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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    [397/399] Topeka!

    Il sito UBC mi piace per le interviste e per le tavole di sceneggiatura. Per quanto riguarda le recensioni... per carit?... parlo di Tex Mi sembrano "di parte" boselliana con critiche feroci a Nizzi. Non devi aver letto le ultime recensioni mi sa. Con le ultime storie di Boselli sono stati severissimi, in realtà Quanto alle storie di Nizzi, se ti riferisci alla maggior parte di quelle post 400 ed a praticamente tutte quelle dal 500 in avanti, non vedo come si possa dire qualcosa di positivo... Ah, è troppo facile dire così. Non mi piace affatto veder accusare con leggerezza qualcuno di ignoranza e/o malafede, specie se si tratta di qualcuno che conosco personalmente. Io posso parlare solo di Giorgio Loi e Michela Feltrin, che storie come "Fuga da Anderville" le hanno lette e le apprezzano pure. Tu sembri dimenticare che UBC non è un sito dove lavorano a tempo pieno dei professionisti retribuiti, ma è realizzato da appassionati che vi dedicano parte del loro tempo libero dopo il lavoro o lo studio. Se preferiscono recensire le storie recenti e fare schede e recensioni di storie più vecchie con maggiore calma, io li capisco. D' loro il tempo ed arriveranno a recensire anche "Fuga da Anderville", così come tante storie di quel periodo, comprese quelle scritte da G. L. Bonelli, ancora senza scheda. Detto in simpatia anche da parte mia, io ritengo Michela una ragazza simpaticissima, una vera peperina, anche se su certe cose è davvero troppo rigida, a mio parere e non sempre siamo d'accordo, specie su certe cose.. Per te... e magari anche per me (per quanto io ritenga "Il passato di Carson" una delle migliori dieci storie di Tex in assoluto e così pure "El Muerto", con buona pace tua), ma non, evidentemente, per chi ha votato in quel sondaggio (tra cui io, che non ho votato quella storia). In ogni caso, lo staff di UBC il sondaggio lo ha solo proposto, mica è responsabile anche del suo esito... o pensi che abbiano alterato l'esito dei voti perchè spinti da Bosellismo acuto? Allora sè che saresti un campione di dietrologia.
  2. Perchè ha iniziato adesso... sta scrivendo anzi anche piuttosto in fretta se non vado errato...Vai errato, a dire il vero A parte la sua primissima storia, scritta addirittura nel 1997, disegnata a partire dal 1998 e pubblicata solo nel 2005, la storia per Civitelli, "La grande sete", e quella per Gomez, "Verso l'Oregon", sono stete scritte tra il 2006 ed il 2009 nel tempo libero tra una storia di Magico Vento, l'intera miniserie di Volto Nascosto ed il suo romanzo "Ho freddo"Questa storia, invece è stata scritta tra il 2008 ed il 2010. Praticamente negli intervalli tra le ultime storie di Magico Vento. un altro romanzo ("Tecniche di resurrezione") e la preparazione della mini Shanghai Devil. Altre storie non ne ha ancora scritte. Quoto in pieno... Io invece quoto solo in parte: i primi due albi di "Caccia infernale" mi sono piaciuti e non poco, l'ultimo mi ha deluso. Vedo che il mio Maestro non lascia l'amaro in bocca a nessuno, ormai... -ave_Ticci non si discute,
  3. Uhm... dipende da cosa uno considera secondario e da cosa considera spreco. Credo che in questa storia Manfredi non considerasse sprecata o secondaria nessuna situazione. Prendiamo la parentesi ad Ozona con McKenzie. Senza l'introduzione del personaggio e la sua definizione attraverso il confronto con Tex, avremmo provato la necessaria empatia per la sua morte quando i soldati lo trovano in Ozona? Non sarebbe stato un tipo qualunque di cui non ci fregava granch??. Per tacere del contrasto tra l'atteggiamento dei cittadini, pronti ad impiccare senza problemi un indiano presunto colpevole di furto di cavalli ed altrettanto pronti a lasciare il loros indaco/giudice/sceriffo ad affrontare quasi da solo Pardo ed i suoi. Erano intermezzi inutil, quinid da tagliaire oppure funzionali alla storia da narrare?Per il resto, è proprio una cifra stilistica sia di Boselli che di Manfredi concentrare gli eventi risolutori nelle ultime pagine della storia in un rapido crescendo. C'è chi li chiama finali affrettati, immagino che loro preferiscano parlare di finali veloci. laughing
  4. Manzoni, ovviamente. Babbo Natale esisteva eccome. La menzione più antica di Santa Claus nei futuri Stati Uniti risali al 1774. Il poema "La notte prima di Natale" risale al 1820 e l'immagine tradizionale di Babbo Natale viene da un'illustrazione di Thomas Nast del 1863 (grazie Wikipedia ), quindi sia Tex e Carson sapevano benissimo chi fosse Babbo Natale. Il punto è che la Befana non esiste se non nella tradizione italiana, ma perdono Manfredi volentieri. :generaleN: Indubbio anche questo.
  5. A me è venuto in mente che forse sbagliamo a prendere le dizioni "Amico" e "Nemico" alla lettera. Potrebbe trattarsi di qualcuno che con Tex e soci non ha stretto un vero rapporto di amicizia come pure non è detto che si tratti di un vero nemico. Magari è qualcuno che ha con la legge un rapporto un p? borderline, diciamo così, e con cui Tex ha trattato in qualche storia. Mi viene, ad esempio, in mente El Cisco, il fuorilegge della storia "Mexico". Non è mai stato un nnemico di Tex, ma era pur sempre un fuorilegge ed aveva pure un cappello "strano", quel copricapo messicano di cui mi sfugge (se mai l'ho saputo) il nome e che porta spesso anche Montales. L'ipotesi non mi convince molto, però, lo confesso.
  6. Carlo Monni

    [Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno

    ?Alle ragazze da saloon è lecito mancare di rispetto dando del tu?Non hai torto. In realtà ho rguardato il dialogo: la ragazza si rivolge a tutti e quindi è un "voi" collettivo. Kit le si rivolge dandole del tu. In ogni caso, non ricordo un solo albo di Tex o di un'altra qualsiasi serie western o film o telefilm western in cui tra ragazze del saloon ed avventori (pards compresi) non ci si sia dato del"Tu", con buona pace delle irritazioni di Don Fabio.
  7. Carlo Monni

    [Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno

    Scusami se te lo dico, io ti conosco personalmente e ti trovo pure simpatico, ma questa è un'obiezione non solo assurda, ma decisamente RIDICOLA. :capoInguerra: Innanzitutto, quali comprimari darebbero del tu a Tex ed i Pardsè Non certo lo sceriffo ed i suoi vice, con cui, dalla prima all'ultima scena si danno costantemente del "Voi". Escludo anche il portiere dell'albergo e la ballerina, che ai pards d' del Voi, mentre loro (e solo loro) le danno del tu. Rimangono quindi: gli indiani Salish, ma hai mai visto degli Indiani in qualunque storia dare del Voi a qualcuno?I banditi? ma sul serio ti aspetti che i banditi diano del Voi ai pards mentre gli sparano addosso?Quindi, alla fine, ti ha dato fastidio che David King abbia dato del tu a Carson mentre stava morendo (ed era, quindi, meno attento, per usare un eufemismo, ai formalismi)?Che legame aveva con Carson, diciò Gli aveva ucciso i fratelli, non basta?Critica pure quello che ti pare, ma per favore lascia stare le critiche che sembrano (ma mi auguro di sbagliare) assolutamente pretestuose. :malediz...
  8. Carlo Monni

    [48/49] Duello A Laredo

    Storiella tutto sommato normale, di quelle senza grandi pretese. Una richiesta d'aiuto da parte di un vecchio commilitone dei Rangers porta Tex a Laredo, dove si scontrer? con la banda di un misterioso individuo che mira ad impadronirsi dell'intera regione. 1) Per la maggior parte della storia Tex agisce da solo. Stavolta è data una giustificazione per l'assenza dei due Kit. Carson sta facendo fare al suo figlioccio una sorta di giro di addestramento e Tiger viene lasciato indietro per occuparsi di certi problemi della Riserva. Tex trover? dei buoni alleati nei Comanches di Mano Gialla e poi verr? raggiunto da Tiger con un gruppetto di Navajos. 2) Tex arriva troppo tardi per salvare il suo vecchio amico Bill Anderson, ma non per salvarne il figlioletto e riesce anche a far fuori un bel numero di sgherri di El Moro. Il giovane Anderson sarà prontamente allontanato così che Tex possa agire senza preoccuparsi di lui. 3) Facciamo la conoscenza di Don Felipe Corrientes, rocco proprietario terriero sui due lati del Rio Grande. Non ci vuole molto per capire che non esattamente cristallino. Del resto G. L. Bonelli non ha mai cercato di costruire veri gialli ed il fatto che ci sia un solo possibile candidato per essere El Moro non può e non deve stupire. 4) La storia procede senza grandi scossoni. Unico episodio da ricordare è il secco duello con Gunning Crane, giocatore e pistolero? ma non abbastanza veloce per Tex. Lo vediamo presto nella polvere della main street di Laredo. Caso piuttosto raro. Di solito Tex i suoi avversari in duello non li uccide ma li disarma o li mutila alle mani per impedir loro di sparare ancora. Il duello mortale ?, di solito, riservato alla resa dei conti col cattivo di turno. Che la scelta di uccidere Crane sia stata dettata dall'irritazione di essere stato disturbato mentre si accingeva a godersi un lauto pasto dopo una giornata di fatiche? O voleva semplicemente essere un chiaro segnale perla banda di El Moro? Crane va anche ricordato perchè ostenta un'assoluta sicurezza di essere più in gamba di Tex (e come sappiamo, si sbaglia) e poi perchè affronta Tex a viso aperto, in duello davvero leale e non truccato. 5) Il covo in un monastero abbandonato, il ?costume? di El Moro, lungo saio e cappuccio a nascondergli la faccia, i passaggi segreti sono, ancora una volta, elementi da feuilleton che G. L. Bonelli si diverte spesso ad inserire nelle sue trame. 6) In effetti, Tex si fa catturare dagli uomini di El Moro e si becca pure una bella botta in testa da quest?ultimo. Niente di grave. A me, in fondo, non dispiace che Tex non sia sempre infallibile, l'importante è come reagisce e che sappia cavarsela. Certo probabilmente rischierebbe di finir male se Tiger Jack non capitasse proprio nella miniera abbandonata dove lui è tenuto prigioniero e che collega il Monastero ad un altro rifugio di El Moro., miniera scoperta casualmente. 7) Il resto si può ragionevolmente dire che sia scontato: agli uomini di El Moro iene tesa una trappola e lui stesso cade nella battaglia che ne segue. Alla fine si scoprir? che era Don Felipe Corrientes, un uomo ricco che voleva diventare ancora più ricco e potente. La cosa no stupir? nessuno, nemmeno i lettori. 8) Ancora una volta Francesco Gamba viene costretto a trovare tempo tra una storia del Piccolo Ranger e l'altra per dare una mano al sovraffaticato Galleppini. Scelta curiosa, visto che Gamba era già super impegnato con il Piccolo Ranger appunto. Forse Virgilio Muzzi aveva qualche problema. Dopo alcune pagine di Galep, Gamba disegna quasi tutta la prima parte della storia, lasciando, ad un certo punto, a Galep l'onere di disegnare il solo Tex e fa uno strano effetto vedere nella stessa vignetta un Tex disegnato da Galep e gli altri personaggi disegnati da Gamba. In seguito Galep si assume l'onere dei disegni del resto della storia. 9) Va comunque segnalato un altro intervento, quello di Franco Bignotti nella sequenza del duello con Gunning Crane. Bignotti a quel tempo (siamo tra il 1960 ed il 1961) era già da qualche anno collaboratore della Araldo (nome, all'epoca, della Casa Editrice) per cui disegnava ?Un Ragazzo nel Far West", su testi di G. L. Bonelli, le matite del giovane Giovanni Ticci e svolgeva anche il compito di revisore dei disegni, quando, per qualunque motivo, tipo l'urgenza di andare in stampa, non poteva pensarci il disegnatore effettivo. Il suo intervento è evidente, specie in un primo piano di Gunning Crane. Cosa era successo? Molto probabilmente c'era qualcosa da ritoccare nelle vignette e non c'era il tempo materiale per rispedirle a Galep e farsele rimandare indietro (i miracoli delle E-mail e degli scanner erano molto, ma molto lontani ). Personalmente ho sempre apprezzato Bignotti, disegnatore velocissimo ma sempre di una certa qualità. Due suoi ?allievi? (Ticci e Villa) sono diventati disegnatori di Te ed è un peccato che a lui non sia mai stata concessa quest?occasione.
  9. Carlo Monni

    [47/48] Le Terre Dell'abisso

    Riprendo, dopo una breve pausa, i miei commenti alle vecchie storie in ordine rigorosamente cronologico. Ci sono cose che nemmeno Aquila della Notte conosce nella Riserva Navajo e solo un caso gli permette di scoprirlo. Chi è Mah Shai, la Strega del Colorado e perchè i ragazzi davanti alla cui capanna viene trovato il segno del Serpente debbono mettersi al suo servizio e non fanno più ritorno? A queste domande Tex, accompagnato da Kit e Tiger, vuole trovare risposte, ma trover? molto di più di quanto si aspettasse.1) Il Segno del Serpente di Mah Shai, ovvero un serpente arrotolato a spirale su una freccia, ricorda molto il caduceo, simbolo dell'arte medica. Un caso? 2) In quest?avventura come in diverse altre ambientate nella Riserva Navajo, non è presente Kit Carson, che vi diverr? una presenza stabile solo molto più avanti.3) Sembra poco credibile che non solo l'esistenza di Mah Shai ma anche la periodica scomparsa di giovani dai villaggi della Riserva siano rimaste ignote a Tex per tanto tempo, ma dobbiamo accettarlo. Forse dipende dal fatto che Mah Shai non ha mai operato nella zona centrale della Riserva, ma nel Nord.4) Il racconto dello Stregone del Villaggio Centrale fa a Tex è inquietante e getta una luce ancor più sinistra su Mah Shai. Capiamo subito che è priva di scrupoli e che probabilmente dispone di poteri occulti, cosa che dopo l'esperienza con Mefisto siamo pronti ad accettare.5) Mah Shai, infatti, sembra scuramente dotata di poteri precognitivi e mantiene un legame di qualche genere con gli stregoni che hanno aderito alla sua fratellanza. Quando uno di essi muore ucciso da Tex ed i pards, lei lo capisce perchè la statuina che lo rappresenta è caduta. 6) Per molto tempo la sola cosa che vediamo di Mah Shai sono gli occhi e percepiamo istintivamente che è una bella donna. Quando finalmente si mostra ai pards, tuti loro (Tex compreso, ad onta di chi dice che non è più sensibile al fascino femminile ) rimangono letteralmente ammaliati dalla sua bellezza. Per fortuna si riscuotono in tempo per evitare che la Strega li infilzi come porcospini con le sue frecce.7) Come sempre accade quando c'è di mezzo una donna come cattiva, è il fato, questa volta nei panni di un infido serpente, a decidere il destino di Mah Shai ed ai pards sbalorditi non rester? che testimoniare come nella morte Mah Shai invecchi rapidamente, un po' come accade ai vampiri quando muoiono o come accadeva a Dorian Gray, protagonista del romanzo di Oscar Wilde, dopo aver colpito in un punto vitale il suo ritratto, invecchiato al posto suo. Evidentemente il misterioso fiore nero dell'abisso garantiva in qual che modo a Mah Shai un'eterna giovinezza.8) L'avventura potrebbe finire qui se Tex non volesse a tutti i costi scendere nell'abisso nella speranza che almeno qualcuno dei ragazzi scomparsi possa essere ancora vivo e così, contro il parere del saggio Tiger jack, che non sbaglia a prevedere guai, si calano nell'abisso e scoprono una valle nascosta, dove convivono dinosauri e uomini primitivi. E dovranno lottare strenuamente per salvarsi la vita. Per loro fortuna, diversamente dai ragazzi mandati a morire da Mah Shai, loro sono armati di solidi fucili a ripetizione.9) Il tema del mondo nascosto non è nuovo nella letteratura di genere. Nel caso in specie, direi che G. L. Bonelli si è fatto influenzare da ?Un mondo perduto? di Arthur Conan Doyle e da ?Viaggio al centro della Terra? di Jules Verne.10) Cosa abbia preservato le Terre dell'Abisso nella condizione di milioni di anni prima pur consentendo lo sviluppo della vita umana non ci è spiegato ed in fondo nemmeno ci interessa.11) I Makandra, la popolazione primitiva va che Tex ed i pards incontrano, saranno anche uomini preistorici, ma in fatto di intrighi politici potrebbero dare lezioni a Machiavelli.12) Com?? tradizione in questo genere di storie, l'arrivo dell'elemento estraneo, ovvero, Tex, Kit, e Tiger, spezza antichi equilibri e porta alla distruzione di questo ?mondo a parte?. Era già accaduto con la Città d'oro ed accade adesso. Solo Tex ed i suoi amici riusciranno fortunosamente a salvarsi, mentre tutto intorno a loro crolla.13) Davvero ben riusciti i disegni di Galep. Di grande impatto visivo le scene del combattimento col dinosauro e quelle del disastro finale. Vien da chiedersi cosa avrebbe potuto fare il disegnatore se invece dello striminzito formato a striscia avesse avuto a disposizione una tavola ed il permesso di sbizzarrissi. E con questo è tutto.
  10. Carlo Monni

    [Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno

    Premesso che sono in totale dsiaccordo con te sulla storia, che a me è piaciuta parecchio (ma a proposito, perchè mettere sotto spoiler un giudizio assolutamente generico, che cioè non entra nello specifico della storia?), ti rispondo che anche a me è dispiaciuto un p? non vedere il classico frontespizio. hanno decio di allineare questo agli speciali da 160 pagine di tutte le altre testate bonelliane, che non presentano il frontespizio, ma solo 160 pagine di tutto fumetto. Personalmente posso anche fare a meno del frontespizio, non è indispensabile. Quanto all'aggiiungere un foglio in più (ed immagino che per foglio tu intenda due facciate), per motivi di stampa se ne sarebbero dovuti aggiungere almeno due, ovvero 4 pagine, se non addirittura 8. Gli albi sono in genere stampati in cosiddetti "sedicesimi", ovvero fogli grandi che, opportunamente ripeigati formano un gruppo di 16 pagine. Ogni albo ?, infatti, formato da un numero di pagine multiplo di 16. Si può anche scendere a 8, ma e raro. Stamparne 4 è possibile ovviamente, resta da vedere cosa mettere nelle tre pagine aggiunte e poi incide sui costi più dei "sedicesimi" e degli "ottavi". Sarebbe stato forse meglio prevedere il frontespizio e fare una storia più corta di due pagine. Bastava pensarci per tempo. Hanno deciso diversamente e non ho problemi ad accettarlo, come ho detto. Fossero questi i problemi di quest'albo... parlaimo del colore, piuttosto. Quanto alla sequenza onirica di Kit Willer, tu pensala come ti pare, ma a me è piaciuta. clap
  11. Sono dunque il primo a postare un commento sulla storai intera? Incredibile, ma va benissimo lo stesso. Iniziamo subito col dire che mi è piaciuta e pure molto, per il resto, giusto per precauzione? Che dire dei disegni? Ticci è e rimane un grande. Magari è diventato più impressionista ma quello che riesce a fare con pochi tratti di pennello, ce la fanno a farlo gli altri? Se penso che ha 71 anni e penso a com?era il Letteri del 1997 od il Galep dEl 1988 non posso che inchinarmi. In sintesi: non la ritengo un capolavoro, ma una gran bella, se non ottima, storia. Manfredi dovrebbe scrivere Tex con maggiore continuit? secondo me. clap clap clap
  12. Carlo Monni

    [Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno

    Il giorno è venuto anche per me, finalmente! Che dire? Innanzitutto che la storia mi è piaciuta. Non è certo un capolavoro, ma è decisamente molto ben scritta. Per coloro che non lo sapessero, forse è il caso di informarvi che questo, in un certo senso, è il primo soggetto di Boselli. Lo propose a G. L. Bonelli oltre 30 anni fa. L'idea piacque al vecchio GLB, ma alla fine fu accantonata perchè n° lui, n° Boselli riuscivano a trovare un finale che li soddisfacesse. Boselli ha deciso di ritirare fuori quel canovaccio dal cassetto per il varo della nuova collana, perchè gli spiaceva lasciare inutilizzata un'idea che era piaciuta a GLB ed ha trovato una soluzione che ha ritenuto soddisfacente per risolvere la vicenda. Peccato comunque essersi persi questa storia (coi dialoghi di G. L. Bonelli nel lontano 1980 (chi l'avrebbe disegnata? Galep probabilmente), ma almeno ci siamo goduti la versione di Boselli. Ma ora, giusto per non correre rischi... Decisamente di buon livello i disegni di Bruno Brindisi anche lui in grande forma. Quanto ai colori, decisamente in stile Repubblica. Niente di eccezionale, ma in fondo accettabili. Personalmente credo che in un albo a colori, il colore dovrebbe integrarsi col disegno. Credo che siamo d'accordo tutti, o dovremmo esserlo, che il colore non dovrebbe essere semplicemente qualcosa di aggiuntivo al disegno. Disegnare per il colore dovrebbe essere di verso che disegnare per il bianco e nero. Alla Bonelli dovrebbero tenerlo presente. E sia chiaro che io di certo non mi scandalizzo se la camicia gialla di Tex è più scura di notte.
  13. Carlo Monni

    [46/47] Il Sicario

    Storia molto piacevole che ha il non comune pregio di unire una classica storia cittadina col prepotente di turno da mettere a posto ed il pericolo giallo. Dopo anni (l'ultima volta era stata nella storia ?La banda del Rosso? che risale a ben dieci anni prima) ritornano, infatti, le sette cinesi con i loro rituali ed un capo crudele ed efferato. Ma andiamo, come sempre, con ordine:1) Tex riceve una richiesta dal comandante dei Rangers: dovrebbe recarsi a Texas City per liberarla da una cricca che la domina e vi spadroneggia. Il locale sceriffo è un inetto e due rangers inviati prima di lui hanno fatto una brutta fine ben prima di partire da Austin. Tex apparentemente rifiuta, ma è tutto un trucco per portare allo scoperto chi spia il Comando per scoprire chi sono gli agent incaricati di andare a Texas City.2) Qualcuno (ymalpasè) si era chiesto se e quando Tex si era mai recato al Comando dei Rangers ad Austin. Ecco questa è presumibilmente la prima occasione si cura. Inutile dire che non mancano le solite. Incongruenze del periodo quando si parla di Rangers; Se il grado di colonnello per il comandante può andare (nella realtà moderna il comandante dei Texas Rangers viene chiamato Senior Captain, ma di fatto è un colonnello perchè tra i suoi sottoposti c'è chi ha il grado di maggiore), quello che non va è la divisa, i veri Rangers del Texas non ne hanno mai portata una.3) La cittadina di Texas City esiste veramente, si trova proprio nella baia di Galveston ed è parte della Contea di Galveston. Peccato che sui chiami così solo dal 1893 , prima era nota come Shoal Point, ma non è la prima volta e non sarà l'ultima che G. L. Bonelli si prede un po' di libertà con la storia e/o la geografia. 4) Va da se che, essendo parte della Contea di Galveston, Texas City non poteva avere uno sceriffo (la cui sede era, appunto, a Galveston), bensì un Marshall ed anche questo dl 1893, probabilmente, essendo prima di allora solo una comunit? di fatto (tipo le nostre frazioni, per intenderci). Per rispetto a quanto scritto nella storia ed ad una consolidata tradizione, continuerà a chiamare sceriffo il tutore dell'ordine di Texas City.5) Potremmo definire quella di Don Manuel Espinosa una mafia dei saloon e delle case da gioco. Peraltro, se la memoria non m?inganna Don Manuel è il primo messicano fuori dal Messico a ricoprire ilo ruolo di boss del paese in una storia di Tex. Anche i cittadini di origine messicana potevano far carriera nel democratico Texas. laughing 6) Lasciato Tiger in retroguardia perchè protegga loro le spalle (ed in più di un'occasione si mostrer? decisivo in questo), Tex, Kit e Carson si presentano in città con i falsi nomi di Tex e Kit Killer e Kit Parson. I loro avversari capiscono subito che si tratta di nomi falsi (e ti credo: Parson significher? anche Parroco in Inglese, ma chi si chiamerebbe mai Killer di cognome?). Ah, sia chiaro che so benissimo che Killer doveva essere il cognome originale di Tex prima che la Signora Tea chiedesse saggiamente (per me almeno) a GLB di cambiarlo ed è certo che Bonelli deve essersi divertito non poco a ripescarlo.7) Quello che stupisce è che Don Manuel non capisca subito l'identit? dei suoi avversari, eppure è trasparentissima, l'unica cosa che cambia è la prima lettera del cognome. Passi che non ne conosca la faccia (all'epoca la fotografia non era un'arte diffusa), ma dovrebbero essere almeno 20 anni che Tex Willer è famoso in Texas. Anche se la sua abituale zona di operazioni è sempre stata più a Nord Ovest è quasi impossibile che Espinosa non abbia mai sentito parlare di lui.8) Tex acquista un saloon che ancora non fa parte del giro di Don Manuel e comincia con lui una vera guerra, apparentemente con l'intento di prenderne il posto.9) Fallito ogni altro tentativo Don Manuel gioca il suo asso nella manica: la setta del Drago Nero, diretta dal perfido Wang, che scatener? contro Tex i suoi accoliti. Mal gliene incoglier? perchè Tex e compagnia grazie anche al provvidenziale avvertimento, di Tiger, li sbaraglieranno tutti.10) Wang stavolta agir? d'astuzia: fornisce alla giovane Min-Li, sorella di uno dei suoi sicari, ignara delle vere attività del fratello, un pugnale avvelenato e la manda a vendicare la morte dl fratello. La povera ragazza manca il colpo ed a rimetterci la pelle è Mac Fergus, l'inetto sceriffo di Texas City. Tex si mostrer? magnanimo nei confronti della ragazza, che pure ha tentato di ucciderlo ed ha effettivamente ucciso Mac Fergus. Dopo averle spiegato come è stata ingannata ed averla persuasa ad aiutarlo a schiacciare il potere del Drago Nero la lascia completamente libera.11) Wang si dimostra un capo spietatissimo con chi fallisce i suoi compiti: due sicari superstiti sono gettati in un sotterraneo per essere divorati vivi dai topi ed un terzo è sottoposto al supplizio della ?porta delle mille felicita?, una sorta di rullo chiodato, una tortura che turba perfino lo scafato Don Manuel.12) Wang non si fa mancare nulla, nel suo covo c'è anche un ascensore . Nessuno stupore: il primo ascensore moderno fu brevettato da Elisha Otis (un cognome che non dovrebbe esservi del tutto sconosciuto) nel 1852 ed entr? effettivamente in funzione nel 1857 a New York pe lo E. V. Haughwout Building, un edificio di cinque piani che oggi è un monumento storico. Non dimentichiamo poi che, a sentir loro, qualunque cosa gli occidentali abbiano inventato, loro ci erano arrivati 1000 anni prima.13) Momenti da ricordare: A) lo scontro coi si cinesi del Drago prima sul ponte che unisce Texas City a Galveston e poi a Galveston stessa nel covo del Drago, con tanto di fuga rocambolesca dall'edificio in fiamme Tex che fonda la Lega della Buona Fratellanza ed impone un ?contributo volontario? (lo vogliamo chiamare ?pizzo?) a tutti gamblers di Texas City con una faccia tosta notevole che non può strappare il sorriso; C) la marcia di dei quattro pards con la stella di Ranger sul petto (e da quando Tiger è nel corpo dei Rangersè Una svista o di GLB o di Galep presumibilmente) ed i loro alleati verso il locale di Don Manuel per la sfida finale.14) Menzione d'onere per due comprimari: l'onesto Tip Durbin, vice sceriffo di Texas City, che trover? in Tex un valido alleato per ripulire il paese dagli elementi marci, e soprattutto Rudy Nilsen, giocatore dal cuore d'oro che Galep ha modellato sulle fattezze di John Carradine in "Ombre Rosse". Quando Tex gli spiega chi è veramente non ci penser? due volte a saltare la barricata e mettersi al suo servizio. Finir? addirittura a fere il vice sceriffo.15) Tip Durbin ?smaschera? i tre pards perchè trova un articolo di giornale di qualche tempo prima, che parla dell'impresa di certi Rangers a San Francisco con tanto di foto. Si tratta evidentemente di un riferimento alla storia ?La città senza legge?, che però verr? pubblicata ben tre anni e mezzo dopo anche se chiaramente doveva essere già stata scritta da diverso tempo . Anche questa nel 1957, dopo ?L'uomo dalle quattro dita?? Mah! Questo, almeno per quanto ricordo io, sarà l'ultimo riferimento ad una storia ?fuori posto?.16) Efficacissimi i disegni di Galep.
  14. Chiaramente ispirato a Ticci (se non sbaglio c'è proprio un'illustrazione in ua uan posa simile proprio di Ticci). Ma perchè Gattia (che, è bne chiarirlo è uno dei grandi del fumetto italiano) , quando ha fatto le chine dell'Almanacco 1998, non ha avuto la stessa qualità di quest'illustrazione?
  15. Carlo Monni

    [45/46] La Voce Misteriosa

    Dimenticavo: Sergio Bonelli, alias Guido Nolitta, ha segnalato questa storia, come quella che gli sarebbe piaciuto scrivere, tra tutte quelle di suo padre . Non lo trovate interessante? :wink:
  16. Carlo Monni

    [45/46] La Voce Misteriosa

    Storia indimenticabile. Un thriller horror psicologico come non ci saremmo mai aspettati di vedere in una storia di Tex. In relativamente poche pagine (9 albetti da 32 pagine a striscia per un totale di 96 pagine odierne) G. L. Bonelli ci offre uno spaccato vivido delle paure umane e degli abissi della follia. Si, forse c'è davvero un fantasma che si aggira di notte nei pressi di Morelos ed abita la mente devastata di un uomo. Ma procediamo con ordine.1) Qui Tex agisce in solitaria. Scelta giustificatissima a mio parere. La presenza di anche uno solo degli altri pards avrebbe interferito col delicato equilibrio di questa storia.2) Qualcuno si è chiesto: Tex prova veramente paura quando vede il temibile scimmione (o quello che lui crede tale in quel momento) arrivare urlando e brandendo il temibile spadone Dayak, pronto a tagliargli la testa e lui è disarmato, visto che le polveri delle sue armi si sono bagnate dopo un tuffo nel fiume? La mia risposta ?: perchè no? Di fronte ad un avversario comune Tex sa dominare le naturali paure umane, ma quello che aveva di fronte non era un avversario normale ed un minimo di panico era più che giustificato. In quel commento Tex non sa, non può essere sicuro, di poter prevalere in uno scontro fisico con un tale avversario, anzi? visto che al momento lo crede un vero gorilla è praticamente certo del contrario. La fuga resta l'unica opzione saggia.3) Le sequenze dello scontro con lo scimmione sono altamente drammatiche e piene di suspense. Ancor oggi, rileggendole, non posso non sentire la tensione di quei momenti.4) Un serial Killer nel West? E perchè no? Perchè debbono essere appannaggio dei tetri vicoli di Londra o di una qualunque altra grande città?5) Uno scimmione che monta un cavallo nero dagli zoccoli forcuti e decapita poveri disgraziati con uno spadone Dayak collezionando poi le loro teste. Decisamente una combinazione insolita per un western non vi pare? Di sicuro GLB si sarà divertito a questa commistione che gli ha permesso di trasfondere in una storia di Tex un'altra delle sue passioni: i paesi esotici dell'estremo oriente. Passione presumibilmente derivatagli sia da Salgari che da Joseph Conrad.6) Se poi qualcuno pensa che uno scimmione a cavallo e con uno spadone sai una cosa ridicola, si rilegga questa storia e poi mi dica cosa ne pensa.7) Da notare che Tex non saprebbe scoprire il trucco usato dallo scimmione per scomparire se non fossero gli Indiani a metterlo sulla pista giusta. Quel che vuol dire avere buone amicizie.8) Che i Barrera siano implicati in tutto questo GLB non tenta nemmeno di nasconderlo. Il nostro dubbio rimane solo su chi e quanto lo sia nella famiglia.9) Un personaggio che spicca tra tutti è Mayumba, follemente devota a Barrera e sua complice nei delitti rituali. Nel suo modo di vedere questi sacrifici rituali ad un oscuro dio sono pienamente giustificati.10) Cosa ha passato Barrera nelle mani dei Dayak, cosa lo ha sconvolto al punto di portare la sua mente negli abissi di una terribile follia omicida? GLB non ce lo dice. 11) La Voce che incita Barrera ad uccidere e conservare le teste degli uccisi come una sorta di dono ad un dio di sangue, è solo un parto della mente malata di Barrera o forse esiste veramente, frutto di quel qualcosa di oscuro che è accaduto al campo Dayak in Borneo? In qualunque altra serie non avrei dubbi, ma visto ciò a cui Tex ci avrebbe abituati in futuro, si può davvero escludere che Barrera fosse davvero succube di un'entit? soprannaturale di cui Mayumba era la sacerdotessa? Non lo sapremo mai ed è meglio così probabilmente.12) Ulltima notazione su Barrera: ci viene mostrato in sedia a rotelle anche quando sarebbe incongruo perchè non ci sono in giro altri che sua figlia Miranda e Mayumba. Si potrebbe pensare ad un depistaggio di GLB se no n fosse praticamente lo stesso Barrera ad ammettere in un dialogo di essere spinto ad uccidere dalla voce (anche se al momento il lettre no può escludere del tutto che lui non si limiti a liberare il sinistro scimmione). Che la sua follia arrivi al punto di liberarlo da una paralisi isterica solo quando viene il momento di tornare ad uccidere? Altro punto non chiarito.13) E qual è la posizione di Miranda Barrera? La potremmo considerare complice dei delitti? Difficile, visto che, a parte denunciare il padre, fa quel che può (non molto a dire il vero) per impedirli. Tecnicamente il suo sarebbe favoreggiamento, che in quasi tutte le legislazioni non è punibile se fatto in favore di un familiare, quindi più che alla legge deve rispondere alla propria coscienza. Ricordiamoci che quello che noi vediamo solo come un povero folle per lei è pur sempre suo padre. Mayumba la percepisce come un pericolo e cerca ripetutamente di eliminarla. Una vota la salva Tex e la seconda suo padre. Ala fine non potr? far altro che abbandonare il paese e ricominciare altrove una nuova vita, finalmente libera dal suo incubo.14) Decisamente molto buona la prova di Galep ai disegni, efficacissimo nel rendere l'oscura atmosfera che grava su Morelos.15) Annotazione finale: c'è davvero chi pensa che trovate come quella di questa storia siano troppo ingenue e quindi improponibili oggi, io ribadisco che dovremmo tutti essere più pronti a lasciarci prendere dalla fantasia e sospendere allegramente l'incredulità. Quanto poi a chi dice che certe tematiche sono più adatte a Dampyr o Dylan Dog o Martin Mystere o qualunque altro personaggio, io ribatto che non credo a queste rigide divisioni tra generi e la serie di Tex per prima non le ha mai rispettate. Non ingabbiamo inutilmente autori che già hanno altri paletti da rispettare.
  17. Carlo Monni

    [44/45] Contrabbando

    Storia di ordinaria amministrazione e come tale va valutata. La trama è estremamente semplice: c'è un traffico di fucili destinati a bande Comanches ribelli e Tex e soci sono incaricati di stroncarlo. 1) Tex individua subito la mela marcia in Floyd, agente indiano dei Comanches, e lo sbatacchia per bene non una ma ben due volte. Memorabile la scena in cui viene trascinato da un cavallo in corsa. Una forma di supplizio che in seguito non sarà risparmiata nemmeno a Tex stesso. 2) Facciamo conoscenza di Jim Corbett, simpatico ufficiale. Con pochissime eccezioni, nella saga di Tex gli ufficiali con grado superiore a capitano sono in genere: ottusi, arroganti, boriosi o tutte queste cose insieme. I tenenti e capitani ?positivi? dovrebbero, quindi, augurarsi di non essere mai promossi, perchè sono a rischio di una brutta fine. Il tenente Corbett reciter? un ruolo decisivo nella battaglia finale con i Comanches ribelli 3) In questa storia, Tex si fa aiutare non solo dai canonici tre pards, ma anche da un gruppetto di Navajos. Da ricordar quello, di cui ora non ricordo il nome, che, morso da un serpente preferisce lasciarsi morire piuttosto che farsi scoprire dai ribelli mettendo i n pericolo Tex e gli altri. 4) Debutto di Virgilio Muzzi come disegnatore completo. A questo punto (siamo nel 1960) alla Araldo si sono arresi: non bastano più gli aiuti estemporanei come quello di Francesco Gamba (peraltro sempre più indisponibile perchè impegnatissimo col ?Piccolo Ranger?, tanto che di l' a breve si render? necessario arruolare altri disegnatori per quella testata per dare respiro a lui) o far fare a Muzzi le chine delle matite di Galep, occorre affiancargli un altro disegnatore in pianta stabile. D'ora innanzi e sino al cambio di formato del 1964 (con il passaggio da 32 ad 80 pagine a striscia) Muzzi disegner? in media una storia ogni 3 o 4. 5) Approfittiamone per parlare di Muzzi, disegnatore ingiustamente sottovalutato. Non ho difficolt? a riconoscere che no nera tra i miei favoriti, ma col tempo ho imparato che la sua "colpa" consisteva principalmente nell'essere lento per gli standard dell'epoca. Era costretto a lavorare a ritmi massacranti e per questo i suoi lavori dell'epoca hanno quest?aspetto da ?tirato via?. Se avesse potuto lavorare coi ritmi di oggi avrebbe prodotto tavole decisamente più interessanti, almeno a giudicare dalle illustrazioni che fece per i volumi di ?cavalcando con Tex?. Devo inoltre dire, che curiosamente, alcune delle storie del passato a cui sono più affezionato le ha disegnate lui. Per esempio: "La caccia" o "Il cacciatore di taglie". clap
  18. Carlo Monni

    [44] Una Audace Rapina

    Storia gradevole come quasi tutte quelle del periodo anche se come trama non è nulla di eccezionale. In pratica è una lunga caccia all'uomo. Presenta comunque alcune particolarit? interessanti. 1) Cominciamo innanzitutto dai nomi, anzi dai cognomi dei tre rapinatori: Cassidy, Curry, Tracy. Vi dicono qualcosa? Dovrebbero, perchè altro non sono che i cognomi di tre tra i più famosi membri del Mucchio Selvaggio, una delle più famose bande di fuorilegge di tutti i tempi. 2) Ne volete di più? I tre sono descritti come ex membri della banda Dimayo. Frank Dimaio (senza y) fu uno dei detective della Pinkerton (assieme a Charlie Siringo, altro italoamericano, ma guarda) che dettero la caccia al Mucchio Selvaggio sino a decimarlo un po' alla volta. G. L. Bonelli si è voluto un po' divertire anche in questo, stavolta. 3) I tre fuorilegge si dividono e così fanno i pards, ma solo Tex metter? il sale sulla coda al suo, Kit e Carson dovranno accontentarsi di non essersi fatti ammazzare come coloro che li accompagnavano. 4) Il finale vedrà i due banditi rimasti scontrarsi con Tex ed i suoi pards in un vecchio pueblo e preferire una morte in battaglia al carcere od alla forca. Che anche questa fosse una citazione da parte di GLB della presunta fine degli ultimi rimasti del Mucchio Selvaggio? 5) L'ambientazione in Colorado, il fatto che con Tex ci siano Kit e Carson, il fatto che Kit chiami per nome il suo cavallo Diablo, cosa che non avveniva da un po' e non avverr? più in futuro, mi fa pensare che questa storia sia stata scritta all'epoca di ?L'uomo dalle quattro dita? o già di l' e poi accantonata per qualche motivo. 6) Per l'ultima volta le matite di Galep sono presumibilmente inchiostrate da Virgilio Muzzi.
  19. Ed eccoci arrivati ad una storia che non si può non definire memorabile. G. L. Bonelli riesce nell'impossibile: coniugare il western con il romanzo di cappa e spada. Credo che sia nota a tutti la passione di GLB per il romanzo storico, genere letterario estremamente in voga negli anni della sua giovinezza (ed anche della mia infanzia a dire il vero, sebbene ci separassero cinquant?anni). Alexandre Dumas e Rafael Sabatini erano autori che aveva ben presenti assieme a diversi altri, con le loro storie di eroi atletici, imbattibili con la spada e con la lingua affilata come la loro lama. ::evvai:: Chi cerca il realismo a tutti i costi meglio che stia lontano da questa storia. 1) Ancora una volta sono le profezie a far da sottofondo a questa storia. Da un lato quella dello stregone dei Cani Rossi, per cui un uomo bianco venuto dal nord (e quindi, in questo caso, Tex) avrebbe provocato la fine dei Cani Rossi e della Città d'Oro. dall'altro, quella di Nostradamus (non a caso chiamato come il veggente francese cinquecentesco) legata al versamento del proprio sangue.2) Tex è quindi una sorta di strumento di un destino ineluttabile che inevitabilmente si compir? quando un elemento estraneo (lui) romperò gli equilibri della Città d'Oro e ne causer? la rovina. Nella migliore tradizioni delle storie sulle città e valli nascoste, del resto.3) L'idea della città d'oro è indubbiamente venuta a GLB dalle leggende delle sette città d'oro di Cibola, che però non erano abitate dagli spagnoli ma dagli Aztechi e gli altri antichi abitanti di quelle terre.4) Solo in un luogo fuori dal tempo come la Città d'Oro, Tex poteva trovarsi alle prese con intrighi di palazzo, giochi di potere tra nobili, trabocchetti, passaggi segreti , vili traditori, buffoni di corte (gobbi come Rigoletto) e tutto l'armamentario di una storia il cui ambiente naturale è il tard' cinquecento europeo. GLB non ci fa mancare proprio niente e maneggia tutti questi elementi con notevole disinvoltura.5) Ma è mai possibile che dopo 300 anni, sia pure in totale isolamento la Città d'Oro non si sia evoluta nemmeno un po', che i suoi usi e costumi siano rimasti come congelati sin dai tempi in cui i suoi abitanti hanno perso i contatti col resto del mondo? A dire il vero non è poi così irrealistico, ma anche se lo fosse, a chi importa davvero?6) Come previsto (e non ho usato il termine a caso) la presenza di Tex precipita gli eventi, Nostradamus muore ucciso da un incollerito Principe Nero (e come altro poteva chiamarsi il cattivo di una storia come questa?) e questo accellera gli eventi: il Principe Nero è deposto e decide che Sansone deve morire con tutti i Filistei. Apre le chiuse della diga, la Città d'Oro è sommersa dall'acqua. Solo Tex e Tiger si salvano. Della Città ed ei suoi abitanti più nessuna traccia è che fosse tutto un sogno? Ma possono due persone aver fatto lo stesso sogno? Non ci sarà mai una risposta n° per Tex e Tiger, n° per Kit e Carson che li hanno ritrovati svenuti dopo essersi messi ala loro ricerca.7) A parte qualche striscia iniziale di Francesco Gamba, questa storia è interamente disegnata da Aurelio Galleppini che sfoga qui tutto il suo amore per questo tipo di storie, come si vede anche dalla cura che mette nelle ambientazioni e nei costumi. A dire il vero, non escludo, però, del tutto una collaborazione di Virgilio Muzzi alle chine.
  20. Chiariamo subito una cosa: per quanto mi riguarda, questa storia e la successiva formano un'unica storia di cui questa costituisce solo una sorta di prologo.1) Intrighi politici tra le tribù del Su Ovest. Il sinistro stregone Tabual vuole che il suo protetto May-koo diventi il nuovo capo dei Sabinas al posto del defunto Esky-Mayo, superando il successore più accreditato: il giovane figlio di Esky-Mayo, Too-Nai. Raccontata così potrebbe essere Amleto o Macbeth in salsa western, ma com?? logico aspettarsi, la presenza di Tex cambier? un po' le carte in tavola.2) Tex, che è accompagnato dal solo Tiger, si reca dai Sabinas in missione, per così dire, diplomatica: in veste di capo dei Navajos presenzia alle esequie di Esky-Mayo ed ala successiva designazione del nuovo capo. Arrivato all'accampamento dei Sabinas Tex subodorer? subito il marcio che c'è dietro la morte di Esky-Mayo e costringer? il perfido Tabual a non fare troppi trucchetti nella designazione del nuovo capo. 3) Il risultato sarà una prova, una sorta di ordalia: chi riporter? indietro un prezioso manufatto rubato dalla misteriosa tribù dei Cani Rossi, dal cui territorio nessuno è mai uscito vivo, sarà il nuovo capo. Tabual conta sul fatto che Too-Nai rester? ucciso , mentre Mai-Koo sarà protetto dallo stregone dei cani Rossi di cui Tabual è amico.4) Il destino si mette però a giocare un brutto scherzo ai protagonisti. I Cani Rossi hanno ucciso lo Stregone, reo di aver profetizzato sventure, e mettono subito a morte Mai-Koo. Quanto a Tex, lui e Tiger caleranno sul loro villaggio e li stermineranno senza pietà.5) Le profezie giocano un ruolo importante in questa storia e nella successiva. Tabual aveva profetizzato a Mai-Koo: ?Il tuo volto risplender? in un cerchio di luce? ed è quel che accade sul rogo che i Cani Rossi hanno acceso per ucciderlo. Quanto ai Cani Rossi stessi., il loro stregone aveva profetizzato l'arrivo di un uomo bianco dal nord che avrebbe causato la loro fine ed ecco che arriva Tex e ne lascia vivi solo quattro.6) Il luogo dove i Cani Rossi vivono sembra una vera anticamera dell'Inferno, apparentemente inadatta ad ospitare la vita umana e loro stessi, per come vivono, danno l'idea di assoluta barbarie, di essere meno che umani, una sorta di incarnazione della malvagit? umana, non rispettano alcuna legge che non sia la loro. Difficile provare rimpianti per la loro fine.7) L'accenno ad una misteriosa città d'oro spinger? Tex e Tiger ad addentrarsi ancora di più nel deserto, mentre Too-Nai torner? indietro col prezioso idoletto. Non sapremo mai cosa è accaduto a Too-Nai, ma è lecito supporre che, tornato trionfatore sia stato eletto capo dei Sabinas e che Tabual abbia pagato il fio delle sue malefatte.8) Una creazione decisamente azzeccata è quella della vecchia strega Raskar, capace di fasi obbedire dai Coyotes. La donna che vive isolata od in compagnia di animali che le obbediscono è un archetipo presente in mote culture, non solo in quella dei nativi americani. Raskar ci è tutto sommato simpatica.9) In effetti ?Il Sacro Segno dei Navajosè che Tex mostra a Raskar non si vedrà mai più in futuro. Che sia un simbolo di appartenenza alla Confraternita deli Uomini della Medicina? di cui Tex è (chissà mai perchè) membro onorario, come scopriremo tra non molto?10) Una ricerca dei Sabinas, dei loro vicini Tobas e dei Cani Rossi non darebbe un esito molto felice. Sono, con quasi assoluta certezza, creazioni originali di G. L. Bonelli.11) Disegni, ancora una volta, divisi quasi a metà tra Aurelio Galleppini e Francesco Gamba, che realizzer? quasi tutta la parte finale. A quanto pare, in questo periodo (siamo nel 1959) Galep aveva sempre più difficolt? a tener dietro alle scadenze. Colpa anche delle copertine e degli Albi d'Oro?
  21. Carlo Monni

    [42] Incendio Allo Star - O

    Una storiella discreta e senza troppe pretese, ma che diverte e rilassa, mostrandoci anche un lato di Tex che non avevamo mai considerato prima: l'uomo d'affari. La trama in due parole: i quattro pards si imbattono nell'allevatore di pecore Farris, reduce da un raid che gli uomini del prepotente allevatore di vacche Rickett hanno fatto contro il suo gregge. Tex decide di dare una lezione a quest?ultimo e lo fa usando anche armi un po' insolite.1) Per la prima volta vediamo nella serie lo scontro tra allevatori e pecorai. I greggi di pecore erano malvisti dagli allevatori di bovini, i quali dicevano che le pecore esaurivano i pascoli migliori e li rendevano inadatti alle mandrie. C'era molta esagerazione ovviamente, ma ciò non toglie che ne nacquero furiose dispute conclusesi talvolta nel sangue, anche perchè i pecorai normalmente non andavano in giro armati ed erano facile preda dei soprusi dei Cowboys.2) Giusto per dare qualche nota storica, il tutto si rif? al concetto di ?Open range?, che in questo caso potremmo tradurre con: pascoli liberi. La stragrande maggioranza della terra da pascolo era di proprietà del Governo Federale, che ne consentiva l'uso libero a chiunque. Non solo le mandrie, quindi, ma anche le greggi vi avevano pieno diritto di pascolare e la pretesa degli allevatori di scacciarle era, quindi, illegittima. Non che contasse molto quando erano gli allevatori che costituivano in massima parte il corpo elettorale degli sceriffi.3) Tex agisce in maniera insolita: prima acquista il gregge di Farris e quindi ne prende il posto, poi acquista il terreno stesso in cui il gregge si trova. Questo non basta ovviamente a fermare Rickett, convinto com?? che il suo sia una sorta di diritto divino. 4) Il suo guaio, però, è che Tex non è un inerme pecoraio ed è abituato a rispondere al fuoco col fuoco. Nel senso letterale del termine, visto che il Ranch di Rickett, lo Star-O, andr? distrutto in un incendio appiccato indovinate da chi? laughing 5) Grazie ad un trucchetto che non avrebbe sfigurato nel curriculum di Macchia Nera, l'arcinemico di Topolino, Tex riesce a procurarsi un alibi di ferro per il momento dell'incendio: stava addirittura in compagnia dello sceriffo del luogo. 6) Rickett dovr? cedere, ma gli sarà data un'occasione per cavarsela: comprare greggi e terreni do ve si trova... al doppio del prezzo che Tex li ha pagati. Il cattivo è punito e Tex ha avuto perfino il suo profitto. Non c'è da lamentarsi.7) Come nell'avventura precedente, anche in questa non muore nessuno, ma in fondo non ce n°era bisogno: anche Rickett, dopotutto non aveva (ancora) ucciso nessuno. Ha un bel danno al portafogli e tanto basta a Tex.8) Curiosità: anche se al momento noi lettori ancora non sappiamo i dettagli del suo passato, sappiamo per che Tex viene da una terra di allevatori di bovini. A casa sua ?Pecoraio? è un insulto forte. Questo dimostra quanto sia forte il suo senso di giustizia: è stato uno sforzo non da poco per lui trasformarsi , sia pure per poco, in proprietario di pecore. 9) Disegni alternati tra Galep e Francesco Gamba, immagino a causa di problemi di scadenza.
  22. Prima autentica storia del filone ?Oro nella Riserva Navajo?, che in seguito ci regaler? un capolavoro e un po' di belle storie. Te si muove sul filo del rasoio e gioca un sottile (e divertente) gioco d'inganni per scacciare gli invasori, evitare un bagno di sangue e rovinare gli affari ad un po' di speculatori.1) Che ci fosse oro nella Riserva Navajo si era già accennato in precedenza, ma questa è la prima volta che apprendiamo quanto vasti siano i giacimenti. Il ritrovamento avviene in maniera casuale da parte di un cercatore solitario spintosi troppo addentro alla Riserva . Il resto segue il collaudato copione della febbre dell'oro con tanto di Boom Town che sorge da un giorno all'altro.2) Questa è la prima grande prova di Tex come capo dei Navajos. Tex vuole difendere il suo popolo ma al tempo stesso non può n° non vuole scatenare una guerra contro i bianchi. Non si tratta di un malinteso senso di solidarietà verso la propria razza, ma di un preciso calcolo politico: una rivolta dei Navajos porterebbe all'intervento dell'esercito ed il finale di uno scontro simile è molto chiaro a Tex. In più, tra i nuovi arrivati c'è gente che sotto molti punti di vista può essere definita innocente. Come uscirne? Ma con un po' di sano terrorismo psicologico, che diamine. 3) Tex inventa il personaggio dell'Uomo della Morte o Uomo del Teschio, come viene anche chiamato, con tanto di maglia nera con sopra disegnato uno scheletro ed una maschera a forma di teschio umano. Qui, come già aveva fatto in passato, G. L. Bonelli d' sfogo ad una certa vena istrionica e soprattutto si e ci diverte sfoggiando un discreto umorismo macabro.4) Un'altra nota da ricordare è che qui Tex ed i suoi pards praticamente non uccidono nessuno, caso piuttosto raro nella lunga saga texiana, a riprova che si possono fare belle storie anche senza grandi spargimenti di sangue.5) A quanto sembra la qualifica di Tex come capo bianco dei Navajos è completamente sconosciuta non solo ai cercatori d'oro ma anche all'unico cattivo della situazione ,: Mart Simmer. Vero che non è una cosa molto pubblicizzata, ma si potrebbe presumere che all'orecchio di qualcuno una notizia così curiosa fosse arrivata. 6) Allo stesso modo si deve presumere che Tex non sia ancora l'agente indiano dei Navajos: una notizia del genere Simmer doveva saperla per forza. Che Tex ottenga l'incarico proprio in seguito a questa vicenda?7) Per la prima volta vediamo Tex al Comando dei Rangers di Phoenix (ed ancora una volta: se Tex è un Ranger del Texas, che ci fa un loro comando in Arizona? GLB aveva ancora le idee geografiche un po' confuse, pare). Il Comando è mostrato come una specie di fortino e Tex vi la scia Kit e Carson dopo aver chiesto una licenza per potersi occupare degli affari alla Riserva. Questo è un unicum in tutta la saga Texiana. Tex non chieder? mai più licenze a chicche e sia. laughing 8) Come si concilia questo col fatto che Tex e Carson avevano dato le dimissioni nel n° 35° Non si concilia, a dire il vero. Una svista di GLB probabilmente. In seguito Tex si recher? dai Rangers solo sue chiamato e sarà chiaramente libero da qualunque vincolo di presenza, subordinazione e quant?altro. A mio parere le famigerate dimissioni non sono mai state accettate ufficialmente e sia Tex che Carson (ed in seguito Kit) sono stati considerati una sorta di ?riserva? da chiamare in caso di emergenza . Difatti da allora in avanti avranno il privilegio di rifiutare l'incarico, cosa praticamente impossibile se fosse ancora in organico.9) Torna alle matite Aurelio Galleppini con il probabile aiuto di Virgilio Muzzi alle chine.
  23. Carlo Monni

    [40/41] Rinnegato

    Storia breve e di poche pretese. Si segnala soprattutto perchè, per la prima volta. abbiamo un comprimario di colore di un certo spessore e non una macchietta.1) Prima storia in cui G. L. Bonelli affronta il tema del razzismo che potrebbe definire classico, ovvero quello di bianchi contro i neri. Lo fa in tono minore, però, perchè il tema del razzismo è poco più di un pretesto.2) Pu? anche darsi, infatti, che il bieco (non mi capita spesso di poter usare quest?aggettivo, ma qui ci sta a pennello ) Randolph detesti Tom Bayon perchè nero, ma il suo vero obiettivo è Lucy e come si diceva una volta, le sue intenzioni non sono affatto onorevoli.3) Quel che è certo è che spinge la folla a linciarlo perchè vive insieme ad una giovane bianca. La cosa non viene mai esplicitata (era, dopotutto, un fumetto per tutti nell'Italia di fine anni 50 :malediz...), a è chiaro che non si sottintende una convivenza platonica e tanto basta per aizzare la folla.4) I nemici sono di bassa caratura per la verità, ma il racconto fila liscio sino ad una conclusione, come al solito, scoppiettante.5) Tex qui agisce in solitaria. In quel periodo era ormai venuta meno la rigida continuity prima in vigore. Avrebbero continuato ad apparire ancora per un po' didascalie iniziali come: ?Dopo l'ultima avventura??, ma sembrano quasi messe a bella posta. Non si sente quindi la necessit? di spiegare perchè Tex sia nel Nevada e perchè sia da solo. Se non fosse che dal Kansas per arrivare in Arizona non si passa per il Nevada (che è molto più a Ovest) si potrebbe inserire questa storia nel mini ciclo in cui Tex si era separato da Carson e Pat in seguito ad un infortunio i Dinamite e quindi questa sarebbe un'altra storia che doveva essere pubblicata in precedenza, cosa avallata anche dal fatto che è disegnata da Gamba come ?La Regina dei fuorilegge?. Ovviamente dovremmo spiegare perchè Tex avrebbe dovuto superare i confini dell'Arizona (e quindi quelli della Riserva a cui era diretto) per spingersi sino in Nevada, ma ho la sensazione che di questo particolare GLB non si sarebbe curato più di tanto.6) Disegni, dicevamo, di Francesco Gamba. Il motivo? Indubbiamente consentire un po' di respiro ad un Galep troppo oppresso dalle scadenze.7) Confesso che ogni tanto ho avuto la strana (ma non per questo spiacevole) sensazione di leggere ?Il Piccolo Ranger?, perchè Gamba usa fisionomie e tipi fisici che ero abituato a vedere, per l'appunto, nelle sue storie del Piccolo Ranger. :generaleN:
  24. Quando una storia passa il confine tra l'essere una bella storia ed un capolavoro? Confesso che non l'ho mai capito con sicurezza, ma una cosa la so: se questa storia non ha superato quel confine è comunque proprio sul limite (e, detto per inciso, io credo che l'abbia superato). Ancor più che con "Il Tranello" (vera prima storia ad ampio respiro ed epica di Tex) qui G. L. Bonelli elabora del tutto inconsapevolmente c'è da giurarci, un meccanismo narrativo perfetto senza tempi morti, con una tensione sempre altissima e per la prima volta ci mostra un Tex umanissimo, per un certo periodo spezzato nello spirito, ma non per questo definitivamente domo, per tacere di un antagonista superbo. 1) Ogni eroe d'avventura che si rispetti ha bisogno di una nemesi, un avversario che sia, di fatto, alla sua altezza (se non superiore in almeno qualche campo), che no n sarà mai sconfitto definitivamente e tornerà a tormentare l'eroe più e più volte, che gli stessi lettori vogliono che torni per vederlo in azione e vedere come l'eroe riuscirà a cavarsela contro di lui. Tex non fa eccezione e GLB decide di obbedire a questa legge della narrativa con un cattivo sopra le righe. In un serial di lunga durata è quasi inevitabile che vi siano più avversari ricorrenti, ma uno solo è l'Avversario per antonomasia, con la "A" maiuscola. Superman ha Lex Luthor, Batman ha il Joker, l'Uomo Ragno ha Goblin, Zagor ha Hellingen, Magico Vento ha Hogan e Tex? Tex non può avere che Mefisto. 2) Perchè proprio Mefisto? A mio parere la risposta è complessa. GLB deve aver pensato che nessuna motivazione è più forte della vendetta per un avversario ricorrente e si è guardato intorno: quale dei vecchi avversari di Tex che fosse ancora vivo o potesse esserlo poteva andar bene per questo compito? C'era anche un'altra considerazione: l'avversario non poteva essere un pistolero come Tex, perchè uno scontro diretto non poteva che finire in un solo modo. Ci voleva, quindi, qualcuno il cui talento non fosse nell'azione, ma nel cervello e/o in qualcosìaltro. Mefisto era perfetto per questo. Il suo stesso nome era moto evocativo, con i rimandi al demonio e quel che ne consegue. Ma un semplice illusionista non poteva essere un avversario all'altezza ed ecco quindi che ora Mefisto ah dei veri poteri paranormali. Ancora poco rispetto a quanto sarà in grado di fare in seguito, ma abbastanza da far capire che non basterà usare le armi per avere ragione di lui. 3) Di come Mefisto sia sfuggito alla forca non sappiamo nulla e non lo sapremo mai. Non sappiamo nemmeno con certezza quando abbia cominciato ad interessarsi alla magia nera, anche se gli accenni fatti da Miriam, la madre di Yama fanno pensare che avesse cominciato ben prima di incontrare Tex e che poi ci avesse, per qualche motivo, rinunciato, accontentandosi di essere un semplice illusionista. Solo dopo la fuga è probabile che abbia deciso di dedicarsi anima e corpo alle arti nere per arrivare alla sua vendetta, Vent?anni di studi, piani e soprattutto di odio, non c'è che dire, una bella costanza. 4) Il vero bersaglio dell'odio di Mefisto in questa storia è principalmente Tex. Kit Carson è, per così dire, un bersaglio secondario. Non è escluso che Mefisto voglia vendicarsi anche di lui perchè ha saputo che è colpa sua se Tex è riuscito a fuggire dalla cella dove attendeva la forca, consentendogli di trovarlo e nella sua ottica di rovinargli la vita. Kit è un bersaglio riflesso: la sua sorte farà impazzire di dolore Tex ed è questo che Mefisto vuole. Quanto a Tiger Jack, non lo considera nemmeno: è solo un indiano senza importanza o almeno lo sarà sino ad una fatale fucilata. 5) Una cosa bisogna riconoscere a Mefisto: è dotato di un discreto senso dell'umorismo. Spesso, però, chi ha a che fare con lui non è molto in grado di apprezzarlo. Il vecchio pazzoide mi sta simpatico, quindi? In un certo senso direi di si. 6) Una cosa è certa. Questa storia ha una tensione drammatica come poche, con una suspense mai vista prima e difficilmente riscontrabile in seguito. Immagino che il lettore dell'epoca abbia anche potuto credere alla possibile morte di Tiger. Dopotutto all'epoca il Navajo, pur avendo in più di un'occasione affiancato Tex, sembrava ancora un personaggio minore rispetto a Carson e Kit. A mio parere è qui che fa il salto di qualità diventando un pard effettivo al 100%. 7) Curiosità: a partire da questa storia Tiger, che in precedenza si era rivolto a Tex sempre col nome di Aquila della Notte, lo chiamerà regolarmente Tex. 8) Ottima la figura di Simon Gentry ed alla fine non può non dispiacere davvero che il vecchio trapper sia stato introdotto solo per morire pe mano degli Hualpai. 9) Splendida e terribile la sequenza in cui Mefisto ipnotizza Carson e Kit e li spinge a sparare sui Navajos. 10) Altamente coinvolgente e drammatica la sequenza finale con Tex che dopo aver maledetto per l'ultima volta Mefisto sprona il cavallo quasi a fuggire dal suo dolore. 11) Tex ci viene mostrato nel suo vero lato più umano: quello di un padre stroncato dalla morte del figlio adolescente. La reazione di Tex all'apparente morte di Kit è molto realistica. Solo la notizia che è vivo rinfranca il suo spirito e lo riporta sui sentieri di guerra. L'uomo che credeva di aver perduto tutto, ora ha di nuovo una missione: salvare il figlio ed il suo migliore amico dalle grinfie del male. 12) Di fatto questa storia è come se fosse divisa in due storie distinte: la prima soddisfa il gusto dell'esotico di GLB con, la tribù indiana perduta, gli idoli con fattezze diaboliche, una certa teatralità. La seconda di ambientazione più western ma non meno drammatica. 13) Mefisto riesce a coniugare l'utile al dilettevole: non solo si arricchisce con le rapine che Kit e Carson compiono per lui sotto ipnosi, ma al tempo stesso porta avanti una vendetta raffinata e crudele nei confronti di Tex. Non gli interessa davvero ucciderlo, vuole, invece, spezzargli lo spirito ed arriva ad un passo dal riuscirci. L'Ideale per lui sarebbe o che il padre sia costretto ad uccidere il figlio o viceversa, ma anche lasciare i due Kit a morire di sete nel deserto gli sarebbe sufficiente. 14) GLB sa bene che una persona ipnotizzata non può comunque essere spinta a compiere azioni contrarie al suo senso morale. Infatti, quando Mefisto spinge Carson e Kit a sparare contro i Navajos li incita dicendo loro che sono indiani ribelli. Dobbiamo concludere che le rapine alle banche rientrano nella morale dei due pardsè Un pensiero inquietante. 15) A proposito di questo; è vero che i due Kit uccidono durante le rapine, ma mai a sangue freddo e solo coloro che gli sparano contro. Questo mi basta per essere indulgente nei loro confronti. 16) Caduto da venti metri d'altezza, con le ossa spezzate e senza una goccia d'acqua in pieno deserto come potrebbe Mefisto sopravvivere? Non c'è da sorprendersi che i quattro pards non si curino di lui convinti della sua morte. Sbagliano ed avranno modo per accorgersene qualche tempo dopo. 17) Altra curiosità: gli Hualpai, altra inquietante presenza di questa storia, non sono (o almeno non sono totalmente) un'invenzione di G. L. Bonelli. Noti meglio come Hualapai o Walapai, vivono oggi in una Riserva sita nell'Arizona Nord Occidentale (Non lontano dalla Riserva Navajo, quindi). 18) Anche qui le matite di Galep sono supportate con quasi assoluta certezza dalle chine di Virgilio Muzzi. P. S. So bene che l'utente Kerzhakov 91 aveva o ha l'abitudine di assegnare alle storie i titoli che più gli piacciono, ma per quanto mi riguarda, preferirei che a questa fosse assegnato un titolo diverso da quello da lui scelto. Innanzitutto, il criterio più tradizionale è quello di assegnare alle storie il titolo di uno degli albi "giganti" in cui è apparsa (generalmente, ma non necessariamente il primo) o, se questo non è possibile (perchè, ad esempio, la nessuno dei titoli in questione si riferisce alla storia in esame) il titolo del primo albetto a striscia o quello ritenuto più significativo. Nessuno dei 29 albetti a striscia che compongono questa storia sèintitola "Mefisto". Titoli più appropriati potrebbero essere: "La gola della morte", "Il figlio del Fuoco", oppure, al limite, "Mefisto il mago". Inoltre, cosa ancor più significativa, "Mefisto" è il titolo della storia di Nizzi & Villa e si rischia la confusione. Pregherei, quindi, gli amministratori di valutare un cambio del titolo della discussione.
  25. Un appunto di cui mi ero colpevolmente dimenticato. Nella storia "Attentato a Montezuma" Gordon chiede a Tex se sia lo stesso Tex Willer che ha risolto il caso "Belle Star" per Pinkerton a New Orleans. Si tratta di una chiara allusione a questa storia, che, però all'epoca doveva ancora essere pubblicata. Questo ed anche il fatto che coprotagonisti siano Kit e Carson e Pat Mac Ryan non venga nemmeno nominato porta a ritenere che questa storia era stata pensata per seguire "L'uomo dalle quattro dita" e precedere "Pat l'Irlandese". Perchè le cose siano andate diversamente non è dato saperlo ormai.
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