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TWF - Tex Willer Forum

Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    [438/440] Gli Invincibili

    Ma neanche per sogno. Se ci sono dei film da cui trae spunto, anche se non diretto, questi sono: "Il mucchio selvaggio" di Sam Peckinpah,e "Vera Cruz" di Robert Altman e potrei citare anche altri film ambientati durante la "Guerra di Massimiliano". Per tacere del fatto che quella del tesoro di Massimiliano è una leggenda autentica del Messico su cui anni prima Boselli aveva fatto ricerche per G.L. Bonelli che voleva scriverci sopra una storia (uno dei tanti progetti del'epoca a cui rinunciò). Il tutto intriso di un'atmosfera tipicamente fordiana Le sole cose in comune con "Giù la testa" sono un ex terrorista irlandese e l'ambientazione messicana. Rivoluzione diversa personaggi differenti, obiettivi differenti, svolgimento diverso. Per me "Giù la testa" neanche è passato per il cervello di Boselli ci scommetto. Non è ho scritto che è un remake di Giù la testa, ma che al film si è ispirato. Per il nome di Shane di sicuro, ma non escluderei che anche la nazionalità irlandese e la location messicana gli possa essere venuta in mente guardando il film anche se, ovviamente, se Borden dice solo per il nome ne prendo atto. Con molto rispetto, ti faccio notare che la dichiarazione di Boselli taglia la testa al toro dicendoti chiaro e tondo che lui da "Giù la testa" ha preso solo ispirazione per il nome Shane, variante di Sean, nome irlandese, quindi puoi escludere che vi abbia preso altri spunti... a meno che tu non voglia sottintendere che menta quando dice che quella è la sola idea che quel film gli ha suggerito. Volevi forse dire questo quando, nonostante la sua esplicita affermazione, comunque aggiungi: "... non escluderei..."? Io non lo posso credere. Chiunque conosca un po' le opere di Boselli sa bene della sua passione per Irlanda Scozia e mondo celtico in generale. Per scrivere di una banda di Irlandesi romantici non aveva bisogno del fil di Leone. In più della Guerra tra Juarez e Massimiliano si è scritto molto e ci sono diversi racconti e film che ne trattano. Non mancano nemmeno i fumetti. Io sono abbastanza vecchio a ricordarmi una serie che usciva sul Monello (o era L'intrepido") negli anni 70 intitolata "I due dell'Apocalisse"" (testi di Luigi Grecchi e disegni prima di Fernando Fusco e poi di Gino Pallotti) ambientata proprio in quell'epoca in Messico. Insomma gli spunti erano molteplici. Certo Borden non ha confermato (ma nemmeno smentito) di essersi ispirato ai film che ho citato ma sono in grado di sopravvivere a questo smacco.
  2. Mi chiedo a quale rigore cronologico tu alluda visto che si tratta di un'avventura dichiaratamente fuori cronologia ambientata in un periodo in cui Te invece di essere un adulto e mettersi nei guai con Kit Carson doveva essere ancora un bambino ce viveva con mamma e papà. Hai ragione, mi sono espresso male. Posto e assodato che questa sia una storia fuori dalla cronologia texiana come noi la consideriamo, intendevo che almeno all'interno della narrazione ci sia uno svolgimento coerente dell'azione nei tempi dati, quindi con un Carson comunque più vecchio di Tex, uso delle armi, delle tribù native, dei territori e di eventuali personaggi in linea con l'epoca presunta...non so se mi sono spiegato. Sospettavo qualcosa di simile. Se questo è il tuo timore, sta tranquillo: da quello che ha detto alla conferenza di Lucca, Serpieri è stato attentissimo per quanto riguarda le armi in uso all'epoca in cui è ambientata la storia (mi chiedo quanti in sala e qui nel forum sapessero dell'esistenza della Colt Walker), le uniformi dei soldati e il vestiario degli Indiani.
  3. Carlo Monni

    [438/440] Gli Invincibili

    Ma neanche per sogno. Se ci sono dei film da cui trae spunto, anche se non diretto, questi sono: "Il mucchio selvaggio" di Sam Peckinpah,e "Vera Cruz" di Robert Altman e potrei citare anche altri film ambientati durante la "Guerra di Massimiliano". Per tacere del fatto che quella del tesoro di Massimiliano è una leggenda autentica del Messico su cui anni prima Boselli aveva fatto ricerche per G.L. Bonelli che voleva scriverci sopra una storia (uno dei tanti progetti del'epoca a cui rinunciò). Il tutto intriso di un'atmosfera tipicamente fordiana Le sole cose in comune con "Giù la testa" sono un ex terrorista irlandese e l'ambientazione messicana. Rivoluzione diversa personaggi differenti, obiettivi differenti, svolgimento diverso. Per me "Giù la testa" neanche è passato per il cervello di Boselli ci scommetto.
  4. Mi chiedo a quale rigore cronologico tu alluda visto che si tratta di un'avventura dichiaratamente fuori cronologia ambientata in un periodo in cui Tex invece di essere un adulto e mettersi nei guai con Kit Carson doveva essere ancora un bambino che viveva con mamma e papà.
  5. E dove sarebbe lo sconvolgimento del personaggio? Nel mettergli una giubba a frange, forse? Peccato che quest'accorgimento sia stato già usato per tre quarti della storia "Il tranello", scritta da G.L. Bonelli e disegnata da Aurelio Galleppini ben 64 anni fa. In ogni caso nella versione definitiva niente frange. Nell'avergli allungato i capelli? Ecco qui ci potremmo anche incontrare ma non parlerei di stravolgimento quanto di un'interpretazione un po' troppo libera. E non ditemi che è perché Serpieri lo ha disegnato coi pantaloni fuori dagli stivali.
  6. L'illustrazione in questione deve essere una delle primissime di Serpieri, quando ancora meditava di mettere a Te una giubba con le frange, idea che ha poi accantonato.
  7. Carlo Monni

    [651/653] Luna Insanguinata

    Credo proprio che tu abbia frainteso tutto, caro Mauro: la mia cronologia è solo un mio divertimento personale senza alcuna pretesa di ufficialità. Ho detto più volte che fai benissimo a non ingabbiarti in date certe, lo hai dimenticato? Ti contestavo non incongruenze con la mia cronologia ma con fatti stabiliti nelle storie di G. L. Bonelli. Tu dici che nulla impediva comunque nel periodo in questione che Tex collaborasse saltuariamente coi Rangers e questo mi va benissimo Se, però, mi dici che era rientrato nei ranghi già allora allora sappi che così rovineresti il pathos della bellissima scena del n. 10 in cui Carson restituisce a Tex la sua stella n. 3 e questo sì che non mi farebbe piacere, scusami.se te lo dico.
  8. Carlo Monni

    [651/653] Luna Insanguinata

    Vero non lo dice ma se leggi i tuoi stessi dialoghi si può intuire. Tex dice che il ranger Gus aveva una famiglia e poi aggiunge che lui ha un figlio che lo aspetta un figlio non una moglie. considerato quanto Tex era legato a Lylith, ci si poteva aspettare che citasse anche lei e da qui la deduzione. Ma questo non è il vero problema, perché nel periodo tra il matrimonio e "Il tranello" Tex si è dimesso dal corpo dei Rangers perché deluso dal fatto che Marshall ed il resto dei pezzi grossi del corpo avevano creduto per l'ennesima volta ad un'accusa di omicidio ne suoi confronti. Questa non è una deduzione mia basata su una qualsiasi cronologia, non è legata ad un anno piuttosto che a un altro, è un fatto che non ho stabilito io ma G.L.Bonelli, ovvero il creatore di Tex e tuo mentore, in persona, da lui ribadito esplicitamene ne "Il giuramento".. Tex non poteva essere un Ranger nel periodo compreso tra il n.8 ed il n. 10 e fino al n. 17 lo è stato, per così dire, part time. Quindi io, caro Mauro, ti dico senza remore che hai sbagliato. Se poi tu mi dici che hai voluto riscrivere la storia di Tex negando cose stabilita da GLB non ti dico che non puoi farlo ma che devi assumerne la responsabilità esplicitamente o ammettere l'errore. P.S. Per me fai benissimo ad essere vago con le date per non essere legato ad una precisa datazione e la cosa non i preoccupa ma non è di quello che io parlavo e ti contestavo. Povero Boselli, ha sbagliato a far dire a Tex che ha un figlio ad aspettarlo e a non esplicitare che ha una moglie o l'ha persa... mah Rileggi bene quello che ho scritto... che è che da come è stato detto, io ne ho dedotto che Tex fosse già vedovo. Boselli non ha sbagliato quel particolare che è solo la mia (e a direi il vero non solo mia) interpretazione. , E infatti io non l'ho detto, ho scritto che Boselli ha sbagliato a presentare Tex come Ranger perché nel periodo considerato, specie se ancora sposato non lo era e non lo sarebbe stato per diversi anni. Questo non solo non ha nulla a che fare con l'anno in cui potrebbe essere o non essere ambientata la storia ma con fatti affermati non da ma da G.L. Bonelli in persona e onestamente sono sorpreso che Boselli abbia fatto un errore perché tale è. Possiamo rigettare la mia cronologia in favore di un'altra non ci sono problemi ma perché modificare la biografia di Tex come stabilita dal suo creatore? Io penso, invece, che una volta di più tu ti sia rivelato un po' troppo arrogante. Cresci ti farà solo bene.
  9. Con Bocci Boselli è in grave crisi di identità, perché è uno dei migliori disegnatori di Dampyr, di cui Borden è anche curatore, e la sua sarebbe una grave perdita per la serie.
  10. Carlo Monni

    [651/653] Luna Insanguinata

    Vero non lo dice ma se leggi i tuoi stessi dialoghi si può intuire. Tex dice che il ranger Gus aveva una famiglia e poi aggiunge che lui ha un figlio che lo aspetta un figlio non una moglie. considerato quanto Tex era legato a Lylith, ci si poteva aspettare che citasse anche lei e da qui la deduzione. Ma questo non è il vero problema, perché nel periodo tra il matrimonio e "Il tranello" Tex si è dimesso dal corpo dei Rangers perché deluso dal fatto che Marshall ed il resto dei pezzi grossi del corpo avevano creduto per l'ennesima volta ad un'accusa di omicidio ne suoi confronti. Questa non è una deduzione mia basata su una qualsiasi cronologia, non è legata ad un anno piuttosto che a un altro, è un fatto che non ho stabilito io ma G.L.Bonelli, ovvero il creatore di Tex e tuo mentore, in persona, da lui ribadito esplicitamene ne "Il giuramento".. Tex non poteva essere un Ranger nel periodo compreso tra il n.8 ed il n. 10 e fino al n. 17 lo è stato, per così dire, part time. Quindi io, caro Mauro, ti dico senza remore che hai sbagliato. Se poi tu mi dici che hai voluto riscrivere la storia di Tex negando cose stabilita da GLB non ti dico che non puoi farlo ma che devi assumerne la responsabilità esplicitamente o ammettere l'errore. P.S. Per me fai benissimo ad essere vago con le date per non essere legato ad una precisa datazione e la cosa non i preoccupa ma non è di quello che io parlavo e ti contestavo.
  11. Carlo Monni

    [651/653] Luna Insanguinata

    Per essere precisi, è un Tex post "Il patto di sangue", visto che è già padre e che è sottinteso che è pure vedovo.
  12. Carlo Monni

    [651/653] Luna Insanguinata

    "poco dopo" è una forma avverbiale indeterminata. Il flashback dovrebbe essere ambientato nel 1872, il che è comunque compatibile con il "poco dopo" usato da Boselli in riferimento alla guerra civile. Sei/sette anni sono comunque poco dopo rispetto, che so al 1888.
  13. Carlo Monni

    [651/653] Luna Insanguinata

    La mia cronologia un'ipotesi basata su elementi concreti ma pur sempre un'ipotesi non provata. Boselli fa benissimo a restare vago sulle date per non restare incastrato in una gabbia ferrea. Riflettiamo però, su un dato: Kit Willer è sicuramente nato dopo la Guerra di Secessione è detto esplicitamente in diverse storie ed è implicito anche in "Tra due bandiere". Sappiamo di sicuro che Tex è stato sposato almeno due anni prima che Lylith morisse. Arriveremmo così almeno al 1867. Kit oggi ha non meno di 18 anni ma probabilmente è già su venti o poco più. Quindi quindi all'epoca del flashback (16 anni prima rispetto all'epoca in cui si svolgono le storie attuali) Kit doveva avere almeno non meno di due anni e non più di 6. Aggiungo anche che i Navajos storicamente furono trasferiti nella loro attuale riserva nel 1868. Il che ci porta come minimo nel 1870.e sono comunque pochi anni dopo la guerra.
  14. Carlo Monni

    [651/653] Luna Insanguinata

    Gran bell'inizio di storia non c'è che dire. Molto cupa e cruda. Molto ben fatto l'inizio con un clima da tragedia greca e Charvez che è decisamente "larger than life" Non è la prima volta che su Tex si tratta il tema dello stupro, c'è già il precedente del Texone di Nizzi & Kubert, ma è la prima volta che ci ritroviamo il frutto dello sturo stesso: l'anteprima del prossimo numero ci informa non solo che Charvez è sopravvissuto e questo,anche senza il titolo del prossimo albo e le anteprime, se lo poteva immaginare anche il più ingenuo dei lettori, ma anche che c'è un figlio nato da quella violenza. Complimenti a Boselli, e soprattutto a Sergio Bonelli che ha suggerito l'idea, per il coraggio. Qualche presunto purista si sarà forse scandalizzato ma io applaudo. Finiti i complimenti, passo alle critiche che peraltro sono su elementi tutto sommato marginali. Comincio con quelle allo sceneggiatore: A) Mi sembra strano che nessuno nel gruppo di inseguitori riconosca il nome di Tex Willer che all'epoca era già parecchio famoso in tutto il Sudovest. Passi che in un'epoca di scarsa diffusione della fotografia nessuno ne conosca la faccia ma il nome... Boselli continua a dimenticarsi che nel periodo compreso tra il suo matrimonio con Lylith e l'affare dell'Ippocampo Tex non era in servizio attivo come ranger. Ed ora passiamo al disegnatore: 1) quelli raffigurati da Mastantuono sembrano più Apaches che Comanches a parte Charvez. 2) Mastantuono fa un buon lavoro nel raffigurare Tex giovane e gli fa perfino i guanti, ma poi gli disegna i taschini sulla camicia. Tutte sviste del disegnatore a cui il curatore avrebbe dovuto prestare attenzione, ahi ahi! Infine, per onestà intellettuale, voglio fare le mie pubbliche scuse a Boselli: in una conversazione avuta questa mattina gli ho rimproverato di aver fatto morire il cavallo di Tex, che all'epoca era Dinamite, nell'alluvione, uno sbagio imperdonabile se fossevstato vero. Riguardando la sequenza, però, mi sono reso conto di aver preso una cantonata colossale: il cavallo con cui Tex affronta la piena non è il suo ma uno sottratto agli Indiani. La coerenza e la continui sono salve ed io ho dimostrato se mai ce ne fosse stato bisogno, che non sono poi così infallibile come qualcuno (ma non io) sembra credere.
  15. Le incongruenze se ho capito bene, dovrebbero essere giustificate dal contesto, ovvero dal fatto che tutto parte da una narrazione fatta da un Carson molto anziano ad un giornalista nel 1913. L'ancor più vecchio cammello potrebbe: A) aver ricordato male i particolari a causa dell'età avanzata oppure B ) aver raccontato una balla colossale per il puro gusto di farlo. Avete presente quei tipi che ogni volta che raccontano una loro esperienza la arricchiscono di sempre nuovi particolari o se la inventano addirittura? Oppure quei personaggi reali di cui narrano imprese che per motivi di tempo e luogo non possono aver compiuto? Ecco questo dovrebbe essere uno di quei casi. Da qui anche il titolo.
  16. Carlo Monni

    [523/525] I Lupi Rossi

    Hai sintetizzato benissimo il mio pensiero su questa storia, grazie.
  17. Delle didascalie esplicative dell'azione del tipo: "Tex balza a cavallo agilmente e si lancia al galoppo" io francamente faccio volentieri a meno. Il disegno basta s spiegare tutto e se qualcuno ha davvero bisogno che un testo scritto gli spieghi che il personaggio sale a cavallo etc... beh forse è meglio che non legga fumetti. Quanto alle didascalie del tipo: "Poco dopo" o "Nel frattempo", nemmeno di quelle sento particolarmente bisogno, perché anche lì il disegno dovrebbe bastare. Le didascalie avevano una loro ragion d'essere sia a causa della formazione letteraria della maggior parte degli autori di fumetti attivi sin dagli anni 30, sia dal fatto che il formato dell'epoca (strisce o libretti di 32 pagine) obbligava a sintetizzare alcuni passaggi spiegati poi con le didascalie. A partire dagli anni 70 l'uso delle didascalie tradizionali si è rarefatto sin quasi a scomparire. Il pioniere in Italia è stato il grande Gino D'Antonio seguito da Giancarlo Berardi. Gianfranco Manfredi sceneggia usando scene brevi di due/tre pagine con repentini cambi di scena. Questo è il suo stile e non si può obbligarlo a sceneggiare diversamente solo per compiacere un pugno di nostalgici. Lo sesso dicasi per gli altri autori. Sarebbe come rivolere i treni a vapore al posto di quelli elettrici. Le sole didascalie utili oggi sono quelle del cosiddetto lusso di coscienza che illustrano non l'azione ma lo stato d'animo o il punto di vista di uno o più personaggi. Si vedano in questo senso il "diario" di Julia o l'uso che Michele Medda fa della didascalia nei suoi lavori.
  18. Esatto. non avrei potuto spiegarlo meglio. Purtroppo sembra che il nostro giovane amico, oltre a mostrare troppo spesso poco rispetto per le opinioni diverse dalle sue, abbia anche qualche problemino di comprensione, eppure mi sembrava di essere stato chiaro. Mah! Facile: la storia non può essere ambientata negli "anni perduti" dopo la nascita di Kit perché è chiaramente ambientata negli anni 50 del XIX secolo. Oltre che le esplicite affermazioni di Serpieri al riguardo e probabilmente anche un'esplicita indicazione temporale nella storia, lo provano inequivocabilmente sia le divise dei soldati che le armi usate come la Colt Walker, che era in uso intorno al 1846 e fu soppiantata dalla Colt Navy intorno al 1850 Sia che si prenda come riferimento la cronologia usata da Boselli nel suo romanzo, sia che si usi quella da me proposta e più compatibile con le vicende del fumetto, Tex all'epoca della storia avrebbe avuto circa 12 anni o meno. A parte questo Tex ha conosciuto Carson dopo il 1860 ed anche questo elemento è incongruente. Per questo Boselli la definisce una leggenda e non una storia "vera". Sia nel romanzo che nel fumetto Kit è nato dopo la Guerra Civile e a quel periodo risale la sua amicizia tra Tex e Carson.
  19. Solo sentito? Curioso visto quanto se n'è parlato. Sarà, come ha detto lo stesso Boselli, un'avventura non canonica e fuori cronologia, essendo ambientata in un'epoca in cui Tex avrebbe dovuto avere circa 12 anni e non conosceva Carson. Un Tex della leggenda rispetto ad un Tex della "realtà". Non sempre gli autori ospiti faranno sia testi che disegni. Per il resto sì: è una nuova serie in cui vedremo all'opera disegnatori e forse anche sceneggiatori di alto profilo e presumibilmente di caratura internazionale. Sì. Ce ne dovrebbero essere in lavorazione già tre o quattro ma gli autori in questione non si sa nulla. Io spero che uno di essi sia Stefano Babini, che sta, appunto, lavorando su una storia breve a colori, "Teton Pass" su testi di Boselli. Sogno Manara. Sospetto che tra i contattati ci sia Mike Deodato Jr, disegnatore americano che lavora prevalentemente con la Marvel, e Mario Alberti, che in Bonelli ha lavorato su Nathan Never e Legs Weaver ed oggi lavora per il mercato francese e americano. In una foto pubblicata il Primo novembre sulla pagina Facebook di Tex lo si indica come al lavoro su Tex ma non si specifica come. Sì. Ha fatto proprio tutto da solo. Sbagli. Se ne è parlato parecchio sia prima che dopo la conferenza Texiana di Lucca in cui è stato annunciato ufficialmente (anche se un'anticipazione della notizia si era già avuta alla conferenza sul 2015 della SBE di settembre 2014). Qui sul forum se ne è parlato parecchio nel topic delle anteprime, in quello dei commenti alle anteprime, in quello dell'anteprima tavole (dove se ne sono viste e abbondantemente commentate almeno tre) ed infine in quello dell'anteprima copertine. Curioso che ti sia sfuggito tutto questo. Dov'eri negli ultimi mesi? Forse troppo occupato a polemizzare sui cavalli o le didascalie?
  20. Carlo Monni

    Claudio Nizzi

    Traversa? Non quello di ubc... o si? http://www.ubcfumetti.com/interview/9803.htm Il nome corrisponde. Dovrebbe essere proprio lui.
  21. Carlo Monni

    Un Nuovo Arcinemico Per Tex?

    Se fossi io a decidere, indubbiamente sì ma sono solo un semplice lettore. Borden dice che lo considera morto.
  22. Carlo Monni

    Un Nuovo Arcinemico Per Tex?

    Mi chiedo davvero perché secondo qualcuno di voi Tex non possa affrontare dei vampiri. Se si è scontrato con zombie,(quelli "tradizionali" del Voodoo non quelli "alla Romero" licantropi e mummie perché non anche i vampiri? Io non vedo davvero alcun problema.
  23. Carlo Monni

    [649/651] La Stirpe Dell'abisso

    Dimentichi che... ... questa è una storia di Boselli e... ... nelle sue storie raramente le donne sono cattive.
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