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TWF - Tex Willer Forum

l'indio

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  1. l'indio

    Sergio Nelle Eterne Praterie

    Addio Sergio, sei stato un grande e ti ricorder? sempre con affetto... Come conserver? gelosamente quelle lettere di risposta che inviavi sempre puntualmente ai lettori... Indio, un eterno adolescente che legge Tex e i fumetti della Sergio Bonelli...
  2. Piccinelli è un surrogato di Villa... a me può stare anche bene, ma un disegnatore dovrebbe avere un suo stile personale. Galep per esempio era unico per questo, poteva piacere o non pacere ma era originale... così come Letteri, Nicol', Ticci ecc. ecc.
  3. Piccinelli imita parecchio lo stile di Villa.. mi ricorda il Villa delle prime storie (anni 80 e 90).... Indio
  4. l'indio

    [600] I Demoni Del Nord

    belli i disegni di ticci come al solito ma la storia lascia a desiderare. il soggetto era buono, ma no n adatto a svolgersi nell'arco di sole 100 pagine. un bel po' banale è la rappresentazione degli antagonisti, dei cattivoni dalla ferocia inspiegabile, delle furie selvagge che attaccano senza motivo, che però apparterrebbero ad una cultura antichissima... come dice la giubba rossa- etnologo. Il soggetto ripeto era però valido, se solo fosse stato approfondito, anche perchè si inserisce nel filone classico filone bonelliano dei "popoli misteriosi"...
  5. storia mediocre, abbastanza noiosa e prevedibile, di quelle che non vedi l'ora di arrivare all'ultima pagina. Positiva solo la caratterizzazione di Tex e Carson.
  6. l'indio

    [Maxi Tex N. 13] Lungo I Sentieri Del West

    Bella storia. Secondo me ci volevano altre 100 pagine in più per dare maggiore spazio ai dettagli delle varie scene, nel senso che il ritmo è un po' troppo accelletrato. Il lato più pregevole dell'episodio è la dimensione avventurosa, di largo respiro dell'intera vicenda. Ne è sottolineata infatti la dimensione spaziale, e davvero la sensazione che si prova è quella di percorrere assieme a Tex le distese sconfinate del West, che fanno da sfondo alle vicende degli uomini, i loro drammi, ai loro sogni, la violenza e i momenti in cui è sottolineata l'ironia. Personaggi molto interessanti e simpatici, primo fra tutti l'indiano apache di nome Custer; grande il cacciatore di lupi, con la sua saggezza di uomo che conosce la natura. La natura entra in scena potentemente, anche con le sue leggi. La grandetempesta di sabbia per esempio. Il puma che ha ucciso il cavallo di Tex e che lui risparmia perchè ha i cuccioli da sfamare. Bellissima la figura del cane alla caccia degli assassini del suo padrone. Poi ci sono tutti i motivi del western classico: l'assalto alla diligenza da parte degli indiani, la rapina alla diligenza dei banditi, il treno, il bellissimo duello da spaghetti western due contro quattro, le scorrerie dei banditi sbandati ex guerriglieri, la città fantasma con gli ultimi abitanti ormai ammattiti, le disavventure tragiche dei coloni, i cacciatori di bisonti... E in questo universo narrativo che ricorda vagamente i romanzi di Cormac Mc Carthy si muove il nostro Tex, che incrocia lungo la sua strada i destini di tanti uomini, un pistolero vagabondo, un'incarnazione di forza e di saggezza, diretto inesorabilmente verso la sua meta... Ortiz ha dato una buona prova di sè, il suo stile si è fatto più sciolto ed energico (mi ricorda quasi Renato Polese) e anche meno dettagliato (quasi caricaturale a volte), ma resta sempre un GRANDE...
  7. La storia è parecchio po' scontata ma nel secondo albo esistono elementi positivi:Sono belle le scene d'azione, e mi è piaciuta la trovata di Tex e Carson che si fanno strada a bastonate, all'arma bianca (tipo scontri a piazza navona tra estremisti didestra e di sinistra). Le pistole annoiano a volte. Bello anche il duello, ricorda Kill Bill e anche Guerre Stellari, ha in sè un'atmosfera salgariana medievaleggiante. Un vero scontro tra titani, tra superuomini di valenza quasi nicciana. Ho chiamato in causa Salgari. La Tigre è in effetti un Sandokan cattivo. Interessante è lo scambio di battute tra Tex e la Tigre nel corso del duello. SI avverte la sensazione della grandezza dei due personaggi (la Tigre ammira in qualche modo Tex..). La Tigre conferma di non essere un personaggio a tutto tondo ma abbastanza definito psicologicamente; è diventato un fanatico violento anche a causa dell'"imperialismo" dell'occidente. Un personaggio che ricorda quasi Bin Laden e il fondamentalismo islamico. DI attualit? politica quindi (non mi censurate please). Sinceramente avrei preferito per la Tigre una morte più onorevole e più sanguinaria, nel senso che la Tigre non doveva fuggire e Tex avrebbe dovuto vincere il duello magari facendgli saltare la testa con un colpo di spada . Al di l' del ritmo avvincente e di alcune belle trovate tutta la storia è troppo prevedibile. Una storia sufficiente. Nulla a che fare con il capolavoro di 15 anni fa.... quel pazzo drogato dell'Indio
  8. Sono del tutto d'accordo con te. Il fatto è che Boselli ha indubbiamente più creativit? narrativa, più freschezza a livello dell'elaborazione della trama e dei personaggi; tuttavia come dici tu ha osato troppo e spesso ci ha mostrato un Tex molto diverso dal solito, troppo ombroso e riflessivo, quasi cupo per certi versi, poco incline allo scherzo, che infatti non sembrava il Tex di Bonelli e di Nizzi a cui siamo stati abituati. Anche nelle storie Boselli ha indrodotto la novità del ruolo svolto spesso da bizzeffe personaggi secondari... Il mio invito è quello per Boselli, di cercare di attenersi più alla classicit? del personaggio, per Nizzi di recuperare un po' più di freschezza narrativa e di ritmo nelle sue storie... e per Manfredi di continuare sulla scia della bravura dimostrata con La Grande Sete....
  9. l'indio

    Victor De La Fuente Sanchez

    Uno dei migliori disegnatori di Tex. Fiamme sull'Arizona è un capolavoro assoluto. Peccato che il suo stile fosse inficiato a volte dai disegni di un altro autore (Monti). Davvero nei suoi disegni sembra di vedere i paesaggi assolati del West; davvero sembra di sentire il caldo del deserto, l'odore della polvere da sparo, la polvere sollevata dai cavalli. C'è nei suoi disegni lo spirito dell'autentica frontiera, del west che abbiamo sempre sognato. Io spero di rivedere al più presto i suoi disegni su Tex.
  10. l'indio

    Jesus Blasco

    Uno dei più grandi disegnatori esistiti. I suoi sfondi davano la suggestione di grandi miniature. Magnifico lo stile e magnifici i suoi Tex e Carson...
  11. l'indio

    Vincenzo Monti

    Ciò che mi ha sempre affascinato era il suo Tex, soprattutto per la delineazione della sua psicologia (e io sono convinto che i disegni siano sempre legati alla rappresentazione psicologica). Un uomo riflessivo, quasi malinconico, dai lineamenti appesantiti dalle sue esperienze. Un Tex che la sapeva lunga sugli uomini e le loro debolezze. Il suo poiuno stile dinamico, perfetto per rappresentare uomini in azione nelle lande desolate del west. Ci mancher?, Vincenzo....
  12. l'indio

    [Maxi Tex N. 13] Lungo I Sentieri Del West

    Mmm... io direi che Villa deve continuare. Tex si basa sulla tradizione: era tradizione che Galep facesse le copertine e sono contento che abbia assolto al suo compito fino alla vecchiaia. Cosè dev'essere per Villa, che ormai è il copertinista ufficiale e tale deve continuare ad essere. A me Villa piace, ovviamente ci sono copertine più belle e altre meno belle, ma questo non toglie che egli sia un grande copertinista. Ovviamente non credo che possa eguagliare il Galleppini dell'età dell'oro di Tex. Galep era soprattutto bravo come copertinista, più che come disegnatore di storie. Molte sue copertine sono davvero dei capolavori, avevano una carica espressiva davvero formidabile (mi viene in mente la parola EPICA..)e penso che nessun altro copertinista l'abbia saputo eguagliare, di qualsiasi altra serie a fumetti bonelliana....
  13. Il mio era un modo per dire che non si può ricercare la perfezione in un fumetto e che tutti gli autori possono scrivere grandi opere e opere più mediocri. Quanto alla Bibbia sono il primo a non credere che sia opera di Dio... la mia era solo una metafora scherzosa da non prendersi troppo sul serio...
  14. Be' io francamente quella gente non la capsico. Si dicono appassionati di Tex, ma lo leggono solo per criticare senza ritegno i suoi autori. Se non gli piace tant Tex che se lo leggono a fare? Anche io trovo alcune storie più belle e altre più brutte; nei forum cerco di dire la mia ma sempr ecl massimo rispetto degli autori, cercando anzi di invitarli a migliorare la qualità delle storie. Stroncare non va bene. Per questo ai criticoni di questi forum dico: smettete di leggere i fumetti, passate alla Bibbia magari... alle opere perfette...voglio vedere se avete qualcosa da ridire anche sul Padreterno in persona!
  15. Ok amigo, Okkay... OOOkkay! Stavo solo scherzando....
  16. E' una storia ben costruita e dal buon ritmo. Sapete qual è il vero problema? E' che ripropone la stessa dinamica dei due precedenti episodi (in particolare il primo) con la Tigre Nera ovvero: Tigre Nera che corrompe la borghesia mafiosa cittadina, Ticgre Nera si traveste e spia direttamente i complici, Tigre Nera che punisce i traditori, che fa seguire Tex e Carson, che fa ammazzare i tesimoni che essi dovrebbero interrogare. Poi Tex e Carson vengono catturati, rischiano la pelle ma riescono a liberarsi e a sconfiggere il principe malese. Voglio sottolineare con forza che il primo episodio fu un vero capolavoro, di un ritmo avvincente, che lasciava col fiato sospeso. Anche il personaggio di Tigre Nera è una delle più felici invenzioni del grande Nizzi (? un grande e io lo ribadisco tuttora). Penso però che questo personaggio sia ormai usurato e che si dovrebbe mettere la parola fine alla saga del principe malese. Spero che in quest'ultima storia lo facciano fuori una volta per tutte... magari tagliandolo a pezzettini, in modo che Tigre Nera non ritorni più a rompere i c******* ! l'Indio
  17. l'indio

    [Maxi Tex N. 13] Lungo I Sentieri Del West

    Ah.. scusate l'avevate già detto....
  18. l'indio

    [Maxi Tex N. 13] Lungo I Sentieri Del West

    Ortiz è uno deo miei disegnatori preferiti. Riconosco però che il suo stile col tempo è diventato troppo "frettoloso", poco attento ai particolari cioè. Se confrontate La grande Rapina, il texone di tanti anni fa con i disegni di adesso noterete una bella differenza.... quello fu un capolavoro. Premetto che Villa è un grandissimo disegnatore. Un appunto sulla copertina però: penso che a volte Villa non convinca con il suo Tex. A volte lo disegna come un atleta alto due metri, con delle mani grandissime (quando porter? di piedi, 47° hi hi...) e dei muscoli da corridore dei cento metri. Guardate il Tex di questa copertina e ditemi se non ho ragione.
  19. l'indio

    [585/586] La Grande Sete

    Io ho comprato l'ultimo albo solo adesso. Nel complesso bella storia. Il primo albo soprattutto è davvero ottimo. Una storia indubbiamente dai risvolti "politici", che ha di originale il tema della "guerra tra poveri" e quello della questione della speculazione sull'acqua, che se non erro non era mai stato affrontato. Faccio un augurio a Manfredi perciò, perchè continui così, nel segno del rispetto della classicit? di Tex e di un'innovazione che non sminuisce la statura storica del personaggio....
  20. Una curiosità: in questa bellissima storia non ci fu nemmeno un morto ammazzato. me lo ricordo bene......
  21. Condivido in pieno... il suo Tex è a volte (sottolineo a volte) troppo serio. Anche sulle parole altisonanti usate a volte sono d'accordo... tipo una che mi viene a volo "Adesso siete liberi di vivere!" (Tex salva degli indiani dalla tortura)... Comunque secondo me queste critiche fanno anche bene; è utile democratico e anche giusto che i lettori facciano suggerimenti ed esprimano pareri. Cosè gli autori ne possono tenere conto.. l'indio
  22. Secondo me proprio il sentimentalismo è a volte un limite di Boselli, nel senso che risulta fuori luogo, in un fumetto come Tex dove hanno sempre trovato poco spazio i fronzoli intimistici e sentimentali. Io sono abituato invece al Tex un po' "bifolco" della migliore tradizione nizziana e bonelliana. Anche i continui complimenti e sviolinate indirizzate ai quattro pards (o è esente nemmeno la bella storia Patagonia del texone) risultano a volte stucchevoli. I pregi della tradizione bonelliana sono a mio avviso stati il carattere duro di Tex ma anche una sottile ironia e una visione disincantata del mondo che ha sempre caratterizzato le storie migliori della saga (come non pensare al modo in cui Carson e Tex parlano ad esempio della possibilità della loro stessa morte nelle situazioni di pericolo, per fare un esempio). Non voglio dire che non vi fosse sentimento nelle storie di GL BOnelli, anzi a volte emergeva potentemente, ma mai in forma banale e gratuita... Sicuramente però nel Tex di Bonelli non c'era traccia di sentimentalismo, ovvero della manifestazione forzata ed edulcorata dei sentimenti. Come dicevo in un altro topic, mi sembra che un altro dei difetti di Boselli sia l'ideazione di "troppi" personaggi secondari, che a volte intralciano l'azione e il ritmo delle storie. Non sempre poi questi personaggi sono ben definiti psicologicamente, anzi a volte mi sembrano un po' posticci. Sono difetti che a mio avviso non si riscontrano in tutte le sue storie... emergono di tano in tanto. Comunque, come ho già detto uno dei suoi pregi è la fantasia e la creativit? narrativa non paragonabile a quella di Nizzi, che spesso ricade nella monotonia... Indio
  23. l'indio

    Galleria Di Fernando Fusco

    artista originale... non trovo adatto il suo stile alle ambientazioni del Grande Nord, con foreste, neve e montagne. Mi piacciono invece le scenografie messicane realizzate col suo tratto...
  24. l'indio

    Galleria Di Virgilio Muzzi

    non ho mai capito perchè nella maggior parte delle storie disegnate da lui il volto di tex era sempre disegnato da Gallepini... Perchè?
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