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West10

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  1. Non cercherò di convincerti con le argomentazioni che vado a esporre ma perlomeno ad argomentarti meglio i motivi per cui questa storia di Faraci la trovo buona e non mi convincono le tue motivazioni negative.

    Bowen è un killer che ha smesso di esser tale per mettere su famiglia e poi è ritornato ad esserlo perché la sua famiglia è stata barbaramente trucidata. Da qui si dipana la storia, un’altra storia… il perché moglie e figlio siano stati ammazzati poco importa ai fini della storia, che sia stato Hallen, o persino un alieno cosa cambia?  Faraci volendo si poteva pure risparmiare quell’accenno ad Hallen, non lo vedo proprio come un colpo di teatro. Lo ha messo ma non per questo deve darne una spiegazione completa, spiegazione che magari si potrebbe riservare, ma non necessariamente, in un ipotetico seguito. D’altronde quando leggo una storia di Tex, per come la vedo io, cerco un’oretta di svago in compagnia di un buon fumetto possibilmente molto ben disegnato, non sto mica leggendo “I promessi sposi”, perché altrimenti potrei cominciare a chiedermi non solo chi e perché ha trucidato moglie e figlio di Bowen, ma anche perché Bowen è diventato un killer, perché ha deciso di smettere e mettere su famiglia, perché non ha continuato a fare il killer pur avendo messo su famiglia… La storia si concentra su un determinato episodio della vita di Bowen in cui lo stesso si trova a che fare con Tex, a me questo mi basta. E ricordo che un romanziere prestato al fumetto iniziò una certa saga con un protagonista che inseguito si presentava a una certa Tesah asserendo di essere un fuorilegge che ammazzava chi diceva lui, la storia continuò con il fuorilegge che contro ogni logica non agisce da fuorilegge sia in quella storia che nelle successive. Prima di spiegare come stavano le cose ne passò del tempo ma non ho mai letto che qualcuno abbia rimproverato a GLB di non aver spiegato subito, all’interno della stessa storia, perché Tex era diventato un fuorilegge. Mi dirai che quelli erano altri tempi. Benissimo, prendiamo una certa storia: “Il passato di Carson” che personalmente reputo fra le migliori mai scritte dell’intera saga. C’è un passaggio in cui Boselli volutamente lascia nel dubbio se sia o meno Carson il padre di una certa bambina, fiumi di inchiostro sono stati versati sull’argomento ma non mi pare che nessuno abbia messo in dubbio la validità della storia per questo particolare sicuramente interessante non chiarito. Il motivo è lo stesso, non era qualcosa che doveva per forza esser chiarito all’interno di quella storia. Ora se GLB e Boselli lo possono fare credo che anche Faraci se lo possa permettere o vogliamo usare due pesi e due misure?

    Per tornare all’episodio di Bowen che secondo te è un Killer professionista che agisce in modo molto pratico e scientifico, permettimi di ribadirti che personalmente non lo vedo affatto così. Bowen, per come ce lo presenta Tito, è tutt’altro che un killer perfetto, sa solo sparare bene. Dopodiché agisce prevalentemente d’impulso. Lo fa subito dopo aver visto moglie e figlio uccisi andando nel saloon e ammazzando tutti i presenti senza avere la minima certezza che quelli siano i reali colpevoli o che lo siano tutti o che non ci siano altre persone ben più colpevoli. Dopo aver agito non si chiede se ha colpito solo gli esecutori e non i mandanti e abbandona la sua città. Agisce d’impulso anche durante la prima azione della storia quando basta l’apparizione di un bambino per far fuori quasi l’intera banda a cui appartiene ed agisce d’impulso anche quando torna per la prima volta a casa sua (è specificato nella storia quando lui dice al ragazzo poche vignette prima “Si torna a casa”). E’ il primo impulso di una persona abituato ad uccidere senza farsi troppo domande è quello di far fuori le persone che si stanno godendo casa sua. E’ un comportamento normale? Per una persona normale no, per un killer come Bowen si. Bowen non è uno stinco di santo, torna a casa sua accecato dalla rabbia e vede un tizio che si gode casa sua, tanto gli basta per farlo fuori senza farsi troppe domande. Come si permette quello li di godersi casa sua, sicuramente è implicato nella storia che ha portato all’uccisione di sua moglie e di suo figlio e che gli ha fatto perdere il suo ranch. E’ un comportamento normale, no che non lo è ma d’altronde non era normale neanche andare al saloon è far secchi tutti subito dopo aver scoperto moglie e figlio morti.

    Mi fermo qua altrimenti mi dilungo troppo e annoierei un po’ tutti, non pretendo di averti convinto a cambiare idea con quanto scritto, spero almeno di averti spiegato perché piace a me e dopo un bel po’ di prove poco convincenti da parte di Faraci, questa la trovo bella.

  2. "Bowen è un killer, un uomo spietato ma pragmatico, che sa come come va il mondo "

     

    Prendo questa tua frase a mo di esempio che però riassume un pò tutto il tuo ragionamento e la tua posizione. Il fatto è che tu schematizzi troppo. Bowen è un killer, ergo un uomo spietato, però è pragmatico, quindi sa come va il mondo. 

    Scusa ma dove sta scritto? Il mondo è pieno di persone molto diverse fra loro e che di punto in bianco si comportano come mai ti saresti aspettato. E' i killer non fanno eccezione!

    L'unica cosa certa di quanto hai scritto è che Bowen è un killer, anzi lo era e aveva smesso e lo è ridiventato perché gli hanno trucidato la famiglia, è spietato? Mica tanto, uno spietato se ne sarebbe fregato del bambino, lo avrebbe fatto secco per rabbia o solo perché lo irritava il fatto che quello era vivo e sua figlia non più.

    Pragmatico? E ti pare che se era pragmatico ammazzava tutti i suoi compagni e si portava dietro un bambino a cui aveva appena ammazzato il padre con il rischio di farsi a sua volta uccidere magari dal bambino stesso.

    Che sa come va il mondo... con il dramma che si porta dentro tutto si può dire tranne che sia completamente lucido.

    Continui a insistere sul perché tutto ha avuto inizio, sai quanti film e libri ho letto in cui si parte da un dramma per intrecciare una storia e si va avanti senza mai spiegare come tutto è iniziato o spiegandolo in modo solo accennato.

    Mi sembra che in questo caso tu ti stia fossilizzando su aspetti marginali perdendo di vista il fulcro della storia. Il dramma di un uomo che ha perso tutto e che si trova di fronte alla possibilità di rifarsi una vita, anche se in un modo alquanto singolare, ma è ancora combattuto dal suo passato. Tex e Carson alla fine hanno il merito anche di indicargli la strada giusta da intraprendere.

  3. Leo anche in altre storie di Boselli non tutto viene spiegato, e la spiegazione data da Mauro in quel caso fu che non era importante per la storia, spiegazione che va benissimo, secondo me, anche nel caso della presente storia. L'importante è sapere che Bowen ha subito un dramma familiare la cui causa principale riporta ad Hall, dopodiché la storia è basata su due albi, non ci sta abbastanza spazio per raccontare tutto.

    Su Cobbs, che viene usato anche per ribadire il dramma interiore di Bowen, anche con lui non riesce a sparare all'apparire della figlia. In ogni caso per lui Cobbs è colpevole anche per il semplice fatto di possedere quel che era stato il suo rifugio familiare. Prova ad immedesimarti, sei un killer spietato, torni a casa e vedi uno che in mezzi ad altri uomini ai suoi ordini sta in quella che era stata casa tua e dove ti hanno trucidato la famiglia, lui si gode il tuo ranch e pensi che lo abbia ricevuto da chi ha contribuito a spezzare ciò che di più bello avevi al mondo. Vero o falso che sia tu pensi che un tipo come Bowen si faccia tante domande oppure pensi solo a continuare nella sua vendetta. Prima di rispondere pensa solo anche che è uno che non ci ha pensato su due volte prima ad ammazzare un sacco di gente compreso il padre del bambino che si porta dietro e che subito dopo ha sparato a tutti i suoi compagni compreso quello che lo aveva aiutato subito dopo aver perpetrato la sua prima vendetta.

    Per quale ragione Cobbs deve aver paura di lui, primo perché probabilmente la coscienza tanto pulita non c'è l'ha, e secondo... beh anche questa volta ti chiedo: tu al posto di Cobbs come ti sentiresti se ti vedessi tornare Bowen... sapendo chi è e che cosa è capace di fare Bowen?

  4. Finalmente una storia all'altezza di Faraci dopo tante abbastanza insignificanti. Questa invece si differenzia, in positivo ovviamente, ed è una bella storia. Probabilmente l'unica, piccola, nota stonata è il primo colloquio dei due pard con mister Hall in cui quest'ultimo fa la parte di chi sta di fronte a due che gli leggono il pensiero, perché mai avrebbe dovuto comportarsi a quel modo. Per il resto il soggetto e la sceneggiatura è pienamente riuscita. Non sono neanche d'accordo con chi critica la poco presenza di Tex. Non riesco a giudicare le storie con il bilancino contando in quante vignette Tex è presente.

    Buona la prova di Acciarino che interpreta bene la sceneggiatura.

    Ottimi i disegni, buona la sceneggiatura, personaggio Bowen.

  5. Beh si è evidente che nella trasposizione televisiva si è puntato ad un certo tipo di fare tv (in effetti avevo notato anche io l'abbigliamento non proprio consono a certi luoghi, però certe inquadrature fanno audience ;)). Per il resto son contento che De Giovanni scriva meglio di quanto la serie tv ha fatto apparire anche se non comprendo perché abbia fatto "macellare" così la sua opera e perché si sia prestato alle interviste incensantrici. Camilleri non lo avrebbe fatto, ma probabilmente De Giovanni non è riuscito a resistere alle sirene della televisione.

  6. Carissimo, io ho espresso un mio commento legato ad una considerazione fatta da Ciro, penso che non sia il caso che ti inalberi così (Punto primo, secondo e terzo sembrano proprio degli ultimatum :) ) se il mio punto di vista non ti piace.

    Premesso questo ammetto tranquillamente di non aver letto niente di De Giovanni, ma quando lui ha presentato la serie televisiva in un'intervista al telegiornale, pur non conoscendo l'autore mi sono lasciato convincere dalle sue parole a seguire la serie tv che iniziava pensando di trovare un prodotto ben fatto se non al livello di Montalbano almeno su quello di Rocco Schiavone.

    Ebbene sin dalle prime scene mi sono trovato davanti a un polpettone fatto male e recitato peggio. D'accordo la recitazione sarà colpa del regista e degli attori (anche se di solito Gassmann si esprime su livelli molto più alti), le scene girate come una soap opera saranno pure colpa del regista, ma la storia l'avrà pur scritta De Giovanni o pensi che l'hanno completamente stravolta? Si un pò nell'adattamento televisivo si cambia ma lo scrittore se partecipa alla realizzazione del film e lo promuove, come ha fatto De Giovanni, bada che il contenuto non sia stravolto specie nelle cose importanti. Lo stesso è avvenuto per Montalbano con Camilleri, ma mentre quest'ultimo è credibile, quello di De Giovanni non lo è. Inoltre dimostra di non conoscere, o di voler volutamente stravolgere in modo stupido, la realtà di un commissariato e delle indagini di polizia giudiziaria.

    Ti faccio due esempi, ma di scene così ne è infarcita tutta la serie:

    prima puntata, di fronte ad una scena del crimine la giudice appena arrivata si trova di fronte ad un alterco fra un ispettore ed un vice questore, la giudice chiede comunque all'ispettore di illustrare le sue idee in proposito e quest'ultimo per tutta risposta la liquida con una battuta e se ne va piantandola in asso. Una cosa del genere è semplicemente ridicola! 

    Altra scena, ultima puntata, siamo alla resa dei conti, un commissario anziano sull'orlo della pensione ha un sospetto su dove possa essere la vittima rapita ed invece di informare giudice e colleghi che stanno li con lui pensa di partire da solo, a bordo di una panda sgangherata vecchio modello, per andare a controllare con il risultato di essere beccato subito e non combinare un cacchio... alla faccia del colpo di scena! E' di situazioni assurde e stupide così ne è piena tutta la storia. Guarda penso che Topolino sia molto ma molto più credibile come serie poliziesca. 

    Poi per carità, ripeto io le altre opere di De Giovanni non le ho mai lette, potranno essere anche migliori, ma basandomi sulla serie citata da Ciro come paragone per comprare il prossimo suo fumetto in uscita il mio commento è più che appropriato e non mi sento incoraggiato a comprarlo. Poi ognuno può pensarla diversamente 

  7. Freedom ranch parte da uno spunto interessante ma si perde un pò durante lo svolgimento. Diciamo che da un soggetto così interessante avrei sperato una sceneggiatura più intrigante e meno piatta. Poi se a tutto questo aggiungi la solita scenetta che ti piazzava il peggior Nizzi quando ormai sceneggiava in modo svogliato (sto parlando del momento in cui i due cattivoni alle spalle di Tex e Carson riescono a sparare e a mancarli clamorosamente manco fossero due bambini che sparano per la prima volta) allora il voto alla storia scende.

    Più bella sicuramente la seconda di Dixon, non un capolavoro e niente a che fare neanche con le due di Boselli e Ruju del magazine di l'anno scorso con cui non regge il confronto ma sicuramente più godibile della prima anche come disegni. Comunque Venturi ha dovuto lavorare in fretta e di questo bisogna tenerne conto.

    Certo se penso che per queste due storie ho speso 6.30 euro un pò mi pesa. Se penso che suppergiù per lo stesso prezzo nello stesso mese ho preso un signor Maxhi di Zagor divertendomi alla grande a leggerlo mi pesa ancora di più!

    Gli articoli... beh si, li ho letti... alcuni attentamente altri svogliatamente, ma fanno lo stesso effetto di quando ordini un primo, un secondo e il contorno. Alzi la mano chi esce soddisfatto dal ristorante se il primo era così cosi, il secondo passabile e il contorno... ma chi ci pensa più al contorno!

    L'anno scorso ero rimasto soddisfatto del magazine e non mi era pesato spendere quei soldi... e ti credo... c'erano due storie di Tex coi fiocchi!

  8. Francamente mi sorprende sia la scelta dei tempi sia il numero di pagine. E' da poco finita la CSAC che ha avuto un notevole successo, a parte i collezionisti che desiderano avere qualunque cosa esca anche se già in loro possesso non credo ci siano abbastanza potenziali acquirenti. Poi spero di sbagliarmi, qualunque iniziativa che faccia conoscere Tex ben venga. 

  9. Ho dato 10 ai disegni e otto e mezzo alla sceneggiatura (quindi buona). I disegni sono perfetti non si può chiedere di più quindi il 10 è scontato. L'interpretazione di El Morisco che fa Civitelli è la migliore in assoluto e anche Yama è semplicemente perfetto.

    La storia si è mantenuta su ottimi livelli nei primi due albi, un pò meno nel terzo ma devo dire che comunque Boselli ha fatto un ritorno azzeccatissimo anche per uno come me che non apprezza particolarmente il filone Mefisto/Yama.

    Come personaggio ho votato Yama, tutti gli altri non reggono il confronto.

  10. Anche l'ultimo albo si mantiene su ottimi livelli e questo ritorno di Yama si dimostra nel suo complesso buono anche per uno come me che non ama particolarmente il filone Mefisto/Yama. Grande merito, secondo me, va comunque attribuito a Civitelli per gli ottimi disegni che hanno dato quel tocco in più.

  11. In attesa del prossimo numero del Tex Willer Magazine, che sarà disponibile entro la fine dell'anno, scaricatevi come antipasto la mia intervista al disegnatore zagoriano Joevito Nuccio, la trovate sull'home page del sito  www.sclsmagazine.it  in basso nella sezione SEGNALI DI FUMO.

     

     

     

     

    Intervista a 
    Joevito Nuccio 
    A cura di Filippo Galizia

     

    intervista_joevito.jpg

  12. Bel secondo albo, la storia continua con una sceneggiatura molto interessante e Civitelli fa un lavoro straordinario. Ho apprezzato i primi piani dei pard che a volte sono così perfetti da sembrare delle foto in b/n e vista la sua bravura anche in campo fotografico non c'è da meravigliarsi che riesca a rendere anche sui disegni così bene i volti.

  13. Leggendo i commenti scritti da chi mi ha preceduto mi è venuto da chiedermi se avevo letto lo stesso albo, perché a me questo color mi ha parzialmente deluso e lo ritengo sicuramente il meno riuscito fra quelli finora editi con le storie brevi. Ma andiamo con ordine partendo dalla copertina che trovo finalmente bella, però che qualcuno spieghi una volta per tutte ai prossimi copertinisti che verranno chiamati a fare le prossime copertine che Tex NON è sempre incazzato nero perché mica gli è morto il gatto la sera prima. Quindi caro prossimo disegnatore star internazionale che dir si voglia, magari sarai un grande maestro e tutti sbavano per i tuoi disegni ma abbi la compiacenza, prima di fare la tua bella copertina, di dare uno sguardo a qualche disegno di Ticci, Villa, Civitelli o Galep, per capire il vero volto di Tex... basta poco che ce vò ;)

    Passiamo alle storie, stento a credere che lo sceneggiatore della prima sia lo stesso Jacopo Rauch che mi sta deliziando su Zagor con il ritorno di Rakosi e Ylenia Varga e che ha fatto altre belle storie a cominciare dal primo color di Zagor con il capitano Fishleg. Il suo debutto su Tex non mi convince per niente e mi delude alquanto, una storia piatta, anonima, tanti bang bang e nient'altro. Come vi fa a ricordare la grande storia di Sergio Bonelli El muerto per me è un mistero. Nonostante questo, continuo a dare fiducia a Rauch per le prossime storie di Tex, un colpo a vuoto può capitare a chiunque. Fortunatamente i disegni di Bocci e la colorazione sono ottimi.

    Rio Quemado è la migliore storia dell'albo, eccelle e svetta su tutte. Boselli finalmente scrive un'ottima storia anche fra le brevi, le sue precedenti brevi da 32 pagine non erano state adeguate allo standard a cui ci ha abituati sia con le lunghe sia sui cartonati. Con questa si mette al passo, l'avevo letta anche nella versione in b/n, era bella allora e continua ad essere bella anche nella versione allungata. I disegni di Dotti (i migliori dell'albo) e l'ottima colorazione di Celestini (veramente bella) completano l'opera. Chapeau!   

    Non vale la pena sprecare parole per Un cavallo di pezza... non sarebbe stato meglio allungare una delle altre storie? Ci sono i cattivi, Tex arriva e, bang bang, li ammazza tutti. Boh...

    Amici per la morte è una bella storia, indovinato il personaggio Vincent Johnson che ho votato come migliore. 

    Si finisce con Moreno Burattini alla sua seconda prova su Tex, devo dire che mi era piaciuta di più la prima anche se questa non è male, belli i disegni di Rubini, lo rivedremo presto sul magazine se ricordo bene, sono curioso di vedere i suoi disegni in b/n. Su Zagor ha fatto cose egregie.

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