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Don Fabio Esqueda

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Tutto il contenuto pubblicato da Don Fabio Esqueda

  1. Grazie anche a te, Sam, per la dritta che mi hai fornito... quattro mesi fa . Dunque, ora mi servirebbe un esperto di nativi americani: com'eran fatte le frecce comanche? Si tratta di un dettaglio, ma vorrei essere preciso.
  2. Don Fabio Esqueda

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Beh, sul fatto che si debba valutare Tex secondo i parametri della fantasia e non della realtà, non potrei essere più concorde: del resto, per tacere delle frequentissime escursioni soprannaturali, o quantomeno fantastiche, che tutti gli autori hanno sperimentato, quanto è credibile che un bianco sia insieme ranger, capo e agente navajo? Che conosca come le sue tasche tutti i sentieri dall'Alaska alla Patagonia? Che abbia conosciuto, non ancora cinquantenne, Custer, Buffalo Bill, Calamity Jane, Wild Bill Hickock, il Mucchio Selvaggio, Apache Kid, Al Sieber e quant'altri? Che si possa radere al suolo Fort Defiance, ripagandolo in oro, senza fare un morto, o rendere innocua una colonna di soldati facendo esplodere una diga? Beh, mi fermo qui, ma gli esempi di cose poco verosimili sono infiniti. Anzi, Tex non sarebbe divertente se fosse verosimile. Ciò detto, vengo alla storia. Mi è piaciuta molto: un soggetto originale (per quanto richiami chiaramente un classico come "La voce misteriosa") si abbina - diversamente da storie che ho trovato molto brutte come "Caccia infernale" - a una narrazione classica, dai dialoghi secchi e venati di ironia. I quattro pard sono gestiti alla perfezione (stranamente forse il solo Tiger, il componente IMHO meglio individuato, a livello generale, da Boselli, pare un po' in disparte) così come El Morisco e Eusebio. Se "El brujo de Pilares", pur di fatto inutile ai fini della soluzione razionale del mistero, appare comunque un'ottima spalla, ironica e disincantata, il suo assistente è ottimamente individuato nel suo carattere diffidente. Apro una piccola parentesi: effettivamente, Eusebio, personaggio IMHO stratosferico rispetto all'esiguit? dello spazio concessogli sulla serie, ha un po' perso nel corso del tempo il suo lato inquietante (ricordate il suo fare furtivo nel bruciare la lettera in "Sierra Encantada"?), mentre conserva il lato di inquietato. La narrazione, come detto, è ottima, avvolgente (meraviglioso l'inizio nella prateria) e spesso ricca di humour macabro (splendido il passaggio, in poche pagine, dal cimitero alla festa in paese, con un Kit vero Don Giovanni). Unica cosa che mi ha convinto poco è il finale buonista, in cui Sarita - che si è resa partecipe di vari omicidi, per quanto la vendetta sia anche giustificabile, e che ha cercato personalmente di uccidere El Morisco e Eusebio - se ne va tranquilla con l'oro, mentre William Wallace (omonimo del "Brave Heart" portato al cinema dal pessimo Mel Gibson) si ravvede, con tanto di scuse alla figlia di Videla. Proseguire con un finale fantastico, in stile Dama Di Picche, o trovare una soluzione molto più terrena? Io forse avrei optato per la prima ipotesi, che penso sarebbe stata nelle corde dell'autore. Eppure, anche la seconda scelta è ben calibrata, finendo per richiamare modelli texiani (la suddetta "La voce misteriosa" o "La miniera del terrore" di Nizzi) e non ("Il cane dei Baskerville" di Sir Arthur Conan Doyle). I disegni di Civitelli, infine, sono strepitosi nella resa dei personaggi e dei paesaggi, specie nelle frequenti scene notturne. Del tutto misterioso il perchè, per anni, non mi sia piaciuto. In sintesi, a mio giudizio:Soggetto: 8,5Sceneggiatura: 8,5Disegni: 10Valutazione complessiva in stelline: **** su *****Au revoir!
  3. Don Fabio Esqueda

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Una corazza rinforzata ritengo potesse resistere a pallottole calibro 45,44 e 38. Ho in mente una vignetta de "L'ultima carica", in cui uno dei componenti della "Mano di ferro" respinge proiettili che addirittura rimbalzano, salvo poi essere spazzati via dalle "Gatling". Per quanto riguarda Tyler, tieni conto dell'oscurit?, della sorpresa e del terrore che frega rangers esperti come Horne e Flores. Beh, Havasu,
  4. Don Fabio Esqueda

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Prima di lanciarmi in un commento approfondito sulla storia - che, detto per inciso, mi è molto piaciuta - segnalo l'ennesima falla nella spiegazione del mistero.
  5. Don Fabio Esqueda

    Orrende Bestiacce

    A parte i puma, che i pards hanno quasi portato all'estinzione, possiamo ricordare la strage di babbuini nel finale de "La piramide misteriosa"!Contro gli animali, il perfido Tex ha usato anche la dinamite: due candelotti di dinamite e... ciao ciao, Raka e Shira, le tigri di Raymangan in "Gli strangolatori"!
  6. Don Fabio Esqueda

    [618/620] Gli Schiavisti

    Non è assolutamente la verità, Borden. Ci mancherebbe altro che tu non ti possa difendere dalle critiche (per quanto, ripeto, io penso che abbia più senso ascoltarle che difendersene: la critica non è sempre un attacco, soprattutto se riguarda un fumetto). Quel che ho contestato è un'altra cosa: che tu abbia delegittimato, implicitamente, il valore della critica stessa, attribuendo a chi la ha attuata una scarsa conoscenza della saga e, dunque, una bassa validit? della critica stessa. Quanto ai toni, mi sono parsi sgarbati (e questo anche a causa del maiuscolo, per quanto tu non l'abbia pensato come un urlo): se mi son sbagliato, sono il primo a esserne contento. P. S. Tutta questa pappardella per una storia che non ho ancora neppure letto!
  7. Don Fabio Esqueda

    [618/620] Gli Schiavisti

    Scusa Carlo, io penso che si possa apprezzare qualunque autore, che sia Nizzi, Boselli, Segura o perfino un analfabeta. E io non contesto i gusti altrui. Ad ogni modo, con calma, tocco i tre punti che hai toccato tu.1) Ci mancherebbe altro che un autore professionista non conosca bene la saga. Non si potrebbe in alcun modo scrivere "Tex" senza conoscerne la vicenda umana, il mondo in cui vive, i tempi narrativi, etc. etc. Dovrei essere un babbeo per pensare il contrario. Ciò che ho detto è che non è possibile ricordare ogni minimo dettaglio della saga, a meno di chiamarsi non Nizzi o Boselli ma Deep Blue (che comunque Kasparov ha fatto secco); lo stesso Boselli ha scritto recentemente di non ricordare "Il figlio di Cochise", e non per questo credo non possa scrivere Tex! Chiarisco, con una tautologia, che quando parlo di dettagli parlo di dettagli: è chiaro che non si possono non conoscere le architravi della serie (Ken, Sam, Mae Willer, Gunny Bill, Lilyth, etc. etc.).2) Ripeto, ognuno ha i suoi gusti. Tu adori Boselli, io lo apprezzo meno (e lo dico in modo schietto, nonostante sia stato squisito a omaggiarmi della sua sceneggiatura originale di "Montagne maledette"). Apprezzare uno stile però non deve significare ragionare in modo acritico. Sarei io a dover cambiare atteggiamento? Io ho detto - in modo civilissimo - di non aver apprezzato alcune parole di Boselli, il quale ha IMHO implicitamente delegittimato la critica altrui. Capisco bene la difficolt? di essere insieme utente e autore: si vive un doppio ruolo, di critico e oggetto di critica (nel senso etimologico del termine, che non ha un'accezione negativa). Tuttavia, lo si deve accettare. Incapace di farlo, è stato Borden a partire all'attacco, con toni IMHO in alcuni casi decisamente sgradevoli. Che, ora, si accusi me di mancanza di rispetto, ebbene, lo trovo profondamente ingiusto e parziale.3) Continua, a distanza di più di un anno, l'antica questione dell'accusa di malafede. Io ho ventinove anni, tu cinquantaquattro: posso parlare da adulto a adulto, o devo farlo da bambino a bambino? Io non ti ho mai accusato di malafede, ma di cieco (e inconsapevole) partito preso. Anzi, specifico: non è stata neppure un'accusa. Ho solo espresso una mia convinzione: non abbiamo controprove. Non ho nulla - nulla - di cui scusarmi, ma, se questo serve a pacificare gli animi, lo faccio lo stesso. Per quanto, lo sottolieo, tra adulti non sarei voluto arrivare a tal punto.
  8. Don Fabio Esqueda

    [618/620] Gli Schiavisti

    . Tuttavia, qui dissento totalmente. Riporto le tue parole: Il punto della discordia è nella parentesi: c'è da capirne il senso. Qui sei tu l'unico autore e dunque non ci sono termini di paragone per quel che riguarda lo scrivere. Se il punto è il conoscere la saga, francamente penso che siamo in molti a conoscerla bene: leggo Tex dal 1987, non da ieri. Si parla di fatti, ma spesso il confine tra opinione e fatto, quando si interpreta un testo, è molto labile: ad esempio, i tanto discussi complimenti, che tu attribuisci alla tradizione di GLB, per quanto mi riguarda sono totalmente antitetici a Tex. O quantomeno, penso si debba distinguere tra dialoghi virili come quello con Laredo (nella prima storia) o Torrence, e quelli tremendamente mielosi e posticci di altre storie (la IMHO pessima "Caccia infernale", ad esempio). Quanto alla questione "figlioccio", non me ne ricordavo neppure io, come tu certamente non ricorderai mille altri dettagli: è un argomento così decisivo per la conoscenza di una saga? O forse è più importante sapere come si muovono i personaggià Ovviamente mi riferisco al CONOSCERE non allo scrivere. E ribadisco il punto. Qui da molte parti si è dimostrata ignoranza di certi particolari che invece l'autore deve conoscere e usare. Tu dici che non ti ricordi di "figlioccio", Okay! Ma l'autore NON PUO' permettersi la stessa ignoranza. L'autore DEVE usare "figlioccio". Se qualcuno glielo contesta, l'autore ha ragione e il contestatore ha torto. Lapalissiano. IDEM per i complmenti. Che ne so io di quello che RICORDI O NON RICORDI TU? MA ti rendi conto di quel che diciòIo devo usare i materiali che ho e tra questi ci sono anche i complimenti che GL profondeva a piene mani nei confronti di Tex per crearne il mito. Commento l'ultima cosa, poi veramente mi son stufato. Qualcuno dir? che stai scherzando, o quant'altro: io non scherzo urlando (scrivere in maiuscolo equivale a urlare). E mi rendo conto perfettamente di quello che dico, visto che ho un cervello in ottima funzione. Tutte queste smancerie, di cui son spesso piene le tue storie, io in GLB non le ho mai viste. E non perchè io non ne abbia letto le storie. Tu dici di averle viste? Bene, uno di noi due sarà schizofrenico. Oppure, banalmente, leggeremo in modo diverso. P. S. Se ti soddisfa essere idolatrato in modo acritico, son contento per te. A me, una cosa simile, non piacerebbe affatto.
  9. Don Fabio Esqueda

    [618/620] Gli Schiavisti

    Giacomo, ma proprio in questo sta la differenza tra il fan e il professionista!D'accordo che questo è un particolare che in molti si ricordano, ma alla fin fine il succo della questione è questo! Un professionista è pur sempre un uomo, non un computer!Tanto per fare un esempio, nei giorni scorsi Borden ha detto di non ricordarsi "Il figlio di Cochise": mi sembra che la cosa più normale del mondo - per un professionista - non ricordare ogni singolo dettaglio (? così importante che Kit sia stato battezzato???). E' ovvio che non si può non sapere che Tex aveva un padre, una madre, un fratello, Gunny, Lilyth, che è stato a Shiloh, etc. etc: ma questi sono momenti topici della saga!
  10. Don Fabio Esqueda

    [618/620] Gli Schiavisti

    Borden, senza polemica, trovo molto sgradevole l'irrisione delle critiche. Capisco bene che il doppio ruolo autore/utente sia difficile da gestire, ma tant'?. Quanto alle parole seguenti, posso risponderti che non essere professionista non significa necessariamente essere un idiota. Tanto più che, quando un non professionista ti fa un complimento, ecco che allora diventa d'improvviso un gran conoscitore della saga. Ribadisco la mia gratitudine (sei stato gentilissimo per la sceneggiatura), ma qui non mi piace il tuo discorso. E offenderei la tua intelligenza non facendolo notare.
  11. Don Fabio Esqueda

    [618/620] Gli Schiavisti

    . Tuttavia, qui dissento totalmente. Riporto le tue parole: Il punto della discordia è nella parentesi: c'è da capirne il senso. Qui sei tu l'unico autore e dunque non ci sono termini di paragone per quel che riguarda lo scrivere. Se il punto è il conoscere la saga, francamente penso che siamo in molti a conoscerla bene: leggo Tex dal 1987, non da ieri. Si parla di fatti, ma spesso il confine tra opinione e fatto, quando si interpreta un testo, è molto labile: ad esempio, i tanto discussi complimenti, che tu attribuisci alla tradizione di GLB, per quanto mi riguarda sono totalmente antitetici a Tex. O quantomeno, penso si debba distinguere tra dialoghi virili come quello con Laredo (nella prima storia) o Torrence, e quelli tremendamente mielosi e posticci di altre storie (la IMHO pessima "Caccia infernale", ad esempio). Quanto alla questione "figlioccio", non me ne ricordavo neppure io, come tu certamente non ricorderai mille altri dettagli: è un argomento così decisivo per la conoscenza di una saga? O forse è più importante sapere come si muovono i personaggià Ovviamente mi riferisco al CONOSCERE non allo scrivere. E ribadisco il punto. Qui da molte parti si è dimostrata ignoranza di certi particolari che invece l'autore deve conoscere e usare. Tu dici che non ti ricordi di "figlioccio", Okay! Ma l'autore NON PUO' permettersi la stessa ignoranza. L'autore DEVE usare "figlioccio". Se qualcuno glielo contesta, l'autore ha ragione e il contestatore ha torto. Lapalissiano. IDEM per i complmenti. Che ne so io di quello che RICORDI O NON RICORDI TU? MA ti rendi conto di quel che diciòIo devo usare i materiali che ho e tra questi ci sono anche i complimenti che GL profondeva a piene mani nei confronti di Tex per crearne il mito. Pensi davvero che non si possa scrivere "Tex" senza sapere che Carson è padrino di Kit? Non basta sapere che Tex e Carson sono amici fraterni, e il giovane Willer ha ricevuto il nome in onore del vecchio ranger?E' pensabile - mettiamola così - ricordare ogni informazione di più di sessant'anni di storie?P. S. Vedi che avevo ragione? Tu vedi dei fatti che io non vedo: sono due diverse opinioni. E, diciamocela tutta, se c'è un personaggio che detesta le cose sdolcinate, quello è Tex.
  12. Don Fabio Esqueda

    [618/620] Gli Schiavisti

    Borden, ribadisco la gratitudine per "Montagne maledette" e - chi ama le sorprese non legga - . Tuttavia, qui dissento totalmente. Riporto le tue parole: Il punto della discordia è nella parentesi: c'è da capirne il senso. Qui sei tu l'unico autore e dunque non ci sono termini di paragone per quel che riguarda lo scrivere. Se il punto è il conoscere la saga, francamente penso che siamo in molti a conoscerla bene: leggo Tex dal 1987, non da ieri. Si parla di fatti, ma spesso il confine tra opinione e fatto, quando si interpreta un testo, è molto labile: ad esempio, i tanto discussi complimenti, che tu attribuisci alla tradizione di GLB, per quanto mi riguarda sono totalmente antitetici a Tex. O quantomeno, penso si debba distinguere tra dialoghi virili come quello con Laredo (nella prima storia) o Torrence, e quelli tremendamente mielosi e posticci di altre storie (la IMHO pessima "Caccia infernale", ad esempio). Quanto alla questione "figlioccio", non me ne ricordavo neppure io, come tu certamente non ricorderai mille altri dettagli: è un argomento così decisivo per la conoscenza di una saga? O forse è più importante sapere come si muovono i personaggià
  13. Don Fabio Esqueda

    [618/620] Gli Schiavisti

    Io (che peraltro non ho letto "Gli schiavisti") od altri avremmo messo in dubbio la professionalità dell'autore? Ma cosa stai dicendo? Io critico in modo educato: casomai ci sono i difensori d'ufficio pronti a rispondere in modo tutt'altro che educato. I toni possono essere duri, ma rispettosi: e Boselli rispettoso non lo è stato, delegittimando le idee altrui. Nel mio messaggio precedente l'ho detto precisamente: solo che tu parti a scrivere senza pensare un secondo a quello che hai appena letto senza capire. Infine, non ho capito la tua espressione "non facciamo le verginelle": spiegamene il senso, se puoi.
  14. Don Fabio Esqueda

    [618/620] Gli Schiavisti

    Devo esser sincero, e lo sarà nonostante Borden si sia dimostrato in altre situazioni persona molto gentile e disponibile, specialmente nei miei riguardi. Premetto che non ho ancora letto questa storia: parlo a livello generale. Ciò che trovo molto - ma molto - sgradevole non è certo il difendersi da critiche (per quanto io sia convinto che una critica non sia un attacco), bensì il delegittimare la critica altrui, asserendo che chi la propone è uno scemo ignaro della saga (ma che ne sa il Sig. Boselli delle letture altrui?). Non è la prima volta che succede. P. S. Leo, fila in libreria e rileggiti "Il signore dell'abisso": è l'apoteosi della fantasia!
  15. In che senso "Giungla crudele" sarebbe divisa in due? C'è solo una parte introduttiva, peraltro necessaria per introdurre il personaggio di O'Sullivan. Forse si potrebbe citare "Contro tutti", e l' il paragone sarebbe calzante.
  16. Salve pards!Qualcuno saprebbe dirmi con esattezza in quali volumi della "Collezione storica a colori" ( Tex di Repubblica) sono contenute "Il giuramento" e "Furia rossa"? :generaleN:
  17. Voglio fare l'iperobiettivo e devo dire che su una piccola cosa concordo con la Feltrin: la scena di Carson che beve whiskey su whiskey non è granch?. Logicamente, viene comodo però dimenticarsi di una trama solidissima nonostante la sua complessit?, di personaggi originali e curatissimi, di dialoghi brillanti e carichi d'ironia. Non ho più tempo n° voglia di commentare quanto dice la Feltrin.
  18. Beh, qui si parla di due argomenti diversi: della regola linguistica e dell'origine di una parola straniera. Quanto alla seconda, "pard" è abbreviazione di "pardner", che è la versione statunitense dell'inglese "partner" ("compagno"): esistono delle differenze tra le due versioni (si pensi ad esempio a "centre", che in americano diventa "center"). Quanto alla regola linguistica, neppure io sono un accademico della Crusca. Anch'io conosco la raccomandazione dell'uso del singolare, e tuttavia la seguo solo per le parole di origine germanica (ad eccezione, effettivamente, di "pards" ). Non scriverei mai "brioche" al posto di "brioches". Forse sbagliando. Beh, mi tocca un controllo!
  19. Don Fabio Esqueda

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Acquazzone tropicale. laughing Giusto per esser buono, però, ti dir? che con O'Malley il personaggio in questione ha in comune qualcos'altro oltre ai baffi. laughing A dire il vero, c'è l'ha più in comune con Kit Carson. _ahsisi Piccola richiesta d'aiuto: questo personaggio è apparso in una storia già attinente alla magia, o quantomeno al mistero (qui per "mistero" potrei intendere una storia come "La voce misteriosa"), o che non ha nulla a che fare con essa?
  20. Don Fabio Esqueda

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Probabilmente non c'entra nulla, ma come volto mi ha ricordato lo sceriffo O'Malley di "L'aquila e la folgore": che sia lui? :shock:
  21. Don Fabio Esqueda

    Guglielmo Letteri

    Ciao, Tigre. Premetto che non sono un moderatore, ma solo un utente ormai piuttosto esperto. Che fretta c'è di raggiungere i cinquanta messaggià Cerca di intervenire solo quando sei realmente interessato a un argomento, magari ampliando il discorso, cosa utile per la discussione generale. Quanto a Letteri, purtroppo ci ha lasciato nel 2006: dunque, bisogna accontentarsi di quanto ci ha lasciato finora!
  22. Tahzay, penso che il quesito posto da Anthony sia formulato in modo un po' altisonante, al punto che potrebbe sembrare una messa in discussione radicale dell'arte di Galep. Non penso tuttavia sia così, bensì un lieve dispiacere da parte del nostro Steffen nello scoprire che il "pap? grafico" di Tex si ispirasse a sua volta a modelli. Ciò detto, trovo francamente un po' assurda una messa in discussione di tal genere, per quanto lieve sia. Al di l' del fatto che ogni grande artista è un uomo, e come tale è inevitabile che attinga in una tradizione (anche per stravolgerla), è chiaro che l'idea di Galep non era certo quella di rubare immagini per carenza di idee, bensì di far entrare Tex nella scia del grande Western americano, legando il suo personaggio a quella che ne era l'iconografia dell'epoca. E' lo stessa idea che ha avuto Claudio Villa per la copertina del n.600: Tex come John Wayne in "Sentieri selvaggi" (se non sbaglio son stato proprio io a far notare la cosa per primo). In altri casi, si tratta di omaggi extra-Western, come nel caso della copertina del n.149, che rielabora un immagine del "Principe Valiant": un legittimo omaggio a Harold Foster, che nulla ha a che vedere con la scopiazzatura. E' lo stesso discorso che, sul piano letterario, farei per "I diavoli rossi" e "Sulla pista di Fort Apache": sono rielaborazioni di un modello (peraltro ultra-dichiarato), che nulla hanno a che vedere con il furto di idee.
  23. Don Fabio Esqueda

    Storie Da 1 A 80

    Ciao Tigre, cerco di venirti in aiuto . Dunque, te ne dico una decina, come primo assaggio.- "L'eroe del Messico" (nn.2-4): ecco Montales e Mefisto, qui semplice spia.- "Il tranello" (nn.10-11): Kit bambino se la passa brutta, mentre compaiono due storici amici: Gros-Jean (all'inizio avversario) e Jim Brandon.- "La gola della morte" (nn.39-40): Mefisto ha affinato le sue arti!- "Lotta per la vita" (nn.43-44): Tex e Tiger si ritrovano d'improvviso nel XVI secolo!- "Sangue navajo" (nn.51-53): un delitto inutile, risolto da un genio della guerriglia: Tex!- "Il grande re" (nn.53-55): gli Willers contro un pazzoide negro vestito da antico romano e alloggiato in un castello medievale (naturalmente, in Canada ).- "Incubo" (nn.78-80): riecco Mefisto, alias Fiesmot!- "Vendetta indiana" (n.91): ed ecco a noi Giovanni Ticci!- "Black Baron" (nn.93-95): Mefisto, sempre lui, dalle paludi della Florida.- "La sconfitta" (nn.98-99): uno dei finali più belli della saga. Buona lettura!
  24. Un esempio di come avrei moderato io in una siffatta situazione. Jiro, l'accusa rivolta all'autore è grave. Se davvero la ritieni fondata, puoi rivolgerti alle autorit? competenti. In questa sede risulta sgradevole e infamante nei confronti della persona e dell'autore, senza che sia riscontrata dalle suddette autorit?. Naturalmente, avete a disposizione gli MP. Ora si torni in topic.
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