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TWF - Tex Willer Forum

james

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Messaggi pubblicato da james

  1. Io non rischio di fare alcuna anticipazione; dico solo che so di essere in presenza di una GRANDE AVVENTURA. Qualunque sia il prosieguo, quale che sia il finale (il rischio costante di un finale troppo sintetico ...), quello che ho visto, letto, finora - soprattutto questo albo - mi appaga totalmente. Siamo ai livelli della grande avventura nella tundra e nel circolo polare... Queste sono vere e proprie gemme che, da sole, meriterebbero l'acquisto costante di una collana. Complimenti.

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  2. <span style="color:red">19 ore fa</span>, Sam Brennan dice:

    Si il disegno c'era: riproponeva il famoso quadro dell'"Incontro di Teano" con Tex al posto di Vittorio Emanuele II

    Beh, mica così impossibile. Non si può certo dire che Garibaldi non fosse uomo d'azione e abituato alla vita avventurosa. Pertanto, non mi parrebbe impresa impossibile. Sarebbe soltanto molto, molto impegnativo per Boselli immaginare la storia. In Sud America (difficile, mi pare, perché le imprese del Nizzardo in quelle terre, risalgono agli anni dell'infanzia di Tex ? Oppure negli USA prima della spedizione dei Mille? 

  3. A Boselli faccio presente che io continuo a volere il ritorno di Lena e Donna. 

    In merito a questa avventura con la Tigre Nera, finora la trovo ottima, interessante e ben disegnata. Non condivido il giudizio di un Carson lavativo. Soprattutto, spero che Carson conservi la sua assoluta assenza di "simpatia" /comprensione, verso la Tigre, da lui giustamente considerato un bieco assassino. Le dubbie woke ante lotterà (bianchi cattivi...colorati oppressi), spero restino confinate a qualche battuta di Tex... 

  4. A me questi incontri piacciono. La condizione essenziale è che non venga stravolto nè il mondo di Tex nè quello dell'ospite. Altra condizione, a mio parere, importante (ma non essenziale, direi solo preferibile) è che si lasci perdere la solita rivalità (tipica degli incontri, ad esempio, tra supereroi), tra Tex & C e i vari "ospiti". Ognuno, nella propria serie, è - o era - un fuoriclasse in qualcosa? bene, tale deve restare. Mai e poi mai deve ripetersi quella vergogna de La sfida.

  5. 8 ore fa, Grande Tex dice:

    Diamine,vietare queste cose che esaltano i totalitarismi? sarebbe 

    In realtà, se si fa notare che oggi il trucco teatrale per sembrare negro o cinese, è spesso (purtroppo) considerato razzista, si avvia una discussione che può spaziare in molti altri ambiti.

  6. <span style="color:red">19 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

    non é questione di detestare

    Nazismo et similia sono oggettivamemte sbagliati

    Non é una cosa su cui puoi avere un' opinione,ci sono torto e ragione punto

    Dunque va vietato ciò che è "oggettivamente sbagliato". Io odio tutti i totalitarismi, dunque il fascismo, il nazionalsocialismo, il comunismo e le teocrazie islamiche. Non so se sono "oggettivamente" sbagliato, certo lo sono per me. Dovrei, perciò, augurarmi che venga vietato qualunque atto, segno, parola, scritto che li giustifichi o, addirittura, li esalti.... Ma non se ne uscirebbe più. 

  7. <span style="color:red">32 minuti fa</span>, borden dice:

     

     

    Ma si può vietare di presentarsi con un cappio di corda e un cappuccio in faccia o con l'analogo di una svastica in una polveriera umana come un campo di calcio...

     

    Di che stiamo parlando qui? Di libertà d'espressione per gli ultrà nazisti e razzisti? Ma stiamo scherzando? Filosofeggiate su 'ste cose?

    Eh, sì, proprio così, Boselli. La libertà di espressione deve valere anche per ciò che detesto. Troppo facile ammetterla e invocarla per sé, sodali e altri non troppo dissimili. Diverso il tema di ciò che deve essere ammesso in uno stadio. Trovo assurdo vietare un numero, solo perché alcuni gli attribuiscono un significato filo nazista. Sarei favorevole, invece, a vietate tutti (ma proprio tutto), quello che non è attinente lo sport.

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  8. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Letizia dice:

    Una provocazione, in quanto istigazione alla violenza, va perseguita.

    Diffido sempre di concetti come "provocazione". Sono il pretesto per limitare la libertà di espressione di qualcuno. Evidentemente, per molti la libertà di parola, vale solo per le "parole gradite". Pertanto, vanno ritenuti del tutto libero atti come il rogo di un libro (non il suo bando, ovviamente). Non c'è alcuna istigazione alla violenza. Semmai, c'è la prevedibilità della violenza altrui, come già visto in molte altre occasioni. 

  9. <span style="color:red">58 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

    In Italia é all opposto,c é il virus dell intolleranza

    Non mi pare. A parte il fatto che la mania woke è intrinsecamente intollerante,  non mi pare che qua dilaghi la voglia di censura. Fortunatamente. Certo, le avvisaglie non mancano. 

  10. Non è affatto questione di imperialismo americano. È questione di: 1) provincialismo nostrano, 2) intolleranza è fanatismo (se una cosa mi offende, voglio che venga vietata!), 3) ignoranza e censure a senso unico. Non ci viene affatto imposto. Sono le persone che non condividono o non conoscono l'abc della libertà di espressione, che si fanno propagatori di queste manie censorie. 

  11. <span style="color:red">6 ore fa</span>, KitWiller dice:

    Viceversa auspico che, visto che siamo qui per parlare di Tex, chiunque sia interessatə a questo argomento possa affrontarlo, e se per farlo preferisce che ci si rivolga a lui/lei/loro/ləi utilizzando uno specifico pronome, spero che tuttə rispettino la scelta.

    Inoltre trovo abbastanza offensivo bollare il pensiero di altrə come "fanatiche idiozie".

    P.S. Anzi, proposta, permettiamo nel form del profilo di indicare un genere neutro e il pronome col quale si vuole essere chiamatə.

    Bene, non c'è che da essere informati di tale involuzione così che io possa dare un definitivo saluto ad un simile forum. 

  12. Tre questioni, vedo dibattute: moralità di Kate Warne, l'idea dell'onore e l'utilità o inutilità della guerra, la posizione dei negri dopo la fine della guerra di secessione.

    Sulla prima, devo ammettere che l'idea che Kate sia andata a letto con un'infima carogna come Waldrip, poco più che un capo gang di strada, mi ha disturbato parecchio. Sia chiaro, questo non inficia e neppure riduce minimamente la bellezza della storia. E' solo che, avrei capito di più una liaison con un tipo come Mefisto, che con Waldrip. Ciò detto: per me resta un gran personaggio e se ci sarà una storia con Carson o con Tex (o con entrambi), ben venga!

     

    Su onore e guerra, beh, non c'è nulla da fare, ognuno si tiene le proprie idee. Chi pensa che OGNI GUERRA sia assurda, si trova, in genere, nella difficile situazione di chi, poi, deve condannare davvero OGNI GUERRA, quale che siano cause (o concause), scopi (principali o meno). Per fortuna, vinse il Nord, dunque l'Unione. I poteri federali aumentarono e gli Usa si avviarono ad essere una nazione unitaria, seppure con un ordinamento federale, senza l'anacronismo della schiavitù. Modernità contro arretratezza. Fabbrica contro piantagione. Operaio contro schiavo. Piccolo artigiano o contadino contro latifondista. 

     

    Circa i negri, è ovvio che la fine dello schiavismo (già molto limitato anche per legge) non comportò la fine delle ingiustizie. Del resto, ogni antirazzista è antischiavista, ma non è vero il contrario. Moltissimi abolizionisti erano tutt'altro che convinti assertori dell'uguaglianza tra le razze. Persino Lincoln. Aggiungo l'auspicio che, almeno in questo forum, asterischi e altre amenità (rectius: fanatiche idiozie), non dilagnino mai.

  13. Terminato. Un albo magnifico, eccezionale. Boselli si è superato. Condivido molti degli apprezzamenti e dei commenti già fatti, ad esempio il commento articolato di Leo. L'unica cosa che non sottoscriverei è la conclusione che alcuni traggono dalla storia (e da frasi pronunciate dai personaggi) circa l'assurdità della guerra in sè. Non penso si possa trarne una legge assoluta, ma questo è un altro discorso.

    Mi ha un po' stupito apprendere che Carson era già maggiore dei rangers. Nell'albo in cui compare per la prima volta sulla serie Tex Willer, sembra uno dei tanti ranger, mentre l'ufficiale (capitano) è Rip Ford. Evidentemente, nell'arco di pochi anni Kit Carson ha fatto carriera. Immagino, promozione sul campo per qualche impresa particolare. Quanto al saluto interrotto di kate Warne in merito a Carson (...digli che ....), ogni ipotesi è possibile. Forse, ci si può anche immaginare che i due siano finiti a letto....

    Ero convinto che Carson non avesse mai incontrato Damned Dick prima di Tra due bandiere, ma, in verità, è probabile che ciò non sia stato affatto detto in questo albo e, poi, visto il meraviglioso risultato, non mi importerebbe neppure una eventuale contraddizione (che, comunque, quasi sicuramente non c'è).

    In conclusione, questo è uno di quegli albi che terrò sempre a portata di mano, perché sicuramente lo rileggerò più volte.

     

  14. Sono all'inizio e sono già ..... senza parole. Sono veramente impressionato dalla bravura, dalla maestria di Boselli e dai magnifici, perfetti, disegni di Dotti. Disegni è riduttivo. Sono ancora all'inizio: Houston sta affidando a Kit Carson l'incarico di salvare i coloni fedeli all'Unione. Che si sia di fronte ad un albo fuori dagli schemi, ad una storia che lascerà il segno, lo si deduce già dalle prime inquadrature e, aggiungerei, dai primi dialoghi.

    Ma quando mai abbiamo assistito ad uno scambio di salaci battute tra i nostri due eroi, del tenore di quello che sono qua rappresentate?! uno (Carson) che dice che avrebbe fatto fuori il giovane Tex, l'altro (Tex (che ribatter che avrebbe potuto prevalere), il primo (Carson) che chiude il discorso ricordando che lui era già un esperto gunfighter "nel fiore degli anni", per poi vederli entrambi ammettere che, tutto sommato, entrambi cercavano di evitarsi (quasi fossero guidati da una "mano invisibile", ad un futuro, positivo incontro). E la scena vista da Carson, al tramonto? L'irruzione di un frammento de "Tramonto rosso", non poteva essere migliore!.

     

    Basta. Mi fermo qua. Comunque prosegua la storia, Boselli e Dotti sono FENOMENALI!!!!

     

    PS: il "pivello" proferito da Carson e riferito a Tex, va inteso, ovviamente, in senso relativo. E' chiaro che Tex, diciotenne e ventenne era già micidiale, ma Carson lo era di più. La situazione si è poi venuta pareggiando e, gradualmente (moolto gradualmenet) modificando, col passare degli anni.

     

  15. Per me è assolutamente riduttivo, anzi, direi ingiusto, considerare questo albo un "riempitivo", quale che ne sia stata la motivazione. Il risultato è un'ottima avventura con l'indiscutibile pregio di apriere un ulteriore squarcio di luce sulla genesi della "fratellanza" inossidabile dei nostri eroi.

  16. Ottima storia. Una che amavo rileggere più spesso. Il motivo, a parte la tarma e i disegni, era che Carson aveva un suo ruolo. Tra l'altro, Kit Carson difende da solo la fattoria, spedendo all'inferno un bel po' di aggressori.

    Ma la caratteristica che segna, per me, questa storia è una frasetta pronunciata dal tetro maggiordomo del boss quando deve descrivere Tex e Carson. In particolare, dopo aver detto che il primo è davvero letale, aggiunge - vado a memoria - "e l'altro vale quasi altrettanto". Ecco, in quel QUASI, io che avrei voluto vedere spesso Carson alla pari di Tex e che, invece, lo vedevo relegato sempre al ruolo di spalla, beh, quel "quasi" (che ora sembra riduttivo), mi pareva già un bel progresso.

  17. Della cancel culture non si dirà mai abbastanza male. Delle manie woke, strettamente imparentate, pure. Achi dice che la polemica del David deriva da reazioni "di destra" e che, quindi, i fanatismi usa (ma che stanno diffondendosi anche altrove) sono equivalenti, andrebbe fatto osservare che, invece, la matrice è comune. Alla povere insegnante licenziata è stato imputato di non aver consultato preventivamente un comitato addetto a vagliare l'opportunità e le cautele necessarie (trigger warnings) per trattare argomenti potenzialmente idonei ad offendere qualche sensibilità. Beh, questo è proprio il nocciolo, il nucleo del fanatismo oscurantista e intollerante della mentalità woke.

    Arriverà anche qua.

    Se ne è avuto un timido assaggio con l'importazione "a tavolino" dall'inglese USA della valenza spregiativa del termina "negro". Mai avuta, in Italia, fino agli anni 90, poi, da allora, è un martellare (meglio non dire cosa...) per far passare il significato spregiativo. 

    Triste destino, quello della libertà di parola e pensiero, nelle due sponde dell'Atlantico...

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