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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Non è corretto. Nizzi ha detto: "Io le scrivo (le storie n.dr.*) per la serie regolare e loro me le spostano sul Maxi" In effetti, fateci caso: tutte le storie di Nizzi uscite dopo che lui ha sbattuto la porta sono finite sul Maxi. Unica eccezione finora quella di Ticci di prossima uscita. Perché? Sarebbe troppo facile dire: perché sono brutte anche perché questa non lo è, a mio parere e voi sapete che non sono mai stato tenero con Nizzi. Senza fare spoiler, mi limito a dire che è una storia senza infamia e senza lode. Sono d'accordo e credo che sia stato il fattore più determinante. *Non ho resistito alla tentazione di usare questo tipo di note.l
  2. Esattamente il pensiero di Boselli. In futuro ci sono storie che potranno tranquillamente essere saltate perché non fondamentali, ma non questa sequenza Più che una speranza è una sicurezza per me.
  3. A mio modesto parere, Boselli ha spiegato molto bene il senso dell'operazione. non si potevano saltare queste storie o riassumerle in poche vignette. Da quanto ho capito, nelle prossime storie verranno mostrati punti di vista differenti e/o cose che nella versione originale non c'erano. Nella storia originale di Kid Billy abbiamo forse visto la rivolta dei Piutes? C'era forse un eroico Pony Express? E l'indagine e cattura di Carson? Meglio aspettare di leggere prima difarsi venire dubbii. E le storie nuove ci saranno eccome.
  4. Nella maniera più assoluta. Nel 1884 l'Oregon era già uno Stato da 25 anni e gli Stati non amministrano i possedimenti federali. Wikipedia in Italiano ha parecchie lacune e presenta parecchi errori purtroppo. Io preferisco consultarla in Inglese.
  5. Dimenticavo: in nessuna delle pagine di anteprima si dice che il Monte Rainier è in Alaska bensì si racconta che mentre si trovava in Alaska il Professor Steiner vide delle strane luci muoversi nel cielo e decise di seguirne la traiettoria fino al punto di arrivo. Che quest'ultimo si trovasse in Alaska è stata una tua deduzione errata.
  6. Un evidente errore, una disattenzione ad esser buoni. Il Monte Rainier noto anche come Tahoma si trova in quello che ai tempi di Tex, all'incirca il 1885, era il Territorio di Washington che solo nel 1889 divenne Stato Sbagli e di grosso. Dal 1867, anno della sua cessione agli Stati Uniti da parte dell'Impero Russo, al 1884 l'Alaska fu amministrato come Dipartimento dell'Alaska prima dall'Esercito (fino al 1877) poi dal Dipartimento del Tesoro (1877/1879) ed infine dalla Marina (1879/1884). Nel 1884 divenne il Distretto dell'Alaska retto da un Governatore nominato dal Presidente degli Stati Uniti. Solo nel 1912 avrebbe raggiunto ilo status di Territorio e nel 1959 quello di Stato il Territorio dell'Oregon quando fu costituito nel 1848 comprendeva oltre all'omonimo Stato anche gli attuali Washington, Idaho e parti dei moderni Wyoming e Montana, ma mai l'Alaska. E con questo la lezione di Storia e Geografia è finita.
  7. Intendi in generale o ti riferivi solo al Maxi? Nel primo caso, ce ne sono altre cinque di cui due in uscita anch'esse quest'anno.
  8. A mio parere, una semplice questione di adeguamento storico: Boselli ha evidentemente ritenuto che nel Texas e nell'Arizona del 1860 un barbiere messicano fosse più credibile di uno cinese. Per quanto mi riguarda, l'etnia del barbiere è del tutto ininfluente.
  9. Non credo proprio. Il soggetto, anche se per errore non è stato acc3editato,,è di Civitelli e la fantascienza non è esattamente nelle sue corde.
  10. Carlo Monni

    [Tex Willer N.56/57] Comstock Lode

    Questa è più una domanda da topic delle anteprime, ma risponderò ugualmente. Lo rivedremo a giugno sul suo primo Texone disegnato da Giuseppe Palumbo. In più ci sono almeno altre tre storie sue in lavorazione, se non sbaglio.
  11. Carlo Monni

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Non confondere il numero di pagine pubblicate con quello delle pagine effettivamente sceneggiate. In ogni caso, 50 pagine alla settimana per 10 mesi all'anno fanno circa 2000 pagine . Direi che più o meno ci siamo Il dato di dieci pagine al giorno è realistico, se pensi che Boselli, che ha anche compiti da curatore e quindi scrive sostanzialmente part time, riesce a scriverne almeno sei. Credo sui 120 o 130 al massimo.
  12. Ma sempre una storia breve o comunque non più lunga di 62 pagine (un albo standard della miniserie Darkwood Novels), giusto? Una supposizione basata sui precedenti specifici (Manara, Serpieri, Moebus per dirne alcuni) ed ho un vago ricordo di aver sentito fare anche il suo nome anni fa, ma non ci metterei la mano sul fuoco.
  13. Ti è passato per la mente che magari glielo hanno chiesto di fare un Texone e la sua risposta sia stata: "No, grazie . 224 pagine per me sono troppe."? Che è poi la risposta che hanno dato tanti autori internazionali o comunque extra Bonelli. Consolati quest'anno con Palumbo, ma renditi conto che d'ora in avanti il massimo che puoi sperare è qualche disegnatore "prestato" da qualche altra serie Bonelli.
  14. L'affare Bascom è chiaramente anticipato al 1860, ma in fondo ci importa davvero? L'ingresso di Benito Juarez da vincitore della Guerra della Riforme a Città del Messico avviene l'11 gennaio 1861. Si può presumere che Tex rientri negli Stati Uniti pochi giorni dopo trovando un clima politico decisamente surriscaldato. In quel momento Lincoln è ancora il Presidente Eletto ed entrerà in carica solo il 4 marzo. Quattro Stati hanno già dichiarato la secessione: South Carolina, Mississippi, Florida ed Alabama . Il Presidente ancora in carica, James Buchanan, stava sostanzialmente a guardare. Il Texas dichiara la secessione il 1 febbraio.. La Confederazione fu proclamata l'8. Mi chiedo se fosse possibile che Tex e soci potessero essere all'oscuro di tutto, ma immagino che la risposta sia solo questione di tempo.
  15. Carlo Monni

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    E qui ti sbagli. Ogni opera è fatta sempre per dire qualcosa, anche inconsciamente., al suo fruitore. Ogni opera dice sempre qualcosa del suo autore ed anche il peggior autore vuole comunque dire qualcosa, non si limita mai a narrare semplicemente e banalmente un fatto. Come minimo ti offre il suo punto di vista.
  16. Carlo Monni

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Questo è verissimo, ma nel senso che nessuno gli controllava le sceneggiature. Bonelli odiava leggere le sceneggiature, ognuno ha le sue fisime, e dopo aver approvato i soggetti leggeva le storie solo dopo che erano state completamente disegnate, il che vuol dire quando ormai era spesso troppo tardi per fare modifiche sostanziali e si poteva al massimo correggere i refusi. Deve essere stato un bel cambiamenti per lui dover lavorare con Boselli che le sceneggiature le controllava davvero pagina per pagina e talvolta richiedeva perfino modifiche. Il nostro comune conoscente Guarino si è mostrato addirittura indignato del fatto che Boselli avesse osato correggere le sceneggiature del suo idolo e addirittura respingergli dei soggetti. Qualcuno, non io, ha provato a spiegargli che è questo il lavoro del curatore, ma chissà se l'ha capito? Per conto mio Boselli non è stato abbastanza severo.
  17. Carlo Monni

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Questo è sbagliato. Posso dirlo con cognizione di causa perché alcuni soggetti di Nizzi li ho visti con i miei occhi grazie agli amici disegnatori. Tanto per fare un esempio concreto, per "Il presagio" Civitelli ha dato a Nizzi un soggetto di due pagine, che io ho letto, Nizzi lo ha riscritto ampliandolo a 9 pagine senza modificare nulla ma inquadrandolo, sia pure sommariamente, scena per scena. Questo è stato il soggetto che ha sottoposto a Bonelli e Canzio. Così ha sempre fatto. In genere seguiva scrupolosamente la sua scaletta, ma questo non vuol dire che mentre scriveva la sceneggiatura non potesse cambiare idea su una particolare sequenza. Quello che trovo estremamente improbabile , improbabile , ma ovviamente non impossibile si badi, è che abbia cambiato idea su un punto importante della trama come la paternità della ragazza. Può, magari, essergli venuto in mente mentre scriveva il soggetto. Più avanti lo escluderei .
  18. Carlo Monni

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Traversa., il nome è Mauro Traversa. Io la penso in maniera del tutto opposta: buoni soggetti rovinati da una sceneggiatura pessima. Il mestiere Nizzi lo aveva del tutto perso già dal n. 500.
  19. Furono una necessità inevitabile. Il contratto con il distributore prevede che l'editore consegni un determinato albo alla data stabilita altrimenti lo paga lo stesso o comunque paga una penale. Per evitarlo gli editori piuttosto mandano in edicola una ristampa che mal che vada non rappresenterà una perdita secca. Nel caso specifico fu il disegnatore Mario Milano a sforare ripetutamente le scadenze. Per il settembre 2017 la SBE approfittò della coincidenza del centenario della nascita di Galep per mandare in edicola "Gli sterminatori" nella veste per cui era stato originariamente pensato. Nel settembre 2019 il problema si ripresentò e stavolta toccò rimontare in fretta e furia "A sud di Nogales". Nel febbraio 2020 il cartonato fu invece sostituito dal Texone di Villa fortunatamente pronto Per il resto, non ti basare esclusivamente sui consigli e di conseguenza sui gusti altrui, ma decidi con la tua testa, Da quello che credo di aver capito, tu dovresti essere piuttosto tradizionalista e quindi c'è una probabilità abbastanza alta che molti non incontrino il tuo gradimento a causa anche dell'impostazioni grafica non bonelliana, ma secondo me valgono il tentativo.
  20. Carlo Monni

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Che la sceneggiatura sia berardiana, almeno nelle intenzioni, credo che sia indiscutibile. Che sia una delle migliori dell'intera saga è, invece, molto discutibile.
  21. Carlo Monni

    [04] L'eroe Del Messico

    Premesso che la penso come te e non solo sui fumetti mi auguro che non sarai altrettanto severo co, la nuova versione che vedremo su Tex Willer tra un annetto circa e che sarà ambientata nel 1860 durante la Guerra della Riforma, quindi non potrà avere telefoni. La cosa non mi tange. Le retcon di questo tipo sono frequentissime nella narrativa di genere e non ho problemi ad accettarle. La versione originale la posso rileggere quando voglio.
  22. Carlo Monni

    [Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise

    Certo che sì perché Juan Cortina è un personaggio storico ed è morto nel 1894, ma la cosa non mi dà alcun fastidio. Mi ha forse rovinato la lettura di "Pinkerton Lady" sapere che Lincoln non sarebbe morto nel 1858? La risposta è no. Sei tu che ti poni troppi problemi secondo me.
  23. Attento a non giudicare affrettatamente. La risoluzione sullo schermo di un computer o cellulare può essere ingannevole. Io sospendo il mio giudizio finché non avrò l'albo tra le mani.
  24. Vi ringrazio per la gentilezza e la solidarietà Io cerco sempre di essere equilibrato e soprattutto di non offendere anche perché si può benissimo evitare di farlo quando si esprime la propria opinione quindi perché non farlo. Confesso poi di non capire perché se dici che una storia ti è piaciuta allora sei allineato o peggio ancora un lecchino. Se il Tex attuale mi piace perché non dovrei dirlo? Trent'anni fa avevo deciso che il n. 400 sarebbe stato l'ultimo numero che avrei comprato e la sua lettura non bastò da sola a farmi cambiare idea, ma nel 401 iniziava una storia di Canzio, autore che apprezzavo e raramente mi aveva deluso, poi ci sarebbe stata una storia di Medda e la curiosità mi spinse a comprare anche i numeri successivi. Infine arrivò "Il passato di Carson" e fu una folgorazione. Sono rimasto un lettore sopportando perfino il ritorno di Nizzi ed eccomi ancora qui per la vostra gioia . Ora non esagerare che mi fai arrossire. Tu, a cui era diretta, hai capito che la mia era una battuta, ma altri, uno in particolare, si sono sentiti in dovere di intervenire in modo anche offensivo . In ogni caso, avevo ragione: le due storie , più la seconda che la prima a dire il vero, mi sono tutto sommato piaciute ed anche se ha indubbiamente avuto performance migliori, Saudelli non è stato affatto male.
  25. Carlo Monni

    [Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise

    Ho incontrato gente convinta che fosse assolutamente vietato avere rapporti sessuali con minorenni e rimaneva sbalordita quando gli dicevo che non era vero. In Italia fino alla riforma del diritto di famiglia del 1975 l'età minima per sposarsi per una donna era 14 anni e scendeva a 12 in casi particolari. Indovina qual era il più frequente, per non dire l'unico, di questi casi particolari? E parliamo di 49 anni fa, io avevo già 17 anni, non del medioevo. Personalmente, penso che nel fissare l'età del consenso a 14 anni, prevedendo alcune specifiche eccezioni sia verso l'alto che verso il basso, il legislatore italiano abbia fatto una scelta tutto sommato realistica.
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