodato che alla Bonelli i soldi che arrivano da 2 maxi tex all'anno piacciono e non ci rinunceranno mai. ...direi che sarebbe la soluzione perfetta: la fame di "grana" della Bonelli viene saziata dai fan di Nizzi, che pagano il privilegio dell'avere nuove storie di Nizzi, e chi non sopporta Nizzi può finalmente essere sicuro che i maxi li può lasciare tutti in edicola, risparmiando sia i soldi che il tempo di lettura senza avere la numerazione altalenante in libreria (io non ce l'ho perchè da quando ho smesso di prendere tutto ho visto solo Maxi felicemente evitabili, ma questa storia che in futuro usciranno di nuovo Maxi scritti da Boselli mi preoccupa, mica voglio doverne comprare altri numeri...)
  7. Diablero

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Sono tutte e tre belle copertine, e basta con questo spreco del tempo di Villa! Fategli fare un solo bozzetto che tanto andrà benissimo, così ha più tempo per disegnare le storie!
  8. Diablero

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    E vista la quantità di roba ancora da smaltire, mi chiedo quante pagine abbia macinato nel breve periodo del suo "ritorno"... Non so da che data ha iniziato e quindi di quanto tempo parliamo, tu che sei più informato riesci a fare un conteggio anche spannometrico di quante pagine ha fatto e in quanto tempo?
  9. Diablero

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    La cosa migliore sarebbe ridurre le uscite, ma sappiamo bene che non lo faranno mai, gli unici che possono farli smettere siamo noi lettori (non comprandole, e sto già facendo la mia parte). Fino a quel momento, vista la mancanza di autori capaci di scrivere Tex, usciranno un sacco di storie che in passato non sarebbero mai state pubblicate. Ma almeno, se provi qualcuno nuovo... c'è una possibilità che possa migliorare, imparare con più esperienza su Tex. Nizzi può solo peggiorare. È un ripiego momentaneo che non ti porta da nessuna parte.
  10. Diablero

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Le flames nascono solo quando arrivano, puntualmente, i fan sfegatati, le groupie di Nizzi. Le persone normali possono citare parti della trama delle storie di Nizzi, discuterne, stigmatizzarle, o difenderle, senza trattare il fatto di citarle come un peccato di lesa maestà. Parlando di Nizzi in un thread su una storia di Nizzi, in seguito all'allargamento del discorso fino a comprendere in generale la sua produzione recente, discutendo il fatto che le sue storie "meritino" la serie regolare, si parla delle cose già pubblicate, e ci si confronta. Se non ne sei in grado, se per te è un offesa alla maestà nizziana di cui NON SI POSSONO DISCUTERE LE STORIE (un po' come nell'Islam non si può rappresentare Dio), tanto da CHIAMARE I MODERATORI per.... l'aver ricordato quanto siano state stupide e ridicole certe trame recenti di Nizzi, direi che il problema sei tu. O meglio, che hai un problema, serio, di relazione con le critiche al tuo idolo. Ti consiglierei di risolverlo, invece di intervenire piccato e offeso ogni volta che qualcuno OSA criticare Nizzi...
  11. Diablero

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    In realtà, sono le storie pubblicate finora sula serie regolare dal suo ritorno (e non solo...) che non ci dovevano stare. Ci saremmo almeno risparmiati quella storia grottesca e ridicola di Tex che fa migliaia di km, un viaggio di SETTIMANE, per essere su una barca LA PRECISA NOTTE in cui un origlione gli ha già detto che criminali faranno qualcosa di grave per fermare il battello (farlo saltare magari, o affondarlo facendo annegare tutti i passeggeri addormentati), e... vanno TUTTI a dormire. E quando sente un rumore sospetto, esce come un bischero in mutande disarmato e ai banditi deve chiedere umilmente scusa... La verità è che Boselli ha richiamato Nizzi perchè non sapeva più come fare a produrre la smodata quantità di pagine causata dalla folle proliferazione di testate di Tex. E ha raschiato il fondo del barile (Nizzi). E il fondo del barile è finito sulla serie regolare già troppe volte. Così facciamo precipitare anche le vendite di Tex ai livelli di Dylan Dog, perchè no? Hai un pubblico che si lamenta di disegnatori come Mastantuono o Font, e tu ci vorresti mettere ALESSANDRINI???? È vero che ci sono curatori di testate Bonelli che credono di poter "obbligare" il pubblico a comprare quello che vogliono loro, ma i risultati (sulle vendite) di certe pretese poi si vedono... E invece pare che sarà proprio lì che vedremo la sua prossima storia, mi dispiace per la tua tesi. La tesi sta benissimo, grazie! Il fatto che mettano uno a disegnare sulla serie regolare dopo averlo "provato" su Texone (prima) e Maxi o poi il cartonato a colori e aver saggiato il gradimento dei lettori è una cosa molto diversa dallo sbatterlo subito sulla serie regolare. O il fatto che Font adesso disegni sulla serie regolare adesso "dimostrerebbe" che da subito Sergio Bonelli si era arrischiato a pubblicarlo sulla regolare e non è più vero che all'inizio fu spostato in corso d'opera sul maxi? (e le ricordo solo io le lamentele sul volto di Tex dopo il suo Texone? Immagino che adesso dopo più di 500 pagine texiane ci abbia preso meglio le misure...o semplicemente con l'invecchiamento del parco disegnatori e la mancanza di disegnatori adatti, adesso non possono più permettersi di stare a sottilizzare troppo...)
  12. Diablero

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Comunque, Nizzi può "aver pensato" quello che gli pare, ma davvero credete che le avrebbero fatte disegnare a Torti ed Alessandrini se dovevano andare sulla serie regolare? E anche Casertano, per quanto sia bravissimo, l'avrebbero messo sulla regolare? Ricordate che Nizzi se ne è andato la seconda volta, sdegnatissimo, perchè non accettava i disegnatori che gli assegnavano...
  13. Diablero

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Perché qualcuno è rinsavito?
  14. Diablero

    [282/283] Un Mondo Perduto

    Ho riletto questa storia dopo decenni in preparazione del "seguito" in uscita questo mese. Non è una storia che amo particolarmente: mi mette tristezza. Un GL Bonelli ormai in netto declino che dopo aver già fatto una storia di alieni da un idea del figlio maggiore, qui si affida ad un soggetto del figlio minore: ma nonostante le velleità "filoaliene" dei discendenti, chiaramente GL Bonelli non ama il tema e lo svolge di malavoglia. Ai tempi della storia su idea di Sergio il suo "rifiuto" del tema portò ad una storia non certo fra le migliori, ma indimenticabile nel suo trattare in maniera "realistica" il fatto che Tex e pard mai, nemmeno per un istante, sospettano con chi hanno a che fare. Anche qui sottolinea il fatto che Tex non leggeva certo fantascienza, ma la cosa è trattata con molto meno garbo, stavolta qualcuno fa lo "spiegone" a Tex e lui si rifiuta attivamente di crederci nonostante tutto quello che ha visto. Davvero il frutto di un GL Bonelli in crisi che si affida ad un (debole) soggetto altrui, e che ripercorre un tema già trattato meglio in precedenza. Altro motivo di tristezza, l'addio di Nicolò. Il suo Tex mi piaceva molto, e ha disegnato storie che ricorderò sempre. Però qui dopo aver "sbagliato" Pat in una storia passata "sbaglia" pure Gros-Jean, e allora è vizio! (non tanto suo, quanto della redazione che probabilmente non gli ha segnalato che era un personaggio ricorrente. Ma dopo aver visto la sceneggiatura fatta anni prima per Tarquinio dove lo stesso GL Bonelli forniva al disegnatore i riferimenti per i vari personaggi, mi chiedo se anche queste ultime sceneggiature fossero così o se la stanchezza di GL Bonelli si riflettesse anche in questo. L'ultima storia di Nicolò, una delle ultime di GL Bonelli... l'età d'oro di Tex era finita da un pezzo, e stavano sparendone anche i protagonisti. Preferisco ricordarli quando erano al top, dubito che la rileggerò mai un'altra volta. P.S.: non capisco perchè secondo alcuni Tex qui avrebbe dovuto citare o ricordare il precedente alieno: per lui era solo un folle che si era fatto saltare con la dinamite, e questi sono mostri strani che SICURAMENTE non possono venire da altri pianeti. È come dire che è strano che in una storia su altri mostri tipo i Chupacabras è strano che non abbia ricordato un avversario qualunque fra tanti...
  15. Per me è chiaro che la serie "Tex Willer", se fosse solo una serie di remake (come era nell'idea iniziale di Airoldi) non avrebbe alcun senso. Non avrebbe senso pagare per ri-leggere storie che conosciamo già solo perchè sono "ammodernate" da Boselli e altri disegnatori. Io preferirò sempre l'originale alla copia. La serie Tex Willer ha un senso quando diventa una maniera per gli autori di proporre storie NUOVE di un Tex DIVERSO. Detto questo, la serie è anche una "sistemazione cronologica" (imperfetta) della storia di Tex e quindi non è pensabile che certi episodi vengano saltati: mi pare quindi ovvio che in qualche maniera gli episodi "storici" tipo La Mano Rossa, come prima Il Totem Misterioso, debbano essere narrati adeguandoli al tono della serie. Una necessità ineludibile. Non lo scopo finale della serie. Accettata questa necessità, nasce una certa curiosità di leggerle queste "nuove versioni": cosa sarà cambiato? Cosa rimarrà uguale? E noi come lettori questi cambiamenti li approviamo o no? A questi aspetti generali, nel caso della Mano Rossa se ne aggiunge un altro: il fatto che in realtà, LA MANO ROSSA NON L'HA LETTA QUASI NESSUNO. Ne hanno letto la versione "censurata politicamente corretta" creata da tante "manine censorie"! edizione dopo edizione alla Bonelli, che l'hanno resa in gran parte insensata. La versione "censurata" pubblicata su TuttoTex o Tex Nuova Ristampa 1 (o nelle ristampe anonime censurate di Tex Gigante 1) non ha alcun senso. Tex vuole consegnarli alla legge, e non lo fa mai. Vuole prenderli vivi e si mette sempre in situazioni in cui può solo prenderli morti. E non ha alcun senso che lo debba fare lui: che ci stanno a fare gli sceriffi? Che senso ha che a "indagare" ci sia un ricercato fuorilegge? La versione DAVVERO originale, che si trova solo nelle anastatiche, ha una coerenza che le versione successive non hanno e non potranno mai avere, perchè risolve l'inconsistenza di base: perchè dovrebbe essere Tex a indagare e consegnare alla legge dei banditi, quando lo stesso Tex è un ricercato? Tutto è molto più chiaro nella versione originale, dove Tex cerca i componenti della banda PER UCCIDERLI, senza pietà, senza remore, senza bisogno di prove, senza bisogno di seguire nessuna "legge" se non quella della giustizia. Solo così le sue azioni hanno un senso. Qui Borden si trova di fronte il problema di dover fare un "remake" di una storia che i lettori conoscono solo in una versione così mutilata da non avere più senso. Da qui certe "spiegazioni", certi arzigogolamenti per spiegare come mai Tex faccia certe cose. Ma alla fine rimane l'elefante nella stanza: una volta che Tex si è scagionato, perchè rimane a "indagare" non avendo alcuna autorità e anzi essendo lui stesso ricercato? Alla fine, la versione originale non censurata per me rimane la versione più sensata.
  16. Serpieri per me era un grande ai tempi in cui disegnava le sceneggiature western di Ambrosio su Lanciostory: se volete vedere un Serpieri che si sforza, che cerca di superare i suoi limiti, cercate il suo periodo PRIMA che gli si appiccicasse sopra la ridicola etichetta di "autore di fumetto d'autore": come per tanti altri suoi colleghi, una volta che ti appiccicano quella etichetta, e allora sei un "autore", scendi nella auto-parodia Agli inizi della sua strada nelle "riviste d'autore", in quella che fu la migliore del mazzo (Orient Express) ancora fa storie western tipo "l'Indiana Bianca", ma già si nota la debolezza delle sue sceneggiature: il problema è che a quel punto (1985) si inventa (o copia dal vivo, pare) il culo di Druuna: la formula per il successo: perchè impegnarsi quando basta il culo di Druuna per fare soldi? Ora, anch'io apprezzo molto il culo di Druuna, ma ad un certo punto le storie associate diventano così insensate, contraddittorie, prolisse, che manco il culo di Druuna è più bastato a farmele leggere. (A differenza di Angelo, io posso anche apprezzare un fumetto basato solo sui disegni: basta che i testi si levino davvero di mezzo, tipo Harzack di Moebius, e non stiano a rompere le scatole in mega-ballons pallosissimi e scritti male). Il Serpieri di Druuna è un autore che si ripete da anni sempre con le stesse cose, per me non ha fatto più nulla di valido in trent'anni. E la cosa peculiare è che... Tex è stato disegnato NUMEROSE VOLTE da disegnatori migliori di lui. Per me sia il Galep degli anni 50 che Ticci sono più bravi, sanno "raccontare" meglio, ma se andiamo a cercare anche i "nomi"... per me come considerazione e valore delle loro opere extra-Tex, sia Magnus che Buzzelli si mangiano Serpieri a colazione. E si sono approcciati a Tex con molta più umiltà e senza bizza da primadonna. Ma purtroppo, alla Bonelli ce ne sono tanti che si sono bevuti la storiella del "fumetto d'autore" (incredibile, pensando a cosa hanno pubblicato... ma parliamo di gente che ha sempre invidiato i supereroi dopotutto)
  17. Mi pare semplicissimo... Bounty Hunter è il termine che si usa quando il cacciatore di taglie è il "buono" della storia e porta indietro i ricercati vivi. Quando è il "cattivo" della storia e li ammazza si usa il termine spregiativo "Bounty Killer"... "Bounty killer" è ovvio che non può che essere spregiativo per qualcuno che (in teoria) dovrebbe cercare di catturare i ricercati e ammazzarli solo se fanno resistenza, specie se invece è un assassino che uccide a tradimento. Ed è un termine ovvio che viene in mente subito e quindi è molto diffuso, tipo usare "sbirro" al posto di "poliziotto"...in quanti titoli di film l'avete visto, anche se non è il termine "esatto"?
  18. Diablero

    [538/539] Colorado Belle

    Errata corrige: Ovviamente era "per NON giungere a risultati assurdi e senza senso, devi vedere come vedono la società e la gente comune, non i "mostri"..."
  19. Diablero

    [538/539] Colorado Belle

    Nel post in cui parlavo dell'ottimismo e del pessimismo degli autori, facevo esplicitamente riferimento alla visione DEL MONDO, e della società, e della natura umana. Si vede da come la "gente normale" reagisce agli eroi e alle ingiustizie, non dalla storia persona di individui eccezionali (nel bene e nel male) come i protagonisti delle storie (il fatto di scrivere la storia di Stalin non significa che non hai una visione positiva della gente in generale, così come il fatto di avere una visione positiva della maggior parte della gente non implica che adesso devi descrivere positivamente tutti i "cattivi" di cui scrivi, da Stalin a Pol Pot...) La natura umana è sostanzialmente corrotta, tranne pochi individui (eroici, anche se magari a loro modo come Mister No) tutti gli altri tradiscono per denaro o per paura? È una visione possimistica, quella di Nolitta, vero? L'hai scritto anche tu... ma poi se vai a vedere PROPRIO PER QUESTA VISIONE così come non esistono i "buoni" nelle storie di Nolitta non esistono nemmeno i "cattivi": i suoi "cattivi" molto spesso sono malati o sono l'esempio della tesi di "The Killing Joke" di Alan Moore e Bolland: "basta una giornata storta per diventare il Joker". Il Re delle Aquile è prima di tutto una vittima che si sta vendicando, L'Uomo Lupo e Il Mostro della Lagona non sono responsabili dei loro atti, etc. Paradossalmente in Nolitta (almeno nelle storie di Zagor) i "cattivi" sono spesso MIGLIORI della società che li circonda, e ne sono le vere "vittime" (tesi trasportata di peso poi su Tex ne Il Giudice Maddox) Ecco, se fosse possibile valutare la visione della società di un autore da come tratta i suoi "mostri"... paradossalmente otterresti che i più "ottimismi" sul genere umano sono Nolitta e Tiziano Sclavi! Molto più di GL Bonelli e Borden! Infatti, gran parte dei loro "cattivi" sono le vere vittime... di un mondo marcio, violento, ostile, e di un umanità fondamentalmente stupida e cattiva che odia, uccide e che tutto distrugge! Che bell'ottimismo sulla natura umana! No, per giungere a risultati assurdi e senza senso, devi vedere come vedono la società e la gente comune, non i "mostri"... Poi, la frequenza della "redenzione del cattivo", non dice NULLA sulla loro visione della gente comune: ci dice semplicemente quanto "gli piace" quel trope. GL Bonelli lo usava in maniera infrequente, più che di vera e propria "redenzione" nei suoi cattivi si vede invece una propria dignità o grandezza. O, anche negli sgherro di basso rango colpiti a morte, c'è il tempo di fare quattro chiacchiere con Tex fumandosi l'ultima sigaretta. (In generale nelle storie di GL Bonelli quelli rappresentati in maniera davvero spregevole sono quelli che rubano in guanti bianchi con le carte bollate, i politicanti, i funzionari corrotti, i generali che mandano al macello i loro uomini sognando la gloria: chi ha il coraggio di affrontare Tex pistole in pugno è rappresentato generalmente molto meglio) Mentre invece... Boselli è OSSESSIONATO dal tema del "nemico che diventa amico"! Davvero! L'ha usato tante volte che ormai ci si fanno le battute sopra! E nota che i suoi "cattivi" in genere... fanno solo questo: da cattivi passano dalla parte della legge. Spesso senza "addurre una motivazione plausibile". Non hanno comportamenti "nobili" da "cattivi". I risultati quindi sono molto altalenanti, in alcune storie per me funziona benissimo (la Grande Invasione è quella dove per me riesce meglio ad affrontare il tema, proprio perchè per una volta in realtà il "cattivo" se non fosse stato ferito col cavolo che tornava...), in altre... aspetti con rassegnazione l'inevitabile voltafaccia del "buon cattivo" e pensi "l'ha fatto ancora!" Soprattutto, il "passaggio del tempo" è una delle altre cose che ama mettere nelle storie (che cos'è Tex Willer se non il mettere il passaggio del tempo dentro le storie di Tex, raccontando Tex non some un "eterno presente" ma come "la vita di..."? Questo passaggio del tempo lo applica alle amicizie, ma anche agli amori, ai rapporti familiari, agli odi... non ci vedo una "prevalenza" del tema dell'amicizia se non quando si "incrocia" appunto con l'ossessione del nemico-amico (quindi vediamo kit Willer diventare amico di un sacco di gente che non avrebbe alcun motivo per stimare, tipo "colpo di fulmine", anche quando non c'è il tempo di mezzo: ovvio che il tema compare - ossessivamente - anche in quelle storie)
  20. Questa è una delle differenze nella "visione del mondo" fra padre e figlio. Oltre alle differenze di stile, ciascun autore ha una sua visione di "come sono le cose" che trasmette nelle sue opere. può essere meno accentuata (o semplicemente più realistica tanto che il lettore non la vede, gli sembra "tutto vero", come negli anni 50 appariva normale magari il personaggio del nero ingenuo e scemotto che oggi spicca come razzista: la visione dell'autore è identica, ora la noti perchè non è più la tua), o può essere spiattellata ed evidente, con effetti fastidiosamente didascalici e paternalisti (tipo le storie attuali dove i cattivi sono sembra bianchi maschi etero e se vedi un personaggio di colore o gay sai che non solo è buono ma è pure perfetto sotto ogni aspetto). È da questo fatto perfettamente evidente che deriva l'idea molto in voga negli anni 70 che "tutto è politica" o "tutte le storie fanno politica", basata sullo scambiare ogni affermazione che riguardo l'umanità e la società con un affermazione politica. Nelle storie di GL Bonelli, l'ho già sottolineato molte volte, la visione dell'umanità è positiva: la gente magari può essere spaventata, o può essere ingannata dal cattivo di turno, ma fondamentalmente tendono se ben informati a fare la cosa giusta. Quante volte abbiamo visto comuni cittadini schierarsi con Tex e aiutarlo, anche quando era un fuorilegge? Quante volte abbiamo visto le vittime rappresentate in maniera addirittura eroica? (pensate ai commercianti di Goldeena in "massacro"). Questa cosa si riflette persino nella rappresentazione dei criminali: nelle storie di GL Bonelli quante volte abbiamo visto gente diventata criminale per debolezza o sfortuna (la famiglia in "il cacciatore di taglie", Juan Ortega in "Inferno a Robber City, etc.) o anche criminali incalliti che, nel momento decisivo, mostrano che non erano poi marci fino in fondo? (anche per questo sostengo che ne "la grande invasione" la rappresentazione dei carcerati è perfettamente GLBonelliana, oltre che Boselliana: l'idea dei personaggi negativi di GL Bonelli come cattivi da operetta è una delle tante puttanate sparse da Nizzi e dai fanzinari lecchini che le copiavano a pappagallo per puro pregiudizio) Per Nolitta NO: la visione dell'umanità di Nolitta è sostanzialmente negativa. Con Nolitta sono invece i personaggi "buoni" che messi alle strette mostrano quanto siano corrompibili, disonesti, avidi (quante volte in Mister No lo abbiamo visto?), la folla dei cittadini se la prende sempre con i "buoni", etc. Da questo punto di vista, e con le ovvie distinzioni fra i vari autori, quello che vedo è che in generale: - GL Bonelli e Borden hanno una visione positiva della natura umana (meno in Borden, ma comunque il saldo è positivo) - Nolitta, Ruju, Nizzi hanno una visione negativa e pessimistica (li ho messi in ordine calante di pessimismo, Nolitta aveva un pessimismo cosmico fuori scala, ma Ruju con le sue folle che se la prendono sempre con la gente sbagliata supera il comunque già pessimista Nizzi: quest'ultimo più che mostrare folle omicide tendeva a rappresentare la gente come avida e pronta a vendersi, e in generale dava motivazioni puramente egoistiche ad ogni cosa, persino il suo Tex doveva darsi motivazioni egoistiche per alzare il culo e andare ad aiutare qualcuno, quante volte dice cose tipo "devo andare a salvare quella gente, mi tocca, devo un favore al Generale Davies"?) - Gli altri: ancora non l'ho capito, non ne ho letto tante storie. Notare che GL Bonelli è il più ottimista e Nolitta è il più pessimista: metterli uno dopo l'altro non può che accentuare questa differenza (se aggiungiamo poi le differenze stilistica e la visione del personaggio, davvero Nolitta era l'ultima persona alla Bonelli che avrebbe dovuto scrivere Tex...)
  21. Diablero

    [760/761] La pattuglia scomparsa

    Per l'ENNESIMA volta (che mi sta facendo davvero girare le scatole stà cosa) sull'abbandono di Boselli... Siamo su un forum ed era facile immaginare che un sacco di persone, che magari nelle varie discussioni erano in totale disaccordo con lui, sarebbero poi corse a speculare sul suo abbandono dichiarando che l'aveva fatto perchè non tutti erano d'accordo con lo speculatore in questione... Si è detto che è stato perchè si criticavano troppo le sue storie (ma quando mai?), che era perchè si criticava troppo Nizzi (dimostrando, come minimo, scarsissima memoria, visto che fra quelli accusati più volte di "lesa maestà" verso Nizzi c'è stato anche lui, specie dopo il famigerato ultimo video-intervista al Degno Erede), che era perchè si criticava troppo la casa editrice (e anche qui, quante volte l'ha criticata anche lui?), mi aspetto di vedere fra un po' lamentele sul fatto che se ne è andato perchè c'è gente che non tifa Juventus, siamo su quel livello lì... Vorrei riportare in questa orgia di giacchette strappate un minimo di onestà intellettuale... L'abbandono di Boselli al forum sarà dovuto sicuramente anche a motivi di tempo, stress personali, etc che non sappiamo, ma il "fatto scatenante" è chiarissimo e dichiarato: l'estenuante discussione sulla ristampa di una vecchia storia ritrovata di GL Bonelli e Tarquinio. Una discussione in cui ero totalmente dalla parte di Boselli perchè la trovavo assurda: per una volta in cui la Bonelli fa un edizione CHE CELEBRA E RISPETTA GL Bonelli, si è sentito di tutto (persino l'idea di farla ridisegnare per mandarla in edicola!) e soprattutto queste lamentele sono andate avanti per settimane ignorando totalmente le sue risposte, fino a fargli girare le scatole. Quindi, niente di relativo alle sue storie (potrebbero avere influito, ma non lo sappiamo e lui lo nega), o a quelle di Ruju o di altri, ma il fatto che ci siano state polemiche assurde su una cosa tipo il ritrovamento di un inedito di GL Bonelli. Trattata da alcuni utenti come se fosse una nuova storia qualunque di un autore qualunque. Questa cosa, nella fantasiosa ricostruzione d qualcuno, in questo thread è diventata che Borden se ne sarebbe andato perchè "in questo forum si mitizza troppo GL Bonelli" e "si paragonano troppo le storie attuali con le sue"... Che non è solo falso, ma è proprio L'OPPOSTO di quello che è successo: almeno la "scintilla scatenante" dell'abbandono è che NON SI È RISPETTATO GL BONELLI... Utilizzare l'abbandono di Borden per dire "visto? Se ne è andato perchè qua si ricorda troppo GL Bonelli, mentre andrebbe dimenticato" è, questo sì, qualcosa che se fossi Borden mi terrebbe lontano a lungo da questo forum: fatico ad immaginare un offesa più grande per lui dello sventolarlo a mò di bandierina del movimento "scordiamoci GL Bonelli"... Anche nella corsa a "sfruttare" l'abbandono di Borden per portare acqua al proprio mulino bisognerebbe avere dei limiti di decenza... (e il fatto che il post in cui avviene questo totale tradimento della realtà abbia ricevuto ben 8 voti positivi mi fa capire quanto sia scarsa la memoria o la capacità di capire un testo scritto di almeno otto utenti del forum...)
  22. Diablero

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Su quanto debbano essere "ariose" o "leggibili" le tavole si va su un giudizio estetico personale, per sua natura soggettivo. Èd è ormai chiaro che a molti lettori piace l'effetto "vignette tipo autobus nell'ora di punta" (solo non fate paragoni a sproposito con Magnus, che già una volta ho dovuto ricordare qui, a colpi di scan ( https://texwiller.ch/index.php?/topic/5408-tex-willer-n5055-il-passato-di-cochise/&do=findComment&comment=190771 ), quanto erano in realtà ariose le sue tavole con le foglioline disegnate una per una, dettagliato non vuol dire sovraffollato: è frustrante fare la fatica di postare scan dimostrativi e poi la volta dopo leggo le stesse identiche cose...) Però davvero, per me Bocci esagera: non mi dite che questa vignetta non è sovraffollata...
  23. Diablero

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Nessun problema con chi non è d'accordo con me. I problemi nascono quando invece di dire "non sono d'accordo con te" si dice "stai zitto, non devi criticare".
  24. Diablero

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Non mi sembra. Non ti vedo mai rispondere alle critiche nel merito, ma sempre, come in questa occasione (che è solo l'ultima di una serie), contestare proprio l'idea che si "osi" criticare qualcosa. Questo non è l'atteggiamento di qualcuno che si approccia al forum alla pari con gli altri, dicendo cosa pensa e discutendone, ma è l'atteggiamento di chi "si crede stocazzo" e giudica dall'alto se gli altri possono criticare, se stanno criticando troppo, se lo fanno troppo presto, o se devono proprio smettere di criticare. È un atteggiamento che è ridicolo se esposto da un utente come gli altri, e si auto-giustifica solo come "portavoce di tutti perchè tutti la pensano sicuramente come me", o come "io qui rappresento la casa editrice". Da qui la domanda: te l'hanno mai chiesto? Ritieni che la casa editrice ti abbia delegato come rappresentante? Se non è così, ti consiglierei di scendere dal pero, e di confrontarti con gli altri alla pari senza pensare di essere l'addetto a stabilire se possono criticare o meno...
  25. Diablero

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Scusa, tanto per sapere... mi fai vedere i documenti in cui la Sergio Bonelli Editore ti incarica di agire su sua procura per impedire ogni critica? O lo fai gratis per hobby?
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