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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Tu puoi fare l'integralista quanto ti pare, ma rimane il fatto che non è stata fatta nessuna modifica rilevante o sostanziale alla storia. Il cuore della vicenda rimane quello. A te non è piaciuto? Pazienza.
  2. E non solo: ci sono addirittura bambini che si sono avvicinati a Tex grazie a Tex Willer ed alcuni di loro sono passati anche al Tex classico.
  3. Tra le altre cose Boselli avrebbe dovuto scegliere tra : modificare l'aspetto dei rangers togliendo loro le divise e facendoli vestire normalmente e togliere ogni riferimento di tipo militare presente nei dialoghi oppure "trasformare" i rangers in militari. Ha preferito glissare.
  4. Meno male che ci sei tu ad illuminarci le menti. Ti rispondo semplicemente; sì, era necessario. Non si poteva semplicemente saltare questa fase e passare alla successiva senza frastornare i nuovi lettore. No, non è uno stravolgimento. Non è stato modificato nulla di realmente importante.
  5. Censure? Confesso di non averne trovate. Di certo non lo è l'uccisione con una pallottola piuttosto che con una freccia. All'inizio la cosa aveva lasciato perplesso anche me, poi ci ho riflettuto su: dove è la faretra con le frecce? Dove mette l'arco Tex dopo averlo usato visto che, ad esempio, dopo aver ucciso il primo componente della Mano Rossa fuggendo dal saloon non lo ha più con sé? Si tratta di un arco magico che appare a comando già incoccato. Credo che Boselli abbia voluto evitare complicazioni tutto sommato superflue Anche il cambiare il modo in cui muore l'altro bandito ha una sua logica: il Tex moderno non uccide a sangue freddo se non in determinate e precise circostanze, anzi, quando può evita di uccidere. Si vede già dal primo episodio in cui preferisce appiedare gli uomini di Coffin invece di ucciderli. Che poi questi adattamenti siano frutto delle iniziali censure o di un mutamento di indole dell'autore, questo francamente lo trovo irrilevante. Quello che conta è il risultato. Si tratta di un espediente vecchissimo della letteratura avventurosa. Il buco è piccolo? Basta che consenta di udire ciò che accade nella stanza accanto. Non costituisce una prova ? Non siamo in tribunale. Ci si potrebbe chiedere perché Boselli abbia sostituito questa scena a quella di Bonelli in cui Steve ascoltava da dietro una palizzata in città mentre caricavano la diligenza. Forse la trovava troppo ingenua? Vi siete accorti che Boselli ha omesso la sequenza in cui Tex e prigioniero dei rangers e viene poi fatto fuggire da uno di loro? Chiedetevi perché, Concludo dicendo che ho particolarmente apprezzato le tre pagine finali della storia.
  6. Dipende. Se l'autore ha fatto bene il suo lavoro nella storia verranno date tutte le informazioni necessarie alla comprensione.
  7. No, ogni storia è sé, questo è assodato. Io no. Ognuno ha le sue opinioni. Secondo me è una storia troppo complessa per comprimerla in 186 pagine quando l'originale ne conta di suo l'equivalente di 192 o pi2 a seconda di quando la fai cominciare e finire. Una possibilità è che venga suddivisa in più storie: una fino alla fuga di Tex da Forte Tampico, una con le avventure di Tex a El Paso ed una per le prime imprese con Montales ed infine la resa dei conti con Mefisto. Staremo a vedere.
  8. La cosa non mi sorprende affatto e conferma le mie ipotesi al riguardo. Diventa sempre più probabile anche l'ipotesi che il n. 100 chiusa la prima avventura con Montales..
  9. Carlo Monni

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    "Assedio al Posto n. 6 fu uno dei primissimi Tex Giganti che ho letto. e la mia reazione non è stata diversa dalla tua
  10. La mia voleva essere una battuta. Nessuno vuole limitare il diritto di critica . La replica per interposta persona di Boselli riguarda una critica specifica volendo contestare il concetto di albo introduttivo che per lui non sta in piedi. Il diritto di critica comprende anche il diritto di replica, così mi hanno insegnato.
  11. Facendo un po' di conti sulla base di ciò che sappiamo, ci aspettano altri tre albi per El Diablo con Brindisi ai disegni, altri tre per la Regina del fiume con De Angelis, tre per Kid Billy di nuovo con Brindisi, tre per Xipe ancora con De Angelis. Si arriva così all'aprile del prossimo anno. Questo se ogni storia darà composta di soli tre albi, ma chi ci dice che non saranno di più ? E Mefisto? Io non credo che tra soli albi siano sufficienti per tutta la storia e a dirla tutta, me lo auguro. In ogni caso, non lo saranno di sicuro per tutta la parte messicana prima e dopo l'a cattura di Mefisto, che a mio parere sarà articolata in più storie distinte.
  12. Tu vuoi proprio farti detestare da Boselli. Io ho voluto essere buono ed ho usato il termine qualcuno e non quello realmente usato con me. Nella versione non censurata Boselli definisce chi ha inventato il concetto di albo introduttivo con un aggettivo di cui ti dirò solo che fa rima con lampione. Che fosse questa la versione del soggetto di Boselli e Giorgio Bonelli. Non un crossover, ma un seguito. Tecnicamente il crossover è un'altra cosa. A dirla tutta, a me dispiace che Boselli ce lo abbia anticipato perché sarebbe stata una bella sorpresa, almeno per me. Come sempre, invito a leggere prima di giudicare. Magari potrebbe piacerti.
  13. Lo ho già fatto, ma è ancora irremovibile.
  14. Per la serie: riceviamo e pubblichiamo, Boselli mi ha incaricato di riferirvi quanto segue: non esistono albi introduttivi. La storia inizia a pagina 1 ed è assurdo criticare usando un concetto artificiale che non esiste se non nella testa di qualcuno. Questo è quanto mi è stato chiesto di riferire ed ora consentitemi di dire la mia. Una storia, qualunque storia, è composta da tre elementi fondamentali: l'introduzione, ovvero la presentazione dello scenario e dei personaggi; il conflitto, ovvero la rottura di un equilibrio preesistente che scatena una serie di eventi e di peripezie dei protagonisti che debbono affrontare una serie di difficoltà; risoluzione ovvero il ripristino dell'equilibrio violato. Questi tre elementi sono sempre presenti, ma non necessariamente distinti o consecutivi. Una storia può iniziare in medias res oppure addirittura dalla fine e poi andare a ritroso oppure ancora non narrare gli eventi in rigoroso ordine cronologico. "Viale del Tramonto" e "Quarto potere" ne sono un esempio lampante. Direste forse che i primi 100 minuti di "Viale del Tramonto" sono introduttivi solo perché Norma Desmond spara a Joe Gillis solo dieci minuti prima della fine? Nel caso di questa storia, abbiamo la presentazione dello scenario, dei personaggi e delle loro motivazioni. Viene introdotto un mistero che ovviamente non viene svelato subito sennò che mistero sarebbe? La vicenda entra subito nel vivo con Holt e la sua banda e le loro azioni motivate dal desiderio di impadronirsi delle presunte ricchezze della montagna che li porta in diretto conflitto con i nostri eroi. In più, il personaggio visto all'inizio, che sembrava un pazzoide si rivela essere invece tutt'altro e probabilmente nasconde anche lui qualche segreto. Nel finale dell'albo poi accade qualcosa: chi o cosa ha provocato quelle ferite allo sgherro di Holt? E perché? Insomma, a me pare che non ci sia semplicemente un'introduzione. Se poi voi pensate che il clou di una vicenda sia esclusivamente il confronto con l'antagonista e tutto il resto sia introduzione, beh, vi sbagliate: non è così che funzionano le storie. Contesto radicalmente questa interpretazione. Nei tre albi finora usciti c'è ovviamente la necessaria introduzione dei personaggi e delle loro motivazioni, ma è assolutamente sbagliato affermare che non succede niente. Non solo si reintroduce Supermike e gli si dà una caratterizzazione più affine a quella di Nolitta che a quella di Castelli, si spiegano alcune reali o presunte incongruenze della storia precedente ricapitolando anche le sue vicende passate (ed in questo senso il flashback nel terzo albo è tutt'altro che superfluo come sostiene qualcuno perché il bravo sceneggiatore deve anche pensare che questo potrebbe essere il primo albo di Zagor per qualcuno). Abbiamo la conferma che Supermike non è un assassino e che segue un sia pur distorto codice etico. Abbiamo il rapimento di alcuni amici di Zago, viene delineata la figura di Tumak, alleato tutt'altro che affidabile di Supermike e vero cattivo della storia e si può persino pensare ad una temporanea alleanza tra Zagor e Supermike contro di lui. Certo, se qualcuno pensa che la storia sia semplicemente Zagor e Supermike si affrontano in altre sette prove, credo che abbia sbagliato bersaglio. Chiudo l'OT zagoriano con una considerazione generale che riguarda anche questa storia: emettere giudizi sulla lunghezza di una storia prima di averla letta interamente è assolutamente e radicalmente sbagliato. Alla fine potrebbe anche capitare che dopo la lettura si possa pensare che tre albi siano stati troppo pochi.
  15. Vedi che succede a fidars solo i della memoria? Ovviamente era: "Il segreto della missione spagnola". Stavolta ho controllato
  16. Così a occhio e basandomi sulla velocità media dei disegnatori delle sue prime storie, direi che dovrebbe aver cominciato non più tardi della tarda primavera 2017 ed ha finito entro l'ottobre 2021., visto che il famigerato litigio con Boselli è avvenuto al suo ritorno da Lucca. In questo periodo ha prodotto: tre storie , compresa quella di Ticci che uscirà a partire da luglio, sulla serie regolare, tre sul Color estivo di cui due devono ancora uscire, quattro brevi sul il Color autunnale, quattro sul Maxi ed una, disegnata da Frederic Volante, pensata come le altre per la serie regolare , ma di destinazione ancora incerta almeno per noi. In tutto, comprese le cinque storie che devono ancora uscire, si arriva ad un totale di 2750 pagine. Quasi 700 pagine all'anno. Oggettivamente poche se avesse lavorato con continuità. Mi sembra evidente che si sia preso delle lunghe pause durante questo periodo. Una curiosità: dalla sceneggiatura del Maxi dell'aprile 2021, "La leggenda della vecchia missione" sono state tagliate ben 14 pagine e difatti la versione pubblicata è di 206 pagine. Lo ha rivelato lo stesso Nizzi a Lucca Collezionando lamentandosene. Da quel che ricordo della lettura, sia la comprensibilità che la scorrevolezza della storia non ci hanno rimesso affatto. Io ovviamente quelle 14 pagine le ho contate ugualmente.
  17. Non esiste alcun contratto del genere. Il solo contratto che esiste tra le SBE ed i suoi autori è quello che stabilisce il compenso a pagina e poco altro . Lo sceneggiatore o aspirante tale presenta un soggetto che deve essere approvato dal curatore. Se questo è approvato allora procede a stendere la sceneggiatura, altrimenti nulla e si ricomincia da capo. Nel momento in cui, quale che ne sia il motivo, l'autore cessa di proporre soggetti il rapporto lavorativo cessa. Insomma ogni storia fa storia a sé, se mi consenti il gioco di parole. Nizzi non ha alcuna facoltà di continuare a scrivere e la SBE non ha alcun obbligo di esaminare i suoi soggetti. Le cinque storie sue che ancora rimangono da pubblicare le aveva già scritte completamente prima dell'ottobre 2021. Accidenti! Quasi due righe svanite nel nulla, ma come è stato possibile? Vediamo se riesco a ricordare cosa avevo scritto . Il senso era che nelle tue risposte non hai mai insultato i tuoi interlocutori e tantomeno voluto impedire loro di esprimere le loro opinioni.
  18. Prima che i moderatori intervengano , vorrei dire per un'ultima volta la mia. Innanzitutto, mi pare che ci sia un topic dedicato a Nizzi ed alle sue ultime storie , forse sarebbe il caso di continuare questo discorso lì. In secondo luogo, non mi pare il caso di tirare in ballo la libertà di espressione e parlare addirittura di clima da tribunale militare Mi pare che qui nessuno voglia impedire a nessun altro di esprimere le proprie opinioni. Letizia può essere sarcastica e sferzante, ma anche lei non ha mai risDiablero usa dei toni forse troppo accesi e talvolta indisponenti, questo è vero, ma non ha mai impedito a nessuno di dire la sua, salvo poi demolirla, o almeno provarci, con precisione chirurgica. Si chiama dialettica. Qualcuno sembra pensare che libertà di espressione significhi: io posso dire ciò che voglio e nessuno deve replicare. Non è così che funziona. Nel momento in cui uno esprime la sua opinione deve accettare critiche e confutazioni. La sola cosa inaccettabile sono gli insulti. Tornando a parlare della storia, anzi delle storie, ribadisco quanto ho già detto: alla fine la prima non è brutta, ma nemmeno esaltante. I classici difetti della scrittura di Nizzi qui sono quasi del tutto assenti. Kit e Tiger non sono lì solo per far numero e non è poco. Il suo problema potrebbe essere che è una storia di ordinaria amministrazione. Senza infamia e senza lode. La seconda storia è difficile giudicarla senza conoscere il soggetto originale. Sarà perché sapevo che era stato scritto per una storia di 78 pagine e ne è venuta fuori una di 60, ma ho avuto la sensazione che Serra in fase di sceneggiatura lo abbia modificato semplificando rispetto alle intenzioni del soggettista. Ne è venuta fuori una storia carina , ma nulla di più. Apprezzabili i disegni della Mandanici.
  19. Nizzi non è mai stato parte della redazione. Era un libero professionista che lavorava da casa sua, mandava i soggetti che venivano approvati e poi stendeva le relative sceneggiature. La Bonelli era il suo committente non il suo capo. Questo per chiarirti le idee nel caso, per quanto improbabile, che credessi che fosse un dipendente come Boselli, che comunque come sceneggiatore lavora anche lui come libero professionista. Non so se sia corretto parlare di insofferenza, ma una cosa è certa: Nizzi se n'è andato di sua volontà sbattendo la porta e poi ha cominciato a polemizzare con dichiarazioni al limite dell'insulto nei confronti del curatore di Tex e della casa editrice tutta. A me sembra normale voler smaltire le sue storie ancora da pubblicare il più in fretta possibile anche per non dare la falsa impressione che sia ancora un collaboratore. Comunque, tranquillo: avrai ancora altre cinque storie di Nizzi, di cui due solo quest'anno. Fino al 2026 potrai divertirti.
  20. Da quello che ho capito, Torti se non lo ha voluto proprio Nizzi, sicuramente è stato un suo sponsor e sono convinto che forse sincero quando ha detto che l'aveva pensata per la serie regolare. Che la storia di Alessandrini sarebbe andata su un Maxi lo sapeva ancora prima di iniziare a scriverla. Idem per i due Color di prossima uscita ovviamente, E invece pare che sarà proprio lì che vedremo la sua prossima storia, mi dispiace per la tua tesi. Non è proprio così: se n'è andato perché Boselli non aveva assegnato a Biglia per il Texone una sua sceneggiatura che invece aveva dato a Bruzzo. Nizzi ha sostanzialmente preteso che a Biglia venisse data quella sua sceneggiatura ed al rifiuto se n'è andato, Il suo agiografo Guarino si è lamentato che in questa storia la redazione ha osato modificare un paio di dialoghi.
  21. Mi correggo: non il padre di Steiner, ma del Professore Andreev, che presumo vada pronunciato Andrief con l'accento sulla e. Boselli, come Manfredi del resto, è da sempre uno dai finali veloci, che non significa affrettati, sia chiaro.
  22. Non è corretto. Nizzi ha detto: "Io le scrivo (le storie n.dr.*) per la serie regolare e loro me le spostano sul Maxi" In effetti, fateci caso: tutte le storie di Nizzi uscite dopo che lui ha sbattuto la porta sono finite sul Maxi. Unica eccezione finora quella di Ticci di prossima uscita. Perché? Sarebbe troppo facile dire: perché sono brutte anche perché questa non lo è, a mio parere e voi sapete che non sono mai stato tenero con Nizzi. Senza fare spoiler, mi limito a dire che è una storia senza infamia e senza lode. Sono d'accordo e credo che sia stato il fattore più determinante. *Non ho resistito alla tentazione di usare questo tipo di note.l
  23. Esattamente il pensiero di Boselli. In futuro ci sono storie che potranno tranquillamente essere saltate perché non fondamentali, ma non questa sequenza Più che una speranza è una sicurezza per me.
  24. A mio modesto parere, Boselli ha spiegato molto bene il senso dell'operazione. non si potevano saltare queste storie o riassumerle in poche vignette. Da quanto ho capito, nelle prossime storie verranno mostrati punti di vista differenti e/o cose che nella versione originale non c'erano. Nella storia originale di Kid Billy abbiamo forse visto la rivolta dei Piutes? C'era forse un eroico Pony Express? E l'indagine e cattura di Carson? Meglio aspettare di leggere prima difarsi venire dubbii. E le storie nuove ci saranno eccome.
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